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    Pallavolo Supervolley, la copertina di giugno dedicata a Raphaela Folie

    Di Redazione Pallavolo Supervolley è in edicola con il numero di giugno. In copertina una sorridente e determinata Raphaela Folie con tutti gli ori al collo di questa straordinaria stagione dell’Imoco: “Lo scorso anno ci siamo promesse che nessuna si sarebbe mossa da Conegliano: prima andiamo a prenderci quello che la pandemia ci ha tolto, poi ognuna fa quello che vuole. La Champions League è stata la vittoria più bella di tutta la mia carriera e direi che abbiamo mantenuto alla grande quella promessa”. Ora la centrale azzurra punta senza mezzi termini alla sua prima Olimpiade e si è aggregata al gruppo che con Mazzanti prepara i Giochi di Tokyo. “Vogliamo questa medaglia, ce la faremo”. Non è l’unico volto azzurro, anche il giovane Mattia Bottolo è impegnato a guadagnarsi un posto nella nazionale del futuro. Per lo schiacciatore che si è messo in mostra a Padova c’è il palcoscenico della Volleyball Nations League adesso. “Vediamo dove riesco ad arrivare e cosa sono in grado di raggiungere”. Al termine della stagione più difficile della storia – che ha regalato il sogno della massima serie a Taranto, nel maschile, e a Roma nel femminile come annunciato, Massimo Righi si dimette da presidente di Lega maschile: “Mi ero impegnato a fare da traghettatore, superato questo momento abbiamo davanti degli anni buoni”. Imperdibili poi le rubriche. Due firme d’eccezione come Simone Giannelli e Miriam Sylla raccontano le vicende di questo 2021 con i loro occhi e le loro parole. E non mancano le rubriche storiche. Se l’intervista doppia mette uno di fronte all’altro due dei giovani palleggiatori che i Ct hanno scelto per affrontare la VNL, Francesca Bosio e Luca Spirito, “Una certa idea di mondo” ci porta a viaggiare nella vita di un altro alzatore che ha ritrovato la maglia azzurra, Davide Saitta. Ad aprire le danze però è sempre l’inviata speciale Rachele Sangiuliano e questa volta tocca all’argento olimpico di canottaggio e oggi nel team di Luna Rossa, Romano Battisti, rispondere alle sue domande. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’allarme della Fipav Abruzzo Sud-Est: “Lo sport di base è in ginocchio”

    Di Redazione “Non è forte chi non cade, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi!“: così esordisce Mattia Di Gregorio, presidente del Comitato Territoriale Abruzzo Sud-Est della Federazione Italiana Pallavolo, nella sua lettera aperta indirizzata agli amministratori pubblici, al CONI e a tutti i cittadini, oltre che agli organi di informazione. Un documento che costituisce un appello alle istituzioni affinché intervengano per garantire l’accesso agli impianti sportivi, troppo spesso ancora preclusi all’utilizzo da parte delle società di base, malgrado la riapertura concessa (sulla carta) dalle norme governative. “ll mondo dello sport – prosegue la lettera – ci insegna proprio questo: ci insegna a rispettare le regole e, con l’aiuto degli altri e con la ‘forza della squadra’, a non arrenderci di fronte alle difficoltà e a trovare sempre la forza di rialzarci. Oggi, però, devo purtroppo constatare che ‘qualcuno’ ha deciso che non possiamo rialzarci, che dobbiamo restare in ginocchio, a terra. Le associazioni sportive si sono organizzate, hanno affrontato costi importanti, hanno rispettato tutte le normative in vigore adeguandosi all’incertezza dei numerosissimi cambiamenti, hanno rispettato i protocolli delle Federazioni Sportive che, come nel caso della Federazione Italiana Pallavolo, sono anche più rigorosi di quelli statali. Hanno condiviso un percorso di ripresa dell’attività con i genitori, nonostante le mille difficoltà, poiché tutti hanno ben presente quanto sia importante lo sport (e soprattutto lo sport di base!) nelle dinamiche socio-economiche di una nazione. Questo, purtroppo, non è stato sufficiente poiché ad oggi, a 15 mesi dall’inizio della pandemia e nel momento in cui in Italia si programmano le aperture delle discoteche e le vacanze estive, tanti (troppi!) atleti sono letteralmente per strada poiché gli si impedisce, di fatto, di accedere agli impianti sportivi. (…) La Provincia di Pescara e la Provincia di Chieti, di fatto, impediscono ancora oggi l’accesso delle associazioni negli impianti provinciali. La prima, nonostante le numerose richieste del mondo sportivo, ha completamente vietato l’utilizzo delle palestre. Tutto chiuso. La Provincia di Chieti, invece, ha “solo formalmente” consentito l’uso degli impianti poiché ha deliberato (un unicum in tal senso!) che ogni associazione sottoscriva un atto unilaterale d’obbligo con la quale si impegna, tra le altre cose, a provvedere alla pulizia e sanificazione degli impianti, al termine di ogni utilizzo, mediante una ditta specializzata che rilasci ogni volta una certificazione di avvenuta sanificazione. È evidente che una tale richiesta, non prevista da alcuna norma di legge, metta di fatto le associazione nella condizione di non poter accedere agli impianti, non potendo neanche immaginare di sopportare una spesa così importante, soprattutto in un momento storico in cui le casse della associazioni sportive sono vuote. A ciò si aggiunga che la Provincia chiede alle associazioni qualcosa che, al contrario, non si impegna a fare; gli impianti scolastici, in orario antimeridiano, sono ovviamente utilizzati dagli alunni: la scuola, o la Provincia, non rilasceranno alcuna certificazione di avvenuta sanificazione alle associazioni che eventualmente lo utilizzassero nel pomeriggio. Per fortuna che, in questo contesto così drammatico, sono intervenuti i Comuni che, da sempre più vicini ai cittadini, si sono adoperati per cercare di ovviare al problema mettendo a disposizione gli impianti comunali e le palestre scolastiche comunali. Senza far torto a nessuno, cito positivamente i casi dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Francavilla (semplicemente per numerosità della popolazione) che, sin da subito, si sono messi all’opera per fornire soluzioni concrete e hanno consentito l’uso degli impianti addirittura provvedendo a proprie spese alla sanificazione o eliminando temporaneamente i canoni d’uso. Sempre senza far torto a nessuno (e sempre per numerosità della popolazione), devo constatare al contrario che in altri casi, come ad esempio nel Comune di Chieti e di Lanciano, è tutto ancora fermo. (…) Mi chiedo quanto tempo ancora il mondo dello sport di base debba attendere per avere delle risposte. Mi chiedo se nella prossima stagione, che le associazioni devono ovviamente programmare sin d’ora, saranno ancora nella stessa condizione o potranno sollevare le ginocchia da terra e gli sarà consentito rialzarsi, proprio come lo sport insegna. Amministrare è il compito più difficile che esista, e spesso le decisioni sono criticate. Scegliere di non decidere o decidere cose impossibili e non realizzabili, però, non equivale ad amministrare“. “Con l’auspicio – conclude Di Gregorio – che questo ennesimo grido d’allarme dello sport di base, e di tutte le sue implicazioni sociali ed economiche, sia finalmente ascoltato, ci mettiamo a disposizione per prendere parte ad ogni iniziativa con chi voglia combattere questa battaglia al nostro fianco“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Domani le premiazioni dei concorsi di Volley Scuola-Trofeo Acea

    Di Redazione Si terranno venerdì 4 giugno alle ore 11.00, tramite Zoom, le premiazioni dei concorsi di Volley Scuola-Trofeo Acea. Creatività, genialità, fantasia e passione: sono questi gli elementi che hanno caratterizzato uno dei momenti più attesi del torneo dedicato alle scuole superiori di Roma e provincia, quest’anno organizzato con una modalità inedita ma altrettanto efficace. Gli studenti, infatti, dovendo rinunciare alla parte giocata della manifestazione, hanno raddoppiato gli sforzi partecipando con centinaia di lavori ai concorsi che fin dalla prima edizione, nel lontano 1994, rappresentano l’anima sociale della kermesse. Dopo i seminari di educazione civica che hanno accompagnato le scuole da inizio marzo, gli alunni hanno approfondito le varie tematiche realizzando temi, fumetti, foto e slogan. “Raccontaci Volley Scuola”, “Comics on the net”, “click and volley”, “Fao e alimentazione” e “slogan sull’uso consapevole dell’acqua” sono stati un vero successo di partecipazione. Alla presenza delle autorità, dei partner coinvolti nel progetto Volley Scuola-Trofeo Acea, dei docenti e di oltre 70 studenti finalisti, domani mattina verranno premiati i campioni delle varie categorie. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Giuseppe Guarracino e il network VolleyLAB: “Al Sud servono buoni esempi”

    Di Agnese Valenti Il viaggio di Volley NEWS nella pallavolo delle regioni del Sud, con i suoi problemi ma anche le sue opportunità, prosegue con una nuova intervista. Questa volta partiamo da un esempio più che positivo, quello di VolleyLAB, network che riunisce 8 società pallavolistiche di altrettante regioni meridionali con il claim “Pallavolo made in Sud“: ne parliamo con il fondatore e coordinatore tecnico Giuseppe Guarracino. Come nasce l’idea di volleylab.com e come si è sviluppata questa realtà? “Nel corso degli anni sono stati creati svariati contesti associati alla denominazione ‘Volley Lab’: ricordiamo realtà di primo livello come Quasar Massa o Imoco Volley Conegliano. Addirittura il settore tecnico Fipav ha creato un proprio Volley Lab. Noi l’avevamo già strutturato fin dal 2004, ma è specialmente negli ultimi cinque anni che abbiamo sviluppato questa progettualità incentrata sull’organizzazione di tornei, eventi, stage, summer camp, formazione dirigenziale e tecnica. Ci ispiriamo alla strutturazione dei network più famosi e importanti in Italia, come quelli del Consorzio Vero Volley e della Scuola di Pallavolo Anderlini, ma anche ad altri progetti che hanno assunto questa forma: nel 2015 abbiamo provato ad associarla alle otto regioni del Sud che hanno più bisogno di una spinta da un punto di vista organizzativo e tecnico, a livello di idee e a livello di persone che portino avanti con passione dei progetti pluriennali sui territori. Non abbiamo solo realtà d’eccellenza, ma ritroviamo una grande varietà di contesti all’interno di volleylab.com. Ad esempio, in questi cinque anni abbiamo avuto società che hanno militato in A2 Femminile così come anche società che hanno fatto solo campionati giovanili o promozionali. Avere un riferimento territoriale in ogni regione ci ha permesso di diventare, in pochi anni, il circuito di pallavolo giovanile più grande del Sud Italia”. C’è purtroppo una risaputa differenza tra lo sviluppo di squadre di alto livello (sia nel femminile che nel maschile) nelle regioni del Centro-Nord e nelle regioni del Sud. Molto spesso si fa solamente riferimento all’aspetto economico del problema, ma secondo lei ci sono altri fattori che sfavoriscono lo sviluppo di questa disciplina ad alti livelli al Sud? “Ho tanti amici nella pallavolo d’eccellenza del Nord ed ho avuto la fortuna di vivere da vicino realtà come Orago, Anderlini o l’Asystel Milano di tanti anni fa: ho visto come si sono evoluti alcuni di questi contesti. Al Sud il problema sostanziale è che abbiamo dei cattivi esempi: si perpetua un modello di società che tende a fiorire per poi scomparire. Alcune di queste cattive abitudini sono state assorbite come una mentalità. Tutto ciò di nuovo che nasce non viene guidato sul giusto percorso. Quando qualcuno coltiva qualche idea nuova, con tanta volontà, si ritrova a lottare con altre società che arrivano per prime ad un determinato obiettivo, ma non ci arrivano con i mezzi giusti. Sono progetti che poi durano poco e lasciano strascichi sotto tutti i punti di vista. Nessuno ha il coraggio di scegliersi il ‘buon esempio’: analizzarlo, valutarlo e portarlo avanti. È chiaro che spesso sono quelli i percorsi più faticosi. È più facile individuare obiettivi più a breve termine che creare qualcosa che duri nel tempo. Ci sono società che fin dall’attività territoriale hanno velleità di arrivare ai massimi livelli senza sapere nemmeno come fare. Per riuscirci coinvolgono semplicemente uno sponsor (magari il padre della propria campionessa di turno), sperperano le uniche risorse disponibili e poi si ritrovano senza sponsor, senza campionessa e con un pugno di mosche in mano: non è questo il modo di fare pallavolo. Noi, attraverso volleylab.com, cerchiamo di migliorare questi aspetti: vogliamo ispirare confronto, creare solidi valori ed una formazione etica che aiuti le società a trovare il percorso giusto“. Foto VolleyLAB.com L’obiettivo principale del vostro network è quello di creare percorsi sportivi e tecnici che diano una concreta possibilità ai giovani talenti meridionali di sviluppare la propria carriera sul territorio. Con quali mezzi cercate di raggiungere questo intento? “Da questo punto di vista non abbiamo cercato troppi consensi sul territorio: abbiamo semplicemente cercato di far capire che far crescere il network, a cui si cerca di sviluppare un senso di appartenenza, potrebbe essere più importante che portare avanti la propria bandiera e nei momenti di difficoltà trovarsi solo. Portiamo avanti questi valori attraverso le associazioni che ci rappresentano. Cerchiamo di individuare la metodologia corretta, di trovare qualcosa di innovativo da condividere tra di noi. Proviamo anche a valorizzare risultati che altrove hanno molto più risalto: vincere un titolo provinciale a Milano oppure a Monza non è come vincerlo da noi al Sud. Non solo per il valore tecnico, ma anche per la ricaduta sulla società stessa. Spesso al Sud il risultato passa inosservato. Porta più blasone e prestigio ad una società del Centro-Nord che ad una del Centro-Sud“. Purtroppo i giovani talenti del Sud sono spesso costretti ad emigrare proprio a causa della mancanza di realtà di alto livello (Superlega e Serie A1 femminile) dal territorio. Come si può cercare di incentivare le piccole società a “coalizzarsi” per cercare di creare realtà più grandi e competitive a livelli più alti? “È un tema che può essere diviso in tre aspetti. Il primo è quello sociale: il ragazzo o la ragazza del sud emigra per ‘definizione sociale’, perché sente che il suo futuro è fuori dal proprio territorio, e questo ovviamente limita lo sviluppo delle realtà locali. In secondo luogo, spesso al Sud non diamo valore a quello che facciamo: dovremmo sentirci dei territori che possono anche accogliere e non soltanto da cui ‘scappare’. Infine, le società dovrebbero iniziare a fare un salto di qualità nella programmazione: la soddisfazione non deve consistere nel raggiungere lo stesso obiettivo che altri hanno ottenuto con mezzi non adeguati, ma nello sviluppare l’organizzazione logistica, le risorse umane, la gestione economico-fiscale. Chi cresce in questi aspetti riesce a strutturare una realtà più duratura e su territori più ampi. Bisognerebbe iniziare ad aprire gli occhi da questo punto di vista e vivere la propria società meno ‘egoisticamente’.“ Lavorate molto con i settori giovanili, organizzando tornei sul territorio ma anche stage sulla gestione operativa dei gruppi giovanili. Quali sono le difficoltà logistiche che le società del territorio più spesso incontrano? “Anche in questo caso possiamo associare questa situazione a un problema di mentalità: al Nord ho visto genitori fare tutti i giorni decine di chilometri per accompagnare l’atleta al contesto d’eccellenza di turno. Al Sud sembra invece che spostarsi anche da un paese all’altro sia impossibile da organizzare. Anche le famiglie non inquadrano l’attività sportiva d’eccellenza come qualcosa che si riesca ad incastrare nella vita quotidiana. Siamo comunque fiduciosi che pian piano le cose cambieranno in meglio e magari chissà anche allenarsi tutti i giorni diverrà una prassi anche da noi“. Foto VolleyLAB.com Abbiamo constatato che un’altra grave difficoltà di buona parte del Meridione è la carenza oppure l’abbandono delle infrastrutture: qual è il quadro della situazione, nella vostra esperienza? “Alcune località hanno delle ‘cattedrali nel deserto’: ad esempio, ricordo paesini in Calabria o Sicilia con poche migliaia di abitanti che dispongono di mega strutture che potrebbero ospitare grandi eventi, ma logisticamente isolate. All’opposto in una città di milioni di abitanti, come Napoli o Palermo, ci sono strutture che puntualmente vengono rese fatiscenti da un’assenza di manutenzione e poi magari chiuse per anni interi in attesa dell’appalto. Esistono dei paradossi da questo punto di vista. In secondo luogo, sicuramente la pubblica amministrazione del Sud relega lo sport in una posizione di secondo piano. I tempi dello sport sono veloci, sono situazioni in cui bisogna prendere decisioni in poco tempo. Ma spesso gli interessi sportivi non riescono a collimare con quelli dell’amministrazione pubblica e dei suoi tempi ‘preistorici’. A volte il giusto riscontro, sia burocratico che morale, non avviene affatto“. La scuola è un vettore molto importante per la pallavolo: le società del vostro network operano all’interno di questa realtà? In che modo? “Tra i nostri direttori tecnici (uno per ogni regione) e referenti, più della metà sono insegnanti di Educazione Fisica. Gli altri si relazionano comunque alle scuole con progetti ad hoc, come avviene ad esempio in Molise e Abruzzo. In Basilicata abbiamo un forte rapporto con le istituzioni, specialmente a Potenza, dove la pallavolo e tante altre attività si sono sviluppate, grazie al supporto degli enti, anche nei luoghi più disparati come il parco urbano. Abbiamo in cantiere l’istituzione di alcuni eventi da destinare sia ai più piccoli che ai teenager: penso che riuscire a portare a compimento il prima possibile anche solo il primo di questi appuntamenti sarà la base della nostra ripartenza“. LE PUNTATE PRECEDENTI:1. La questione meridionale nel volley: perché manca il Sud ad alti livelli?2. Filippo Maria Callipo: “Sacrificio e costanza, le chiavi del successo di Vibo”3. Carlo Parisi: “Al volley del Sud mancano cultura e capacità dirigenziale” LEGGI TUTTO

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    L’edizione 2021 del camp ufficiale Vero Volley sta per partire

    Di Redazione E’ tempo di tornare protagonisti anche in estate, è tempo finalmente di Vero Volley City Camp! Dopo un anno di pausa dovuta alla pandemia di Covid-19, a grande richiesta torna il City Camp, il camp estivo ufficiale del Consorzio per ragazze e ragazzi nati dal 2012 al 2005, da sempre fiore all’occhiello della struttura monzese. L’appuntamento più bello dell’estate per i piccoli grandi atleti vi aspetta all’Arena di Monza, che metterà a disposizione la sua struttura – campi interni ed esterni – e tutta la competenza e la simpatia degli allenatori brianzoli. ISCRIVITI ORA! Ecco il PROGRAMMA dell’edizione 2021: CITY VOLLEY CAMP 1a settimana: dal 14 giugno al 18 giugno2a settimana: dal 21 giugno al 25 giugno3a settimana: dal 28 giugno al 2 luglioQUOTA DI ISCRIZIONE Una settimana: 180€Due settimane: 360€Tre settimane: 540€Nel caso di iscrizione di più membri dello stesso nucleo famigliare (fratelli, sorelle), si applicherà uno sconto del 10% sulla seconda quota. Il numero dei partecipanti sarà limitato nel rispetto delle normative Covid vigenti. Sarà possibile iscriversi al camp ESCLUSIVAMENTE ONLINE, compilando il seguente modulo d’iscrizione. MODULO D’ISCRIZIONE (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    “Zar day”: tutti i collegamenti per la conferenza stampa di domani

    Di Redazione La conferenza stampa dell’opposto Ivan Zaytsev, fissata per domani, (mercoledì 2 giugno, ore 11.30), allo stabilimento balneare Madeira Brazilian Beach and Food, chalet n. 11 sul lungomare sud di Civitanova Marche, sarà trasmessa in diretta su Arancia Television, canale 210 del digitale terrestre. Prevista anche la trasmissione sui canali del circuito Orange Communication e il live streaming sulla pagina Facebook ufficiale di A.S. Volley Lube. Presenti le telecamere Rai del TGR Marche e di Sky Sport 24 (canale 200, tre collegamenti: 12.30, 13.45 e 14.45). Per l’occasione, il Club cuciniero, presente con i vertici societari e della proprietà, esporrà il trofeo del sesto Scudetto e la settima Coppa Italia. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Incidente Stresa-Mottarone, un’asta benefica mette in palio una maglia di Chirichella

    Di Redazione A seguito dell’incidente, del 23 maggio, sulla funivia Stresa-Mottarone che ha portato alla scomparsa di 14 persone e al ferimento grave dell’unico superstite, il piccolo Eitan di 5 anni, la AKB promuove un’asta con ricavato a favore delle vittime. A disposizione ci sono diversi cimeli, tra cui una maglietta Igor Volley Novara di Capitan Chirichella e una della Nazionale Italiana femminile, firmata da tutta la squadra. Per partecipare all’asta e fare delle offerte, occorre commentare il post dedicato sul profilo Facebook di Daniele Piovera. (Fonte: Facebook Igor Volley Novara) LEGGI TUTTO

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    Alessandra Marzari ospite di Lorenzo Dallari e Lex Ludi su MSChannel

    Di Redazione Lunedì sera ricco di appuntamenti per il Presidente del Consorzio Vero Volley, Alessandra Marzari, ospite di ben due rubriche in onda ogni lunedì sera. Alle ore 20.30, il numero uno di casa Vero Volley sarà in onda su MSChannel, canale 814 di Sky e digitale terrestre www.mschannel.tv, nel programma Lex Ludi, condotto da Rebecca Valentino, per parlare dello sport femminile di alto livello e della nuova riforma del sistema sportivo, mentre alle ore 21.30, sul canale Instragram di Lorenzo Dallari, il Presidente della realtà monzese parlerà dei risultati positivi centrati dalle sue prime squadre, la Vero Volley Monza e la Saugella Monza, nell’ultima stagione sportiva. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO