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    La Lettera di Del Potro a Djokovic: “Sei il più grande, non solo nel tennis”

    Juan Martin Del Potro con Novak Djokovic nella foto – foto getty images

    Tre giorni dopo l’emozionante partita d’addio organizzata a Buenos Aires con Novak Djokovic, Juan Martin Del Potro ha voluto ringraziare pubblicamente il campione serbo con una toccante lettera condivisa sui social media.Queste parole riflettono non solo la gratitudine di Del Potro, ma anche il profondo legame umano che si è creato tra i due campioni, andando ben oltre il semplice rapporto professionale nel mondo del tennis.
    “Caro Nole,non ho abbastanza parole per ringraziarti di tutto quello che hai fatto per me da quel giorno a cena a Miami, quando hai accettato questa grande follia di partecipare al mio addio in Argentina, nonostante la tua stagione molto complicata. Da quel momento fino al giorno in cui hai lasciato il mio paese, hai dimostrato una generosità che non dimenticherò mai.Sono eternamente grato a te, Charly, Mark e a tutto il tuo team per essere stati disponibili in ogni minimo dettaglio, per ogni necessità. Hai capito la situazione in cui mi trovavo e sei stato il miglior partner, dentro e fuori dal campo, per realizzare un addio che non avrei immaginato nemmeno nei miei sogni più sfrenati.La tua presenza non ha solo reso questo evento indimenticabile per me e la mia famiglia, ma ha trasceso il tennis. Un intero paese ha potuto apprezzarti ed entusiasmarsi per te, ed è chiaro che non sei solo il più grande della storia nello sport, ma anche nella vita.L’Argentina ti ama e ti saremo eternamente grati per lo spettacolo, la generosità e la dedizione che hai mostrato per rendere questa giornata perfetta. Sento che da tutto questo è nato qualcosa di molto speciale: un’amicizia sincera che durerà per sempre.Ti voglio molto bene, amico mio. Grazie mille e a presto.”

    Querido Nole,
    No me alcanzan las palabras para agradecerte todo lo que hiciste por mí desde aquel día en la cena en Miami, cuando aceptaste esta gran locura de formar parte de mi despedida en Argentina, a pesar de tu temporada tan complicada. Desde ese momento hasta el día que… pic.twitter.com/wXWEUSs1rd
    — Juan M. del Potro (@delpotrojuan) December 4, 2024

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Del Potro: L’ultimo saluto al tennis con Djokovic a Buenos Aires: “Novak è stato davvero speciale”

    Juan Martin Del Potro nella foto – foto getty images

    Il prossimo 1° dicembre, Buenos Aires ospiterà un evento speciale: Juan Martín del Potro darà il suo addio definitivo al tennis in un match di esibizione contro Novak Djokovic. Un’occasione che segna il vero congedo dal tennis professionistico per il campione argentino, già ritiratosi due anni fa a causa di un persistente infortunio al ginocchio.
    In una recente intervista a La Nación, del Potro ha condiviso riflessioni profonde sulla sua carriera: “Volevo diventare numero uno. E sentivo di poterlo essere. Ma mi sono rotto il ginocchio,” ha confessato l’argentino. Nonostante questo sogno incompiuto, ‘Delpo’ guarda alla sua carriera con grande serenità: “Ho superato tutte le aspettative che avevo nel tennis. Per me è stato un onore aver fatto la mia carriera al fianco di Novak, Rafa, Roger, Wawrinka, Murray, Ferrer. Vado a dormire tranquillo dicendomi: ‘È tutto qui, cos’altro potrei chiedere al tennis?’”
    Il match di esibizione è nato da un incontro speciale durante l’ultimo Miami Open. Del Potro ha raccontato il momento in cui Djokovic lo ha invitato a cena per discutere dell’evento: “Durante una cena incredibile, mi ha chiesto se le voci sul match fossero vere. Gli ho detto che si sarebbe potuto realizzare solo se lui avesse voluto accompagnarmi in quel giorno. E mi ha risposto: ‘Conta su di me per qualsiasi cosa in cui possa aiutarti’.”
    L’argentino non nasconde la sua emozione per la disponibilità mostrata dal campione serbo: “È stato molto emozionante per me perché un personaggio come lui, con il calendario fitto che ha, con tutto quello che si gioca settimana dopo settimana, e le migliaia di offerte che riceve, faccia una pausa e venga per un paio d’ore in Argentina per stare con me e con la gente che lo ama, è stato davvero speciale.”
    Questo evento non sarà solo un addio al tennis per del Potro, ma anche una celebrazione della sua straordinaria carriera e dei legami speciali che lo sport può creare tra i suoi protagonisti.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Del Potro non scarta la possibilità di diventare un “supercoach”

    Juan Martin Del Potro a Madrid (foto ESPN)

    Juan Martin Del Potro non direbbe di no all’eventuale proposta di diventare “super coach” di qualche big o promessa del tennis mondiale. Lo sfortunatissimo campione argentino ha trascorso qualche giorno a Madrid al Masters 1000 della “Caja Magica”, commentando le vicende del torneo per ESPN Latina. Proprio il network panamericano ha approfittato per un aggiornamento sul quotidiano della “torre di Tandil”, purtroppo ritiratosi assai giovane per un ginocchio andato k.o. in modo irrimediabile. Questi alcuni stralci dell’intervista, nella quale Juan Martin parla dell’opzione coach, che non disdegnerebbe affatto, a patto di non costringerlo a viaggi ogni settimana.
    “Adatto le mie priorità giorno per giorno” racconta Del Potro. “A differenza di alcuni giocatori che si stanno preparando per il dopo affrontando i loro ultimi giorni nel tennis, io non ho potuto farlo. Un infortunio mi ha tolto la possibilità di continuare a giocare. Non è stata una decisione mia, purtroppo”.
    “Sono ambasciatore di un bellissimo evento organizzato dal Roland Garros che dà l’opportunità ai tennisti latinoamericani under 16 di competere per un posto nel Roland Garros Junior. Come ambasciatore partecipo all’evento tenendo conferenze, condividendo esperienze sul circuito, come comportarsi dentro e fuori dal campo. Mi piace farlo con gli junior perché sono in un’età e in una fase in cui possono ascoltare e imparare molto da uno che c’è passato prima di loro”.
    “Adesso, allenando i ragazzi, vivo una situazione piuttosto comoda nell’insegnare e nel condividere con loro la mia esperienza rispetto a una vita 365 giorni all’anno sul circuito professionistico. Ovviamente, se un tennista del calibro di Rafa, Carlitos o qualcuno di quel livello mi chiamasse, li accompagnerei volentieri. Novak? Ora che ha terminato con Ivanisevic cerca anche un allenatore, nessuno può dire di no a Nole o ad uno qualsiasi dei grandi, nemmeno io lo farei”.
    “In questo momento quello che mi peserebbe di più, la cosa cui non sono così aperto, è viaggiare di continuo. I viaggi per noi, dopo tanti anni, sono pesanti. Visto che non sono stati viaggi di piacere o di vacanza, salire sull’aereo di continuo costa molto, ma sarebbe un’incredibile esperienza se me lo chiedesse una grande promessa o un big. Per ora sto bene così, vediamo cosa riserverà il futuro”, conclude l’argentino.
    Quindi Del Potro si vede come allenatore part-time, la figura del “super coach” che tanto oggi va di moda per affiancare in un numero preciso di settimane all’anno – di solito nei più grandi tornei – giocatore e allenatore. Vedremo se qualcuno penserà all’argentino per questo ruolo.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Juan Martin Del Potro annuncia il suo forfait per gli Us Open. Ecco tutte le wild card Main Draw e Quali dello slam americano

    Juan Martin Del Potro nella foto – Foto Getty Images

    Le aspettative erano alte riguardo la possibilità che Juan Martín del Potro potesse avere un’ultima esibizione agli US Open 2023. L’argentino ha combattuto con tutte le sue energie per realizzare questo sogno, ma nonostante i migliori specialisti e un rigoroso lavoro di recupero fisico, non è riuscito a presentarsi in perfette condizioni all’evento. In un messaggio pubblicato sui suoi social media, Delpo ha manifestato il suo dispiacere per l’opportunità mancata, esprimendo riflessioni commoventi. “L’entusiasmo di poter tornare in un campo tanto speciale come quello degli US Open era immenso. Ho fatto di tutto per realizzare questo sogno, ma il mio corpo non mi sostiene completamente per sentirmi in condizione. Sapete anche che il dolore che provo non mi permette ancora di concentrarmi su un ritorno. Continuerò a cercare le soluzioni migliori per migliorare la mia qualità di vita.” Al momento, quindi, non sembra probabile un suo ritorno alle competizioni.
    Queste tutte le wild card dello slam americano.
    Wild Card Md singolare maschileBenjamin Bonzi (FRA)Rinky Hijikata (AUS)John Isner (USA)Michael Mmoh (USA)Alex Michelsen (USA)Learner Tien (USA)Ethan Quinn (USA)Steve Johnson (USA)
    Wild Card Q singolare maschileBrandon HoltZachary SvajdaPatrick KypsonEliot SpizzirriTristan BoyerAidan Mayo,Martin DammDarwin Blanch 15 anniTrevor Svajda
    Wild Card Md singolare femminileVenus Williams (USA)Kayla Day (USA)Fiona Ferro (FRA)Storm Hunter (AUS)Ashlyn Krueger (USA)Robin Montgomery (USA)Clervie Ngounoue (USA)Caroline Wozniacki (DAN)
    Wild Card Quali singolare femminileLiv HovdeKatrina ScottMakenna JonesMcCartney KesslerMary StoianaValerie GlozmanFiona CrawleyChloe BeckKatherine HuiMarco Rossi LEGGI TUTTO

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    Juan Martín Del Potro: un ultimo tentativo per giocare l’US Open

    Juan Martin Del Potro nella foto – Foto Getty Images

    Juan Martín Del Potro, il tennista argentino, sta mettendo in campo ogni sforzo possibile per poter partecipare all’US Open un’ultima volta. Nonostante avesse apparentemente concluso la sua carriera durante il torneo di Buenos Aires la stagione scorsa, l’atleta ha recentemente accennato alla possibilità di dire addio al tennis professionistico a Flushing Meadows.
    “Nutro il sogno e il desiderio di mettere piede, quasi sicuramente per l’ultima volta, sul campo dell’US Open, un torneo che per me è sempre stato molto speciale”, ha dichiarato Del Potro. “La mia condizione fisica e i problemi al ginocchio rendono questo desiderio ancora più forte, anche se la realtà di realizzarlo sembra un po’ lontana. Ma una cosa che ho sempre sostenuto è che niente può portarmi via i miei sogni. È un processo personale e voglio godermelo”.
    Del Potro, a 34 anni, sta allenandosi con questo obiettivo in mente, sebbene ci siano ancora molte fasi da superare prima di essere in grado di competere in una partita ufficiale. Per questo, si avvale dell’aiuto di Duglas Cordero, il suo preparatore fisico, che sta lavorando per migliorare le sue condizioni fisiche.Nonostante le sfide fisiche, Del Potro è determinato a dare tutto per raggiungere il suo obiettivo. Il sogno di poter giocare un’ultima volta all’US Open, un torneo che ha sempre significato molto per lui, è un potente motivatore. Nonostante le incertezze e le difficoltà, il tennista argentino mostra un atteggiamento positivo e determinato, dimostrando che, nel tennis come nella vita, la forza di volontà e la passione possono spesso superare gli ostacoli più grandi. LEGGI TUTTO

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    Cordero (preparatore) racconta il lavoro con Del Potro: “Sta migliorando molto, ma è ancora lontano da poter giocare un torneo”

    Cordero con Gabriela Sabatini e Juan Martin Del Potro

    La foto di Juan Martin Del Potro al termine di un allenamento con Gabriela Sabatini ha fatto il giro del mondo e acceso il cuore di milioni di appassionati che hanno seguito con passione e dolore la tribolata carriera dell’argentino. Dopo il bel successo della nazionale di calcio all’ultima edizione dei Mondiali in Qatar, JMDP ha confermato di voler provare a rispettare la promessa fatta a suo tempo: se vinciamo la coppa del mondo, proverò a giocare US Open, il torneo da lui vinto nel 2009. Un promessa ai suoi tifosi, ma soprattutto a se stesso, poiché quel ritiro in lacrime a Buenos Aires non gli è andato poi così giù. Nei rari periodi in cui Juan Martin è stato al riparo da guai di ogni tipo, ha dimostrato in campo di essere uno dei migliori, di valere la top5. Come nel 2018, annata nella quale finalmente è riuscito a restare sano, arrivando in finale di nuovo a New York e prendendosi molte soddisfazioni nel corso della stagione. Poi il crack sull’erba nel 2019, un problema al ginocchio dal quale non è mai riuscito a recuperare totalmente. Davvero un peccato per un tennista formidabile, dotato del diritto più terrificante della sua epoca e di una personalità serena, limpida, che rendeva impossibile non volergli bene. Per questo sta suscitando curiosità e illusione immaginarlo di nuovo in campo a US Open il prossimo agosto, per salutare come si deve, o riprovare a sentirsi un giocatore.
    Sta lavorando JMDP, rafforzando la muscolatura delle gambe per sostenere i tendini e la struttura del ginocchio malandato. Ce la farà a tornare? Non lo sa nemmeno lui, sorride e risponde con frasi prudenti a chi glielo chiede nelle comparsate pubbliche tra Baires e Miami, le città nelle quali vive. Per questo è molto interessante leggere l’intervista che il collega spagnolo Fernando Murciego ha realizzato per Puntodebreak al preparatore fisico cubano Duglas Cordero, impegnato in passato con Thiem e oggi con le sorelle Fruhvirtova, ma anche con Del Potro da qualche settimana. Riportiamo parte di questa bella intervista allo specialista, che racconta come sta proseguendo il lavoro con DelPo.
    “Con Juan Martín è una bella sfida, mi ha contattato qualche mese fa e a Miami si è concretizzato tutto” racconta Cordero. “Ci siamo incontrati, abbiamo visto gli obiettivi che aveva e la verità è che l’ho visto molto emozionato. Ha un infortunio cronico, è stato operato più volte, quindi abbiamo iniziato con tutto l’entusiasmo del mondo, con un percorso riabilitativo specifico e, allo stesso tempo, lavoro fisico. Lo rendiamo specifico in modo da non perdere l’entusiasmo per il tennis. Abbiamo lavorato duramente per due settimane, ha bisogno di molta motivazione, quindi cerchiamo diversi esercizi e movimenti che possiamo fare senza causargli dolore. Il dolore limiterà sempre molto il giocatore, quindi abbiamo trovato quegli esercizi specifici per evitarlo”.
    Le prime due settimane di lavoro hanno dato una risposta positiva: “In quelle due settimane abbiamo fatto molti progressi, adesso siamo un po’ lontani per giocare una partita di tennis o un torneo, ha bisogno ancora di tanto allenamento e molta più riabilitazione se vuol essere pronto a giocare più giorni in fila. Da qui, continueremo con più blocchi di rafforzamento, così guadagneremo fiducia nella mobilità e nel supporto”.
    Il preparatore fisico cubano resta coi piedi per terra rispetto all’obiettivo di tornare a giocare: “Non mi piace dare false aspettative, nel tennis devi essere molto consapevole di quello che stai facendo, ma ammetto che questa collaborazione mi emoziona. Speriamo che possa realizzare il suo grande sogno, giocare di nuovo agli US Open o riuscire a ritirarsi a modo suo, questo è l’obiettivo che si è prefissato. Per me è una bella sfida”.
    Rivederlo in torneo anche dopo New York? Cordero è possibilista, ma forse è unica risposta che può dare al momento… “Chi lo sa? Se a un certo momento sente di avere ancora le condizioni per giocare ad alto livello agonistico, chi può togliergli quel sogno? I piccoli obiettivi sono fondamentali, ma il livello della richiesta non può essere al di sopra delle sue possibilità. Siamo di fronte a un obiettivo raggiungibile, che puoi raggiungere se lavori duro, speriamo di essere fortunati che il dolore diminuisca e l’articolazione regga per giocare a tennis”.
    DelPo ha deciso di affrontare questo faticoso percorso di preparazione guardando anche oltre a US Open 2023: “Juan Martín non pensa solo al tennis, vuole anche migliorare la qualità della sua vita, come giocatore e come persona. L’idea è quella di prendere tutti questi fattori e migliorarli sia fisicamente che per l’attività della vita quotidiana. Il dolore? È frustrante, il problema è che per tanti anni non ha potuto giocare, nemmeno allenarsi come voleva, questo ti frustra e ti demotiva. Non può fare jogging, per esempio, in questo momento non può fare uno sprint. Ma l’importante è cercare meccanismi diversi, per esempio abbiamo usato molto la bicicletta, la seconda settimana abbiamo già iniziato a fare ellittica. Il programma sarà quello di portare avanti Juan Martín poco a poco, ma avanzando. Prima del nostro lavoro, non poteva scendere sul ginocchio di 30º, e ora può scendere fino a 40º, ci siamo riusciti grazie a esercizi specifici con l’appoggio della gamba destra. Tutti i giocatori professionisti sopportano un po’ di dolore, la differenza è che alcuni sono tollerabili e altri no. Quanto a Juan Martín, non ha ancora trovato una soluzione definitiva per quel dolore”.
    Proprio l’aspetto psicologico, oltre a quello fisico, sarà decisivo per Cordero: “Cerco di non parlare del dolore quando sono con lui, mi concentro maggiormente sulla riabilitazione e sul processo di miglioramento continuo, cercando metodi di lavoro che gli diano un miglior adattamento, cercando esercizi che non gli causino dolore. Questa è la chiave, cerco di trovare esercizi che lo motivino e non maltrattano l’articolazione, che non lo fanno peggiorare e in modo che lui veda i progressi”.
    Una domanda anche sulle talentose sorelle Fruhvirtova, che stanno scalando rapidamente la classifica e sembrano possedere un potenziale enorme. “È una grande opportunità lavorare quotidianamente con loro, sono due persone molto belle. Due ragazze incredibilmente talentose per la loro età e che hanno già ottenuto grandi risultati, la famiglia ha fatto un ottimo lavoro sin da quando erano bambine. Lo scorso anno mi hanno chiamato a lavorare, abbiamo fatto la preseason a Miami e siamo riusciti a trasmetterle molta fiducia. Brenda (15 anni) è una ragazza di grande talento, ha una potenza naturale nei suoi colpi, ha la capacità di colpire senza fare sforzo e con un’intensità che pochissimi nel circuito hanno alla sua età. Linda (17 anni) è molto più esplosiva, molto più veloce. Entrambi giocano un ottimo tennis, hanno sviluppato un’ottima tecnica, hanno fatto un grande lavoro in tutti questi anni, quindi ora tocca a me aiutarli a fare il passo successivo”.
    Non resta che augurare a Juan Martin di riuscire a coronare il suo sogno.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sabatini e Del Potro si sono allenati insieme

    Gabriela e Juan Martin in campo

    Due leggende del tennis argentino di nuovo insieme in campo. Gabriela Sabatini ha postato una foto social nella quale posa con Juan Martin Del Potro dopo un allenamento disputato ieri. La 53enne Gaby, ancora in splendida forma e molto attiva (ha recentemente completato un lungo viaggio in bicicletta sulle Ande, documentato via social con foto bellissime), ha accompagnato JMDP in campo, non è affatto la prima volta che i due hanno giocato insieme.
    Non abbiamo altri dettagli sul loro allenamento, ma sappiamo che il gigante di Tandil sta lentamente intensificando le proprie sessioni di lavoro atletico e con la racchetta, con l’obiettivo di disputare un ultimo match alla prossima edizione degli US Open, unico Slam da lui vinto nel 2009 battendo Roger Federer in finale.

    Entrenamiento de lujo 🙌🏼💪🏼😍🎾 @delpotrojuan pic.twitter.com/vQAhT3WFPs
    — Gabriela Sabatini (@sabatinigabyok) May 3, 2023

    La direttrice del Major di New York si è detta felicissima di assegnare a Del Potro una wild card per il main draw se il ginocchio malandato dell’ex campione sarà in grado di consentirgli un’ultima splendida passerella nel torneo a lui più caro. LEGGI TUTTO

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    DelPo ci riprova: “Voglio giocare un match al prossimo US Open e salutare davanti al pubblico di New York”

    Juan Martin Del Potro

    Juan Martin Del Potro vuol provare per l’ultima volta l’emozione di giocare un match ufficiale nel torneo a lui più caro, US Open. Un nuovo piccolo sogno, per salutare alla grande lo sport che ha amato più di ogni altra cosa, che tanto gli ha dato e tantissimo gli ha tolto. Sui social negli ultimi giorni sono girate alcune foto – non postate da lui direttamente – che lo vedono in campo a provare con ritmo blando diritti e rovesci. Sembra che non sia solo la voglia di colpire qualche palla per divertimento, ma l’inizio di un percorso progressivo per testare la resistenza del suo malandato ginocchio e ritrovare la forma fisica. L’obiettivo non è assolutamente tornare attivo sul tour a 34 anni con mille acciacchi, ma quello più semplice di vivere una notte da sogno, sotto le stelle di New York, dove vinse il suo unico Slam nel 2009 rimontando un fortissimo Roger Federer a furia di frustate di diritto ingestibili.
    L’ha dichiarato lo stesso DelPo alla stampa ieri notte, confermando la disponibilità di US Open a riservargli una wild card per l’edizione 2023 del torneo.
    “Il mio obiettivo è essere pronto per giocare una partita ufficiale del torneo. Non so se sarò al 100% o meno ma, almeno, se la mia ultima partita di tennis dovesse essere quest’anno, voglio che sia agli US Open”, ha detto il 34enne di Tandil. “Lavorerò sodo per l’ultima volta, forse, nella mia carriera, e poi non si sa mai. Dio deciderà se sono pronto o no”. L’aveva pure detto per scommessa, se l’Argentina vincerà il mondiale in Qatar, torno a giocare. Detto fatto…
    La USTA si è detta felice di sostenere il sogno dell’argentino: “Juan Martin è un vero beniamino dei fan degli US Open”, ha affermato il direttore del torneo Stacey Allaster. “È un giocatore eccezionale, gentile, saremmo entusiasti che questo ex campione si unisse a noi al torneo di quest’anno”.
    Al momento quello di JMDP resta un sogno, un’ambizione, ma la voglia di riprovarci ancora, per l’ultima volta, è tanta. Una serie infinita di operazioni tra polso e ginocchio destro hanno martoriato e terminato una carriera davvero sfortunata come poche. Nei periodi in cui è riuscito a restare sano e giocare con continuità, il suo tennis ha ritrovato subito smalto portandolo a grandi risultati. L’esempio è la stagione 2018: dopo alcuni mesi di assestamento, Del Potro ha potuto giocare un’annata con discreta continuità, restando miracolosamente al riparo da gravi infortuni e arrivando di nuovo in finale a US Open, dopo aver raggiunto la semifinale a Roland Garros e i quarti a Wimbledon. Quell’anno sembrava rinato: il suo tennis era tornato esplosivo, efficacissimo, con un picco di forma eccezionale tra febbraio e marzo, quando vinse uno dopo l’altro i tornei di Acapulco (battendo Thiem e Zverev) e soprattutto Indian Wells, superando Federer in una splendida finale. A New York randellava col diritto come ai bei tempi, arrivò in finale stoppato da un Djokovic davvero troppo forte. Tornò al n.3 del ranking, sembrava finalmente rinato, pronto a riprendersi con gli interessi tutto quello che la sfortuna e gli infortuni gli avevano negato più e più volte. Purtroppo quel “sogno” durò l’arco di pochi mesi. Un maledetto crack al ginocchio sull’erba del Queen’s lo fece di nuovo crollare nell’incubo degli infortuni. Operazione, stop, un faticoso tentativo di recuperare, senza mai davvero riuscirci, fino all’ultimo match dello scorso anno in Argentina, dove in lacrime salutò la sua gente.
    Oggi “DelPo” è un consigliere della franchigia di Miami nella Pro Padel League. “Mi piace giocare”, afferma Juan Martin, “il mio grande errore è che voglio giocare a padel come un giocatore di tennis, ma quando colpisci forte, perdi il punto. Sono completamente diversi tennis e padel. Ho bisogno di allenarmi per migliorare”.
    Del Potro vive tra Miami e l’Argentina, e di recente ha trascorso una bella giornata con Gabriela Sabatini. “Abbiamo detto, ‘OK, andiamo a colpire un po’ di palle.’ Abbiamo giocato insieme per un’ora e mi è sembrato di giocare una partita di cinque set! Alla fine ero completamente esausto, ma che bella sensazione esser in campo”. 
    Proprio la ricerca di quelle sensazioni perdute, sentire la palla che arriva e colpirla con quel diritto “assassino”, uno dei colpi più straordinari della storia moderna del gioco, è quello che sta spingendo ancora una volta “El Titan” a riprovarci. Sarà sicuramente una strada difficile, un rischio per il suo ginocchio malandato, una sofferenza che ha scelto di sopportare per sentirsi giocatore ancora un’ultima volta. Noi tifiamo per lui. Pochi altri tennisti nell’epoca recente ci hanno regalato le stesse maledette emozioni.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO