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    Sinner 2024, il più “duro” di tutti

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Cosa accomuna i più grandi successi di Jannik Sinner nel 2024, oltre al quel suo tennis strepitoso che doma le contro mosse degli avversari? La superficie. L’italiano infatti ha trionfato agli Australian Open, Rotterdam, Miami, Cincinnati, US Open, Shanghai, ATP Finals e Davis Cup, all’aperto o al coperto e su manti sintetici di varia consistenza e velocità, ma tutti tornei disputati sul “duro”, la superficie che quest’anno l’ha reso quasi imbattibile e nettamente superiore a tutta la concorrenza. L’unico torneo vinto al di fuori del cemento è arrivato sull’erba di Halle, poi ottimi piazzamenti nella sua breve stagione su terra battuta (semifinali a Monte Carlo e Roland Garros), ma è indubbio che sugli hard court Jannik sia il più forte e con enorme distacco su tutta la concorrenza. Il suo 2024 sui campi in cemento è la terza miglior stagione dal 1990, da quando esiste l’ATP Tour come lo conosciamo oggi. Solo Roger Federer ha fatto meglio di lui, in due occasioni. 
    Nel 2024 Sinner ha vinto 53 match giocati sul sintetico sui 56 disputati (sconfitto solo a Indian Wells da Alcaraz, in Canada da Rublev e a Pechino da Alcaraz), con una straordinaria percentuale di successi del 94,6%. Federer ha fatto di poco meglio nel 2005 e nel 2006. Lo svizzero nel 2005 mancò l’annata perfetta sul cemento per un solo punto, non sfruttando un match point nell’incredibile semifinale degli Australian Open persa in cinque set contro Marat Safin, forse la partita tecnicamente più bella ed entusiasmante del nuovo secolo. Il russo poi vinse il torneo, e Roger visse un 2005 pazzesco con 50 vittorie su 51 partite disputate (98% di successi su hard court). Federer si è quindi confermato dominante anche nel 2006, quando sempre sul cemento vinse 61 delle 63 partite giocate (96,8%), perdendo solo contro Murray a Cincinnati e Nadal a Dubai, annata clamorosa.
    Altre due annate eccezionali per rendimento sui campi in duro, ma dietro al 2024 di Sinner, sono il 2023 di Djokovic, con 36 vittorie e solo due sconfitte (94,74% di successi) e Agassi 1995, con 53 incontri vinti a fronte di sole 3 sconfitte (94,64%). Altre stagioni notevoli per rendimento nei tornei sul cemento anche il 2017 di Federer (92,8%) e il 2011 di Djokovic (91,3).

    A historic season
    Enjoy @janniksin‘s crazy 2024 highlight reel pic.twitter.com/xJ1jCCKisu
    — Tennis TV (@TennisTV) November 26, 2024
    (alcuni dei punti più belli vinti da Sinner nel 2024, nella clip di TennisTv)
    Forte al servizio, fortissimo in risposta, un “muro” quando si scambia in progressione e sempre più completo nella gestione dei cambi di ritmo, Sinner sui campi in sintetico si esalta ed esplode tutta la potenza e precisione dei suoi colpi. Nel 2025 e nel futuro a venire non sarà affatto facile far meglio di quest’anno per percentuali di successi, ma la voglia di migliorare e l’attenzione ai dettagli di Jannik sono la via maestra per continuare a vincere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    I miglioramenti di Fritz al servizio: la conferma dai numeri

    Fritz con Sinner prima della finale di Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Un servizio “bomba”, e tanto altro. Taylor Fritz ha chiuso il 2024 col best ranking alla quarta posizione, forte di una seconda parte di stagione eccellente culminata con le finali disputate a US Open e ATP Finals, in entrambi i casi battuto da un Sinner scatenato. Netto è stato il miglioramento nel gioco dell’americano in ogni settore della prestazione, difesa e attacco. Taylor dalla scorsa estate è diventato sempre più intenso ed offensivo nello scambio, grazie ad un lavoro importante sulla mobilità e reattività che fin dalla risposta lo messo in condizione di trovare una posizione più corretta per tirare le sue accelerazioni vincenti senza perdere campo. Col diritto il californiano può prendersi il punto da ogni posizione, e il suo rendimento con il servizio è diventato tra i migliori del tour. Pure la consistenza negli scambi e le difese col rovescio ammirate a Torino sono state di prim’ordine. Un top 10 vero, consistente e pericoloso.
    Guardando le statistiche del sito ufficiale ATP, Fritz si attesta al settimo posto assoluto per rendimento del servizio con un rating di 293 punti. Sinner è quinto con 295,6, il migliore Zverev (300,3). 10,5 Ace per match e numeri in miglioramento rispetto al 2023, dove Fritz era nono in questo ranking di rendimento del colpo.
    Anche secondo le analisi dettagliate di Tennis Insight, Taylor ha avuto una crescita del rendimento della battuta molto importante rispetto all’anno scorso, arrivando a numeri eccezionali alle ATP Finals. Infatti l’americano è passato da un rating di rendimento del servizio di 8,3 punti nel 2023 a un complessivo 8.7 nel 2024, con un eccellente 9,1 relativo al solo torneo ATP Finals. I suoi servizi sono stati ancor più accurati in termini di vicinanza del rimbalzo alle righe che delimitano il rettangolo di battuta (da 58 cm del 2023 a 50 delle Finals 2024), la velocità media del primo servizio è passata da 124 miglia a 127 (sempre alle Finals), e notevole il miglioramento della percentuale di prime di servizio in gioco tra la media del 2023 e le Finals 2024, passata dal 59% al 68%. Una battuta così continua e consistente da portarlo in finale nel torneo dei “maestri”.
    Fritz nel 2024 ha vinto due tornei, Delray Beach e Eastbourne, tornei tutto sommato “minori”. Assai più significativi i suoi piazzamenti, le due finali perse contro Jannik, la semifinale a Shanghai (persa vs. Djokovic), i quarti a Wimbledon e Roma, la semifinale a Madrid e i quarti a Melbourne. Il suo obiettivo per il 2025 deve essere non solo la conferma della posizione nel ranking quanto vincere tornei di primissima fascia. In carriera ha alzato il trofeo del Masters 1000 di Indian Wells nel 2022, suo titolo più importante. Ce la farà?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Davis Cup e BJKCup su SuperTennis per 4 anni. Binaghi: “Se non ci concedono Rai1, ci terremo l’esclusiva”

    Angelo Binaghi, Presidente FITP

    Supertennis trasmetterà dal 2025 per quattro anni la Davis Cup e la Billie Jean King Cup, in esclusiva a meno che la tv di stato non conceda al tennis il canale principale, Rai 1. Siamo campioni del mondo nel tennis a squadre e meritiamo lo stesso trattamento della nazionale di calcio. Così dichiara il Presidente FITP Angelo Binaghi in un’intervista a Il Foglio.
    “Più tennis sulla rete ammiraglia, Rai 1, e non su Rai 2. Chiedo solo pari opportunità con la Nazionale di calcio. Non posso più sopportare che il tennis venga considerato dalla Rai uno sport minore. Non lo è. Lo dimostrano gli ascolti”. afferma Binaghi. “Il nostro scopo non è commerciale ma divulgativo ma chiediamo attenzione. Abbiamo il nostro canale e se la Rai non ci dà le giuste risposte offriremo il bel tennis sul nostro canale tematico”.
    Alla tv di Stato, prosegue il Presidente, “[abbiamo sempre offerto] la nostra disponibilità. Siamo venuti incontro alle richieste e concordato perfino gli orari delle gare degli Internazionali di Roma”.
    Binaghi ha chiesto ai vertici della Rai una collocazione più prestigiosa per il tennis. “Mi è stato risposto che ci sono valutazioni di marketing. Ovviamente ho ringraziato l’ad Rossi, ma io devo fare l’interesse del tennis, e gli sarei più grato quando la Rai ci darà la vetrina della nazionale di calcio, Rai 1. E’ una sfida per tutti. Il nuovo Sinner deve vedere il tennis sulla tv pubblica e non su una pay tv. Il tennis è popolare come il calcio, la Rai lo comprenda. Il danno è per il Paese”.
    “Gli spagnoli hanno avuto la possibilità di vedere sulla loro tv pubblica la finale del Roland Garros, la finale tra lo spagnolo Alcaraz e Zverev”. In Italia, invece, “la nostra Paolini è arrivata in finale a Wimbledon ma gli italiani non hanno visto la partita in chiaro, sulla Rai”. Questo succede – si legge sul sito FITP – perché nella lista degli eventi sportivi considerati di interesse generale, da trasmettere in chiaro (non necessariamente sulla Rai), per quanto riguarda il tennis figurano soltanto semifinali e finale delle nazionali italiane in Coppa Davis e Billie Jean King Cup, e di giocatori o giocatrici italiani agli Internazionali BNL d’Italia. L’elenco è contenuto nella delibera 131/12/CONS dell’AGCOM, approvata nel marzo 2012.
    Binaghi incalza: “Chiedo una finestra in chiaro, una vetrina vera, per le partite. Voglio che le finali dello Slam possano essere guardate dai ragazzi che amano il tennis”. Ne ha parlato anche al Governo, spiega. “Mi hanno assicurato che la norma verrà modificata. Speriamo, e presto”.
    Il prossimo anno SuperTennis trasmetterà anche il WTA Tour e il Challenger tour, oltre alle due principali manifestazioni a squadre, Davis e BJKCup. Fa bene Binaghi ad alzare l’asticella: in questo momento storico di vittorie mai raggiunte prime e di boom del tennis in Italia, avere la massima visibilità e considerazione anche sulla Tv pubblica sarebbe un contributo importante, inclusa la possibilità di vedere le finali degli Slam in chiaro, come accade in molti paesi con le Pay Tv che detengono i diritti per l’intero torneo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    2024, anno più azzurro che mai. Tutte le vittorie italiane, dagli Australian Open di Sinner alla Davis Cup di Malaga

    Jannik Sinner con la coppa degli Australian Open 2024

    “Sky is the limit” dicono a Londra e dintorni. Se ci credi e lavori duro, le vittorie arriveranno e non c’è limite alle possibilità di successo. Verissimo, è la miglior filosofia di vita, quella che anima Jannik Sinner e l’ha issato sul trono del tennis mondiale con un percorso partito da lontanissimo, forte della sua Straordinaria Normalità. E c’è non solo lui animato da questo mantra. C’è Jasmine, Matteo e tutti gli altri. Non sono piovuti dal cielo, nient’affatto. C’è lavoro, mentalità, metodo. C’è un sistema Italia che funziona e sembra aver consolidato le fondamenta per auto alimentarsi, questo è ancor più importante. L’insegnamento alla base è migliorato, i club sono dinamici, la Federazione ha tagliato inefficienze e sostenuto la bontà del lavoro locale, con sinergie e competenza, tecnica e manageriale. L’attualità è talmente bella che sembra di volare, successi che a riavvolgere il nastro della memoria a quando per anni a malapena riuscivamo a passare tre turni in uno Slam sembra impossibile… Invece è tutto vero, verissimo. L’Italia è nazione leader nel tennis. Abbiamo vinto praticamente TUTTO nel 2024. Campioni del mondo a squadre nel maschile e nel femminile. Medaglie olimpiche, il n.1 del mondo tra gli uomini al termine di una delle migliori stagioni di sempre, e la n.4 tra le ragazze, con due finali Slam per Jasmine e l’Oro in doppio a Parigi. Abbiamo 9 top 100 negli uomini, molti sono giovani e con ampi margini di crescita. Il 2024 è un’annata così bella che far meglio o solo confermarla sarà difficilissimo, ma adesso è il tempo di riposare e gioire, con una racchetta sotto l’albero di Natale mai così brillante.
    Ripercorriamo tutti i principali successi dei tennisti italiani nel 2024, dal clamoroso successo Slam di Jannik Sinner all’Australian Open, che ha riportato un major tra gli uomini in Italia da Parigi ’76 e le acrobazie di Adriano Panatta, alla seconda vittoria in Davis Cup consecutiva per i ragazzi di Filippo Volandri, forti di uno Jannik stellare e di un gruppo di grande talento. C’è davvero di tutto in questo 2024, vittorie in tutti gli angoli del mondo, ed è giusto sottolineare quanto Paolini sia andata vicino a vincere Wimbledon… Roba da brividi.

    28 gennaio 2024, Australian Open: Jannik Sinner rimonta due set a Daniil Medvedev e vince il suo primo Slam in carriera. Lo fa battendo dai quarti il n.5, il n.1 e il n.3 del mondo, ossia il percorso più tosto possibile. E quel n.1, era un certo Novak Djokovic, imbattuto nel torneo una volta sbarcato in semifinale…

    Sublime from Sinner
    The Italian clinches his maiden Grand Slam title
    He triumphs in five hardfought sets 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3 to win #AO2024. @janniksin • @wwos • @espn • @eurosport • @wowowtennis pic.twitter.com/DTCIqWoUoR
    — #AusOpen (@AustralianOpen) January 28, 2024

    4 febbraio 2024, Linz: lo “strano” doppio Errani – Paolini inizia a funzionare per davvero, le due vincono in Austria il secondo torneo WTA assieme. Geometrie, sincronismi, con Sara clamorosa sul net e Jasmine esuberante e sempre più a suo agio. Semi che diventeranno rose bellissime in estate.
    11 febbraio 2024, Cordoba: Luciano Darderi nella natia Argentina gioca una settimana da urlo e vince il primo ATP in carriera. Inizia la sua cavalcata sul tour, con altre vittorie che lo issano fino ad un passo dall’entrare nella top30. A soli 22 anni e praticamente zero esperienza sul veloce nei grandi eventi.
    18 febbraio 2024, Rotterdam: Sinner alza il trofeo dell’importante torneo indoor europeo, il miglior 500 al mondo per tradizione e campo di partecipanti. Il suo treno corre velocissimo, per lui 12 vittorie consecutive nel nuovo anno, forte del clamoroso finale di 2023. Il computer non lo certifica, ma gli avversari sono consapevoli che è già il migliore del mondo. Lo diventerà 4 mesi dopo.
    18 febbraio 2024, Buenos Aires: Non solo Sinner. Pure Bolelli e Vavassori vincono, il doppio nel torneo argentino. Un successo contro un team tra i più collaudati al mondo, Granollers Zeballos.
    24 febbraio 2024, Dubai: il secondo mese dell’anno si chiude con il “botto”, Paolini trionfa nel primo WTA 1000 in carriera, al termine di un torneo duro e ben giocato. Impressiona il tennis offensivo dell’azzurra, passata in pochi mesi da acerrima lottatrice a gran produttrice di gioco. Solo Pennetta e Giorgi erano riuscite prima di lei a vincere un torneo di questa categoria.

    Jasmine’s crowning moment in Dubai 💜#DDFTennis pic.twitter.com/ZTP3WJ2wzK
    — wta (@WTA) February 24, 2024

    31 marzo 2024, Miami: l’uovo di Pasqua più bello è la coppa di Sinner al Masters 1000 della Florida. Domina il torneo con una superiorità imbarazzante sui rivali, in particolare su Medvedev, scherzato come mai prima in carriera. Sul cemento Jannik è quasi imbattitile.
    7 aprile 2024, Marrakech: si torna sul rosso ed è subito un italiano a vincere il primo torneo. Berrettini! Matteo lotta come un leone e doma uno dopo l’altro tutti gli avversari, vincendo un torneo che lo fa tornare di prepotenza nel radar del grande tennis dopo un’autunno da dimenticare. È il torneo n.90 vinto da un italiano sul tour Pro.
    19 maggio 2024, Roma: tutti sognavano il trionfo di Sinner, inutile prenderci in giro. Invece Jannik è k.o. all’anca, si presenta al Foro Italico la domenica prima del torneo e c’è parecchia apprensione. Il torneo lo vince Zverev, ma le immagini dell’anno sono la folla oceanica che saluta Nadal all’ultima presenza in Italia, e il sorriso vincente di Sara e Jasmine. Errani aveva già vinto con Vinci 12 anni fa, la coppia cresce a dismisura, e si diverte.
    23 giugno 2024, Halle: Sinner alza il suo primo trofeo su erba nell’ormai classico appuntamento pre Wimbledon in Germania. Lo fa da n.1 del mondo (lo è diventato il 10 giugno), è il suo 14esimo titolo in carriera. Nemmeno i prati frenano Jannik, non fanno più paura.
    23 giugno 2024, Halle: anche Bolelli – Vavassori trionfano nel torneo di doppio, per un en plein azzurro da cineteca. Bravi! La qualificazione alle Finals è sempre più probabile…
    21 luglio 2024, Gstaad: estate non è solo mare e spiaggia, è anche tennis sulle Alpi, e in quota il servizio di Berrettini decolla e diventa imprendibile. Domina il torneo svizzero, alzando di nuovo il (pesante) trofeo già vinto nel 2018, in quel che fu il suo primo alloro da Pro. E la settimana dopo…
    27 luglio 2024, Kitzbuhel: …arriva il secondo titolo di fila e terzo in stagione per Berrettini, stavolta nella fascinosa località austriaca ai piedi della mitica Streif di sci. Sono i 10 i titoli in carriera per Matteo, tutti tra erba e terra battuta, ma il più bello deve ancora arrivare…
    3 agosto 2024, Olimpiadi di Parigi: Lorenzo Musetti gioca un torneo eccezionale e vince il Bronzo olimpico, esattamente 100 anni dopo l’ultima medaglia ufficiale, quella di Uberto de Morpurgo sempre nella Ville Lumiere. Musetti dopo Wimbledon certifica il suo nuovo status, nei grandi appuntamenti lui c’è.

    Lorenzo Musetti, Olympic bronze medalist
    WHAT A MOMENT. pic.twitter.com/LW5F5FMKah
    — Bastien Fachan (@BastienFachan) August 3, 2024

    4 agosto 2024, Olimpiadi di Parigi: dopo il bronzo, ecco l’Oro! Sono Errani e Paolini a far suonare l’inno di Mameli a Roland Garros in versione olimpica, con una bellissima vittoria di coppia che certifica il loro status di campionesse. Avevano iniziato quasi per gioco, ma quanto le piace giocare ora…
    19 agosto 2024, Cincinnati: Sinner non conferma il primo titolo 1000 in carriera in Canada, ma vince quello successivo in Ohio, mostrando un tennis non ancora al top come in Australia ma in crescendo. Infatti a New York…
    24 agosto 2024, Winston-Salem: tutti gli occhi sono puntati su US Open, ma nell’ultimo antipasto prima del quarto Slam stagionale ecco che sbuca Lorenzo Sonego. Il torinese si prende una bella soddisfazione dopo un periodo non eccellente, torna a vincere un torneo, quarto in carriera. Bellissima la finale dove schianta il talento locale Michelsen, che sotto gli attacchi garibaldini del nostro non ci capisce niente.
    5 settembre 2024, New York: Errani più invecchia, più migliora. Gioca il torneo di singolare con grinta leonina e trascina Vavassori al successo nel doppio misto. È un titolo storico, perché mai una coppia tutta azzurra aveva vinto un misto Slam. Bravi!
    8 settembre 2024, New York: Sinner è nel ciclone del caso “Clostebol”, è accolto con diffidenza da pubblico e colleghi, anche per colpa di una stampa (perlopiù estera) lacunosa del capire i motivi legali e disciplinari della faccenda. Lui è di granito, va avanti per la sua strada e dopo un primo set shock all’esordio domina il torneo e vince il secondo Slam in carriera, mai un italiano aveva trionfato nel maschile a US Open (c’era riuscita Pennetta nel 2015). Sinner sempre più n.1, sempre più recordman del tennis italiano.

    Il momento in cui #Sinner ha scritto un’altra pagina di storia del tennis! ❤️💪#USOpen pic.twitter.com/ZuEfgqIF8X
    — SuperTennis TV (@SuperTennisTv) September 8, 2024

    2 ottobre 2024, Pechino: Bolelli e Vavassori vincono il 500 cinese e di fatto staccano il biglietto per le ATP Finals. Bravissimi!
    6 ottobre 2024, Pechino: anche il doppio femminile è azzurro, ovviamente grazie a Sara e Jasmine. Punti che aprono le porte delle WTA Finals di doppio. Che dire… leggendarie.
    13 ottobre 2024, Shanghai: la trasferta asiatica di Jannik Sinner si chiude con il settimo titolo in stagione e terzo 1000 dell’anno, dominando in finale un Djokovic mai domo. Alla stretta di mano la faccia di Novak è tutto un programma… quella di uno che sente di esser stato sorpassato di brutto dal giovane rivale. Nel torneo Jannik si assicura anche il n.1 di fine anno, altro risultato eccezionale.
    17 novembre 2024, Torino: Jannik domina le ATP Finals. Non vince, stravince. Non perde un set, non capitava dal 1986 quando il diritto dello “zar” Lendl terrorizzava i rivali al Madison Square Garden, su quel leggendario campo senza corridoi… Sinner è nettamente il più forte di tutti, in semifinale contro Ruud produce un tennis allucinante per velocità e potenza, tanto che Casper dice stordito dopo il match “almeno contro Djokovic e Nadal riuscivi a palleggiare, contro Sinner non si può”.

    The winning moment captured inside the Inalpi arena! #NittoATPFinals https://t.co/VHeNSap3Vm pic.twitter.com/hRuX8A2Xpw
    — Tennis TV (@TennisTV) November 17, 2024

    2o novembre 2024, Malaga: l’Andalusia è teatro degli ultimi due bellissimi successi stagionali del tennis italiano. Le ragazze si Tathiana Garbin battono tutte le rivali, e si prendono le quinta Billie Jean King Cup, la “Davis-rosa”. Coronamento di un’annata eccezionale per Paolini ed Errani, sempre decisive nel doppio.
    24 novembre 2024, Malaga: E sono tre! Jannik, Matteo e tutto il team di Volandri conferma il titolo dell’anno scorso, alziamo la terza “insalatiera” della nostra storia. La riportiamo a casa, e farà forse di nuovo un tour in tutta Italia. Ormai è il tennis nelle case di tutti gli italiani. Siamo i più forti.

    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Davis Cup 2024: una vittoria di squadra, trainata da Berrettini

    Matteo Berrettini esulta a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Una manifestazione affascinante, complessa e pure “scomoda” come la Davis Cup la si vince di squadra, costruendo un team solido che sopperisce a qualche assenza pesante nelle varie fasi dell’evento e crea un clima positivo per spingere ogni membro a dare il massimo e reggere la pressione di partite mentalmente durissime. Tuttavia capita quasi sempre che all’interno di una squadra ci sia un tennista che spicca sugli altri, che trascina il gruppo moralmente e fisicamente sul campo, alzando il livello generale e risultando così decisivo al successo. Nell’edizione 2023 era stato indubbiamente Jannik Sinner a caricarsi tutto e tutti sulle proprie spalle, vincendo le proprie partite e dando sicurezza a Lorenzo Sonego, compagno di doppio altrettanto importante per il successo italiano. La vittoria di quest’anno porta ancora la firma del nostro magnifico n.1, impeccabile  nelle sue tre partite in singolare a Malaga, ma il giocatore simbolo dell’Italdavis 2024 è senza ombra di dubbio Matteo Berrettini. È lui il volto del team azzurro capace di alzare la terza “insalatiera”, colui che più di tutti desiderava vincere dopo aver solo assistito in panchina da “primo tifoso” al successo dell’anno scorso. Se l’era ripromesso, un chiodo fisso, e un patto con Jannik: il prossimo anno torniamo qua e la vinciamo insieme. Sinner è uomo di parola, non promette niente a caso e il suo verbo è scolpito nella pietra, perdura nel tempo e puoi fidarti ciecamente. Missione compiuta, grazie alla potenza dell’altoatesino, sempre più dominante nel tennis maschile, ma anche e soprattutto grazie a Berrettini che oltre ad esser stato decisivo a Malaga lo è stato a Bologna nella fase a gironi.
    Matteo infatti dopo US Open si è preparato a dovere per essere presente nella città emiliana a metà settembre e guidare la giovane truppa di Volandri, con Cobolli all’esordio e priva pure di Musetti, oltre che Sinner (campione a New York una manciata di giorni prima della Davis e per questo giustamente esentato). Berrettini è campione dentro, si è preso la responsabilità morale di guidare i compagni, lo si vedeva chiaramente nella settimana bolognese. È diventato Primus inter pares, leader morale di un gruppo di enorme potenziale ma ancora acerbo.
    Volandri ha fatto il suo da capitano, e la seconda vittoria di Malaga ha confermato ancor più quanto il suo ruolo sia stato sottovalutato… “Ha vinto Sinner da solo” pensava l’italiano tifoso-medio… Chiaro, l’anno scorso Jannik ha trascinato tutti con un’esuberanza tecnica e morale superiore, …come ha fatto in semifinale a battere un fortissimo Djokovic in singolare e poi “triturarlo” anche in doppio è roba già entrata nella leggenda del nostro sport per la porta principale. Ma “Filo” era lì, ha fatto da parafulmine in mille occasioni, silente e risoluto, e quest’anno non ha sbagliato una scelta, una mossa. Applausi sinceri. E il treno vincente è partito da Bologna, dai gironi, dove era necessaria la serenità in un gruppo giovane e ancor più il carisma di uno come Matteo, che tra sguardi seri e risate da amico della porta accanto è stato decisivo a sostenere moralmente i compagni.
    Testa, ma anche campo… a Bologna erano necessari i punti in singolare di Berrettini e lui ha marcato presente. Ha lottato, non ha giocato nemmeno il suo miglior tennis a differenza di Malaga, dove ha davvero impressionato ricordando a tratti il giocatore devastante capace di fare finale a Wimbledon, semi a Melbourne e US Open e tanto altro. Anche a Malaga erano necessari i suoi punti, nel doppio decisivo contro gli argentini e poi nei primi singolari di semifinale e finale. E Matteo non ha tradito le attese. Non poteva farlo, non era consentivo. Imperativo categorico diventato scudo protettivo contro ogni possibile malasorte o problema. No, stavolta no. Voglio vincere e vinceremo. Tutto è partito dalla sua forza morale, dalla sua voglia assoluta di rivalsa, di riprendersi almeno in parte quel che un fato maligno sotto forma di infortuni gli ha tolto per troppo tempo. Così che Berrettini ha affrontato un autunno solo discreto sul tour, con qualche sconfitta di troppo, ma l’obiettivo era affinare la condizione e sbarcare a Malaga con la massima forma possibile, per farsi trovare pronto ed esplodere tutta la sua potenza. Singolare o doppio non importa; conta solo giocare al proprio meglio e mettere in campo tutto e di più, per andare a prendersi la vittoria più pesante in carriera. Per una volta le cose sono andate esattamente come voleva lui, anzi, forse ancor meglio.
    Infatti in molti – incluso chi scrive – era non poco dubbioso sul rendimento in doppio del nostro Matteo-Nazionale. La sua storia nella disciplina è modestissima, e di grandi vittorie non c’era traccia. Ma si torna al punto di prima, anzi ai due punti focali. Sinner, la sua aura, quella che trasmette in campo ai compagni ed avversari; il desiderio diventato imperativo di vincere in Berrettini. Così Matteo ha giocato indubbiamente il suo miglior doppio in carriera. Pochi gli schemi “classici” applicati insieme a Jannik per chiudere l’angolo e aggredire lo spazio… ma c’era tanto di quel servizio, di quella potenza e di quella voglia di vincere che i due rispettabilissimi argentini pur giocando assai bene alla fine hanno ceduto. E nonostante il romano avesse a fianco il tennista più forte del mondo, i punti più belli e pesanti se li è presi proprio Matteo, con qualche risposta di rovescio che è andata oltre ai suoi difetti, con tempi di chiusura sul net ottimi, e bordate devastanti.
    Forte di questa vittoria decisiva, in semifinale c’era un minimo dubbio: tenerlo buono per un altro eventuale doppio decisivo, o mandarlo subito in campo a sfidare l’australiano? Probabilmente Volandri e Berrettini non avranno quasi parlato, sarà bastato uno sguardo. Matteo si è preso la responsabilità di giocare il primo match contro l’insidiosissimo davisman Kokkinakis e ha vinto una partita meravigliosa, dura, pure in rimonta. L’ha vinta con lo spirito guerriero di chi non contemplava la sconfitta come possibilità. Stavolta vinco io, la coppa voglio alzarla insieme agli altri. Da protagonista. Detto fatto, e bis nella finale, con una prestazione ancora superiore contro Van de Zandschulp, demolito nelle sue relative certezze dalla forza mentale e potenza di un Berrettini troppo voglioso di vincere per potersi permettere anche il minimo dubbio o incertezza. Lo sguardo verso la panchina prima del break strappato in finale, o quel recupero col taglio sotto di diritto contro Kokkinakis… giocate e momenti che non si possono spiegare affidandosi al libro del gioco, lì si entra in territori che rimandano all’animo, alla Forza del Pensiero di un ragazzo profondo, umile e determinato. Uno che per una volta è stato più forte della sfiga e degli avversari. Si è regalato e ci ha regalato una vittoria memorabile. Per lui è il titolo più “pesante” in carriera, dopo 10 ATP tra 250 e 500. Questa Davis Cup vale di più, tanto di più. Grazie Matteo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner batte un ottimo Griekspoor, L’ITALIA TRIONFA PER LA TERZA VOLTA IN DAVIS CUP!!!

    Jannik Sinner a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Classe immensa, ma stasera nella bolgia colorata di Malaga soprattutto testa e cuore, e forse così è ancor più bello. Grazie Jannik, Grazie Matteo, grazie a tutta la squadra azzurra!!! La Davis Cup è la competizione che più di ogni altra si vince con il cuore, con la testa, con la determinazione, proprio quella che ha spinto il nostro magnifico Sinner a vincere una dura partita contro un tostissimo e mai domo Tallon Griekspoor, battuto per 7-6(2) 6-2 nel secondo singolare della finale. Una vittoria meritata che porta il secondo punto all’Italia contro l’Olanda e regala al nostro tennis la seconda Coppa Davis di fila e terza nella nostra storia. Si chiude un’annata di tennis INCREDIBILE per il tennis italiano. Abbiamo il n.1 del mondo nel maschile con due Slam vinti e le ATP Finals; abbiamo la n.4 al mondo in Jasmine Paolini nel singolare femminile (con due finali Slam disputate, prima nella storia a Wimbledon per una nostra giocatrice) e siamo campioni di Billie Jean King Cup, oltre alle medaglie olimpiche. Il 2024 non si poteva chiudere meglio, con una cavalcata trionfale ed emozioni che non potremo mai dimenticare.
    Ci sarà tempo per analizzare a freddo questa settimana di Davis Cup e l’annata irreale di Jannik Sinner, ma a caldissimo e con il cuore che batte fuori scala per l’emozione non possiamo che sottolineare per l’ennesima volta quanto il nostro n.1 sia un campione totale, uno che trova il modo per vincere anche quando al di là della rete c’è un avversario formidabile, capace di giocare il suo miglior tennis possibile, mentre le tue gambe non vanno come i giorni migliori. Il secondo singolare della finale di Coppa Davis infatti ha visto un Jannik tutt’altro che al massimo del suo rendimento con i colpi da fondo campo, in particolare nel primo set, parziale nel quale è stato il servizio a portarlo fino al tiebreak, più che ogni altra fase di gioco. Spesso in leggero ritardo sotto i colpi potenti e molto aggressivi dell’olandese, è stato proprio l’azzurro a concedere le uniche palle break, cancellate senza tremare. “Ai punti” per dirla in gergo pugilistico, c’era arrivato meglio Tallon al gioco decisivo. Ma quando entra in scena la parola “decisivo”, allora la musica cambia e la rock star diventa Jannik, bravo come nessun altro nel reggere la pressione e giocare un tennis pratico, lucido, consistente. La sua aura di campione aleggia davvero sul campo, è palpabile, e questo irretisce gli avversari, li porta a giocare sopra il loro massimo ritmo di controllo perché sono consapevoli che il nostro alza il muro e non regalerà niente. Alcuni non reggono e crollano sotto la tensione; altri, come Griekspoor, invece esagerano e sbagliano per eccesso di foga. Jannik invece ha giocato un tiebreak magistrale, solo scelte giuste, solo giocate precise e calcolate, con una precisione da chirurgo. La palla corta che ha spaccato il tiebreak, per la perfezione dell’esecuzione e come l’ha costruita, è da far vedere in ogni scuola tennis e maestri d’Italia. Perfetta.
    Si ipotizzava che nel secondo set, subita la “mazzata”, l’olandese crollasse, memore anche delle totali sconfitte patite contro l’azzurro. Invece Tallon ha se possibile ancor più alzato l’asticella, arrivando a giocare con un furia quasi cieca, persino cattiva tanto è stato aggressivo. Ha esagerato di nuovo, ed è andato sotto, un break che pareva definitivo. Invece Sinner per la prima volta in tutta la settimana di Malaga ha giocato un game brutto, con un doppio fallo e scelte di gioco sbagliate. È umano, ma in questo 2024 è diventato talmente forte da averci quasi disabituato a commettere errori e giocate non corrette… Invece per una volta ha sbagliato tutto e subito il contro break. Bagarre? Sì, ma la forza di Sinner è uscita proprio in quel momento, e lì ha vinto l’incontro, quando le cose si erano messe mica bene… Jannik è salito in cattedra in risposta, andando ad agganciare alcune prime palle con tuffi in massimo allungo tutt’altro che disperati, e trovare pure traiettorie interessanti, profonde, che hanno spinto il rivale ad attacchi difficili, ed errori. Sostanza, visione, lucidità e forza, anche se nelle gambe dopo la tirata delle ATP Finals di dinamite non ce n’era più tanta. Quanto basta a mettere pressione al rivale e strappare il break che ha rotto definitivamente l’equilibrio. Sinner è volato via verso il successo, imprendibile.
    Jannik stellare per la sua voglia di vincere, per come riesca a sorprendere ogni volta trovato le misure all’avversario e superarlo, affidandosi a giocate e colpi diversi a seconda delle necessità. In una giornata meno brillante con i piedi e nella reattività, e quindi più difficile per imporsi con i vincenti a massima velocità, Sinner si prende la vittoria servendo da campione, rispondendo in modo clamoroso nei passaggi chiave, alzando il muro in difesa e facendo sentire la sua presenza in campo. È un vero leader e n.1 anche per questo, non solo per quelle giocate talmente veloci e consistenti che lasciano di stucco. Oggi nella finale di Davis Cup ha regalato al pubblico “solo” alcuni dei suoi vincenti spaziali. Chissenefrega. Una finale è da vincere, e Sinner VINCE. Come Berrettini.
    È bellissimo concludere questo commento con l’abbraccio fraterno tra Jannik e Matteo. I due tennisti più forti e vincenti del Rinascimento del tennis italiano, finalmente vittoriosi insieme. Grazie ragazzi! Siete fantastici!
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner parte col braccio “caldo”: due Ace, così per mettere le cose in chiaro su chi comanda… Bellissimo il pressing col diritto di Jannik, disegna il campo e chiude. 1-0. Il primo punto in risposta Sinner se lo prende con una smorzata di diritti perfetta dopo 3-4 mazzate profonde. Griekspoor regge e vince il suo primo game. Nel terzo game Jannik sbaglia un diritto d’attacco, 15-30, e poi 15-40 con un errore di rovescio in manovra di Sinner. Due palle break, improvvise visto l’ottimo avvio, ma poche prime nel game. Attacca con coraggio Tallon sulla seconda palla, ma ottimo il passante potente dell’italiano. Sulla seconda spreca l’olandese, dopo una bella risposta sbaglia l’attacco in back. Salva il game grazie al servizio, eccellente il “kick” sul punto decisivo. Griekspoor ha preso la partita petto, nessuna attesa e spinge tutto al massimo, del resto non ha niente da perdere ed è davvero rapido nell’avventarsi sulla palla. Grande livello, la sensazione è che non possa giocare molto meglio di così, è al “top”. Torna a comandare il servizio, ben 5 Ace per l’azzurro in tre turni. Quando Tallon riesce a spingere alla massima velocità, Jannik è un filo meno rapido a scattare come un fulmine lateralmente, ma compensa servendo come un treno e comandando dal centro del campo, trovando una profondità e ritmo notevolissimi, un forcing che dopo 4-5 colpi stronca la resistenza dell’olandese. Serve anche bene l’orange, rischia tanto come sul 40-0 dell’ottavo game, tanto che commette doppio fallo nel cercare tanta spinta. Sinner stazione molto lontano, manda un segnale all’avversario “iniziamo lo scambio”, ma non sempre funziona. 4 pari. Il nono game inizia col nono Ace dell’azzurro, poi altre due bordate eccellenti. Bene così, perché nell’unico scambio è Jannik a sbagliare per primo, e poi si consegna a Griekspoor con un attacco di diritto stranamente corto e poco rapido per i suoi standard d’eccellenza. Poco male, chiude a 30 il gioco Jan, 5-4 Italia. Martella con enorme intensità Tallon, un fulmine del tirare a tutta il primo colpo di scambio, spesso in contro piede rispetto all’angolo del servizio. Solo 4 punti persi alla battuta per lui, e 5 pari. Serve bene anche Jannik, con l’Ace n.11 si guadagna il 6-5. Game #11, pressione massima di Tallon che esagera col diritto in spinta. 0-15, perde uno scambio rocambolesco ma si issa al tiebreak col servizio. ACE di Jannik nel primo punto, erroraccio di Tallon nel secondo, un rovescio banale spedito in corridoio, peggior gratuito di tutto il match, 2-0. Sfonda col diritto l’azzurro nel quarto punto, frustata inside out micidiale, miglior accelerazione del match, 3 punti a 1, e poi 4-1 con il “solito” scambio in pressione vinto dal n.1. Poche prime dell’olandese, Jannik ne approfitta costruendo bene lo spazio per infilare all’improvviso una smorzata magnifica, taglio sotto alla palla col diritto magistrale, talmente ben eseguita che Griekspoor non ci prova nemmeno perché preso in contro tempo totale. Esecuzione top, con il momento ideale per tirarla. CAMPIONE. Con un gran servizio Sinner volta 6 punti a 2, 4 Set Point! ACE!!! Basta il primo, dodicesimo asso a chiudere un parziale tutt’altro che facile contro un avversario a mille all’ora. Ma nei momenti decisivi, nessuno regge e controlla la pressione meglio di Sinner. Nessuno.
    Secondo set, Olanda to serve. Nonostante la cocente delusione del tiebreak, dove è andato molto sotto all’italiano, l’olandese gioca un buon game.La sua situazione si complica sull’1 pari. Jannik regala al pubblico un altra palla corta micidiale, quanto bene la testa della sua racchetta scivola sotto la palla… 0-30. Griekspoor chiede tutto alla battuta e trova due pallate ingestibili. Sul 30 pari però esagera col rovescio cross, non fortunato per la palla che s’impenna sul nastro, ma rischio esagerato. Lo paga con la palla break, la prima del match che concede, sul 30-40. Sinner letale! Risponde in modo acrobatico, guadagna il centro del campo e tira colpi profondi al centro, grande margine e pressione, ed è di nuovo il rovescio a tradire Tallon. BREAK Sinner, primo allungo del match, 2-1 Italia. Nel quarto game, quando meno te l’aspetti, arriva il calo del n.1 Jannik commette il primo doppio fallo del match, e nemmeno di poco… poi attacca con un diritto discreto ma non ottimale, e Tallon è bravissimo ad arrivare con corretto timing e sparare un passante cross eccellente. 15-30! Uff, errore grave di Jannik col diritto, mentre era al comando dello scambio, peggior errore dell’incontro. Gli costa il 15-40, due palle break. Sinner riprova lo stesso schema di prima, con lo stesso errore, attacco non così profondo e passante ottimo dell’olandese. Contro BREAK, brutto game di Jannik che paga a caro prezzo. 2 pari, tutto da rifare. Beh, tutti in piedi per la demi-volée spaziale di Tallon nel secondo punto, degno del miglior McEnroe. Applausi. Sinner resta impassibile, anzi, se possibile spinge con ancor più potenza e continuità, grande margine ma totale pressione. Forza il game ai vantaggi, la tensione in campo è massima. INCREDIBILE la risposta in tuffo di Jannik, guadagna il centro del campo e tira forte, costante, tutto troppo consistente tanto che Tallon è il primo a sbagliare. Palla Break!!! Non entra la prima di servizio… ma riesce a comandare ed è Sinner sbagliare un diritto in recupero. Sbaglia malamente Griekspoor un taglio di rovescio, ancora dopo una risposta molto profonda dell’azzurro. OOOOO DISASTRO OLANDA! Commette un doppio fallo dolorassimo sulla seconda palla break, così che l’Italia è di nuovo avanti 3-2. Jannik gioca finalmente a braccio sciolto, la bordata col diritto vincente che vale all’Italia il 4-2 è una pallata talmente pesante e precisa che nel palazzo dello sport di Malaga rimbomba il suono sordo dell’impatto… devastante Jannik, sciolto col braccio e libero di scatenare la sua prepotenza. Griekspoor cerca di andare alla velocità di Sinner, ma non ci riesce, con nel cuore e nella testa un macigno per il break subito. Sinner sullo 0-30 tira un’altra risposta di diritto micidiale, non può nulla Tallon. 0-40, tre chance per il doppio allungo, di fatto tre palle match… Si butta avanti l’orange, e gli va bene sulla prima, ma il serve and volley sul 15-40 è totalmente errato e c’è il terzo BREAK di fila, 5-2. Manca un solo passo alla vittoria, alla gloria eterna. E Jannik Non tradisce. Con un Ace vola 40-0, tre palle Match. Il nastro nega due ace di fila… quindi sbaglia un diritto. 40-15. Poi ne sbaglia un altro, un po’ disunito con le gambe. 40-30. Pesa questo match point, anche per Sinner. Non va nemmeno il terzo, altro errore di Sinner! Il rovescio non tradisce mai, pallata e quarta chance di chiudere. Servizio vincente!!! CAMPIONI!!!!

    ITF Finals J. Sinner76 T. Griekspoor62 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-30 40-40 A-405-2 → 6-2T. Griekspoor 0-15 0-30 0-40 15-404-2 → 5-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 ace 40-03-2 → 4-2T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 df 40-40 40-A 40-40 40-A df2-2 → 3-2J. Sinner 15-0 15-15 df 15-30 15-402-1 → 2-2T. Griekspoor 0-30 30-401-1 → 2-1J. Sinner0-1 → 1-1T. Griekspoor0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* ace 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* 6*-26-6 → 7-6T. Griekspoor 0-15 30-15 ace 30-30 40-30 ace6-5 → 6-6J. Sinner 0-15 15-15 40-15 ace ace5-5 → 6-5T. Griekspoor5-4 → 5-5J. Sinner 30-0 30-15 40-15 40-304-4 → 5-4T. Griekspoor 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 df 40-304-3 → 4-4J. Sinner 15-0 ace 30-15 40-15 ace3-3 → 4-3T. Griekspoor3-2 → 3-3J. Sinner 0-15 15-15 40-15 ace2-2 → 3-2T. Griekspoor 30-0 30-15 40-152-1 → 2-2J. Sinner 15-0 ace 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-401-1 → 2-1T. Griekspoor 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1J. Sinner 15-0 ace 30-0 ace 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Berrettini Vola! Batte nettamente Van De Zandschulp nella finale di Davis Cup, Italia 1 Olanda 0

    Matteo Berrettini esulta a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Uno sguardo dice tutto. Sempre. Fase iniziale del secondo set: Berrettini al servizio ha appena rimontato un pericoloso 0-30; si volta verso la panchina e c’è tutto un mondo dentro a quello sguardo. C’è una voglia di vincere che non si può descrivere a parole, il desiderio totale di riprendersi tante cose e poter alzare questo trofeo da assoluto protagonista. Vincere un grandissimo appuntamento con un contributo decisivo. Fuoco e potenza. Cavalcando il fuoco di quel game salvato Berrettini è andato a mettere tonnellate di pressione su Botic Van de Zandschulp e si è preso il break che ha spaccato definitivamente la prima partita di Italia – Olanda nella finalissima di Davis Cup 2024, per il 6-4 6-2 che porta agli azzurri un punto fondamentale e allo stesso tempo eleva il romano a vero grandissimo protagonista di questa Final 8 azzurra. Un Matteo oggi terribilmente pratico e poi nel secondo set pure bello, fortissimo al servizio e perfetto in tutti i momenti chiave della partita, gestiti da campione al contrario del rivale, collassato in due passaggi che gli sono costati l’amara sconfitta. Del resto in Coppa Davis ancor più dei colpi conta la forza mentale, il saper reggere la pressione e tirare i colpi con lucidità e potenza. Lucido e potente, Matteo lancia la volata a Jannik Sinner, ora in campo contro Griekspoor per vincere la seconda “Insalatiera” consecutiva e far diventare la nostra squadra Leggenda.
    La scelta di Volandri di far giocare a Matteo il primo singolare è stata ancora corretta. Mai tenersi un jolly nella manica quando puoi subito far saltare il banco. Meglio affrontare la finalissima di petto, siamo noi i favoriti, sono gli altri a dover fare qualcosa in più, un mezzo miracolo, per batterci. Berrettini si temeva potesse esser un po’ stanco dopo la battaglia di ieri in semifinale, ma la sua forza mentale e adrenalina l’ha portato a dominare una partita che all’avvio era parsa un filo scomoda, perché sul lato del rovescio il romano stentava a trovare la misura, e col diritto sbagliava qualcosa. Perfetto al servizio l’olandese, ma incapace di incidere in risposta. Ottimo, perché Matteo ha avuto quei 20 minuti per centrarsi e far sentire tutta la sua forza mentale, carisma e pressione al rivale nel rush finale. Van De Zandschulp è un buonissimo giocatore, ma ha spalle assai meno solide di Berrettini, e questo si è palesato in modo totale e fragoroso sul 4 pari, quando è imploso con alcune incertezze rivelatesi per lui fatali. Bravo Matteo a farsi trovare pronto e giocare in moo magistrale un attacco col back che al momento poteva apparire comodo, ma non lo era affatto. Tecnica perfetta, un approccio alla rete davvero vecchio stile ma tatticamente sublime: prova a passarmi io sono qua. L’altro ha tremato e il passante morto in rete. Passaggio decisivo, perché il “buon” Botic ha completato il disastro con un attacco pessimo. Set Berrettini, poi bravissimo a recuperare un pericoloso 0-30 nel passaggio descritto in apertura, e sfruttare quel fuoco per spaccare definitivamente la partita. Da Campione. Il tennis è uno sport maledetto, bastano pochi punti a decidere una partita, il vero Campione è quello che trova il modo di andarseli a prendere, proprio come Berrettini in questo primo singolare della Finale di Davis.
    Matteo è stato solidissimo al servizio, ben 16 Ace, molti trovati in momenti chiave, quando ne aveva bisogno. Di rovescio ha giocato assai meglio altre volte, anche se qualche sbracciata ha funzionato. Bene invece col diritto, sia per l’affondo vincente che per la costruzione. I migliori diritti di Matteo oggi infatti sono stati quelli meno visibili, quando ha tenuto in difesa e si è aperto il campo. Potenza, ma anche misura, per non sbagliare e mai regalare. L’aspetto più importante della prestazione di Berrettini è stata quella di non dai mai in tutta la partita un assist alla potenza del rivale. Non ha avuto un passaggio a vuoto importante, mai si è presentato come debole o attaccabile. Tosto, duro, semplicemente più forte. Più voglioso di vincere da protagonista.
    Un successo strepitoso, dopo i 3 di Bologna decisivi a portarci a Malaga, e poi altri due nella Final 8, il contributo ottimo nel doppio dove è piaciuto ancor più Sinner e la vittoria di ieri. 6 partite di Matteo in Davis Cuo 2024, 6 vittorie. Berrettini è il VERO grande protagonista di questa Davis, davvero a un passo…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo match di Italia – Olanda scatta con Van de Zandschulp al servizio. Berrettini esplode un grandissimo diritto cross sul 30-15, dopo una bella costruzione. Quando l’italiano tira a tutta col diritto l’olandese fa fatica a reggere, è col servizio che Botic fa la differenza. 1-0 Olanda. In risposta Van de Zandschulp è super offensivo, tira un paio di diritti pesantissimi e Matteo è sorpreso. 0-30. Serve la battuta, ecco il primo Ace, e pure la massima velocità del diritto, 30 pari e poi game. Non è un match facile, Botic è pronto a spingere e venire avanti, e sbaglia poco. Con due Ace è un bell’andare per Berrettini, 2 pari. Scambi rarefatti, tennis verticale e primo colpo dopo la battuta terribilmente incisivo per entrambi, chi crolla in difesa è perduto. In questa prima fase del match molto meglio Botic col rovescio, lo slice di Matteo non va, scappa via o è troppo corto. Invece la battuta c’è e fa la differenza. 3 pari con ben 5 Ace dell’azzurro. Nel settimo game Berrettini ha una piccola chance sul 15 pari, si scambia ma sbaglia per primo un diritto aggressivo. 4-3 Olanda. Serve benissimo il romano, solo prime palle e due Ace, 4 pari. Si entra nel rush finale, sale la tensione e qua conta la testa. E Berrettini ne ha tantissima. Si prende il primo punto con una botta micidiale col diritto, e poi pure il secondo con una contro smorzata precisa, ma che disastro Botic… 0-30! La situazione si fa appetitosissima perché la prima palla dell’olandese non entra e Matteo taglia col rovescio e si butta a rete, mettendo enorme pressione, 0-40!!! Prime palle break del match nel momento clou. Altra seconda palla ed errore di rovescio. Oggettivamente disastro di Van de Zandschulp, e BREAK! Berrettini serve avanti 5-4. Tensione anche nel braccio di Matteo, la prima palla non va e poi è sfortunato con un nastro mortale dell’olandese, 15-30. Ottimo invece il diritto inside out dal centro, Berrettini spinge sul rovescio del rivale che alla fine cede. 30 pari. Servizio esterno e via, Set Point Italia! La risposta di Van de Zandschulp non passa la rete, SET Italia, 6-4! Tanto equilibrio e più errori che vincenti, ma alla fine la pressione l’ha sentita più l’olandese, collassando nell’ottavo game, con l’aiuto di un Berretti bravo a far sentire il momento all’avversario (eccellente l’attacco sullo 0-30). 7 Ace per Matteo.
    Il secondo set inizia in salita: buon turno di battuta di Van de Zandschulp, mentre Berrettini commette il primo doppio fallo e si ritrova poi sotto 0-30. Attacca l’olandese ma il passante di rovescio dell’italiano è preciso, 15-30. L’ottavo Ace impatta a 30, quando è bravo Matteo nel trovare l’aiuto del servizio nei momenti chiave. Poi è il diritto pesante in avanzamento a far “scoppiare” la palla. 1 pari, con un urlo liberatorio del nostro campione. Fa lo sguardo intenso verso la panchina Matteo, ha tantissima adrenalina in corpo. Botic si butta avanti appena può, non è un bel segnale… come se non si fidasse della sua tenuta nello scambio. E sta calando pericolosamente al servizio… Il terzo game va ai vantaggi con un bel passante di diritto, ma l’attacco di rovescio rivedibile. Pure fallo di piede per l’olandese e Matteo trova uno schema offensivo magistrale! Risposta cross e poi diritto vincente inside out, sulla riga, anzi doppia riga. Palla Break Italia! Ace, si salva con stile Botic. Ma Berrettini sente che è IL momento di scappare via. Risposta profonda e poi comanda, fino a chiudere lo scambio con un diritto lungo linea bestiale per potenza. Seconda palla break, e stavolta non c’è asso a salvare l’orange… Doppio fallo!!! Doppio disastro per l’olandese… da quaranta zero crolla e subisce un break mortale. 2-1 e servizio Berrettini. Matteo cavalca l’onda, ottimo turno di servizio e via, allungo consolidato sul 3-1. Botic non crolla totalmente, torna a vincere un game ma poi l’italiano domina il suo turno di battuta, altri due Ace e controllo totale. 4-2. L’olandese alterna qualche buon attacco ad imprecisioni, prova a restare aggrappato al treno azzurro, sperando in una sbandata. Ma Berrettini è lo show man a Malaga, clamoroso il passante di diritto in corsa che fulmina il rivale, una mazzata clamorosa. Ne segue un’altra, accelerazione e attacco che gli vale la palla break. Eccolo! Van de Zandschulp scappa avanti con niente e la risposta del romano è una palla bassa, nemmeno così lenta, impossibile da gestire per la mano non proprio morbida di Botic… Doppio BREAK! 5-2, Matteo è a un passo dal primo punto. Scivola sotto 0-30, per la terza volta, e per la terza volta spara un Ace esterno imprendibile, il n.14 del suo incontro. Segue una seconda palla molto carica di spin, 30 pari. Mancano due 15 a completare l’opera. ACE! n.15, è una sentenza. Match Point Italia!!! Attacca l’olandese, perso per perso… gli va bene. Altro Ace e Match Point n.2. Col servizio la chiude. BRAVO!!! Era più forte e l’ha confermato in campo. Quinta vittoria su Botic, la più importante e pesante. Ora Jannik, per chiuderla.

    ITF Finals M. Berrettini66 B. Van de Zandschulp42 Vincitore: M. Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace5-2 → 6-2B. Van de Zandschulp 15-15 30-15 40-30 40-40 40-A4-2 → 5-2M. Berrettini30-0 ace 40-0 ace3-2 → 4-2B. Van de Zandschulp 15-0 40-0 40-153-1 → 3-2M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace2-1 → 3-1B. Van de Zandschulp1-1 → 2-1M. Berrettini 0-30 15-300-1 → 1-1B. Van de Zandschulp0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 0-15 15-30 30-30 40-305-4 → 6-4B. Van de Zandschulp4-4 → 5-4M. Berrettini 30-0 40-0 ace ace3-4 → 4-4B. Van de Zandschulp15-0 15-15 30-15 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 0-15 30-15 ace 30-30 40-30 ace2-3 → 3-3B. Van de Zandschulp15-0 30-0 40-152-2 → 2-3M. Berrettini15-0 ace 30-01-2 → 2-2B. Van de Zandschulp1-1 → 1-2M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-400-1 → 1-1B. Van de Zandschulp 15-15 30-30 40-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Davis Cup Italia: Berrettini subito o tenerlo “fresco” per l’eventuale doppio decisivo?

    Il team italiano a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Il titolo dell’articolo va diretto al punto. Finale di Davis Cup 2024, Italia vs. Olanda. Capitan Volandri (forse) ha una sola scelta da operare: mandare subito in campo Matteo Berrettini nel primo singolare tra i numeri 2 contro Botic Van de Zandschulp, oppure risparmiare il romano e tenerlo pronto a giocare un eventuale doppio decisivo insieme a Jannik Sinner, optando così per Lorenzo Musetti nel primo singolare? Tutto nasce dal fatto che Volandri sembra aver deciso di “non affidarsi” alla coppa Bolelli – Vavassori, non in grandissima condizione alle ATP Finals, in un eventuale doppio decisivo, puntando tutto sulla forza di Jannik, in grandissima forma e capace di trascinare anche moralmente il compagno in doppio. In generale la sensazione è che per il doppio – qualora si disputi – si voglia puntare in ogni caso su due tennisti più affidabili a livello di tenuta agonistica con il massimo della posta in palio. Oltretutto gli olandesi hanno in Koolhof un giocatore fantastico, che insieme a Van de Zandschulp forma un team di grande livello, capace di buttare fuori la Spagna padrona di casa nella prima giornata.
    Ideale sarebbe ripetere la giornata di ieri: evitarsi il “fastidio” del doppio decisivo vincendo i primi due singolari. Ma se Jannik Sinner resta una discreta sicurezza, per la sua grande condizione e anche l’aver battuto Griekspoor 5 volte su 5 (3 nel 2024), sul primo match di singolare, quello tra n.2, la faccenda si complica. E lì diventa decisiva anche la strategia, la visione di Volandri che ha il polso della situazione del suo gruppo.
    In questo potrebbe venire in soccorso del capitano la recente sfida con l’Olanda a Bologna nella fase a gironi. Matteo Berrettini infatti ha affrontato Van de Zandschulp, vincendo una bella partita in tre set. Oltretutto Matteo ha sempre battuto l’olandese, 4 volte su 4, l’ultima a Tokyo (cemento Outdoor) in due set. Berrettini rispetto al torneo giapponese e anche alla sfida di Bologna dello scorso settembre sembra in una condizione migliore, più scattante fisicamente e terribilmente motivato ad alzare quella coppa che l’anno scorso ha accarezzato solo da primo tifoso, e che quest’anno desidera alzare da protagonista. Quindi abbinando i precedenti, alla forma e alla motivazione, probabilmente non ci saranno sorprese e Matteo sarà il primo a scendere in campo alle 16, contro il n.2 Orange.
    Tra Musetti e Van de Zandschulp c’è un solo precedente, le qualificazioni dell’Australian Open 2021, con l’olandese vittorioso in rimonta. Partita ormai datata, quindi non troppo significativa, e con un Lorenzo davvero giovane e con poca esperienza a quel livello. Musetti non è affatto piaciuto nel primo match di queste finali, battuto nettamente da Cerundolo, per la delusione di tutti ed in primis la sua, davvero dispiaciuto per non aver minimamente reso quanto poteva. Sembra difficile che Volandri possa sceglierlo come primo singolarista: potrebbe essere una mossa azzardata, a meno che non veda in Musetti una voglia di rivalsa assoluta, e tenendosi così Matteo più fresco per un eventualmente doppio decisivo.
    Manca poco ormai all’appuntamento con la storia. Confermare la vittoria dello scorso anno sarebbe splendido, storico in tutti i senti. “Abbiamo costruito un gruppo, poi una squadra. L’anno scorso abbiamo vinto il titolo ma vorrei aprire un ciclo: questo dicevo ai ragazzi all’inizio della fase a gironi a Bologna”, afferma Volandri. Il capitano mette anche in guardia tutti da facili entusiasmi, vista la vittoria di Bologna arrivata senza l’enorme valore aggiunto di Sinner: “È tutto diverso rispetto a settembre, intanto perché è una finale, poi la superficie è diversa. Gli olandesi vengono dall’aver vinto contro Spagna e Germania e sono grandi iniezioni di fiducia. Cambia tutto, in Davis le classifiche non contano e in una finale ancora meno”.
    Non è facile tenere a bada l’entusiasmo, con un Sinner così è fin in troppo facile sognare. Il campo è quel che decide, servono due vittorie per riportare ancora a casa la grande Insalatiera. Chiunque giochi contro l’Olanda, forza ragazzi!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO