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    Merritt Beason, stella di Nebraska: “Bello essere parte di un’evoluzione del ruolo di opposta”

    Pur non avendo le prerogative di avanguardia dal punto di vista tecnico-tattico, il campionato NCAA femminile fornisce sempre dei buoni motivi per essere seguito. Un po’ perché è il primo banco di prova per le giocatrici del Team USA del futuro, e la loro evoluzione attira molto interesse; un po’ per la grande tradizione all’interno di ogni ateneo, con i suoi miti e le sue peculiarità; un po’ perché sì, la pallavolo non sarà al livello di quella dei campionati professionistici, ma di sicuro è intensa ed emozionante. Senza contare che l’atmosfera dentro e fuori dal campo è unica.

    Perciò, abbiamo deciso di portarvi alla scoperta di una delle grandi protagoniste della fall season 2023: l’opposta Merritt Beason, che con le Nebraska Huskers si è guadagnata la luce dei riflettori grazie a prestazioni da urlo, riconoscimenti degni di nota (All-America First Team, Region Player of the Year, All-Region Team, All-Big Ten First Team) e numeri da leader.

    Foto Nebraska Huskers

    Merritt, per cominciare raccontaci qualcosa di te e di come ti sei appassionata alla pallavolo.

    “Mi chiamo Merritt Beason e sono originaria di una piccola città dell’Alabama chiamata Gardendale. Nel sud degli Stati Uniti il football è lo sport più popolare e tutto ruota intorno ad esso. Così, arrivata in prima media, dopo aver smesso di praticare ginnastica artistica perché ero diventata troppo alta, mi sono ritrovata a scegliere quale percorso sportivo intraprendere. Ero indecisa se diventare una cheerleader o fare qualcos’altro. Nel frattempo, ero venuta a sapere che un’amica di famiglia della mia età giocava a pallavolo e aveva preso parte a qualche piccolo torneo. Ne abbiamo parlato con lei e alla fine ho deciso di iscrivermi a un campionato per ragazzine. È così che è iniziato il mio percorso pallavolistico“.

    Dagli inizi in Alabama al college. Come mai dopo due solide stagioni con le Florida Gators hai deciso di trasferirti in Nebraska? Quali erano le altre opzioni?

    “Quando ero nel cosiddetto ‘transfer portal’, le mie prime tre opzioni erano Nebraska, Wisconsin e Auburn. Ovviamente Nebraska e Wisconsin offrivano cose diverse rispetto ad Auburn, ma erano anche più distanti da casa. Trovavo interessanti tutti e tre le possibilità e penso che sarei stata felice allo stesso modo se fossi finita altrove; alla fine, però, ho scelto la University of Nebraska perché non appena sono entrata nel campus mi sono sentita a casa. Poi Lincoln mi ricorda molto Birmingham, che è la città principale più vicina a Gardendale: anche questa somiglianza mi ha fatto sentire come a casa.

    Inoltre, in precedenza ero stata in nazionale con Lexi (Rodriguez, n.d.r.) e Bekka (Allick, n.d.r.) e avevo avuto l’occasione di vedere come giocavano, come facevano squadra e quanto erano motivate; in questo modo mi ero fatta un’idea più precisa di come fosse il programma. Siccome era una decisione importante, poi ho avuto un colloquio con coach Cook e il suo staff. Quando hanno espresso chiaramente che si sarebbero presi cura di me più come persona che come atleta, ho capito che Nebraska sarebbe stata la scelta migliore“.

    Dopo aver vinto la Big Ten Conference, Nebraska si è dovuta arrendere nella finale del campionato NCAA contro le Texas Longhorns. Ci racconti com’è andata la fall season 2023?

    “Senza dubbio la stagione 2023 è stata speciale e credo che a renderla tale sia stata soprattutto la forza del gruppo. Quando 14 ragazze formano una squadra, può succedere di imbattersi in diverse problematiche, ma alla fine ognuna di noi ha sempre voluto il meglio per le persone che aveva accanto: l’altruismo è proprio la caratteristica che ha portato in alto questa squadra. Ovviamente sapevamo di essere forti, ma non avremmo mai immaginato di poter essere così brave. Dunque, per noi all’inizio è stato fondamentale incentivare la chimica del gruppo, lavorare sodo ogni giorno e coltivare il desiderio di spingerci il più lontano possibile. Una volta che la stagione è entrata nel vivo, ci siamo rese conto di essere una buona squadra, e questa cosa ci ha motivato ancora di più, alimentando la nostra curiosità riguardo al percorso che potevamo fare insieme“.

    Foto Nebraska Huskers

    In che modo la prima stagione in Nebraska ha contribuito alla tua crescita?

    “Penso che siano migliorati molti aspetti del mio gioco. Una crescita che non si limita alle abilità ma che riguarda anche la capacità di divertirsi in campo. Mai come in questa stagione in Nebraska sono riuscita a divertirmi giocando a pallavolo, e questo per me è molto significativo. Inoltre, mi hanno aiutato a crescere come persona e come leader“.

    Durante l’ultima stagione hai preso parte al “Volleyball Day”, un momento che ha scritto la storia dello sport femminile a livello mondiale: erano ben 92.003 gli spettatori presenti (battuto ogni record) alla vostra partita contro Omaha. Che esperienza è stata?

    “È stato fantastico! Sono passati più di 5 mesi e ancora faccio fatica a esprimere a parole quello che ho vissuto. Penso che sia stato speciale, quasi surreale, per noi essere protagoniste di un evento così importante per lo sport femminile. Tante ragazzine ci hanno seguito e hanno pensato: ‘Anche noi possiamo farlo; anche noi potremmo essere lì un giorno’. Un evento come il ‘Volleyball Day’ ha dunque un significato più profondo. E credo che lo sport femminile non avrebbe potuto chiedere di meglio“.

    Amie Just (giornalista del Lincoln Journal Star) ha detto di te: “È impossibile immaginare questa squadra senza Beason. Lei è il collante che tiene insieme le Huskers”. Cosa pensi di aver dato a Nebraska quest’anno?

    “Penso di aver disputato una buona stagione, ma so bene di non aver ancora espresso tutto il mio potenziale. Ne ho parlato con l’allenatore proprio in questi giorni. Ci sono diverse cose su cui voglio lavorare e tanti aspetti del mio gioco che posso migliorare. Questa off-season e il prossimo campionato saranno importanti per me, soprattutto per vedere in quali aspetti riuscirò a crescere ulteriormente e dove riuscirò ad apportare piccoli cambiamenti che possono alzare il livello del mio gioco.

    Riguardo all’ultima stagione, ho messo a disposizione della squadra il mio bagaglio di conoscenze pallavolistiche e la mia leadership, e come ho detto in precedenza mi sono focalizzata sulle relazioni. Ero consapevole che, se fossi riuscita a creare legami solidi con le compagne e capire fino in fondo coloro che stavano al mio fianco, avrei potuto tirare fuori il meglio dall’intera squadra. Ovviamente questo meccanismo vale anche nei miei confronti. Dunque, nell’ultima stagione ho cercato di capire come lavorano le mie compagne, di cosa hanno bisogno da me in determinate situazioni e come possiamo lavorare insieme. Ho rivolto il mio focus su tutte queste cose“.

    Come ti descriveresti come opposta? C’è qualche giocatrice professionista che ammiri o a cui pensi di assomigliare?

    “Quando era più piccola mio padre era solito accostarmi a Jacqueline Quade, ex schiacciatrice di Illinois. Tuttavia, colei che ammiro di più è Jordan Thompson: per me è sempre un piacere vederla giocare e rappresenta un punto di riferimento importante per chi ricopre il mio ruolo in campo. Penso che sia speciale, soprattutto a livello universitario, per un opposto saper giocare in ogni rotazione con grande versatilità. e che nella pallavolo femminile questo aspetto del gioco si stia evolvendo. Al liceo non giocavo da opposta, quindi ho dovuto trovare un modo per apprezzare questo ruolo e, una volta superata la fase di apprendistato legata al fatto di essere destrorsa, ho imparato ad amarlo. È bello essere parte di questo processo di evoluzione del ruolo di opposto“.

    Foto Nebraska Huskers

    Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto da una leggenda del coaching NCAA come John Cook e dal suo staff (formato da Jaylen Reyes, Kelly Hunter e Jordan Larson)?

    “Sicuramente ho ricevuto un sacco di consigli e insegnamenti nell’ultima stagione, ma in generale penso che i più importanti riguardano come essere una buona compagna di squadra e una grande leader, cosa posso fare nei momenti positivi e in quelli negativi, e quali sono le piccole cose che favoriscono la crescita del team“.

    La filosofia di coach Cook può essere riassunta dall’espressione “Dream Big” (sogna in grande). Dunque, ti chiedo: quali sono i tuoi sogni per il futuro?

    “Sto ancora cercando di capire bene cosa fare. Ci sono un sacco di sogni e obiettivi diversi che sto cercando di perseguire. Il mio desiderio è di giocare da professionista. Non so ancora per quanto tempo, ma sicuramente è qualcosa a cui aspiro e non vedo l’ora di scoprire quali porte si apriranno per me da questo punto di vista. Successivamente mi piacerebbe fare qualcosa nell’ambito della pallavolo: ho già in mente qualche progetto che può aiutare questo sport a crescere nel sud degli Stati Uniti, in particolare in Alabama“.

    Quando un giorno smetterai di giocare e guarderai la tua carriera in retrospettiva, per cosa vorresti essere ricordata?

    “Non ho dubbi sulla risposta a questa domanda. Non voglio essere ricordata per i premi che ho vinto, per quanto punti ho messo a segno o cose del genere. Per me la priorità è sempre stata quella di mostrare che tipo di persona e compagna di squadra sono. Perciò, spero che il giorno in cui appenderò le ginocchiere al chiodo potrò guardarmi indietro e vedere che effettivamente sono riuscita ad avere un impatto – più o meno grande – sulle mie compagne. È per questo che vorrei essere ricordata. Ritengo che l’aspetto relazionale sia molto più importante dei premi e dei trofei vinti“.

    di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Sei stelle del campionato NCAA per la nuova stagione di Athletes Unlimited

    Di Redazione

    Comincia a prendere forma la terza stagione del campionato professionistico femminile USA organizzato da Athletes Unlimited, che quest’anno si disputerà tra ottobre e novembre a Mesa, in Arizona. Ieri sono state annunciate le 6 giocatrici del campionato NCAA invitate a prendere parte al torneo, tra cui spiccano alcuni dei nomi più interessanti dell’ultimo campionato: la schiacciatrice Brooke Nuneviller (Oregon), l’opposta Grace Frohling, la palleggiatrice Gabby Blossom e la schiacciatrice Katie Lukes (San Diego), la centrale Danielle Hart (Wisconsin) e la schiacciatrice Madi Kubik (Nebraska).

    Le 6 promesse – che avranno comunque la possibilità di rinunciare in caso di offerte dall’estero – si aggiungeranno a 8 protagoniste delle scorse edizioni che hanno già confermato la loro partecipazione: Morgan Hentz, Erin Fairs, Amanda Benson, Alisha Childress (Glass), Ali Bastianelli, Molly McCage, Deja McClendon e Taylor Bruns. Già da sabato 25 marzo queste e altre atlete saranno impegnate nell’Athletes Unlimited Exhibition Tour, che durerà fino al 21 aprile e le vedrà affrontare alcuni dei più importanti college nazionali.

    (fonte: Athletes Unlimited) LEGGI TUTTO

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    NCAA femminile: Anna Pelloia scala la classifica con Loyola

    Di Redazione

    La Florida International University migliora il suo record complessivo nel campionato NCAA di Beach Volley femminile, portandolo a 6-2 grazie alle vittorie nel Sailfish Tri-Match contro Palm Beach Atlantic University per 3-2, e Florida Southern College (5-0). Giada Bianchi e Alice Pratesi hanno perso il loro dual 21-13, 16-21, 15-11, mentre Rachele Mancinelli e Milica Vukobrat sono uscite vittoriose per 21-14, 21-17. Nonostante gli ottimi risultati conseguiti, la classifica settimanale della NCAA non premia la FIU e la lascia in quattordicesima posizione.

    Ma la grande novità di questa settimana è l’esordio della University of Texas nel mondo del beach volley americano. Fresche di titolo nazionale indoor, le Texas Longhorns dell’ormai leggendario Jerritt Elliott hanno mosso i primi passi sulla sabbia in occasione della Queens Cup, organizzata da Hawaii (#9 del ranking NCAA). Texas ha chiuso il torneo con 5 sconfitte, ma siamo solo all’inizio e siamo sicuri che nei prossimi anni questo team diventerà protagonista del campionato NCAA anche sulla sabbia.

    Continua il trend positivo invece per USC (University of Southern California, #2), che batte facilmente Stanford per 5 duals a 0. Qualche giorno prime le “Women of Troy” hanno avuto la meglio su Long Beach State University (#13) per 4-1. La scalata della classifica nazionale prosegue al meglio anche per la Loyola Marymount University di Anna Pelloia, che sale di tre posizioni, diventando così la numero 5 del ranking nazionale.

    Stagione iniziata con il piede sbagliato per la Stetson University (record 7-5, #16), che tuttavia riesce ad aggiustare il tiro e a portare a casa due vittorie di fila questo weekend. Giocatrice di punta delle Hatters è sicuramente la italo-brasiliana Carolina Ferraris, protagonista anche del Campionato Italiano Assoluto nelle scorse stagioni. LEGGI TUTTO

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    Michelle Bartsch inizia la sua nuova carriera da assistant coach di Ohio State

    Di Redazione

    È iniziato un nuovo capitolo nella carriera di Michelle Bartsch: la schiacciatrice campionessa olimpica con gli USA è entrata ufficialmente a far parte dello staff della squadra universitaria di Ohio State, con il ruolo di assistant coach volontaria. Bartsch ha già partecipato ai primi allenamenti in palestra con l’allenatrice Jen Flynn Oldenburg, anche lei ex giocatrice della nazionale, che si è detta entusiasta del nuovo arrivo: “La sua conoscenza del gioco, la sua esperienza e i successi raggiunti al più alto livello avranno un impatto immediato sulla nostra squadra“.

    “Sono davvero emozionata – ha aggiunto Bartsch – di essere parte di un progetto che già da lontano ho imparato ad amare. Sono grata a Ohio per questa opportunità“. La 33enne schiacciatrice ha chiuso la sua carriera agonistica al termine della scorsa stagione, subito dopo aver conquistato la Champions League con la maglia del VakifBank.

    (fonte: Ohio State Women’s Volleyball) LEGGI TUTTO

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    NCAA: la FIU di Mancinelli, Pratesi e Bianchi scala posizioni nel ranking

    Di Redazione

    Inizio di stagione interessante per il campionato NCAA di Beach Volley femminile, che anche quest’anno può contare su diverse giocatrici italiane. Vera e propria “casa” delle beacher tricolori è la Florida International University, che ha inaugurato l’annata 2023 con il Seminole Beach Bash, organizzato dalla Florida State University di Tallahassee (numero 2 del ranking nazionale). L’esperienza di Mancinelli, Pratesi e Bianchi rappresenta un’arma fondamentale per la storica coach Rita Buck Crockett.

    Le “Panthers” hanno inciampato sulla University of Washington perdendo di un soffio (2-3) contro una squadra trascinata da Chloe Loreen e Natalie Robinson, che si sono aggiudicate il primo titolo di AVCA Pair of the Week. Le italiane hanno reagito bene contro la University of South Carolina, sconfitta per 4 duals a 1. Pratesi e compagne hanno chiuso la prima giornata del torneo vincendo su Coastal Carolina per 5-0 e il giorno seguente si sono arrese di fronte a una superiore Florida State (4-1), ma hanno concluso il torneo con una nota positiva, imponendosi su Cal Poly. Grazie a queste prestazioni, FIU è diventata la numero 13 del ranking nazionale, scalando quindi 3 posizioni rispetto al piazzamento iniziale.

    Partenza promettente per la testa di serie numero 8 LMU (Loyola Marymount University), nuova casa dell’azzurra Anna Pelloia (ex Club Italia indoor e Beach Volley). Le californiane hanno aperto la stagione 2023 con due vittorie: le “Lions” hanno tirato fuori gli artigli, strappando un 3-2 sulle numero 11 di CAL (California) e proseguendo con un 5-0 contro Concordia.

    Percorso netto nel weekend per UCLA (University of California, Los Angeles), TCU (Texas Christian University) e FSU, non a caso elette top 3 del ranking nazionale nella classifica che viene rilasciata settimanalmente. Bene anche la numero 4 USC (University of Southern California) che la spunta contro GCU (Grand Canyon University) e LBSU (Long Beach State University), ex squadra di Pratesi. LEGGI TUTTO

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    Anche Anna Pelloia al via della nuova stagione NCAA di Beach Volley

    Di Redazione

    Conclusa la stagione indoor femminile, i campionati universitari negli USA si preparano a vivere un’intensa seconda parte dell’annata sportiva del 2023, con i tornei indoor maschili e quelli di Beach Volley femminile. Anche quest’anno la NCAA Division I promette spettacolo, con tante giocatrici di livello al via e una folta rappresentanza italiana.

    La Loyola Marimount University perde il suo diamante azzurro Reka Orsi Toth, ma guadagna un’altra giovane italiana promettente: Anna Pelloia. Cresciuta tra le giovanili dell’Imoco e il Club Italia, ha assaporato la nazionale di Beach Volley la scorsa estate, ma è stata frenata dalla sfortuna. Dopo qualche infortunio, ha disputato finalmente diverse tappe del circuito italiano e internazionale, per approdare in California, dove disputerà la sua prima stagione oltreoceano.

    Giada Bianchi con Aurora Mattavelli (foto Fipav)

    Anche la FIU (Florida International University) parla sempre piú italiano. Rachele Mancinelli, fresca di laurea, è intenzionata a guidare le sue Panthers verso nuove vittorie; pronta ai nastri di partenza anche la neo All-American Giada Bianchi, la quale ha deciso di intraprendere un percorso basato solo sul beach volley e non più sulla doppia disciplina. Grande novità in casa FIU è la new entry (ma veterana del beach oltreoceano) Alice Pratesi, trasferitasi da Long Beach State, dove ha disputato alcune ottime stagioni. Le Panthers punteranno anche sulla giovane Lisa Luini, olandese di origini italiane e sorella di Leon Luini, promessa del beach volley mondiale.

    Foto Instagram Alice Pratesi

    USC (University of Southern California), grazie ai numerosi titoli nel suo palmares, riesce sempre ad accaparrarsi un’ottima scelta tra le matricole: in primis, per la prossima stagione, ci sarà Bailey Showalter, arrivata quarta nei Mondiali Under 19 della scorsa estate. Anche Stanford attinge dal settore giovanile della nazionale statunitense: Sophie Kubiak, compagna di Showalter ai mondiali, sarà infatti una Cardinal. Rientra inoltre da un brutto infortunio al ginocchio la cipriota Daria Gusarova, medaglia d’argento al World Tour 1 Stella di Budapest nell’agosto 2021.

    UCLA, vincitrice del titolo nazionale NCAA nel 2018 e nel 2019, proverà a contrastare l’egemonia instaurata dall’USC, con il leggendario coach Stein Metzger pronto a tirar fuori qualche coniglio dal cilindro. La University of Hawai’i, dal canto suo, ha accolto giocatrici molto interessanti quali Julia Thelle, sorella di Jacob Thelle (pallegiatore titolare e due volte campione nazionale con Hawai’i) e la campionessa nazionale NJCAA Lawrenz Julia, di orgini brasiliane.

    Un altro college che punterà al titolo nazionale e’ sicuramente TCU (Texas Christian University), capitanato dal duo spagnolo Moreno-Alvarez (quarte ai Campionati Europei di Monaco) e dalla nazionale portoricana Maria Gonzalez. Prova a farsi strada tra le big LSU (Louisiana State University), guidata dalle neo-Collegiate Champions Kylie DeBerg e Ellie Shank. Il duo della Louisiana ha infatti vinto questo inverno il primo Collegiate Pair Tournament, sconfiggendo nel torneo diverse coppie della Florida State University (college sempre ai vertici della classifica nazionale) e della Grand Canyon University. LEGGI TUTTO

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    Zoe Fleck, arma segreta di Texas: “Il mio compito era dare fiducia alla squadra”

    Di Alessandro Garotta

    Sul titolo NCAA vinto dalle Texas Longhorns ci sono tantissime firme di rilievo: Logan Eggleston è senza dubbio il volto da copertina, il capo allenatore Jerritt Elliott ha lasciato un segno indelebile nella storia del programma pallavolistico dell’ateneo di Austin, e tante altre giocatrici come Asjia O’Neal, Madisen Skinner e Saige Ka’aha’aina-Torres sono state fondamentali nella Final Four di Omaha per mettere il punto esclamativo a una stagione perfetta.

    Non vanno però dimenticate le super prestazioni del libero Zoe Fleck: monumentale in ricezione, sontuosa in difesa e nelle coperture, con ulteriori miglioramenti rispetto al precedente biennio a UCLA e una mentalità da leader tecnica ed emotiva. Non è casuale il suo inserimento nel First Team All-America, la squadra ideale dell’ultimo campionato.

    Dopo essersi presentata ai lettori di Volley NEWS qualche mese fa, il miglior libero della fall season 2022 ha condiviso insieme a noi le emozioni per il titolo vinto.

    Foto Texas Athletics

    Zoe, parlaci della vittoria del campionato NCAA con le Texas Longhorns. Cosa hai provato al raggiungimento di questo traguardo?

    “Sotto molti punti di vista avevo approcciato questa stagione in Texas come se fosse la mia prima ‘esperienza da professionista’. Mi sono trasferita dall’altra parte degli Stati Uniti, sapendo che avrei avuto a disposizione solo un anno per entrare nei meccanismi della squadra e aiutarla a raggiungere un obiettivo ben preciso: vincere il campionato nazionale. Durante questo percorso, mi sono affezionata alle compagne, allo staff e all’intero programma della University of Texas a tal punto che, una volta raggiunto il nostro obiettivo, ho provato la sensazione più incredibile di sempre su un campo di pallavolo. Inoltre, la mia ultima partita al college è concisa con quella che mi ha regalato il titolo: non ci poteva essere miglior modo per chiudere un capitolo così importante della mia carriera“.

    Se ripensi alla Final Four, qual è la prima istantanea che ti viene in mente?

    “L’abbraccio con il mio compagno al termine della partita, sul campo ricoperto di coriandoli, è un ricordo che resterà per sempre nel mio cuore. Ha fatto davvero tanti sacrifici per sostenermi negli ultimi quattro anni (incluso trasferirsi in Texas al mio seguito), perciò condividere quel momento insieme a lui è stato speciale. Dal momento che mi seguirà ovunque andrò, spero di vivere tanti altri momenti del genere durante il prosieguo della mia carriera!“.

    Foto Texas Athletics

    Quali fattori hanno deciso la finalissima contro le Louisville Cardinals?

    “Un rendimento migliore al servizio e in ricezione è stato il fattore che ha spostato gli equilibri della finale dalla nostra parte. Questa, però, è una risposta un po’ noiosa, non credi? In realtà, penso che sia stato il sangue freddo a fare la differenza in quella partita. La squadra ha giocato senza tensione ed è stata sempre sul pezzo. Durante i primi scambi, quando un po’ di nervosismo sarebbe stato comprensibile, ho guardato le mie compagne e ho capito che sarebbe servita un’impresa per fermarci quella sera. È davvero una bella sensazione quando si gioca una sfida così importante“.

    Come descriveresti la mentalità che ha permesso a Texas di vincere quest’anno?

    “Per tutta la stagione lo staff ha fatto un lavoro straordinario per farci rimanere concentrate sul presente, indipendentemente dalla situazione o dall’importanza della partita. Solitamente Texas inizia le sue stagioni affrontando subito alcune delle migliori squadre del paese, ma quest’anno c’erano ben 11 volti nuovi (tra matricole e trasferimenti), me compresa: probabilmente avremmo dovuto indossare i cartellini con i nomi per riconoscerci nelle prime partite… Tuttavia, fin da subito non abbiamo cercato di dimostrare nulla a nessuno, eravamo solo focalizzate sul tocco successivo. Penso che siamo riuscite a mantenere questa concentrazione in ogni partita. Grandi meriti vanno allo staff tecnico, ma anche a noi giocatrici visto che non abbiamo mai perso il focus, rendendo più semplice il raggiungimento del nostro obiettivo“.

    Foto Texas Athletics

    Logan Eggleston ha detto di te: “Credo che abbia cambiato completamente lo spirito della squadra“. Cosa pensi di aver dato alle Longhorns in questa stagione?

    “Ho sempre cercato di portare un livello costante di intensità difensiva ovunque abbia giocato, ma in questo caso bisogna dire che lo staff di Texas aveva fatto un lavoro eccezionale per assemblare un roster molto profondo, con tante giocatrici che aspirano a diventare professioniste. Quando arrivava il momento della partita, il mio obiettivo era solo quello di infondere fiducia alla squadra perché sapevo di avere al mio fianco alcune delle migliori giocatrici del campionato e di allenarmi a un livello straordinario“.

    Quali sono i tuoi piani per il futuro? Hai intenzione di diventare professionista a gennaio?

    “Amo la pallavolo, quindi vorrei giocare il più a lungo possibile e al più alto livello possibile. Seguo molto i campionati professionistici e non vedo l’ora di mettermi alla prova e migliorare come giocatrice. Mi piacerebbe trovare squadra già a gennaio, ma sono consapevole che la maggior parte dei club non vanno alla ricerca di un libero a questo punto della stagione e che per la mia crescita è importante andare in un campionato di alto livello. Perciò, resterò in attesa della giusta occasione“.

    Foto Texas Athletics

    Quali sono i tuoi obiettivi e desideri per l’anno nuovo?

    “Come ti avevo accennato l’ultima volta, cerco di non creare mai troppe aspettative perché questo rende più difficile provare gratitudine per il momento presente. Quindi, il mio obiettivo per il 2023 è lo stesso del 2022: vivere ogni giorno al massimo, imparando sempre di più sulla pallavolo e godendomi la crescita come atleta e come persona“. LEGGI TUTTO

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    Dopo 34 anni le Texas Longhorns tornano sul trono della NCAA femminile

    Foto Texas Volleyball Di Redazione L’attesa è finita: dopo 34 anni e ben 4 finali perse la Texas University torna finalmente a vincere la Division I della NCAA femminile. Lo fa grazie a uno schiacciante 3-0 (25-22, 25-14, 26-24) nella sfida decisiva di Omaha contro Louisville, alla primissima finale nazionale della sua storia. Il trionfo […] LEGGI TUTTO