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    US Open da record: 75 milioni di dollari di prize money, il più ricco di sempre

    US Open 2024 sarà lo Slam più ricco di sempre. La USTA ha annunciato ieri sera che il torneo della Grande Mela avrà un prize money complessivo di ben 75 milioni di dollari, un più 15% rispetto allo scorso anno, che eleva il torneo ad evento con il montepremi maggiore nella storia. Ogni singolo turno vedrà un ritocco al rialzo dell’assegno per i giocatori. I campioni in singolare (maschile e femminile, a New York da 50 anni ci sono gli stessi premi per i due tabelloni) vedranno un aumento del 20% da 3 milioni di dollari e 3,6 milioni, mentre gli sconfitti al primo turno intascheranno la cospicua cifra di 100.000 dollari, con un aumento significativo, +23% rispetto a 12 mesi fa.
    La USTA sottolinea gli sforzi economici per ridistribuire in modo equo i compensi, pensando soprattutto ai tennisti che perdono nelle fasi iniziali del torneo. Negli ultimi cinque anni infatti il montepremi del primo turno del tabellone principale è aumentato del 72% (era 58.000 $ nel 2019). Il montepremi per gli sconfitti delle qualificazioni al turno finale è aumentato del 63% (era 32.000 $ nel 2019), toccando cifra 52.000 $, ossia il 16% in più rispetto al 2023.
    Incrementi anche per il doppio: più 9% rispetto al 2023, e +18% per il doppio misto.
    Questa la lista completa degli assegni per i giocatori a US Open 2024:

    Singolare
    Vincitore: $3,600,000Finalista: $1,800,000Semifinalisti: $1,000,000Quarti di finale: $530,000Ottavi di finale: $325,000Terzo turno: $215,000Secondo turno: $140,000Primo turno: $100,000

    Doppio (premio per la coppia)
    Vincitore: $750,000Finalista: $375,000Semifinalisti: $190,000Quarti di finale: $110,000Ottavi di finale: $63,000Round of 32: $40,000Round of 64: $25,000

    Qualificazioni in singolare:
    Terzo turno: $52,000Secondo turno: $38,000Primo turno: $25,000

    Doppio misto (per coppia)
    Vincitori: $200,000Finalisti: $100,000Semifinalisti: $50,000Quarti di finale: $27,500Secondo turno: $16,500Primo turno: $10,000

    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Prize Money 2023: domina Djokovic, Sinner quarto. 69 i tennisti con oltre 1 milione di dollari guadagnati in stagione

    Novak Djokovic con la coppa di Parigi (foto Getty Images)

    Tre Slam su quattro e finale a Wimbledon, ATP Finals, 56 vittorie e 7 sconfitte con 7 titoli vinti complessivamente. Il 2023 di Novak Djokovic è una delle sue migliori stagioni in carriera, che gli ha permesso di chiudere nuovamente l’annata da n.1. Risultati pazzeschi che valgono al serbo anche uno scontato primato nella classifica stagionale dei Prize Money. Novak infatti ha intascato la cifra astronomica di 15,952,044 dollari, quasi tutti in singolare (solo 15,947 dollari ottenuti con le rare apparizioni in doppio), che portano il suo totale in carriera a ben 180,643,353 dollari, che lo rendono il tennista più ricco di sempre a livello di guadagni da tornei. Nettamente staccato Nadal con i suoi 134,640,719 dollari.
    La classifica dei Prize Money nelle prime posizioni ricalca quasi fedelmente il ranking ATP: secondo Alcaraz (10,753,431$), terzo Medvedev (9,239,679$), quarto Sinner (8,349,392$), quinto Rublev. Al sesto posto c’è Zverev, che sorpassa Tsitsipas (sesto ATP ma settimo per guadagni), poi Rune, Hurkacz e Fritz, decimo.
    Lorenzo Musetti è ventesimo (1,971,124 $), Lorenzo Sonego si piazza al n.37 per Prize money (1,313,408 $), e Matteo Arnaldi 73esimo (955,735 $). Matteo Berrettini ha giocato molto poco, ma il buon Wimbledon disputato gli consente attestarsi al n.65 per guadagni nel 2023 (1,028,055 dollari complessivi).
    Sono stati 69 i tennisti con un Prize Money complessivo nel 2023 superiore al milione di dollari: l’ultimo è il tedesco Altmaier con 1,009,986 $. Appena fuori (n.70) Andy Murray, con i suoi 997,741 $. Il centesimo nella classifica dei guadagni è il russo Shevchenko con 722,812 $. Al n.200 c’è Dalibor Svrcina con 273,086 $, appena prima di Luca Nardi con 272,596 dollari.
    Sono 12 gli specialisti del doppio capaci di superare quota 1 milione di dollari nel 2023: comanda Joe Salisbury (1,255,887$) seguito da Rajeev Ram (1,254,982$), Austin Krajicek (1,245,247$), tutti a zero introiti in singolare ma ottimi guadagni con i doppi, posizionati rispettivamente al n.42, 43 e 44 della classifica generale. Tra i migliori, il giocatore che ha ottenuto il maggior Prize Money in doppio è Rublev, per lui ben 368,363 dollari. Curioso che Alcaraz e Medvedev abbiano uno zero a guadagni in doppio in stagione.
    Questa la top 20 completa dei tennisti con maggiori Prize Money nel 2023 sul tour ATP.

    Tra i “milionari” anche il cinese Zhizhen Zhang (45esimo con 1,093,371 $), diventa il primo tennista del gigante asiatico a superare questa soglia per Prize money. Il connazionale Juncheng Shang invece è quello più giovane con maggior Prize money: per il 18enne (n.185 ATP) 407,479 dollari.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Hantuchova controcorrente sulle critiche ai prize money WTA: “Lo trovo un po’ come essere viziati, non vanno in miniera”

    Daniela Hantuchova, oggi commentatrice

    Daniela Hantuchova va controcorrente e critica senza mezzi termini le sue ex colleghe per le ripetute lamentele sul cosiddetto “gender gap”, ossia il divario nei Prize money tra uomini e donne sul tour WTA. Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante per ridurre la differenza retributiva nel tennis, una disparità che esiste non solo nello sport ma nella società in generale. Mentre gli Slam da anni hanno identico Prize money per uomini e donne, sul tour non funziona così. Per fare due esempi concreti, Daniil Medvedev ha guadagnato 1.105.265 euro con il successo di quest’anno a Roma mentre Elena Rybakina ha ricevuto un assegno di 521.754 euro. Jannik Sinner ha vinto il Canadian Open e si è portato a casa $1.019.335 mentre Jessica Pegula ha guadagnato $454.500 col in titolo femminile in Canada.
    Nel corso di un intervento al podcast Livesport Daily, la ex top10 slovacca, oggi commentatrice, ha affermato: “Le critiche sono esagerate, lo trovo un po’ come essere viziati. Nel circuito femminile il montepremi è quello che è, le ragazze sicuramente non si alzano alle quattro del mattino per infilare in miniera a lavorare. È dura anche per loro, ma ai miei tempi non criticavamo così ripetutamente perché sapevamo che gli assegni che avremmo ricevuto erano dovuti al torneo e anche per loro tenere in piedi la baracca non è semplice“.
    Hantuchova, che ha vinto in carriera sette titoli WTA in singolo e si è ritirata nel 2017 all’età di 34 anni, concorda invece sul fatto che il tennis debba assolutamente cambiare il calendario, quello sì è un grosso problema di vita e salute per le ragazze. “Per quanto riguarda i viaggi e le mete in cui si svolgono i tornei WTA, invece, sono totalmente d’accordo con le giocatrici. Da questo punto di vista il tennis è lo sport più impegnativo che esista. È stato uno dei motivi principali per cui ho lasciato. Il mio corpo non riusciva più a tollerare le continue differenze di orario, ero tutta sballata nel sonno e ritmi vitali, non era salutare. Facevo tremendamente fatica ad adattarmi ai continui spostamenti. Mi sono detta che non valeva la pena continuare così. Era esagerato. È necessario che il calendario di gioco segua una logica e che le tenniste non debbano subire continui spostamenti così logoranti”.
    Questo il punto di vista di Daniela sulle partite notturne, altro nodo assai discusso per le sessioni serali di gioco richieste da tv e spettatori: “Posso capire il punto di vista un grande torneo, le necessità degli organizzatori. Per loro è importante avere il maggior numero di fan sugli spalti e per le tv con ascolti maggiori. A Madrid, per esempio, nessuno viene a vedere il tennis prima delle 20.30 di sera e prima di un po’ di tapas con il loro ottimo jamón…”.
    Una dichiarazione che di sicuro non passerà inosservata. Si parla molto dei problemi economici della WTA, della possibile fusione con l’ATP ed altri temi legati ai guadagni delle ragazze. Di sicuro il parere di Hantuchova è fuori dal coro e provocherà più di una reazione da parte delle giocatrici in attività. LEGGI TUTTO

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    Prize money super alle WTA Finals: 3 milioni di dollari alla vincitrice se imbattuta nel torneo

    Iga Świątek, una delle stelle presenti a Cancun

    WTA tour in crisi finanziaria? Non si direbbe visto il prize money disponibile per le migliori tenniste della stagione, in gara a Cancun alle Finals del tour femminile. La WTA ha finalmente confermato i premi per le giocatrici in gara nella kermesse di fine anno, e nel caso in cui la vincitrice arrivi ad alzare il trofeo con un percorso netto, senza sconfitte, riceverà uno degli assegni più ricchi della storia del tennis femminile.
    L’anno scorso 1.680.000 dollari erano in palio per una campionessa imbattuta nel tabellone di singolare delle WTA Finals,  quest’anno il premio è stato ritoccato addirittura dell’80%, con 3.024.000 dollari. Una coppia di doppio può vincere fino a 657.000 dollari, quasi il doppio rispetto ai 340.000 del 2022.
    Queste cifre, davvero importanti, sono ancora al di sotto rispetto alle ultime Finals “pre-Covid-19”: nel 2019 una tennista imbattuta nelle Finals di Shenzhen avrebbe portato a casa la cifra astronomica di 4,7 milioni di dollari.
    Il montepremi totale per l’evento di quest’anno in Messico è di 9 milioni di dollari, un bel salto rispetto ai 5.000.000 dell’anno scorso, sebbene al di sotto dei 14.000.000 di dollari del 2019.
    Tutte le giocatrici in singolare in gara a Cancun riceveranno una quota di partecipazione di 198.000 dollari, mentre ogni vittoria nella fase a gironi farà guadagnare loro ulteriori $ 198.000. La quota di partecipazione per una coppia di doppio è di 90.000 dollari, più 36.000 per ogni vittoria nel girone, mentre le vincitrici riceveranno un assegno di $ 306.000.

    It all comes down to this 🏆
    The field is set for the final showdown in Cancun 🔒#WTAFinals pic.twitter.com/lWCPYpGnMm
    — wta (@WTA) October 23, 2023

    Il prize money del singolare alle WTA Finals 2023 è così distribuito:
    Partecipazione – $198,000Vittoria di ogni match nel round-robin – $198,000Bonus per l’accesso alle semifinali – $54,000Vittoria in semifinale – $756,000Vittoria in finale – $1,476,000
    Questa la situazione punti assegnati alle WTA Finals 2023:
    Punti per ogni match giocato – 125Punti per ogni vittoria nel round-robin – 125Punti per una vittoria in semifinale – 330Punti per la vittoria in finale – 420 LEGGI TUTTO

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    Prize Money record al prossimo US Open

    Il poster ufficiale di US Open 2023

    Sempre più grande, sempre più ricco. Questo sembra lo slogan ideale per presentare l’edizione 2023 degli US Open, al via il prossimo 28 agosto. Nell’importante anniversario del 50esimo dell’uguaglianza dei premi tra maschi e femmine, il torneo si presenta con diverse novità, nuovi spazi per giocatori e pubblico, ma soprattutto un incremento record del Prize money. La US Tennis Association ha dichiarato lo Slam di New York metterà in palio complessivamente ben 65 milioni di dollari, con un sostanzioso +5 milioni rispetto alla passata edizione, restando il torneo più ricco della stagione.
    I vincitori dei tornei di singolare riceveranno un assegno di 3 milioni di dollari. Siamo lontani dai 3,9 milioni ricevuti da Nadal e Andreescu, campioni nel 2019 (il picco toccato dal torneo nella sua storia), ma anche un bell’aumento rispetto allo scorso anno, e l’incremento è ancora superiore per i tennisti in gara complessivamente, da chi è sconfitto all’esordio dei main draw e via a salire.

    “L’USTA è incredibilmente orgogliosa di celebrare il 50° anniversario dell’assegnazione dello stesso Prize money per uomini e donne agli US Open di quest’anno e di onorare gli sforzi di Billie Jean King per rendere tutto ciò una realtà”, afferma Brian Hainline, “Non si tratta solo di denaro, si tratta di un messaggio”, dichiara Billie Jean King. “Ogni generazione deve lottare per l’uguaglianza e la libertà”.
    I giocatori che usciranno al primo turno di singolare riceveranno 81.500 $, contro gli 80.000 $ nel 2022. È un incremento molto importante comparato all’edizione pre-Covid, quella ricchissima del 2019 per i vincitori: infatti gli eliminati all’esordio incassavano “solo” 58.000 $. Il premio per i campioni di doppio aumenterà a 700.000 $ da8i $ 688.000 della scorsa edizione.
    Per la prima volta, i giocatori riceveranno buoni viaggio da 1.000 dollari; tutti avranno a disposizione una seconda stanza gratuita in un hotel ufficiale del torneo invece di una sola stanza, o se lo desiderano, una somma di 600 dollari al giorno (raddoppiati dai 300 dell’anno scorso) da utilizzare per un alloggio alternativo; le indennità per i pasti saranno aumentate; e l’incordatura della racchetta sarà offerta a tutti i giocatori, altra novità.
    Lo US Open resta il torneo dello Slam con il montepremi più alto: Wimbledon, French Open e Australian Open hanno segnato quest’anno rispettivamente di 56,5 milioni di dollari, 54 milioni e 53 milioni, quindi un differenza piuttosto marcata.
    Questa ripartizione completa degli assegni ai giocatori inseriti nel main draw di singolare agli US Open 2023:
    Campione: $ 3.000.000Finalista: $ 1.500.000Semifinalisti: $ 775.000Quarti di finale: $ 455.000Ottavi di finale: $ 284.000Sedicesimi di finale: $ 191.000Round di 64: $ 123.000Round di 128: $ 81.500 LEGGI TUTTO

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    Millman: “Il tour femminile deve incolpare solo se stesso per la disparità salariale. Solo con un’unica gestione accadrà”

    John Millman

    Secondo il veterano australiano John Millman la disparità di prize money tra uomini e donne non ha ragione di esistere, ma il WTA tour deve solo rimpiangere se stesso per mancanza di strategia e qualità dirigenziali. L’ha scritto in un editoriale pubblicato sul sito news.com.au, parole secche di sicuro faranno riflettere. Riportiamo il suo pensiero.
    “Cerchiamo di essere chiari. La parità di montepremi tra uomini e donne nel tennis può essere risolta. Ma non accadrà. I principi e l’uguaglianza del tennis sono stati gettati al vento grazie a un processo decisionale inadeguato da parte della WTA. È una questione controversa quella dei prize money. Il tennis è all’avanguardia in quanto le sue atlete vengono ben pagate. Nel 2022, sette delle prime dieci sportive più pagate sia in sponsorizzazioni che in prize money erano giocatrici di tennis. Ma lo sport dovrebbe essere soddisfatto solo confrontandosi con altre atlete o dovrebbero essere confrontandosi con le loro controparti maschili?L’ultima vittoria della WTA è avvenuta nel 2007, quando si sono assicurati la parità di retribuzione in ogni torneo del Grand Slam, tuttavia da allora non sono riusciti a fare nessun passo in avanti. Sfortunatamente per le donne, i tornei del Grande Slam occupano ogni anno solo otto settimane del calendario. Al di fuori degli Slam, i montepremi del tour maschile e femminile non sono uguali e il divario retributivo si sta allargando.
    Com’è possibile? È un aspetto scioccante e questo non dovrebbe stare bene a chi fruisce del gioco. Questo fino a quando non ti immergi un po’ più a fondo e inizi a capire come viene gestito il business del tennis professionistico. Il tour proopera con due società separate, WTA e ATP, che si prendono cura degli interessi dei loro giocatori. I loro modelli e strategie sono indipendenti l’uno dall’altro e le loro entrate sono piuttosto diverse. Le lamentele di giocatrici di spicco come Iga Swiatek e Viktoria Azarenka si fanno sempre più forti chiedendo prize money pari a quelli degli uomini per l’intero anno. Nel 2021, l’ATP ha registrato un fatturato annuo di 176,8 milioni di dollari contro gli 87,8 milioni di dollari della WTA. Mentre l’ATP inanellava successi, attraverso sponsorizzazioni, licenze e le loro Finals del World Tour, la WTA ha commesso un errore dopo l’altro, subendo dei veri autogol.
    Con la mancanza di una strategia a lungo termine e le entrate stagnanti, la WTA ha cercato una soluzione rapida vendendo quasi un quarto del programma del suo tour in Cina. Anche nei momenti migliori è difficile portare spettatori in Cina ed è brutto giocare in stadi vuoti, ma è stato quando il Covid ha colpito e il paese ha chiuso i suoi confini abbiamo visto le conseguenze dell’essere troppo indebitato un solo posto in un “tour globale”. La mancanza di strategia della WTA è emersa ancora una volta con la loro posizione di principio sulla scomparsa della giocatrice cinese Peng Shuai. I principi non sono durati molto a lungo e sono stati presto messi da parte quando la WTA ha revocato il divieto ai tornei cinesi nonostante la situazione di Shuai fosse stata tutt’altro che chiarita.
    L’organo di governo dell’ATP supera continuamente la sua controparte WTA. Laddove l’ATP conclude le finali del World Tour negli stadi affollati di città amanti del tennis come Londra e Milano (in realtà è Torino, qua c’è un errore di Millman, ndr), la WTA tenta di costruire il proprio futuro negli stadi vuoti di Shenzhen e Fort Worth. Le donne hanno avuto la stessa retribuzione nei Grande Slam per 25 anni ed è ora che ricevano la stessa retribuzione su tutta la linea. La WTA ha avuto tempo più che sufficiente per raggiungere questo obiettivo. Le nostre tenniste sono tra le migliori atlete del mondo e meritano di essere pagate allo stesso modo, ma sfortunatamente sono rappresentate da un governo poco performante. Il tennis può essere l’invidia di tutti gli sport quando finalmente raggiungerà la vera parità, ma ritengo che affinché ciò accada deve essere gestita sotto un unico ombrello e basato sull’ATP. Fino ad allora la parità salariale è un sogno irrealizzabile e non accadrà”.
    La posizione di Millman è netta e interessante. Gaudenzi ha parlato più volte di sinergie con la WTA, ma al momento di unificare totalmente la gestione dei due tour pro non si parla, anche per i tanti contratti distinti in essere. La richiesta da parte del pubblico inoltre, non sembra uguale tra match maschili e femminili, come spesso vediamo nei tornei Combined, dove spesso gli spalti restano vuoti per molti match “rosa”, per poi riempiersi quando scendono i campo match maschili. È una situazione complessa, di non facile soluzione. LEGGI TUTTO

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    Roland Garros aumenta il montepremi del 12,3%

    Roland Garros

    Sarà il Roland Garros più ricco di sempre quello che scatterà tra a fine maggio sui campi del Bois de Boulogne di Parigi. La direzione del torneo ha comunicato i prize money dello Slam “rosso”, che rispetto all’edizione 2022 sono stati aumentati del 12,3%, con un totale di 49,6 milioni di euro complessivi.L’aumento sarà complessivamente del 9,1% per i tabelloni di singolare, con una crescita maggiore per i tennisti sconfitti ai primi due turni (13% e 11%), mentre l’aumento per i tabelloni del doppio è del 4%.I vincitori dei due tornei di singolare, maschile e femminile, riceveranno un assegno di 2,3 milioni di euro.
    Questa la lista del prize money completa in singolare:Vincitore del singolare: 2,3 milioni di euroFinalista: 1,15 milioni di euroSemifinalisti: 630.000 euroQuarti di finale: 400.000 euroOttavi di finale: 240.000 euroTerzo turno: 142.000 euroSecondo turno: 97.000 euroPrimo turno: 69.000 euro
    I vincitori del torneo di doppio (stesso premio per uomini e donne) porteranno a casa ben 590mila euro, i finalisti 295mila. Niente male! LEGGI TUTTO

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    Archeo Tennis: 16 marzo 2007, Roland Garros annuncia l’uguglianza nei Prize Money, seguendo gli altri Slam

    Justine Henin, campionessa a Parigi 2007

    Ultimamente il tema del “Gender Gap”, ossia la differenza di trattamento tra tennis maschile e femminile, è tornato di grande attualità. Forti le parole della n.1 del mondo Iga Swiatek e di molte altre colleghe pronunciate di recente. Inoltre proprio il prossimo agosto verrà festeggiato a New York il cinquantesimo dalla prima edizione di US Open con lo stesso Prize money tra tabellone maschile e femminile, tanto che la ricorrenza è stata scelta anche come artwork del prossimo torneo.
    Per questo nella rubrica che ripercorre alcune giornate importanti nella storia del nostro sport, è giusto ricordare quel che accadde 16 anni fa a Parigi. Christian Bimes, allora Presidente della Federazione francese tennis, proprio il 16 marzo annunciò che anche a Roland Garros i Prize money di uomini e donne sarebbero stati uguagliati. Nel mese di febbraio dello stesso anno, Wimbledon aveva fatto lo stesso annuncio, anticipando di poco la mossa della FFT. L’Open di Francia fu quindi l’ultimo Grande Slam ad arrivare alla parità nella retribuzione per tennisti e tenniste, ben 34 anni dopo l’US Open (1973). L’Australian Open invece optò per l’uguaglianza nel 2001, 28 anni dopo la USTA.
    Quando nel 1968 si passò al tennis Open e professionistico anche negli Slam, l’idea di un’equità retributiva tra uomini e donne non era nemmeno immaginabile. Non era una questione sportiva, praticamente in nessun campo del sociale le donne avevo lo stesso trattamento degli uomini, eccetto rari campi. Nel primo Wimbledon dell’Era Open, Billie Jean King trionfò portandosi a casa solo il 37,5% di quanto incassato dal vincitore del singolare maschile, Rod Laver.
    Il gap tra uomini e donne in Europa e Australia si è ridotto col passare degli anni: nel 1990, Monica Seles a Parigi alzò il trofeo guadagnando il 79% di quanto incassato da Andres Gomez, vincitore su Agassi in finale nel draw maschile. Dopo 10 anni il divario si era notevolmente ridotto, con la campionessa femminile dell’anno 2000 (Mary Pierce) che portò a casa un assegno pari al 95% di quanto aveva incassato il campione maschile (Guga Kuerten). Grandi passi in avanti, ma gli Slam europei erano ancora riluttanti a concedere la parità di retribuzione tra uomini e donne, sostenendo che gli uomini attiravano più spettatori sugli spalti e che le donne non giocassero al meglio dei cinque set. Ma ormai la corsa verso la parità era lanciata da tempo, e la pressione affinché tutti i più grandi tornei si allineassero a New York era crescente.
    Quando fu annunciata la svolta anche da parte di Parigi, così commentò Amelie Mauresmo (allora miglior tennista di Francia): “Era l’ora. È un’ottima cosa per il tennis femminile e per le donne in generale. Ho sempre creduto che lo sport dovesse riflettere la nostra società. Adottando la piena parità nei Prize money, Roland Garros ha fatto un passo avanti verso il futuro. Sono molto felice e molto orgogliosa, come francese, di questa decisione”.
    Ovviamente felice anche Billie Jean King, che tanto si è battuta nella sua vita per la parità di trattamento: “La parità dei Prize money nei quattro tornei del Grande Slam è ormai diventata un non problema e non potrei essere più felice”.
    Justine Henin vinse l’edizione 2007 di Roland Garros, sbaragliando in finale Ana Ivanovic (6-1 6-2) e diventando così la prima campionessa di Parigi a ricevere lo stesso assegno del campione maschile (Rafael Nadal).
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO