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    Il CIO chiede l’esclusione di Russia e Bielorussia dalle competizioni internazionali

    Di Redazione Il CIO prende posizione nel dibattito sulla partecipazione di Russia e Bielorussia alle competizioni internazionali, chiedendo che atleti e squadre che rappresentano le due nazioni vengano esclusi da ogni manifestazione in seguito alla guerra in corso in Ucraina. Qualora questo non fosse possibile, la raccomandazione del Comitato Olimpico Internazionale è che nessun atleta o team possa gareggiare sotto le insegne dei due paesi e che quindi non siano mostrate bandiere o simboli delle due nazioni nel corso degli eventi. Nel suo comunicato, il CIO sottolinea che quello sulla partecipazione di Russia e Bielorussia è “un dilemma che non può essere risolto“: da una parte il movimento olimpico “è unito nella decisione di non punire gli atleti per le decisioni dei propri governi“, ma dall’altra “anche molti atleti ucraini sono impossibilitati a partecipare alle competizioni a causa degli attacchi al loro paese“. Dal dibattito è scaturita “a malincuore” la decisione di cui sopra, che si accompagna alla raccomandazione di non organizzare eventi nei due paesi, già emanata nei giorni scorsi. In queste ore tutti gli sport stanno riflettendo sulla partecipazione di atleti e squadre russe alle competizioni continentali, ma non sono state ancora prese decisioni definitive. Per quanto riguarda la pallavolo, la CEV per il momento ha decretato soltanto lo spostamento di tutte le gare in programma sul suolo russo, mentre la FIVB ha annullato le due tappe della VNL previste in Russia (ma non i Mondiali di agosto). Alle motivazioni morali e di sicurezza, però, potrebbero presto aggiungersi quelle logistiche: la chiusura dello spazio aereo di gran parte delle nazioni europee ai voli provenienti dalla Russia rende molto difficili, se non impossibili, gli spostamenti anche per raggiungere una location “neutrale”. (fonte: Olympics.com) LEGGI TUTTO

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    Malwina Smarzek resta in Russia: “Potrei andare a casa, ma servirebbe a qualcosa?”

    Di Redazione Tra le tante situazioni spinose che coinvolgono il mondo della pallavolo alla guerra in Ucraina c’è quella dei giocatori stranieri in Russia, in molti casi atleti di alto livello internazionale legati alle proprie squadre da contratti onerosi. Per il momento nessuno di loro ha abbandonato la propria squadra, anche se gli inviti dei rispettivi governi a lasciare il paese, arrivati nelle ultime ore, potrebbero cambiare la situazione. Una delle giocatrici coinvolte è Malwina Smarzek, opposta polacca della Lokomotiv Kaliningrad, che ieri è intervenuta con un post su Instagram per spiegare la propria condizione. “Ho ricevuto molte critiche negli ultimi giorni – spiega l’ex Novara – mi chiedono come posso essere ancora in Russia e giocare qui… Non è una situazione facile per me e per tutti i giocatori di pallavolo in Russia, non solo per gli stranieri. Guardiamo con orrore a ciò che sta accadendo in questo momento nel paese vicino, e anche le mie compagne di squadra sono spaventate e ansiose per il futuro“. “Vorrei chiedervi però – prosegue Smarzek – di cosa siamo colpevoli? Certo che potrei andare a casa, ma questo risolverà qualcosa? Giocare una partita di campionato mi mette dalla parte di qualcuno? Spero solo che tutte quelle persone che mi insultano nei messaggi privati ​​in questo momento e che sono così indignate dal mio atteggiamento abbiano fatto qualcosa per aiutare i nostri vicini…“. (fonte: Instagram Malwina Smarzek) LEGGI TUTTO

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    Polonia: lo Zaksa vince la Coppa per la terza volta consecutiva

    Di Redazione Si conferma terreno di caccia per lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle la Coppa di Polonia maschile: i campioni in carica portano a casa il trofeo per la terza edizione consecutiva e consolidano il proprio ruolo di squadra più titolata nella manifestazione (9 successi totali). Netta la vittoria della squadra di Cretu nella finale di Wroclaw contro lo Jastrzebski Wegiel, superato in tre set (25-20, 25-15, 25-19). In semifinale lo Zaksa aveva battuto il Trefl Gdansk per 3-1 (25-17, 25-21, 23-25, 25-14), mentre lo Jastrzebski si era imposto sull’Asseco Resovia per 3-2 (25-14, 25-19, 23-25, 25-27, 15-12). Aleksander Sliwka e compagni hanno dominato la sfida decisiva soprattutto in battuta e a muro: 11 i block vincenti per lo Zaksa contro i 4 degli avversari. Lukasz Kaczmarek è stato il top scorer dell’incontro con 14 punti, in doppia cifra anche lo stesso Sliwka (11) e Semeniuk (10), mentre il titolo di MVP è andato al palleggiatore Marcin Janusz. (fonte: PlusLiga.pl) LEGGI TUTTO

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    Turchia: il Kuzeyboru dona all’Ucraina gli incassi della partita con l’Eczacibasi

    Di Redazione La Turchia è tra i paesi in prima linea nella condanna della guerra all’Ucraina e anche le squadre di volley del paese si schierano. Tra gli esempi più eclatanti c’è quello del Kuzeyboru: la squadra di Aksaray ha deciso di donare l’intero incasso della partita casalinga con l’Eczacibasi (attualmente in corso), più un contributo di 150mila lire turche (circa 9600 euro) con l’obiettivo di “curare le ferite del popolo ucraino costretto all’occupazione e supportarlo“. Il comunicato del club aggiunge: “Diciamo no alla guerra e invitiamo tutti a supportare l’innocente popolo ucraino“. (fonte: Instagram Kuzeyboru Spor Kulubu) LEGGI TUTTO

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    Anche Slovenia e Francia dicono no ai Mondiali in Russia

    Di Redazione Un’altra nazione europea si schiera contro la FIVB sulla possibilità di lasciare alla Russia l’organizzazione dei Campionati Mondiali maschili 2022, nonostante la guerra in Ucraina: in un comunicato ufficiale, la Federazione della Slovenia ha comunicato che non invierà la sua nazionale ai Mondiali se la sede della manifestazione sarà confermata. Al momento la Federazione internazionale ha revocato le tappe della VNL previste in Russia, ma non ha ancora preso una decisione definitiva sui Mondiali. Prima della Slovenia anche la Francia si era esposta per bocca del presidente federale Eric Tanguy: “La sicurezza dei nostri concittadini è la priorità e faremo di tutto per garantirla nelle competizioni nazionali e internazionali. In questo contesto, la Francia non parteciperà ai Mondiali se la loro organizzazione sarà confermata in Russia“. La Polonia era andata ancora oltre, dichiarando che le proprie squadre nazionali e di club non sarebbero scese in campo contro avversarie russe. Anche in vista dei Mondiali femminili, che si svolgeranno in Polonia e Olanda, iniziano a registrarsi nette prese di posizione sulla partecipazione della Russia: il comune di Harderwijk, che avrebbe dovuto ospitare la nazionale russa, martedì si riunirà per decidere se ritirare la sua adesione. (fonte: OZS, FFvolley, De Stentor) LEGGI TUTTO

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    Arriva la decisione della FIVB: non si disputeranno in Russia le tappe della VNL

    Di Redazione Dopo l’intervento della Cev, che a seguito della grave situazione in Ucraina, ha stabilito che tutte le squadre russe e ucraine giocheranno in campo neutro le rispettive partite casalinghe fino al termine della stagione, arriva finalmente un primo passo da parte della FIVB, che già nelle ultime ore aveva deciso di posticipare il sorteggio per la prima fase del Campionato mondiale di pallavolo femminile 2022. In risposta al peggioramento della situazione, la Federazione Internazionale ha informato la Federazione Russa di Pallavolo che i due turni della prossima Volleyball Nations League, in programma nei mesi di giugno e luglio sono trasferiti con effetto immediato. Le nuove città ospitanti verranno annunciate a breve. Si riserva invece del tempo per continuare a seguire l’evoluzione della situazione e valutare le eventuali variazioni da applicare agli altri eventi che si terranno in Russia, incluso il Campionato del Mondo Maschile, in programma a fine agosto. “La FIVB è in contatto con le parti interessate, comprese le Federazioni Nazionali, e condivide la loro grave preoccupazione per il popolo ucraino” recita la nota della FIVB. (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Ivan Zaytsev contro la guerra: “Non è questa la Russia che conosco io”

    Di Redazione
    Si moltiplicano anche nel mondo della pallavolo i messaggi e gli appelli di atleti, addetti ai lavori e appassionati contro la terribile guerra che sta devastando l’Ucraina.
    Tra le prese di posizione più nette c’è quella dell’azzurro di origini russe Ivan Zaytsev, che in una “storia” Instagram ha espresso così il suo pensiero: “Quello che stanno vivendo i nostri fratelli in Ucraina è terrificante e ingiustificato. Sono addolorato, non è questa la Russia che conosco io. Ci sono tantissime persone che non vogliono questo conflitto nella terra che mi ha dato il cognome che porto. Sono con loro, che hanno il coraggio di protestare, con tutto il popolo ucraino che sta scappando e con coloro che stanno resistendo per proteggere tutto quello che hanno: la loro terra, la loro casa, la loro libertà. L’amore non conosce guerra“.

    Anche la decisione della FIVB di mantenere (almeno per ora) in Russia la sede dei Mondiali 2022 ha suscitato decine di reazioni negative, tra cui quella di uno dei volti più noti del volley mondiale, il campione olimpico Earvin Ngapeth. Il fuoriclasse francese ha condiviso la notizia su Twitter accompagnandola con l’emoticon della risata e con un lapidario “sans moi, merci” (senza di me, grazie), lasciando intravedere la possibilità di un boicottaggio della manifestazione.
    (fonte: Instagram, Twitter) LEGGI TUTTO

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    La CEV sposta in campo neutro le gare delle squadre russe

    Di Redazione Arriva finalmente l’intervento della CEV sulle competizioni europee in conseguenza della guerra in Ucraina. La Confederazione europea ha annunciato oggi una serie di misure per “proteggere la sicurezza dei partecipanti e la regolarità delle competizioni“, che comprendono l’annullamento di qualsiasi competizione di pallavolo, Beach Volley o Snow Volley prevista in Russia (e, ovviamente, in Ucraina) fino a nuove decisioni. Inoltre, per quanto riguarda le Coppe europee, la CEV ha stabilito che tutte le squadre russe e ucraine giocheranno in campo neutro le rispettive partite casalinghe fino al termine della stagione. Una decisione che riguarda direttamente le squadre italiane: saranno modificate infatti le sedi della semifinale di ritorno di CEV Cup tra Zenit Kazan e Vero Volley Monza (prevista per mercoledì 2 marzo) e dell’andata dei quarti di finale di Champions League tra Zenit San Pietroburgo e Sir Sicoma Monini Perugia (in programma mercoledì 9). La decisione della CEV segue la netta presa di posizione di diverse Federazioni nazionali, tra cui quella della Polonia, che in una lettera inviata alla stessa Confederazione continentale e alla FIVB ha chiesto sanzioni ancora più severe, come l’esclusione dei club provenienti dalla Russia: “Al momento non vediamo alcuna possibilità di competizione sportiva con squadre russe e paesi che sostengono l’aggressione del Cremlino. Motiviamo le nostre posizioni con ragioni morali e la preoccupazione per la sicurezza degli sportivi polacchi. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte all’aggressione senza precedenti a cui sta cadendo oggi l’Ucraina“. La Fipav, dal canto suo, comunica che nelle ultime ore si sono svolte diverse conversazioni telefoniche tra il presidente Giuseppe Manfredi, il segretario generale Alberto Rabiti e i vertici CEV e FIVB, nelle quali i dirigenti della Federazione hanno esposto le loro preoccupazioni per la guerra e per i suoi risvolti sull’attività internazionale. “L’obiettivo primario della Federazione Italiana Pallavolo – si legge in una nota – è che vengano adottati i necessari provvedimenti per tutelare i club e le nazionali italiane, oltre a salvaguardare la credibilità del movimento pallavolistico mondiale, da sempre schierato contro ogni tipo di guerra e a favore della pace“. (fonte: Cev.eu, PZPS) LEGGI TUTTO