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    Wimbledon: Esordio vincente per Berrettini, supera Pella in quattro set con un ottimo rendimento al servizio

    Betterrini all’esordio a Wimbledon 2021

    Un buonissimo Matteo Berrettini entra nei Championships con una vittoria convincente. Supera in 4 set Guido Pella, 6-4 3-6 6-4 6-0 lo score del match. Non inganni il set ceduto: è stato un singolo game un po’ “storto”, tra un punto fortunato dell’argentino, un diritto appena fuori e poche prime in campo. È bastato a fargli perdere il parziale, ma lo ha chiuso col 90% di punti con la prima, numero che sottolinea come il servizio c’è stato, e forte, anche nel set perso. Oltre al successo, i numeri alla battuta sono l’aspetto più positivo del suo incontro. Ha chiuso con l’83% di punti vinti con la prima, un dato notevolissimo visto che ha servito in campo complessivamente 2 prime su 3.
    Quando Berrettini serve così, con questa costanza e precisione, è un bel grattacapo per tutti. Non solo potenza, ma anche variazioni e servizi molto carichi, il tutto per non dare punti di riferimento al rivale, che in tutto il match è riuscito a ricavare solo le briciole in risposta.
    Tutto nasce da una condizione fisica e mentale molto buona. Matteo è arrivato a Londra in fiducia, sicuro e sereno. Forte di un rendimento della prima così buono, il suo tennis oggi scorreva sicuro, veloce, senza intoppi. Dopo la botta di servizio, col diritto ha “sfondato”, ha fatto la differenza mettendo alle corde Pella. Un buon Pella dal secondo set, bravissimo a rincorrere, rimettere e variare col rovescio tagliato. Ma contro la potenza e intensità dell’azzurro, oggi c’era poco da fare. È stato bravissimo Guido a capitalizzare l’unico momento “no” di Matteo nel quinto game del secondo set, un gioco in cui tutto gli è girato bene tanto da procurarsi palla break e trasformarla. È stata l’unica concessa dall’azzurro in tutto il match.
    Oltre alla combinazione servizio + diritto, oggi in grande spolvero, è stato interessante notare anche altri due “novità” nel tennis di Berrettini. La prima, molti tentativi di risposta bloccata, soprattuto col diritto. Ne avevamo parlato subito dopo la splendida vittoria al Queen’s: un colpo che giocava poco, con scarsa convinzione, ma che per eccellere sui prati contro i big è fondamentale. Oggi ha cercato spesso di bloccare il polso ed incontrare la palla da destra, trovando non sempre precisione e profondità, ma ha lavorato sul colpo per mettersi alla prova. La traiettoria mancina di Pella rendeva la soluzione anche più complessa, bene che Matteo abbia insistito e nel quarto set ha trovato un paio di risposte bloccate perfette, che hanno tolto tempo al rivale e gli hanno consentito di prendersi il centro del campo e quindi il punto.
    Altra “novità”, gli attacchi per così dire classici col rovescio in back. Matteo tende a scendere a rete più spesso dietro ad una bordata col diritto, o anche seguendo la smorzata per chiudere l’angolo al rivale. Oggi si è appoggiato spesso da sinistra sulla palla del rivale con un classicissimo back d’attacco. Il colpo più storico in assoluto sui “sacri” courts londinesi, purtroppo un po’ scomparso dagli anni 2000, quando tutto è stato rallentato e il vero gioco di volo è diventato marginale. Matteo si è appoggiato molto bene sulla palla, taglio sotto con ottimo timing e via avanti, a prendere posizione sulla rete e sfidare il passante costringendo l’avversario a un colpo fuori equilibrio. Una soluzione tattica che un tempo era banale, scontata, ma che oggi è diventata rara. Su erba resta un’arma molto importante, soprattutto quando riesci a giocarla mettendo l’avversario in condizione precaria e sfidi il suo colpo meno sicuro. È un’alternativa interessante, che si aggiunge alle moltissime armi dell’azzurro, e che può sorprendere l’avversario nei momenti di massima pressione.
    Potente, continuo, preciso nella spinta. Molto sereno e reattivo. Poche sbavature e molti aspetti positivi per Berrettini in quest’esordio. Pella non era il peggior avversario per entrare nel torneo, ma nemmeno uno scarso su erba, era una match da giocare con attenzione. L’azzurro l’ha giocato bene, ha confermato di essere in ottima forma. Avanti così, Berrettini c’è.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita.
    Si inizia sotto un cielo plumbeo e 15 gradi, con Pella alla battuta. Il mancino argentino spinge, l’azzurro varia di più, come la splendida smorzata vincente nel terzo punto. Una solida prima al T vale a Guido il punto del game, 1-0. Berrettini to serve. La battuta è la chiave del suo gioco, e subito la mette in ritmo. Chiude a 15 con un Ace esterno. 1 pari. Matteo nel terzo game cerca di esser più aggressivo da fondo campo, spinge forte ma la difesa di Pella è efficace, come il suo rovescio in back. 2-1 Pella. Il set scorre rapido sui game di servizio, molto bene Berrettini al servizio, quasi non si gioca nei suoi turni. Quinto game, l’azzurro risponde con precisione, prende possesso dello scambio e inchioda nell’angolo Pella. Da 30-0 si va a palla break sul 30-40. Ottimo Matteo: con un lob preciso in back costringe Guido ad una volée alta difficile, comodo il passante a campo aperto. Break Berrettini, 3-2 e servizio, bravo a capitalizzare il primo momento “no” al servizio dell’argentino (poche prime). In controllo l’azzurro in questa fase, serve bene, con alta percentuale, quindi chiude di potenza o di tocco. Consolida il vantaggio volando 4-2, quindi incanta con un altro lob perfetto di rovescio nel settimo game. Pella commette un doppio fallo che gli costa il 15-30, male al servizio l’argentino. Si salva con un serve and volley notevole, angolo strettissimo e tocco molto educato. Si va ai vantaggi. A fatica Guido resta in scia, 3-4 lo score. Incontenibile il romano col diritto, quando non entra la prima martella da destra trovando profondità e precisione. A zero si porta sul 5-3. Berrettini serve per chiudere il set avanti 5-4. Nessun problema, anche se la prima non entra granché fa la differenza col diritto. 40-15 e due set point. Doppio fallo sul primo, brutto lancio di palla; Ace sul secondo. 6-4 Berrettini, un parziale quasi perfetto per l’azzurro, ha perso solo 5 punti nei propri turni di battuta (due nell’ultimo game). 37 minuti di tennis fluido, potente, senza sbavature. 14 winner per l’azzurro, 5 per l’argentino.
    Secondo set, Pella alla battuta. La sua prima non va, Matteo è pronto a mettergli pressione. 0-30. Si butta avanti Berrettini per strappare immediate palle break, ma l’attacco gli viene corto ed è passato. Ritrova finalmente il servizio Guido, quattro punti di fila che gli valgono il primo game. Nuovo set ma Berrettini martella senza soluzioni di continuità, vince il punto decisivo del game con una corsa in avanti e tocco sotto rete splendido, tirando su una palla quasi nell’erba. Che mano! 1 pari. Pella non è preciso nel terzo game, si va ai vantaggi. Tenta una palla corta Matteo, ottima esecuzione, ma Guido corre benissimo avanti e la rigioca vincente, bravo. Con una bella difesa l’argentino si porta 2-1. Segna il decimo Ace Berrettini nel quarto game, che chiude con un bell’attacco slice e tocco di volo. 2 pari. Nel quinto game Berrettini non fa la differenza col servizio, Pella “sgomma” e si difende alla grande. Un errore di diritto sul 30 pari costa all’azzurro la prima palla break del match. Viene avanti Matteo, ma non chiude e Guido alla fine vince la schermaglia sotto rete. Quando la partita pareva in totale controllo di Berrettini, arriva il BREAK per Pella, avanti 4-2 e servizio. Settimo game, di nuovo col lob l’azzurro ricaccia indietro l’argentino. 30 pari. Comanda dal centro Pella, Matteo sbaglia un rovescio di scambio. Pella consolida il vantaggio, 5-2. Un po’ meno incisivo l’azzurro negli ultimi tre game, non ha fatto la differenza con l’accelerazione di diritto e nemmeno spostato lo scambio a suo favore col back di rovescio. Ritrova la prima al massimo l’azzurro, quattro botte e via, si porta 3-5. Pella serve per il secondo set. Molto aggressivo Guido, con coraggio viene avanti e poi chiude l’angolo ottimamente col rovescio. 40-0 e tre set point. Doppio fallo sul primo; in rete la risposta di rovescio di Matteo sul secondo. 6-3 Pella. Decisivo il break nel quinto game, ma soprattutto una miglior percentuale con la prima per l’argentino, bravo a capitalizzare l’unico momento in cui l’azzurro è stato “giocabile” col servizio. Berrettini perde il set con il 90% dei punti con la prima, un numero davvero anomalo.
    Terzo set, Berrettini inizia alla battuta. Buon game, prima in campo, diritto potente ed anche una “smorza” perfetta che fa cadere per terra Pella nel tentativo di rincorsa. 1-0 Berrettini, di forza. Inizia alla grande in risposta “The Hammer” (come chiamano i Brit l’azzurro), rovescio slice d’attacco e bella chiusura sulla rete. Uno schema che sembra affinare e cercare con più continuità. Un bel forcing col diritto lo porta 15-30, ma Pella serve alla perfezione lo slice esterno, da mancino doc. Un nastro fortunato e un diritto potente portano Pella sull’1 pari. Il set avanza sui turni di battuta, molto veloce e senza palle break. Pella più rapido a prendere l’iniziativa e venire anche avanti. Berrettini è in ritmo al servizio, alterna bene la botta al centro alla traiettoria esterna, Guido non riesce a rispondere. Cerca di incidere in ribattuta Matteo, nell’ottavo game spreca col rovescio una buona occasione sul 15 pari e sul 30 pari non riesce far passare la rete al suo passante di rovescio, c’era spazio per infilare il rivale. 4 pari. Berrettini martella con la prima, una sentenza in questa fase del match, insieme alla combinazione servizio esterno + diritto inside in da sinistra. 5-4 per l’azzurro, ora la pressione è sull’argentino. Matteo spinge e poi trova un bel back che manda fuori ritmo Pella. 15 pari. Di nuovo bene l’azzurro col rovescio in back, trova profondità e allontana dalla riga di fondo il rivale, quindi si gira sul diritto e “spacca” lo scambio. 30 pari, a due punti dal set. E niente prima… Malissimo Pella, in rete un diritto in avanzamento, colpito con la palla troppo bassa. Set Point per Berrettini! Bene Guido, servizio mancino esterno e via avanti a prendersi il punto. Un erroraccio col diritto costa a Pella il secondo set point. Stesso schema per Pella, servizio esterno e via a rete, ma stavolta Matteo va di “martello”, con un passante violento al corpo di rovescio che il rivale non riesce a gestire. Set Berrettini, 6-4. Come negli altri set, è un solo break decisivo, bravo l’azzurro a trovare lo strappo nel game decisivo. Ottimo Matteo al servizio per tutto il set, praticamente ingiocabile.
    Quarto set, inizia l’azzurro alla battuta, piccolo vantaggio. A 15 vince il game, 1-0. Lavora bene col back “Mattè” in risposta, Pella sbaglia sulle variazioni. 15-30. Arriva un scambio di potenza, comanda l’azzurro con un bel ritmo e Pella sbaglia. 15-40, due palle break immediate per Matteo. Cancella la prima Guido col servizio; niente prima da sinistra… doppio fallo! Si è preso un rischio, ma la palla è lunga. BREAk Berrettini, avanti 2-0 e servizio. E il servizio vola, veleggia col 20esimo Ace da sinistra, curva imprendibile. Con uno scambio splendido, tra botte col diritto ed un tocco finale sotto rete, Betterrini consolida il vantaggio portandosi 3-0. Non si arresta l’onda dell’azzurro, spinge fortissimo in risposta, e Pella ora sembra in confusione, o scoraggiato. Crolla 0-30 con una orrenda smorzata in rete. Uno splendido rovescio vincente lungo linea, il secondo del game, porta Matteo 15-40, due palle per il doppio break. Pella affossa in rete su di un’accelerazione dell’azzurro. È il punto del 4-0 Berrettini, l’allungo conclusivo. Senza problemi l’azzurro si porta 5-0, ad un passo dal successo. Ormai Guido ha ammainato le vele, non trova la prima in campo, forza i tempi e sbaglia. 0-30 e 15-40, due Match Point. Chiude al secondo, con un bel passante di diritto in corsa. Un buon successo, sensazioni positive per l’azzurro. Convincente la sua prestazione al servizio, il secondo set ceduto è stato figlio di un brutto game. Berrettini c’è.
    Marco Mazzoni

    M. Berrettini vs G. Pella Slam Wimbledon M. Berrettini [7]6366 G. Pella4640 Vincitore: M. Berrettini ServizioSvolgimentoSet 4G. Pella 0-15 0-30 15-30 15-40 30-405-0 → 6-0M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 40-304-0 → 5-0G. Pella 0-15 0-30 15-30 15-403-0 → 4-0M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-0 → 3-0G. Pella 0-15 15-15 15-30 15-40 30-401-0 → 2-0M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 3G. Pella 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A5-4 → 6-4M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-154-4 → 5-4G. Pella 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-3 → 4-4M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-153-3 → 4-3G. Pella 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-2 → 3-2G. Pella 15-0 40-0 40-152-1 → 2-2M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1G. Pella 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2G. Pella 15-0 30-0 40-0 40-153-5 → 3-6M. Berrettini 15-0 30-0 40-02-5 → 3-5G. Pella 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-4 → 2-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 30-30 30-402-3 → 2-4G. Pella 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2G. Pella 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 15-15 40-150-1 → 1-1G. Pella 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-4 → 6-4G. Pella 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-3 → 5-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3G. Pella 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-2 → 4-3M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 4-2G. Pella 15-0 30-0 30-15 30-30 30-402-2 → 3-2M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2G. Pella 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 15-15 40-150-1 → 1-1G. Pella 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    L’importanza delle pause nel tennis

    Si dice che negli sport di squadra l’impatto mentale sia meno rilevante rispetto allo sport individuale, ma forse riflettere sulle analogie può aiutarci a capire meglio cosa succede nella mente dei tennisti nei momenti di maggiore tensione emotiva. La nazionale italiana di calcio si è trovata ad affrontare il match contro l’Austria con tutti i […] LEGGI TUTTO

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    Gian Marco Moroni a SuperNews: “US Open il mio Slam preferito. Wimbledon? Djokovic favorito, ma Federer può ancora vincere. Rientrare nei primi 200 del ranking ATP il mio obiettivo”

    SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Gian Marco Moroni, tennista classe 1998 originario di Roma. Gian Marco ha rilasciato una lunga intervista ai nostri microfoni, in cui ha saputo sapientemente mantenere un filo conduttore tra passato, presente e futuro: dal racconto dei primi anni in cui giocava a livello juniores, al passaggio al professionismo nei tanti match dei Futures a cui ha partecipato. Moroni ci ha rivelato quale sia il tennista da cui trae ispirazione e quali tornei suscitano in lui maggiore attrattiva. Inoltre, il tennista romano ha anche espresso le sue considerazioni sull’esponenziale crescita del tennis italiano e sui prossimi grandi eventi, come l’inizio del torneo di Wimbledon. Infine, il nostro intervistato si è anche espresso sui suoi obiettivi e piani futuri.
    Gian Marco, quando e perché hai iniziato a familiarizzare con pallina e racchetta da tennis? Come nasce la tua passione per questo sport?Ho iniziato a giocare a tennis a 3 anni, quando mi sono fatto regalare la mia prima racchetta dai miei genitori. In casa tutti praticavano questo sport, così anche io me ne sono innamorato. Il mio primo maestro è stato mio padre.
    Raggiungi il primo successo tra i professionisti nel Futures F7 in Spagna, a Reus, nel marzo 2018, sconfiggendo Lukas Rosol ai quarti, Jordi Samper-Montana in semifinale e anche Pol Toledo Bague in finale. Che ricordi hai di quel torneo?Ricordo di essere partito un po’ titubante, e inoltre, anche se non si trattava di un vero e proprio infortunio, ricordo che mi faceva male una gamba. Pian piano, fortunatamente il dolore è scomparso. Così, ho potuto giocare abbastanza rilassato. Sono stato anche molto contento della sorpresa ricevuta dalla mia famiglia: mio padre e mia sorella, il giorno prima del torneo, sono venuti a trovarmi, e questo è stato per me fonte di grande carica. Giocare davanti la propria famiglia è sempre bello. Toledo Bague credo sia stato l’avversario più ostico dei tre, anche perché lo affrontavo nella mia seconda finale in carriera, quindi mi trovavo nella fase di gioco decisiva. Ricordo di essere stato molto teso inizialmente: mi sono trovato 2 a 0 sotto, ho preso subito il break. Poi mi sono sfogato, urlando e facendo uscire fuori la tensione, e questo mi ha aiutato, perché ho ripreso a giocare davvero bene.
    Nel 2019 giochi per la prima volta in carriera le qualificazioni degli Australian Open, dove purtroppo vieni eliminato al primo turno da Jason Jung, in un match molto combattuto. Che sensazione hai provato a giocare lo Slam australiano?Avevo già avuto modo di conoscere l’Australian Open, quando ho giocato il torneo Juniores. Mi sentivo a mio agio, perché conoscevo l’ambiente. Quel match è stato un peccato, perché credo mi sia un po’ scappato di mano. Avrei potuto vincerlo. Tuttavia, sono rimasto ugualmente soddisfatto, perché credo di aver giocato bene e di aver fatto una bella rimonta.
    Nello stesso anno, superando le qualificazioni del torneo di Gstaad, entri per la prima volta nel tabellone principale di un torneo ATP, e ottieni il suo primo successo nel circuito maggiore sconfiggendo lo spagnolo Tommy Robredo. E’ stata una delle partite più importanti per te?E’ stata molto importante, trattandosi della prima volta nel tabellone principale di un torneo ATP. Robredo è un avversario tosto: con lui ho sempre fatto delle belle lotte, mi sa mettere in difficoltà, soprattutto sotto l’aspetto mentale, e ha sempre trovato delle buone contromisure. Tuttavia, quel giorno ero davvero motivato, e il mio avversario non è riuscito a destabilizzarmi.
    Una sconfitta nella tua carriera che hai fatto fatica a metabolizzare?In realtà sono sempre in grado di metabolizzare le sconfitte. Se devo citarne una, dico la partita valida per il secondo turno del Santo Domingo Challenger persa contro Delbonis: ho avuto un match point, abbastanza facile, che non ho saputo sfruttare.
    Quale dei maggiori Slam suscita in te maggior fascino e perché?Gli US Open, prima di tutto perché io sono innamorato dell’America, e poi perché mi piace l’ambiente del torneo e il fatto che quello dello Us Open sia uno dei campi più rumorosi di tutti. Questo mi piace molto. Ovviamente, mi piace se il tifo è dalla mia parte, altrimenti no. (ride, ndr)
    C’è un tennista al quale ti ispiri o che ammiri particolarmente?Rafael Nadal: mi piace molto la sua carica, il suo atteggiamento e il suo gioco.
    Contro chi vorresti giocare, un giorno?Contro Nadal al Roland Garros. Mi piacerebbe molto.
    I nostri azzurri macinano successi e ci regalano grandi soddisfazioni. Berrettini è arrivato ai quarti di finale del Roland Garros contro Novak Djokovic, disputando una grande gara, così come Musetti, che ha giocato contro il serbo al quarto turno dello stesso Slam. E’ ugualmente ottimo il rendimento anche di tennisti come Sonego e Sinner. Cosa ne pensi del livello della nuova generazione del tennis italiano? Sì, è vero, il tennis italiano sta vivendo un bellissimo momento. Sono molto contento, perché conosco tutti questi professionisti, sono tutti bravi ragazzi oltre che bravi tennisti. In ogni caso, uno degli azzurri che mi piace di più Lorenzo Sonego.
    Tra poco inizierà lo storico torneo di Wimbledon. Chi pensi possa arrivare in finale e chi, dei nostri azzurri, può restare in gioco il più a lungo possibile?Per come sta giocando e per quello che ha vinto, credo che il favorito sia Novak Djokovic. Per quanto riguarda i nostri azzurri, direi Matteo Berrettini: l’ho visto giocare nel Queen’s e l’ho visto bene. Spero che vada il più avanti possibile, anzi, che possa magari vincere il torneo.
    Credi che Roger Federer riuscirà a dare lo spettacolo al quale ci ha sempre abituati sull’erba di Wimbledon?Nel tennis non si sa mai: magari un torneo lo giochi male, ma il successivo riesci a vincerlo. Secondo me, da Federer ci si può aspettare davvero di tutto, e credo che lo svizzero possa trionfare. In fondo, anche nel 2017, nel torneo in Australia, nessuno si aspettava vincesse lui.
    Quali sono i tuoi obiettivi adesso?Il mio obiettivo è quello di poter giocare uno Slam, in particolare lo US Open, e poi, entro la fine dell’anno, rientrare almeno nei primi 200. Tuttavia, non abbiamo parlato nello specifico di obiettivi, perché al momento sono concentrato maggiormente su obiettivi di tipo lavorativo. LEGGI TUTTO

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    Berrettini show sull’erba: dopo la vittoria al Queen’s, i bookie lo vedono tra i favoriti a Wimbledon

    Matteo Berrettini vince e convince, a prescindere dalla superficie. Il passaggio dalla terra rossa all’erba è stato tutt’altro che traumatico come conferma il recente successo all’Atp del Queen’s (primo “500” vinto in carriera). E tra pochi giorni c’è Wimbledon, dove gli esperti di Snai credono che il romano potrà fare la voce grossa: il primo […] LEGGI TUTTO

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    Berrettini, la calma dei forti, con vista su Wimbledon (di Marco Mazzoni)

    Matteo Berrettini

    La calma dei forti. Il successo al Queen’s di Matteo Berrettini non è solo un titolo molto prestigioso nel palmares di ogni tennista. È l’ulteriore conferma di quanto l’azzurro sia salito di livello raggiungendo una consapevolezza propria dei grandi giocatori e diventando il primo degli outsider per i Championships di Wimbledon. Potrebbe apparire una dichiarazione forte, soprattutto per gli scaramantici, ma gli indizi sono talmente chiari e concordanti da costituitre una prova.
    Era la testa di serie n.1 del torneo nel club della Regina, il favorito. Ha retto il ruolo da campione, giocando per tutta la settimana un tennis notevole per efficacia, forza e costanza. In finale non ha giocato il suo miglior tennis con continuità. Dopo un ottimo primo set, dominato al servizio, nel secondo ha perso il tiebreak concedendo un punto che poi è risultato decisivo. È partito con nervosismo nel terzo set, meno preciso col diritto e meno efficace con la prima, ma quel momento di difficoltà è riuscito a gestirlo bene, con calma, e nella fase decisiva del set è riuscito a tirare fuori la giocata, quella propria del campione, che alza il livello nel momento clou.
    Matteo si presenta a Wimbledon 2021 non solo con un ATP 500 vinto ma soprattutto in grande fiducia e con la consapevolezza di essere molto forte sui prati. È in ottima condizione fisica e questo resterà per tutta la sua carriera l’aspetto più importante perché a livello di punti di forza e di forza mentale non ci sono dubbi sul fatto che Berrettini sia già un giocatore da “corsa”, pericolosissimo nei grandi appuntamenti.
    il suo tennis è ideale per eccellere sull’erba dei nostri tempi. Ormai il serve and volley è diventato antiquariato, oggi su erba serve la battuta, saper chiudere velocemente, trovare tempi di gioco rapidi per l’affondo e cambi di ritmo, potenza e forza mentale per sfruttare il momento. Qualità in cui il romano eccelle. Berrettini può distruggerti con la prima di servizio, aprirsi il campo benissimo con la seconda grazie a palle molto lavorate e quindi diventare incontenibile col diritto; è velocissimo a spostarsi a sinistra e spingere col diritto, palle fortissime difficili da leggere e che lasciano letteralmente fermo l’avversario.
    Ma ancor più decisivo è il passo in avanti sul lato sinistro: Matteo adesso col rovescio riesce a trovare con buona continuità ottimi impatti in anticipo, sia in lungo linea che incrociato, andando così a coprire quella che finora è stata una sua debolezza. Tatticamente è fondamentale alternare questo “nuovo” rovescio coperto ad i suoi tagli, perché variando lunghezza di palla, velocità e angolo riesce ad aprirsi il campo, riesce a guadagnare tempo quando è in difesa e quindi può spostarsi sul diritto e sprigionare la sua potenza.
    L’unica soluzione che deve migliorare per diventare davvero fortissimo su erba è la risposta bloccata, un colpo quasi indispensabile a contenere i migliori. Anche nella settimana perfetta culminata con la vittoria al Queen’s si è notato più volte una certa difficoltà di Matteo nel rimettere i servizi più veloci con un impatto in avanti senza sbracciare, come gestire con un colpo secco i tagli più velenosi. Contro Norrie in finale al Queen’s è stata evidente la sua difficoltà nel bloccare col polso da sinistra. Ideale sarebbe staccare la mano per una risposta col polso bloccato, con la palla che passa la rete e resti bassa, che costringa il rivale a fare tre passi in avanti diventando assai scomoda da gestire. Non è un colpo facile da inserire, ma sarebbe il completamento ideale in un bagaglio tecnico notevolissimo su erba. Matteo è bravissimo a staccare la mano e bloccare il polso per la smorzata, la mia sensazione è possa farcela anche in risposta.
    Vedremo cosa il sorteggio riserverà a Matteo. Essere tra le prime otto teste di serie è eccellente, ma non ti mette al riparo da possibili avversari scomodi. Entrare bene nel torneo sarà fondamentale, ma la cosa più importante è che Berrettini giochi con calma ed ambizione, la stessa mostrata a Roland Garros vs. Djokovic, quando se l’è giocata alla grande contro un avversario quasi ingiocabile. Nessuno chiederà la coppa a Matteo, ma il suo livello su erba parla chiaro, è assolutamente tra i più pericolosi outsider, probabilmente il primissimo della lista. Personalmente prima di Berrettini vedo Djokovic, il vero favorito, quindi il duo Medvedev – Tsitsipas. Non altri.
    Pronostici e speranze a parte, l’importante è che riesca a giocare libero e consapevole. Che possa esplodere tutta la sua potenza e classe, che serva come un treno, che riesca a spingere col diritto e tagliare col rovescio, venire avanti con decisione e rischiare la giocata. Se vedremo questo Berrettini sui “sacri” courts, sarà il suo tennis e la sua classe a parlare e farci sognare….
    Marco Mazzoni
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    Matteo Berrettini vince all’esordio al Queen’s. Era capitato anche a Boris Becker che poi vinse anche Wimbledon

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12

    Sono due i giocatori che hanno vinto il torneo del Queen’s al debutto nel torneo.Si tratta di Boris Becker nel 1985 e del nostro Matteo Berrettini proprio pochi minuti fa.Poco dopo Boris nel 1985 conquistò anche il torneo di Wimbledon.
    Matteo potrà fare lo stesso miracolo sportivo? Lo scopriremo solo tra qualche settimana.

    Won Queen’s on their tournament debut…
    Boris Becker: 1985Matteo Berrettini: 2021
    Won their first Grand Slam at Wimbledon shortly after…
    Boris Becker: 1985Matteo Berrettini: 2021? pic.twitter.com/HOPpkE41Gt
    — Tennis TV (@TennisTV) June 20, 2021 LEGGI TUTTO