La Generazione dei Fenomeni si racconta: “Non ci risparmiavamo dinnanzi a nulla”
Di Dania Tuccillo
Oggi, di trent’anni fa, l’Italia conquistò il suo primo Mondiale al Maracanazinho di Rio de Janeiro. Quell’Italia, passata alla storia come “Generazione dei fenomeni”, ancora influenza il mondo della pallavolo.
Molti di loro, come Bernardi o De Giorgi, sono oggi allenatori blasonati. Altri, come Lucchetta o Zorzi, commentatori e giornalisti sportivi.
Ad accomunarli, ancora dopo tutti questi anni, le emozioni che salire sul tetto del mondo farebbe provare a chiunque.
Il post di Lucchetta è una lunga dedica a tutti i suoi “Splendidi compagni di Gioco.”
“Grazie a Voi se #ilcapitanolucky12 il primo Capitano portato da Carmelo Pittera alle Olimpiadi di Seoul nell’88 da ingessato per traghettare verso sponde dorate dell’89 e 90 un gruppo di giovani minatori che avrebbero appreso la tecnica dell’autoesigenza estrema e del voler cambiare la storia con le proprie mani è riuscito a prendere il premio come miglior giocatore in un era nella quale i centrali ricevevano e muravano, coprivano e difendevano, battevano ed alzavano ma soprattutto erano Leader incontrastati ,se di personalità e caratura tecnica delle strategie di muro dalle quali nascono se ben ordite ed ordinate, preziose occasioni punto da rigiocare per conquistarselo.Grazie a Zorro -Mascia- Gallo-Feffo-Paolillo-Gardo-Lollo-Nasty-Martino-Bracco-Giangio-Max-David-Libbe-Alberto-Cabro-Giardino-Julio-Angiolino.Grazie ad Ettore Lucchetta e Mamma Maria“
Fa eco la didascalia di Lorenzo Bernardi, ora allenatore della Gas Sales Piacenza: “Questo gruppo, prima di essere definito un gruppo di fenomeni, è stato certamente un insieme di PERSONE FENOMENALI. Il motivo? Per vincere non si risparmiava dinnanzi a nulla.Orgoglioso di tutti noi”.
(Fonte: Instagram) LEGGI TUTTO