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    Comitato 4.0: decreto sostegni bis, ulteriori 90 milioni di euro sul credito di imposta

    Di Redazione Ulteriori 90 milioni di euro sul credito di imposta sulle sponsorizzazioni per il 2021, 61 milioni di euro il contributo per le spese sanitarie, ma si aspetta il testo definitivo. “Inizia a circolare la bozza del Dl Sostegni Bis, che conterrebbe le importanti misure che da tempo chiedevamo al Governo, ma prima di cantare vittoria, aspettiamo il testo definitivo” così dichiara il Comitato 4.0 composto da Francesco Ghirelli, presidente Lega Pro, Umberto Gandini, presidente Lega Basket Seria A, Pietro Basciano, presidente Lega Nazionale Pallacanestro, Massimo Righi, presidente Lega Pallavolo Serie A, Mauro Fabris, presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile, Massimo Protani, presidente Lega Basket Femminile. “Lavoriamo da tempo con Governo e Parlamento perché i nostri club possano beneficiare di misure di sostegno. Il decreto così impostato sarebbe una soddisfazione, nonché un segnale nella direzione di considerare quello sportivo un comparto economico a tutti gli effetti, che come gli altri ha subito i duri colpi della pandemia” concludono i presidenti del Comitato 4.0. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    4 milioni e mezzo di spettatori su Rai Sport per la A1 in tutta la stagione

    Di Redazione Si conclude con il botto il Campionato di Serie A1 di pallavolo femminile. Non solo per lo straordinario spettacolo che Imoco Volley Conegliano e Igor Gorgonzola Novara hanno offerto nelle due gare di Finale Scudetto, conquistate entrambe dalle pantere di Daniele Santarelli ma a fronte di sudore e fatica contro le azzurre di Stefano Lavarini, ma anche per i dati di ascolto registrati su Rai Sport + HD. Dopo i 227mila spettatori di Gara-1, uno dei match più belli e combattuti nella storia recente della pallavolo italiana e non, anche Gara-2, in onda di martedì, ha sforato il tetto dei 200mila, assestandosi precisamente a una media di 210mila. Una conferma di eccellenza per un prodotto che lungo tutto la stagione ha coinvolto e appassionato il pubblico televisivo. Analizzando i dati relativi alla trasmissione di 26 partite di Regular Season e 7 di Play Off, il totale degli spettatori ammonta a 4.607.396 unità, per una media – mai così alta in epoca recente – di 138.957 spettatori per singolo match. Come consuetudine, i numeri schizzano nella fase più calda della stagione: le tre gare dei quarti di finale, le due semifinali (tra cui Saugella Monza-Igor Gorgonzola Novara, che ha fatto segnare tra diretta e replica 250.000 spettatori) e le due finali hanno raggiunto quota 162.000 spettatori di media. Tutto ciò in una stagione che aveva già raggiunto picchi notevoli in occasione dei due precedenti eventi: la Supercoppa Italiana di inizio settembre a Vicenza, che su Rai Due superò quota 800mila spettatori; e le Finali Coppa Italia Frecciarossa di Rimini, che ne totalizzarono più di 500mila. Dati che certificano l’attrattività della pallavolo femminile di Serie A e confortano gli investimenti di Società e sponsor pur in una situazione di grave recessione economica. E promette ulteriore visibilità per il movimento di vertice la Finale di Champions League femminile, che sarà trasmessa in diretta su Rai Due e Sky Sport sabato 1 maggio alle ore 17.00 e che vedrà l’A.Carraro Imoco Conegliano concorrere per il quarto trofeo dell’annata sportiva. “I dati di ascolto mostrano inequivocabilmente che il nostro Campionato ha un larghissimo seguito di appassionati – afferma Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile -. Un così vasto coinvolgimento di pubblico non sarebbe possibile se il prodotto non fosse all’altezza delle aspettative. E invece, pur in una stagione che ha costretto le Società a enormi sacrifici economici per far fronte all’emergenza sanitaria, il livello tecnico della Serie A Femminile si è ulteriormente innalzato, così da offrire uno spettacolo apprezzato da moltissimi. Ora però chiediamo che si possano riaprire i nostri palazzetti: nel pieno rispetto dei protocolli, vogliamo tornare a giocare con il pubblico” (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Mauro Fabris: “Il progetto del Vero Volley è un esempio a livello internazionale”

    Di Redazione Arrivano anche le congratulazioni di Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, alla Saugella Monza e a tutto il Consorzio Vero Volley per la storica conquista della CEV Cup sul campo del Galatasaray. “Celebriamo il trionfo della Saugella Monza in CEV Cup – dice Fabris – ennesima vittoria della pallavolo italiana femminile di vertice in epoca recente. Il secondo successo europeo delle brianzole, giunto al termine di una finale mai in discussione, è il risultato di un progetto sportivo e sociale che è esempio a livello internazionale. Mi congratulo con tutte le atlete, lo staff e i dirigenti del Vero Volley e in particolare con la Presidente Alessandra Marzari, che negli ultimi anni ha contribuito in maniera determinante alla crescita del nostro movimento“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Comitato 4.0, Decreto Sostegni deludente: “Così non possiamo continuare”

    Di Redazione Il Comitato 4.0 manifesta grande delusione verso il decreto sostegni, che prevede interventi strutturali in diversi settori tranne che per lo sport. “Siamo molto amareggiati, le proposte che abbiamo avanzato e che erano contenute nel vecchio decreto ristori 5 sono state sfilate dal decreto sostegni” dichiarano Francesco Ghirelli, presidente Lega Pro, Umberto Gandini, presidente Lega Basket Seria A, Pietro Basciano, presidente Lega Nazionale Pallacanestro, Massimo Righi, presidente Lega Pallavolo Serie A, Mauro Fabris, presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile, Massimo Protani, presidente Lega Basket Femminile. “Lo sport non ha solo un valore agonistico, disputare campionati e coppe, e così preparare gli atleti per le varie competizioni, dalle Olimpiadi ai campionati giovanili, ma è anche un importante settore economico con imprenditori che sostengono le società, contribuiscono al welfare delle famiglie e danno lavoro. In questo senso il Governo deve capire che lo sport va trattato come ogni altro settore economico” proseguono i presidenti. “Il calcio, la pallavolo, il basket non si sono mai fermati durante la pandemia, hanno tenuto compagnia a milioni di persone, entrando nelle loro case e concedendo qualche momento di leggerezza. Lo sport si è fatto carico dei costi dei protocolli sanitari senza poter contare su un euro di incasso, per via delle chiusure di stadi e palazzetti. Ci chiediamo allora se avremmo fatto meglio a fermarci e lasciare a casa migliaia di atleti e lavoratori senza contratto. Crediamo nella nostra responsabilità sociale e nell’importanza delle nostre attività per il territorio”. “Il premier Draghi ha anticipato la necessità di un ulteriore scostamento di bilancio perché si possa fare un ulteriore decreto. Abbiamo bisogno che le misure da noi proposte vengano recuperate in quel testo, pensiamo alle misure di liquidità, al credito di imposta, al ristoro per le spese sanitarie” proseguono i presidenti. “C’è bisogno di un impegno in prima linea del Sottosegretario Vezzali che sappiamo essersi data da fare, ma non basta, ci vogliono i risultati” conclude il Comitato 4.0. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Fabris: “In Champions un’impresa storica, ora riportiamo i tifosi nei palazzetti”

    Foto Lega Pallavolo Serie A Femminile

    Di Redazione
    Si arricchisce dell’ennesima perla la storia recente della pallavolo italiana femminile per Club: dopo i fasti del 2019, quando Igor Gorgonzola Novara, Unet E-Work Busto Arsizio e Saugella Monza conquistarono tutte e tre le Coppe Europee e l’Imoco Volley Conegliano completò il trionfo tricolore vincendo il Mondiale per Club, l’Italia compie una nuova prodezza portando 4 squadre su 4 ai quarti di finale di Champions League, pur in una stagione pesantemente condizionata dalla pandemia, che a livello economico e finanziario ha determinato per l’intero movimento minori incassi da sponsorizzazioni e botteghino e a livello sanitario ha avuto un impatto significativo sull’attività sportiva. 
    Particolarmente significativa l’impresa della Savino Del Bene Scandicci e della Unet E-Work Busto Arsizio, poiché proprio tra la ‘bolla’ di andata e quella di ritorno in entrambi i gruppi squadra si sono verificati numerosi casi di positività al Covid-19, che hanno reso ancor più difficile la programmazione dell’attività. Successi che il pubblico italiano ha potuto ammirare grazie alla copertura televisiva di Rai SportHD e Sky Sport, che hanno garantito la trasmissione di tutte le gare delle squadre italiane.
    Anche in CEV Cup, la seconda Coppa Europea, l’Italia è ben rappresentata dalla Saugella Monza, che a fine gennaio ha organizzato e vinto la ‘bolla’ che metteva in palio un posto nelle semifinali della manifestazione.
    Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, commenta così i traguardi raggiunti: “L’impresa storica, perché di vera impresa si tratta, con quattro italiane tra le prime otto d’Europa in Champions e Monza semifinalista in Coppa CEV, riafferma l’unicità, anche al tempo del Covid-19, della Serie A Femminile italiana: in Europa siamo il campionato più competitivo e spettacolare“.
    “Questo risultato – prosegue Fabris – premia già il grande e faticoso lavoro di tutte le nostre Società, la loro capacità nel programmare i successi, l’impegno economico e finanziario di proprietari e sponsor, titanico al tempo della pandemia. Premia anche la volontà di tutte le Società della Serie A1 e A2 di tornare sui campi da gioco e disputare i nostri campionati, con grande attenzione alla tutela della salute di atlete e tesserati e straordinaria capacità organizzativa. Tutti risultati e successi che ora meritano i ristori economici causa Covid promessi dal Governo uscente e di veder tornare gli spettatori nei nostri palazzetti, come si sta discutendo per calcio e basket tra Comitato Tecnico Scientifico, FIGC, FIP e Leghe interessate“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Serie A e B: la lettera di Fabris a Cattaneo sui protocolli anti-Covid

    Di Redazione
    Di seguito il testo della lettera che Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, ha inviato la scorsa settimana a Pietro Bruno Cattaneo, presidente FIPAV, in merito ai Protocolli per lo svolgimento dell’attività di alto livello e dei Campionati Nazionali.
    “Egregio Presidente, preso atto della pubblicazione dei calendari per l’avvio dei campionati Nazionali di Serie B con inizio il 23 gennaio 2021, abbiamo riscontrato che la Guida Pratica e relativo Addendum presentano un’evidente disparità di trattamento tra i campionati di Serie A e i campionati di Serie B in tema di Screening Gruppo Squadra.
    Nello specifico, mentre per il campionato di Alto Livello Serie A è richiesta l’esecuzione di tamponi molecolari o rapidi con cadenza settimanale, questo non è in alcun modo richiesto per il campionato Nazionale di Serie B.
    Nel pieno rispetto del ruolo e prerogative della Federazione in materia di campionati, avendo per diversi mesi lavorato congiuntamente con i medici Federali nella stesura del nostro protocollo, possiamo affermare che da parte di tutti è sempre stata posta attenzione alla evoluzione della pandemia e ai temi riferibili alla sanità pubblica in genere. In questo contesto, ci appare del tutto incongruente il diverso trattamento rispetto la medesima questione tra i gruppi squadra della Serie A e quelli della Serie B, né ci risultano indicazioni del Governo o del CTS tali da escludere che nel campionato di Serie B vi siano rischi sanitari meno rilevanti di quelli della Serie A1 o A2, tali da giustificare l’abolizione dello screening medico settimanale.
    La preoccupazione condivisa con tutti i Club nasce dal fatto che molte società di Serie A hanno, giustamente, Settori Giovanili che partecipano ai campionati di serie B1/B2. Le nostre Società, sicuramente attente e grazie all’esperienza acquistata, già procedono con il monitoraggio delle atlete più giovani, non fosse altro che molte di queste vengono convocate per allenamenti con la prima squadra. Di conseguenza, in considerazione che purtroppo i Campionati di serie B prevedono la partecipazione di Società che non hanno la stessa esperienza per gestire una situazione medica come questa, sottolineiamo il grave rischio di infezioni trasmesse durante queste partite che di fatto vanificherebbe tutto il lavoro di prevenzione fatto sino ad ora.
    A tale riguardo, nel rimetterci alla tua sensibilità, riteniamo opportuno evidenziare la necessità di uniformare il protocollo screening dei campionati di serie B alle medesime regole in vigore per quelli di serie A. Laddove, invece, riteniate superata la necessità di eseguire lo screening periodico, ti chiediamo di abrogarne l’obbligo per tutti, non giustificandosi altrimenti una così evidente disparità di trattamento sotto ogni profilo sanitario e sportivo.
    Giova ricordare in ogni caso che in questi mesi la notevole riduzione del costo per l’esecuzione dei test, nonché le modalità più agili di poterli eseguire autonomamente, consentirebbero un ridotto impatto in termini di costo per i club di serie B e, al contempo, consentirebbe di dimostrare per l’intero movimento pallavolistico una attenta e puntuale gestione dell’emergenza volta a scongiurare il propagarsi della pandemia in un momento in cui si sta attivando una massiccia campagna di vaccinazione.
    È stato richiesto alle Serie A di essere da esempio per le categorie inferiori nell’applicazione di buone consuetudini atte alla tutela della salute anche laddove non strettamente necessario (vedi la disposizione delle panchine e l’utilizzo mascherine da parte dello staff, le nuove formule di saluto, cambio campo…). Ci pare oggi adeguato chiedere alla Federazione di continuare su questa rotta al fine di non vanificare gli enormi sforzi ad oggi profusi“.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Righi e Fabris in audizione alla Camera: “Differenziare professionisti e dilettanti”

    Di Redazione
    Giornata importante, quella di ieri, per i presidenti di Lega Pallavolo Serie A e Lega Pallavolo Serie A Femminile, ascoltati in audizione dalle Commissioni Cultura e Lavoro della Camera dei Deputati in merito ai decreti di riforma dello sport recentemente approvati dal governo. Massimo Righi e Mauro Fabris sono intervenuti insieme al presidente della Lega Basket Umberto Gandini proponendo alcune modifiche alla riforma per renderla maggiormente sostenibile per il sistema sportivo.
    “C’era bisogno di una riforma – ha esordito infatti Righi – e siamo totalmente favorevoli al principio di tipizzare il contratto di lavoro sportivo, ma riteniamo che debba esserci una profonda distinzione tra i lavoratori professionisti e quelli dilettanti. Al momento, infatti, è stato clamorosamente parificato lo sportivo dilettante al superpagato calciatore dal punto di vista del trattamento fiscale. Il mondo dei dilettanti viene da oltre vent’anni di tassazione al 23%, un costo che stava diventando insostenibile già prima della riforma; aggiungervi anche il contributo previdenziale significa far sparire l’attività di base oppure incentivare pagamenti irresponsabili“.
    “Se la riforma andasse a regime così com’è – ha proseguito il presidente di Lega – i costi aumenterebbero del 43% entro il 2024, un aggravio evidentemente non sostenibile. Noi chiediamo invece di considerare il mondo dilettantistico un mondo speciale per i valori che persegue: lo caratterizzano la tutela della salute, l’integrazione sociale, la crescita e la formazione dei giovani. Il criterio deve essere la sostenibilità e non la ‘selezione naturale’, dobbiamo preservare le nostre società“.
    Poi le proposte concrete: l’inquadramento del rapporto di lavoro dilettantistico nell’ambito della collaborazione coordinata e continuativa e l’introduzione di un contratto di formazione per atleti dai 18 ai 29 anni, con sgravi contributivi per renderlo più sostenibile. Inoltre, ha ribadito Righi, “l’aliquota contributiva non può essere la stessa per dilettanti e professionistici: chiediamo che sia abbassata al 10% a regime, partendo dal 7% per il primo anno“. Dal punto di vista tributario si propone infine l’introduzione di una flat tax al 15% per i ricavi fino a 65mila euro. “Tutto questo non comporta maggiori oneri a carico dello Stato – ha affermato il numero uno di Lega – perché le minori entrate sarebbero compensate dall’emersione di quella base imponibile che al momento non viene corrisposta“.
    Sul tema del vincolo sportivo, infine, Righi ha sottolineato le possibili conseguenze negative dell’abrogazione: da una parte le società perderebbero i diritti acquisiti con l’acquisizione dei cartellini e gli investimenti effettuati, dall’altra smetterebbero di investire nel settore giovanile, catalizzando tutte le risorse sulle prime squadre. La Lega propone quindi da un lato di introdurre una norma transitoria di 5 anni per gestire il passaggio, e dall’altra di abolire il vincolo solo a partire dai 19 anni, mentre per le fasce precedenti sarebbero le singole Federazioni a dover introdurre nuovi meccanismi di svincolo.
    L’intervento di Fabris – pur ostacolato dalle difficoltà di connessione – si è concentrato soprattutto sull’aspetto delle risorse economiche: “I movimenti congiunti di pallavolo e basket – ha spiegato il presidente di Lega femminile – coinvolgono circa 15.500 addetti e sono seguiti da 27 milioni di sportivi. A fronte di ricavi complessivi di 182 milioni di euro pre-Covid, abbiamo avuto una perdita consolidata di circa 82 milioni tra perdita di incassi, defezione degli sponsor e spese mediche. Certamente non è questo il momento per immaginare ulteriori costi e aggravi a carico delle società“. La richiesta al governo è invece quella di sostenere i club con un ristoro delle spese sanitarie e un contributo per compensare i mancati introiti simile a quello corrisposto per altri settori.
    La registrazione integrale degli interventi è disponibile online.
    (fonte: Web TV Camera) LEGGI TUTTO

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    Fabris: “La situazione può solo migliorare”. Ecco le strategie per i recuperi

    Foto Lega Pallavolo Serie A Femminile

    Di Redazione
    Mauro Fabris non molla e rilancia: il presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, in un’intervista pubblicata oggi da La Prealpina, annuncia le strategie per uscire dal caos dei rinvii causati dai casi di positività al Covid-19 e professa ottimismo. “Dobbiamo stare tranquilli perché la soluzione può solo migliorare – dice Fabris – chi più chi meno sta superando l’emergenza virus e, a meno che non arrivi qualche decisione dall’alto, intendiamo portare a termine i campionati“.
    Sì, ma come? Per la Serie A1 il presidente di Lega conferma la già nota ipotesi del “cuscinetto” in cui disputare i recuperi, formulata la scorsa settimana dalla Consulta dei presidenti: il periodo individuato è quello dal 23 novembre al 9 dicembre, lo stesso dei gironi di Champions League, mentre il 13 dicembre dovrebbe iniziare il girone di ritorno (e sarebbero ovviamente rinviati i quarti di Coppa Italia). Ma Fabris non chiude a nessuna ipotesi: “Vedremo come arriveremo a metà dicembre. Saranno tanti i fattori da prendere in considerazione, primo fra tutti quello relativo alle Olimpiadi, se si disputeranno o meno e in tal caso valutare gli spazi disponibili“.
    La Serie A2 deve fare i conti con una situazione molto più difficile, in particolare per il Girone Ovest, con 17 partite da recuperare. Lunedì, spiega il presidente, verrà presentata in assemblea una proposta formulata da alcuni dirigenti: utilizzare i turni dell’8, 26 e 30 dicembre per i recuperi, facendo slittare in avanti le partite originariamente in calendario, e giocare play off e play out con gara secca invece che con la formula andata/ritorno. Allo studio, infine, un regolamento per fissare i tamponi in giorni precisi della settimana, in modo da evitare i rinvii dell’ultimo minuto. LEGGI TUTTO