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    L’italiano Roberto Farinelli sulla panchina del Gambia

    Faroplast School Volley Perugia

    Di Redazione
    La nazionale femminile del Gambia dalla prossima stagione avrà un allenatore italiano: si tratta di Roberto Farinelli, attualmente alla guida della School Volley Perugia in Serie B2. La notizia, non ancora ufficiale (nel paese africano è in corso proprio in questi giorni l’assemblea federale), è stata riportata dal portale World of Volley. Per il giovane tecnico umbro, 36 anni, non si tratta però della prima esperienza internazionale: Farinelli, già vice della Marconi Monini Spoleto in Serie A2, aveva fatto parte dello staff di Fausto Polidori alla guida della nazionale maschile della Turchia tra il 2008 e il 2009, partecipando agli Europei e ai Giochi del Mediterraneo.
    L’approdo di Farinelli in Gambia fa parte di un progetto di cooperazione internazionale che ha l’obiettivo di migliorare il ranking della nazionale africana e che, secondo quanto riportato da Gian Luca Pasini su Dal 15 al 25, coinvolgerà anche altri due allenatori, Riccardo De Dominicis e Marco Saldi.
    (fonte: World of Volley) LEGGI TUTTO

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    Turchia: doppia vittoria per l’Eczacibasi che risale al quarto posto

    Di Redazione
    Nei giorni a cavallo di Natale si sono disputati in Turchia quattro recuperi della Sultans League: quelli di maggior interesse per la classifica riguardavano l’Eczacibasi VitrA Istanbul, che ha ottenuto due netti successi per 3-0 contro Ilbank Ankara (25-14, 25-22, 25-20) e Besiktas (25-14, 25-14, 25-22). Due gare dai contenuti tecnici limitati per la squadra di Motta, che nella seconda ha tenuto a riposo Boskovic, Thompson e Ogbogu, ma utili per riguadagnare il quarto posto in classifica: ora l’Eczacibasi ha una sola vittoria in meno del THY, con tre partite ancora da disputare.
    Scende dunque in quinta posizione il Nilüfer, nonostante la netta vittoria per 3-0 nel recupero con il Beylikduzu (25-19, 25-15, 25-13), mentre è sempre più in caduta libera il Kuzeyboru, sconfitto anche sul campo del Kale Spor per 3-2 (22-25, 25-21, 19-25, 25-17, 15-6). Mercoledì 30 dicembre è in programma un altro recupero, peraltro dall’esito scontato, tra Beylikduzu e Kale Spor; poi una pausa che porterà direttamente al 7 gennaio.
    (fonte: Tvf.org.tr) LEGGI TUTTO

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    Corea: i KAL Jumbos cadono a sorpresa, ma conservano la vetta

    Di Redazione
    Si interrompe nel modo più sorprendente la striscia vincente dei KAL Jumbos nella V-League coreana: dopo aver superato indenne gli scontri diretti, la squadra di Roberto Santilli cade al tie break (20-25, 23-25, 25-19, 23-25, 14-16) contro il Woori Card, che peraltro infila la quarta vittoria consecutiva risalendo a meno 6 dal primo posto (41 punti di Alexandre Ferreira, record stagionale). Sconfitta rocambolesca quella della capolista, che aveva avuto la palla per chiudere sul 14-13 del tie break, ma che riesce comunque a conservare la vetta approfittando dello scontro diretto tra OK Financial Group e KB Stars.
    A vincere per 3-1 in rimonta (23-25, 25-18, 25-20, 25-21) sono proprio i KB Stars, che con 36 punti del solito Noumory Keita staccano di 3 punti in classifica gli avversari, portandosi invece a meno 1 dai Jumbos. Detto della rimonta del Woori, resta ancora aggrappato alla speranza dei play off il Kepco Vixtorm, grazie al faticoso 3-1 sui Samsung Bluefangs (25-19, 24-26, 26-24, 25-18); questi ultimi appaiono ormai fuori gioco per le prime 3 posizioni, così come gli Hyundai Skywalkers.
    (fonte: The Spike) LEGGI TUTTO

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    Turchia: capolavoro Ziraat Bankasi, anche il Fenerbahce si arrende

    Di Redazione
    La strepitosa ascesa dello Ziraat Bankasi Ankara non si ferma neppure nel big match di Santo Stefano: la squadra di Giampaolo Medei, reduce da una striscia di 10 successi consecutivi, infila l’undicesima perla contro la capolista Fenerbahce, che a sua volta non perdeva da ben 15 incontri (l’unica sconfitta era arrivata a inizio campionato contro lo Spor Toto). Un 3-0 senza appello (25-22, 31-29, 25-16), peraltro ottenuto sul campo nemico, che a questo punto rilancia le ambizioni della formazione della capitale anche in chiave primo posto: i punti di ritardo dello Ziraat sono infatti 12, ma con 4 partite da recuperare.
    A fare la differenza in favore degli ospiti è soprattutto una battuta devastante, con 10 ace di squadra: 4 di Wouter Ter Maat, che è anche il top scorer con 24 punti e un superlativo 70% in attacco, e 3 di Martin Atanasov. Gara di grande solidità offensiva anche per Maarten Van Garderen malgrado le difficoltà in ricezione. Chi invece non entra mai in partita è l’opposto gialloblu Metin Toy, murato per ben 5 volte, e anche l’ingresso a gara in corso di Nicholas Hoag non risolleva le sorti del Fener.
    Negli altri recuperi disputati vincono facilmente Inegol e TFL Altekma ai danni di Arhavi e Haliliye, mentre lo Spor Toto deve sudare fino al tie break per aver ragione del Tokat Belediye Plevne (21-25, 25-22, 25-23, 19-25, 8-15). Prestigioso e importante per la classifica il successo in quattro set del Solhan di Massari (14 punti) sul campo del Bursa BBSK, privo di Ghafour. Domani lo Ziraat sarà nuovamente in campo contro il fanalino di coda Arhavi, mentre mercoledì 30 dicembre si sfideranno Sorgun e Solhan; poi riposo per tutti fino al 6 gennaio.
    (fonte: Tvf.org.tr) LEGGI TUTTO

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    La Dinamo Mosca trionfa in Coppa di Russia dopo 12 anni di digiuno

    Di Redazione
    La final four di Natale si conclude con un grande ritorno sul gradino più alto del podio: la Dinamo Mosca torna a vincere la Coppa di Russia maschile, che non conquistava dal lontano 2008, e interrompe una striscia di successi dello Zenit Kazan che durava ormai da sei stagioni. La squadra di Alekno, però, non è neppure arrivata a difendere il titolo: in finale, la Dinamo si è imposta sui padroni di casa dello Zenit San Pietroburgo, che andavano a caccia del primo successo nella loro storia ma, di fatto, non hanno mai messo in discussione il risultato, cedendo con un netto 3-0 (25-20, 25-21, 25-19).
    I grandi protagonisti del successo dei moscoviti sono stati il palleggiatore e capitano Pavel Pankov, premiato come MPV, e l’opposto Tsvetan Sokolov, autore di 18 punti; decisivo anche l’inserimento di Anton Semyshev al posto di un Deroo non ancora in condizione dopo l’infortunio. Lo Zenit, al contrario, ha pagato l’assenza dell’infortunato Camejo, ma anche la serata non particolarmente brillante di Kliuka (comunque il migliore con 14 punti) e quella decisamente negativa di Poletaev e Filippov, quest’ultimo sostituito da Pashitsky a gara in corso.
    Il giorno precedente, Pankov e Sokolov erano stati gli eroi della ben più complicata semifinale contro la Lokomotiv Novosibirsk, in cui la Dinamo era riuscita a recuperare da una situazione disperata (0-2 e 15-19 nel terzo) per imporsi con il punteggio di 3-2 (19-25, 14-25, 25-23, 25-19, 15-8). Nel ribaltamento di fronte proprio il palleggiatore era stato fondamentale con 6 ace personali.
    Al tie break si era conclusa anche l’altra semifinale tra i padroni di casa e lo Zenit Kazan (20-25, 25-22, 25-22, 21-25, 17-15), che nel set decisivo aveva annullato 3 match point prima di capitolare. Il recupero di Earvin Ngapeth non ha giovato a Kazan, dal momento che il francese ha “steccato” la partita con 9 errori-punto e solo il 27% di positività; il peso dell’attacco è rimasto così sulle spalle di Maxim Mikhaylov (26 punti), non sufficiente però a contenere le prestazioni di Kliuka e Yakovlev dalla parte opposta.
    (fonte: Sport Business Gazeta) LEGGI TUTTO

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    Natale in Polonia per Simone Parodi: “A Giuliani non potevo dire di no!”

    Di Roberto Zucca
    Il mercato invernale è stato finora poco movimentato. Ma la notizia del passaggio di Simone Parodi dalla Prisma Taranto all’Asseco Resovia, alla corte di Alberto Giuliani, ha movimentato la stampa italiana e polacca nelle ultime settimane, proprio per il valore dell’operazione e per il fatto che nessuna voce di mercato avesse anticipato la trattativa:
    “È stata una notizia che ha colto di sorpresa anche me – dice il giocatore ligure –. Alberto mi ha chiamato solo pochi giorni fa, proponendomi di andare a rinfoltire la rosa dell’Asseco, che aveva bisogno di un rinforzo nel reparto schiacciatori a causa degli infortuni. Si è aperto il confronto con Taranto, che ha compreso le mie volontà nel momento in cui ho deciso di accettare la proposta di Alberto e della società”.
    Quali sono state le ragioni di questa scelta?
    “Alberto ha significato molto nella mia formazione di giocatore. È stato l’allenatore con cui ho disputato più della metà delle stagioni della mia carriera. Sono cresciuto pallavolisticamente con lui e il fatto che mi abbia voluto in Polonia è stata una chiamata alle armi a cui non potevo dire di no. E poi ho sempre detto che il campionato polacco è stata per me non solo la prima stagione all’estero ma anche un’annata che porto nel cuore. Ho lavorato molto bene con Grbic e sarei rimasto volentieri a giocare questo campionato”.
    Il ritorno in Polonia è stato annunciato in pompa magna dal Resovia. Pensa di meritarsi la massima serie?
    “Mi ha fatto molto piacere perché corrispondeva in percentuale al mio entusiasmo nell’essere qui. È un campionato che mi ha dato molto e nel quale mi sono trovato molto bene. Venendo alla seconda parte della sua domanda, non voglio parlare di merito, quanto di aver lavorato per arrivare oggi qui. Negli ultimi anni non mi sono certo risparmiato e se la proposta di Alberto di tornare a giocare nella massima serie significa averlo meritato, posso solo che esserne felice”.
    Foto Asseco Resovia
    So che nella squadra di Taranto ha lasciato un ricordo speciale.
    “Non è stato un saluto semplice. Mi hanno chiesto scherzosamente di firmare le loro scarpe prima di andarmene, e in occasione della partita successiva Cottarelli ha pubblicato un messaggio molto bello su Instagram. Penso che sia stata questa la mia conquista, ovvero aver lasciato il ricordo di una persona che si è lasciata benvolere e viceversa. Ho lasciato degli amici, non semplicemente dei compagni di squadra”.
    Si è chiesto cosa vuole da Resovia?
    “(ride n.d.r.) Chiediamo prima alla società cosa vogliono da Simone Parodi? Scherzi a parte, voglio i playoff. La strada da fare c’è, ma ho detto ad Alberto che sono qui per fare il 120% come sempre. Sono sicuro che, con il giusto lavoro, arrivare alla seconda fase del campionato è ampiamente alla portata di questa squadra. Dobbiamo e vogliamo farcela”.
    Ha ritrovato Cebulj, Giuliani. Si ripresenta il ricordo nostalgico di Macerata?
    “Sono sempre bei ricordi. Mi fa davvero piacere ritrovare Klemen e Alberto. Dopo Macerata ognuno di noi ha avuto la sua storia. Speriamo di ricreare qualcosa di bello ed emozionante anche qui!”.
    Lei non ha mai nascosto il suo interesse per la maglia della nazionale. Venire in Polonia significa mettersi in gioco?
    “Significa provarci. Io quella maglia la sogno sempre. Certamente giocare la A in Polonia è un tassello in più nel dimostrare di poter giocare certe competizioni a certi livelli. Quindi il pensiero c’è”.
    Il primo Natale in Polonia come lo ha trascorso?
    “Sì, è vero, lo scorso anno lo avevo passato a casa con la mia famiglia. Quest’anno è stato un Natale italiano ma all’estero: io, Alberto, Alfredo Martilotti, la mia ragazza Francesca e Klemen. Nonostante la distanza, abbiamo fatto in modo di respirare l’aria natalizia italiana, anche con qualche piatto tipico”. LEGGI TUTTO

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    Ebony Nwanebu pensa a chiudere la carriera: “Voglio diventare veterinaria”

    Foto Instagram Ebony Nwanebu

    Di Redazione
    I tifosi dell’Itas Città Fiera Martignacco l’hanno ammirata lo scorso anno sui campi di Serie A2 e hanno accolto con disperazione la sua scelta di non tornare in Italia all’inizio di questa stagione. Ma per Ebony Nwanebu quella nella pallavolo internazionale rischia di essere soltanto una parentesi, che potrebbe concludersi già nel 2021 dopo la partecipazione al campionato professionistico USA organizzato da Athletes Unlimited.
    A rivelare l’intenzione di chiudere prematuramente la carriera è la stessa opposta 25enne in un’intervista a Volleyball Mag: “Ho sempre giocato a pallavolo, fin da quando avevo 5 anni. Penso che sia tempo di cambiare, di iniziare una nuova carriera“. E sul settore in cui muoversi, Nwanebu non ha dubbi: “Avete presente quando da piccoli vi chiedono ‘Cosa vuoi fare da grande’? Ecco, io ho sempre detto che avrei voluto fare il veterinario. Però non ci ho mai provato davvero, pensavo di non essere abbastanza intelligente“.
    Di sicuro a Ebony non manca la passione per gli animali, e in particolare per il suo cane Kylo, come aveva già raccontato in un’intervista a marzo: lo ha portato con sé dalla Turchia all’Italia e infine a Dallas, con tutte le difficoltà immaginabili in tempi di pandemia. “È così che ho capito quanto adoro questo cane – racconta – sapevo di essere ossessionata da lui, ma dopo essere stata lontana da lui per due mesi ed essere riuscita a riaverlo finalmente indietro… non riesco a spiegare quanto siamo legati ora. È una sensazione profondissima. Mi rende felice e la mia ansia è migliorata tantissimo da quando è tornato“.
    La decisione di Nwanebu di lasciare il volley, tuttavia, non è stata apprezzata da tutti: “I miei genitori erano un po’ confusi quando gliel’ho detto, perché è da così tanto tempo che gioco a pallavolo e non mi sto fermando per un infortunio o qualcosa del genere, ma solo perché penso che sia giunto il momento di fermarmi. Quando ho spiegato le mie ragioni, però, mi hanno capito meglio. Credo che mia madre voglia ancora convincermi a giocare, ma vedremo cosa ci riserva il futuro…“.
    (fonte: Volleyball Mag) LEGGI TUTTO

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    Klemen Cebulj e Eva Mori sono i giocatori sloveni dell’anno

    Di Redazione
    Attraverso un sondaggio condotto online tra oltre 1500 tifosi, la Federazione slovena ha eletto i migliori giocatori dell’anno: sono lo schiacciatore Klemen Cebulj e la palleggiatrice Eva Mori. Per l’atleta dell’Asseco Resovia si tratta di una conferma dopo il titolo vinto nel 2019: alle sue spalle si sono piazzati Jan Kozamernik, centrale dell’Allianz Milano, e il palleggiatore Dejan Vincic. La regista della nazionale, che attualmente milita nell’Ilbank Ankara, è invece al suo primo successo: al secondo posto si è piazzata Sasa Planinsec e al terzo Lana Scuka.
    Per la prima volta, la Federazione ha assegnato due premi anche nel settore del Beach Volley: il riconoscimento femminile è andato a Tjasa Kotnik, davanti a Tajda Lovsin e Lano Zuzek, mentre tra gli uomini il vincitore è Vid Jakopin, che ha prevalso su Nejc Zemljak e su Tadej Boženk. Due conferme, infine, per quanto riguarda i migliori allenatori dell’anno: come nel 2019, vincono Gregor Rozman e Matija Plesko.
    (fonte: Odbojka.si) LEGGI TUTTO