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    F1, Monza non avrebbe meritato un finale anestetizzato

    MONZA – Quel che stupisce e lascia l’amaro in bocca, ripensando al finale “addormentato” del GP di Monza, è che la Fia ha passato tutto l’inverno a riflettere sugli errori di Abu Dhabi. E con essa anche tutti gli altri soggetti del “sistema Formula 1”, tutti a chiedersi come evitare che situazioni critiche (ma non imprevedibili) vengano governate male, nei modi e nei tempi. Poi, alla prima occasione in cui bisogna collaudare le nuove procedure, ecco il naufragio. Intendiamoci: la Red Bull ha una tale vantaggio che Max Verstappen ha meritato comunque di vincere e avrebbe vinto in ogni caso, con Safety Car o senza. Ma perché privare il pubblico pagante (pagante tanto, perché i biglietti sono costosi) di un finale combattuto? La battaglia in pista la vogliono i tifosi, ma anche i piloti e le squadre, la vogliono gli organizzatori del Mondiale (Liberty Media) e gli organizzatori locali (in questo caso, principalmente si parla di Aci nazionale). Perché è stata evitata?

    TRATTORE – In questi casi, in genere, la Fia parla di sicurezza. Un tema giusto, la sicurezza va perseguita sempre e comunque. Ma un trattore in pista per togliere un’auto ferma, sia pure con la gara neutralizzata, non è granché sicuro, diciamolo. Meglio una bandiera rossa, allora. Oppure, banalmente e semplicemente (ma quant’è difficile a volte fare le scelte più facili…), darsi una bella svegliata, nel senso di velocizzare le procedure. Ma è andata così e sinceramente, dopo tre giorni di spettacolo e una straordinaria pole di Leclerc al sabato, Monza non avrebbe meritato un finale così. LEGGI TUTTO

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    Gp Italia, la replica della Fia: “La priorità è la sicurezza”

    MONZA – Tra i protagonisti del Gran Premio d’Italia, sedicesimo appuntamento del mondiale di F1, spicca sicuramente la Fia. La gara si è infatti conclusa sotto regime di Safety Car in seguito alle decisioni prese dopo che Daniel Ricciardo aveva parcheggiato la sua McLaren a bordo pista. Tra ritardi, decisioni controverse e svariati errori, alla fine il pubblico di Monza è stato privato di una conclusione regolare ed ha assistito il trionfo di Verstappen davanti a Leclerc senza che quest’ultimo potesse far nulla. Ciò ha ovviamente sollevato molte critiche, che la Fia ha subito allontanato.
    La Fia contro le critiche
    Attraverso un portavoce, la Fia ha spiegato: “La gara si è conclusa sotto Safety Car, come previsto dalle procedure concordate tra Fia e tutti i team per due motivi: innanzitutto, la nostra priorità è che l’operazione di recupero si svolga in totale sicurezza; inoltre, l’incidente non era sufficientemente significativo da richiedere la bandiera rossa. La durata della Safety Car non c’entra nulla con la procedura. Sono stati fatti tutti gli sforzi possibili per riprendere la gara, ma i commissari non sono riusciti a spingere la vettura nella strada di fuga” si legge ancora. LEGGI TUTTO

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    Gp Italia, la Fia spiega: “Ecco perché la gara si è conclusa sotto Safety Car”

    MONZA – In seguito alle polemiche sollevate dal finale del Gran Premio d’Italia, sedicesimo appuntamento del mondiale di F1, la Fia ha fornito la sua versione attraverso un portavoce. In particolare, è stata criticata la gestione della Safety Car, entrata in pista a pochi giri dalla fine per il problema alla McLaren di Daniel Ricciardo, parcheggiata in pista. Le operazioni di rimozione della monoposto sono infatti andate per le lunghe e la gara si è concluso in maniera “anormale”, ovvero sotto il regime di Safety Car.
    La risposta della Fia
    “La gara si è conclusa sotto Safety Car, come previsto dalle procedure concordate tra Fia e tutti i team per due motivi: innanzitutto, la nostra priorità è che l’operazione di recupero si svolga in totale sicurezza; inoltre, l’incidente non era sufficientemente significativo da richiedere la bandiera rossa. La durata della Safety Car non c’entra nulla con la procedura” spiega la Fia. Infine, il portavoce ha spiegato: “Sono stati fatti tutti gli sforzi possibili per riprendere la gara, ma i commissari non sono riusciti a spingere la vettura nella strada di fuga”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz: “Soddisfatto della rimonta, non potevo chiedere di più”

    MONZA – Uno dei migliori piloti del Gp d’Italia è stato sicuramente Carlos Sainz, protagonista di una rimonta notevole sul circuito di Monza. Lo spagnolo della Ferrari partiva infatti diciottesimo ma è riuscito a tagliare il traguardo quarto, sorpassando macchine su macchine e arrivando persino a sognare il podio. La Safety Car nel finale ha definitivamente spento le sue speranze, ma nel complesso questa domenica è stata più che positiva per lui, il che è un bene anche in vista del prosieguo della stagione.
    Le parole di Sainz
    “Mi sarebbe piaciuto giocarmi il podio nel finale, avevo anche salvato una gomma nuova per questa situazione. Avevamo un buon passo e, nel complesso, sono molto soddisfatto della rimonta. E’ stato divertente e sono andato forte, non potevo chiedere di più. Quando c’è da rimontare faccio bene, oggi effettuavo in media un sorpasso al giro. Rispetto alle ultime gare eravamo più veloci rispetto alle Mercedes”. Queste le parole di Carlos, intervenuto ai microfoni di Sky Sport a margine del Gp d’Italia. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto attacca la Fia: “Dormita sulla Safety Car”

    MONZA – Mattia Binotto ha criticato aspramente la Fia al termine del Gp d’Italia, sedicesimo appuntamento del mondiale di Formula 1. La gara è infatti terminata sotto il regime di Safety Car dato che la vettura di Daniel Ricciardo, ferma in pista, non è stata rimossa in tempo. “E’ un peccato perché dopo Abu Dhabi si era discusso molto sul far ripartire la gara il prima possibile. Oggi le condizioni c’erano, perciò non comprendiamo per quale motivo abbiano aspettato così tanto. Si tratta di una vera e propria dormita della Fia” ha dichiarato a Sky Sport.
    Le parole di Binotto
    “Oggi Verstappen andava davvero forte, batterlo era difficile. Abbiamo provato a fare una strategia diversa, fermando Leclerc, ma siamo stati sfortunati. Peccato per l’epilogo finale” ha detto Mattia. Su Sainz, poi: “Rimonta straordinaria, poteva davvero salire sul podio. Nel complesso è stato un weekend positivo, seppur con un pizzico di rammarico”. Infine, Binotto è tornato sulla Safety Car: “Hanno cambiato molto, ma non sono ancora all’altezza. Alla F1 serve una marcia in più”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz: “Speravo nel podio, ma la rimonta mi soddisfa”

    MONZA – Carlos Sainz ha fatto esultare di gioia più volte i tifosi della Ferrari a Monza, ma purtroppo non è riuscito a salire sul podio. In occasione del Gp d’Italia, sedicesimo appuntamento del mondiale di F1, lo spagnolo partiva diciottesimo ma è riuscito a tagliare il traguardo quarto, sorpassando macchine su macchine. La Safety Car nel finale ha definitivamente infranto i suoi sogni di podio, ma nel complesso questa domenica è stata più che positiva per lui, il che è un bene anche in vista del prosieguo della stagione.
    Il pensiero di Sainz
    Lo spagnolo è intervenuto ai microfoni di Sky Sport a fine gara: “”Mi sarebbe piaciuto giocarmi il podio nel finale, avevo anche salvato una gomma nuova per questa situazione. Avevamo un buon passo e, nel complesso, sono molto soddisfatto della rimonta. E’ stato divertente e sono andato forte, non potevo chiedere di più – ha spiegato Carlos, che ha poi aggiunto – Quando c’è da rimontare faccio bene, oggi effettuavo in media un sorpasso al giro. Rispetto alle ultime gare eravamo più veloci rispetto alle Mercedes”. LEGGI TUTTO

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    F1, caos Safety Car a Monza: cosa è accaduto e gli errori della Fia

    MONZA – Il finale del Gp di Monza ha portato con sé tante polemiche, legate soprattutto alle decisioni della Fia in merito alla Safety Car. In occasione del Gp d’Italia, sedicesimo appuntamento del mondiale di Formula 1, a trionfare è stato Max Verstappen davanti a Charles Leclerc, ma la gara si è conclusa in regime di Safety Car. In particolare, il dito è stato puntato contro la Fia per alcune decisioni rivedibili che hanno determinato l’esito del Gp. Ripercorriamo insieme nel dettaglio cos’è successo a Monza e cos’ha sbagliato la Fia.
    Cos’è successo
    La situazione particolare ha avuto inizio al 47° giro, quando Daniel Ricciardo ferma la sua McLaren a bordo pista poiché impossibilitato a proseguire la gara. Nonostante la situazione appaia abbastanza chiara, la Fia aspetta troppo tempo a mandare in pista la Safety Car, commettendo il primo grave errore. Quando finalmente la macchina fa il suo ingresso sul tracciato, Max Verstappen e Charles Leclerc sono già transitati, mentre il regolamento prevede che la prima monoposto alle spalle della Safety Car debba essere quella del leader della gara. Il secondo errore invece è la mancata bandiera rossa. Le operazioni di rimozione della vettura sono infatti andate per le lunghe e, quantomeno a due giri dalla fine, sarebbe stato opportuno fermare la corsa. La Fia ha invece deciso di confermare il regime di Safety Car, privando il pubblico di Monza di un finale “normale” e scatenando l’ira di molte persone, tra cui Mattia Binotto. LEGGI TUTTO

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    Caos GP di Monza: cosa è successo con la safety car. I due errori della Fia

    MONZA – Finale movimentato a Monza in occasione del Gp d’Italia, sedicesimo appuntamento del mondiale di Formula 1, dove non sono mancate le polemiche. A trionfare è stato Max Verstappen davanti a Charles Leclerc, ma la gara si è conclusa in regime di Safety Car e ci sono state molte lamentele, Ferrari su tutti, con la Fia per aver commesso un paio di errori molto gravi che hanno determinato l’esito del Gp. Ripercorriamo insieme nel dettaglio cos’è successo a Monza e cos’ha sbagliato la Fia.
    Cos’è accaduto
    E’ il 47° giro quando Daniel Ricciardo ferma la sua McLaren a bordo pista poiché impossibilitato a proseguire la gara. La situazione appare abbastanza chiara. Tuttavia la Fia aspetta troppo tempo a mandare in pista la Safety Car, commettendo il primo grave errore. Quando finalmente fa il suo ingresso sul tracciato, infatti, Max Verstappen e Charles Leclerc sono già transitati, mentre il regolamento prevede che la prima macchina alle spalle della Safety Car debba essere quella del leader della gara. Il secondo errore invece è la mancata bandiera rossa. Le operazioni di rimozione della vettura sono andate per le lunghe e, quantomeno a due giri dalla fine, sarebbe stato opportuno fermare la corsa. La Fia ha invece deciso di confermare il regime di Safety Car, privando il pubblico di Monza di un finale “normale”. LEGGI TUTTO