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    Sinner-Berrettini, l’amicizia che ha conquistato la Davis. E Griekspoor solleva dubbi sul Caso Sinner

    Jannik Sinner e Matteo Berrettini – foto Getty Images

    L’immagine di Jannik Sinner che guarda Matteo Berrettini alzare la Coppa Davis 2024 racchiude un anno di emozioni e promesse mantenute. “La prima cosa che mi disse Jannik dopo la vittoria dello scorso anno fu: ‘Voglio vincere questa coppa con te’”, ha rivelato Berrettini in un’intervista. “Non disse l’anno prossimo, disse prima o poi, ma siamo così competitivi che abbiamo deciso di vincerla subito. Questo dimostra il livello attuale del tennis italiano”.
    LE PAROLE DI GRIEKSPOORTallon Griekspoor, sconfitto quattro volte da Sinner nel 2024 inclusa la finale di Davis, ha commentato la stagione dell’italiano con toni ambivalenti: “Per me, a livello personale Sinner è un ragazzo meraviglioso e un grande giocatore, ma alla fine non si sa mai cosa sia successo”, ha dichiarato l’olandese, riferendosi al caso che ha coinvolto l’azzurro.
    IL LATO LEGGEROSe in campo Sinner sembra invincibile, c’è un’attività dove il numero uno del mondo mostra ancora ampi margini di miglioramento: il golf. Durante i primi giorni di vacanza, il suo allenatore Darren Cahill ha scherzato sui social media sulla tecnica del suo allievo sul green, forse l’unica “debolezza” del campione italiano.

    🙈⛳️ Safe to say Jannik Sinner won’t be turning to professional golf anytime soon
    📸 @darren_cahill’s IG pic.twitter.com/n0sbwzhw0n
    — Olly 🎾🇬🇧 (@Olly_Tennis_) November 25, 2024

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP Awards 2024: svelate le nomination, Berrettini in corsa per il Comeback of the Year

    Jannik Sinner e Matteo Berrettini (foto Sposito/FITP)

    L’ATP ha annunciato oggi le nomination per i premi 2024, tra cui quattro categorie votate dai giocatori e il premio Allenatore dell’Anno.
    LE CATEGORIE PRINCIPALI
    COMEBACK OF THE YEAR– Matteo Berrettini– Marin Cilic– Kei Nishikori
    MOST IMPROVED PLAYER– Jack Draper– Tomas Machac– Giovanni Mpetshi Perricard– Alejandro Tabilo
    NEWCOMER OF THE YEAR– Jakub Mensik– Juncheng Shang
    STEFAN EDBERG SPORTSMANSHIP AWARD– Carlos Alcaraz (vincitore 2023)– Grigor Dimitrov– Casper Ruud (vincitore 2022)– Dominic Thiem
    COACH OF THE YEAR– Xavier Malisse (Alexei Popyrin)– Emmanuel Planque (Giovanni Mpetshi Perricard)– Michael Russell (Taylor Fritz)– Brad Stine (Tommy Paul)– James Trotman (Jack Draper)
    IL PROCESSO DI VOTOLe nomination per Comeback, Most Improved e Sportsmanship Award sono determinate dal voto dell’International Tennis Writers’ Association (ITWA). I candidati per Coach of the Year sono selezionati attraverso un primo turno di votazioni degli allenatori ATP.
    I vincitori saranno annunciati durante la settimana dei premi, a partire dal 9 dicembre. I fan possono votare per il loro giocatore preferito in singolare e la coppia preferita in doppio fino al prossimo 27 novembre. LEGGI TUTTO

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    Davis Cup 2024: una vittoria di squadra, trainata da Berrettini

    Matteo Berrettini esulta a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Una manifestazione affascinante, complessa e pure “scomoda” come la Davis Cup la si vince di squadra, costruendo un team solido che sopperisce a qualche assenza pesante nelle varie fasi dell’evento e crea un clima positivo per spingere ogni membro a dare il massimo e reggere la pressione di partite mentalmente durissime. Tuttavia capita quasi sempre che all’interno di una squadra ci sia un tennista che spicca sugli altri, che trascina il gruppo moralmente e fisicamente sul campo, alzando il livello generale e risultando così decisivo al successo. Nell’edizione 2023 era stato indubbiamente Jannik Sinner a caricarsi tutto e tutti sulle proprie spalle, vincendo le proprie partite e dando sicurezza a Lorenzo Sonego, compagno di doppio altrettanto importante per il successo italiano. La vittoria di quest’anno porta ancora la firma del nostro magnifico n.1, impeccabile  nelle sue tre partite in singolare a Malaga, ma il giocatore simbolo dell’Italdavis 2024 è senza ombra di dubbio Matteo Berrettini. È lui il volto del team azzurro capace di alzare la terza “insalatiera”, colui che più di tutti desiderava vincere dopo aver solo assistito in panchina da “primo tifoso” al successo dell’anno scorso. Se l’era ripromesso, un chiodo fisso, e un patto con Jannik: il prossimo anno torniamo qua e la vinciamo insieme. Sinner è uomo di parola, non promette niente a caso e il suo verbo è scolpito nella pietra, perdura nel tempo e puoi fidarti ciecamente. Missione compiuta, grazie alla potenza dell’altoatesino, sempre più dominante nel tennis maschile, ma anche e soprattutto grazie a Berrettini che oltre ad esser stato decisivo a Malaga lo è stato a Bologna nella fase a gironi.
    Matteo infatti dopo US Open si è preparato a dovere per essere presente nella città emiliana a metà settembre e guidare la giovane truppa di Volandri, con Cobolli all’esordio e priva pure di Musetti, oltre che Sinner (campione a New York una manciata di giorni prima della Davis e per questo giustamente esentato). Berrettini è campione dentro, si è preso la responsabilità morale di guidare i compagni, lo si vedeva chiaramente nella settimana bolognese. È diventato Primus inter pares, leader morale di un gruppo di enorme potenziale ma ancora acerbo.
    Volandri ha fatto il suo da capitano, e la seconda vittoria di Malaga ha confermato ancor più quanto il suo ruolo sia stato sottovalutato… “Ha vinto Sinner da solo” pensava l’italiano tifoso-medio… Chiaro, l’anno scorso Jannik ha trascinato tutti con un’esuberanza tecnica e morale superiore, …come ha fatto in semifinale a battere un fortissimo Djokovic in singolare e poi “triturarlo” anche in doppio è roba già entrata nella leggenda del nostro sport per la porta principale. Ma “Filo” era lì, ha fatto da parafulmine in mille occasioni, silente e risoluto, e quest’anno non ha sbagliato una scelta, una mossa. Applausi sinceri. E il treno vincente è partito da Bologna, dai gironi, dove era necessaria la serenità in un gruppo giovane e ancor più il carisma di uno come Matteo, che tra sguardi seri e risate da amico della porta accanto è stato decisivo a sostenere moralmente i compagni.
    Testa, ma anche campo… a Bologna erano necessari i punti in singolare di Berrettini e lui ha marcato presente. Ha lottato, non ha giocato nemmeno il suo miglior tennis a differenza di Malaga, dove ha davvero impressionato ricordando a tratti il giocatore devastante capace di fare finale a Wimbledon, semi a Melbourne e US Open e tanto altro. Anche a Malaga erano necessari i suoi punti, nel doppio decisivo contro gli argentini e poi nei primi singolari di semifinale e finale. E Matteo non ha tradito le attese. Non poteva farlo, non era consentivo. Imperativo categorico diventato scudo protettivo contro ogni possibile malasorte o problema. No, stavolta no. Voglio vincere e vinceremo. Tutto è partito dalla sua forza morale, dalla sua voglia assoluta di rivalsa, di riprendersi almeno in parte quel che un fato maligno sotto forma di infortuni gli ha tolto per troppo tempo. Così che Berrettini ha affrontato un autunno solo discreto sul tour, con qualche sconfitta di troppo, ma l’obiettivo era affinare la condizione e sbarcare a Malaga con la massima forma possibile, per farsi trovare pronto ed esplodere tutta la sua potenza. Singolare o doppio non importa; conta solo giocare al proprio meglio e mettere in campo tutto e di più, per andare a prendersi la vittoria più pesante in carriera. Per una volta le cose sono andate esattamente come voleva lui, anzi, forse ancor meglio.
    Infatti in molti – incluso chi scrive – era non poco dubbioso sul rendimento in doppio del nostro Matteo-Nazionale. La sua storia nella disciplina è modestissima, e di grandi vittorie non c’era traccia. Ma si torna al punto di prima, anzi ai due punti focali. Sinner, la sua aura, quella che trasmette in campo ai compagni ed avversari; il desiderio diventato imperativo di vincere in Berrettini. Così Matteo ha giocato indubbiamente il suo miglior doppio in carriera. Pochi gli schemi “classici” applicati insieme a Jannik per chiudere l’angolo e aggredire lo spazio… ma c’era tanto di quel servizio, di quella potenza e di quella voglia di vincere che i due rispettabilissimi argentini pur giocando assai bene alla fine hanno ceduto. E nonostante il romano avesse a fianco il tennista più forte del mondo, i punti più belli e pesanti se li è presi proprio Matteo, con qualche risposta di rovescio che è andata oltre ai suoi difetti, con tempi di chiusura sul net ottimi, e bordate devastanti.
    Forte di questa vittoria decisiva, in semifinale c’era un minimo dubbio: tenerlo buono per un altro eventuale doppio decisivo, o mandarlo subito in campo a sfidare l’australiano? Probabilmente Volandri e Berrettini non avranno quasi parlato, sarà bastato uno sguardo. Matteo si è preso la responsabilità di giocare il primo match contro l’insidiosissimo davisman Kokkinakis e ha vinto una partita meravigliosa, dura, pure in rimonta. L’ha vinta con lo spirito guerriero di chi non contemplava la sconfitta come possibilità. Stavolta vinco io, la coppa voglio alzarla insieme agli altri. Da protagonista. Detto fatto, e bis nella finale, con una prestazione ancora superiore contro Van de Zandschulp, demolito nelle sue relative certezze dalla forza mentale e potenza di un Berrettini troppo voglioso di vincere per potersi permettere anche il minimo dubbio o incertezza. Lo sguardo verso la panchina prima del break strappato in finale, o quel recupero col taglio sotto di diritto contro Kokkinakis… giocate e momenti che non si possono spiegare affidandosi al libro del gioco, lì si entra in territori che rimandano all’animo, alla Forza del Pensiero di un ragazzo profondo, umile e determinato. Uno che per una volta è stato più forte della sfiga e degli avversari. Si è regalato e ci ha regalato una vittoria memorabile. Per lui è il titolo più “pesante” in carriera, dopo 10 ATP tra 250 e 500. Questa Davis Cup vale di più, tanto di più. Grazie Matteo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    I bookie lanciano l’Italia: nel 2025 ancora Slam e numero uno per Sinner, in quota avanza anche Berrettini

    Jannik Sinner nella foto – (foto Brigitte Grassotti)

    Dopo un 2024 dominato in lungo e in largo, con successi in Slam, Olimpiadi, Finals e la storica doppietta Billie Jean King Cup-Coppa Davis, il tennis italiano guarda al 2025 con ambizioni sempre più alte.
    SINNER VERSO NUOVI RECORDJannik Sinner, dopo i trionfi agli Australian e US Open 2024, è il favorito numero uno per mantenere la prima posizione nel ranking anche nel 2025 (1,60). L’altoatesino punta a ripetersi negli Slam: una doppietta nel 2025 è quotata 1,80, mentre il tris sale a 6. Per un clamoroso poker la quota è 25. A gennaio, agli Australian Open, cercherà subito il bis: la sua vittoria a Melbourne è data a 2,80.
    LA RISALITA DI BERRETTINIDopo lo straordinario weekend di Coppa Davis, anche Matteo Berrettini si candida per un 2025 da protagonista. Il primo Slam in carriera per il finalista di Wimbledon 2021 è quotato 10, con gli Australian Open che lo vedono a 81.
    LE AMBIZIONI DI MUSETTI E PAOLINILorenzo Musetti, semifinalista a Wimbledon quest’anno, vede il suo primo Slam a 15 (81 per Melbourne). Non solo tennis maschile: Jasmine Paolini, dopo le finali raggiunte al Roland Garros e Wimbledon nel 2024, punta a un risultato importante già agli Australian Open, con una vittoria quotata 23.
    Il tennis italiano si presenta così al 2025 con un gruppo solido e ambizioso, deciso a confermare il dominio mostrato in questa stagione storica. LEGGI TUTTO

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    Le parole degli azzurri dopo la vittoria in Davis Cup. Volandri: “Questo gruppo è diventato squadra”

    La squadra italiana di Davis Cup a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    C’è tanta soddisfazione nella squadra italiana nuovamente vittoriosa in Davis Cup a Malaga. Una conferma del titolo 2023 importantissima e non scontata, ulteriore certificazione di come nel 2024 il tennis italiano nel suo complesso abbia dimostrato di essere di gran lunga il più competitivo al mondo, grazie alle straordinarie vittorie di Sinner e non solo. Riportiamo le parole di Volandri, Sinner, Berrettini e Musetti nella press conference conclusiva della Final 8.“Il fatto che tutti guardano il tennis ora credo ci abbia responsabilizzato” afferma Filippo Volandri, capitano del team azzurro di Davis, “ci ha fatto crescere e ha allargato le nostre spalle anche se i ragazzi ce l’hanno già belle larghe… La vittoria dell’anno scorso ci ha insegnato che non è stata solo una vittoria sportiva ma anche sociale. Purtroppo viviamo ogni giorno dei fatti di cronaca non dei migliori… pertanto regalare a tutta l’Italia un sorriso con lo sport sia molto importante. Se poi ci mettiamo che anche le ragazze si sono laureate campionesse del mondo è ancora più importante. Siamo orgogliosi”.
    Chiedono a Sinner sugli errori sui match point. Così Jannik: “Sapevo che poteva essere l’ultimo punto dell’anno. Si poteva chiudere una stagione incredibile per me. Significava tanto per me, altrimenti non sarei venuto qua. Il tennis può essere molto imprevedibile, anche se avevo due break. Sì, le emozioni ci sono sempre, nessuno è una macchina…” Lo interrompe Matteo Berrettini dicendo “Ha dimostrato di essere umano anche lui, non è una macchina!”, nelle risate generali.
    Solo sei sconfitte per Sinner, qual è quella più indigesta e come passerà la off season. “Monte Carlo contro Tsitsipas, ma anche i quarti di finale a Wimbledon, tra le due direi quella nello Slam. Andrò a casa per Natale, mi piace passarlo insieme con le persone che amo, per me Natale è una giornata speciale, da piccolo non vedevo così tanto i miei quindi passare una gionata con loro per me è importante. Andrò a Dubai a fare la preparazione”.
    Domanda per Berrettini, come ha chiuso l’annata, sulla sua preparazione per il 2025 e notizie sul prossimo allenatore. “Non sarò testa di serie in teoria in Australia (ha chiuso da n.35 al mondo, ma le chance di esserlo ci sono in caso di forfait), era un obiettivo e non è andato ma questo raggiunto qua è ancora più importante. Per l’anno prossimo ancora le cose sono in fase di definizione, giocherò la prima settimana dell’anno ma non so ancora dove. Riguardo all’allenatore non ho novità, appena ci saranno vi farò sapere”.
    Chiedono a Musetti sul supporto dei compagni vista la sconfitta sofferta nel primo match. “Quando ho finito il match contro Cerundolo l’ho sentito come un imprevisto, perché i miei compagni possono confermare quanto in allenamento mi sentissi bene. È stata un brutta sorpresa la mia performance, non sono riuscito a tirare fuori delle soluzioni come invece ha fatto Matteo ieri. Dal di fuori sono riuscito ad apprezzare ancora di più il lavoro che hanno fatto i ragazzi. Sono due anni che non sono così vincente o almeno partecipe in campo di queste due vittorie in Davis, ma almeno poterle condividere con dei ragazzi fantastici mi fa stare tranquillo e mi spinge ad affrontare il prossimo anno con tanti stimoli e motivazioni per poter crescere partendo da partite di questo genere”.
    Chiedono a Volandri ripensando al gennaio 2021, quando è entrato come capitano, se la squadra sia andata oltre alle sue aspettative. “È stato un viaggio straordinario, c’è tantissimo lavoro dietro nella costruzione della squadra oggi. C’è stato un lavoro importante nella costruzione di un gruppo che è diventato una squadra con la voglia di riportare a casa questo trofeo meraviglioso. Hanno esordito sei ragazzi, loro hanno dato molto a me ed io spero di aver dato qualcosa a loro per la crescita che hanno compiuto. Si vince e si perde da squadra, ed è quello che ha fatto la differenza. L’anno scorso dopo la prima vittoria ho chiesto a loro di aprire un ciclo, restare al vertice, però loro vanno più veloci di me e quindi questo trofeo rimane in Italia per un altro anno. Adesso ci dovremo riorganizzare per avere nuovi obiettivi”.
    Berrettini chiude la press conference prendendo la parola: “Vorrei ringraziare tutti i ragazzi che stanno dietro con noi, dottori, fisioterapisti, incordatori… Umberto Rianna, ci tenevo a ringraziarlo come tutti gli altri per il loro aiuto, supporto, organizzazione sono persone importanti”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Berrettini Vola! Batte nettamente Van De Zandschulp nella finale di Davis Cup, Italia 1 Olanda 0

    Matteo Berrettini esulta a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Uno sguardo dice tutto. Sempre. Fase iniziale del secondo set: Berrettini al servizio ha appena rimontato un pericoloso 0-30; si volta verso la panchina e c’è tutto un mondo dentro a quello sguardo. C’è una voglia di vincere che non si può descrivere a parole, il desiderio totale di riprendersi tante cose e poter alzare questo trofeo da assoluto protagonista. Vincere un grandissimo appuntamento con un contributo decisivo. Fuoco e potenza. Cavalcando il fuoco di quel game salvato Berrettini è andato a mettere tonnellate di pressione su Botic Van de Zandschulp e si è preso il break che ha spaccato definitivamente la prima partita di Italia – Olanda nella finalissima di Davis Cup 2024, per il 6-4 6-2 che porta agli azzurri un punto fondamentale e allo stesso tempo eleva il romano a vero grandissimo protagonista di questa Final 8 azzurra. Un Matteo oggi terribilmente pratico e poi nel secondo set pure bello, fortissimo al servizio e perfetto in tutti i momenti chiave della partita, gestiti da campione al contrario del rivale, collassato in due passaggi che gli sono costati l’amara sconfitta. Del resto in Coppa Davis ancor più dei colpi conta la forza mentale, il saper reggere la pressione e tirare i colpi con lucidità e potenza. Lucido e potente, Matteo lancia la volata a Jannik Sinner, ora in campo contro Griekspoor per vincere la seconda “Insalatiera” consecutiva e far diventare la nostra squadra Leggenda.
    La scelta di Volandri di far giocare a Matteo il primo singolare è stata ancora corretta. Mai tenersi un jolly nella manica quando puoi subito far saltare il banco. Meglio affrontare la finalissima di petto, siamo noi i favoriti, sono gli altri a dover fare qualcosa in più, un mezzo miracolo, per batterci. Berrettini si temeva potesse esser un po’ stanco dopo la battaglia di ieri in semifinale, ma la sua forza mentale e adrenalina l’ha portato a dominare una partita che all’avvio era parsa un filo scomoda, perché sul lato del rovescio il romano stentava a trovare la misura, e col diritto sbagliava qualcosa. Perfetto al servizio l’olandese, ma incapace di incidere in risposta. Ottimo, perché Matteo ha avuto quei 20 minuti per centrarsi e far sentire tutta la sua forza mentale, carisma e pressione al rivale nel rush finale. Van De Zandschulp è un buonissimo giocatore, ma ha spalle assai meno solide di Berrettini, e questo si è palesato in modo totale e fragoroso sul 4 pari, quando è imploso con alcune incertezze rivelatesi per lui fatali. Bravo Matteo a farsi trovare pronto e giocare in moo magistrale un attacco col back che al momento poteva apparire comodo, ma non lo era affatto. Tecnica perfetta, un approccio alla rete davvero vecchio stile ma tatticamente sublime: prova a passarmi io sono qua. L’altro ha tremato e il passante morto in rete. Passaggio decisivo, perché il “buon” Botic ha completato il disastro con un attacco pessimo. Set Berrettini, poi bravissimo a recuperare un pericoloso 0-30 nel passaggio descritto in apertura, e sfruttare quel fuoco per spaccare definitivamente la partita. Da Campione. Il tennis è uno sport maledetto, bastano pochi punti a decidere una partita, il vero Campione è quello che trova il modo di andarseli a prendere, proprio come Berrettini in questo primo singolare della Finale di Davis.
    Matteo è stato solidissimo al servizio, ben 16 Ace, molti trovati in momenti chiave, quando ne aveva bisogno. Di rovescio ha giocato assai meglio altre volte, anche se qualche sbracciata ha funzionato. Bene invece col diritto, sia per l’affondo vincente che per la costruzione. I migliori diritti di Matteo oggi infatti sono stati quelli meno visibili, quando ha tenuto in difesa e si è aperto il campo. Potenza, ma anche misura, per non sbagliare e mai regalare. L’aspetto più importante della prestazione di Berrettini è stata quella di non dai mai in tutta la partita un assist alla potenza del rivale. Non ha avuto un passaggio a vuoto importante, mai si è presentato come debole o attaccabile. Tosto, duro, semplicemente più forte. Più voglioso di vincere da protagonista.
    Un successo strepitoso, dopo i 3 di Bologna decisivi a portarci a Malaga, e poi altri due nella Final 8, il contributo ottimo nel doppio dove è piaciuto ancor più Sinner e la vittoria di ieri. 6 partite di Matteo in Davis Cuo 2024, 6 vittorie. Berrettini è il VERO grande protagonista di questa Davis, davvero a un passo…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo match di Italia – Olanda scatta con Van de Zandschulp al servizio. Berrettini esplode un grandissimo diritto cross sul 30-15, dopo una bella costruzione. Quando l’italiano tira a tutta col diritto l’olandese fa fatica a reggere, è col servizio che Botic fa la differenza. 1-0 Olanda. In risposta Van de Zandschulp è super offensivo, tira un paio di diritti pesantissimi e Matteo è sorpreso. 0-30. Serve la battuta, ecco il primo Ace, e pure la massima velocità del diritto, 30 pari e poi game. Non è un match facile, Botic è pronto a spingere e venire avanti, e sbaglia poco. Con due Ace è un bell’andare per Berrettini, 2 pari. Scambi rarefatti, tennis verticale e primo colpo dopo la battuta terribilmente incisivo per entrambi, chi crolla in difesa è perduto. In questa prima fase del match molto meglio Botic col rovescio, lo slice di Matteo non va, scappa via o è troppo corto. Invece la battuta c’è e fa la differenza. 3 pari con ben 5 Ace dell’azzurro. Nel settimo game Berrettini ha una piccola chance sul 15 pari, si scambia ma sbaglia per primo un diritto aggressivo. 4-3 Olanda. Serve benissimo il romano, solo prime palle e due Ace, 4 pari. Si entra nel rush finale, sale la tensione e qua conta la testa. E Berrettini ne ha tantissima. Si prende il primo punto con una botta micidiale col diritto, e poi pure il secondo con una contro smorzata precisa, ma che disastro Botic… 0-30! La situazione si fa appetitosissima perché la prima palla dell’olandese non entra e Matteo taglia col rovescio e si butta a rete, mettendo enorme pressione, 0-40!!! Prime palle break del match nel momento clou. Altra seconda palla ed errore di rovescio. Oggettivamente disastro di Van de Zandschulp, e BREAK! Berrettini serve avanti 5-4. Tensione anche nel braccio di Matteo, la prima palla non va e poi è sfortunato con un nastro mortale dell’olandese, 15-30. Ottimo invece il diritto inside out dal centro, Berrettini spinge sul rovescio del rivale che alla fine cede. 30 pari. Servizio esterno e via, Set Point Italia! La risposta di Van de Zandschulp non passa la rete, SET Italia, 6-4! Tanto equilibrio e più errori che vincenti, ma alla fine la pressione l’ha sentita più l’olandese, collassando nell’ottavo game, con l’aiuto di un Berretti bravo a far sentire il momento all’avversario (eccellente l’attacco sullo 0-30). 7 Ace per Matteo.
    Il secondo set inizia in salita: buon turno di battuta di Van de Zandschulp, mentre Berrettini commette il primo doppio fallo e si ritrova poi sotto 0-30. Attacca l’olandese ma il passante di rovescio dell’italiano è preciso, 15-30. L’ottavo Ace impatta a 30, quando è bravo Matteo nel trovare l’aiuto del servizio nei momenti chiave. Poi è il diritto pesante in avanzamento a far “scoppiare” la palla. 1 pari, con un urlo liberatorio del nostro campione. Fa lo sguardo intenso verso la panchina Matteo, ha tantissima adrenalina in corpo. Botic si butta avanti appena può, non è un bel segnale… come se non si fidasse della sua tenuta nello scambio. E sta calando pericolosamente al servizio… Il terzo game va ai vantaggi con un bel passante di diritto, ma l’attacco di rovescio rivedibile. Pure fallo di piede per l’olandese e Matteo trova uno schema offensivo magistrale! Risposta cross e poi diritto vincente inside out, sulla riga, anzi doppia riga. Palla Break Italia! Ace, si salva con stile Botic. Ma Berrettini sente che è IL momento di scappare via. Risposta profonda e poi comanda, fino a chiudere lo scambio con un diritto lungo linea bestiale per potenza. Seconda palla break, e stavolta non c’è asso a salvare l’orange… Doppio fallo!!! Doppio disastro per l’olandese… da quaranta zero crolla e subisce un break mortale. 2-1 e servizio Berrettini. Matteo cavalca l’onda, ottimo turno di servizio e via, allungo consolidato sul 3-1. Botic non crolla totalmente, torna a vincere un game ma poi l’italiano domina il suo turno di battuta, altri due Ace e controllo totale. 4-2. L’olandese alterna qualche buon attacco ad imprecisioni, prova a restare aggrappato al treno azzurro, sperando in una sbandata. Ma Berrettini è lo show man a Malaga, clamoroso il passante di diritto in corsa che fulmina il rivale, una mazzata clamorosa. Ne segue un’altra, accelerazione e attacco che gli vale la palla break. Eccolo! Van de Zandschulp scappa avanti con niente e la risposta del romano è una palla bassa, nemmeno così lenta, impossibile da gestire per la mano non proprio morbida di Botic… Doppio BREAK! 5-2, Matteo è a un passo dal primo punto. Scivola sotto 0-30, per la terza volta, e per la terza volta spara un Ace esterno imprendibile, il n.14 del suo incontro. Segue una seconda palla molto carica di spin, 30 pari. Mancano due 15 a completare l’opera. ACE! n.15, è una sentenza. Match Point Italia!!! Attacca l’olandese, perso per perso… gli va bene. Altro Ace e Match Point n.2. Col servizio la chiude. BRAVO!!! Era più forte e l’ha confermato in campo. Quinta vittoria su Botic, la più importante e pesante. Ora Jannik, per chiuderla.

    ITF Finals M. Berrettini66 B. Van de Zandschulp42 Vincitore: M. Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace5-2 → 6-2B. Van de Zandschulp 15-15 30-15 40-30 40-40 40-A4-2 → 5-2M. Berrettini30-0 ace 40-0 ace3-2 → 4-2B. Van de Zandschulp 15-0 40-0 40-153-1 → 3-2M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace2-1 → 3-1B. Van de Zandschulp1-1 → 2-1M. Berrettini 0-30 15-300-1 → 1-1B. Van de Zandschulp0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 0-15 15-30 30-30 40-305-4 → 6-4B. Van de Zandschulp4-4 → 5-4M. Berrettini 30-0 40-0 ace ace3-4 → 4-4B. Van de Zandschulp15-0 15-15 30-15 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 0-15 30-15 ace 30-30 40-30 ace2-3 → 3-3B. Van de Zandschulp15-0 30-0 40-152-2 → 2-3M. Berrettini15-0 ace 30-01-2 → 2-2B. Van de Zandschulp1-1 → 1-2M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-400-1 → 1-1B. Van de Zandschulp 15-15 30-30 40-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Davis Cup Italia: Berrettini subito o tenerlo “fresco” per l’eventuale doppio decisivo?

    Il team italiano a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Il titolo dell’articolo va diretto al punto. Finale di Davis Cup 2024, Italia vs. Olanda. Capitan Volandri (forse) ha una sola scelta da operare: mandare subito in campo Matteo Berrettini nel primo singolare tra i numeri 2 contro Botic Van de Zandschulp, oppure risparmiare il romano e tenerlo pronto a giocare un eventuale doppio decisivo insieme a Jannik Sinner, optando così per Lorenzo Musetti nel primo singolare? Tutto nasce dal fatto che Volandri sembra aver deciso di “non affidarsi” alla coppa Bolelli – Vavassori, non in grandissima condizione alle ATP Finals, in un eventuale doppio decisivo, puntando tutto sulla forza di Jannik, in grandissima forma e capace di trascinare anche moralmente il compagno in doppio. In generale la sensazione è che per il doppio – qualora si disputi – si voglia puntare in ogni caso su due tennisti più affidabili a livello di tenuta agonistica con il massimo della posta in palio. Oltretutto gli olandesi hanno in Koolhof un giocatore fantastico, che insieme a Van de Zandschulp forma un team di grande livello, capace di buttare fuori la Spagna padrona di casa nella prima giornata.
    Ideale sarebbe ripetere la giornata di ieri: evitarsi il “fastidio” del doppio decisivo vincendo i primi due singolari. Ma se Jannik Sinner resta una discreta sicurezza, per la sua grande condizione e anche l’aver battuto Griekspoor 5 volte su 5 (3 nel 2024), sul primo match di singolare, quello tra n.2, la faccenda si complica. E lì diventa decisiva anche la strategia, la visione di Volandri che ha il polso della situazione del suo gruppo.
    In questo potrebbe venire in soccorso del capitano la recente sfida con l’Olanda a Bologna nella fase a gironi. Matteo Berrettini infatti ha affrontato Van de Zandschulp, vincendo una bella partita in tre set. Oltretutto Matteo ha sempre battuto l’olandese, 4 volte su 4, l’ultima a Tokyo (cemento Outdoor) in due set. Berrettini rispetto al torneo giapponese e anche alla sfida di Bologna dello scorso settembre sembra in una condizione migliore, più scattante fisicamente e terribilmente motivato ad alzare quella coppa che l’anno scorso ha accarezzato solo da primo tifoso, e che quest’anno desidera alzare da protagonista. Quindi abbinando i precedenti, alla forma e alla motivazione, probabilmente non ci saranno sorprese e Matteo sarà il primo a scendere in campo alle 16, contro il n.2 Orange.
    Tra Musetti e Van de Zandschulp c’è un solo precedente, le qualificazioni dell’Australian Open 2021, con l’olandese vittorioso in rimonta. Partita ormai datata, quindi non troppo significativa, e con un Lorenzo davvero giovane e con poca esperienza a quel livello. Musetti non è affatto piaciuto nel primo match di queste finali, battuto nettamente da Cerundolo, per la delusione di tutti ed in primis la sua, davvero dispiaciuto per non aver minimamente reso quanto poteva. Sembra difficile che Volandri possa sceglierlo come primo singolarista: potrebbe essere una mossa azzardata, a meno che non veda in Musetti una voglia di rivalsa assoluta, e tenendosi così Matteo più fresco per un eventualmente doppio decisivo.
    Manca poco ormai all’appuntamento con la storia. Confermare la vittoria dello scorso anno sarebbe splendido, storico in tutti i senti. “Abbiamo costruito un gruppo, poi una squadra. L’anno scorso abbiamo vinto il titolo ma vorrei aprire un ciclo: questo dicevo ai ragazzi all’inizio della fase a gironi a Bologna”, afferma Volandri. Il capitano mette anche in guardia tutti da facili entusiasmi, vista la vittoria di Bologna arrivata senza l’enorme valore aggiunto di Sinner: “È tutto diverso rispetto a settembre, intanto perché è una finale, poi la superficie è diversa. Gli olandesi vengono dall’aver vinto contro Spagna e Germania e sono grandi iniezioni di fiducia. Cambia tutto, in Davis le classifiche non contano e in una finale ancora meno”.
    Non è facile tenere a bada l’entusiasmo, con un Sinner così è fin in troppo facile sognare. Il campo è quel che decide, servono due vittorie per riportare ancora a casa la grande Insalatiera. Chiunque giochi contro l’Olanda, forza ragazzi!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: cuore e colpi! Berrettini batte un durissimo Kokkinakis e regala il primo punto all’Italia contro l’Australia

    Matteo Berrettini (foto Brigitte Grassotti)

    Può un punto assurdo, una difesa col diritto “da squash”, un taglio sotto improvviso giocato in corsa da tre metri fuori e che taglia il campo vincente, quasi con una scia luminosa tanto è bello e impossibile, farti vincere una partita tiratissima e importantissima? Sì, se lo giochi sul 5 pari del terzo set, nel momento più caldo di una semifinale di Davis Cup, nella bolgia più totale. La magia, il classico “big-point” che rompe l’equilibrio di una partita durissima è di un fantastico Matteo Berrettini, capace di tirare fuori dal cilindro un coniglio dorato e vincente nel rush finale contro Thanasi Kokkikanis nella prima partita di Davis Cup. Con quella giocata estemporanea sul 15 pari nel game #11, forse anche un filo fortunata nella resa ma assolutamente voluta, Matteo ha rotto l’equilibrio e minato il morale di un rivale durissimo nella lotta, strappando un break decisivo per il 6-7(6) 6-3 7-5 che porta il primo punto all’Italia contro l’Australia. Ora in campo Jannik Sinner, contro De Minaur, nettamente da favorito. La seconda finale consecutiva in Coppa Davis è a un passo, è nelle mani di Jannik grazie ad un passaggio clamorosamente bello di un Berrettini monumentale per capacità di lottare e soffrire di fronte ad un Kokkinakis che si conferma tosto Davis-man e gran giocatore.
    Quel punto difensivo eccezionale è stato davvero decisivo, perché la faccia di Kokkikanis ha tradito una smorfia, una tensione che non ha saputo gestire. Non più fatto la differenza col servizio, e Matteo è stato perfetto nell’attaccare con la risposta, e poi col diritto, mettendo fretta e pressione al “canguro”, caduto nella trappola mortale. Ma per quanto importante, sarebbe riduttivo attribuire il successo di Berrettini “solo” a quel punto. Quello è stata la slinding door del match, era necessario trovarla, e anche prima del tiebreak perché Thanasi ha dimostrato nel primo set quanto possa essere pericoloso nei tiebreak, forte di un servizio bomba e grande coraggio. Bravissimo è stato Berrettini a inventarsi quella giocata, ma è stato ancor più bravo a disputare una partita molto importante dall’inizio alla fine, a reggere di fisico e di testa ai colpi potenti e intensi di un rivale che con la casacca gialla della sua nazionale diventa un osso duro per tutti. Matteo ha servito molto bene nei momenti importanti (e 74% di prime in campo vincendo l’82% dei punti), ha spaccato la palla col diritto, ma le due fasi che l’hanno portato alla vittoria sono state la risposta e la difesa da dietro, insieme alla sua durezza come agonista.
    Berrettini infatti ha sprecato tre set point nel primo set, uno doloroso sul 6-4 del tiebreak quando con un attacco si era quasi preso il punto… Quasi sì, perché ha lasciato un rovescio passante del rivale che è morto sulla riga, un pizzico, quanto basta. Forse non era possibile giocare di volo, o era molto complicato… Quel momento ha girato il set verso Thanasi, bravissimo nei punti successivi, impeccabile. Dopo 70 minuti così intensi, sia sul piano fisico che mentale, il rischio che Berrettini barcollasse e poi crollasse sotto il tennis davvero consistente dell’australiano era concreto. Anche perché nel secondo set Thanasi ha vinto i primi tre turni di battuta senza cedere un punto. La forza di Matteo, il suo cuore e la sua voglia di vincere è venuta fuori nel settimo game, quando ha alzato il muro in difesa. Palla dopo palla ha iniziato a rispondere di più, ha fatto pensare e correre l’avversario, che ha iniziato a sbagliare qualcosa quando pareva più sicuro e dominante. Lì anche si è decisa la partita, perché Matteo pareva un po’ arrancare, aveva salvato due palle break nel terzo game e si temeva il peggio. Ma la sua forza, la voglia di vincere, anzi di rifiutare una sconfitta beffarda, l’ha fatto reggere e trovare quelle giocate ideali a disarmare le sicurezze del rivale. Un paio di back, un diritto profondo, quanto basta a prendersi il break e il secondo set.
    Il terzo set è stato duro, vera battaglia, e il rush finale già descritto ha portato un punto decisivo all’Italia. Se lo merita tutto Berrettini, è una vittoria che lo ripaga di tante amarezza accumulate nel recente passato. Si è ripreso tutto Matteo, con una prestazione di grande spessore tecnico e di una potenza morale degna di un’esplosione atomica. Ha traballato in più fasi, ma ha retto. Ha mancato qualche occasione, ma ha cancellato tutto e ha continuato a spingere e martellare con potenza. È un successo arrivato con i colpi, tanti vincenti e giocate di classe; di fisico, per quanto e bene ha corso; e di testa, perché serve una lucidità e durezza da campione per portare a casa una partita così intensa e tirata. Applausi Matteo, te la meriti tutta. Che bellezza!
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match inizia col dominio del servizio, nel primo turno di Berrettini non parte mai lo scambio. È il colpo più decisivo nel tennis di entrambi, comandare dal servizio, entrambi in difesa non eccellono. Dopo 11 minuti siamo 2 pari, con solo tre punti vinti in risposta, unico scambio quello che chiude il quarto game (bella smorzata di Matteo dopo un diritto potente). Quinto game, si inizia a scambiare e Matteo sale in cattedra. Risponde e guadagna il centro del campo, da dove lascia partire una mazzata di diritto delle sue. 0-30. Kokkinakis spara due Ace nell’angolino, poi spinge fortissimo e con quattro punti di fila si porta 3-2. Era piccola grande occasione per Matteo, ma Thanasi ingiocabile. Intrattabile è Berrettini nel sesto game, tira un vincente di rovescio lungo linea e poi aggredisce la palla col diritto e chiude a zero, 3 pari. Tennis scarno, ma gran livello di entrambi per potenza. Nel settimo game Kokkinakis inizia col doppio fallo, poi tira largo un diritto a campo aperto… di nuovo 0-30. Stavolta l’Ace dell’australiano non c’è, Matteo risponde e passa da difesa ad attacco, con una corsa a rete che provoca l’errore nel passante di Kokkinakis. 0-40! tre palle break. Errore di rovescio in scambio di Berrettini sulla prima; Ace sulla seconda; potente col diritto Thanasi sulla terza, qua un po’ corto Matteo. 5 punti di fila, di nuovo Kokkinakis si salva, 4-3, peccato per la prima chance, quel rovescio sbagliato… Corre tanto l’australiano nell’ottavo game, strappa due punti in risposta per la prima volta nel match, ma Matteo con un diritto pesante impatta lo score 4 pari. 8 game, 10 punti vinti in risposta, il campo è davvero rapido. Entrambi variano bene col servizio, non si va solo di potenza bruta, rispondere bene è difficile, ma Berrettini risponde sempre più spesso e si scambia di più. Sul 30 pari Kokkinakis commette un altro doppio fallo, c’è la quarta palla break per Berrettini. Prova l’inside out col diritto Matteo dopo una risposta interessante, ma la palla gli esce di poco. Peccato, altra chance non sfruttata e 5-4 Australia. Sale la tensione nel decimo game. Berrettini sbaglia due diritti, 30 pari. La palla ora “scotta”. Rimedia con un Ace esterno, non così rapido ma imprendibile. Si va ai vantaggi, l’attacco col back di diritto di Matteo è corto, comodo il passante di Thanasi. Due bordate col servizio issano l’italiano sul 5 pari. Nell’undicesimo game Kokkinakis non trova punti col servizio e arriva lo scambio più bello del match. 15-30: Matteo taglia col back, rallenta con una palla più lavorata e alta, e poi da sinistra trova una bordata di diritto lungo linea che lascia immobile Kokkinakis. 15-40! Finalmente il BREAK arriva! si fa prendere dalla fretta l’australiano e tira un diritto con zero equilibrio che muore in corridoio bello larga. 6-5 Italia. Gran reazione dell’australiano, trova due risposte ottime e si prende di forza due punti. 0-30. Nel momento del bisogno il romano lucida il “cannone”, due eccellenti prime palle, 30 pari. Poi servizio, diritto d’attacco e volée comoda a chiudere. Set Point Italia! Arriva lo scambio più lungo del match, quanto corre Matteo… troppo, sugli angoli ottimi imposti da “Kokki”, che si prende il punto dopo 20 tiri. Con una mazzata di diritto Thanasi strappa la palla break, sua prima del match. Se la prende subito: ottima risposta di rovescio sulla seconda palla, si scambia di nuovo e comanda l’aussie, tanto che Berrettini cerca di uscire col diritto, ma sbaglia. Tiebreak. Ha preso fiducia in risposta Thanasi, ne trova un’altra ottima nel secondo punto e poi spara un diritto troppo potente, 2-0 Kokkinakis, che poi regala un punto con un diritto appena largo. 3-2. Si gira 3 pari, gran bordata di servizio di Matteo, poi l’Ace (quinto), per il 4-3. Kokkinakis commette un gravissimo doppio fallo, 5-3 Italia. Comanda l’azzurro col diritto, 6-4 e due Set Point! Incredibile il passante di rovescio di Kokkinakis, da tre metri fuori dal campo trova un rovescio che Matteo lascia… ma atterra sulla riga. 6-5. Gran botta, e 6 punti pari. Che lottatore Thanasi… che serve ancora bene e ora il Set Point ce l’ha lui sul 7-6. Il rete il diritto di Matteo, dopo una seconda palla aggressiva. SET Australia, 8-6 con tre set point annullati. Cuore Australia, ma più di un rimpianto Italia. Bravo Thanasi a salire in risposta e far correre Matteo.
    Berrettini inizia con ottimo turno di battuta il secondo set. Devastante il diritto di Kokkinakis, 1 pari. Nel terzo game purtroppo Matteo non trova punti col servizio dal 40-15, mentre la risposta e passante di Kokkinakis sale in cattedra. Con una risposta di diritto clamorosa tanto è stretta ed efficacia, l’australiano si prende una palla break delicatissima. L’annulla con una prima palla al T più precisa che potente, gran giocata, e sempre col servizio si porta 2-1. In questa fase in risposta e scambio l’australiano sembra superiore, è necessario che la battuta dia tutto e di più. Matteo in risposta prova ad aggredire e buttarsi avanti, ma i suoi approcci non sono lunghi abbastanza, “Kokki” arriva bene e passa, e il suo diritto dopo il servizio è una bomba. 2 pari. In risposta di nuovo non si vince un punto, il servizio domina (3 game vinti a zero per l’australiano). Sul 4-3 Kokkinakis perde il primo punto al servizio nel set e il game va ai vantaggi. Lotta col rovescio in back Berrettini, non propone al rivale palle comode da spingere. La chance per Matteo arriva con un attacco pentito e poi arrivato di Thanasi, punito dal passante robusto dell’italiano. Palla break! Seconda di servizio… sbaglia con la risposta di rovescio Berrettini, cerca la profondità ma gli esce di un metro. Ok mettere pressione, ma era troppo importante iniziare il punto. Rimpianto #2 per Berrettini dopo il set point sul 6-4, la palla lasciata… Matteo ci crede, risposta d’incontro e l’altro sbaglia, altra palla break. Sbaglia col diritto Thanasi, troppa foga nello spingere da sinistra. BREAK Italia, serve sul 5-3 Matteo. Non trema l’azzurro, spara il decimo Ace e si prende lo 40-0. Chiude subito, butta via la riposta l’australiano, furibondo. SET Italia, 6-3. Quando Kokkinakis pareva più in controllo del gioco e fortissimo al servizio, nel quarto game incertezze e paga col break. Si va al terzo.
    Il finale di secondo set ha destabilizzato Kokkinakis, tira con troppa fretta e meno lucidità. Un erroraccio gli costa il 15-30 in apertura del terzo set, e meno prime palle in gioco. Ancora con fretta Thanasi sbaglia un rovescio banale, sotto i tagli sapiente di Matteo. 15-40, due palle break immediate! Ottima reazione dell’australiano, comanda e chiude due ottimi punti, alzando l’attenzione, poi altri due. Serve molto bene Berrettini, regala al pubblico nel quarto game pure un rovescio ad una mano di contro balzo che lascia di stucco per facilità e timing… 2 pari. Sul 3-2, Matteo serve e va sotto 0-30, errore col back di rovescio (lento con le gambe) e poi un errore di diritto in spinta sulla sua direttrice preferita. ACE e poi un diritto pesantissimo, con la palla che pesava tonnellate. Il game va ai vantaggi, e che testa Matteo nel rischiare un diritto vincente su palla bassissima, che controllo col polso. Non è poi fortunato sul net, un nastro rallenta la volée ma che riflesso l’australiano. Bagarre, e spettacolo. Di forza e di carattere Berrettini si porta 3 pari. La tensione sale con l’avanzare del punteggio, ma il livello resta alto e i due giocatori gestiscono bene i turni di servizio, molto aggressivi col primo colpo dopo la battuta. 4 pari, si entra nel rush finale. Matteo trova una difesa eccellente nel secondo punto, rimette tutto con profondità e l’australiano sbaglia. Attenzione, 0-30. UFFF!!! Si butta avanti Thanasi, gioca una volée non definitiva ma il passante di rovescio lungo linea di Matteo – non facile – non rientra in campo. 15-30. Prende poi una riga col rovescio, mezzo dito, Kokkinakis, e quindi un servizio vincente. Lucidità e potenza, davvero una gestione granitica del momento difficile, con un attacco perentorio l’aussie vince il quarto punto di fila e 5-4. Ottimo il decimo game di Berrettini al servizio, incisivo e rapido nel chiudere il punto. 5 pari con l’Ace. Ecco il Big point, quello che spacca la partita. Matteo trova un jolly difensivo con un back di rovescio, colpo da squash, che taglia il campo imprendibile. Che difesa! Kokkinakis si disunisce, sbaglia malamente un diritto arrivando male sulla palla, 15-30. Non entra la prima palla di Thanasi, attenzione… Matteo entra con la risposta profonda e poi un diritto inside out nell’angolino. 15-40, due palle break che sono praticamente dei match point!!! Ha fretta l’australiano, sbaglia ancora BREAK!!!!! 6-5, serve per il match Matteo e non tradisce. Chiude con l’ACE al primo match point. Che durezza, che classe. Il MATTEO NAZIONALE che porta alla nostra Nazionale un punto fondamentale, che potrebbe averci regalato la finale di Davis, visto che a minuti c’è Jannik Sinner, contro De Minaur e sarà nettamente favorito. Daje Mattè!!!!!

    ITF Finals M. Berrettini667 T. Kokkinakis735 Vincitore: M. Berrettini ServizioSvolgimentoSet 3M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-156-5 → 7-5T. Kokkinakis 15-0 15-15 15-30 15-405-5 → 6-5M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 ace4-5 → 5-5T. Kokkinakis 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-4 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 4-4T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-402-3 → 3-3T. Kokkinakis 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-15 ace2-2 → 2-3M. Berrettini1-2 → 2-2T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 ace 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1T. Kokkinakis 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 40-0 ace5-3 → 6-3T. Kokkinakis 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A4-3 → 5-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3T. Kokkinakis 15-0 30-0 ace 40-03-2 → 3-3M. Berrettini 15-0 30-0 ace2-2 → 3-2T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2M. Berrettini 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 2-1T. Kokkinakis 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-0 → 1-1M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* ace 2*-3 3*-3 4-3* ace 5-3* df 5*-4 6*-4 6-5* 6-6* 6*-76-6 → 6-7M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A6-5 → 6-6T. Kokkinakis 0-15 df 15-15 15-30 15-405-5 → 6-5M. Berrettini 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-404-5 → 5-5T. Kokkinakis 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 df 40-40 A-404-4 → 4-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-4 → 4-4T. Kokkinakis 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-40 ace 40-40 A-403-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3T. Kokkinakis 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 ace 40-302-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2T. Kokkinakis 15-0 ace 30-0 40-0 40-151-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-1 → 1-1T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO