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    US Open: Alcaraz difende il titolo, Djokovic cerca la rivincita, Sinner sogna il primo Slam (Oggi il sorteggio dei Md alle ore 18 italiane)

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Lunedì 28 agosto sui campi di Flushing Meadows a New York scattano gli US Open,quarto torneo dello Slam in stagione. Sarà un’edizione segnata dalle celebrazioni per il 50esimo dell’uguaglianza dei montepremi tra uomini e donne, primo Major a raggiungere questo traguardo, ma moltissimi sono i temi tecnici ad animare un torneo che si preannuncia estremamente interessante. Innanzitutto il ritorno a New York di Novak Djokovic, più vincente campione dell’era moderna, assente lo scorso anno per le stringenti normative anti Covid. Propriosull’Arthur Ashe Stadium “Nole” visse nella sua ultima apparizione nel torneo la più cocente delusione in carriera, sconfitto da Daniil Medvedev in una finale che avrebbe potuto regalargli il Grande Slam, impresa mai più raggiunta da nessuno dopo Rod Laver nel 1969. L’uomo dei record, con 23 Slam in bacheca, sarà l’uomo da battere al pari del campione in carica e attuale n.1 ATP Carlos Alcaraz, che proprio lo scorso anno alzò nella “Grande Mela” il primo trofeo Major diventando anche il più giovane n.1 della storia. I due si sono appena affrontati nella finale del Masters 1000 di Cincinnati e sono i due grandissimi favoriti di US Open.Hanno disputato lo scorso luglio una finale di Wimbledon straordinaria, vinta in rimonta dal giovane spagnolo, per questo il serbo è a caccia della rivincita, contro Carlos e nel torneo, per scacciare l’incubo vissuto due anni fa. Tuttavia una loro finale non è affatto scontata, visto che molti sono i pretendenti assai agguerriti, in un torneo che è sempre ricco di sorprese per le mutevoli condizioni e un pubblico caldissimo, soprattutto nelle iconiche sessioni serali, con la sorpresa sempre dietro l’angolo. Per tutti questi motivi tutte le prossime partite di tennis in diretta sono assolutamente da non perdere.
    Gli outsider di lusso – Il primo della lista è Daniil Medvedev,attuale n.3 al mondo e campione nel torneo nel 2021. Sul cemento di New York il moscovita gioca il suo miglior tennis, qua si è rivelato al mondo con la finale raggiunta nel 2019, nella quale mise alle corde un fortissimo Nadal per 5 durissimi set. Ama le condizioni, il contesto, col suo tennis unico è capace di far saltare il banco. Da non sottovalutare anche Casper Ruud,finalista l’anno scorso, nonostante stia attraversando un momento – e una stagione – non al livello del suo 2022. Potrebbe però trovare la forma cammin facendo e diventare un osso duro per tutti.Da tenere d’occhio anche i giocatori di casa, che agli US Open riescono sempre a sorprendere e giocare un grande tennis. Frances Tiafoe lo scorso anno ha battuto Nadal ed è arrivato in semifinale, Tommy Paul ha ritrovato nelle scorse settimane la forma ammirata lo scorso gennaio agli Australian Open, battendo Alcaraz a Toronto, e Taylor Fritz ha colpi per arrivare ai match decisivi e giocarsela con tutti.Da tenere d’occhio anche il tedesco Alexander Zverev, che nell’edizione 2020 del torneo era arrivato ad un set dalla vittoria, rimontato in un incredibile finale da Dominic Thiem. Dopo il bruttissimo infortunio sofferto a Parigi l’anno scorso, sta ritrovando la miglior condizione e sarà uno dei possibili outsider, insieme ai due astri nascenti del tour ATP, Jannik Sinner e Holger Rune.
    Sinner & Rune, occhio a quei due – Jannik Sinner e Holger Rune si presentano a New York forti del loro best ranking (rispettivamente n.6 e n.4),pronti a giocarsi le proprie carte per vincere il primo Slam in carriera.L’italiano lo scorso anno fu protagonista del match dell’anno, l’incredibile battaglia nei quarti di finale contro Carlos Alcaraz, 5 ore di tennis fantastico per qualità tecnica, agonismo ed emozioni. Sinner non riuscì a sfruttare un Match Point, quindi fu rimontato e sconfitto dallo spagnolo, ma quella partita è rimasta nel cuore degli appassionati di tutto il mondo, dando il via ad una rivalità molto attesa che anche in questa stagione ha prodotto grandi emozioni.La recente vittoria a Toronto del suo primo Masters 1000 in carriera è la conferma che Jannik è pronto a vincere, anche a New York. Rune ha tennis, cuore e testa per arrivare sino in fondo nel torneo. Ha già sconfitto praticamente tutti i migliori nelle ultime due stagioni, e proprio agli US Open 2021 si presentò al pubblico nel suo primissimo Slam, dando vita a un primo turno spettacolare contro Djokovic.
    Gli altri italiani – Oltre a Jannik Sinner, uno dei più attesi dal pubblico internazionale e tra le prime teste di serie del torneo, Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi e Marco Cecchinato saranno al via del quarto Slam stagionale, in attesa dell’esito delle qualificazioni. Musetti sta maturando grandi esperienze sui campi veloci, migliorando partita dopo partita.Sarà la sua terza presenza nel torneo, l’anno scorso raggiunse il terzo turno, il suo obiettivo quest’anno è arrivare nella seconda settimana e soprattutto crescere nella condizione del proprio talento e gioco anche sul veloce. Berrettini sta recuperando dai gravi problemi fisici che l’hanno penalizzato nella prima parte di stagione. Dopo l’ottimo rientro a Wimbledon, Matteo è certamente una delle cosiddette“mine vaganti”, in un torneo nel quale raggiunse la semifinale nel 2019, suo primo grandissimo risultato. Se la salute lo assisterà, potrebbe essere una delle sorprese del torneo.Sonego è uno dei più grandi fighter del circuito, ma a US Open non ha mai avuto molta fortuna, non avendo mai superato il secondo turno, quindi per lui l’obiettivo è rompere questo tabù. Per Arnaldi sarà l’esordio nel main draw, nel 2023 è cresciuto tanto, dimostrando di giocare un tennis di qualità e grande forza mentale. Per Cecchinato sarà la sesta presenza a New York nel tabellone principale, per lui obiettivo chiaro: passare il primo turno, ancora non c’è mai riuscito.
    Tabellone femminile: grande incertezza – Difficilissimo fare pronostici nel tabellone femminile, ancor più per quanto riguarda gli US Open. Nel quarto Slam stagionale negli anni recenti abbiamo assistito a grandi sorprese, come ad esempio le vittorie di Emma Raducanu, Bianca Andreescu o Sloane Stephens, con le favorite della vigilia cadute sotto i colpi di giocatrici emergenti.Vista l’assenza della due volte campionessa del torneo Naomi Osaka (da poco diventata mamma), la logica favorita è la n.1 e campionessa in carica Iga Swiatek, ma sui campi in cemento di New York il tennis della polacca non rende come sulla terra battuta e la potenza diAryna Sabalenka o le accelerazioni di Elena Rybak Apotrebbero metterla in difficoltà. Ons Jabeur è attesa al riscatto dopo la brutta prestazione della finale di Wimbledon, e l’anno scorso è stata finalista a US Open, anche se l’emotività è un tallone d’Achille che deve superare. Da tenere d’occhio le due statunitensi Jessica Pegula e Coco Gauff, come le due ceche Carolina Muchova e Marketa Vondrousova (quest’ultima campionessa a Wimbledon). Camila Giorgi, Jasmine Paolini (al best ranking in carriera dopo l’ottimo torneo a Cincinnati), Elisabetta Cocciaretto, Lucia Bronzetti e Martina Trevisan porteranno in alto il tricolore. Per tutte loro, raggiungere la seconda settimana del torneo sarebbe già un primo grande obiettivo. Poi chissà… LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Cincinnati: Djokovic accusa un colpo di calore, è sull’orlo del k.o. ma rimonta, salva un match point e supera Alcaraz in una finale fantastica

    Novak Djokovic (foto Getty Images)

    Non ci sono più aggettivi per descrivere la forza, classe, resilienza e capacità di soffrire di Novak Djokovic. Il campionissimo serbo accusa il caldo umido nella seconda parte del primo set della finale di Cincinnati, chiama il medico, è evidentemente spossato e pare sull’orlo del baratro, in balia delle bordate di Carlos Alcaraz, ma resiste e rimonta clamorosamente da 4-2 sotto nel secondo set, imponendo la sua pressione e personalità nella fase decisiva del terzo parziale, vincendo col punteggio di 5-7 7-6(7) 7-6(4) in 3 ore e 48 minuti di autentica battaglia. La finale ha visto due grandi giocatori affrontarsi in un duello durissimo sul piano fisico e mentale, con un terzo set che nonostante la fatica e la tensione ha segnato picchi di qualità straordinari, insieme a tensione e agonismo purissimo. Una rivalità spettacolare, che non fa assolutamente rimpiangere sul mero piano dello spettacolo la bellezza dei confronti tra Djokovic e Federer per contrasto di stile e varietà di gioco. Dopo la storica finale di Wimbledon, anche quella di Cincinnati è stata una partita davvero bella, nonostante una fase centrale nella quale Alcaraz pareva totalmente in controllo per il vistoso calo nell’energia di Djokovic, totalmente svuotato, paonazzo, aggrappato alla partita solo grazie alla sua incredibile voglia di vincere di non mollare mai. Dopo aver perso il primo set è andato sotto in un break nel secondo nel terzo game, la partita pareva totalmente nelle mani di Carlos, più fresco e pronto a spingere e comandare il gioco.

    Novak Djokovic REALLY struggling in this heat, looks absolutely exhausted pic.twitter.com/gVcCVJZqq7
    — Olly (@Olly_Tennis_) August 20, 2023

    Novak non ha mollato, le ombre sul campo e l’intervento del medico con integratori una pasticca l’hanno ravvivato, e incredibilmente Alcaraz è andato fuori giri. Contro un avversario non al meglio non è facile giocare, ancor più se il tuo tennis è quello votato all’aggressione, al rischio, al prendersi il punto di forza. Lo spagnolo si è messo a giocare solo solido, rischiando di meno, snaturandosi volendo solo controllare e non sbagliare, e questo gli ha fatto perdere ritmo e fiducia. Novak ha intuito il momento, da vero “Djoker” ha ritrovato la prima di servizio, quindi profondità in risposta ed è venuto spesso avanti, tutto per spezzare completamente ritmo e testa dell’avversario, che è caduto nella trappola. Alcaraz con un pessimo ottavo game è crollato, trascinando così il set al tiebreak, dove c’è grande bagarre e non trasforma un match (bravo il serbo). Si va al terzo e c’è vera intensità, con Novak tornato a spingere, a rispondere profondo, ad imporre i suoi ritmi. In un durissimo settimo game, Djokovic scappa avanti, soffre sino alla fine, serve per il match e non sfrutta 4 match point! Tutto si riapre, Carlos non molla e si arriva al tiebreak. Djokovic tira su il muro, chiude una partita incredibile, che aveva praticamente perso e che è riuscito a riaprire e vincere. Campione immenso, solo lui poteva girare un match del genere. Irreale.
    Alcaraz ha disputato una partita ottima, con una qualità complessiva davvero impressionante. Più del terzo set, dove Djokovic è stato davvero fantastico, deve assolutamente rimproverarsi il calo avuto a metà del secondo set, quando il rivale era sulle gambe, quasi in balia. Lì non doveva calare di spinta, snaturare il suo gioco, ma “battere il ferro finché è caldo”, continuando a spingere. Alla fine ha perso di un niente, non ha sfruttato un match point, e in un durissimo e spettacolare rush finale nel terzo set ha dato tutto, ma doveva chiuderla in due. Non c’è riuscito, per suo demerito abbinato alla terribile capacità di soffrire e di non accettare la sconfitta di Djokovic. Il serbo voleva fortemente vendicarsi della finale di Wimbledon, riaffermare di essere il più forte sul cemento. C’è riuscito. A New York ne vedremo delle belle.

    Il match inizia con scambi molto rapidi, Alcaraz tira a tutta col diritto, a costo di sbagliare o steccare la palla (ben due nel terzo game, in risposta). Più accorto Djokovic, attento a non sbagliare e prendere le misure al giovane avversario, scegliendo prevalentemente traiettorie centrali e pochi cambi di ritmo. Impressiona la rapidità di Carlos nello spingere la prima palla dopo aver servito, come il diritto terrificante sul 30-0 nel quarto game. Il quinto game è il primo ai vantaggi, bravo Alcaraz ad entrare in risposta e spostare molto sul campo Djokovic, che però di difende con ordine e si porta 3-2. Arriva all’improvviso un game complicato per Carlos, fin qua maggiormente in controllo del gioco. Prima due errori, poi un lungo scambio con il serbo a condurre, muovere il rivale alla sua combinazione mortale di ritmo, rotazione e velocità. 0-40, le prime palle break del match. Straordinario Novak, alza la velocità col diritto, bello carico e rapidissimo in risposta, sorprende il n.1 che apre il campo e viene infilato da un altro diritto fantastico. 4-2 Djokovic. Forte del vantaggio, Novak tiene ritmi più alti ma questo provoca due grandi difese di Carlos (incredibile un suo rovescio lungo linea al secondo punto). Con un bel forcing Alcaraz provoca l’errore di Djokovic, per 30-40, chance del contro break. Il giudice di sedia chiama il time violation a “Nole”, sulla seconda palla Carlos alza terribilmente la parabola e trova profondità, il terzo errore di diritto nel game gli costa il break, 4-3. L’aspetto più interessante delle sfide Djokovic – Alcaraz è la capacità di entrambi nel leggere i momenti e alzare (o abbassare) i ritmi per spostare equilibri. Roba da campioni. Novak sembra accusare un momento di defaillance, forse per il caldo, mentre lo score si fissa sul 4 pari. Soffre Djokovic ma regge, al cambio di campo urla affinché gli arrivi l’integratore. Più lento e falloso, Novak concede due palle break sul 5 pari (15-40), ma nell’estrema difficoltà esce tutta la sua forza, una discesa a rete improvvisa e poi un Ace. Il Break per Alcaraz viene alla terza chance, con una grande risposta non contenuta dal rivale. Chiude al primo Set Point Alcaraz, un gran vincente di rovescio. Da 2-4 a 7-5, con “Nole” molto sofferente fisicamente ma non domo agonisticamente.
    Dopo un lungo toilette break, Djokovic torna in campo pronto alla pugna, ma la sua reattività ed energia restano basse. Servendo sull’1 pari commette tre doppi falli consecutivi che gli costano il 15-40. È sufficiente una discreta risposta sulla seconda ad Alcaraz per strappare il break che lo manda avanti 2-1 e servizio. Arriva lo staff medico, misurano la pressione a Novak che, asciugamano sul volto, è sempre più provato dal caldo umido del pomeriggio di Cincinnati. Stoicamente il serbo resta in campo, strappa anche una palla break nel quarto game, ma la sua resistenza è ormai ridotta ogni volta che è messo in difesa. Per questo stringe i denti, accorcia al massimo i tempi di gioco, cerca di restare aggrappato al match sperando di recuperare energia o in un calo dell’avversario. Carlos, forse un po’ condizionato dalla situazione, brilla assai meno rispetto al primo set, nei suoi turni di battuta gioca solido e concreto, ma così facendo snatura un po’ il suo tennis brillante con grandi rischi, e finisce per imballarsi in errori gravi. Sul 4-3, ecco che un diritto pessimamente sparato in rete costa allo spagnolo il 15-40. Disastro Alcaraz, un altro rovescio largo lo condanna, 4 pari! Un calo di concentrazione che incredibilmente inverte totalmente l’inerzia della partita, c’è bagarre e il set arriva al tiebreak, dal 4-2 Alcaraz. Ha ritrovato vigore e soprattutto lucidità Novak, spinge con profondità e chiude sulla rete, 2-0 avanti il serbo. Si riprende il contro break Carlos chiamando ancora a rete il rivale e trovando un passante lungo linea, 2 pari. Il pubblico incita a gran voce Djokovic al cambio di campo sul 3 pari, lo spagnolo alza di nuovo attenzione e profondità dei colpi, sguardo “cattivo” e presenza. Il livello di gioco si è impennato a dismisura dopo una fase centrale deludente. Novak attacca, Carlos spinge e apre l’angolo. 5 pari. Con un gran forcing sulla diagonale cross di diritto, Alcaraz vola 6-5, ha il primo Match Point in risposta. Servizio e diritto, perentoria la risposta di Djokovic, 6 pari. Clamoroso rischio del serbo, S&V sulla seconda di servizio, gran chiusura di volo. Chapeau, 7-6 e ora ha lui il Set Point. Col martello, Carlos ancora si salva. Con una risposta potente, Djokovic sorprende il rivale, adesso il Set point è al servizio. Fa il pugno Novak dopo aver retto a ogni taglio e topspin, vince un duro scambio che chiude il tiebreak 9-7. Si va al terzo, il match pareva finito, ma il serbo non muore mai.
    Furibondo Alcaraz sulla panchina, si taglia la mano colpendo con forze le sue corde e rientra nervoso in campo, ma recupera da 0-30 e può fare corsa di testa nel set. La qualità complessiva di gioco è tornata alta dopo gli alti e bassi del secondo set, entrambi giocano offensivo, lasciano partire i colpi. Il servizio del serbo è di nuovo preciso ed efficace, le accelerazioni dello spagnolo sono velocissime, incluso quel suo rovescio lungo linea totalmente dimenticato nel secondo set. Sul 2 pari, Djokovic risponde con precisione e sul 30-40 strappa la prima palla break del set. Si salva Alcaraz con una prima palla esterna perfetta. Il secondo doppio fallo del game condanna Carlos alla seconda palla break, ma con grande coraggio attacca con un chop di diritto e chiude in acrobazia di volo. Lo scampato pericolo carica a mille il giovane n.1, la sua racchetta impatta la palla con grandissima velocità, e sul 15 pari trova un passante di rovescio lungo linea in spaccata impossibile, ma Novak non arretra di un centimetro (3 pari). Settimo game, tensione massima. Doppio fallo e due errori di rovescio per Alcaraz, che crolla 15-40, mentre Novak è in modalità “muro”. Col servizio si salva Carlos, inclusa una terza e poi una quarta PB. Capitola alla quinta palla break, sotto una pressione costante, mortale di Novak, davvero monumentale per resistenza dopo esser stato ad un passo dal k.o. tecnico. Con un game solido e grandissima personalità Djokovic consolida il vantaggio, portandosi 5-3. Alcaraz è nettamente calato per spinta e tenuta nervosa, concede e salva un Match Point, ma compie un vero capolavoro annullando il secondo, con uno scambio rocambolesco e bellissimo. Il decimo game è un film a se stante: molla tutto Carlos, Novak invece è meno intenso. 15-40, due palle per riaprire la partita! Tira su il muro Novak, regge, graffia, e vola ancora a Match point, il terzo e primo al servizio. Non lo sfrutta, ed è costretto a cancellare una terza palla break al rivale, anche lui mai domo, con una seconda di servizio a quasi 200 km/h e poi una riga in spinta. Che freddezza. L’ultimo gioco è di una bellezza infinita, ogni punto è più bello dell’altro, si gioca sulle nuvole per intensità e qualità. Incredibile con uno smash sbagliato Djokovic cede il turno di servizio, 5 pari, tutto da rifare, con 4 Match Point non sfruttati. Ormai la bagarre è totale, ma il livello e l’intensità di gioco restano altissime, si tira a tutta. Salva 4 palle break Alcaraz e si porta avanti 6-5. Questa splendida finale si decide al tiebreak. Inizia con un doppio fallo lo spagnolo, gli esce di un capello. Impressionante il muro alzato da Novak, un vero muro, è piegato in due al termine di un’altro scambio brutale. 2-0. Si butta a rete in risposta lo spagnolo, forse vittima di un crampo alla mano destra. 3-0 Djokovic. Si riprende il mini break lo spagnolo correndo a rete in risposta, 3 pari. Con un’ottima prima esterna, 4-3 Djokovic. la zampata del “Djoker” arriva sul 4 pari, inchioda sul rovescio Carlos e lo infila con un gran diritto lungo linea da sinistra. 5-4, e servizio, Novak. Gran prima esterna, 6-4, altri Due Match Point Djokovic!!! Vola via la risposta di Alcaraz. Game Set Match Djokovic. Partita pazzesca. Che grandi emozioni.

    [1] Carlos Alcaraz vs [2] Novak Djokovic ATP Cincinnati Carlos Alcaraz [1]766 Novak Djokovic [2]577 Vincitore: Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 0-1* df 0-2* 0*-3 1*-3 2-3* 3-3* 3*-4 4*-4 4-5* 4-6*6-6 → 6-7N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-156-5 → 6-6C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 ace5-5 → 6-5N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A4-5 → 5-5C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-403-5 → 4-5N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-303-4 → 3-5C. Alcaraz 0-15 0-30 df 15-30 15-40 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A3-3 → 3-4N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 3-3C. Alcaraz 15-0 ace 15-15 df 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A df 40-40 A-402-2 → 3-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 2-1N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-401-0 → 1-1C. Alcaraz 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* 2*-3 3*-3 ace 4-3* 4-4* 4*-5 5*-5 6-5* 6-6* 6*-7 7*-7 7-8*6-6 → 6-7C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-155-6 → 6-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace4-5 → 5-5N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5C. Alcaraz15-40 15-0 15-15 15-30 15-404-3 → 4-4N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-154-2 → 4-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 4-2N. Djokovic 15-15 30-15 40-153-1 → 3-2C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-1 → 3-1N. Djokovic 15-0 15-15 df 15-30 df 15-40 df 30-401-1 → 2-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 ace 40-150-1 → 1-1N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-306-5 → 7-5N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 ace 40-A5-5 → 6-5C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-304-5 → 5-5N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-404-4 → 4-5C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 40-0 ace3-4 → 4-4N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-402-4 → 3-4C. Alcaraz 0-15 0-30 0-402-3 → 2-4N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-2 → 2-3C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 40-01-2 → 2-2N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-0 40-150-1 → 1-1N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Djokovic critico con le sessioni notturne: “Profittevoli per i tornei e richieste dal pubblico, ma per noi giocatori… Qua condizioni molto rapide”

    Novak Djokovic a fine partita

    Novak Djokovic è tornato a giocare negli Stati Uniti dopo la più grande decisione della sua carriera, la sconfitta patita nella finale di US Open 2021 da Daniil Medvedev, che gli costò il Grande Slam, impresa mai più compiuta dai tempi di Rod Laver. Il serbo nel 1000 di Cincinnati ha vinto contro un Davidovich Fokina k.o., quindi un esordio piuttosto comodo. Al prossimo turno lo aspetta il redivivo Gael Monfils, in quello che sarà un prime-time tv molto atteso, nonostante il bilancio degli head to head reciti un impietoso 18-0 per “Nole”. Proprio sulle partite serali (e altro) ha parlato Novak, esprimendo un parere importante dal lato giocatori. Tutto bene per torneo, pubblico, ma la gestione per i tennisti non è affatto facile.
    “Nel corso della mia carriera ho vissuto partite iniziate molto tardi e finite a notte fonda” racconta Djokovic. “Di solito non succede regolarmente, ma di tanto in tanto sì. E ora molti tornei stanno introducendo sessioni notturne, eventi che prima non le avevano. I tornei cercano di ottenere maggiori profitti vendendo i biglietti per le sessioni diurne e notturne, mentre in passato si giocava solo in una sessione completa. Ora, quando finisce la sessione diurna, svuotano lo stadio in modo che possano entrare le persone che saranno negli spalti della sessione notturna. Può sembrare buono per i giocatori, ma in realtà non è l’ideale. Tuttavia è necessario pensare anche alla soddisfazione dei tifosi, quindi penso che sia da ricercare un equilibrio complessivo degli interessi in ballo. I tornei cercano maggiori profitti e entrate, questo è il loro principale obiettivo. Le sessioni notturne sono di solito le più divertenti, grandi partite, la gente esulta di più, tanto che le sessioni notturne degli US Open sono le più famose nel tennis. Ma si deve anche considerare che se hai partite importanti così tardi su base regolare non va bene perché devi aspettare tutto il giorno per giocare, e spesso devi cambiare repentinamente orari e routine passando da giorno a notte. Se ti alzi presto, devi ammazzare il tempo prima di giocare e l’attesa non è sempre facile da gestire. È una sfida per i giocatori”.
    Due parole anche sul torneo in corso: “L’ultima volta che ho giocato a Cincinnati è stato nel 2020, anche se era nella bolla di New York, quindi non giocavo su questi campi dal lontano 2019. Il tempo vola e questi quattro anni sembrano ieri. È bello essere tornati. Ho dei bei ricordi di questo torneo. Vincere nel 2018 è stato un momento clou per me, perché è stato l’unico Masters 1.000 nel quale ho fatto tantissima fatica, dato che avevo perso quattro o cinque finali contro Roger Federer. Ma ho giocato bene in passato e sono orgoglioso di avere l’opportunità di tornare negli Stati Uniti. Sono passati due anni in cui ho perso alcuni dei più grandi tornei di tennis sul suolo americano e sono entusiasta di giocare di nuovo a tennis qui”.
    Anche secondo Novak, il torneo in corso è veloce, probabilmente il più veloce dell’anno: “Come mi sento? È difficile giudicare, ho potuto giocare solo un set. Non ci sono stati molti scambi dalla linea di fondo poiché hanno dominato i servizi. Ho fatto un paio di break ma ho perso il servizio una volta. Ci sono sensazioni positive e negative, ma alla fine è stato quello che mi aspettavo. Era la prima partita e penso di aver bisogno di alcuni set per iniziare a fare bene le cose. Onestamente sono rimasto stupito di quanto sia veloce e per quanto tempo la palla vola in aria. Rimbalzano molto e escono molto vive, in allenamento non l’avevo notato così tanto. Non so se magari la sessione notturna influisca in qualche modo, ma è difficile controllare la palla sul centrale. Non so come sarà sugli altri campi, ma queste condizioni sono davvero rapide rispetto a quel che siamo ormai abituati ad affrontare nel corso dell’anno”.
    Questo forse spiega anche in parte la sconfitta patita ieri da Jannik Sinner, con poco tempo per adattarsi a condizioni totalmente diverse da quelle di Toronto, con Lajovic invece che già aveva giocato diverse partite in questo torneo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ivanisevic: “A US Open i rivali di Novak e Carlos saranno Medvedev e Sinner”

    Goran in campo con Novak

    Dopo la delusione per la finale persa a Wimbledon dal suo pupillo Novak Djokovic, Goran Ivanisevic è tornato a parlare alla stampa del suo paese focalizzando l’attenzione già al prossimo US Open, e sulla nuova rivalità a tre tra Alcaraz, Sinner Rune. In merito a quest’ultima questione, per “Mr.Ace” non ci sarà alcuna nuova era con un dominio a tre, come nel recente passato con Novak, Roger e Rafa. Così ha parlato il croato al media Sportske Novosti.

    “Nuova era con rivalità a tre? Queste storie sono già un po’ ‘stupide’. Il cambio generazionale non è appena arrivato, in realtà va avanti da sei o sette anni. Se guardiamo a Medvedev, Rublev, Khachanov, Shapovalov, Auger-Aliassime prima, e ora anche Sinner, Alcaraz, Rune… Alcaraz è qui da due anni, ma Medvedev è qui da cinque o sei anni, ha 27 anni. Non sono giocatori arrivati ieri, e sono giocatori forti”.
    “Il prossimo US Open? Alcaraz è il campione in carica, è una storia a sé, e Sinner è l’unico che può minacciarlo insieme a Novak. Ad Alcaraz il gioco di Sinner da fastidio, finora hanno avuto partite molto interessanti. Ma non ci sarà solo lui, oltre a Novak. Se Medvedev gioca bene nei match cruciali, anche lui è un giocatore fenomenale per me, e ha già vinto il torneo proprio contro Novak. Stiamo parlando di fatto di tutti giocatori giovani. Novak rimane l’unico ‘dinosauro’. È normale che sia così, che siano loro d’ora in avanti i favoriti, ma c’è ancora qualcosa da chiedere agli anziani, non sono finiti”.
    Ivanisevic spende belle parole per Alcaraz: “Come persona è fenomenale, e come giocatore è inutile che ne parli, è un miracolo. L’energia che porta in campo, il modo in cui gioca… Sorride sempre, anche quando perde, è incredibile”.
    A Ivanisevic è stato anche chiesto se qualcuno può minacciare i 23 Slam di Djokovic: “Credito a tutti, ma… solo un giocatore può provarci, è Carlos Alcaraz”.
    Interessanti le parole di Goran sulla rivalità tra Alcaraz e Sinner: “Sarà una rivalità interessante da ammirare nei prossimi anni. Ciascuna delle loro partite è tesa, c’è lotta, c’è di tutto, si vede un tennis ottimo. Al momento non credo che ci sian giocatori oltre a Djokovic e Sinner che siano capaci di rimanere in una lunga partita contro Alcaraz. Chi non può stare a lungo al ritmo di Carlos può subito mettere in valigia le racchette e tornarsene a casa. Sinner invece ci riesce e con i suoi colpi ha dimostrato di metterlo in grave difficoltà e su ogni superficie. Credo che le loro partite siano le più interessanti”. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic verso il forfait a Toronto. Priorità agli Us Open e Davis Cup

    Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo

    Novak Djokovic ha già definito il suo calendario fino agli US Open. E la verità è che è un programma molto semplice, dato che il numero due del ranking ATP giocherà solo un torneo prima di tornare al Grand Slam americano. “Il piano è di giocare un torneo prima degli US Open 2023 e che questo torneo sia quello di Cincinnati”, ha rivelato il serbo di 36 anni, che quindi tornerà in campo solo tra circa un mese, a partire dal 13 agosto. Poi avrà una nuova settimana libera dai tornei prima di iniziare la sua campagna agli US Open, dove giocherà per la prima volta da quando perse contro Daniil Medvedev nella finale del 2021.
    A Cincinnati, Djokovic ha due titoli, 40 vittorie e 12 sconfitte, e Nole non nasconde quali sono i suoi principali obiettivi per la fine dell’anno. “I miei obiettivi principali sono gli US Open e la Coppa Davis. Voglio essere in salute, motivato e in piena forma per aggiungere un altro titolo del Grand Slam al mio palmarès. Sono molto felice di tornare a New York. Ho perso la finale del 2021, ma ho sentito di aver guadagnato l’affetto di tutto il pubblico, cosa che non accade spesso”, ha dichiarato. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz diventa il nuovo campione di Wimbledon, mettendo fine alla serie di vittorie di Djokovic. Rimane anche n.1 del mondo

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Passaggio del testimone? Storia che si svolge davanti ai nostri occhi? Carlos Alcaraz è il nuovo campione di Wimbledon, dopo essere diventato un gigante nel giardino di Novak Djokovic, mettendo un freno a una serie di 35 vittorie del serbo, sette volte campione all’All England Club, che non perdeva al Centre Court da dieci anni! Ci voleva dramma, sofferenza e tennis di altissimo livello, ma Alcaraz ha brillato per superarsi in cinque set, con i parziali 1-6, 7-6(6), 6-1, 3-6 6-4, dopo quasi cinque ore di battaglia.Novak Djokovic, quindi, non potrà fare il Grande Slam quest’anno (vincere tutti e 4 titoli dello Slam nello stesso anno), questa volta il sogno è stato spezzato dall’erede di Rafael Nadal, Alcaraz.Con questa vittoria, Carlos non solo si è affermato come un nuovo campione di Wimbledon, ma ha anche dimostrato di essere un talento eccezionale, pronto a sfidare e superare anche i più grandi campioni del tennis.
    La verità è che il primo set sembrava indicare che Djokovic aveva un chiaro vantaggio per un incontro che minacciava di diventare più grande di Alcaraz. Il 6-1 era chiaro in questo senso, ma tutto è cambiato in un secondo set di quasi un’ora e mezza, in cui il serbo è passato da 0-2 a risolvere tutto solo al tie-break. Lì, la sequenza di 15 tie-break vinti consecutivamente nei Grand Slam si è interrotta, persino sprecando un 3-0 e un set point sul 6-5. Nel terzo set, Alcaraz ha restituito il 6-1, ma in un risultato ingannevole. C’è stato un gioco al servizio di Djokovoc che è durato 25 minuti! Certo è che lo spagnolo ha resistito in tutti i momenti cruciali del terzo parziale e si è messo avanti. Il livello era alto e Alcaraz rendeva la vita molto difficile a Djokovic, come in un 15-40 subito nel secondo gioco del quarto set. Ma il serbo è uscito illeso e ha forzato la partita al quinto e decisivo setInfatti Djokovic tornava a dare il meglio di sé e il serbo ottiene dunque il break e lo consolida agevolmente, tornando ad essere quello del primo set. Alcaraz prova a reagire e a restare sul pezzo, ma l’inerzia è ormai dalla parte di Nole, che nel nono game strappa nuovamente il servizio all’avversario e fa suo il parziale per 6-3.
    E quello che è certo è che, nell’ora della verità, Carlos è diventato un gigante. Il ventenne ha superato i 36 anni di esperienza e i 23 titoli del Grand Slam di Djokovic per incoronarsi campione e riscrivere la storia a Wimbledon.Nel primo game del quinto set, Alcaraz è riuscito a guadagnarsi una palla break, ma ‘Nole’ Djokovic l’ha annullata con un servizio formidabile. In un gioco di ruoli invertiti, nel game successivo è Djokovic che ha minacciato il servizio di Alcaraz, ma ancora una volta, il giocatore al servizio ha prevalso.Ma nel terzo gioco, le cose hanno preso una piega diversa. Alcaraz, con una combinazione di colpi precisi e determinazione, ha finalmente strappato il servizio al suo avversario, guadagnandosi un break cruciale. Djokovic ha reagito con frustrazione, fracassando la sua racchetta contro il paletto della rete, in un chiaro segno della pressione del momento.Tuttavia, nonostante l’intensità e la tensione del momento, Alcaraz ha mostrato una compostezza straordinaria, gestendo i suoi turni di servizio con relativa facilità. Djokovic ha replicato allo stesso modo, ma rimaneva in svantaggio a causa del break subito.Infine, è arrivato il momento decisivo. Al primo match point, Alcaraz ha concluso la sfida, ponendo fine al regno di Djokovic e incoronandosi campione di Wimbledon per la prima volta nella sua carriera. Questo quinto set è stato un vero testamento alla sua abilità, resistenza e compostezza sotto pressione.Alcaraz può essere certo che non è un sogno. Ha proprio conquistato il mitico Grand Slam all’All England Club.
    Slam Wimbledon C. Alcaraz [1]17636 N. Djokovic [2]66164 Vincitore: C. Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 5C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4N. Djokovic 15-0 40-0 40-155-3 → 5-4C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 ace4-3 → 5-3N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-2 → 4-3C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace3-2 → 4-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-153-1 → 3-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 3-1N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 30-401-1 → 2-1C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-400-1 → 1-1N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 4C. Alcaraz 0-15 0-30 df 0-40 15-40 df3-5 → 3-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-15 ace2-4 → 3-4N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-3 → 2-4C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A2-2 → 2-3N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 15-15 df 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 A-40 40-40 df A-40 ace 40-40 df A-40 ace1-1 → 2-1N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-401-0 → 1-1C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 df 30-30 df 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 3N. Djokovic 0-15 0-30 0-40 15-405-1 → 6-1C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-154-1 → 5-1N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A df 40-40 A-40 40-40 40-A df 40-40 A-40 40-40 40-A df 40-40 40-A df 40-40 40-A df 40-40 A-40 40-40 40-A df3-1 → 4-1C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-402-1 → 3-1N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 40-302-0 → 2-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 2-0N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 40-A0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2TiebreakNone*-None 0-1* 0-2* 0*-3 1*-3 2-3* ace 3-3* 3*-4 4*-4 5-4* 5-5* 5*-6 6*-6 7-6*6-6 → 7-6N. Djokovic 15-0 15-15 df 30-15 30-30 40-306-5 → 6-6C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-405-4 → 5-5C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 ace 40-154-4 → 5-4N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace3-3 → 4-3N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-2 → 3-3C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-1 → 2-2C. Alcaraz 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A2-0 → 2-1N. Djokovic 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A1-0 → 2-0C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-5 → 1-6C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-300-5 → 1-5N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-150-4 → 0-5C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A0-3 → 0-4N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace0-2 → 0-3C. Alcaraz 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-1 → 0-2N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1

    C. Alcaraz
    N. Djokovic

    ACES
    9
    2

    DOUBLE FAULTS
    7
    3

    1ST SERVE IN
    94/150 (63%)
    118/184 (64%)

    1ST SERVE POINTS WON
    66/94 (70%)
    73/118 (62%)

    2ND SERVE POINTS WON
    28/56 (50%)
    37/66 (56%)

    NET POINTS WON
    28/46 (61%)
    39/65 (60%)

    BREAK POINTS WON
    5/19 (26%)
    5/15 (33%)

    RECEIVING POINTS WON
    74/184 (40%)
    56/150 (37%)

    WINNERS
    66
    32

    UNFORCED ERRORS
    45
    40

    TOTAL POINTS WON
    168
    166

    DISTANCE COVERED
    6588.7 m
    6169.8 m

    DISTANCE COVERED/PT
    19.7 m
    18.5 m LEGGI TUTTO

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    Wimbledon, finale maschile: prevarrà la solidità di Djokovic o l’esuberanza di Alcaraz?

    Carlos vs Novak, la finale di Wimbledon 2023

    La migliore finale possibile. Sfogliando stamattina la stampa internazionale e i siti tennistici più autorevoli, Djokovic vs. Alcaraz è considerata all’unanimità la sfida più attraente per il match più importante della stagione, la finale di Wimbledon 2023. Non solo perché si affrontano i primi due tennisti in classifica, ma perché questa partita potrebbe essere molto importante anche per il proseguo della loro nascente rivalità. Tutti ci ricordiamo come è andata a Roland Garros un mese fa: grande intensità, una lotta testa a testa fino al crollo del giovane iberico, in preda ai crampi per troppa tensione. Può capitare, ancor più quando hai un tipo di tennis così esplosivo e spinto al limite da far bruciare al tuo corpo una quantità di energia spropositata, superiore allo sforzo energetico necessario alla competizione stessa. Sicuramente Carlos ci starà lavorando col suo ottimo team, perché se vuoi battere il tennista più forte e “duro” dell’epoca moderna in uno Slam devi essere consapevole che la tua prestazione al massimo – o molto vicino – deve durare a lungo, almeno tre ore, quasi quattro. Mentalmente è stata un’esperienza assai formativa, quindi non mi aspetto alcun crampo per Alcaraz oggi. Ma tipo che partita potrebbe essere? Su cosa si giocherà il match?
    Fisico e testa saranno decisivi, come sempre in una finale con l’asticella della competizione posta ad un nuovo record del mondo, da siglare con una prestazione top. Difficile pensare ad una partita in tre set, con un dominio netto di uno dei due. Novak nel torneo è stato spesso al limite della perfezione, con rarissimi cali di tensione e la sensazione che in diverse partite abbia spinto proprio poco, al massimo a un 70% delle sue potenzialità. Qualche momento di calo l’ha invece vissuto Carlos, come per esempio il terzo set della semifinale. Non potrà assolutamente permetterselo, perché se esiste al mondo un tennista capace di resistere “sotto”, approfittare del primo spiraglio ed entrare nella testa dell’avversario è esattamente “Nole”. Un killer sportivo come poche altre volte abbiamo ammirato nella disciplina.
    Vista l’estrema solidità di Djokovic, la serenità mostrata in tutto il torneo forte della vittoria a Parigi, la voglia arrivare allo Slam n.24 impattando così il record all-time di Margaret Court nel femminile, e pure ottavo Wimbledon come Roger, beh, è lui il favorito. Se dovessi spendere un pronostico per il match odierno, Djokovic in 4 set, magari con uno o due tiebreak. Tuttavia Alcaraz non parte affatto battuto. Per assurdo l’aver perso a Roland Garros sarà un suo punto di forza. Pochi giovani imparano così in fretta come l’allievo di JC Ferrero. È una spugna per come assorbe informazioni e migliora. L’anno scorso sui prati era una sorta di pesce fuor d’acqua. Nella sconfitta patita contro il nostro Sinner era in palese difficoltà negli appoggi, nel gestire i tempi di gioco, nel tarare la forza dei propri colpi e degli attacchi, facendo una discreta confusione. Quest’anno sta giocando con tutt’altra sicurezza e ordine. Sull’erba giocare ordinati è fondamentale. Creare sì, improvvisare no, devi riuscire ad alternare soluzioni e giocate con un’idea dietro non relativa al punto in sé ma all’andamento del match. Sorprendere l’avversario per fargli cambiare schemi che funzionano e posizione in campo nella quale governa i suoi ritmi. Esattamente come sta facendo Djokovic: scambia a medio ritmo, ma quando è in gestione e vince i punti, alza il ritmo per far sì che il rivale non trovi la contro misura a quella velocità. Poi viene a rete, proprio quando aveva alzato i ritmi, per abbassarli di nuovo e spezzarli all’avversario. Non sono mai cambi causali, è tutto orchestrato alla perfezione. È una delle sue forze. È uno dei motivi per il quale è fortissimo, imbattuto nel torneo dal lontanissimo 2017…
    Dal punto di vista tecnico, tanti sono le fasi di gioco importanti, ma ce n’è una che prevale su tutto il resto e sarà determinante: il servizio di Djokovic vs. la risposta di Alcaraz. I numeri del torneo sono chiari: Novak ha vinto l’82% di punti con la prima di servizio, dato migliore nel torneo; Carlos ha vinto il 34% di punti in risposta sulla prima dell’avversario, dato migliore del torneo. Chi vincerà questa battaglia, vincerà la partita. Tutto il resto è contorno, tutto il resto ruoterà intorno a questa situazione. Se Alcaraz riuscirà a trovare risposte così potenti e continue da strappare molte palle break e convertirle, allora vincerà. Se Novak riuscirà a tenere la massima parte dei suoi game, Carlos non ha chance.
    Inoltre è molto interessante un’analisi su come Novak gestisce le palle break. Il risultato mostra la straordinaria forza mentale e tattica del più forte. Novak sulle palle break nelle quali serve a sinistra, non tira quasi mai forte. Sceglie percentualmente la traiettoria esterna per poi spingere a tutta sul diritto dell’avversario; oppure alterna un servizio non così rapido e profondo al corpo, che costringe il ribattitore  a fare un passo in diagonale in avanti (era a coprire lo slice esterno…) e difficilmente riesce a colpire con forza e trovare profondità. Appena inizia lo scambio, Djokovic sfida il diritto, a grande velocità. Perché lo fa? È matto? Tutt’altro! Sceglie di giocare contro il colpo mediamente più forte del rivale per due motivi: 1) stimola l’avversario a tirare “troppo forte” per fare il punto spaccando tutto – in questo Alcaraz dovrà stare particolarmente attento, visto che tende a sbracciare fin troppo in questa situazione, come il toro che vede rosso…. – 2) lo fa perché “Nole” è consapevole della sua forza nel contenere la bordata dell’avversario, che dopo aver colpito forte ha meno equilibrio, e viene pizzicato in corsa dal serbo dall’altro lato, quello meno forte, e costretto a colpire in una posizione scomoda, spesso fuori equilibrio. Colpire forte nel punto forte, spingere l’altro a tirar ancor più forte ma visto che non ti fa il punto, viene poi costretto a giocare in corsa dove è meno sicuro. Scacco Matto.
    Alcaraz al contrario sarà chiamato ad una partita terribilmente offensiva, su grande velocità, con una risposta super aggressiva la ricerca ossessiva del punto. Non può accettare di scambiare ai ritmi di “Nole”, ma nemmeno buttarsi avanti su ogni palla. Servirà energia, ma anche misura. Perché se concedi troppo, l’altro non lo batti mai.
    Molti altri sarebbero i temi da analizzare, ma è bello anche assistere a una finale del genere senza troppe altri informazioni, godendo di una partita che promette molto spettacolo per il netto contrasto tra di due, nello stile di gioco, nella personalità, nella tattica. Ci sono tutti gli ingredienti perché la finale di Wimbledon 2023 sia un match davvero interessante. Se Alcaraz vincesse, impedirebbe a Djokovic di puntare al Grande Slam stagionale e potrebbe trarne enorme fiducia per il resto delle loro battaglie, magari già a NY a settembre.
    Sarebbe stato bello aver Jannik in campo, purtroppo è andata male. La sensazione è che ci sarà un po’ meno da tifare, ma che ci divertiremo comunque. Buona finale a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wimbledon: Djokovic vede l’ottavo sigillo, per Alcaraz colpo in finale a 2,53 (sondaggio Live Tennis e con il programma di domani)

    Novak Djokovic e Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Saranno Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, numero uno e due del mondo e principali candidati fin dall’inizio, a giocarsi la finale di Wimbledon. Dopo aver sconfitto Jannik Sinner nel penultimo atto, il serbo prepara l’assalto a quello che sarebbe lo slam numero 24 e l’ottavo trionfo a Wimbledon, obiettivo raggiungibile secondo i bookmaker: la vittoria di Nole è offerto infatti tra l’1,50 e l’1,55, con lo spagnolo fissato a 2,53. Per quanto riguarda il set betting, lo 0-3 in favore di Djokovic prevale a 3,13, seguito dall’1-3 a 4,10. Una vittoria in quattro set per Alcaraz vale invece 6,85 la posta.

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    Centre Court – Ore: 3:00pmC. Alcaraz vs N. Djokovic S. Hunter / E. Mertens vs S-W. Hsieh / B. Strycova
    No.1 Court – Ore: 12:00amT. Oda vs A. Hewett H. Searle vs Y. Demin B. Bryan / M. Bryan vs J. Blake / L. Hewitt
    No.3 Court – Ore: 12:00amN. Vink vs H. Davidson Y. Kamiji / K. Montjane vs D. De Groot / J. Griffioen H. Klugman / I. Lacy vs A. Kovackova / L. Samsonova
    Court 12 – Ore: 13:00pmN. Zimonjic / R.P. Stubbs vs G. Rusedski / C. Martinez N. Bartunkova vs C. Ngounoue B. Djuric / A. Gea vs J. Filip / G. Vulpitta
    Court 18 – Ore: 12:00amM. Ceban vs S. Suljic C. Black / C. Wozniacki vs K. Clijsters / M. Hingis
    Court 4 – Ore: 12:00amL. Vujovic vs H Smart L Wright vs R. Lawlor J Kovackova vs A. Penickova K. Kosaner vs M. Latak
    Court 8 – Ore: 12:00amJ. Sibai vs E Griffiths R. Alame vs S. Balderrama I Ahmad vs D Ando LEGGI TUTTO