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    Nota compagnia aerea ironizza su posizione antivaccino di Djokovic

    Il tweet di stamattina che lanciava la intervista di Novak

    Ironia? Abile mossa pubblicitaria? Probabilmente entrambe… È curioso che una notissima compagnia aerea low cost, famosa anche per i propri arguti commenti social e campagne promozionali aggressive, abbia deciso oggi di occuparsi di tennis.
    In un tweet a dir poco sorprendente, il vettore ironizza sull’intervista rilasciata alla BBC da Novak Djokovic, della quale abbiamo riportato stamattina. Un tweet che, sicuramente, non passerà inosservato.

    We’re not an airline but we do fly planes #Djokovic pic.twitter.com/ynYkvQu10z
    — Ryanair (@Ryanair) February 15, 2022 LEGGI TUTTO

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    Djokovic alla BBC: “Piuttosto che vaccinarmi, perderò altri trofei”

    Novak nella intervista alla BBC

    Novak Djokovic ha rotto il silenzio. Dopo l’incredibile vicenda che l’ha visto protagonista in Australia, il serbo è tornato a parlare in esclusiva ai microfoni della BBC, affermando di non essere un paladino dei “no-vax”, ma di sentirsi fermamente convinto della libertà di scelta in tema di salute. Ha tuttavia confermato di non essersi vaccinato e non volerlo al momento. Un’affermazione che smentisce le voci circolate le scorse settimane.
    “Non sono mai stato contrario alle vaccinazioni”, ha detto Novak alla BBC, confermando di aver fatto i vaccini da bambino, “ma ho sempre sostenuto la libertà di scegliere cosa mettere nel proprio corpo”.
    Parlando al collega britannico Amol Rajan, ha affermato di sperare che molti eventi possano consentire di giocare anche da non vaccinato, in modo da “poter prolungare la mia carriera per altri anni. Roland Garros e Wimbledon saranno solo per vaccinati? Li sacrificherei sì, questo è il prezzo che sono disposto a pagare. Perché? I principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo o altro. Sto cercando di essere in sintonia con il mio corpo il più possibile”.
    “Sono sempre stato un grande studioso di benessere, salute, nutrizione, la mia decisione è stata influenzata dall’impatto positivo che fattori come il cambiamento della dieta e degli schemi del sonno hanno avuto sulle capacità come atleta”.
    Ha anche affermato di “tenere la mente aperta sulla possibilità di essere vaccinato in futuro, perché stiamo tutti cercando di trovare collettivamente la migliore soluzione possibile per porre fine al Covid. Non sono mai stato contrario alla vaccinazione. Capisco che a livello globale, tutti stanno cercando di fare un grande sforzo per gestire questo virus e vedere, si spera, una fine presto a questo virus”.
    Quindi è tornato allo scorso gennaio, alla vicenda che l’ha visto protagonista in Australia. La sua posizione resta ferma: “Capisco che ci siano molte critiche e capisco che le persone escono con teorie diverse su quanto sia stato fortunato o quanto sia conveniente… Ma nessuno è fortunato quando contrae il Covid e nemmeno è conveniente a contrarlo. Milioni di persone hanno e stanno ancora lottando con il Covid in tutto il mondo. Quindi lo prendo molto sul serio, non mi piace davvero che qualcuno pensi di aver abusato di qualcosa o nel mio proprio favore, al fine di ottenere un test PCR positivo e alla fine andare in Australia”.
    Alla domanda se fosse a conoscenza di qualsiasi tentativo di manomettere uno dei test che aveva fatto per Covid, ha risposto in modo categorico con un semplice “no”.
    Ecco il passaggio in cui afferma di esser stato vittima di un pregiudizio e quindi espulso dall’Australia, confermando di non aver infranto – a suo dire – alcuna norma: “Ero davvero triste e deluso dal modo in cui tutto è finito per me in Australia. Non è stato facile. L’errore nella dichiarazione del visto non è stato commesso deliberatamente. È stato accettato e confermato dalla Corte federale e dallo stesso ministro del Ministero dell’Immigrazione in Australia. Quindi, in realtà, quello che probabilmente la gente non sa è che non sono stato espulso dall’Australia perché non sono stato vaccinato, o ho infranto qualsiasi regola o ho commesso un errore nella mia dichiarazione del visto. Tutto ciò è stato effettivamente approvato e convalidato dalla Corte Federale d’Australia e dal Ministro dell’Immigrazione. Il motivo per cui sono stato espulso dall’Australia è perché il ministro dell’Immigrazione ha usato la sua discrezione per annullare il mio visto in base alla sua percezione che avrei potuto creare un sentimento anti-vax nel paese o a Melbourne, cosa con cui non sono completamente d’accordo“.
    Dichiarazioni che certamente faranno molto discutere, e che, a questo punto, pongono dubbi su come sarà l’annata 2022 del serbo, poiché molti eventi e paesi stanno andando verso l’obbligo vaccinale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il torneo di Monte Carlo annuncia le restrizioni Covid-19. Porte aperte per Novak Djokovic

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Sono poche le certezze sui tornei che Novak Djokovic potrà disputare durante questa stagione, soprattutto se continuerà a non essere vaccinato contro il Covid-19. Al numero uno del mondo, però, sono rimaste speranze di poter competere nel torneo Masters 1000 di Monte-Carlo, anche se questo scenario è tutt’altro che garantito. In ogni caso, l’annuncio dei protocolli sanitari mantiene, almeno, tale possibilità.
    Ora, come ha ufficializzato il torneo monegasco, sarà necessario presentare un passaporto vaccinale, ma ciò non implica necessariamente la vaccinazione stessa. Per avere la possibilità di partecipare al torneo, si avrà bisogno di una di queste tre cose: un certificato di vaccinazione, un certificato di guarigione valido o un certificato medico di controindicazione al vaccino.
    Il problema è che le regole sono soggette a cambiamenti fino al 17 aprile e c’è poca chiarezza riguardo al certificato di guarigione. Può fare la differenza per quanto tempo è considerato valido, se sarà di sei mesi allora Djokovic soddisferà i requisiti per giocare nel torneo che si gioca nel paese in cui vive.
    Tuttavia, Djokovic dovrebbe chiarire le cose nelle prossime settimane per quanto riguarda il suo calendario 2022. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic ed il dubbio Indian Wells

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Novak Djokovic potrebbe partecipare al Masters 1000 di Indian Wells ma la sua partecipazione dipenderà dalle misure che ci saranno in occasione del primo Masters 1000 della stagione 2022.Il n.1 del mondo si è iscritto al torneo in programma dal prossimo 07 marzo ma la stessa organizzazione del torneo dichiara sul proprio sito ufficiale che per partecipare sarà richiesta una prova di vaccinazione.
    Il serbo era stato espulso dall’Australia il mese scorso dopo la revoca del visto che in un primo momento gli era stato concesso per partecipare agli Australian Open. LEGGI TUTTO

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    La procura di Belgrado: Novak Djokovic non ha falsificato i test Covid-19 prima degli Australian Open

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Altre informazioni continuano a venire alla luce per quanto riguarda la storia di Novak Djokovic. Mentre il serbo dovrebbe fare una dichiarazione la prossima settimana, la giustizia del suo paese ha assicurato che i certificati dei test Covid-19 del numero uno del mondo erano tutti veri.
    Secondo l’ufficio del procuratore di Belgrado, è stata fatta una denuncia che il risultato positivo del 16 dicembre era falso, così ha proceduto con un’indagine per accertare la veridicità dell’intera operazione. “È stato stabilito da un’analisi del database digitale che Novak Djokovic è stato testato più volte e che i certificati per i test del 16 dicembre e 22 dicembre 2021 sono validi”, ha osservato la procura.
    Ricordiamo che questo è stato il motivo per cui Djokovic è partito per l’ Australia con un’esenzione medica, qualcosa che si sarebbe rivelato insufficiente per il governo australiano, che ha finito per espellere il serbo. In ogni caso, l’ufficio del procuratore di Belgrado cerca di porre fine alle speculazioni che i test sono stati falsificati, garantendo che Djokovic era stato effettivamente infettato dal Covid-19 nelle date citate. LEGGI TUTTO

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    Djokovic si è vaccinato?

    Novak Djokovic, n.1 del mondo

    Novak Djokovic avrebbe finalmente deciso di vaccinarsi contro il Covid-19. La notizia non è ancora confermata, ma la fonte che la riporta è interessante: Daniel Müksch, giornalista tedesco autore di una recente biografia del n.1 del mondo e quindi in contatto con l’entourage del giocatore. Müksch, parlando alla stampa austriaca, ha dichiarato: “Da quanto ho sentito dal suo staff tecnico, sembra si sia già vaccinato. Forse quello che è successo in Australia gli ha fatto prendere la decisione. Soprattutto il modo in cui è finita, la finale vinta da Nadal. Il 21esimo titolo del Grande Slam di Nadal potrebbe aver incoraggiato Novak a farsi vaccinare”.
    Riportiamo la voce come tale, aspettando che trapeli qualcosa dal diretto interessato, anche se Novak è da sempre estremamente geloso della sua privacy e delle proprie condizioni fisiche e di salute. LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal è il re nella corsa ai Grand Slam per la prima volta in carriera

    Rafael Nadal è il re nella corsa ai Grand Slam per la prima volta in carriera

    Ormai tutto il mondo sa che Rafael Nadal è salito sul trono dei titoli del Grand Slam, dopo aver vinto il suo 21esimo Major in carriera agli Australian Open.E’ la prima volta che Rafa occupa il posto più alto in questa classifica. Ma la verità è che, prima che l’attenzione si sposti al Roland Garros, il torneo preferito dello spagnolo, Nadal è il numero 1 come tornei vinti dello Slam nella folle corsa ai Big Three.
    Se guardiamo i sorpassi, Pete Sampras si è lasciato alle spalle Roy Emerson quando ha strappato il suo 14° trofeo del Grande Slam. Anche allora si diceva che avvicinarsi a Pistol Pete era impossibile, ma Roger Federer lo fece a Wimbledon quando vinse il suo 15° Major nel 2009. Da allora in poi, lo svizzero non ha mai smesso di essere almeno in parità al vertice.
    Fino a questa domenica, naturalmente. L’Australian Open del 2022 sarà per sempre ricordato come il torneo in cui Nadal ha lasciato Nole e Roger dietro di sé ed è diventato l’unico giocatore con 21 titoli del Grand Slam in carriera. Ora rimangono domanda: aumenterà il suo vantaggio a Parigi, tutto rimarrà uguale o Djokovic andrà al Roland Garros per ristabilire la parità? Scene per i prossimi capitoli di questa storica rivalità. LEGGI TUTTO