San Giustino, Leonardo Di Renzo: “Abbiamo capito cosa significa soffrire”
Di Redazione Ha saltato le prime partite per il Covid-19, poi il tecnico Francesco Moretti lo ha riavvicinato al campo inserendolo in battuta il 18 marzo nella trasferta di Pesaro e dalla partita successiva è tornato titolare nel suo ruolo di libero. Leonardo Di Renzo, alla seconda stagione con la ErmGroup San Giustino, è ora un giocatore recuperato e una garanzia nel 6+1 biancazzurro. A lui il compito di commentare la non facile ma fondamentale vittoria per 3-1 su Alba Adriatica nell’andata dei quarti di finale dei play-off relativi al girone F della Serie B. E la sua valutazione non può essere diversa da quella di chi ha seguito la partita dal primo all’ultimo scambio: “Sabato scorso abbiamo capito cosa significhi la parola sofferenza. Finora, soltanto il Città di Castello – nella parentesi del derby di ritorno coincisa con il set vinto e con la metà di quello successivo – era riuscito in qualche maniera a crearci qualche problema, ma stavolta ci siamo imbattuti in un’avversaria che ci ha messo in seria difficoltà: la prima esperienza vera di questo genere nella quale ci siamo imbattuti dall’inizio della stagione. Secondo set a parte, gli altri sono stati tutti combattuti fino in fondo. Le prestazioni degli attesi Di Meo e Di Felice sono state indubbiamente positive, ma a mio avviso il migliore dell’Alba Adriatica è stato Porcinari, perché è andato bene in ricezione, in difesa e in attacco. Un giocatore che ha messo a frutto tutta la sua esperienza“. È subentrata una certa preoccupazione in voi dopo aver perso il primo set? “Non più di tanto. Certamente, ci siamo resi subito conto che avremmo dovuto cambiar registro, anche se – pur giocando malino – ce l’eravamo giocata fino in fondo“. Oltre che alzando il muro, con quali altre armi avete piegato la determinazione degli abruzzesi? “Abbiamo tenuto bene in ricezione, il che ci ha permesso di imbastire un cambio palla abbastanza fluido. E dire che loro contavano molto sulla battuta, cercando anche di forzarla per metterci in crisi, ma all’atto pratico hanno sbagliato 18 servizi e realizzato 2 ace. Poi – come ricordato – abbiamo cominciato ad aggiustare il muro, a intercettare e sporcare ogni loro palla e a staccarci di 2-3 punti. La differenza è stata fatta alla fine dai tocchi a muro e dalla difesa“. D’ora in poi, ogni turno di campionato diventa una sorte di finale articolata in due partite. Aver vinto fuori casa la prima vuol dire aver fatto molto, ma non ancora tutto. Il lasciapassare per la semifinale dovrà essere conquistato domenica prossima nel match di ritorno al palasport: come dire che la sostanza delle cose non cambia? “Abbiamo fatto il nostro dovere in trasferta, ma i play-off rischiano di riservare brutte sorprese e quanto successo ad Alba Adriatica resta comunque di insegnamento anche in una partita vinta. Di sicuro, abbiamo dalla nostra anche il vantaggio del campo amico“. E poi, quando c’è stato da dimostrarlo sul serio, la consistenza di squadra della ErmGroup è finora sempre venuta fuori: “Sì, l’unica circostanza nella quale eravamo stati messi alla prova era stata quella già ricordata Città di Castello, assieme al terzo set della gara di Foligno contro la Edotto Rossi, perché per il resto le avversarie non ci avevano sostanzialmente offerto motivo per testare le nostre capacità di reazione“. A livello di condizione, Leonardo Di Renzo può dirsi pienamente a posto? “Adesso va tutto bene: mi sto allenando e lavoro in palestra, ma quei 50 giorni di fermo li ho un po’ accusati“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO