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    Trofeo AZIMUT / Pioggia su Bergamo, Iannaccone unico finalista

    Federico Iannaccone – Foto Antonio Milesi

    Il brutto tempo blocca i quarti del Trofeo AZIMUT: Federico Iannaccone schiva la pioggia, poi gli altri match vengono sospesi. Si recupererà tutto sabato, a partire dalle 9 del mattino.
    Il maltempo che ha colpito il nord Italia non ha risparmiato la città di Bergamo. Per questo, il venerdì del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta) ha visto giocarsi soltanto uno dei sei match previsti. In mattinata, Federico Iannaccone non ha avuto grossi problemi nel battere Carlo Alberto Fossati. Il molisano si è imposto 6-1 6-3 in 82 minuti, soffrendo soltanto in avvio di secondo set. Poi un break all’ottavo gioco ha “stappato” definitivamente la sua partita. Con la semifinale a Bergamo, Iannaccone ha la ragionevole certezza di restare nei pressi del suo best ranking (attualmente al numero 541) nella classifica ATP del 17 luglio, la prima in cui entreranno i punti del torneo orobico: a breve gli usciranno quelli del successo dello scorso luglio a Casablanca, quindi le vittorie a Bergamo sono particolarmente preziose. Più in generale, sta vivendo una stagione molto positiva: nel solo 2023 ha già giocato 40 partite, vincendone 26 (e intascando un titolo sul cemento di Monastir, in Tunisia). La sensazione è che sia pronto per provare ad alzare l’asticella, magari tentando le qualificazioni nei tanti ATP Challenger proposti dal calendario italiano.
    IL MAXI-PROGRAMMA DI SABATOA Bergamo attende il vincente di Montes-De La Torre – Parizzia, interrotto dopo appena un game nel pomeriggio. Certamente i due avrebbero preferito giocare, ma forse non è un male un po’ di riposo extra dopo le fatiche di giovedì sera, in cui entrambi avevano vinto match durissimi e terminati ben oltre ora di cena. Sospesa nel primo game Ragazzi-Kestelboim, mentre non sono nemmeno scesi in campo Noce-Aboian e le semifinali del doppio. Il programma di sabato, dunque, diventa piuttosto ricco. Si parte alle 9 del mattino con Montes-De La Torre – Parizzia, poi alle 11 gli altri due quarti di finale e alle 13.30 – in contemporanea – le semifinali del doppio. Alle 16 ci sarà la semifinale della parte alta, mentre non prima delle 17 (sul Campo 2) quella con in campo Iannaccone. Il programma terminerà con la finale del doppio, in attesa dell’ultimo atto previsto domenica. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Mariano Kestelboim, il bergamasco d’adozione

    Mariano Kestelboim – Foto Antonio Milesi

    Pur essendo argentino, Mariano Kestelboim è tesserato per il Tennis Club Città dei Mille, sede del Trofeo AZIMUT. Apprezzato da tutti, si sta facendo valere anche sul campo, laddove ha raddrizzato un match quasi perso contro Tabacco. Tra gli italiani si fanno notare il molisano Iannaccone e il ciociaro Gabriele Maria Noce.
    In assenza di bergamaschi purosangue, ce n’è uno adottivo che si sta facendo apprezzare sempre di più al Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta). Mariano Kestelboim viene dall’Argentina ma ha trovato una seconda casa a Bergamo, laddove è nei quarti per il secondo anno di fila. Lo scorso anno si arrese in semifinale al futuro vincitore Ovcharenko, oggi vuole fare ancora meglio. Intanto è nei quarti dopo aver sgretolato la resistenza di Giorgio Tabacco, che per un set lo aveva dominato. Forte di un’intelligenza tennistica fuori dal comune, l’argentino è rimasto attaccato al suo avversario nel secondo set e – dopo averlo vinto – ha raccolto i cocci del siciliano nel terzo, imponendosi con un eloquente 1-6 7-6 6-0. Kestelboim è ormai di casa al Città dei Mille, club conosciuto lo scorso anno, quando fu ospite di una famiglia bergamasca durante il torneo. L’occasione fu buona per parlare con la dirigenza del club e trovare, a tempo di record, un accordo per essere schierato nelle gare a squadre. Dimostrandosi un professionista serio non si è limitato a rappresentare il TC Mille, ma gli è capitato di passare del tempo e allenare i ragazzi del vivaio, entrando a pieno titolo nel progetto BAT University di Marcello Bassanelli e Fabrizio Albani. Abituale frequentatore dell’Italia, gli capita spesso di giocare i tornei Open e diversi club hanno provato ad avvicinarlo, ben conoscendone il valore sia tecnico (è stato anche n.387 ATP in singolare e 263 in doppio) che umano. Ma lui pensa solo a Bergamo e cercherà di proseguire nella sua avventura contro Alessandro Ragazzi, che ha dominato il derby tra qualificati contro Andrea Militi Ribaldi.
    SPERANZE AZZURRETra gli azzurri, il giocatore più accreditato tra quelli rimasti in gara è Federico Iannaccone. Classe 1999, ex top-100 junior (il che gli ha permesso di giocare gli Slam, con un bel terzo turno in Australia), il molisano si allena da un anno e mezzo presso la MXP Academy, struttura lombarda che si è fatta conoscere qualche mese fa con la qualificazione di Mattia Bellucci all’Australian Open, e che sta portando bene a Iannaccone: ha già scalato 250 posizioni, ha conquistato i primi due titoli ITF (Casablanca nel 2022 e Monastir lo scorso gennaio), avvicinandosi ai top-500 ATP. A Bergamo ha tenuto a bada Leonardo Rossi (battuto 6-4 7-6) e nei quarti partirà favorito contro Carlo Alberto Fossati, che in mattinata aveva vinto una dura battaglia contro Samuele Pieri. Oltre ai numeri, il ragazzo di Campobasso potrà contare su una maggiore freschezza atletica. La stessa che può vantare l’argentino Valerio Aboian, giocatore di più alta classifica tra quelli rimasti in gara. Per adesso è rimasto poco in campo, dunque non è stato possibile decifrare il suo valore. Al secondo turno ha usufruito del ritiro di Nicolò Catini sul punteggio di 6-1 3-0 per un dolore al polso dell’italiano. Aboian se la vedrà con Gabriele Maria Noce, che si è costruito la fama di “maratoneta” del torneo: dopo la vittoria contro Sorrentino (n.8 del draw), il 27enne di Frosinone ha vinto uno dei match più rocamboleschi del torneo, rimontando un set di svantaggio a Pietro Pampanin in un match durato oltre tre ore. Nella giornata di venerdì si giocheranno i quarti del singolare e le semifinali del doppio, con programma al via alle 11. Nonostante l’eliminazione dei giocatori di casa (su tutti Vincent Ruggeri, che però è ancora in gara in doppio), l’entusiasmo rimane molto alto per una manifestazione che ha ottenuto il contributo della Regione Lombardia per potersi svolgere mantenendo standard qualitativi elevatissimi, degni di un torneo di categoria superiore. Nella speranza che il titolo possa rimanere in Italia, anche se gli stranieri rimasti in gara promettono battaglia. Ci sono tutte le premesse per un weekend denso di emozioni. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Le ambizioni di Giorgio Tabacco

    Giorgio Tabacco – foto Antonio Milesiò

    Tra i giocatori più ambiziosi al Città dei Mille c’è il siciliano Giorgio Tabacco, ancora a caccia del suo primo titolo ITF. Lasciata la Sicilia, ha scelto il nord Italia per completarsi come giocatore ed è partito con il piede giusto. Sfiderà l’argentino Kestelboim per un posto nei quarti. Sorpresa serale: subito fuori Vincent Ruggeri.
    Si era fatto conoscere qualche anno fa insieme al fratello maggiore Fausto, quando il loro circolo (il TC Vela Messina) giunse in finale in Serie A1 ed ebbero l’onore della diretta TV. All’epoca i fratelli Tabacco erano giovanissimi, adesso sono due ventenni in rampa di lancio. Al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta) c’è il più giovane dei due, Giorgio, a caccia del suo primo titolo professionistico. Accreditato della testa di serie n.7 è partito bene, superando in due set il turco Baran Soyler (6-4 6-3 lo score) e dando un’impronta ancora più italiana al torneo: negli ottavi ci saranno ben 12 azzurri e quattro soli stranieri. Sarà proprio uno di questi, l’argentino Mariano Kestelboim (che al Città dei Mille è di casa, visto che è tesserato per il club) l’avversario di Tabacco negli ottavi. Il messinese si aspettava qualcosa in più dalla prima parte del 2023, dopo che l’anno scorso aveva giocato la sua prima finale nel circuito. Tuttavia è in fase di crescita e ha già colto due semifinali, a Santa Margherita di Pula e Reggio Emilia. Cresciuto a Messina (papà Luigi è stato anche presidente del circolo) e transitato a Vicenza, adesso si allena a Genova con l’ex professionista Andrea Basso. Contro Soyler è stato un match combattuto, più impegnativo di quanto dica il punteggio. Entrambi specialisti della terra battuta, hanno dato vita a un match muscolare in cui Tabacco ha mostrato di avere qualcosa in più. Ma i margini sono ancora notevoli: dopo aver migliorato il servizio, adesso sta cercando di essere ancora più incisivo con il dritto. Di certo non gli mancano il carattere e la voglia di emergere, ma la strada è ancora lunga. E Giorgio ne è perfettamente consapevole. Tra gli altri match di giornata, si segnala l’incoraggiante vittoria di Luigi Castelletti: ammesso con una wild card, ha vinto un match altalenante contro Giulio Colacioppo e adesso sfiderà lo svizzero Nicolas Parizzia, che in serata ha generato una grossa sorpresa battendo Samuel Vincent Ruggeri. Intanto, con questa vittoria, tornerà nella classifica ATP dopo essere stato numero 1512 nel 2021.
    DELUSIONE VINCENT RUGGERI: SUBITO KOUn mix di sorpresa e delusione, al calar delle tenebre, ha travolto il Tennis Club Città dei Mille mentre si materializzava l’eliminazione di Samuel Vincent Ruggeri. Reduce dalla finale a Cattolica, si era presentato a Bergamo con tante aspettative ma si è arreso a Parizzia col punteggio di 5-7 6-4 6-4 in una partita che – altrove – probabilmente avrebbe vinto. È stato un brutto match, dominato dalla tensione, con pochi scambi e ancor meno spettacolo. I tanti errori di Vincent Ruggeri hanno favorito Parizzia, che ha avuto il merito di servire molto bene e non concedere particolari chance al suo avversario. Man mano che il match andava avanti, la paura di incassare un’altra delusione a Bergamo (l’anno scorso era testa di serie numero 1 e uscì al secondo turno) gli ha impedito di esprimersi al meglio. L’ultima chance è arrivata nel finale: quando Parizzia ha servito per il match si è trovato sotto 15-40, ma il bergamasco ha giocato piuttosto male le due palle break e il match è finito lì. Grande delusione per lui, ma anche per un pubblico giunto numeroso da tutta la provincia. A questo punto, il torneo si apre a qualsiasi soluzione: con le prime tre teste di serie già fuori, il giocatore di più alta classifica ancora in gara rimane l’argentino Valerio Aboian. Ma ormai, in questo pazzerello Trofeo AZIMUT, non ci si può più stupire di nulla. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Samuele Pieri, il toscano che batte i big

    Samuele Piero – Foto Antonio Milesi

    Non ancora entrato tra i top-1000 ATP, nel solo 2023 Samuele Pieri ha già battuto quattro giocatori compresi tra i primi 500. A Bergamo ha dominato il n.2 Villanueva e si candida come potenziale sorpresa. Forfait in extremis per Arnaboldi, mercoledì esordiscono Vincent Ruggeri e il “bergamasco” Kestelboim.
    Una delle più vive certezze dei tornei ITF è il profondo equilibrio: c’è spesso terreno fertile per sorprese, almeno in termini di classifica. E non c’è dubbio che il Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta) abbia un aspetto completamente diverso dopo la prima giornata del tabellone principale. Sono già fuori le prime due teste di serie, sia pure con modalità completamente diverse. Non è nemmeno sceso in campo Federico Arnaboldi: il campione del 2021, n.1 del draw, soffre di un problema ai muscoli addominali che gli impedisce di servire nel migliore dei modi. Era a Bergamo già lunedì, ha effettuato un ultimo tentativo in mattinata, ma ha scelto la via della prudenza. Al suo posto è stato ammesso il lucky loser Leonardo Malgaroli, che per poco non faceva la mini-impresa contro il qualificato Andrea Militi Ribaldi. Tuttavia, il personaggio del giorno è un toscano di 21 anni, coetaneo dei vari Musetti, Darderi e Maestrelli: Samuele Pieri viene da San Piero a Pieve, in provincia di Firenze, è tesserato per il Tennis Club Bisenzio, e dopo aver dominato le qualificazioni ha fatto altrettanto contro l’argentino Gonzalo Villanueva, numero 2 del tabellone. Un match splendido, in cui Pieri ha totalmente ribaltato una classifica che lo vedeva oltre 600 posizioni indietro rispetto al suo avversario (n.472 contro n.1070). Ma Samuele ha già dimostrato di poter fare ottime cose contro giocatori meglio piazzati di lui, poiché nel 2023 aveva già battuto tre avversari compresi tra i top-500 ATP (Rudolf Molleker, Juan Bautista Otegue e August Holmgren). Tra l’altro, la scorsa settimana ha vinto un torneo Open a Fossombrone. Insomma, la classifica è bugiarda e chissà che Bergamo non possa lanciare un nuovo personaggio, che peraltro lo scorso anno aveva contribuito a portare in Serie A1 il suo Tennis Club Bisenzio. Giovedì sarà atteso dalla classica Prova del 9 contro Carlo Alberto Fossati.
    CHE ATTESA PER VINCENT RUGGERIMercoledì sarà il giorno dell’esordio di Samuel Vincent Ruggeri: già attesissimo, avrà ancora maggiore pressione perché è rimasto il giocatore di più alta classifica in gara e giocherà sia il singolare che il doppio. Il suo esordio avverrà non prima delle 17 contro lo svizzero Nicolas Parizzia. A proposito di doppio, hanno fatto una buona figura i ragazzi del TC Città dei Mille Leonardo Borrelli e Andrea Fermi, battuti 6-4 6-3 da Malgaroli-Pampanin in un match equilibrato, in cui qualche game perso al punto secco ha fatto la differenza. È tesserato per il club bergamasco anche l’argentino Mariano Kestelboim, pure lui all’esordio in entrambi i tabelloni. Soltanto un paio di mesi fa si qualificava per il Challenger di Buenos Aires , e la sua attuale classifica (n.917 ATP) non deve trarre in inganno, perché in passato è stato anche tra i top-400. Insomma, nonostante l’uscita di scena delle prime due teste di serie, il Trofeo AZIMUT deve ancora offrire le sue storie migliori per un pubblico che – giorno dopo giorno – è sempre più numeroso, nel rispetto di una tradizione bergamasca che ha convinto la Regione Lombardia a fornire un contributo economico importante per lo svolgimento del torneo stesso. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Federico Arnaboldi per uno storico bis bergamasco

    Federico Arnaboldi nella foto- Foto Antonio Milesi

    Sarà Federico Arnaboldi, vincitore nel 2021, a guidare il main draw del Trofeo AZIMUT. Il lombardo troverà soltanto qualificati fino ai quarti. Il bergamasco Vincent Ruggeri si trova nella parte bassa, tra spagnoli e argentini. Qualificazioni: impressionano Masera e Militi Ribaldi.
    Senza nulla togliere ai partecipanti delle qualificazioni, che peraltro hanno dato vita a una giornata avvincente e piena di match interessanti, il principale motivo di interesse della ‘prima domenica al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta) era il sorteggio del tabellone principale. Ci sarà tanta Italia al Tennis Club Città dei Mille: in attesa dell’esito delle qualificazioni, sono ben 19 (su 24) gli azzurri del man draw orobico, guidato da Federico Arnaboldi. Il 23enne nipote di Andrea (ex n.153 ATP, ancora in attività e vecchia conoscenza del tennis bergamasco) è attualmente numero 437 ATP ed è stato favorito da un sorteggio che – almeno fino ai quarti – gli offrirà soltanto giocatori provenienti dalle qualificazioni, in vista di un possibile match contro Giorgio Tabacco (n.8 del draw). Superato dall’argentino Gonzalo Villanueva, il bergamasco Samuel Vincent Ruggeri è “soltanto” n.3 del tabellone ed è finito nella parte bassa: dopo un esordio contro lo svizzero Nicolas Parizzia, avrebbe un quarto di finale piuttosto impegnativo contro lo spagnolo Inaki Montes-De La Torre e un’eventuale semifinale contro lo stesso Villanueva. Tuttavia, nel circuito ITF i numeri lasciano il tempo che trovano e c’è tanto spazio per le sorprese. Per esempio, c’è curiosità nel vedere all’opera il genovese Gianluca Cadenasso: sia pure ammesso con una wild card, il suo avversario di primo turno (Carlo Alberto Fossati) è decisamente alla sua portata, in vista di un ottavo proprio contro Villanueva. Più in generale, il livello medio del torneo è decisamente alto, con ben sedici giocatori compresi tra i top-1000 ATP, cifra decisamente in linea con i tornei più importanti del circuito ITF, nella fascia tra quelli con un montepremi da 15.000 dollari. Tra i giocatori di casa, non ha pescato benissimo il bergamasco Filiberto Fumagalli, subito opposto a Montes-De La Torre, in un match che lo vede sfavorito ma non “chiuso”: un po’ perché ha già dimostrato di competere a questi livelli, un po’ perchè avrà dalla sua il sostegno del pubblico. I match del tabellone principale scatteranno martedì 27 giugno.
    IMPRESSIONA MASERA. BORRELLI, BRAVO LO STESSONella prima domenica del torneo si sono giocati i 16 match di primo turno delle qualificazioni. Una giornata lunghissima, scattata alle 9 del mattino e terminata a tarda sera, pane per il palato dei più accaniti appassionati. Tra i giocatori più in vista, si sono fatti notare due azzurri: Andrea Militi Ribaldi è piaciuto molto. Alto, filiforme, ha un modo di stare in campo che lascia ottime speranze per il futuro. Dopo un buon inizio si è fatto riprendere dall’altro italiano Ivan La Cava, ma l’ha spuntata 10-8 al super tie-break: c’è grande curiosità nel vederlo all’opera lunedì contro Niccolò Ciavarella. In palio, un posto per il main draw. Un altro giocatore che ha colpito i presenti è stato il Teo Masera. Con una prestazione intensa e autorevole, ha lasciato appena due game (6-2 6-0 lo score) allo svizzero Lourol Martinez. Nella giornata di lunedì sarà tra i più attesi: per confermare il buono mostrato domenica dovrà battere l’altro azzurro Giulio Colacioppo. Tra le wild card locali, ha fatto una buonissima figura Riccardo Villa, battuto 6-2 6-3 da Stefano D’Agostino (n.4 del draw). Al di là del punteggio, ha denotato un atteggiamento decisamente positivo. C’è un pizzico di amarezza per il bergamasco Leonardo Borrelli, rappresentante del TC Città dei Mille: nonostante la sconfitta per 7-6 7-5 contro il turco Baran Soyler (n.7 del draw), ha evidenziato un ottimo livello di gioco. È stato avanti in entrambi i parziali, e si è arreso soltanto per un pizzico di inesperienza. Sono comunque evidenti i progressi rispetto alle ultime apparizioni, segno che la sua crescita (è classe 2005) prosegue in modo concreto e lineare. Lunedì 26 giugno sarà una giornata importante: a partire dalle 10 del mattino si giocheranno gli otto match dell’ultimo turno di qualificazione, inoltre sarà sorteggiato il tabellone del doppio. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT Bergamo / Ovcharenko-Ferrari a chiudere un grande torneo

    Gianmarco Ferrari – Foto Antonio Milesi

    Il tennis espresso nei giorni scorsi lasciava pochi dubbi: Oleksandr Ovcharenko e Gianmarco Ferrari sono i due migliori giocatori del Trofeo AZIMUT 2022. L’ucraino (che si allena a Bari) ha sfiancato l’ottimo Picchione, mentre il toscano ha spadroneggiato: giunge in finale senza perdere un set e con soli 16 game al passivo.
    L’epilogo migliore possibile. Si può sintetizzare così l’esito delle semifinali al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta), ed è suggestivo che a giocarsi il titolo sia un giocatore ucraino, quell’Oleksandr Ovcharenko che si è fatto notare sin dal primo turno con il suo tennis dirompente, che non ha nulla a che vedere con il suo attuale ranking ATP (n.601). Nella prima semifinale, giocata alle 11 del mattino, il 20enne di Kiev si è imposto 6-4 6-3 sull’aquilano Andrea Picchione, grande sorpresa del torneo. Il match è stato duro e combattuto fino al 3-3 del primo set, al punto che ci sono voluti quasi 50 game per completare sei giochi. A quel punto, l’ucraino ha dato una svolta e ha mostrato una superiorità abbastanza netta. Il primo break è arrivato al decimo game, poi – come fanno i campioni – Ovcharenko ha preso margine in avvio di secondo e lo ha conservato fino alla fine, sia pure con qualche difficoltà: ha avuto bisogno di cinque matchpoint per chiudere, e nell’ultimo game ha cancellato due palle break che avrebbero potuto rimettere in partita l’azzurro. C’è grande curiosità attorno a Ovcharenko, anche perché è ormai italiano d’adozione: da tre anni si allena in Puglia, presso l’Accademia Tennis Bari sotto la guida di coach Vincenzo Carlone. Fu lui ad avvicinarsi alla realtà pugliese, incuriosito dall’ottimo lavoro di uno staff che ha prodotto diversi giocatori di livello. “Possiede grande dedizione, non si stanca mai di lavorare – dice chi lo conosce bene – è sempre sul pezzo, inoltre gioca bene su tutte le superfici. Ha una struttura fisica solida, adatta al tennis di oggi: essendo alto 185 combina forza fisica e rapidità negli spostamenti”. Per lui sarà la seconda finale ITF in carriera dopo quella persa un mese fa a Prijedor, in Bosnia. Con i punti ottenuti a Bergamo è già certo di migliorare il best ranking, ma è solo una tappa di passaggio.
    INARRESTABILE FERRARIMolto dipenderà dalla sua qualità mentale: ha un carattere un po’ ondivago che a volte lo porta a deprimersi, mentre in altre occasioni si esalta. Deve trovare il giusto equilibrio: qualora ci riuscisse, possiede la capacità tecnica e fisica per ambire al Sacro Graal di ogni tennista, ovvero un posto tra i top-100 ATP. Per conquistare il suo primo titolo professionistico dovrà battere Gianmarco Ferrari, bravo a dominare l’argentino Mariano Kestelboim nella seconda semifinale. Un 6-2 6-2 senza storia, in cui l’allievo di Diego Nargiso ha un po’ raccolto i cocci dell’argentino, che la sera prima aveva giocato un match durissimo contro Andrea Basso: il genovese che era arrivato a pochi punti dal successo. Tuttavia, la superiorità di Ferrari è parsa evidente anche al netto della stanchezza dell’avversario. E così coach Diego Nargiso ha la possibilità di festeggiare per il secondo anno di fila, visto che lo scorso anno fu Federico Arnaboldi a vincere il Trofeo AZIMUT. Toscano di Prato, Ferrari è mancino e potente e si è già fatto notare nel 2022, sia con la finale ad Antalya (la seconda in carriera) che con le ottime performance al Foro Italico: grazie alle pre-qualificazioni si è preso un posto nelle qualificazioni vere e proprie, in cui ha strappato un set al top-60 Marcos Giron. Un dato che rende l’idea delle potenzialità di Gianmarco, il cui tennis ricorda vagamente quello di Fernando Verdasco. Attualmente numero 537 ATP, è giunto in finale cedendo appena 16 game, con una media di due per set. “Ferrari era piaciuto sin dai primi turni, e anche oggi si è notato che avesse una marcia in più” ha detto Silvana Carrara, storica direttrice del torneo, decisamente soddisfatta della qualità del gioco e della riuscita organizzativa. In finale, il toscano proverà a diventare il quinto italiano a vincere il torneo nelle sei edizioni che, dal 2015, hanno riportato il tennis professionistico al Tennis Club Città dei Mille grazie all’impegno e l’energia del consiglio direttivo, guidato dal presidente Marco Fermi. Ad oggi, l’unico straniero a vincere il torneo è stato l’argentino Andrea Collarini nel 2018. Ma con la presenza di un ragazzo ucraino in finale, sarà comunque un successo. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT Bergamo / L’ucraino e l’abruzzese

    Andrea Picchione nella foto

    Due territori che hanno sofferto, e stanno ancora soffrendo, si affronteranno in semifinale al Trofeo AZIMUT: l’ucraino Oleksandr Ovcharenko ferma la corsa di Oradini e va a caccia della seconda finale in carriera. Stessa cosa per l’aquilano Andrea Picchione, proveniente dalle qualificazioni.
    Ucraina e Abruzzo sono terre diverse, lontane geograficamente e culturalmente. Ma hanno qualcosa in comune: conoscono la sofferenza. Se quanto sta accadendo a Kiev e dintorni è (triste) cronaca recente, è ancora aperta la ferita del tragico terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. Queste cose non c’entrano con il tennis, ma è particolarmente emozionante che a giocarsi un posto in finale al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta) siano un ucraino e un aquilano, Oleksandr Ovcharenko e Andrea Picchione. Il primo (nato a Kiev ma ormai pugliese d’adozione, al punto che è tesserato per l’Angiulli di Bari) ha superato con autorità Giovanni Oradini, bloccando sul nascere la speranza di avere quattro italiani in semifinale. Come ogni ucraino, Ovcharenko vive con trepidazione quanto sta accadendo nel suo Paese natale: non a caso, sulla sua pagina personale su Facebook ha scelto come immagine un primo piano di sé con i colori giallo e blu, sia dipinti sul suo volto che sullo sfondo. Ma gioca anche bene a tennis: contro il favorito Oradini ha messo il turbo già dal quarto game, aggiudicandosi cinque giochi di fila (da 1-2 a 6-2) e tenendo a bada l’avversario nel secondo set, chiudendo col punteggio di 6-2 6-3 in poco più di cento minuti, evidenziando una potenza superiore alla media. Per lui è la terza semifinale dell’anno, e in caso di vittoria anche sabato raggiungerebbe la seconda finale dopo quella giocata a Prijedor, in Bosnia. Già certo di migliorare il suo best ranking (attualmente al n.599 ATP), Ovcharenko deve ancora vincere il suo primo torneo da professionista, proprio come il suo avversario.
    PICCHIONE E I TOP-400 ATPAndrea Picchione è nato all’Aquila ma da tempo vive in Romagna e si allena presso l’accademia di Giorgio Galimberti, ex davisman azzurro. Partito dalle qualificazioni, ha infilato una grossa sorpresa superando Alexander Weis, numero 2 del tabellone e decisamente favorito della vigilia. Invece Picchione si è imposto col punteggio di 6-3 6-4: gli è bastato un break per set per vincere la partita, gestita da campione, soprattutto al servizio. Basti pensare che non ha concesso palle break, e solo una volta si è trovato ai vantaggi, quando ha servito per chiudere il parziale nel nono game del primo set. Nel secondo è stato addirittura travolgente, perdendo appena quattro punti in cinque turni di battuta. Va detto che Weis non è parso al meglio, come evidenziato già la sera prima contro il lucky loser Catani. In particolare, paga una certa incostanza. Numericamente, non è la vittoria più importante di Picchione, poiché quest’anno aveva già battuto i tedeschi Louis Wessels e Rudolf Molleker, entrambi top-400 ATP, ma significa che il suo livello di gioco è già pronto per misurarsi contro avversari sempre più forti. Già finalista all’evento spagnolo di Nules, lo scorso novembre, anche Picchione andrà a caccia della seconda finale in carriera. I protagonisti della seconda semifinale emergeranno dai match serali, con in campo Andrea Basso (opposto all’argentino Kestelboim) e il main event di giornata, con il derby azzurro tra Riccardo Balzerani e Gianmarco Ferrari. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT Bergamo / Seydina Andre, un senegalese a Bergamo

    Seydina Andre nella foto

    Quasi 30 anni dopo i fasti di Yahiya Doumbia, il Senegal sogna di ritrovare un tennista. Al Trofeo AZIMUT di Bergamo c’è il 18enne Seydina Andre, gigante di quasi due metri che si allena nella stessa accademia di Daniil Medvedev. Ben 19 italiani nelle qualificazioni a 24 giocatori.
    Quando si accosta il Senegal allo sport è difficile pensare al tennis. Giusto il calcio o l’arrivo della mitica Parigi-Dakar, che tra l’altro ha conservato il nome ma da tempo non arriva più nella capitale senegalese. Chi ha buona memoria ricorderà Yahiya Doumbia, ottimo giocatore degli anni 80-90. Rimase sempre nelle retrovie, salvo due lampi: Lione 1988 e Bordeaux 1995. Due titoli ATP vinti dal nulla e che lo hanno reso una leggenda. Proverà a fare meglio di lui Seydina Andre, attuale numero 1619 ATP, tra i protagonisti più attesi delle qualificazioni del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta), torneo ITF in campo al Tennis Club Città dei Mille di Bergamo. In un tabellone a 24 giocatori (sono in palio 6 posti per il tabellone principale), ci sono ben 19 italiani guidati da Andrea Picchione (n.744 ATP, unico top-1000 in gara), ma la curiosità è tutta su Andre, che dopo essere cresciuto a Dakar e aver avuto una discreta carriera junior, lo scorso anno ha avuto la possibilità di trasferisci a Cannes, presso quell’Elite Tennis Center laddove si allena anche il numero 1 del mondo Daniil Medvedev.
    VOLTI NUOVI DA SCOPRIREAlto 197 centimetri, giocatore aggressivo e con il rovescio a una mano, sta tentando la via delle qualificazioni quasi ogni settimana nei tornei ITF. Dalle sue parti credono molto in lui, al punto che un’azienda senegalese (CSE, che si occupa di ingegneria civile e costruzione di edifici) ha scelto di sponsorizzarlo, dandogli una mano nella costosa avventura verso il professionismo. I margini di miglioramento sono enormi, anche perché – per sua stessa ammissione – ha iniziato a fare seriamente preparazione atletica soltanto quando è arrivato in Francia. Al Città dei Mille giocherà il quarto match sul Campo 2 in un programma che inizia alle 11 e se la vedrà con l’argentino Gian Matias Di Natale. Per il resto – come detto – in campo tantissimi italiani che andranno a rafforzare la pattuglia azzurra nel main draw, che sarà sorteggiato domenica dal supervisor ITF Sebastiano Cavarra. Tra i nomi in gara ci sono alcuni abituali frequentatori del circuito ITF (Giorgio Ricca e Filippo Speziali su tutti), poi ci sono diversi personaggi nuovi: proprio per questo, vale la pena fare un salto in Via Martinella già per le qualificazioni, in modo da scoprire nomi oggi sconosciuti ma che in futuro potrebbero diventare molto famosi. La storia di questo torneo lo insegna.
    Tabellone Quali[1] Andrea Picchione vs Ivan La cava Enrico Baldisserri vs [11] Simone Cacciapuoti
    [2] Giorgio Ricca vs Jacopo Bilardo Pijus Vaitiekunas vs [9] Alexandr Binda
    [3] Biagio Gramaticopolo vs Ottaviano Martini Christian Fellin vs [8] Federico Marchetti
    [4] Daniel Bagnolini vs Lorenzo Bresciani Gian Matias Di natale vs [10] Seydina Andre
    [5] Alexander Brown vs Filippo Speziali Tommaso Redaelli vs [12] Leonardo Catani
    [6] Pietro Pampanin vs Samuele Pieri Giulio Colacioppo vs [7] Giovanni Calvano LEGGI TUTTO