consigliato per te

  • in

    Novak Djokovic Atleta Europeo 2023. Il serbo è vertice della classifica con cinque successi in coppia con Roger Federer

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic è stato riconosciuto come il miglior Sportivo Europeo dell’Anno 2023, aggiungendo così il suo quinto trofeo di questa tipologia. Questo premio viene assegnato dalle votazione di 26 agenzie di stampa internazionali, con il serbo che si è posizionato davanti a Max Verstappen e Armand Duplantis. In questo modo, la grande stagione del numero 1 del mondo riceve ancora una volta il giusto riconoscimento, eguagliando l’atleta che aveva vinto più volte questo premio: Roger Federer.
    Miglior Sportivo Europeo dell’Anno 2023,1. 🇷🇸 Novak Djokovic – 1782. 🇳🇱 Max Verstappen – 1503. 🇸🇪 Armand Duplantis – 864. 🇳🇴 Erling Haaland – 805. 🇷🇸 Nikola Jokic – 746. 🇵🇱 Iga Swiatek – 727. 🇳🇴 Johannes Thingnes Bø – 518. 🇳🇱 Femke Bol – 499. 🇨🇭 Marco Odermatt – 4410. 🇩🇰 Jonas Vingegaard – 40 LEGGI TUTTO

  • in

    Novak Djokovic: disciplina e dieta, i segreti del successo a 36 Anni

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    In un mondo dove l’età è spesso un fattore limitante, Novak Djokovic sfida ogni norma. A 36 anni, il serbo, attualmente numero uno del mondo, continua a dominare sul campo grazie a una combinazione di dieta rigorosa, allenamenti intensi e abitudini salutari. La sua dedizione e disciplina sono stati recentemente svelati da Filip Krajinovic, suo compagno di squadra nella selezione serba, durante un’intervista nel podcast Alesto.
    Krajinovic rivela che Djokovic segue una dieta speciale, soprattutto quando si trova in ritiro con la nazionale serba. “È molto disciplinato,” dice Krajinovic. Djokovic spesso consuma cibi diversi rispetto ai suoi compagni di squadra, a seconda delle sue esigenze nutrizionali di quel giorno. Tuttavia, non è raro che condivida i pasti con il resto della squadra quando le circostanze lo permettono. Questa flessibilità, unita alla rigorosità, è una delle chiavi del suo successo sostenuto.
    L’atleta non si limita solo alla dieta. Il suo approccio al riposo e al recupero è altrettanto metodico. Nonostante le numerose responsabilità e impegni, Djokovic sa come gestire il suo tempo e il suo corpo. “Novak non è un mattiniero, ama dormire,” confessa Krajinovic. Le sue giornate sono lunghe e piene, ma riesce a mantenersi fresco e concentrato.
    La determinazione e la convinzione di Djokovic nel suo metodo sono evidenti. Krajinovic, con ammirazione e forse un pizzico d’incredulità, aggiunge: “Non so dove sia il suo limite. Se mi dicessi che giocherà fino a 40 anni, direi di sì. È incredibile!”
    Il caso di Djokovic è un esempio luminoso di come la disciplina, abbinata a un’attenta gestione della dieta e del riposo, possa estendere la longevità di un atleta d’élite. Nel tennis, dove i riflessi e la resistenza fisica sono cruciali, la sua continua supremazia non è solo un tributo al suo talento, ma anche alla sua intransigente dedizione al benessere personale. Djokovic continua a stupire e a ispirare, dimostrando che l’età è solo un numero, e che i veri campioni sanno come adattarsi e prosperare, indipendentemente dagli anni.Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Il record di Rafael Nadal che solo Novak Djokovic potrebbe battere

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Rafael Nadal vanta record impressionanti in molti aspetti e alcuni di questi sono la longevità e la regolarità. La prova di ciò è che è l’unico giocatore dell’Era Open in grado di accumulare dieci stagioni consecutive vincendo, almeno, un titolo del Grande Slam. Ha raggiunto questo traguardo tra il 2005 e il 2014, superando il record che avevano Björn Borg, Pete Sampras e Roger Federer, con otto anni consecutivi a conseguirlo. Novak Djokovic ha in corso una serie di sei stagioni consecutive vincendo, almeno, un major, che potrebbe estendere in questo 2024.
    🎾 Tennisti con più stagioni consecutive conquistando un Titolo del Grande Slam (Era Open/Singolare Maschile):🇪🇸 Nadal | 10 (2005-2014)🇸🇪 Borg | 8 (1974-1981)🇺🇸 Sampras | 8 (1993-2000)🇨🇭 Federer | 8 (2003-2010)🇷🇸 Djokovic | 6 (2011-2016)🇷🇸 Djokovic | 6 (2018-2023)
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Controversie e ironie nei Premi ATP 2023: Djokovic pungente: “Goran, suppongo che dovremo vincere tutti e 4 i Grand Slam per forse, solo forse, essere considerati come il miglior allenatore dell’anno”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Tutti conosciamo la controversia che a volte accompagnano i premi ATP assegnati sempre a fine stagione. Quest’anno, il premio per il Miglior Allenatore del 2023 è stato conferito a Darren Cahill e Simone Vagnozzi, gli allenatori di Jannik Sinner, una decisione che sembra non essere condivisa da Novak Djokovic. Il serbo ha congratulato i suoi colleghi su Instagram, per poi lasciare un commento pungente e lodare Goran Ivanisevic: “Goran, suppongo che dovremo vincere tutti e 4 i Grand Slam per forse, solo forse, essere considerati come il miglior allenatore dell’anno. Finire l’anno come numero 1, vincere tre Slam, le ATP Finals e fare la storia nello sport non è stato abbastanza…”.
    A Novak Djokovic servirebbero due vite se dovesse smentire tutte le sciocchezze e le false informazioni che circolano su di lui sui social network. Tuttavia, il serbo trova ancora il tempo di fermare questa ondata di voci che tendono a sorgere quando non c’è nulla di cui parlare. In questa occasione, il nativo di Belgrado ha preso con buon umore una notizia che esponeva la sua intenzione di acquistare il club di tennis di Manolo Santana situato a Marbella. In realtà, l’idea non era neanche tanto malvagia, ma, secondo lo stesso Novak, nulla di tutto ciò è vero.Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Il lungo cammino di Kei Nishikori: Tra infortuni e speranze di ritorno. Djokovic e Alcaraz tra i Top 10 Sportivi Più Ricercati del 2023. Sinner al primo posto in Italia. Cornet al 68 esimo slam consecutivo. Stosur capitano alla Billie Jean King Cup 2024

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Tutto faceva pensare che il ritorno di Kei Nishikori nel circuito portasse nuove gioie al tennista giapponese. Senza ranking, ha conquistato un Challenger a Porto Rico, ma quel titolo sarebbe stato l’inizio di un altro periodo di debolezza fisica e problemi che non sono ancora completamente risolti. Un infortunio al ginocchio, che non ha nulla a che fare con l’infortunio all’anca che lo ha tenuto fuori gioco per un anno e mezzo, ha segnato una nuova fase nel ritorno al circuito di Kei… e il futuro appare più incerto che mai. Il giapponese ha escluso un ritorno nel prossimo Open di Australia 2024 e si è posto come obiettivo partecipare agli eventi di Indian Wells e Miami, per i quali cercherà di mettersi alla prova in alcuni Challenger in Nordamerica durante il mese di febbraio. “Voglio tornare in febbraio o marzo, ho iniziato a vedere la luce alla fine del tunnel”, ha affermato il tennista. Speriamo di poterlo vedere presto nel circuito.
    La rivalità tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz, alimentata dagli incredibili incontri che hanno caratterizzato l’anno, ha contribuito significativamente alla crescita del tennis in questa stagione. O, almeno, così risulta dalle ricerche effettuate dagli abitanti del Globo su Google: il serbo e lo spagnolo si sono classificati tra i 10 Sportivi Più Ricercati del 2023. Nole è il sesto sportivo più cercato, mentre Carlos occupa la settima posizione, facendo parte di una lista che include nomi come Kylian Mbappé, Ja Morant, Harry Kane o Kyrie Irving. Ci sono altre tendenze che attirano molto più l’attenzione: Jannik Sinner è stata la Persona Più Ricercata in Italia, Alcaraz si trova al terzo posto nella lista degli Sportivi Più Ricercati in Francia e Gran Bretagna, mentre Dominic Thiem e Holger Rune guidano la Lista degli Sportivi Più Ricercati nei rispettivi paesi (Austria e Danimarca).
    Alizé Cornet non ha partecipato al tour asiatico per non tradire i suoi principi dopo ciò che la Cina ha fatto nel silenziare il caso Shuai Peng. Questa decisione ha inevitabilmente portato a una perdita nel ranking, mettendo a rischio la sua presenza all’Open di Australia 2024 e minacciando la sua immacolata serie di partecipazioni consecutive nei Grand Slam. Tuttavia, la giocatrice francese non deve più preoccuparsi: infatti, la Federazione Francese di Tennis le ha concesso la wildcard di reciprocità che riceve ogni anno, permettendole di partecipare al suo 68º Grand Slam consecutivo a Melbourne. Nel lato maschile, sarà il giovane Arthur Cazaux a competere alla Rod Laver Arena grazie a un altro invito.
    Quasi un anno dopo aver annunciato il suo ritiro nel primo Grand Slam della stagione, Samantha Stosur ha già una nuova sfida da affrontare. L’australiana ha annunciato che nel 2024 assumerà il ruolo di capitana della squadra australiana nella Billie Jean King Cup, succedendo ad Alicia Molik dopo molti anni. Una competizione che ha visto Stosur esprimere i suoi migliori colpi e le ha portato grandi gioie nella sua carriera. In questa nuova fase, le giocatrici potranno sicuramente beneficiare della sua saggezza, guidate da una capitana di alto livello nella prossima stagione.Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Djokovic alla CBS: “A volte mi vergogno di certi miei comportamenti in campo, ma accetto di non essere perfetto”

    Novak nel corso del programma CBS

    Novak Djokovic è stato protagonista del programma 60 Minute sul network statunitense CBS. Nella lunga intervista il serbo ha ripercorso molti momenti della sua carriera, dagli inizi alla stagione appena terminata, soffermandosi su vari temi come la sua posizione sui vaccini, la rivalità con Federer e Nadal, la sconfitta a Wimbledon contro Alcaraz ed altri ancora. Sempre molto fermo nelle proprie convinzioni, Djokovic ha affermato di non essere affatto orgoglioso di se stesso quando in campo esagera in certe reazioni, ma è parte della propria personalità, una debolezza che accetta. Riportiamo alcuni estratti del suo pensiero.
    “La forza mentale non è un dono, è qualcosa che si conquista con il lavoro” racconta Novak. “Nei momenti in cui sono sotto stress sembra che io sia freddo, ma in realtà ho una tempesta dentro. La battaglia più grande è con te stesso. Hai i tuoi dubbi e le tue paure, e lo sento in ogni partita. Non mi piace la mentalità che vedo molto spesso nello sport, basata su cose del tipo ‘Pensa cose positive, sii ottimista, non c’è spazio per errori e dubbi’. È impossibile, sei un essere umano. La differenza tra i ragazzi che riescono ad essere tra i grandi campioni e quelli che faticano ad arrivare in alto è la capacità di non rimanere troppo a lungo nelle proprie emozioni. Per me è un istante. Appena lo vivo, lo riconosco e magari esplodo. Urlo in campo, cosa che a volte mi succede. Ma poi sono in grado di riprendermi e resettarmi. Non ne vado fiero e mi vergogno di me stesso quando lo faccio, non ho dubbi. Ma allo stesso tempo mi accetto come un essere umano imperfetto“.
    È il n.1 del mondo, ma in molti stadi il pubblico non sempre lo sostiene. Da un lato è benzina per il proprio motore, ma dall’altro Nole gradirebbe ambienti meno ostili… “La quantità di pressione e stress è molto maggiore se hai il pubblico contro di te. Per gran parte della mia carriera ho affrontato ambienti ostili. Ho imparato come affrontare quelle situazioni. La gente pensa che sia meglio se ho il pubblico contro, che questo tira fuori il mio miglior tennis. Allo stesso tempo mi piace stare in un ambiente in cui ho un supporto maggiore”.
    Un passaggio dell’intervista torna sulla posizione del serbo sui vaccini anti Covid, e la sua clamorosa esclusione dall’Australian Open 2022. “Avevo tutti contro. In quel momento ero il cattivo del mondo. Avevo già vissuto sui campi da tennis la situazione di un pubblico contro di me, ma una cosa del genere, così grande, non l’avevo mai sperimentata in vita mia. Non sono un no vax, né un pro-vaccini, sono a favore della libertà di scelta” chiosa il serbo.
    Djokovic racconta un piccolo aneddoto dei suoi primi scontri contro Nadal, in questo caso a Parigi, appena prima di scendere in campo: “Giocavo contro Nadal al Roland Garros e il suo spogliatoio era molto vicino al mio. Eravamo molto vicini. Abbiamo cercato di darci spazi, ma gli spogliatoi non sono molto grandi. Quando vedi Nadal saltare prima di entrare in campo e lo vedi correre lungo il corridoio vicino a te… potevo sentire la musica suonare nelle cuffie di Nadal. Questo mi fece arrabbiare. All’inizio della carriera non mi rendevo conto che anche questo faceva parte dello scenario, ne ero intimidito. Ma mi ha anche motivato a fare le mie cose e a dimostrare che sono pronto per una battaglia”.
    Roger e Rafa, rivali, non amici… “Ho un grande rispetto per entrambi, ma non siamo amici perché siamo rivali, il che ci rende difficile essere vicini e condividere intimità della nostra vita che potrebbero poi essere usate contro. Abbiamo condiviso il palco per tanti anni con grande rispetto, quindi spero che un giorno, quando il sipario si chiuderà, potremo sederci, parlare e riflettere, sarebbe fantastico.”
    La sconfitta contro Alcaraz a Wimbledon è stato uno stimolo enorme per il resto della sua stagione: “Alcaraz è il tennista più completo che abbia mai visto negli ultimi anni. La sconfitta contro Alcaraz a Wimbledon mi ha fatto incazzare così tanto che ho dovuto fare tutto il possibile per vincere in estate in America, e ci sono riuscito. È una grande opportunità per me reinventarmi e colpire più forte di quanto abbia mai fatto”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Novak Djokovic su Federer e Nadal: “Non siamo amici perché siamo rivali”

    In una recente intervista concessa al programma ’60 Minuti’ della CBS News, il numero uno del mondo nel tennis, Novak Djokovic, ha parlato apertamente di vari argomenti, tra cui spicca la sua relazione con Rafa Nadal e Roger Federer, due dei suoi più grandi rivali in campo.L’intervista ha offerto uno spaccato sulla personalità e sulle opinioni di Djokovic, mostrando un atleta concentrato non solo sulle sue prestazioni in campo, ma anche attento alle dinamiche umane e personali che giocano un ruolo cruciale nella sua carriera. Nel contesto di una delle più grandi rivalità dello sport, Djokovic emerge non solo come un campione in campo, ma anche come una figura complessa e riflessiva fuori dal campo.
    Una Rivalità Storica con RispettoNonostante la rivalità storica con Nadal e Federer, Djokovic ha sottolineato la mancanza di una vera amicizia con entrambi, attribuendola alla natura della loro competizione. “Non siamo amici perché siamo rivali ed è difficile essere vicini essendo concorrenti per la vittoria nei torneo più importanti”, ha spiegato Djokovic. Tuttavia, non ha escluso la possibilità che in futuro possa svilupparsi un rapporto simile a quello tra Martina Navratilova e Chris Evert dopo il ritiro. “Abbiamo condiviso tanti anni insieme sul palcoscenico, e il massimo rispetto è sempre presente, almeno da parte mia”, ha aggiunto.
    Djokovic e la Vaccinazione COVID-19Durante l’intervista, Djokovic ha chiarito anche la sua posizione sulla vaccinazione COVID-19, una questione che lo ha visto al centro di polemiche. “Le persone hanno cercato di dire che sono contro i vaccini, cosa che non sono. Non sono neanche pro-vaccinazione, sono semplicemente a favore della libertà di scelta”, ha affermato Djokovic.
    La Forza Mentale e l’Amore per la VittoriaRiguardo alla sua forza mentale, un aspetto fondamentale del suo successo, Djokovic ha sottolineato che non si tratta di un dono innato, ma qualcosa che si sviluppa con il lavoro. Inoltre, ha espresso apertamente il suo amore per la vittoria: “Amo vincere. I record mi ispirano e mi motivano. È completamente normale per me. Sono solo onesto, autentico e esprimo ciò che sento”.Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Sinner solo dietro a Djokovic nella classifica 2023 ATP “Under Pressure”

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    “PressurePushing down on mePushing down on you, no man ask forUnder pressureThat burns a building downSplits a family in twoPuts people on streets”
    Già, la pressione. David Bowie e i Queen dedicarono una hit negli anni ’80 a chi vive “under pressure”, alle difficoltà che incontriamo ogni giorno e proviamo a superare. È quel che aspetta i tennisti in campo. Ogni punto è una sfida, da giocare e vincere mentalmente e fisicamente contro l’avversario. Chi riesce a gestire la pressione, domarla e trovare i migliori colpi nei momenti chiave, vince le partite e alza i trofei. Non è un caso che nella statistica ATP “Under Pressure” spicca il migliore al mondo nella stagione, Novak Djokovic, seguito dal nostro Jannik Sinner, protagonista di un 2023 stellare, soprattutto negli ultimi mesi. Il serbo comanda in questa particolare e importantissima classifica di prestazione con 258,6 punti, seguito dall’azzurro con 244,1 punti. Terzo, a sorpresa, l’austriaco Sebastian Ofner (243,6), seguito da Carlos Alcaraz (242,1) e Daniil Medvedev (238,3) a completare la top 5.
    Come si calcola questo dato? È la somma della percentuale di palle break convertite e salvate, più la percentuale di tiebreak vinti e la percentuale di set decisivi vinti, ossia di quattro fasi decisive delle partite, esattamente i momenti di massima pressione. È pertanto un dato assai indicativo della qualità di prestazione nei momenti in cui è necessario dare il meglio per vincere.
    Andando a vedere i quattro elementi su cui è calcolato il dato, Djokovic è praticamente pari a Sinner per percentuale di palle break convertite (solo 0,1 di differenza a favore dal serbo, 42,4 a 42,3); Sinner ha un dato migliore per palle break salvate, 69,3% contro 67% di Novak; per tiebreak vinti, Djokovic è nettamente avanti, 77,8% contro il 58,6% di Sinner. Meglio Jannik invece per set decisivi vinti, 73,9% contro 71,4%. Da notare come sia Sinner che Djokovic siano davanti ad Alcaraz in ognuna delle singole percentuali, e praticamente anche davanti a Medvedev. Il russo supera Novak ed è appena dietro a Jannik per percentuale di set decisivi vinti (73,7%).
    Andando a vedere i migliori delle ultime 52 settimane nelle singole componenti, Sinner è leader assoluto per percentuale di palle break salvate, col 69,3%, alla pari con lo sfortunatissimo Thanasi Kokkinakis, di nuovo KO ad un ginocchio, ne avrà per molti mesi. Un dato questo fondamentale nella prestazione in campo, indice di come gestisce bene la pressione del momento più delicato visto che subire un break spesso equivale a perdere un set. Rileviamo con grande piacere Matteo Arnaldi al terzo posto assoluto, con un eccellente 68,7%, che conferma come il ligure sia tennista freddo e mentalmente pronto a giocare benissimo sotto pressione.
    Il migliore per palle break convertite nelle ultime 52 settimane è Adrian Mannarino con il 47,3%, seguito da Medvedev (46,3%). Al settimo posto troviamo col 43% Lorenzo Musetti, un dato che conferma come il carrarino abbia qualità per giocarsi punti importanti.
    Per i tiebreak vinti, Djokovic domina con uno stellare 77,8%, nettamente davanti al secondo nella specialità, Alex Molcan (72,7%). Anche in questo settore molto bene Arnaldi, quarto col 71,4%. Per percentuale di set decisivi vinti, il leader nelle ultime 52 settimane è Sasha Zverev, al comando con un eccellente 77,3%, davanti a Sinner col 73,9%.
    Stabiliti i migliori, …chi sono i peggiori? L’ATP riporta i dati statistici per i primi 78 giocatori in questa classifica. Complessivamente il peggior Under Pressure rating è quello di Max Purcell, con 138,2 punti. Il peggiore del lotto per palle break convertite è Auger-Aliassime, solo il 32,3% di successo, mentre per palle break salvate in fondo al ranking c’è Yoshihito Nishioka con il 52,8%. Incredibile il dato negativo di Max Purcell per percentuale di tiebreak vinti, solo il 9,1%! Davanti a lui in penultima posizione Albert Ramos, con il 21,4%, davvero terribile il dato dell’australiano. Molto male Arthur Rinderknech per percentuale di set decisivi vinti, solo il 16,7%.
    Un’ultima curiosità. Nel 2022 com’era andata? Il miglior rating “Under Pressure” era di Alexander Zverev (che però giocò solo metà stagione, fino al bruttissimo infortunio a Parigi) con 252,1 punti, davanti a Djokovic con 245,6. Sinner era ottavo con 238,6 punti, altro dato che conferma quanto sia cresciuto Jannik rispetto allo scorso anno. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO