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    NCAA femminile: Dalla Vecchia e Corti festeggiano con Chaminade University

    Di Redazione L’ultimo weekend di gare ha proposto grandi match nella Division II del campionato NCAA femminile. Grande festa per Anna Dalla Vecchia e Greta Corti, che si aggiudicano la conference PacWest con la Chaminade University: si tratta del primo successo in 25 anni. Risultato storico per le Silverswords, che hanno chiuso in bellezza con 8 vittorie consecutive. Nel match decisivo Corti ha realizzato 9 punti, mentre Dalla Vecchia ha difeso ben 14 palloni.  La Concordia University Irvine di Daniela Poles chiude la PacWest al terzo posto con un incredibile record di 15-5, miglior piazzamento dal 2016. Giornata amara invece per Southern New Hampshire, che si arrende per 3-1 contro University of New Haven nei quarti di finale della Northeast-10 Conference. Le ottime prestazioni di Chiara Di Valerio (10 punti), Montefameglio (31 assiti e 3 muri) e Bernardis non bastano per accedere alle semifinali. Ad aggiudicarsi il titolo è l’American International College, che lo inseguiva dal 1996. Auburn University at Montgomery esce sconfitta dai play off contro Mississippi College. Svanisce quindi la possibilità per Giada Pais Marden e Ylenia De Mango di giocarsi il titolo della Gulf South Conference. Stagione positiva con ottime prestazioni sia per De Mango, al suo primo anno da student-athlete negli States, che per Pais Marden, premiata durante la stagione. LEGGI TUTTO

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    NCAA femminile: Chiara Cucco libero dell’anno nella conference CAA

    Di Redazione Primi verdetti per le giocatrici italiane che partecipano alla Division I del campionato NCAA femminile. Nella conference CAA (Colonial Athletic Association) si conclude in semifinale il campionato di Hofstra University (New York): Chiara Cucco e Bianca Bucciarelli escono di scena con una sconfitta per 1-3 contro Elon University, poi sconfitta da Towson University che si conferma nel suo ruolo di favorita. Esordio oltreoceano da incorniciare per Cucco, premiata come Libero of the Year nella CAA. Risultato storico per la UMBC di Michela De Marzi, che ottiene per la seconda volta consecutiva il titolo della America East Volleyball Conference e potrà accedere alle fasi successive. Nella stessa conference anche Sara Gasparotto e Greta De Gasper (University of Hartford) che chiudono la stagione con un record generale di 7-18 e di 5-7. L’American University (record 19-14) di Chiara Bosetti non riesce a superare lo scoglio rappresentato dalla Colgate University (18-9). Sfumato quindi il sogno di ripetere l’impresa nel 2019, quando le Eagles vinsero la Conference e andarono alle fasi successive. Chiara realizza 17 difese, affermandosi come una delle migliori in campo. Termina la stagione di Old Dominion University e quindi anche quella di Camilla Tamburini ed Alessia Sgherza; quest’ultima viene riconosciuta tra le giocatrici migliori della C-USA Conference, entrando a far parte dell’All-Conference Second Team. Percorso concluso per Sara Esposito e la East Tennessee State University, eliminata ai quarti di finale da Samford University in un match a senso unico (0-3). Stagione positiva, tuttavia, per Sara, che per il secondo anno consecutivo viene premiata tra le migliori giocatrici della Conference, e in questa stagione entra anche nell’All-Conference First Team. Termina anche la stagione della University of Alabama at Birmingham, dove milita Tatijana Fucka. UAB viene infatti sconfitta al primo turno dei play off della Conference USA dalla favorita Western Kentucky, college che ha sempre dominato la conference negli ultimi anni, sfornando molte giocatrici elette All-American. Stop anche alla stagione complicata di Southern Illinois at Carbondale. Margherita Giani, seppur alla sua prima stagione ufficiale negli States, dimostra gran potenziale nella Missouri Valley Conference, ma le sue prestazioni non bastano a risollevare le sorti di una squadra giovane e inesperta. Giulia Longa con Cansius College (NY) si arrende di fronte al Fairfield di Manuela Nicolini solo al quinto set del secondo match dei play off della Metro Atlantic Conference: Fairfield, come già in passato, vince la Conference e si qualifica alle fasi successive. Si chiude anche la stagione non priva di ostacoli di St. John’s University nella Big East Conference: dopo un promettente avvio e le ottime prestazioni di Rachele Rastelli in primis e di Giorgia Walther ed Eleonora Tosi, St. John’s si e’ dovuta piegare di fronte a infortuni e Covid. Con un roster sensibilmente ridotto, coach Persico ha affrontato le ultime partite con una squadra rimaneggiata che non è riuscita a qualificarsi per i play off. Terminano la stagione nella ASUN Conference Alessia Venturellli e la University of North Florida. Dopo un’ottima vittoria nei quarti di finale contro la seconda del ranking Lipscomb University, North Florida cede 1-3 in semifinale contro la FGCU (Flordia Gulf Coast University), vincitrice del titolo. Stessa sorte delle altre italiane tocca alla padovana Rita Zecchin, che termina la sua stagione con un fatidico quinto set. Stagione difficile e in salita per New Orleans Volleyball (1-22). Infine, si è conclusa l’annata di Chiara Mottola con la Carolina University. che nel NCCAA South Region Tournament esce sconfitta per 0-3 da Warner University. Le Bruins concludono con un perfetto equilibrio di vittorie e sconfitte (10) e una buona stagione per Chiara premiata durante la regular season. LEGGI TUTTO

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    Emily Londot, giovane stella NCAA: “Ohio State punta alla final four”

    Di Alessandro Garotta Per chi ama andare a scoprire i talenti della Division I di NCAA femminile ancor prima che questi trovino la loro consacrazione nei campionati professionistici, il nome di Emily Londot delle Ohio State Buckeyes non è certo una novità. Pur trattandosi di una classe 2002, è da tempo che circolano voci sulle sue qualità, ma mai come nella sua esperienza al college l’opposta sta giustificando queste attese: dopo essere stata eletta AVCA National Freshman of the Year nella scorsa stagione, anche da Sophomore si sta distinguendo per prestazioni di assoluto livello, peraltro anche in partite pesanti (vedi le sfide contro Washington, Purdue ed Illinois).  Dunque, sembra che gli ingredienti per plasmare una nuova stella della pallavolo americana ci siano tutti. Se poi sarà anche vincente sarà solamente il resto della sua carriera a dircelo, ma il percorso che sta portando Londot – che si è raccontata in un’intervista esclusiva a Volley NEWS – a imporsi come una delle attaccanti più forti del campionato universitario statunitense non potrebbe essere scritto meglio.  Foto Ohio State University Emily, per iniziare raccontaci qualcosa di te. Come ti definiresti? “Sono una persona molto pasticciona, che mostra il suo lato migliore quando rimane fedele a se stessa e a suoi valori, e che cerca di divertirsi in tutto quello che fa“. Come ti sei avvicinata al volley? “Possiamo dire che la passione per la pallavolo nasce in famiglia, dato che mia madre, entrambe le mie sorelle maggiori e molti altri parenti l’hanno praticata. Di fatto, frequento l’ambiente pallavolistico da una vita, da quando ero molto piccola. Una volta che questo sport è diventato la mia più grande passione, ho capito che non c’era nessun altro posto a cui appartenevo“. Quali sono le tappe del tuo percorso di crescita dalla high school al college? “Al liceo (a Utica in Ohio, n.d.r.) ho giocato nel ‘varsity team’ per tutti e quattro gli anni, crescendo passo dopo passo e imparando sempre cose nuove. Nel frattempo ho fatto parte anche del Mintonette Sports Volleyball Club e sono stata chiamata per le nazionali giovanili: queste esperienze sono state importanti, perché mi hanno permesso di migliorare esponenzialmente il mio gioco, e così sono arrivata al college ben preparata. Ma il processo di crescita continua anche alla Ohio State University grazie all’aiuto dei miei allenatori“. Foto Ohio State University Quali sono stati i momenti più belli che hai vissuto con le nazionali giovanili? “Il momento più bello che ho vissuto con il Team USA è stata la vittoria della medaglia d’oro ai Campionati Mondiali Under 18 nel 2019 al Cairo e Ismailia, in Egitto. In generale, tutte le esperienze che ho vissuto nei miei tre anni con le nazionali giovanili sono state qualcosa di straordinario, che conserverò sempre nel mio cuore“. Giocavi anche a basket al liceo. Come mai poi hai scelto di continuare solo con la pallavolo? “Al college ho deciso di continuare a giocare solo a pallavolo perché questo sport è la mia passione più grande. Certo, mi piace anche il basket e conservo nel mio cuore i ricordi delle esperienze cestistiche del liceo, ma il volley è l’ambito in cui vorrei essere coinvolta per il resto della mia vita“. È il tuo secondo anno alla Ohio State University. Quali sono i tratti distintivi di questo ateneo? “La ‘Buckeye nation’ è qualcosa di unico. È un college invitante e dalla mentalità aperta, un posto molto eterogeneo e accogliente. Ovunque vada sento la passione e la vicinanza di tutti coloro che fanno il tifo per noi“. Foto Ohio State University Come giudichi la vostra stagione fino a questo momento (23 vittorie e 5 sconfitte)? “Questa stagione sta andando molto bene per noi. Ogni partita è stata un’occasione per imparare qualcosa di nuovo e migliorare: così abbiamo capito cosa funziona per la nostra squadra e cosa serve per cercare di vincere il più possibile. Ciascuna componente del gruppo ha un rapporto speciale con le compagne e questo è evidente quando giochiamo“. Cosa ti aspetti per la parte finale di questa fall season? “Mi aspetto che la nostra squadra arrivi a fine stagione con la consapevolezza di essere forte e giochi con il cuore tutte le partite rimanenti. Il nostro obiettivo è quello di tornare a Columbus, qui in Ohio, dove le migliori quattro squadre si giocheranno il titolo di campione nazionale“. Che tipo di giocatrice sei? C’è qualcuno a cui ti ispiri o assomigli tecnicamente? “Penso di essere una giocatrice umile, potente, strategica e una buona compagna di squadra. Ho sempre ammirato Kerri Walsh-Jennings per tutti i suoi successi e la sua mentalità basata sul duro lavoro; tuttavia, in campo penso di essere molto simile a Kathryn Plummer“. Foto Ohio State University Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto durante il tuo percorso sportivo? “Il miglior consiglio che abbia mai ricevuto è molto semplice, anche se a volte difficile da mettere in pratica: è di divertirsi. Se non ci divertiamo quando facciamo ciò che amiamo, allora forse stiamo sbagliando qualcosa. A darmi questo consiglio è stata mia madre che è stata il mio allenatore e mentore per gran parte della mia carriera pallavolistica. Anche i miei coach all’Ohio State University me lo ripetono sempre prima delle partite perché quando mi diverto in campo riesco anche a fare del mio meglio“. Quali sogni hai per la tua carriera? “Il mio grande sogno come pallavolista è di praticare il più possibile lo sport che amo. Spero anche di poter giocare a livello professionistico e magari partecipare alle Olimpiadi“. Quando un giorno smetterai di giocare e guarderai la tua carriera in retrospettiva, per cosa vorresti essere ricordata? “Voglio che la gente mi ricordi come una giocatrice che lavorava duramente, sorrideva sempre in campo e trasmetteva energia positiva alla sua squadra. Voglio essere considerata come una persona competitiva, ma allo stesso umile in tutti i suoi successi, e come un modello per le ragazze e le pallavoliste di tutto il mondo“. LEGGI TUTTO

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    NCAA Division II e III: brillano Anna Dalla Vecchia e Daniela Poles

    Di Redazione Dopo il corposo aggiornamento sulle tante giocatrici italiane che militano nel campionato NCAA Division I, passiamo in rassegna anche le atlete impegnate in Division II e III. Partiamo da Beatrice Formilan, che al suo ultimo anno con il Florida Southern College sta ottenendo ottimi risultati di squadra grazie ad un record di 9 vinte e 5 perse, ma anche individuali, ottenendo il riconoscimento di Defensive player of the week a inizio settembre. Rimanendo sempre in Florida, Nova Southeastern University e Marianna Fiocco sono finora assolute protagoniste nella Sunshine State Conference, con ben 15 vittorie e 1 sola sconfitta, proprio da parte di FSC di Formilan. Ottimo inizio di stagione anche per Daniela Poles alla Concordia University Irvine, California, (record 10-5) che di recente si è scontrata con il duo italiano alle Hawaii Anna Dalla Vecchia e Greta Corti perdendo 3-2. Il rematch tra CUI e Chaminade University è fissato per il 26 ottobre. La squadra di Honolulu è al momento classificata al 24esimo posto della classifica nazionale NCAA DII grazie ad uno strepitoso inizio di stagione con 18 vittorie e sole 4 sconfitte. Un importante contributo a questi risultati è di Anna Dalla Vecchia, nominata anche Defender of the week a settembre ed in corsa per battere il record dell’Università di numero di difese per set, ora 5.31, che la portano inoltre al terzo posto nella classifica della conference. Record decisamente positivo anche per Alice Di Francesco all’American International College con 17 vinte e 6 perse. La squadra di Alice affronterà Di Valerio, Montefameglio e Bernardis il 13 novembre. Il trio italiano della Southern New Hampshire University ha un record di 7 a 7. Infine, la Auburn University at Montgomery,che quest’anno oltre a Giada Pais Marden ha aggiunto al roster anche la pugliese Ylenia De Mango, si mantiene in positivo grazie ad un record di 14-8. Passando invece alla Division III della NCAA, troviamo solamente Ilaria Benciolini, che frequenta la prestigiosa University of Rochester, con un record di 5-15. Last but not least, va menzionata Chiara Mottola, che con la sua Carolina University partecipa al campionato NCCAA (National Christian College Athletic Association). La squadra di Chiara per ora ne ha vinte 6 e perse 7. LEGGI TUTTO

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    L’avventura americana delle gemelle Fucka: “Qui è tutto così diverso!”

    Di Redazione L’esperienza della famiglia Fucka negli Stati Uniti raddoppia: dopo la partenza nell’estate 2020 di Tatijana, student-athlete a UAB – The University of Alabama at Birmingham, anche la sorella gemella, Rebeka, ha da poco intrapreso questa importante esperienza tra pallavolo e studio alla Coastal Carolina University. Si potrebbe dire “buon sangue non mente” visto che le due ragazze, com’è noto, sono le figlie di Gregor Fucka, attualmente affermato allenatore di basket ed ex stella della nazionale azzurra, con la quale ha collezionato 162 presenze dal 1991 al 2002, conquistando un argento agli Europei di Spagna 1997 e lo storico oro nell’edizione 1999, oltre ad innumerevoli coppe e campionati di club in Italia e Spagna. Pur trattandosi di un’altra disciplina, è evidente come lo sport sia una questione di famiglia per le sorelle Fucka, che dopo aver giocato ad ottimi livelli in Italia sono approdate negli States per realizzare un’esperienza importante sia a livello pallavolistico che personale. Per raccontare la loro storia ci siamo affidati a un’intervista doppia molto speciale! Rebeka Fucka/Foto Coastal Carolina University Come e quando nasce l’idea di partire verso gli Stati Uniti come studente-atleta? (Rebeka) “Era da un po’ che il coach di Coastal Carolina mi aveva contattata, ma io non ho mai avuto il coraggio di partire. Sono sincera, la partenza di mia sorella mi ha fatto molto riflettere e da come me la raccontava era un’esperienza imperdibile, allora neanche un anno dopo ho deciso di intraprendere questa avventura“. A te, invece, chiediamo un bilancio di questa tua esperienza sin qui negli Stati Uniti. Se tornassi indietro, rifaresti questa scelta? (Tatijana) “Rifarei questa scelta un milione di volte, la consiglio davvero a tutti! All’inizio è stato difficile adattarsi ad una nuova cultura, ma dopo quando ci si ambienta è tutto più semplice. In più è molto stimolante stare qua, perché le università esaltano, valorizzano e ‘premiano’ il fatto di essere uno studente-atleta. Non è complicato come in Italia. Negli States essere uno sportivo all’interno del percorso accademico è un valore distintivo in più“. Tatijana Fucka/Foto University of Alabama at Birmingham Il primo impatto. Quali sensazioni hai avuto appena arrivata negli USA? Cosa ti ha impressionato di più? (Rebeka) “È tutto diverso qua: le abitudini, le città, l’università, le palestre. Non c’è niente che possa assomigliare anche solo minimamente all’Italia! A primo impatto mi sentivo un po’ spaesata, ma dopo poco tempo mi sono ambientata e adesso è tutto molto più semplice. La cosa che più mi ha impressionato è il campus universitario: è molto grande, pulito e con delle strutture bellissime“. (Tatijana) “Mi ricordo benissimo quando sono arrivata, era tutto così diverso! La cosa che più mi ha impressionato è il rapporto che gli americani hanno con il cibo: le persone qua non hanno un orario di pranzo o cena, mangiano quando hanno voglia, e molte volte di fretta e in piedi. Diciamo che per loro il cibo non è una cultura, mentre per noi italiani lo è“. Hai la fortuna di avere tua sorella gemella che ha intrapreso questo percorso prima di te. Che consigli ti ha dato? (Rebeka) “Mia sorella è stata come una guida per me. Mi ha aiutato in tutto dall’inizio, anche prima della partenza. Mi ha spiegato come funziona l’università, i ritmi degli allenamenti e alcune abitudini degli americani, e devo dire che i suoi consigli sono stati molto utili“. Hai dato qualche consiglio o suggerimento a Rebeka prima che decidesse di volare anche lei oltreoceano?  (Tatijana) “Le ho detto che non si deve spaventare all’inizio, perché è dura entrare in una nuova squadra dove si conoscono già tutte, che bisogna avere pazienza con la lingua e che con il passare del tempo sarà tutto molto più facile!“. Foto Instagram Tatijana Fucka Cosa ti aspetti da questa esperienza? (Rebeka) “Mi aspetto tante cose: di laurearmi, di imparare l’inglese, di fare nuove amicizie e di vincere con la mia squadra. In questo momento non posso giocare perché 4 mesi fa mi sono rotta il crociato, quindi sto facendo tanta riabilitazione per tornare in campo più forte di prima. Essendo presente ad ogni allenamento e avendo assistito già alle prime partite, devo dire che il nostro livello di squadra è molto alto, quindi ho grandi aspettative. Le ragazze hanno sempre una grandissima voglia di lavorare e di vincere, ed è solo così che si possono raggiungere grandi obiettivi. Sono davvero grata di essere in questa squadra!“. Hai affrontato una prima stagione negli USA molto particolare e diversa dal normale (come purtroppo ovunque a causa della pandemia), per questo prossimo campionato alle porte quali obiettivi avete? (Tatijana) “Il nostro obiettivo è quello di andare al Conference Tournament e cercare di arrivare in finale, e perché no andare al NCAA Tournament. L’anno scorso, anche se è stato l’anno del Covid, gli obiettivi erano sempre gli stessi, siamo riuscite ad andare al Conference Tournment ed è stato un grande successo, perché era da 12 anni che la nostra squadra non partecipava a questo torneo“. Come ha inciso su di te questo percorso? Quanto ti ha cambiato come persona?  (Tatijana) “Mi ha fatto apprezzare di più le piccole cose, quando magari torno a casa dalla mia famiglia approfitto di ogni momento per stare con le persone che amo perché poi so che starò lontana da loro per molti mesi. Mi considero molto maturata perché qua devi prendere delle decisioni, devi fare tutte ‘le cose da grandi’ e cercare di arrangiarti da sola“. LEGGI TUTTO

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    NCAA Division I tra conferme e sorprese: cadono Kentucky e Gators

    Di Redazione Dopo un anno complicato, in cui alcune conference sono rimaste ferme ai box ed altre hanno ridotto le competizioni posticipandole in primavera, questa stagione dei campionati universitari NCAA sembra avere tutte le carte in regola per ritornare alla normalità, anche se ancora con qualche restrizione. Infatti, dopo che lo scorso anno la Big West Conference ha cancellato l’intera stagione della pallavolo femminile insieme ad altri sport, le università di questa conference, tra cui Hawaii University (vincitrice della conference nel 2019 e selezionata tra le favorite di quest’anno), torneranno in campo soltanto a porte chiuse. Il campionato NCAA Division I è iniziato da un paio di settimane, ma la classifica dei top team è già stata ribaltata a causa di una serie di risultati inaspettati: tra questi la sconfitta delle campionesse in carica della Kentucky University contro la Creighton University, che non compariva nemmeno tra le prime 25. Un ko che ha causato la discesa di Kentucky dalla terza all’ottava posizione. Salda al primo posto troviamo invece Texas University con uno score perfetto di 4-0, seguita con lo stesso risultato dalle vice campionesse della Wisconsin University, in cui milita l’italiana Giorgia Civita. A completare il podio troviamo Nebraska University, che ha guadagnato due posizioni grazie a 5 vittorie consecutive. Cinque su cinque anche per Ohio State e Pittsburgh che si contendono il quarto posto, mentre Purdue, as sua volta imbattuta, scala due posizioni ed è sesta. Brutta caduta invece per le Gators della Florida, che scendono di una posizione dopo la sconfitta rimediata dalla numero 14 Stanford. Quest’ultima continua la sua scalata a suon di vittorie: dopo due titoli Ncaa consecutivi (2018 e 2019), l’università aveva scelto di non disputare la scorsa stagione, e per questo era uscita dalla top 25 nella classifica di inizio stagione. Completano la top 10 Kentucky, Washington, anch’essa scivolata al nono posto (dal quarto di partenza) e Louisville, entrata nella top ten grazie a 5 vittorie consecutive. Se da una parte la situazione Covid sembra non aver precluso un inizio abbastanza regolare del campionato, purtroppo molte università della Louisiana hanno dovuto rimandare tutte le partite a data da destinarsi a causa dei gravi danni provocati nello Stato dal violentissimo uragano Ida abbattutosi nei giorni scorsi in ampie aree degli States. La speranza è che a breve possano anche loro riprendere le attività nei rispettivi college. LEGGI TUTTO

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    NCAA femminile: la finale per il titolo è Texas-Kentucky

    Di Redazione Una storica “big” del campionato universitario e una debuttante assoluta: saranno Texas e Kentucky le protagoniste della finale per il titolo della Division I di NCAA femminile. Le Longhorns, già due volte campionesse nella loro storia (1988 e 2012), hanno raggiunto nuovamente l’obiettivo della finalissima piegando per 3-0 (26-24, 25-19, 25-23) le favorite numero uno per la vittoria, le Wisconsin Badgers dell’italiana Giorgia Civita. Sarà quindi Adhuoljok Malual la prima giocatrice del nostro paese a disputare una finale di Division I, anche se l’ex Club Italia non è mai andata a referto in questi play off. Dall’altra parte del tabellone le Kentucky Wildcats hanno sconfitto Washington per 3-1 (25-18, 23-25, 25-23, 25-17) con una prestazione super di Avery Skinner, autrice di 19 attacchi vincenti e grande protagonista della cavalcata vincente delle biancoblu insieme alla sorella Madi (le due sono figlie dell’ex giocatore NBA Brian Skinner). In passato Kentucky era entrata soltanto tre volte tra le migliori 8 del campionato e non era mai andata oltre i quarti di finale. La sfida decisiva per il titolo si disputerà sempre a Omaha nella notte italiana tra sabato e domenica, con inizio alle 2. (fonte: Ncaa.com) LEGGI TUTTO

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    NCAA femminile: le semifinali sono Wisconsin-Texas e Kentucky-Washington

    Di Redazione I quarti di finale della Division I di NCAA femminile, svoltisi nella “bolla” di Omaha, hanno definito gli accoppiamenti per le due semifinali del massimo campionato universitario degli USA. Protagoniste tre delle prime 4 teste di serie del tabellone: da una parte si sfideranno infatti la numero 2 Kentucky e la numero 6 Washington e dall’altra la numero 1 Wisconsin contro la 4 Texas. La prima notizia è che da quest’ultima semifinale verrà decretata la prima giocatrice italiana a disputare una finale NCAA tra Adhuoljok Malual (Texas) e Giorgia Civita (Wisconsin). Le due atlete hanno raggiunto questa Final Four con due percorsi completamente diversi: Adhu, freshman (matricola) appena arrivata a gennaio, ha avuto ancora poco spazio nella fortissima squadra delle Longhorns che raggiungono la semifinale grazie alla vittoria per 3-1 (25-22, 19-25, 25-15, 25-21) contro la numero 5 Nebraska; Giorgia Civita, dopo essersi laureata e aver dato un contributo importante alla squadra di Wichita State University, ha scelto di trasferirsi a Wisconsin per cercare di puntare al titolo nazionale. Anche nella fortissima squadra delle Badgers, Giorgia si sta ritagliando molto spazio entrando spesso come defensive specialist e con le sue difese ha aiutato la squadra a vincere per 3-2 (30-28, 18-25, 25-22, 18-25, 15-12) la combattutissima sfida contro Florida. Wisconsin quindi, nonostante un quarto di finale molto più difficile di quanto ci si aspettasse, si conferma la favorita alla vittoria del titolo, sfumato nel 2019 per mano di Stanford, che in questa edizione ha patito molto l’emergenza Covid e non ha raggiunto nemmeno il primo round. Si preannuncia una sfida equilibratissima, con due squadre che sono un mix di grande fisicità e centimetri e giocatrici tecniche e di equilibrio. La sorpresa della prima parte del torneo Pittsburgh non riesce invece a completare l’impresa e, dopo aver eliminato una delle favorite alla Final Four (la numero 3 Minnesota), si arrende ai quarti in un’altra partita da cinque set contro Washington (25-20, 25-21, 16-25, 24-26, 9-15). Washington, sotto 0-2, dimostra di saper combattere e darà filo da torcere alla testa di serie numero 2 Kentucky nell’altra attesissima semifinale. Quest’ultima, dopo aver battuto per 3-0 la numero 7 Purdue (25-23, 25-20, 25-16), raggiunge per la prima volta nella storia dell’università la Final Four, ed è la squadra che sembra aver sofferto meno fino ad adesso, vincendo per 3-0 sia negli ottavi sia nei quarti di finale. Le quattro semifinaliste avranno un paio di giorni di riposo prima del rush finale: il fischio d’inizio delle semifinali è in programma nella notte italiana tra il 22 e il 23 aprile, all’1 per Washington-Kentucky e alle 4 per Wisconsin-Texas. LEGGI TUTTO