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    Zverev serve come un treno e batte Alcaraz. È in semifinale alle ATP Finals, Alcaraz out anche col conteggio dei game

    Alexander Zverev (foto Getty Images)

    Zverev Uber Alles! Imprendibile al servizio, e pure bello tosto nella lotta, davvero difficile battere una simile “macchina da tennis”, ben oliata e senza importanti passaggi a vuoto, quei momenti di passività e tensione che troppe volte l’hanno penalizzato, a volte pure mortificato al cospetto di avversari più duri mentalmente… Oggi Sasha Zverev è stato duro, durissimo: con una prestazione di altissimo livello al servizio e assai focalizzato e preciso nello scambio il tedesco batte un Carlos Alcaraz altalenante ma tutt’altro che dimesso nella terza partita del gruppo Newcombe (7-6 6-4 lo score), assicurandosi così la terza vittoria e la matematica qualificazione alle semifinali delle Nitto ATP Finals, dove sabato sfiderà Taylor Fritz, secondo nel gruppo Nastase. Alcaraz invece paga a caro prezzo la sconfitta: anche nel computo della percentuale di game vinti è dietro e quindi nessuna combinazione tra Ruud e Rublev nel match serale può salvarlo. Aereo pronto per Malaga, c’è da vincere una Davis Cup con e per Nadal.
    Zverev ha disputato un match terribilmente solido con il servizio, non ha sbagliato praticamente niente col rovescio in scambio ed ha retto piuttosto bene anche contro il diritto di Alcaraz, colpo andato a corrente alternata tra pallate spettacolari ma anche errori. Zverev ha meritato complessivamente il successo: ha strappato ben 7 palle break nel primo set, senza sfruttarne nessuna, ma nel tiebreak è andato avanti 5-2 con grande qualità, subendo poi una reazione spettacolare di Alcaraz. Decisivo un errore di rovescio dello spagnolo sul 5 punti a 4, e che giocata di Zverev sul set point, una volée bassa di difficoltà 10 nella scala Mercalli del gioco, con Carlos un po’ ingenuo nel volerla rimettere di volo, ormai a campo sguarnito. Furibondo Alcaraz al cambio di campo, consapevole che ormai le Finals erano di fatto andate… Nel secondo set Carlos comunque non molla, si procura finalmente due palle break ma Zverev è solido, regge e chiude la partita con un ultimo game bellissimo, a sottolineare la qualità complessivamente buona del match. Dopo parecchi errori iniziali infatti l’incontro è decollato, merito di Carlos che ha iniziato a giocare quel suo tennis a tratti inafferrabile, tanto è fantasioso e vario, splendido contrasto con la sostanza e potenza del rivale. Alla fine Zverev ha vinto perché è stato più continuo e solido, sostenuto da un servizio in grandissimo spolvero. 79% di prime palle in campo, vincendo tre punti su quattro e un favoloso 67% con la seconda, dato questo eccellente vista la qualità in risposta dello spagnolo. Alla fine tutti i numeri sono migliori per il tedesco, come il saldo positivo tra vincenti ed errori ed anche il numero complessivo di vincenti.
    “È stata una partita di un livello spettacolare, lui arriva su ogni palla… sono davvero felice della vittoria” afferma Sasha a caldo in campo. “Sto cercando di migliorare il mio gioco, ma la felicità viene dalla vittoria”.
    Zverev si conferma l’uomo più in forma del suo gruppo, e la vittoria su Alcaraz certifica la sua forza ed anche i miglioramenti in corso dei quali parla continuamente in ogni press conference o intervista. La partita di oggi l’ha vinta principalmente con una battuta che ha sostenuto alla perfezione il suo gioco, consentendogli di giocare relativamente tranquillo in risposta, dove ha potuto prendersi quale rischio in più, ma non solo. Sasha sta avanzando la sua posizione nello scambio, più vicino alla riga di fondo; sta giocando in modo tatticamente ineccepibile col rovescio, colpo che gestisce con profondità e precisione e con il quale cambia ritmo per aperture di campo spesso molto incisive; e pure col diritto è stato molto attento a sbagliare il meno possibile cercando con lucidità molti lungo linea in modo di spostare lo scambio sulla diagonale di rovescio, quella in cui è più sicuro. Inoltre evidente la sua maggior propensione a venire a rete a prendersi il punto: oggi ha rischiato l’attacco 20 volte, vincendo “solo” 11 punti. Si potrebbe pensare che siano pochi – e tanti non sono – ma il tutto va inquadrato in un game plan complessivo, e l’attaccare per primo è un punto di forza non indifferente quando al di là della rete c’è un grande attaccante e creatore di gioco come Carlos. Infatti Zverev ha affrontato la partita di petto, ha gestito molti scambi alle sue condizioni, e seppur passato in varie occasioni quegli attacchi sono stati utilissimi a mettere pressione al rivale e non fargli prendere il possesso del tempo di gioco. Questo era il grande rischio per lui: Alcaraz che comanda il ritmo, che si accende in giocate spettacolari e diventa irresistibile. Per non far sì che questo accada, necessario servire benissimo, sbagliare poco, mettere pressione per non lasciare all’altro il tempo di creare e comandare. Guardando il match dal lato di Zverev, missione compiuta.
    Alcaraz è sceso in campo non nella migliore condizione atletica e si è visto. Troppi gli errori, incertezze tecniche e fasi up and down, dovute sicuramente ad una forma carente, meno esplosività e sicurezza. Ma ha giocato una partita con quel che aveva e non ha mollato sino alla fine, da grande agonista. È stato bravo sino a fondo a darsi la chance di vincere e passare in semifinale. Non è andata bene, ma applausi ugualmente alla sua classe e voglia, Carlos è un patrimonio enorme del gioco, e ogni sua magia vale sempre il prezzo del biglietto. Zverev vince il gruppo Newcombe, era il favorito viste le condizioni non meglio di Alcaraz, sarà favorito contro Fritz in semifinale.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Già dal palleggio di riscaldamento Zverev appare teso: palla lunga, in rete, pure due volée malamente sbagliate. Inizia il match al servizio e sbaglia due colpi di scambio. Poi mette in campo una bella prima palla e finalmente si sblocca, andando a vincere anche il duro e lungo palleggio successivo. Quattro punti di fila e 1-0 Zverev. Diventano 6 i punti di fila, due erroracci di Carlos senza un’idea dietro. Un altro classico unforced di Alcaraz e 15-40, due palle break immediate per il tedesco. Rimedia con due servizi, il primo Ace e una palla esterna precisa, difficile da controllare. Una palla corta perfetta di Carlos è il primo punto esclamativo del match, gli vale l’1 pari. Anche nel secondo turno di battuta Alcaraz è tutt’altro che sciolto, perde di vista due volte la palla con errori banali, e poi una smorzata è troppo lunga, Sasha arriva e chiude. 0-40, stavolta le palle break sono 3, e consecutive… Risale di nuovo la corrente, con l’aiuto del servizio e uno Zverev che entra male nella palla nella seconda chance. Continua il festival degli errori, prima Carlos, poi Alexander (sesta PB non sfruttata), livello davvero basso in quest’avvio, con qualche vincente sporadico. 2 pari. Sul 3-2, in risposta, Zverev tira il primo gran rovescio vincente del match, gli vale il 15-30. Il game va ai vantaggi, ma stavolta non c’è chance di break, 3 pari. Serve benissimo il tedesco, lo spagnolo fa fatica in risposta (sei punti vinti in quattro turni di battuta del rivale). Sul 4 pari Zverev è per la prima volta sotto al servizio. Un doppio fallo gli costa lo 0-30. Rischia un serve and volley sulla seconda palla il tedesco, e gli va bene (ottima la stop volley). Recupera sparando bordate di servizio a oltre 220 km/h, e precise. 5-4. Anche Alcaraz ha preso ritmo al servizio, secondo turno liscio e 5 pari. Sul 6-5 Zverev rimette benissimo un’ottima smorzata, quindi sul 30 pari è bravo ad entrare sulla palla troppo rallentata da Carlos e prendersi il punto che gli vale il set point. Lungo scambio tattico, il primo a sbagliare è Sasha col diritto, un cross mal gestito (non avrebbe fatto il punto). Tiebreak. Buon livello ora, un vincente a testa in avanzamento di grande qualità nei primi punti, e Sasha serve costantemente sopra ai 220 all’ora. Il mini-break arriva sul 3-2: Carlos si fa ingolosire da una risposta non profonda, attacca col diritto cross ma Sasha era lì e lo infila con un passante perfetto. 4-2. Alcaraz cede anche nel punto successivo, sul ritmo, 5-2 Zverev. Lo spagnolo si riprende un punto in risposta, gran passante di diritto (prevedibile l’attacco del rivale), poi un altro con un lob perfetto! Male Zverev però in questi due attacchi, non così incisivi. 5-4. Carlos regala un rovescio in scambio banale che gli costa il 6 punti a 4, e altri due Set Point da difendere. Diritto violento, sbracciata a tutta, per cancellare il primo, 6-5, ma ora serve Sasha. Che punto!!! Zverev ancora attacca, riesce a tenere in gioco un volée bassa difficilissima, e Alcaraz in avanzamento vuol colpire di volo ma spedisce in corridoio. SET Zverev, 7 punti a 5. Set meritato, viste le tante palle break conquistate (7) e la qualità al servizio. Con questo set, Zverev è sicuramente in semifinale.
    Secondo set. Alcaraz falloso, e ai vantaggi Zverev trova un passante di diritto poderoso, subito chance per scappare via. Spreca Carlos, dopo un gran rovescio incrociato non si piega sulle gambe nei pressi del net e il tocco di rovescio non passa la rete. BREAK Zverev, all’ottava chance riesce a volare avanti. Totale lo scoramento di Carlito dopo aver subito un altro super passante di rovescio di Sasha nel primo punto del secondo game. Testa bassa, linguaggio del corpo non buono per Carlos, che a zero subisce la potenza del rivale (2-0). Zverev ormai gioca a braccio sciolto, mentre Alcaraz tira palle, non “gioca” con costrutto. Ha talmente tanto talento e qualità che in qualche modo vince il terzo game, eccellente il diritto vincente decisivo ai vantaggi. Nel quarto game Carlos prova una reazione, aziona tutta la velocità del braccio ma sul 30 pari regala malamente un colpo e non si dà pace. Sasha ringrazia e spara l’Ace (3-1). Improvvisamente Zverev ha un calo d’attenzione sul 3-2. Due errori, poi sul 15-30 spara un diritto d’attacco fuori un metro. Ecco le prime palle break del match per Alcaraz, due di fila. Non le gioca bene Carlos, stecca clamorosa sulla prima, mentre nello scambio seguente esagera con l’angolo nell’inside out di diritto, con Zverev assai conservativo… Rimonta Sasha, solo restando solido, un “buon” Alcaraz qua poteva fare assai di più, troppo attendista. 4-2 Zverev. È l’ultimo sussulto dell’incontro arriva sul 5-4. Zverev serve per chiudere, ma subisce un passante violento dell’iberico nel primo punto. Delicatissimo il secondo, lo gestisce da campione Sasha controllando lo scambio e attaccando con precisione. Carlos trova un’altra super giocata di tocco e poi passante che gli vale il 15-30. Uff! Esce di un niente un rovescio di Alcaraz che l’avrebbe issato a due palle break. Spettacolo! Anche Zverev trova un diritto difensivo che diventa un passante basso e imprendibile anche per un Alcaraz in tuffo. Match Point sul 40-30. Chiude col pezzo forte del repertorio, una mazzata di servizio micidiale. 6-4. Vittoria meritata e semifinale. Zverev vince i tre match del girone.

    [2] Alexander Zverev vs [3] Carlos Alcaraz ATP Nitto ATP Finals Alexander Zverev [2]76 Carlos Alcaraz [3]64 Vincitore: Zverev ServizioSvolgimentoSet 2A. Zverev 0-15 15-15 15-30 30-30 40-305-4 → 6-4C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-30 ace5-3 → 5-4A. Zverev 15-0 30-0 40-0 ace4-3 → 5-3C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-2 → 4-3A. Zverev 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 30-40 40-40 A-403-2 → 4-2C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 40-303-1 → 3-2A. Zverev 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 ace2-1 → 3-1C. Alcaraz15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-402-0 → 2-1A. Zverev1-0 → 2-0C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 3-2* 4-2* 5*-2 5*-3 5-4* 6-4*6-6 → 7-6C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace6-5 → 6-6A. Zverev 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 40-305-5 → 6-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5A. Zverev 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-30 40-404-4 → 5-4C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4A. Zverev 15-0 ace 30-0 ace 30-15 40-153-3 → 4-3C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-403-2 → 3-3A. Zverev 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-2 → 3-2C. Alcaraz 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-402-1 → 2-2A. Zverev 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 2-1C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-401-0 → 1-1A. Zverev 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0

    Statistica
    Zverev 🇩🇪
    Alcaraz 🇪🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    322
    280

    Ace
    9
    6

    Doppi falli
    1
    0

    Prima di servizio
    55/70 (79%)
    58/87 (67%)

    Punti vinti sulla prima
    40/55 (73%)
    39/58 (67%)

    Punti vinti sulla seconda
    10/15 (67%)
    15/29 (52%)

    Palle break salvate
    2/2 (100%)
    7/8 (88%)

    Giochi di servizio giocati
    11
    11

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    103
    61

    Punti vinti sulla prima di servizio
    19/58 (33%)
    15/55 (27%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    14/29 (48%)
    5/15 (33%)

    Palle break convertite
    1/8 (13%)
    0/2 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    11
    11

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    11/20 (55%)
    15/24 (63%)

    Vincenti
    29
    26

    Errori non forzati
    25
    34

    Punti vinti al servizio
    50/70 (71%)
    54/87 (62%)

    Punti vinti in risposta
    33/87 (38%)
    20/70 (29%)

    Totale punti vinti
    83/157 (53%)
    74/157 (47%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    232km/h (144 mph)
    221km/h (137 mph)

    Velocità media prima
    219km/h (136 mph)
    200km/h (124 mph)

    Velocità media seconda
    174km/h (108 mph)
    170km/h (105 mph) LEGGI TUTTO

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    Il servizio di Zverev vs. la risposta di Alcaraz: qua si decide la loro sfida

    Carlos Alcaraz, n.3 ATP alle Finals 2024 (foto Antonio Fraioli)

    Ore 14, all’Inalpi Arena entrano in campo Zverev ed Alcaraz. È probabilmente “La” partita dei round robin delle Nitto ATP Finals 2024, non solo perché si sfidano il n.2 e il n.3 del mondo, ma perché quest’incontro potrebbe risultare decisiva per le sorti dell’intero torneo. Alcaraz è costretto a vincere, altrimenti le sue speranze di qualificazione sono ridotte al lumicino (vincendo almeno un set potrebbe farcela se Rublev batte in due set Ruud in serata, oppure perdendo in due set e vincendo in due set Rublev si andrebbe al complesso conteggio della percentuale dei game vinti). Lasciando da parte la matematica, nota dolente di questo torneo col format dei gironi, sarà assai più interessante vedere come si presenterà in campo Carlos: se la sua condizione è migliorata, confermando progressi mostrati nella vittoria contro Rublev e riuscendo così a battagliare ad armi pari contro Zverev, oppure se il tedesco continuerà a dominare col servizio e un tennis che sta cercando – faticosamente – di spostare verso un attitudine più offensiva. Sarà l’undicesimo scontro tra Sasha e Carlos, 5 pari il conto tra i due, con tre partite disputate quest’anno: quarti agli Australian Open (W Zverev), quarti a Indian Wells (W Alcaraz), finale a Roland Garros (W Alcaraz). Interessante notare che entrambe le partite giocate indoor sono andate a Zverev. Non è un dato banale: il tedesco al coperto gioca forse il suo miglior tennis in assoluto, mentre lo spagnolo è ancora totalmente in fase di studio quando si gioca in queste condizioni.
    Quali possono essere le chiavi del match? Quella più importante è certamente la salute e condizione fisica di Alcaraz. Si sta riprendendo da una brutta influenza che l’ha come depotenziato nel primo match, in grave difficoltà a respirare e recuperare dopo gli scambi più intensi. Sarà un fattore decisivo perché Zverev è un grande combattente, tira forte, lotta su ogni punto ed ha potenza e schemi per costringere il rivale a palleggi serrati. Oltre a quest’aspetto, decisiva sarà la battaglia tra il servizio di Sasha e la risposta di Carlos. Nelle vittorie dello spagnolo la sua risposta è riuscita a disarmare la forza del primo servizio del rivale, gli ha consentito di prendere il comando delle operazioni, aprirsi il campo con anticipo e chiudere con un affondo vincente; in quelle del tedesco, è stato lui a fare il bello e cattivo tempo con una battuta precisa, a tratti imprendibile, che l’ha messo in condizione di grande vantaggio. La sensazione è che la partita la vincerà chi sarà più forte in questa sfida.
    Zverev ha dichiarato a più riprese nelle scorse settimane di voler cambiare il suo tennis, spostando sempre più il baricentro dei suoi schemi in avanti; non necessariamente proiettato a rete (anche se nei due match disputati a Torino c’è venuto assai spesso), ma stazionando con i piedi più vicini alla riga di fondo. È un esercizio per lui non facile, poiché i suoi drive potenti non funzionano con l’anticipo, ma con la forza di aperture importanti, grandi appoggi e quindi uno slancio che genera spin e forza. Un tennis più muscolare che rapido, necessario il tempo per farlo. Questo contro i due leader nella nuova generazione – Jannik e Carlos – non funziona così bene, perché sia l’azzurro che il murciano sono rapidissimi nel rubare tempo all’avversario, costringerlo a fare tutto in fretta sbattendolo in difesa. Zverev è un grande quando deve contro battere, ma fa tanta fatica e tendenzialmente in questa condizione perde contro i due giovani campioni. L’ha capito e ci sta lavorando. Non sarà mai un fulmine nell’avanzare per impatti in contro balzo, ma di sicuro riuscire a controllare lo scambio con più rapidità è una chiave importante a migliorare e mettere pressione ad Alcaraz (e Sinner). Ci sta provando, con grande determinazione.
    La partita di oggi sarà un bel test per lui anche sotto questo punto vista. Per riuscire a cambiare e diventare un giocatore più offensivo e con tempi di gioco più rapidi, è necessario servire molto bene, come già è capace di fare. Tuttavia c’è un altro passaggio per lui decisivo: la percentuale di prime palle, e la sicurezza della seconda. Infatti se la bordata a tutta di Sasha può essere irresistibile quando prende ritmo, sulla seconda palla le cose cambiano…. di molto. Ancora la sua seconda di battuta non è così ficcante e continua, lì è importante un bel lavoro sulla concentrazione oltre che sulla tecnica. Alcaraz sarà prontissimo a scatenare la velocità bestiale del suo braccio aggredendo ogni seconda palla, cercando immediatamente l’angolo e l’affondo, visto che Zverev non è un fulmine a ritrovare coordinazione e il primo passo dopo aver servito. Alcaraz non è sempre costante in risposta, e tutto parte da una difficoltà a tenere altissima la concentrazione e il focus su schemi “precisi”. L’aver una serie infinita di possibilità nel suo braccio non è sempre positivo, perché in tante fasi della partita la efficacia è la chiave maestra per aprire la porta alla vittoria, mentre eccessi di creatività possono essere contro producenti. E sotto pressione è quando Carlito ancora smarrisce il miglior focus, andando a braccio… e non sempre funziona.
    Questo è uno degli aspetti principali della sfida Zverev – Alcaraz. Ovviamente sono anche altri i temi notevoli, come la posizione in campo, la diagonale di diritto – dove Carlos è nettamente più solido – e quella di rovescio – dove le cose si invertono, ma non resta che gustare un match molto atteso. Spettatore super interessato sarà Jannik Sinner: ancora non conosce il suo avversario in semifinale e paradossalmente potrebbe essere uno qualsiasi dei 4 del gruppo Newcombe. Se Alcaraz e Ruud vincessero in due set, potrebbe verificarsi l’ipotesi più complessa di tre tennisti a due vittorie. In quel caso sia il primo che il secondo sarebbero stabiliti dalla percentuale di game vinti. Prepariamo il pallottoliere, visto che questo scenario è tutt’altro che impossibile…
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner Rock ‘n’ Roll! “Le suona” a Medvedev e domina il girone con un tennis in crescendo

    Jannik Sinner (foto Antonio Fraioli)

    Chi lo dice che un match a risultato acquisito non serva a niente? Non certo Jannik Sinner, che scende in campo contro Daniil Medvedev per il terzo incontro del gruppo Nastase alle Nitto ATP Finals e sfrutta l’occasione per affinare la condizione e provare schemi. Migliorare le sensazioni e sentirsi sempre più forte. Con la sua solita solidità e potenza il n.1 gioca un tennis migliore rispetto alle sue prime due uscite a Torino e batte nettamente il fortissimo avversario per 6-3 6-4, uno score che poteva essere anche più netto se l’azzurro non si fosse distratto – o meglio non avesse sperimentato fin troppo…- una volta avanti di un break nel secondo set. Poco male, la sua reazione in quel momento è stata di una potenza straripante e la vittoria, netta, è arrivata poco dopo.
    L’aspetto più importante è aver ammirato in questo terzo match delle Finals un Sinner in netto crescendo di condizione, ancor più reattivo – clamorose diverse risposte in totale allungo e senza equilibrio, con la palla che magicamente si deposita nei pressi delle righe…- più potente col diritto e assai preciso col rovescio. In crescendo anche con la battuta, dopo una fase iniziale così così, ma paradossalmente non ne aveva nemmeno bisogno perché la sua superiorità nello scambio, dal primo colpo o risposta, è stata abissale. Impressionante come fino al break del secondo set (12 game complessivi) il n.1 avesse perso solo 2 punti al servizio, DUE, e non servendo nemmeno così bene come percentuali.
    Sinner ha gestito lo scambio da manuale contro un avversario che ama controllare velocità, rallentando e accelerando. La cosa più affascinante della vittoria odierna di Sinner, l’ottava in carriera sul russo che gli consente finalmente il sorpasso negli head to head, è stato come abbia preso i punti decisivi nei game che l’hanno portato ai break. Jannik ha scelto di rallentare per primo, un back di rovescio improvviso, lungo e senza peso, che ha forzato il russo a giocare a sua volta più piano; Sinner ha quindi fatto un immediato passo in avanti ad anticipare col diritto la palla in arrivo e scaricare una bordata di una potenza inaudita che ha spaccato lo scambio, provocando l’errore o aprendogli lo spazio all’affondo successivo. Vincente. In pratica è andato a stanare il rivale nel suo territorio di caccia, il cambio di ritmo da lento a veloce. Una cosa brutale per la psiche di Daniil, già bella compromessa dal filotto di 8 vittorie a 1 negli ultimi nove scontri, visto che Jannik è andato a prendersi anche la fase con la quale di solito è l’altro a comandare e prendere vantaggio.
    Sinner stasera ha confermato di aver un altro passo, fisico tecnico e mentale rispetto alla versione attuale di Medvedev. Ha gestito a grande velocità ogni scambio dopo una battuta o una risposta davvero ficcante, ha attaccato piuttosto bene, ha risposto da campione. Non c’è stato un momento nel quale Jannik non abbia dato una sensazione di debolezza o problema tecnico, ha controllato il gioco, il tempo di gioco, lo spazio sul campo e anche la testa dell’avversario in modo totale. Dispotico. In più fasi si avvertiva palpabile come Medvedev fosse quasi impotente, affidandosi solo alla qualità della sua prima palla o giocate a tutta estemporanee per fare qualche punto. Non provare a vincere, ma cercare di non essere travolto…
    “Questa partita mi darà fiducia per la semifinale, sono contento del livello a cui sto giocando” afferma Jannik a caldo in campo. Felicissimo per l’affetto del pubblico, che quasi non gli consente di parlare. Tutto bellissimo.
    Sinner vince il girone, per secondo passa Taylor Fritz. È complicatissima la situazione del gruppo Newcombe, tocca aspettare a domani per conoscere l’avversario in semifinale. Non v’è alcuna certezza, eccetto quella che noi più interessa: Jannik Sinner c’è, sta bene, è in crescendo di condizione. E le leggende della disciplina sempre ricordano che i grandi tornei si vincono migliorando match dopo match.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner alza la prima palla del match. Game liscio, una stecca di Medvedev, il servizio di Jannik c’è. Il primo lungo scambio del match lo vince Daniil (rovescio out di Sinner), almeno 25 tiri tra ritmo e qualche taglio. Ben due Ace per il russo, 1 pari. Si scambia poco nei game di battuta di Jannik, anche se è sotto al 50% di prime “in”. Jannik cerca il colpo ad effetto, un passante lob colpendo dietro la schiena, ma non entra di poco (in caso contrario sarebbe venuto lo stadio…!?!). Si seguono i servizi, e Sinner è molto rapido nel seguire avanti il suo primo servizio avanzando in campo e scaricando un’accelerazione col diritto molto profonda. Daniil non ha il tempo per reagire. Poderosa la frustata col diritto al volo del n.1 che chiude il quinto game. Un uppercut degno di Mike Tyson. Interessante come Sinner usi per primo il back di rovescio: è utilissimo perché forza Medvedv a rallentare ulteriormente e quindi Jannik anticipa il colpo successivo entrando a tutta e forzando l’errore del rivale. Daniil ha disperatamente bisogno di punti con la prima… non li mette, si scambia e Sinner i prende due palle break sul 15-40. Esagera con la spinta col diritto sulla prima Sinner, non passa la risposta sul 30-40. Si salva il russo, ottimo il cambio col rovescio lungo linea, 3 pari. Filano via come fulmini i game di Jannik, non esattamente quelli di Daniil, di nuovo sotto 15-30 sul 4-3. Con un errore terribile di rovescio il moscovita crolla di nuovo 15-40. Con una difesa bassa di rovescio, maligna perché la palla salta poco, Jannik provoca l’errore di diritto di Medvedev, e BREAK, 5-3. Troppi errori di rovescio del russo, anche su palle di scambio non a tutta o pressanti dell’azzurro. E poi serve pure bene ora, con un Ace di precisione scappa via 40-0 e chiude il set con un altra battuta all’incrocio. P-E-R-F-E-T-T-O. 6-3 senza storia, enorme il divario tra i due, Medvedev ha combinato qualcosa solo col servizio, negli scambi e in risposta no match.
    Daniil va a servire all’avvio del secondo già consapevole di essere OUT dalle Finals, solo vincendo in due set aveva la possibilità di approdare in semifinale. Gioca ugualmente il suo miglior game del match, con un gran tocco, un punto vinto a “pittino” e un Ace. Sinner continua a martellare con la cadenza perfetta di un metronomo, non regala niente. Nel terzo game Sinner mette pressione in risposta al russo, e sul 30 pari castiga un attacco non troppo convinto. Palla break! Ancora una volta Jannik usa lo schema efficacissimo di rallentare col back, avanzare subito e anticipare il colpo successivo, con una bordata indifendibile. BRAEK Sinner, 2-1. Medvedev è sotto scacco, evidente che non sappia letteralmente cosa fare per provare a riaprire la partita. Dopo 12 game il russo ha vinto 2 punti in risposta… Ne strappa altri due nel quarto game, non bastano, Sinner chiude con un’incursione a rete sicura dopo un ottimo servizio. Break consolidato, 3-1. Ora è il russo a buttarsi avanti, perso per preso velocizza le operazioni e attacca, nello scambio è stato totalmente soggiogato per velocità e precisione. Sinner alza i decibel con un passante di rovescio splendido, pizzica quanto basta della riga per esaltare il pubblico dell’Inalpi Arena. Daniil non si scompone, continua ad attaccare e resta aggrappato alla partita (3-2). Forse rilassato dall’ampio margine, nel sesto game Sinner si distrae. Sperimenta fin troppo, sbagliando i tempi dell’attacco e Medvedev invece tocca bene la palla sotto rete e in risposta. Jannik scivola sotto per la prima volta 15-40. Il Contro BREAK arriva sul 30-40, è l’azzurro il primo a cedere in uno scambio di diritto, cercando il cambio lungo linea. 3 pari. Serve bene Daniil, sorpasso 4-3. Rinfrancato dall’esser tornato in vita nel match, Medvedev ci prova in risposta e trova un diritto fulminante. Jannik alza l’attenzione: pressing eccellente e un Ace. Aveva bisogno della battuta, e la battuta lo sostiene, 4 pari. Male Danilo nel nono game, due errori evitabilissimi, non sotto pressione, 0-30. La prima palla non entra, suona l’allarme rosso… Si difende con tutto quel che ha il russo, è bravo a resistere in due scambi non duri, di più. Il pubblico apprezza e si fa sentire. Apoteosi sul 30 pari: scambio lungo, tattico, Jannik rallenta e poi accelera e si prende la riga vincente col diritto. Palla break! Non ha rifiatato nemmeno Daniil, serve e fa male perché dopo tre colpi è evidentemente senza forza e affonda male un diritto. BREAK Sinner, 5-4, serve per chiudere. Impressionante come Jannik abbia iniziato lo scambio decisivo con una risposta d’incontro che è quasi finita sulla riga e lo ha messo in grande condizione di vantaggio. Può sembrare banale, è difficilissimo da farsi. Daniil ci prova fino all’ultima palla, con un’altra risposta notevole. Sul 30 pari però perde totalmente di vista il campo col diritto, Match Point Sinner. Altro errore col diritto, finisce così. Ottava vittoria su Medvedev, sorpasso a 8-7 negli head to head. Domina il gruppo Nastase con tre vittorie e attende il secondo del gruppo Newcombe, sarà stabilito domani. Come lo scorso anno, tre vittorie nei round robin. Quest’anno tutti speriamo un finale diverso e migliore.

    [1] Jannik Sinner vs [4] Daniil MedvedevATP Nitto ATP Finals Jannik Sinner [1]66 Daniil Medvedev [4]34 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 30-30 40-40 40-A4-4 → 5-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-153-4 → 4-4D. Medvedev 15-0 ace 30-0 40-0 ace3-3 → 3-4J. Sinner 15-0 ace 15-15 15-30 15-40 30-403-2 → 3-3D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-153-1 → 3-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-1 → 3-1D. Medvedev 0-15 15-15 30-30 30-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1D. Medvedev 15-0 30-0 ace 40-0 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-3 → 6-3D. Medvedev 15-0 15-15 15-304-3 → 5-3J. Sinner 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3D. Medvedev 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-403-2 → 3-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 3-2D. Medvedev 15-0 30-0 ace 40-02-1 → 2-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1D. Medvedev 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Medvedev 🇷🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    303
    248

    Ace
    4
    6

    Doppi falli
    0
    0

    Prima di servizio
    28/49 (57%)
    33/52 (63%)

    Punti vinti sulla prima
    23/28 (82%)
    24/33 (73%)

    Punti vinti sulla seconda
    15/21 (71%)
    8/19 (42%)

    Palle break salvate
    1/2 (50%)
    2/5 (40%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    179
    106

    Punti vinti sulla prima di servizio
    9/33 (27%)
    5/28 (18%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    11/19 (58%)
    6/21 (29%)

    Palle break convertite
    3/5 (60%)
    1/2 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    9/10 (90%)
    5/7 (71%)

    Vincenti
    12
    17

    Errori non forzati
    14
    28

    Punti vinti al servizio
    38/49 (78%)
    32/52 (62%)

    Punti vinti in risposta
    20/52 (38%)
    11/49 (22%)

    Totale punti vinti
    58/101 (57%)
    43/101 (43%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    214km/h (132 mph)
    212km/h (131 mph)

    Velocità media prima
    200km/h (124 mph)
    197km/h (122 mph)

    Velocità media seconda
    159km/h (98 mph)
    154km/h (95 mph) LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: De Minaur uno spettacolo, ma la potenza di Fritz alla fine prevale (e lo avvicina alla semifinale)

    Taylor Fritz (foto Getty Images)

    Chi temeva un incontro deludente, pure pagato a caro prezzo visti i biglietti non esattamente “economici” delle ATP Finals, ha tirato un gran bel sospiro di sollievo. Fritz – De Minaur, penultimo match del gruppo Nastase, è stata una partita assolutamente divertente e di buon livello tecnico, soprattutto per merito di un indomito Alex, bravissimo a crederci e spingere dalla prima all’ultima palla, anche se le sue chance di qualificarsi per le semifinali a Torino erano più teoriche che altro. De Minaur ha corso e spinto tantissimo, servendo bene ed appoggiandosi alla perfezione alla palla di Fritz, vincendo con pieno merito il primo set. Ha giocato “meglio” come colpi e copertura del campo anche il secondo set, ma purtroppo per lui servendo sotto sul 5-4 del secondo parziale è incappato in un brutto turno di battuta, condito da errori e incertezze che gli sono costati il break, il set, e hanno dato via libera al servizio e maggior potenza di Fritz, che alla fine ribalta tutto e chiude l’incontro per 5-7 6-4 6-3. Un successo molto importante per l’americano: con due vittorie nel girone è in ottima posizione per qualificarsi in semifinale. Attende l’esito di Sinner – Medvedev, e solo una vittoria in due set del russo lo estrometterebbe dal torneo.
    Fritz ha subito per buona parte dell’incontro la grande velocità di copertura del campo di De Minaur, bravissimo a proporre sempre una palla in più in difesa, mai banale, anzi assai difficile da spingere perché spesso negli angoli e con poco peso. Inoltre Alex si è messo la tuta da “Demon” rispondendo benissimo e contrattaccando con grande efficacia, sia volando a rete che trovando alcuni rovesci lungo linea spettacolari. Fritz è stato bravo a non scomporsi, quando spingeva tanto ma non riusciva a sfondare la resistenza del rivale poteva disunirsi. Bravo anche a non perdere focus al servizio pur non trovando l’Ace come suo solito. Paziente e risoluto, ha atteso il momento giusto per prendersi il break nel rush finale del secondo set, alla prima incertezza dell’avversario. Forte del set vinto, nel terzo ha scatenato tutta potenza dei suoi colpi, ha guadagnato campo e la battuta l’ha reso imprendibile o quasi nei suoi turni. Un break nel quarto game, ancora sfruttando incertezze di De Minaur, è bastato a vincere. Una vittoria non banale, contro un avversario tutt’altro che dimesso, che conferma come Taylor abbia raggiunto uno status importante anche mentalmente.
    De Minaur ha una remota possibilità di qualificazione ma inizia l’incontro con un bel piglio, spinge bene col suo rovescio lungo linea e rincorre con qualità sulle accelerazioni di diritto. Splendido il contrattacco e rovescio vincente nel primo punto del terzo game, non a caso è detto “Demon”. Fritz deve azionare il “cannone”, tirando fortissimo, per tenerlo fermo. E servire bene, indispensabile per la sua prestazione. Alex ha un ottimo timing in scambio sulla palla di Taylor, si avventa col rovescio cross non è facile per il californiano contenere. Nella prima fase dell’incontro si seguono i turni di battuta, fino al 3 pari quando lo show si accende. Fantastico lo scambio vinto da De Minaur in apertura del settimo game, si esplora tutto il campo, nessuno dei due concede campo ed è l’australiano a prendersi il punto con un improvvisa bordata lungo linea di rovescio che fa saltare in aria l’Inalpi Arena. Altrettanto bello il suo attacco in contro tempo, chiuso con una stop volley davvero “aussie”. 15-30, primo momento difficile per Fritz al servizio, senza punti “gratis” con la prima. PAZZESCO il game di Alex! Altra difesa estrema e chiusura vincente con un passantino di tocco col diritto. De Minaur sfrutta la palla break sul 30-40: risposta di rovescio lungo linea eccellente, su di una seconda palla non trascendentale di Taylor. De Minaur avanti 4-3, con pieno merito. Veemente la reazione di Fritz, tira a tutta col diritto e forza gli errori di De Minaur, che forse paga lo sforzo del game precedente e spreca con un rovescio troppo ambizioso sulla palla del contro break. 4 pari e comodo sorpasso Fritz, 5-4. Sul 5 pari l’americano va in crisi, non trova l’ace, non riesce a sfondare la resistenza difensiva di un De Minaur velocissimo, e scivola sotto 15-40 e subisce il break alla seconda chance, stecca un diritto correndo a destra dopo alcune ricorse. L’australiano chiude il set 7-5 con un ace esterno perfetto. Più attivo, grandi difese e bravo appoggiarsi sulla palla di Fritz, ricavandone magie. Fritz zero ace, e difficoltà nel fare la differenza col diritto.
    Non facile l’avvio del secondo set per Fritz: è ancora incerto col diritto e concede una palla break, ma si salva vincendo il game. Più fluido e rapido il tennis di De Minaur, molto puliti i suoi impatti e sostenuto dal servizio. Il californiano avanza nel set, si porta 3-2 ancora senza ace, evidente anche da questo la qualità in risposta di De Minaur, che continua a correre come un “demonio” trovando equilibrio e impatti puliti. E pure un altro ace, il quinto dell’incontro, che lo aiuta a impattare lo score 3 pari. Beffardo il sorriso di Taylor nel settimo game, dopo un nastro di ADM che devia la palla in modo ingiocabile. È sotto 0-30, finalmente trova il primo ace del match, e anche il primo gran punto difensivo, ribaltando tutto da difesa ad attacco. Col servizio Taylor annulla una palla break ai vantaggi, ancora di sicurezza per i momenti più difficili. Per dirla in gergo pugilistico, “ai punti” continua ad esser avanti l’australiano, bravissimo a chiudere il game #8 con una smorzata che più morbida non si può. Le cose cambiano all’improvviso sul 5-4. Alex inizia male, doppio fallo, poi arriva scarico con le gambe verso destra e il diritto non passa la rete. 0-30 e poi 0-40, out l’accelerazione di rovescio dell’australiano. Il diritto tradisce De Minaur sul terzo set point, la palla vola via ed è 6-4 Fritz. Un set ben condotto gli scivola via all’ultimo tuffo, come la minima speranza di strappare in extremis un posto in semifinale.
    Il set vinto fornisce slancio al servizio di Fritz, e anche in risposta col diritto guadagna spazio sul campo, per De Minaur è più difficile entrare pulito ed anticipo sulla palla dell’americano. Sul 2-1 per l’americano, Alex va sotto, commette due errori e scivola sotto 0-40. Fritz è bravissimo a prendersi il break sulla seconda chance: tira un rovescio di scambio lento ma nell’angolino, un’apertura di campo che sfrutta con un diritto potente successivo. 3-1. Taylor fin troppo esuberante dopo lo strappo, esagera col diritto e concede una chance del contro break sul 30-40, ma lo aiuta il servizio, ace imprendibile. 4-1 Fritz, è l’allungo decisivo. Libero da ogni tensione, il finalista di US Open trova pure il vincente di rovescio lungo linea, colpo meno sicuro del suo repertorio. Alex da grande fighter non molla, ma non riesce a riaprire l’incontro, per il 6-3 che mette Fritz in buona posizione per staccare un biglietto per le semifinali. Ha bisogno di una vittoria di Sinner nell’ultimo match del girono Nastase, oppure di quella di Medvedev in tre set. Se “Meddy” vince due, passa lui, addirittura come n.1 del gruppo.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    [5] Taylor Fritz vs [7] Alex de Minaur ATP Nitto ATP Finals Taylor Fritz [5]566 Alex de Minaur [7]743 Vincitore: Fritz ServizioSvolgimentoSet 3T. Fritz 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-155-2 → 5-3T. Fritz 15-0 ace 15-15 30-15 40-154-2 → 5-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-1 → 4-2T. Fritz 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 ace A-403-1 → 4-1A. de Minaur 0-15 0-30 0-40 15-402-1 → 3-1T. Fritz 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1A. de Minaur 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2A. de Minaur 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-405-4 → 6-4T. Fritz 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4A. de Minaur 15-0 30-0 ace 40-04-3 → 4-4T. Fritz 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-403-3 → 4-3A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 3-3T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 df2-1 → 2-2T. Fritz 0-15 df 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1A. de Minaur 15-0 ace 30-0 40-01-0 → 1-1T. Fritz 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 40-15 ace5-6 → 5-7T. Fritz 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-5 → 5-6A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace5-4 → 5-5T. Fritz 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 15-403-4 → 4-4T. Fritz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-403-3 → 3-4A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 df3-2 → 3-3T. Fritz 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-0 → 1-1T. Fritz 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0

    Statistica
    Fritz 🇺🇸
    De Minaur 🇦🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    283
    272

    Ace
    6
    6

    Doppi falli
    1
    3

    Prima di servizio
    62/97 (64%)
    44/75 (59%)

    Punti vinti sulla prima
    52/62 (84%)
    37/44 (84%)

    Punti vinti sulla seconda
    16/35 (46%)
    15/31 (48%)

    Palle break salvate
    4/6 (67%)
    3/6 (50%)

    Giochi di servizio giocati
    16
    15

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    138
    116

    Punti vinti sulla prima di servizio
    7/44 (16%)
    10/62 (16%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    16/31 (52%)
    19/35 (54%)

    Palle break convertite
    3/6 (50%)
    2/6 (33%)

    Giochi di risposta giocati
    15
    16

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    17/19 (89%)
    7/7 (100%)

    Vincenti
    26
    27

    Errori non forzati
    33
    35

    Punti vinti al servizio
    68/97 (70%)
    52/75 (69%)

    Punti vinti in risposta
    23/75 (31%)
    29/97 (30%)

    Totale punti vinti
    91/172 (53%)
    81/172 (47%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    228km/h (141 mph)
    215km/h (133 mph)

    Velocità media prima
    203km/h (126 mph)
    195km/h (121 mph)

    Velocità media seconda
    155km/h (96 mph)
    167km/h (103 mph) LEGGI TUTTO

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    Krajicek parla da Torino: “Sinner non ha debolezze, era più facile battere Sampras”

    Richard Krajicek

    Impossibile dimenticare il super servizio e gioco offensivo di Richard Krajicek, “olandese volante” dei ruggenti 90s, uno dei magnifici quattro della benedetta classe ’71 insieme a Sampras, Bruguera e Ivanisevic. Krajicek è entrato nella storia del gioco nel 1996, quando riuscì nell’impresa di battere Pete Sampras a Wimbledon interrompendo il regno dell’americano ai Championships con un tennis imprendibile. Concluse quella cavalcata memorabile vincendo il torneo, unico Slam in carriera. Leggendari erano i suoi servizi, velocissimi o slice, seguiti a rete con mano molto educata, il tutto in un’epoca di tennis rapidissimo comandato dal servizio. Fin troppo, tanto da spingere l’ATP a correre ai ripari e rallentare tutto nel nuovo secolo, forse fin troppo… Krajicek, dal 2004 direttore del torneo di Rotterdam, è presente alle Finals di Torino ed ha rilasciato un’intervista ad Alessandro Mastroluca per SuperTennis. Richard si è soffermato su quanto sia cambiato il tennis oggi, con giocatori di vertice molto più completi rispetto alla sua era, quando c’era ancora una specializzazione di gioco assai più marcata e una netta divisione tra attaccanti e difensori, spinta anche da condizioni di gioco sostanzialmente differenti tra terra battuta, erba, tappeti indoor e cemento outdoor. A suo dire battere oggi Sinner è assai più complicato rispetto al superare il più forte della sua era, Sampras, proprio per la completezza di gioco raggiunta oggi dai migliori.
    “Sampras era un giocatore incredibile ma sapevo che se riuscivo ad attaccarlo sul rovescio avrei avuto una possibilità di batterlo. Ora tutti sanno fare tutto e si muovono benissimo. Li guardo e penso: se giocassi adesso, come potrei batterli? Oggi Sinner non ha debolezze“.
    Queste per l’olandese le sostanziali differenze tra le due epoche: “Si gestiscono tutti in modo diverso. I giocatori hanno carriere più lunghe, hanno team migliori, e in generale sono molto più completi. Quando giocavo io, anche i migliori avevano dei punti deboli: il rovescio per Sampras, il servizio magari per Agassi. Andavo in campo e avevo la sensazione di poter battere chiunque, anche Sampras che ho sconfitto sei volte. Diciamo che sono felice di aver giocato negli anni Novanta. L’altra grande differenza è l’interazione con i tifosi. Si investe tanto su questo, a Torino il Village per coinvolgere i tifosi è notevole”.
    Krajicek ha disputato l’allora “Masters Cup” due volte. “Sono stato una volta numero 4 del mondo del mondo, ma per gran parte della mia carriera ho avuto una classifica che andava dalla posizione numero 8 alla 12. E per chi ha quel ranking riuscire a qualificarsi tra gli otto migliori del mondo è speciale. Non so come sia per Sinner o per Djokovic che l’ha giocato praticamente ogni anno. Forse per loro partecipare qui è come partecipare a un qualunque altro torneo. Chiaramente per noi era già speciale esserci qualificati, loro vanno in campo per vincere il titolo”.
    “Mi piace chi viene a rete, come Tsitsipas. Mi piace guardare i top 10, adoro Sinner e Alcaraz soprattutto quando giocano uno contro l’altro. Jannik per come sta vicinissimo alla riga, come sta basso, come si muove e mette pressione; Alcaraz perché in ogni partita ha momenti in cui ti chiedi come sia riuscito a fare certe cose”.
    Richard è molto ottimista per il futuro del tennis maschile: “Molti si chiedevano cosa sarebbe successo dopo l’era dei Federer, dei Nadal, dei Djokovic, e sono arrivati Sinner e Alcaraz. C’è Zverev che è numero 2 e sta giocando benissimo, penso che quando vincerà il primo Slam poi ne aggiungerà altri come è successo a Lendl che ha aspettato tanto per vincere il primo major. Sono sicuro che nuove stelle arriveranno, il tennis maschile è in buone mani. Grazie a questi campioni il tennis è molto popolare, in ogni torneo si vedono sempre più tifosi”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: in Italia fino al 2030? Forse non più a Torino

    Inalpi Arena a Torino

    Domenica 17 novembre gli appassionati italiani sognano di festeggiare la vittoria di Jannik Sinner alle ATP Finals, ma il tennis italiano potrebbe addirittura brindare a un doppio successo, tecnico ed organizzativo. Infatti nella giornata conclusiva delle Finals il Presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi terrà la classica conferenza stampa di fine torneo e potrebbe annunciare l’accordo per mantenere il massimo evento ATP in Italia per altri 5 cinque anni, fino al 2030. In Italia sì, forse non più a Torino. Da giorni si rincorrono indiscrezioni, non tutte concordanti, sulla prossima fumata bianca, e lo stesso Gaudenzi, interpellato dalla stampa nazionale appena sbarcato a Torino, si è trincerato dietro un mezzo sorriso tagliando corto, “lo saprete domenica”. Andiamo per ordine.
    Le ATP Finals sono al quarto anno nella città sabauda, per il contratto in vigore il 2025 sarà l’ultima edizione a Torino. L’evento è organizzato in modo convincente, per la soddisfazione di giocatori, ATP, sponsor. Molti dei tennisti in gara nella kermesse di fine anno vivono a Monte Carlo, a un tiro di schioppo da Torino; l’impianto è di alto livello, la città ha accolto tutti con il suo solito rigore ma anche un calore importante. Tutti contenti insomma. Per questo Torino vorrebbe fortemente mantenere l’evento per altri anni, possibilmente cinque. Anche il Presidente FITP Angelo Binaghi si è speso con parole importanti in più occasioni, sottolineando l’impegno concreto a far restare il torneo di singolare che chiude l’annata a Torino, o in Italia, per altri cinque anni, forte del n.1 del mondo e di un movimento sempre più profondo e vincente ad ogni livello. Ricapitolando: parlando di rinnovo dell’accordo nei mesi scorsi, l’Italia è sempre rimasta in pole position.
    Le indiscrezioni parlano di almeno altre 3-4 offerte convincenti, probabilmente da Stati Uniti, Asia e sicuramente Arabia Saudita. Da Riyadh ormai si ha il tennis come obiettivo primario. L’aver portato le WTA Finals e le NextGenATP nel grande paese non ha placato l’appetito dei regnanti e dei ricchissimi fondi d’investimento (PIF), entrati nel mondo del tennis con un’importante sponsorizzazione relativa alla classifica e visibile anche a Torino. Tuttavia l’Italia ha messo sul piatto del rinnovo la qualità delle edizioni già svolte e il gradimento generale, e anche l’avere il miglior tennista del mondo – ancora assai giovane – è un asso della manica che può sbaragliare la concorrenza. Quindi le indiscrezioni parlano di accordo già raggiunto per altri 5 anni in Italia, ma forse non tutti a Torino.
    L’ATP ha voglia di crescere: vorrebbe un impianto ancor più grande e moderno rispetto all’Inalpi Arena, e per questo si guarda a Milano dove è in costruzione un nuovo palazzo dello sport in zona Rogoredo che ospiterà eventi delle prossime Olimpiadi invernali 2026. Una struttura all’avanguardia, dai progetti assai moderna e futuristica, con una capienza massima di 16mila spettatori, quindi superiore a quanto garantito dal palazzo dello sport torinese. Milano è una città molto in vista anche a livello internazionale, motore più dinamico dell’Italia a livello economico e delle tendenze, quindi candidatura fortissima per mantenere le ATP Finals in Italia. Quando il torneo di sposterebbe a Milano? Forse nel 2026, o più facile dal 2027. Infatti l’ATP attende di capire come sarà questo nuovo palasport milanese, già in costruzione – manca solo un anno e mezzo all’appuntamento olimpico – ma già nell’occhio del ciclone per problemi di vario tipo: lievitazione dei costi, qualche pasticcio ai cantieri, addirittura un allestimento interno che ha provocato le ire del CONI. Per tutto questo l’ATP resta cauta, tenendosi “stretta” Torino ed eventualmente pronta a sbarcare a Milano se l’impianto sarà soddisfacente.
    Torino resterebbe a bocca asciutta dopo aver vissuto annate splendide con i migliori del mondo? Nì. Si ipotizza che tennis di grande livello possa restare in città con la creazione di un torneo nuovo, un ATP 500, da svolgersi o in autunno prima delle Finals sempre all’Inalpi Arena, super collaudata, o in primavera su terra battuta, ma in quel caso lo spazio sarebbe da trovare (una ipotesi la settimana di Barcellona, altro evento di categoria 500, subito dopo Monte Carlo).
    Queste le indiscrezioni. È sempre bene essere cauti quando si parla di calendario ed eventi poiché le faccende politico sportive sono delicate, spesso i cambiamenti di rotta possono essere repentini, come i rilanci o rotture all’ultimo secondo nel corso di trattative assai complesse e con più attori attorno al tavolo. Un esempio concreto viene dalla scorsa primavera, quando alcuni media lanciarono come “ufficiale” la creazione del Masters 1000 in Arabia Saudita prima degli Australian Open, prontamente smentita e non accaduta.
    Non resta che attendere domenica, nella tarda mattinata, quando l’ATP comunicherà le sue decisioni. La speranza che si possa mettere un bello spumante in fresco, pronto a brindare. Anzi, due bottiglie…
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Zverev perfetto, supera Ruud in due set ed è quasi in semifinale alle ATP Finals

    Alexander Zverev (foto Getty Images)

    Con una grande prestazione, di qualità e sostanza, Alexander Zverev supera in due set Casper Ruud (7-6(3) 6-3 lo score) e si avvicina alle semifinali delle Nitto ATP Finals 2024 (gli basterà vincere un set nel prossimo incontro per la certezza). La partita è stata molto equilibrata, come dimostra il solo break ottenuto dal tedesco sul 4-3 del secondo parziale, dopo aver dominato il tiebreak del primo set, giocato anch’esso in modo impeccabile. Zverev ha servito con numeri eccellenti, pochi errori nonostante la grande spinta e ha meritato il successo, visto la sua attitudine più propositiva in campo. Ha convinto in particolare quanto Zverev sia stato dinamico per tutta la durata dell’incontro: poche o quasi nulle le fasi nelle quali ha aspettato la palla o si è affidato a un colpo interlocutorio non propedeutico all’offesa. Più discese a rete, più aperture di campo, ha convinto e giocato una partita di grande livello.
    Anche Ruud è stato autore di una prestazione molto buona, ha condotto i suoi game di servizio con molte prime palle in campo e comandando lo scambio col diritto, potente e continuo, ma nei momenti decisivi – il tiebreak in particolare – è andato sotto alla maggior qualità del rivale. Per decidere il secondo qualificato del gruppo Newcombe è necessario attendere l’esito degli ultimi incontri, previsti venerdì: Ruud vs. Rublev, e Alcaraz vs. Zverev.
    Il primo set è dominato dai giocatori al servizio. Ruud molto solido col diritto in spinta, davvero in gran spolvero questa settimana, mentre Zverev cerca qualche variazione e discesa a rete in più. Il norvegese si porta sul 5-4 con ben tre turni di servizio vinti a zero, ottima la sua prima palla e come aggredisce il colpo successivo. Quindi in risposta è rapido nel bloccare il colpo, avanzare sul campo e chiudere col diritto. Si ritrova avanti 15-30, a due punti dal set. Zverev  proprio il quel momento vince la partita: è costretto a chiedere il massimo al servizio (tira una bordata sulla riga a 224 km/h) e si porta 5 pari, uno slancio che lo porta ad alzare al massimo il suo livello. Il set va al tiebreak e Zverev scappa subito avanti di un mini-break, ben consolidato con una splendida difesa della rete. Perfetto Zverev nel passare da difesa ad attacco sul 3 punti a 1, scendere a rete e chiudere con un tocco sicuro, al termine di uno scambio da 20 colpi. Il tedesco chiude il tiebreak per 7 punti a 3, giocato da campione, più deciso e offensivo del norvegese. In tutto il primo set, solo due punti persi da Alexander con la prima di servizio in gioco, e 21 punti vincenti.
    In avvio di secondo set Ruud cerca di arginare il momento eccellente di Zverev, ma fa sempre più fatica nello scambio, e solo quando il servizio lo sostiene riesce a tenere testa al tedesco. Anche sulla diagonale di diritto Sasha trova profondità e Casper fa meno vincenti rispetto al primo set. Di break, o solo palle break, nemmeno l’ombra fino al 4-3 Zverev. Ruud sbaglia malamente un diritto d’attacco e si ritrova sotto 0-30, poi 15-40 con un altro colpo out. Ecco le due prime chance di break. Zverev strappa subito il break con il terzo errore col diritto del game di Ruud, passaggio a vuoto che paga con la sconfitta. Alexander serve sul 5-3 e chiude l’incontro  a zero, con un altro turno di battuta ineccepibile. Questo Zverev sembra il più in forma di tutti i giocatori ammirati a Torino finora. Solo se perdesse in due set da Alcaraz, e Ruud battesse in due set Rublev, allora si andrebbe a contare i game per stabilire chi passera in semifinale del terzetto. 
    Da Torino, Marco Mazzoni

    [2] Alexander Zverev vs [6] Casper Ruud ATP Nitto ATP Finals Alexander Zverev [2]76 Casper Ruud [6]63 Vincitore: Zverev ServizioSvolgimentoSet 2A. Zverev15-0 30-0 40-05-3 → 6-3C. Ruud 0-15 0-30 15-30 15-40 ace4-3 → 5-3A. Zverev 15-0 30-0 40-0 40-15 ace3-3 → 4-3C. Ruud 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3A. Zverev 15-0 30-0 ace 40-0 40-152-2 → 3-2C. Ruud 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-1 → 2-2A. Zverev 15-0 15-15 30-15 40-15 30-30 40-301-1 → 2-1C. Ruud 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1A. Zverev 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 3-1* 4*-1 5*-1 ace 6-1* ace 6-2* 6*-36-6 → 7-6A. Zverev 15-0 30-0 40-0 ace5-6 → 6-6C. Ruud 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-305-5 → 5-6A. Zverev 0-15 15-15 15-30 30-30 40-304-5 → 5-5C. Ruud 15-0 ace 30-0 40-04-4 → 4-5A. Zverev 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-15 40-30 df ace3-4 → 4-4C. Ruud 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4A. Zverev 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3C. Ruud 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-2 → 2-3A. Zverev 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2C. Ruud 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2A. Zverev 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1C. Ruud 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1

    Statistica
    Zverev 🇩🇪
    Ruud 🇳🇴

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    334
    309

    Ace
    11
    3

    Doppi falli
    1
    0

    Prima di servizio
    47/61 (77%)
    45/56 (80%)

    Punti vinti sulla prima
    41/47 (87%)
    33/45 (73%)

    Punti vinti sulla seconda
    9/14 (64%)
    7/11 (64%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    0/1 (0%)

    Giochi di servizio giocati
    11
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    173
    48

    Punti vinti sulla prima di servizio
    12/45 (27%)
    6/47 (13%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    4/11 (36%)
    5/14 (36%)

    Palle break convertite
    1/1 (100%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    11

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    12/12 (100%)
    10/11 (91%)

    Vincenti
    28
    13

    Errori non forzati
    11
    4

    Punti vinti al servizio
    50/61 (82%)
    40/56 (71%)

    Punti vinti in risposta
    16/56 (29%)
    11/61 (18%)

    Totale punti vinti
    66/117 (56%)
    51/117 (44%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    233km/h (144 mph)
    212km/h (131 mph)

    Velocità media prima
    219km/h (136 mph)
    193km/h (119 mph)

    Velocità media seconda
    172km/h (106 mph)
    161km/h (100 mph) LEGGI TUTTO

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    L’urlo di Alcaraz: ritrova smalto e batte Rublev alle ATP Finals. Decisiva la sfida con Zverev venerdì

    Carlos Alcaraz (foto Fraioli)

    “Non stavo così bene, ma… non c’ho pensato. Sono sceso in campo a giocare e dare tutto quel che avevo, cercando di vincere e divertire il pubblico”. Missione compiuta. Così Alcaraz ha parlato a caldo dopo aver battuto Rublev nel suo secondo match alle Nitto ATP Finals, un 6-3 7-6(8) al termine di una buona partita che ha visto lo spagnolo non al meglio ma nettamente in crescita rispetto alla versione abulica dell’esordio, battuto da Ruud. Il russo ha messo in campo tutto quel che aveva, ha spinto tanto e servito discretamente, ma le sue solite incertezze sotto pressione nella seconda parte del primo set gli sono costati i break che hanno rotto l’equilibrio. Molto tirato il secondo set, nessuna chance e tiebreak, dove il russo ha avuto anche due set point, ma come se li è giocati bene Carlos. Da campione.
    Il 21enne di Murcia ha servito davvero bene chiudendo l’incontro con 10 Ace, il 70% di prime palle in gioco vincendo l’84% dei punti, ed eccellente il 63% di trasformazione con la seconda; forte di una battuta così costante, ha condotto con totale agio i suoi game (non ha concesso alcuna palla break) e questo gli ha permesso di restare rilassato e focalizzato. E quando Alcaraz gioca sereno e libero dalla pressione son dolori per gli altri… Si concentrato sul contenere le sfuriate del rivale, cambiando marcia con alcune zampate bellissime che hanno esaltato il pubblico torinese e gli hanno dato la spinta per gli allunghi decisivi nel primo set e nel tiebreak. Alcuni diritti di Carlos hanno dell’incredibile per anticipo e controllo. Magistrali. Solido, centrato, ancora non il miglior Alcaraz, siamo lontani da quella furia travolgente e quell’anticipo che lo rende irresistibile, ma lo spagnolo si è mosso piuttosto bene per velocità degli spostamenti e tenuta nello scambio. I severi problemi di respirazione accusati nel primo incontro e negli allenamenti successivi sembrano superati. Dopo i dubbi di stamattina, gioca – non gioca, Carlito sembra deciso a spingere nel torneo ed affrontare Zverev venerdì in una partita che per lui sarà decisiva.
    Rublev non è dispiaciuto, se c’è stata una discreta partita con molti punti divertenti è soprattutto per merito suo. Ha forse fiutato l’occasione, con un Alcaraz non al meglio, memore di quel che era successo a Madrid lo scorso maggio, dove un Carlos non al meglio era crollato sotto il pressing del moscovita. Ha spinto tanto Andrey, reggendo discretamente bene anche sulla diagonale di rovescio, dove il gap con lo spagnolo a livello di sicurezza e spinta è ampio; anche lui ha messo in campo il 70% di prime, vincendo tre punti su quattro e più del 50% sulla seconda, ma il computo errori-vincenti è nettamente a favore di Alcaraz. Dove Rublev ha perso l’incontro è in risposta: pochissimo sulle prime dello spagnolo ma anche sulle seconde, dove poteva e doveva trovare punti importanti o almeno aperture per mettere più pressione al rivale. Per i suoi standard delle ultime settimane, dove hanno fatto il giro del mondo le sfuriate incontrollate di rabbia autodistruttiva, è stato bello tranquillo e focalizzato. Rublev ha giocato una buona partita, è stato Alcaraz a vincerla con la sua maggior qualità complessiva, non Andrey a buttarla via.
    La buona notizia per Alcaraz, oltre alla vittoria che lo tiene in vita nel torneo, è il miglioramento generale nella condizione atletica ed agonistica. Più vivo con le gambe e con piedi, è riuscito in più fasi ad aggredire la palla veloce del rivale entrando con forza e precisione. Molte accelerazioni col diritto hanno lasciato di sasso il rivale, ed esaltato il pubblico torinese. La sensazione è che contro lo Zverev ammirato nella prima partita del torneo servirà un Alcaraz ancora superiore. Sasha sta servendo molto bene, meglio di Rublev; rovescio contro rovescio il tedesco ha altra resistenza e potenza. Servirà un tennis ancor più efficace e continuo, sia come colpi e intensità fisica, perché la forza complessiva del tedesco è superiore a quella di “Rublo”. C’è un giorno di riposo per sentirsi meglio e ritrovare forza. Soprattutto, Alcaraz nel torneo c’è e sembra voler restarci il più a lungo possibile.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Veemente la partenza di Rublev: serve come un treno nel primo game, quindi in risposta entra forte col diritto e trova l’angolo. Alcaraz è costretto a chiedere il massimo al suo diritto sul 15-30. Scambi ridotti all’osso, entro una manciata di colpi il punto si decide. Con un Ace Carlos impatta 1 pari. Andrey è il primo a cedere sul primo vero lungo e duro scambio del match, ma serve bene. Non è un fulmine di guerra, ma Alcaraz sembra più vivo e pimpante rispetto alla prima partita, la palla gli esce più netta dalla racchetta ed è più rapido nello scattare lateralmente. 2 pari, Rublev inizia il game con un errore marchiano con lo smash, perde di vista il campo; poi un diritto in corsa in rete, per lui non impossibile, 0-30. Primo momento di stress nel match. Non è fortunato col nastro, ne approfitta Carlos con una smorzata perfetta. 15-40, prime due palle break del match. Solido Rublev, gran spinta col diritto con rischio calcolato. Bene Andrey, autorevole come si cava dal buco. 3-2. Nel sesto game Alcaraz scatena tutta la potenza del sul diritto sul 30-0, pallata incredibile anche perché su traiettoria verticale, senza peso. Esecuzione splendida. 3 pari. La lotta, e lo spettacolo, si accendono. Gran difesa di Rublev sul 15 pari, ricaccia dietro Alcaraz e si prende un bel punto. Il ritmo si è alzato molto, il moscovita regge anche sul lato del rovescio, poi commette un doppio fallo che forza il game ai vantaggi. Con grave errore col diritto inside out, Rublev concede una palla break. Non era la prima palla, la seconda non è abbastanza profonda… Alcaraz non si fa pregare: risposta aggressiva e quindi spara nell’angolo un diritto troppo veloce per esser difeso. Break, 4-3 Alcaraz. Rublev ha pagato a caro prezzo quel diritto errato e un calo al servizio. Rimedia da 0-30 Carlos, un ace e diritti aggressivi, 5-3. Alcaraz è paziente, lascia sfogare la furia col diritto di Rublev, con qualche errore di troppo, e sul 30 pari piazza una pallata che gli vale il set point. Se lo gioca malissimo il russo, con fretta cerca un diritto vincente dal centro che esce largo. Guarda il suo angolo smarrito Rublev, ha sprecato nei momenti decisivi, e mal gliene incolse… 6-3 Alcaraz, più solido e concreto.
    Lo spagnolo inizia il secondo set con un ottimo turno di battuta, 1-0. Il vantaggio gli permette di gioco molto rilassato, braccio sciolto e via, alterna bordate incisive a qualche tocco ottimo, come la smorzata in apertura del secondo game. Quando si scambia ora Rublev va in difficoltà, Alcaraz è piuttosto mobile e si difende con qualità. Ai vantaggi il russo torna a vincere uno duro e lungo scambio di ritmo, 1 pari. Alcaraz regala al pubblico due perle assolute nel terzo game, un diritto cross vincente raccogliendo la palla da cm dal suolo, che mano! E poi una smorzata millimetrica. Classe. Allarga le braccia Rublev, nemmeno il rischio in risposta lo aiuta, è come disarmato. Pandemonio nel quarto game! Carlos trova tre difese clamorose nello stesso scambio, l’ultima un passante che fa saltare in aria l’Inalpi Arena. Showtime! Rublev non ci sta e tira una mazzata di diritto delle sue, bella reazione emotiva, quel big-point del rivale poteva esser la spallata definitiva. 2 pari. Ma il suo problema è incidere in risposta: finora solo 7 punti vinti, e la miseria di 2 sulle seconde palle dello spagnolo. Niente. Quella pallata è come una scossa elettrica per Andrey, martella anche in risposta e si porta 0-30. Spreca poi malamente sotto rete nel quarto punto, era la chance per issarsi a palla break. Quattro punti di fila e 3-2 Alcaraz. Mazzata mentale per la già fragile psiche del russo… ma regge. 3 pari e forza tanto in risposta, ne trova una vincente spettacolare che smuove anche la severa maschera del suo coach Vicente. Non basta a strappare l’agognata PB, serve bene Carlito sul 30 pari, e si porta 4-3. Il servizio domina, alcuni big point sparsi qua e la, ma l’equilibrio regge. 5 pari e poi in un amen Tiebreak. Inizia bene Alcaraz, gran vincente col diritto; si prende il mini-break con una risposta profondissima nel terzo punto, 2-1. Si gira 4-2, bel ritmo complessivo. Bel rischio per il russo, una deviazione del nastro lo mette in difficoltà ma gestisce bene sotto rete, 4-3. Bellissimo punto vinto da Carlos!!! Attacchi, difese, si esplora tutto il campo e alla fine una volée alta di rovescio (difficile) di Rublo non è definitiva e il passante di rovescio di Carlito vincente. Applausi. 5-3. Doppio fallo! Paga lo sforzo del punto precedente lo spagnolo, restituisce il mini-break! 5-4. 5 pari con un bel servizio di Andrey. Attacca Alcaraz, ma la palla gli muore in corridoio. 6-5 e Set Point Rublev. Servizio al corpo e diritto vincente, ottimo Alcaraz. 6 punti pari. Ace! 7-6 e Match Point Alcaraz. Bel servizio del russo, 7 pari. Urka che errore!!! Attacca benissimo Carlos ma affossa una volée scolastica. 8-7 Rublev, SP #2. MMM, Carlos attacca col diritto e la palla gli resta in campo per un capello… si dispera Andrey. 8 pari. 9-8 Alcaraz, secondo Match Point. LA RISPOSTA di Carlos! La aggancia con la punta della racchetta, forse anche un po’ di buona sorte in una traiettoria così angolata che Rublev niente può. 10 punti a 8, Alcaraz vince. Bella partita, esce dal campo sotto un bell’applauso il russo, ma ancora sconfitto. Alcaraz è ancora in vita nel torneo, venerdì ci sarà una sfida super e decisiva contro Zverev, in campo stasera vs. Ruud (da favorito).

    [3] Carlos Alcaraz vs [8] Andrey RublevATP Nitto ATP Finals Carlos Alcaraz [3]67 Andrey Rublev [8]36 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* 4*-3 5*-3 5-4* df 5-5* 5*-6 6*-6 7-6* ace 7-7* 7*-8 8*-8 9-8*6-6 → 7-6A. Rublev 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-155-5 → 6-5A. Rublev 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 df4-4 → 5-4A. Rublev 30-0 40-0 ace4-3 → 4-4C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace3-3 → 4-3A. Rublev 15-0 30-0 ace3-2 → 3-3C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-302-2 → 3-2A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 15-15 df 30-15 40-151-1 → 2-1A. Rublev 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace1-0 → 1-1C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-0 ace ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. Rublev 15-0 30-0 30-15 30-30 30-405-3 → 6-3C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-304-3 → 5-3A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df 40-A3-3 → 4-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3A. Rublev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 2-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1A. Rublev 15-0 15-15 30-15 ace 40-150-0 → 0-1

    Statistica
    Alcaraz 🇪🇸
    Rublev 🇷🇺

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    321
    282

    Ace
    10
    7

    Doppi falli
    3
    1

    Prima di servizio
    44/63 (70%)
    53/76 (70%)

    Punti vinti sulla prima
    37/44 (84%)
    40/53 (75%)

    Punti vinti sulla seconda
    12/19 (63%)
    12/23 (52%)

    Palle break salvate
    0/0 (0%)
    2/4 (50%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    11

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    141
    53

    Punti vinti sulla prima di servizio
    13/53 (25%)
    7/44 (16%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    11/23 (48%)
    7/19 (37%)

    Palle break convertite
    2/4 (50%)
    0/0 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    11
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    10/13 (77%)
    3/6 (50%)

    Vincenti
    33
    14

    Errori non forzati
    26
    23

    Punti vinti al servizio
    49/63 (78%)
    52/76 (68%)

    Punti vinti in risposta
    24/76 (32%)
    14/63 (22%)

    Totale punti vinti
    73/139 (53%)
    66/139 (47%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    220km/h (136 mph)
    214km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    206km/h (128 mph)
    194km/h (120 mph)

    Velocità media seconda
    170km/h (105 mph)
    165km/h (102 mph) LEGGI TUTTO