consigliato per te

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi – De Giorgi inizia bene. Lavia, che impatto

    Di Paolo Cozzi Spinti dall’onda emotiva che ha travolto di affetto le nostre azzurre, fresche campionesse europee, anche i nostri portacolori al maschile hanno impattato alla grande negli Europei 2021, portando a casa tre bei successi. La sensazione è quella di un gruppo che, pur conscio di alcuni limiti tecnici, stia provando a gettare il cuore oltre la rete per far divertire i tifosi e cancellare quel quarto di finale olimpico con l’Argentina che ancora lacera e brucia nelle vene di tutti gli appassionati. Chiaramente, in un Europeo a 24 squadre, non tutte le avversarie possono essere considerate di alto profilo, ma ciò non toglie che gli azzurri, seppur con qualche alto e basso, stiano dimostrando quell’atteggiamento, quella voglia di arrivare che il nuovo coach De Giorgi ha chiesto loro sin dal primo giorno di ritiro estivo. E non lasciatevi stupire dai parziali, a volte sicuramente troppo tirati come nel terzo set con il Montenegro: a volte giocare con avversari nettamente inferiori tecnicamente e fisicamente, che hanno una palla più lenta e schiacciano ad altezze diverse dal solito, può dar più fastidio che affrontare le big. Parlando in generale delle tre partite, stiamo ottenendo buoni risultati dal servizio, costringendo gli avversari a giocare con palla spesso scontata e lenta, e questo ha dato una mano anche alla nostra correlazione muro-difesa, con il nostro muro che più di una volta ha trovato il guizzo vincente. Altalenante l’attacco, anche se Giannelli dà la sensazione di essere due spanne avanti rispetto alla sua versione giapponese e di trovarsi molto a suo agio nella versione di capitano trascinatore, libero mentalmente dal dover gestire top player… Bene anche la ricezione, fondamentale in cui Michieletto ricorda a tutti di essere nato come libero e non come schiacciatore! Infine, l’aspetto di discontinuità che mi piace di più rispetto alla nazionale di Blengini è che stiamo sbagliando poco, sia al servizio che in attacco, credendo maggiormente nelle nostre doti di muro e difesa. Ma veniamo ad una veloce analisi del nostro sestetto. Foto CEV Giannelli voto 7,5. De Giorgi gli consegna le chiavi di questo nuovo gruppo, e lui sembra trarre forza da questa decisione. Bene con la Bielorussia, fatica un po’ di più con i montenegrini, ma è contro la Bulgaria che sfodera una prestazione top: preciso e veloce in palleggio, ottimo a muro e sui secondi tocchi. Pinali voto 5,5. La gara di apertura sembrava un ottimo viatico per il giovane opposto italiano, ma poi ha cominciato a sbagliare tanto e a perdere fluidità sia nella seconda che nella terza gara. Ci si aspettavano alti e bassi da lui, ma serve ritrovare subito la quadra. Michieletto voto 7,5. A vederlo giocare sembra un veterano della maglia azzurra, invece è un ragazzo alla prima estate da titolare. In ricezione è molto bravo, a muro riesce a trovare ottimi spunti, e in attacco pur non essendo potentissimo la prende davvero alta, e a tratti risulta inarrestabile. Lavia voto 8. Osservato speciale dopo un’Olimpiade opaca, il neo-trentino in attacco sembra divertirsi molto ad alternare tutti i colpi sulle fucilate che Giannelli gli alza. Discreto anche a muro e preciso in ricezione, davvero bello vederlo così protagonista in questa fase iniziale dell’Europeo. Galassi voto 7,5. Ha chiuso l’esperienza di Tokyo a suon di primi tempi, e continua a farlo anche in questa competizione continentale con il suo braccio veloce e la rincorsa anticipata. Anche a muro sembra aver trovato maggior continuità di rendimento, speriamo continui a battere bene con pochi errori, cosa che purtroppo lo ha caratterizzato quest’estate. Anzani voto 7. Passaggio a vuoto nella gara con il Montenegro, ma quando le sfide si fanno più importanti – come con la Bulgaria – c’è e si fa sentire subito, sia a muro che in attacco. Bene, perché anche lui si lascia alle spalle un’Olimpiade fatta di luci e ombre. Balaso voto 7,5. Finalmente titolare, si impossessa delle chiavi della seconda linea azzurra e se le tiene belle strette. Cresciuto molto a Civitanova proprio sotto la guida di De Giorgi, ora è chiamato alla consacrazione fuori dai confini italiani. De Giorgi voto 8. È vero, le avversarie non hanno un pedigree degno di nota, e anche la stessa Bulgaria sembra più una nobile decaduta che altro, ma questa Italia gioca e piace, sbaglia ma guarda oltre. Non deve essere stato facile accettare di prendere la nazionale subito dopo le Olimpiadi: i rischi di flop, soprattutto senza i pezzi da 90 Osmany e Ivan, c’erano e ci sono tutti, ma il lavoro paga sempre e tanti piccoli dettagli mi piacciono, come la gestione dei time out e il fatto che la squadra sbagli poco. LEGGI TUTTO

  • in

    Fidatevi dei nostri giovani, l’Italia può rialzare la testa

    Di Paolo Cozzi Mentre i Campionati Europei femminili si avviano alla fase finale con la nostra compagine ancora in piena corsa per ambire ad una medaglia, i De Giorgi boys scaldano i motori in vista dell’imminente inizio della competizione maschile. Reduce da due amichevoli positive contro il Belgio, in cui si incomincia a intravedere il lavoro del tecnico pugliese, la nostra nazionale esordirà venerdì 3 settembre contro la Bielorussia per poi scontrarsi nei giorni successivi con Montenegro, Bulgaria, Slovenia e Repubblica Ceca. Se in questo Europeo allargato a ben 24 squadre il passaggio del turno non è assolutamente in discussione, curiosità e interesse sono suscitati dalle partite con Bulgaria e specialmente Slovenia, banchi di prova importanti per capire le ambizioni dei nostri ragazzi per una nazionale che dopo la batosta olimpica deve assolutamente rialzare la testa e gettare il cuore oltre l’ostacolo, perché mai come questo primo anno post-Covid serve un risultato di grido che possa riavvicinare i ragazzi alle palestre. Ma è altresi vero che non si deve caricare di troppe responsabilità un gruppo giovane, senza leader conclamati a parte Giannelli, che lavora insieme solo da poche settimane agli ordini di un allenatore nuovo. Le pretendenti alla vittoria finale sono tante, dalle due finaliste olimpiche Francia e Russia ad una Slovenia che in VNL ha stupito e convinto, alla Polonia che dopo aver steccato clamorosamente a Tokio è in cerca di rivincita in casa, fino alla Serbia, che prepara l’appuntamento da inizio estate. In mezzo a questi squadroni ci possiamo stare anche noi: certo non sarà facile, anche perché l’Europeo è soltanto il primo step di un gruppo che avrà come obiettivo Parigi 2024 e crescerà sicuramente nel corso del triennio. Foto Federazione Italiana Pallavolo Ma vediamo un po’ chi saranno i 14 alfieri azzurri (quindi, rispetto a Tokyo, doppio libero e un centrale in più) che cercheranno di infiammare i cuori dei tifosi, ancora in convalescenza dopo il tie break fatale contro l’Argentina. Il duo di palleggiatori è ormai rodato e collaudato, con Simone Giannelli che ha superato i problemi muscolari che lo hanno rallentato ai Giochi e ha sicuramente voglia di riprendere quella leadership che ha dovuto lasciare nel torneo olimpico. Con lui Riccardo Sbertoli, ormai solida realtà nel panorama internazionale, che quando ha avuto in mano le chiavi del gioco azzurro ha dimostrato di saper dare la propria impronta al gioco. Completamente rinnovato il parco opposti, in attesa che il convalescente Zaytsev (a proposito, auguri di una pronta guarigione dopo l’operazione al ginocchio) possa tornare a dare il suo contributo alla maglia azzurra. Se Giulio Pinali, dopo una buona VNL e in attesa del debutto a Trento, è chiamato a mostrare tutta la sua voglia e la sua grinta per diventare un’alternativa importante nel gioco azzurro, cercando una continuità maggiore di quella dimostrata nella stagione a Ravenna, meno conosciuto è il giovane mancino Yuri Romanò, che dopo anni in A2 ad alto livello approderà finalmente in Superlega alla corte di Milano e come vice-Patry (ed è un peccato questo, perché sarebbe stato molto meglio che società come Padova, Ravenna, Verona o Taranto puntassero su di lui come titolare…). Foto Volleyball World Al centro confermato il duo Anzani-Galassi, mentre al posto di un Piano comunque discreto a Tokio vengono convocati Ricci e il giovane Cortesia. Se Gianluca Galassi esce dai Giochi a testa alta e come sorpresa di tutta l’estate azzurra, potente e veloce in attacco, preciso a muro e in crescita al servizio, Simone Anzani deve riprendere a essere quel giocatore di equilibrio in grado di garantire cambio palla agevole e precisione a muro. Fabio Ricci deve fare quel salto di qualità che è mancato negli anni di Perugia, complice anche qualche infortunio di troppo, mentre Lorenzo Cortesia rappresenta il nuovo, e se ne avrà l’occasione potrà essere importante soprattutto a muro. Rinnovo anche nel parco schiacciatori dove si è all’anno domini 0 dopo Osmany Juantorena! De Giorgi punta sulla linea giovane, partendo da quell’Alessandro Michieletto, diamante neanche più tanto grezzo, che si è imposto come uno dei top player del presente e soprattutto del futuro. Con lui un Daniele Lavia apparso forse un po’ troppo “timido” in questi anni, ma che magari in un gruppo giovane troverà le risorse per acquisire ulteriore personalità nei match chiave. Foto Federazione Italiana Pallavolo A loro si affiancano due dei talenti migliori messisi in luce nell’ultima Superlega: Mattia Bottolo, esplosivo e potente talento di Padova che deve ancora crescere specialmente in ricezione, ma che ha già fatto vedere di avere sfrontatezza e atteggiamento da vendere. Con lui Francesco Recine, da Ravenna con furore, forse non altissimo ma tecnicamente molto fluido e con un cuore sportivo enorme per un ragazzo cresciuto a pane e pallavolo. Chiudono i due liberi: con Fabio Balaso che finalmente avrà in mano le chiavi della seconda linea lasciategli in eredità da Colaci, e potrà mettere in mostra tutti i progressi avuti negli anni marchigiani. Con lui il giovane Alessandro Piccinelli, che avrà anche approfittato dell’infortunio di Federici per garantirsi il posto, ma che vedrete grande protagonista già dal prossimo anno… fidatevi! LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi: l’Italia s’è desta! Il ritorno dello “Zar”

    Di Paolo Cozzi L’Italia s’è desta….questa è la notizia più importante oggi, che i nostri ragazzi pur fra qualche difficoltà di troppo e qualche acciacco imprevisto si sono ricompattati e hanno offerto una bella prova per tutta la durata del match, anche se 5 minuti di black out in ricezione ci hanno obbligato a passare dalle forche caudine di un 4 set che poteva creare disastri… Bene la battuta finalmente in grado di mettere in difficoltà la ricezione avversaria e bene il muro, fondamentale pressoché inesistente nel match con la Polonia. Chiaro, l’avversario non è di primissimo livello, ma Ishikawa e compagni hanno saputo ben figurare nel match. Ci si aspettava un Giannelli a mezzo servizio dopo i problemi alla coscia, invece a sorpresa Blengini lo schiera e lui risponde con una prova magistrale che fuga tanti dubbi. GIANNELLI voto 8,5. Un infortunio muscolare a inizio Olimpiade non è cosa da poco, sarebbe capace di destabilizzare tanti, ma lui no, lui è freddo come non mai e comincia a distribuire con velocità e precisione. E quando poi inizia a murare e a difendere come non mai, ecco che l’Italia intera può tirare un sospiro di sollievo. JUANTORENA voto 8. Top scorer per i nostri azzurri, è positivo in attacco dove chiude con una percentuale alta anche in efficienza. Un pochino più in difficoltà in ricezione dove è molto cercato dagli avversari, ma il nostro Osmany sa come tirarsi fuori da situazioni complicate. Molto bene al servizio specie nel 4 set dove trova il primo ace e un lungo filotto. ZAYTZEV voto 7. Cresce la prestazione del nostro braccio armato, e soprattutto la sensazione è che Ivan giochi più sereno e tranquillo. Il tabellino dice che attacca con il 53%, ma non è tanto una questione di numeri oggi, quanto la sensazione che ora il nostro opposto abbia attivato la modalità Rio 2016! GALASSI voto 7,5. Finalmente trova continuità al servizio, e dopo 12 errori in 2 match è già una notizia! Bene, benissimo in attacco dove si fa trovare sempre pronto e anticipato, trova anche 3 muri, ma sulle palle alte può fare ancora di più. ANZANI voto 8. Attacca, mura e si toglie pure lo sfizio di difendere!! Di più non gli si può chiedere e infatti Blengini ogni tanto lo cambia al servizio con Sbertoli. Se nelle amichevoli con l’argentina il feeling con Giannelli sembrava basso, oggi i due sono stati pressoché perfetti. MICHIELETTO voto 7. La notizia è che anche il nostro enfant prodige ha dei difetti, e cosi dopo un 5 su 5 iniziale in attacco cala leggermente e chiude “solo”al 60% in attacco…!! Un po’ più difficoltà nel finale di terzo set quando la battuta al salto float giapponese lo fa ammattire. Però è davvero tanta roba questo ragazzo! COLACI voto 7. Serviva una Italia perfetta nei fondamentali di seconda linea per poter permettere a Giannelli di sfruttare tutti i suoi attaccanti, e lui oggi ha garantito tanta qualità non solo in ricezione ma anche in copertura e difesa. Per il Giappone, bene Ishikawa e Nishida, spine nel fianco del nostro muro soprattutto da fine secondo set, molto potenti e poco fallosi. Sono mancati invece i centrali sia nel gioco veloce e a muro, è mancata una banda da palla alta che potesse capitalizzare le tante difese ottenute soprattutto negli ultimi due set! LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pagellone di Paolo Cozzi: Sbertoli non trema, ma mancano i veterani

    Di Paolo Cozzi La mattinata per l’Italia era già iniziata nel peggiore dei modi, con la notizia dell’infortunio muscolare di Simone Giannelli e della sua indisponibilità per la partita contro la Polonia (ma la sensazione, purtroppo, è che possa essere più di un semplice intoppo) ed è proseguita anche peggio con una nazionale che, pur attaccando bene, non è mai riuscita a mettere seriamente in difficoltà i polacchi se non nel secondo set. Girano bene i giovani, gli esordienti come Michieletto, Sbertoli e Galassi (ma quanti errori in battuta… troppi!), mentre al momento faticano a trovare la quadra quegli atleti che dovrebbero invece trascinare la nostra compagine, ovvero Zaytsev, Juantorena, Piano e Colaci. Il problema più evidente oggi è la leggerezza del nostro servizio, con tanti, tantissimi errori a fronte di un solo ace. Di conseguenza la Polonia ha gioco facile e in attacco diventa infermabile per il nostro muro. La partita con il Canada ha fatto capire che la strada sarà lunga e insidiosa per i nostri ragazzi, la partita di oggi non preclude niente ma ci fa capire che serve un cambio di marcia se vogliamo provare a costruire qualcosa di importante. Ma veniamo alle pagelle dei nostri azzurri. Foto FIVB Sbertoli voto 6,5. Catapultato in campo per l’infortunio di Simone, amministra con lucidità la squadra iniziando col forzare parecchio al centro. L’attacco chiude abbondantemente sopra il 50%, in più Riccardo trova l’unico ace dei nostri e piazza due murate: di più non gli si può chiedere. Anzi sì: di tenere fluido il gioco al centro e di trovare in fretta una intesa ottimale con Ivan e Osmany. Avendo disputato la VNL ed essendosi allenato poco con il gruppo dei “senatori”, infatti, ci sono margini di miglioramento nell’intesa. Zaytsev voto 4,5. Nessuno vuole gettare la croce addosso ad Ivan, ma certo questo inizio di Olimpiadi è apparso complicato e ben al di sotto delle effettive possibilità del nostro capitano. L’attacco stenta a trovare angoli vincenti e la giusta potenza, la battuta è potente ma non riesce a impensierire più di tanto… Che sia un giocatore macchinoso e che necessita di tempo per trovare la forma giusta lo sapevamo, ma ora “tempus fugit” e noi abbiamo oltremodo bisogno che il nostro condottiero ci illumini il cammino. Juantorena voto 5,5. Sbaglia poco e cerca di capitalizzare tutte le palle che gli passano davanti, ma gli manca il guizzo, la zampata del grande campione nei momenti chiave del secondo set. In ricezione cercano di sfinirlo alternando palle corte a flottanti insidiose, e alla lunga sembra purtroppo una tattica che funziona. Galassi voto 6. La prova sarebbe anche da 7, grazie a un attacco sempre in anticipo e ben girato, ma a muro fatica ad anticipare le mosse del palleggiatore polacco e in battuta è davvero opprimente vedere l’enormità di errori che regala ai polacchi senza trovare ace e continuità. Anzani voto 5,5. Anche lui in attacco è bravo a far mulinellare il braccio e a portare via la palla veloce, ma da lui c’è bisogno di più, tanto di più nel fondamentale del muro, che oggi è pressoché non pervenuto. Michieletto voto 7. Il più giovane, ma in questo momento anche l’unico ad andare a terra con continuità. Davvero una bellissima realtà quella del diciannovenne di scuola trentina, che non trema né in ricezione né in attacco e risulta anche oggi top scorer degli azzurri. Bene anche in ricezione, è mancato anche lui a muro, ma è davvero davvero forte. Colaci voto 5. Primo set in grossa difficoltà, poi cresce e riesce a trovare guizzi vincenti anche in difesa, ma quando i polacchi alzano il livello della battuta anche lui è costretto ad alzare bandiera bianca. Kovar voto 6. Entra e a freddo trova un paio di ricezioni importanti. Bene, perché avremo ancora bisogno di lui. Piano voto 4,5. Dopo la brutta prova contro il Canada viene inserito nel terzo set, ma in attacco, anche se lasciato senza muro, non riesce proprio a incidere, così come a muro non trova il timing sugli attacchi avversari. Vettori s.v. Dopo il bell’ingresso contro i nordamericani, stavolta non ha il tempo e la chance di essere utile alla squadra. Per quanto riguarda i polacchi, MVP per me al libero Zatorski, perfetto e preciso nel corso di tutta la partita. Molto bene anche Kurek che, poco usato all’inizio, cresce molto sia al servizio che in attacco. Ottimi anche Leon e Sliwka in banda, perfettamente imbeccati da un Drzyzga che gioca pulito e mette sempre i suoi attaccanti nelle migliori condizioni possibili. Meglio a muro che in attacco i due lunghi centrali biancorossi, autori comunque di un paio di colpi di notevole fattura. LEGGI TUTTO

  • in

    Tokyo 2020: nel girone di ferro emergono Brasile e Russia

    Di Paolo Cozzi Se la Pool A, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, lascia intravedere un dualismo fra la nostra nazionale e quella polacca, la Pool B del torneo olimpico maschile di Tokyo 2020 sembra essere molto più combattuta e racchiude ben 4 squadre che sono giunte in Giappone con l’ambizioso obiettivo di mettersi al collo il 7 agosto la medaglia più preziosa. Se Tunisia e Argentina paiono essere vittime sacrificali del girone, per Brasile, Francia, Russia e Stati Uniti si prospettano partite intense sia dal punto di vista fisico che mentale, perché chi arriverà prima nel girone avrà un quarto di finale molto abbordabile e una seria possibilità di medaglia. Ma scopriamo le sei pretendenti passo per passo, con i loro pregi e i loro difetti. Argentina. La squadra di Luciano De Cecco dovrà esprimersi al meglio se vorrà provare a rientrare nel gruppo delle finaliste. Nonostante il palleggiatore di Civitanova sia probabilmente il numero uno mondiale, la squadra sembra mancare di un opposto di prima fascia e di uno schiacciatore di palla alta. Facundo Conte (vecchia conoscenza del nostro campionato) di banda e Solé al centro sono due signor attaccanti, di quelli capaci di spostare gli equilibri, ma per puntare in alto serve che almeno uno fra Pereyra, Palacios e Poglajen imbrocchi il torneo della vita. Ottima la ricezione con Danani, che a Padova ha dimostrato di essere davvero un top player mondiale in quel fondamentale. Foto Volleyball World Abbonato alla finale olimpica da Atene 2004, il Brasile si presenta in questa edizione con una squadra molto fisica, di quelle capaci di dominare per lunghi tratti del match, ma secondo me mentalmente potrebbe pagare qualcosa nelle situazioni di punto a punto a fine set. Bruno è il direttore di orchestra di una squadra che può contare su un Leal che in Superlega è apparso semplicemente stellare. Al suo fianco un Lucarelli sicuramente cresciuto molto alla corte di Lorenzetti, ma che ha mostrato anche qualche crepa nel corso della stagione. Granitica a muro e potente in attacco la coppia di centrali, con Lucao “usato sicuro” e Mauricio Souza che sembra prevalere su Isac. Centrali fortissimi su palla scontata, dovranno essere bravi i palleggiatori avversari a farli correre e perdere di lucidità. Chiude il sestetto Wallace, che arriva a Tokyo con il titolo da MVP alla VNL di Rimini. Brasile fa rima con Olimpiadi, lo abbiamo detto, ma ci sono le possibilità di metterlo in difficoltà. Foto FIVB Pronta a giocarsi le sue chance di vittoria anche la Francia di Ngapeth, che arriva in Giappone desiderosa di dimostrare che anche la scuola transalpina può issarsi sul gradino più alto del podio. Se il neo schiacciatore di Modena è sicuramente il giocatore più rappresentativo, arriva da una grande stagione anche Toniutti, palleggiatore fresco vincitore della Champions League con lo Zaksa. Abbondanza di scelte in banda con un trio Clevenot, Louati e Tillie sicuramente molto tecnico, ma un po’ leggerino in prima linea. Meglio il ruolo di opposto, con Boyer e soprattutto Patry bomber dal braccio pesante. Al centro Chinenyeze potrebbe risultare uno dei migliori del torneo, mentre Le Goff è chiamato a confermare una stagione positiva. L’uomo in più della squadra è comunque Grebennikov, capace di difese e coperture che valgono anche più di un punto in schiacciata. Difficile che i cugini d’Oltralpe possano puntare alla finalissima, ma per un posto alla semifinale loro ci sono certamente. Foto Volleyball World Non ha impressionato in VNL e ha perso per strada un campione come Muserskiy, ma la Russia di coach Sammelvuo resta secondo me una ottima potenziale vincitrice. In primis perché conosco bene l’allenatore, con cui ho giocato due anni, e credo che abbia fatto un grande lavoro con questo gruppo, facendo crescere molto i giovani e insegnando ad una squadra storicamente fisica ad alternare alla potenza anche colpi di fioretto, ad avere pazienza e a non voler chiudere l’azione sempre e solo con il primo colpo. Lasciato a casa Butko, il gioco verrà gestito dai talentuosi Kobzar e Pankov, che avranno il compito di innescare le loro eccellenti bocche da fuoco, ovvero Mikhaylov, Volkov e Kliuka, autentici numeri uno nel loro ruolo. Al centro, al veterano Volvich si affianca il giovane Iakovlev, che grandissima impressione aveva suscitato alle finali di VNL di Chicago 2019. Di valore anche la panchina, in cui il coach finlandese potrà pescare per provare a riportare la squadra russa (ai Giochi senza bandiera per via della squalifica del CIO) sul gradino più alto di Olimpia. Squadra materasso del girone è sicuramente la Tunisia, che però onorerà il suo torneo olimpico andando a caccia di qualche set e perché no di visibilità, con la speranza di far approdare qualche giocatore nei campionati più competitivi. Alla guida tecnica della squadra nordafricana quel Giacobbe, tecnico italiano di gran classe, che ormai da lustri ha sposato un progetto che gli ha regalato molte soddisfazioni in terra africana. Arriva a Tokyo avendo perso un solo set a qualificazione avvenuta contro l’Algeria: nell’anno più complicato per lo sport è sicuramente un successo degno di nota. Foto USA Volleyball Ultimi in ordine alfabetico, ma non per questo meno accreditati per la vittoria finale, gli USA di Micah Christenson e Matthew Anderson, anche se proprio sulla tenuta fisica del neo-perugino qualche dubbio rimane, visto che, VNL a parte, è fermo da quasi un anno e mezzo causa stop del campionato cinese. Se il passaggio del girone è scontato, metto però la squadra a stelle e strisce un passo dietro a Brasile e Russia, in compagnia della Francia. Il palleggiatore ex Modena ha un gioco veloce e mani talentuose, ma più di una volta ha perso lucidità nelle fasi calde del match. Se Defalco ha disputato una stagione immensa a Vibo, più opaca è stata la stagione di Sander, colui che dovrebbe trascinare insieme ad Anderson la squadra. Al centro Holt ha la capacità di trasformarsi in nazionale e trovare performance che a Modena e Monza sono spesso mancate; meglio Smith, sempre preciso e puntuale in attacco. Giocatore rivelazione potrebbe essere Jaeschke, se riesce a lasciarsi alle spalle tutta una serie di infortuni che ne hanno condizionato gli anni veronesi. LEGGI TUTTO

  • in

    Il girone degli azzurri: Polonia favorita, il crocevia è contro l’Iran

    Di Paolo Cozzi Mancano ormai pochi giorni all’inizio del torneo olimpico di Tokyo 2020: la nostra nazionale ha raggiunto il Giappone e preso possesso delle sue stanze all’interno del Villaggio Olimpico. Il tempo di abituarsi al fuso, ultimi allenamenti e amichevoli (oggi contro la Russia, domani la Tunisia), poi via verso uno sprint che durerà due settimane e che, si spera, porterà i nostri ragazzi a giocarsi la partita più importante di una carriera il prossimo 7 agosto. Ma come sarà la strada per arrivare alla finalissima? Quali squadre incontreremo nel girone eliminatorio che tenteranno di infastidirci nel nostro cammino? Vediamo insieme una per una le prime avversarie, sapendo che la posizione ottenuta nel girone sarà la chiave per l’abbinamento dei quarti. L’Italia è inserita nella Pool A con Canada, Iran, Giappone Polonia e Venezuela mentre nella Pool B troviamo Argentina, Brasile,Francia, Russia, Tunisia e USA. Foto Federvolley.it La prima partita sarà sabato 24 luglio alle 2 italiane contro il Canada, formazione fisica che ha come acuto internazionale negli ultimi anni un bronzo alla World League del 2017. L’impegno è ampiamente alla portata dei nostri, che partono nettamente favoriti: unica criticità potrebbe essere l’orario molto insolito della partita (le 11 del mattino in Giappone). Ricordo che, ad Atene 2004, Montali per la partita alle 11 contro l’Olanda ci fece svegliare alle 6… colazione e passeggiata nel villaggio, riunione tecnica e poi via al palazzetto con certe facce assonnate! L’emozione per l’esordio dovrebbe attanagliare di più i canadesi,poco avvezzi ai grandi palcoscenici, anche se nelle loro fila possiamo trovare giocatori che in Italia si sono fatti valere come Hoag, Szwarc e Vernon-Evans. E quest’ultimo, voglioso sicuramente di rivalsa dopo una stagione complicata e deludente a Perugia, sarà il giocatore da controllare maggiormente. Szwarc al centro è stato una delle note più positive dell’ultima Superlega, giocatore capace di attaccare tanto e murare ;starà a Giannelli farlo muovere il più possibile lungo la rete per evitare i suoi lunghi tentacoli. Per il resto squadra matura e unita, più forte come gruppo che nelle individualità. Foto Volleyball World Secondo match con la Polonia lunedì 26 luglio alle 7.20 italiane: è il match clou per noi nel quale ci giocheremo il primo posto del girone. Vincitrice degli ultimi due Mondiali, la Polonia è una delle più serie candidate al titolo, con tanti giocatori che militano nel nostro campionato (Leon su tutti) e molti freschi di vittoria in Champions League contro Trento. La squadra di Heynen di banda può contare anche sul talento di Kubiak, Sliwka e Semeniuk, e si è presa il lusso di lasciare a casa una vecchia conoscenza del nostro campionato come Benji Bednorz. Al centro torreggiano due giocatori esperti come Nowakowski e Kochanowski, mentre l’opposto è l’ex Monza Kurek, niente di meno che l’MVP dei mondiali 2018. Il palleggiatore Drzyzga non è un fenomeno, ma è preciso e regolare, ed è forse la cosa più importante in una squadra infarcita di talento e fisicità. Contro di noi partono leggermente favoriti, dovremo essere bravi a mettere sotto pressione la loro ricezione e a contenere le fiammate di Leon in battuta ricorrendo alla vecchia palla alta e pedalare. Foto FIVB Terzo match mercoledì 28 luglio alle 12.40 italiane contro i padroni di casa del Giappone. Squadra giovane e con poca esperienza internazionale, non rappresenta un grosso pericolo per la nostra nazionale, ma bisognerà comunque prestare attenzione al loro uomo simbolo, quell’Ishikawa che a Milano ha fatto il salto di qualità definitivo diventando punto di riferimento nel sestetto meneghino. Con lui sotto la lente d’osservazione il giovanissimo Nishida (da settembre in forza alla Tonno Callipo), mancino non altissimo ma dotato di una elasticità e un salto davvero notevoli. Per il resto davvero poche possibilità per i giapponesi di impensierire i nostri, in un match che darà a Blengini la possibilità di effettuare qualche cambio. La quarta gara del girone andrà in scena venerdì alle 12.40 italiane contro l’Iran, e questo sarà il crocevia per i nostri ragazzi, che capiranno se davvero sono pronti a lottare per qualcosa di importante o si impantaneranno nelle sabbie mobili di un match che nasconde parecchie insidie. Sulla carta il pronostico è tutto per i nostri portacolori, ma l’Iran di coach Alekno (quante delusioni ci ha dato fra nazionale russa e Kazan…) è una di quelle squadre che se in giornata può creare grattacapi a chiunque. Marouf al palleggio resta uno dei 3-5 palleggiatori più talentuosi al mondo, anche se spesso si dimentica di mettere il suo talento al servizio della squadra giocando troppo per lo spettacolo. La squadra, che ha avuto il suo apice internazionale con un bronzo alla Grand Champions Cup, è la classica da bianco o nero, capace di scalpi importanti, ma anche di perdersi in un bicchier d’acqua. Gioca molto al centro, dove Mousavi (ex di Piacenza) è un ottimo interprete, mentre nel ruolo di opposto c’è aria di ballottaggio fra Ghafour e Kazemi. In posto 4 la squadra appare forse più leggera e soprattutto con grossi problemi in ricezione; ad Ebadipour, che schiaccia in Polonia, si affiancano Sharifi (ex Verona) e i due Salehi. Foto Iran Volleyball Federation Ultima gara della pool quella di domenica 1° agosto alle 9.25 italiane contro il Venezuela. Pronostico chiuso, con i nostri nettamente favoriti e anche qua la possibilità per il nostro CT di far fare il battesimo olimpico a gran parte della rosa. Il Venezuela, team molto fisico, è ormai lontano dal livello che aveva raggiunto anni fa con schiacciatori come Luis Diaz, Luna ed Ereu e sembra essere il fanalino di coda di questo girone. Ma non bisognerà sottovalutarli del tutto perché per loro la partita con gli azzurri rappresenterà la miglior vetrina per mettersi in mostra, farsi conoscere e strappare un ingaggio per le stagioni a venire. Squadra giovane e come detto fisica quella sudamericana: in tanti giocano in campionati esteri come Portogallo ed Emirati Arabi, dovevano preparare l’Olimpiade fra Belgio e Spagna, ma causa Covid hanno dovuto cancellare la tournée. Il capitano è il palleggiatore Carrasco, che dovrebbe appoggiarsi allo schiacciatore Fajola, all’opposto Rodriguez e al centrale Valencia, i tre giocatori di esperienza di un gruppo che comunque entrerà in campo senza niente da perdere. LEGGI TUTTO

  • in

    Gli azzurri verso Tokyo: ballottaggio tra Lavia e Michieletto in posto 4

    Di Paolo Cozzi Continua l’avvicinamento alle Olimpiadi di Tokyo per la nostra nazionale maschile che, dopo le settimane di duro lavoro tecnico e fisico, nel weekend passato è stata protagonista delle prime amichevoli in vista dell’imminente partenza per il Giappoe. C’era molta attesa per verificare le condizioni dei nostri ragazzi e anche molta curiosità per vedere quale sestetto sarebbe stato schierato da coach Blengini, ma prima di parlare del presente faccio un piccolo excursus temporale. Nelle ultime settimane, e soprattutto durante la VNL, in cui l’Italia ha schierato una squadra giovane che pur convincendo ha portato a casa un risultato mediocre, da più parti ho visto e letto preoccupazione per il fatto che gran parte del gruppo olimpico sia stato tenuto ad allenarsi anziché confrontarsi con le altre nazionali, alcune nostre dirette concorrenti per una medaglia. Capisco la preoccupazione di chi pensa che giocare sia il modo migliore per crescere e confrontarsi, ma io credo invece che la scelta di Blengini (e di Mazzanti nel femminile) sia stata ottimamente ponderata e strutturata, e credo fortemente che possa essere un plus che diventerà un punto di forza dei nostri gruppi. Mi spiego meglio: giocatori come Juantorena, Giannelli, Zaytsev, che giocano 50 partite all’anno, non hanno bisogno per crescere di giocare altre gare, ma di lavorare bene in palestra sulla tecnica e l’affiatamento e ancor di più di curare la preparazione fisica nei minimi dettagli, alternando momenti di carico ad altri di trasformazione. E proprio il lavoro fisico svolto dai nostri nel mese di giugno potrebbe essere un’importante riserva di energia in un torneo dispendioso come quello olimpico, che richiederà tanto dal punto di vista tecnico tattico, ma anche da quello fisico e mentale. Foto Federazione Italiana Pallavolo Lavoro fisico che sarà importante anche in queste due ultime settimane perché poi, una volta sbarcati nel paese del Sol Levante, non ci sarà più tempo per farsi belli, ma si inizierà uno sprint all’ultimo respiro che terminerà (si spera) solo il 7 agosto… In ultimo va fatto un grande ringraziamento a quegli atleti che sono andati in ritiro sapendo di avere poche chance di guadagnare un posto per Tokyo, ma con impegno e dedizione hanno permesso al sestetto titolare di allenarsi sempre al massimo. Venendo alle due amichevoli con l’Argentina, mi ha stupito un po’ l’aver fatto ruotare tutti i giocatori a disposizione: mi aspettavo un sestetto preciso tenuto sempre in campo, ma la serie di cambi ha dato modo di vedere come tutti i ragazzi della rosa siano in ottime condizioni psicofisiche. Credo che la squadra titolare pensata dal nostro coach possa essere di base quella vista sabato, con Lavia nel sestetto e magari Piano al posto di Galassi, ma la prova d’impatto di Michieletto quando chiamato in causa potrebbe portare a qualche ripensamento e fino all’ultimo il ballottaggio con Lavia tormenterà i sonni del CT. Al centro Anzani, che pensavo dei tre centrali fosse quello certo del posto da titolare, ha mostrato una intesa con Giannelli ancora non perfetta, mentre molto bene hanno fatto Galassi e Piano, con il secondo che in gara 2 ha giocato una partita davvero ottima, specialmente in attacco, che è il fondamentale in cui di solito fatica di più. Anche qua quindi tante frecce nella faretra di Blengini, con Anzani più “completo”, Galassi più offensivo grazie a battuta e attacco, e Piano il migliore a muro oltre che in grado di attingere dalla sua tanta esperienza internazionale. Foto Federazione Italiana Pallavolo Per il resto, Simone Giannelli titolare inamovibile, ancora un po’ in rodaggio sabato, ma già molto più fluido e preciso domenica; già sul pezzo Ivan Zaytsev e Osmany Juantorena, apparsi già brillanti e a loro agio in campo, sapientemente gestiti da coach Blengini che sa che a Tokyo verranno spremuti fino all’ultima goccia. Venendo ai dati, il muro è il fondamentale che impressiona di più, con tante ottime individualità che riescono a muoversi come un solo unico uomo. Bene anche l’attacco, con i soli Anzani e Lavia che hanno faticato un po’ il sabato, per poi riprendersi nella seconda gara. La ricezione tiene bene e permette a Giannelli di avere quasi sempre tutte le uscite, qualche errore di troppo in battuta e in attacco nella prima amichevole, ma abbiamo bisogno di spingere sull’acceleratore per far giocare palla scontata ai nostri avversari. Insomma qualche dubbio aleggiava sulla nostra nazionale e il suo avvicinamento al Grande Evento, ma penso che queste uscite abbiano dissipato molte delle potenziali ombre e proiettino i nostri a Tokyo, non come favoriti certo, ma come protagonisti sicuramente. E poi bisognerà cogliere al volo ogni occasione per regalare quelle emozioni che tutta Italia spera di vivere!  LEGGI TUTTO

  • in

    VNL, azzurri promossi: Michieletto, Sbertoli e Pinali al top

    Di Paolo Cozzi Con le final four di sabato e domenica si chiuderà ufficialmente la VNL 2021 e tutti gli occhi si sposteranno ad oriente, verso Tokyo, dove il 23 luglio inizieranno le Olimpiadi. Ma prima di avventurarci nell’avventura a cinque cerchi, vediamo un po’ cosa ci lascia questa competizione in chiave azzurra, con una nazionale che sarà anche arrivata decima (risultato non di pregio, sicuramente) ma secondo me ha interpretato questo mese di gare con lo spirito giusto, crescendo nel corso della competizione e arrivando a giocare set importanti anche contro avversari che hanno schierato il sestetto titolare. Perché non dimentichiamocelo, la nostra era una squadra giovane e sperimentale, che doveva fare esperienza e fornire le prime indicazioni sul gruppo da portare agli Europei di settembre. Foto FIVB Peccato per la battuta, forse il fondamentale che più ci è mancato (a parte exploit individuali), perché altrimenti avremmo potuto raccogliere anche qualche scalpo importante… Bene invece il gioco al centro, diventato una chiave tattica per alleggerire la pressione sui laterali. Primo osservato speciale fra gli azzurri Alessandro Michieletto, che chiude la VNL in crescita e che secondo me merita fortemente un posto a Tokyo per quanto espresso sul campo. Dopo un inizio un po’ al rallentatore, il lungo mancino diventa essenziale nelle trame di gioco di Sbertoli e assoluto protagonista, specie negli ultimi incontri. Presente in tutte le classifiche per rendimento, spicca al quinto posto dei top scorer, e non è cosa da poco per un giovane che due anni fa giocava in Serie B: davvero una bellissima certezza. Bene anche Riccardo Sbertoli, che dopo aver balbettato nei primi match ha sciolto la tensione di una fascia di capitano comunque pesante e ha trovato il ritmo giusto con i suoi attaccanti unendo precisione e velocità di palla. Meglio con Pinali in campo, in quella che sarà la nuova diagonale di Trento. Anche per lui biglietto per Tokyo quasi assicurato. Foto Volleyball World Lo stesso Giulio Pinali, partito come secondo opposto (ma sono stati fatti girare giustamente tutti i giocatori per verificarli ad alto livello), presto si è preso il posto da titolare a suon di pallate. Onestamente a Ravenna non mi aveva impressionato cosi tanto, soprattutto perché poco costante nel rendimento, mentre a Rimini, anche quando è stato chiamato dalla panchina, ha risposto sempre presente. Finalmente volti nuovi al centro, con Gianluca Galassi una spanna su tutti, tanto da far tremare un po’ Mazzone nel ruolo di terzo centrale. Peccato per l’infortunio alla schiena che lo taglia probabilmente fuori dai giochi per l’Olimpiade, ma il futuro è suo, soprattutto ora che ad un braccio veloce e ad una buona mano ha aggiunto una rincorsa più esplosiva, in particolare in contrattacco; a muro può crescere ancora, ma avendo caviglie veloci non sarà un problema fare anche quest’ultimo step. Bene al centro anche Lorenzo Cortesia e Leandro Mosca, due giocatori forse poco conosciuti ai più ma che dopo questa VNL possono ambire ad un posto da titolare in Superlega. Il primo ha ben impressionato a muro, dove è stato il più positivo fra gli azzurri, il secondo ha stupito per la sua capacità di stare in campo e farsi trovare pronto quando serviva, soprattutto se si pensa che quest’anno ha fatto quasi sempre panchina a Milano. Insomma, l’infortunio di Galassi gli ha dato una chance e lui è stato bravissimo nel coglierla al volo e sfruttarla. Foto Volleyball World Fabio Balaso si presta ormai a essere uno dei top player europei nel suo ruolo, capace di prendersi tanto spazio in ricezione e di farsi trovare sempre pronto in difesa. Buona competizione anche per Francesco Recine e Mattia Bottolo, con il primo capace di trascinare la squadra con grinta e determinazione, cosa che forse è mancata un pelo al secondo, sembrato un po’ meno sbarazzino rispetto alle partite con Padova. Anche per loro un futuro importante e tutto da costruire, partendo però da solide basi. La sensazione è che il giovane Recine sia un po’ più avanti rispetto allo schiacciatore patavino, e che già quest’anno a Piacenza proverà a ritagliarsi uno spazio importante in una squadra ambiziosa. Chi forse non è riuscito a sfruttare appieno l’occasione è stato Gabriele Nelli, e mi dispiace molto perché nulla si può dire sull’impegno che mette in campo. Dopo un avvio difficile si era ripreso bene, giocando partite importanti, ma poi negli ultimi match è tornato molto altalenante, e se in  battuta è stato tra i pochi azzurri a picchiare forte, in attacco ha finito spesso per commettere tanti, troppi errori che ne hanno appesantito il rendimento. Meglio l’intesa con Spirito che con Sbertoli, ma purtroppo da lui in questa VNL mi aspettavo qualcosa di più che invece è mancata. LEGGI TUTTO