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    Djokovic rimonta e vola in semifinale a Shanghai: Ora sfida Fritz per la Finale

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Novak Djokovic torna in semifinale al Masters 1000 di Shanghai, confermando il suo status di veterano e quattro volte campione contro un avversario di 18 anni più giovane. Tuttavia, ha dovuto impegnarsi per frenare l’audacia di Jakub Mensik (65°), che aveva ancora creduto in una incredibile quinta vittoria consecutiva contro giocatori della top ten, questa che sarebbe stata contro il suo idolo.Nole ha lavorato duramente e ha completato una rimonta con i parziali 6-7(4), 6-1 6-4, in un incontro in cui ha visto il giovane ceco diciannovenne portare un tennis audace e aggressivo. Sembrava che il serbo, 37 anni, avesse risolto il problema quando ha fatto il break sul 4 pari nel primo set, ma è stato brekkato in una situazione inaspettata e alla fine è stato superato nel tie-break.
    Tuttavia, Djokovic ha reagito bene nel suo stile, ha dominato il secondo set e ha accelerato verso la vittoria nel terzo piazzando il break decisivo nel sesto gioco e completando così il quadro delle semifinali a Shanghai. Il serbo ha un appuntamento con Taylor Fritz (7°), giocatore contro cui ha vinto tutti e 9 gli incontri in carriera, ed è alla ricerca della sua terza finale della stagione, dopo essere caduto nella finale di Wimbledon e aver conquistato i Giochi Olimpici.
    ATP Shanghai Jakub Mensik714 Novak Djokovic [4]666 Vincitore: Novak Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3N. Djokovic1-0 → 1-1J. Mensik 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic15-15 30-151-5 → 1-6J. Mensik 15-15 15-301-4 → 1-5N. Djokovic1-3 → 1-4J. Mensik 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 A-40 40-400-3 → 1-3N. Djokovic 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3J. Mensik 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-1 → 0-2N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 1*-3 2-3* 3-3* 4*-3 4*-4 5-4* 6-4*6-6 → 7-6N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-156-5 → 6-6J. Mensik 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 30-404-5 → 5-5J. Mensik 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A4-4 → 4-5N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-154-3 → 4-4J. Mensik 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-3 → 4-3N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3J. Mensik 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2J. Mensik 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1J. Mensik 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Infatti Taylor Fritz, numero uno degli Stati Uniti e settimo nel ranking mondiale (salirà al sesto posto), si era assicurato questo venerdì la qualificazione alle semifinali dell’ATP Masters 1000 di Shanghai, in Cina, per la prima volta. È la quinta volta che raggiunge la top 4 di un torneo di questa categoria, la seconda della stagione dopo Madrid.Nei quarti di finale, Fritz, 27 anni, ha sconfitto il veterano belga David Goffin, 66° ATP, per 6-3 6-4, in un incontro che ha controllato in modo più o meno confortevole dall’inizio alla fine.
    ATP Shanghai Taylor Fritz [7]66 David Goffin34 Vincitore: Fritz ServizioSvolgimentoSet 2T. Fritz 15-0 30-0 30-15 40-155-4 → 6-4D. Goffin 0-15 0-30 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-405-3 → 5-4T. Fritz 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace ace4-3 → 5-3D. Goffin 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-2 → 4-3T. Fritz 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-403-2 → 4-2D. Goffin 15-0 15-15 30-15 ace 40-153-1 → 3-2T. Fritz 15-0 30-0 ace 40-02-1 → 3-1D. Goffin 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A1-1 → 2-1T. Fritz 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-15 ace0-1 → 1-1D. Goffin 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1T. Fritz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-3 → 6-3D. Goffin 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-305-2 → 5-3T. Fritz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace4-2 → 5-2D. Goffin 0-15 15-15 30-15 30-30 30-403-2 → 4-2T. Fritz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A3-1 → 3-2D. Goffin 15-0 30-0 ace 40-03-0 → 3-1T. Fritz 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0D. Goffin 0-15 0-30 15-30 30-30 30-401-0 → 2-0T. Fritz 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-300-0 → 1-0

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Mensik, la scalata del giovane ceco

    Jabuk Mensik (foto Getty Images)

    Mentre il mondo della racchetta si divide tra il prepotente ritorno di Nadal e l’ascesa inarrestabile di Sinner, zitto zitto Jakub Mensik sta impressionando sul rosso di Madrid. Nella giornata di sabato il 18enne di Prostějov con una prestazione sontuosa ha eliminato Grigor Dimitrov, vittoria in tre set mostrando un campionario di qualità e potenza assai sottostimato. Non è affatto un successo banale, passato fin troppo in secondo piano a livello mediatico globale. Dimitrov infatti sta vivendo una sorta di seconda giovinezza: da mesi gioca un tennis favoloso, davvero incisivo e potente come in poche fasi delle sua lunga carriera gli è capitato. Lo dimostra il suo ritorno in top10 e la finale nel recente torneo di Miami, dove si è sbarazzato di clienti tosti come Hurkacz, Alcaraz e Zverev prima di esser domato dai super poteri del Sinner targato 2024.
    Mensik ha sconfitto Dimitrov mostrando in campo un tennis terribilmente potente e solido, ma anche profondo per soluzioni. Nel primo set è stato quasi ingiocabile nei suoi turni di servizio: sostenuto da una pallata veloce e precisa, si è preso il campo chiudendo gli scambi in tre mosse. Molte sue accelerazioni di rovescio hanno lasciato il bulgaro – in eccellente condizione fisica – letteralmente di sasso. Col diritto può spaccare la palla, ma il colpo è un filo meno flessibile e sensibile, a volte gli scappa un po’. La sua impostazione tecnica è pulita, classico figlio dell’eccezionale scuola ceca, il suo fisico statuario gli consente di spingere con enorme potenza e coprire il campo con buona efficacia. Spicca per gli appoggi, un equilibrio dinamico davvero formidabile, come del resto quasi tutti i giocatori del suo paese, “cugini” di Berdych e soci. Quando hai un gran fisico ed una buona predisposizione al tennis, se nasci in Repubblica Ceca sotto i loro sapienti tecnici, diventi un tennista di qualità, non c’è altra soluzione.
    La vittoria di Mensik è assai significativa: è la seconda ottenuta nell’anno contro un top10, risultato notevolissimo per un classe 2005, che lo pone tra i più forti a livello di precocità. Ma è la prospettiva ad intrigare. Jakub è ancora assai acerbo ma è già 69 del mondo (65 nella classifica Live) con margini di crescita enormi. Con l’esperienza riuscirà a migliorare la gestione di alcune fasi di gioco – quando non gli entra la prima di servizio tende un po’ ad affrettare i tempi dell’attacco – e il suo tennis sembra buono per tutte le stagioni, in particolare le superfici dure dove può trovare appoggi perfetti e scatenare grandissima velocità appoggiandosi benissimo con i piedi a terra. Inoltre nel ritmo si esalta, e quando trova il timing perfetto per l’impatto ha mano e potrebbe colpire la monetina dall’altra parte del campo.
    L’aspetto che più mi ha impressionato nella vittoria di ieri vs. Dimitrov è stata la sua abilità nel gestire le variazioni del bulgaro. Grigor non disdegna affatto la terra battuta, ama tagliare la palla, variare angoli e ritmi con rotazioni diverse. Visto che Mensik a tratti l’ha preso “a pallate”, Dimitrov c’ha provato, ingarbugliando schemi di gioco per spezzare il dominio e sicurezza nella spinta del giovane rivale. C’è riuscito, mettendo in lotta (e vincendo) il secondo set dopo esser stato dominato nel primo set. La reazione di Mensik al secondo set perso e al cambio di rotta del match è stata favolosa. Non si è scomposto, ma è stato lucidissimo: per ritrovare il miglior feeling all’impatto ha leggermente arretrato la sua posizione di sparo per ritrovare più tempo per tirare forte e riprendere il comando del gioco. Appena c’è riuscito, via un passo più vicino alla riga di fondo a comandare lo scambio a grande velocità. È andato sotto, è stato lucido, ha alzato il livello e ha vinto. Roba da grande giocatore. Riprendere una partita che ti era scivolata dalle mani contro un tennista così esperto e in forma come Dimitrov è stata una vera impresa.
    “Sono senza parole” ha detto Mensik dopo il successo, uno dei migliori in carriera. È stato lui a lasciare senza parole chi l’osservava… Il ragazzo ha davvero grandi qualità. Save the name…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il declino del tennis spagnolo? Solo cinque giocatori nella Top-100. L’Argentina brilla. Otto Giocatori nella Top-100. Jakub Mensik: La nuova stella del tennis irrompe nella Top-100

    Jakub Mensik CZE, 01.09.2005 – Foto Getty Images

    Triste la situazione in cui si trova attualmente il tennis spagnolo, assistendo a come il numero di tennisti nazionali nella top-100 si sia drasticamente ridotto. Solo due anni fa, c’erano più di 10 giocatori spagnoli tra i 100 migliori del mondo e ci sono stati fino a 17, combattendo alla pari con Stati Uniti e Francia per essere il paese con più tennisti in questo gruppo di élite. Tuttavia, attualmente solo cinque iberici figurano nella top-100 ATP: Carlos Alcaraz (2), Alejandro Davidovich Fokina (24), Roberto Carballés (66), Jaume Munar (70) e Roberto Bautista (98). Questa è una situazione che non si vedeva da agosto 1989, quando erano Emilio Sánchez-Vicario (15), Sergi Bruguera (27), Jordi Arrese (39), Javier Sánchez-Vicario (48) e Tomás Carbonell (88) a trovarsi in quelle posizioni. Gli infortuni di Nadal e Carreño hanno contribuito a uno scenario che potrebbe cambiare presto, avendo giovani come Llamas, Rincón, Landaluce o Mérida che con ottimo potenziale per progredire, e avendo Ramos, Zapata e Pedro Martínez con possibilità di tornare a breve termine tra i migliori cento nel raking.
    La situazione del tennis argentino questa settimana nella classifica ATP è molto positiva e segna i progressi impressionanti del movimento maschile albiceleste: infatti sono 8 i giocatori nella top-100, portando il paese latino americano ad essere il terzo con più giocatori in questo gruppo di eccellenza. Questo significativo dato statistico è un chiaro segnale dell’ottimo funzionamento delle misure implementate negli ultimi cinque anni, con maggiori investimenti nella formazione dei giocatori e nell’organizzazione di eventi a livello ITF e del rinnovato Challenger Tour in America Latina, che compensa in qualche modo lo svantaggio che hanno i tennisti sudamericani quando si tratta di viaggiare in Europa e negli Stati Uniti, dove si concentrano la maggior parte dei tornei importanti. Solo Francia (10) e Stati Uniti (12) hanno più membri nella top-100 rispetto all’Argentina, superando nazioni come Australia, Italia, Russia, Germania, Spagna, Serbia o Regno Unito, con molte più risorse economiche.
    Jakub Mensik è stato uno dei grandi protagonisti della scorsa settimana per la sua irruzione nella top 100 ATP grazie alla finale raggiunta nel torneo di Doha. Questo risultato ha permesso al ceco, con solo 18 anni e 178 giorni, di entrare nei migliori cento al mondo, diventando così il settimo tennista più giovane dell’ultimo decennio ad entrare in questo club esclusivo. Davanti a lui ci sono tennisti come Fritz, Shapovalov, Zverev e Borna Coric, che è proprio colui che guida la lista, così come Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, già capaci di essere stati campioni del Grande Slam.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Mensik batte Rublev a Doha, è in semifinale e nuovo top 100, il più giovane

    Jakub Mensik

    Impressionante, davvero impressionante Jakub Mensik. Andrey Rublev non è esattamente la solidità fatta persona… ma il modo in cui il 18enne ceco si è sbarazzato del n.5 del mondo nei quarti di finale dell’ATP 250 di Doha è stato piuttosto impressionante. Il 6-4 7-6 conclusivo che vale al classe 2005 la prima semifinale sul tour maggiore ben racconta la storia di un match tirato, giocato con grande spinta da parte di entrambi, e risolto sui punti decisivi. Qua ha brillato Mensik, pure sotto 3-5 nel tiebreak del secondo set. Ne è venuto fuori con un tennis di una potenza, consistenza e spinta formidabili, facendo tutte scelte giuste e senza dare assolutamente la sensazione di forzare al massimo, di essere vicino al suo limite. Questo ha davvero impressionato di Jabuk, la sensazione di forza abbinata a controllo, con la freddezza del tennista “vero” nel giocare i punti importanti. Non è un caso l’aver chiuso la partita salvando tutte le 6 palle break concesse, con 10 Ace e nessun doppio fallo, il tutto contro un Rublev tutt’altro che dimesso.
    Questo risultato vale a Mensik l’ingresso in top 100 del ranking ATP della prossima settimana, dove sarà il più giovane in assoluto, e segna un dato statistico di un certo rilievo. Infatti era dal successo di Alcaraz su Tsitsipas allo US Open 2021 che un tennista così giovane non batteva un top5 ATP. Il ceco ha raggiunto la semifinale di un torneo ATP alla sua terza presenza in assoluto. Si giocherà l’accesso alla finale contro il vincente dell’ultimo quarto di Doha, ha Humbert e Monfils.

    A new teen on the scene 👏
    18 yr old and world no.116 Jakub Mensik defeats Rublev 6-4 7-6 to secure top 100 debut and reach Doha semi-finals!#QatarExxonMobilOpen pic.twitter.com/jkUp4NlFqy
    — Tennis TV (@TennisTV) February 22, 2024

    L’ottimo risultato di Mensik è particolarmente significativo poiché viene dopo la tremenda maratona vinta contro Murray negli ottavi, e pure un primo turno tutt’altro che facile contro il tosto iberico Davidovich Fokina. Ha passato la cosiddetta “prova del 9”, segnale chiaro dalla forza fisica e mentale di questo ragazzo. Dotato di un fisico notevole, nel suo tennis ritroviamo molti dei canoni della straordinaria scuola tennistica ceca per pulizia d’impatto (servizio e rovescio), armonia del gesto e qualità di avvicinamento alla palla con i piedi. Per la stazza si muove piuttosto bene, è davvero rapido nel ritrovare equilibrio dopo aver colpito in corsa e rientrare nel centro del campo. Il suo rovescio è una bellezza, la palla gli esce pulita dalle corde e molto veloce, precisa, in tutte le direzioni. Il diritto è davvero pesante, anche se meno stabile, mentre col servizio è già molto incisivo con la prima palla, quando prende ritmo può diventare un incubo per gli avversari; meno ficcante la seconda ma vista l’età, è normale che sia così.
    “Mi ispiro a Novak Djokovic, se non fossi per lui non sarei qua” ha confessato Jakub recentemente ai microfoni ATP. “Avevo 4 anni, di fronte a casa c’erano due campi da tennis all’aperto, ho chiesto ai miei genitori di giocare e così tutto è iniziato. Il servizio penso sia il mio miglior colpo. Fuori dal tennis, adoro la pizza, la musica di Eminem, sono un ragazzo tranquillo. Un sogno? Vincere i tornei dello Slam”. Intervistato a caldo in campo, fantastica la sua risposta alla seguente domanda. “C’è una nuova regola ATP Next Gen che dice che i giocatori di età pari o inferiore a 20 anni classificati tra i primi 250 hanno l’opportunità di entrare nel tabellone principale di un ATP 250. Hai scelto Doha. Perché?” Jakub: “Ehm. Perché ho ricevuto un iPhone gratis!”.
    Oltre alla spontaneità, che non guasta mai, Mensik sembra possedere tutto quel che serve per spiccare il volo nel tennis che conta, e forse anche piuttosto in fretta. Continueremo a seguire i progressi del ceco, sottolineando come la nuovissima generazione che si sta affacciando sul tour sembra di ottima, eccellente qualità…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’ascesa di Dino Prizmic e Jakub Mensik

    Dino Prizmic, dominatore a Monastir

    Segnatevi questi due nomi per i tornei ITF e Challenger di inizio 2023: Dino Prizmic e Jakub Mensik.
    Il primo, 17enne croato, è il tennista più “caldo” di questo finale di stagione 2022 nei tornei ITF, con una striscia aperta di 15 successi e 3 tornei vinti a Monastir in Tunisia (hard all’aperto). La sua serie positiva diventa 21-1 tornando allo scorso ottobre, con il successo anche all’M15 di Heraklion e con l’unica sconfitta arrivata per ritiro al secondo turno sempre in Grecia nella settimana seguente.
    Un risultato notevole, che lo pone tra i tennisti in attività più giovani ad aver vinto 4 tornei ITF. Proprio insieme a Mensik, anch’esso entrato da poco in questa speciale classifica. La riportiamo:
    Rafael Nadal (16 anni e 3 mesi)Duckhee Lee (16 anni e 10 mesi)Borna Coric (16 anni e 11 mesi)Nicholas Ionel (17 anni e 19 giorni)Jerry Shang (17 anni e 25 giorni)Andrey Rublev (17 anni e 2 mesi)Jakub Mensik (17 anni e 3 mesi)Dino Prizmic (17 anni e 4 mesi)
    Grazie a questi risultati, ha ottenuto il proprio best ranking al n.524, e potrebbe beneficiare della nuova regola ATP che “accelera” l’ingresso nei tabelloni grazie agli ottimi risultati ottenuti.
    Dino è dotato di un tennis ancora acerbo, vista la giovane età, ma di sicuro potenziale. Discreta la prima palla di servizio, soprattutto per velocità abbinata ad una certa rotazione di controllo; eccellente il tempo in risposta, soprattutto col rovescio. Proprio il suo rovescio è letale quando impatta in anticipo nella direzione cross; potente il diritto, ma forse quel momento un po’ ampio può diventare problematico quando non ha il tempo per completare lo swing ed entrare nella palla. È talmente giovane da poter lavorare con tranquillità ed affinare la sua tecnica di gioco.
    Nato a Spalato il 5 agosto del 2005, Prizmic vanta anche 5 titoli junior ITF, tra i quali spicca l’importante J1 a Vrsar conquistato quest’anno, e la semifinale a Roland Garros, battuto dal futuro vincitore Gabriel Debru. Lo scorso luglio ha debuttato sul tour maggiore all’ATP 250 di Umag grazie a una wild card, sconfitto all’esordio dallo spagnolo Zapata Miralles per ritiro del giovane croato (4-6 0-3 rit). Lo scorso aprile, aveva raggiunto la finale all’M15 di Dubrovnik.
    Su Dino ha puntato anche LJ Sports, società di management sportivo fondata da Ivan Ljubicic, che l’ha inserito nel 2020 nel proprio Group’s Future Champions program. Prizmic ha vinto il “Drazen Petrovic” award, riservato ai giovani atleti croati che hanno ottenuto ottimi risultati e dimostrano un grande talento verso la carriera professionistica.
    Oltre a Dino, assolutamente da seguire e altrettanto “caldo” anche il coetaneo Jakub Mensik: anche il 17enne di Prostejov (Rep. Ceca) infatti ha vinto 4 tornei nel 2022, precedendo Prizmic di solo un mese come precocità. Il giovanissimo ceco, allenato da Tomas Josefus, ha trionfato negli ultimi tre tornei ITF disputati: i due eventi da poco conclusi in Egitto a Sharm ElSheik (nel primo ha battuto Jacopo Berrettini in semifinale), e in precedenza l’M15 di Heraklion, con una striscia positiva di 15 match consecutivi. Il suo primo successo era arrivato lo scorso settembre all’M15 di Allershausen (Germania).
    Dotato di una tecnica piuttosto completa – classico prodotto di qualità della notevole scuola ceca – Jakub ha nel rovescio bimane lungo linea un colpo di grande valore, con il quale è capace di sorprendere gli avversari. Attualmente è al n.407 del ranking ATP. A livello junior, ha vinto 4 titoli tra 2020 e 2021.
    Mesnik era salito agli onori della cronaca lo scorso gennaio, quando perse contro Bruno Kuzuhara una drammatica finale junior degli Australian Open, durata 3 ore e 43 minuti, crollando a terra sfinito e in preda ai crampi dopo la durissima battaglia. LEGGI TUTTO