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    Trofeo AZIMUT / La dolce Italia di Andrej Martin

    Gianluca Cadenasso nella foto

    Partita dopo partita, l’ex top-100 slovacco sta ritrovando la migliore condizione. Batte Caniato ed è il favorito per il titolo: tra l’altro, in Italia ha già vinto tre Challenger… ed è un fanatico della nostra cucina. Dategli una caprese e sarà felice. Bergamo in finale di doppio con Leonardo Malgaroli
    Potrebbe esserci una finale tutta italiana, ma anche una domenica senza azzurri. Sarebbe la prima volta nella storia del Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta). Gli incastri del tabellone hanno fatto sì che i due azzurri rimasti in gara, Gianluca Cadenasso e Alessandro Pecci, debbano affrontare altrettanti stranieri. Ma non è un caso che alle battute finali siano arrivati Juan Pablo Paz e Andrej Martin, di gran lunga i giocatori dal passato più importante tra quelli in gara al Tennis Club Città dei Mille. Soprattutto lo slovacco, giocatore dalle frequentazioni decisamente nobili. Sebbene abbia 35 anni, ha mostrato la sua classe e una superiorità abbastanza netta contro Carlo Alberto Caniato. L’azzurro di Ferrara, classe 2005, è in crescita e ha destato un’ottima impressione, tuttavia nulla ha potuto contro un Martin che sta trovando la giusta condizione, giorno dopo giorno. L’impressione è che a inizio torneo fosse più vulnerabile, mentre il 6-3 6-3 con cui ha superato Caniato lo rende favorito per la semifinale contro il 23enne Alessandro Pecci (in campo non prima delle 14, dopo la finale del doppio). Tra l’altro, Martin si trova decisamente a suo agio sulla terra battuta: vi ha giocato l’unica finale ATP in carriera (Umago 2016), e vi ha raggiunto il terzo turno al Roland Garros, sempre nel 2016.
    CAPRESE, CHE PASSIONEIn quello che fu un anno di grazia, giunse anche al terzo turno alle Olimpiadi di Rio de Janeiro (ma si giocavano sul cemento). Tra l’altro possiede un legame speciale con l’Italia: dei 12 Challenger intascati in carriera, ne ha vinti tre nel nostro Paese (San Benedetto del Tronto, Padova e Biella). Inoltre adora la nostra cucina, tant’è che una decina d’anni fa fu protagonista di un simpatico episodio a San Benedetto del Tronto, quando gli portarono una caprese con mozzarella, prosciutto e pomodori direttamente in campo, poiché in un’intervista del giorno prima aveva ripetuto più volte di adorare questo piatto. I cuochi del ristorante del Tennis Club Città dei Mille sono avvisati… Nell’altra semifinale si affronteranno Juan Pablo Paz e il rampante Gianluca Cadenasso: non troppo accreditato alla vigilia, il genovese, sta sfoderando una grande prestazione dopo l’altra e si è infilato nella zona di tabellone lasciata libera dal n.1 Pennaforti. Cadenasso si è imposto con un netto 6-3 6-2 contro Lucio Carnevalle, giustiziere proprio di Pennaforti. La sensazione è che abbia più di una chance contro l’esperto argentino. Intanto Bergamo farà il tifo per la coppia Caniato-Malgarori nella finale del doppio, poiché Leonardo Malgaroli è rimasto l’unico bergamasco in gara. I due si giocheranno il titolo contro l’altra coppia italiana Catini-Perfetti. Insomma, ancora una volta, sarà una giornata tutta da godere al TC Mille. Non capita tutti i giorni di avere uno come Andrej Martin in un torneo ITF… LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Pennaforti KO, occhio al tennista youtuber

    Juan Pablo Paz nella foto

    Con l’eliminazione del n.1 Gabriele Pennaforti, sono state eliminate sette delle otto teste di serie. L’unico ancora in gara è Juan Pablo Paz, argentino che da due anni cura un canale YouTube in cui racconta il dietro le quinte della sua carriera. “E ho più sponsor oggi di quando ero top-300”
    C’è un paradigma più o meno scolpito su pietra: nei Challenger e negli ITF c’è più spazio per le sorprese rispetto ai tornei del circuito maggiore. Al di sotto della centesima posizione c’è un equilibrio impressionante, che numeri e classifiche sono incapaci di descrivere. E allora non c’è da sorprendersi della caduta di teste di serie anche nobili. Tuttavia, al Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta) si sta andando oltre: non sappiamo se sia un record, ma è una certezza che ai quarti di finale sia rimasta in gara una sola testa di serie, il 29enne argentino Juan Pablo Paz, ex top-300 ATP che oggi si trova in 591esima posizione ed è numero 3 del seeding al Tennis Club Città dei Mille. Battendo il bergamasco Leonardo Margaroli con un convincente 6-4 6-2 ha raggiunto i quarti, migliorando il secondo turno raggiunto nel 2021, anno della sua unica apparizione a Bergamo. Allora batté Alessandro Bega (seconda testa di serie) ma si arrese negli ottavi al connazionale Galarza. Quest’anno diventa automaticamente il favorito perché sono caduti, uno dopo l’altro, tutti i pilastri del seeding. L’ultimo a cedere è stato Gabriele Pennaforti, n.1 del tabellone. Il romano ha dato battaglia per due ore e mezza contro l’altro argentino Lucio Carnevalle, ma si è arreso col punteggio di 6-1 1-6 6-4.
    UN CANALE DA 5.000 ISCRITTIIl suo KO si aggiunge a quelli di Kestelboim (n.2, già fuori al primo turno) e del tedesco Wiedenmann, superato in tre set da Juan Cruz Martin Manzano. Se aggiungiamo le uscite di scena di Giacomini e La Vela (primo turno) e Otegui (negli ottavi), il gioco è fatto. E allora resta in gara il solo Paz, che oltre a essere un buon giocatore si sta mostrando un buon imprenditore di se stesso. Sebbene non sia più giovanissimo, ha compreso il valore dei social media e di internet, provando ad aumentare la propria visibilità tramite un canale YouTube. Non è l’unico giocatore di seconda fascia a farlo: il più noto è il francese Jules Marie, ma anche il britannico Felix Mischker ha ottenuto più di un beneficio dall’intuizione di mostrare online il dietro le quinte della sua carriera. Paz ha aperto il suo canale due anni fa e ha saputo essere costante nel tempo, realizzando ben 85 filmati che gli hanno permesso di raccogliere oltre 5.000 iscritti. “Qualche anno fa sono stato tra i top-300, adesso la mia classifica è molto peggiore eppure ho più sponsor che mai” racconta, perché i suoi filmati permettono di vedere immagini solitamente ignorate dai media mainstream. Diverse aziende hanno creduto nel suo progetto, investendo su di lui in cambio di visibilità. In effetti si tratta di filmati molto interessanti, perfetti per accendere l’attenzione sull’altra faccia del tennis. In tutto questo, Paz non perde la speranza di arrivare a giocare le qualificazioni dei tornei del Grande Slam e in questo senso i tornei come il Trofeo AZIMUT sono funzionali all’obiettivo. Nei quarti se la vedrà con il 20enne Stefano D’Agostino, uno dei diversi azzurri ancora in gara. Saranno proprio Paz e D’Agostino a inaugurare il programma di venerdì alle ore 12. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Sotto il pallone brilla il baby Garbero

    La direttrice del torneo Silvana Carrara insieme a Rafael Ymer

    Si gioca indoor al Tennis Club Città dei Mille. I ragazzi del posto (Pisa e Fermi) perdono ma fanno buona figura. Impressiona il 15enne Filippo Francesco Garbero, autore di una prestazione maiuscola contro Rafael Ymer. Main draw: Bergamo tifa per Fumagalli, Borrelli… e Kestelboim.
    Il folle meteo che sta colpendo l’Italia in questi giorni non ha risparmiato la Lombardia e nemmeno la città di Bergamo. Un acquazzone si è riversato sopra il Tennis Club Città dei Mille, sede dell’ottava edizione del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta). Nessun problema: lo staff organizzativo, guidato dalla direttrice del torneo Silvana Carrara e dal supervisor ITF Sebastiano Cavarra, ha allestito a tempo di record i due campi indoor del club orobico, permettendo che il programma si svolgesse regolarmente. Ce n’era un gran bisogno, perché nella giornata inaugurale erano previsti tutti i sedici primi turni delle qualificazioni. In attesa dell’esordio di Andrej Martin (opposto all’NC Francesco Casilli: sì, avete letto bene, un NC di Lecce con residenza a Milano e desideroso di fare un’esperienza nel tennis “pro”) c’era attesa per vedere all’opera i ragazzi del club, che stanno crescendo sotto la guida di Fabrizio Albani e Marcello Bassanelli presso la BAT University, ospitata proprio dal TC Mille. Sono arrivate due sconfitte, ma sia Leonardo Pisa che Andrea Fermi hanno destato una buona impressione contro avversari più esperti di loro. Per Fermi era la primissima apparizione “pro” in singolare, mentre Pisa si è ben disimpegnato contro Daniele Minighini (n.1.200 ATP). Si è arreso con un doppio 6-3, ma il punteggio avrebbe potuto essere ancora più equilibrato. Si tratta di esperienze importanti, che fanno parte del percorso di crescita di chi aspira a mettere il naso nel tennis che conta.
    OCCHIO AL BABY GARBERO!Le speranze bergamasche, adesso, si riversano sul tabellone principale. Guidato dal romano Gabriele Pennaforti, vede ai nastri di partenza altri due giocatori – anzi, tre – tesserati per il TC Mille. Sorteggio sfortunato per Filiberto Fumagalli (che l’anno scorso ha raccolto i primi punti ATP), opposto all’argentino Juan Bautista Otegui (n.7 del tabellone), mentre è andata un po’ meglio a Leonardo Borrelli, classe 2005 che lo scorso ottobre fece una gran bella figura contro Mikhail Kukushkin al torneo Challenger. Se la vedrà con Luciano Carraro (n.823 ATP). In attesa dell’esito delle qualificazioni, ci sono già 17 italiani. Dei sette stranieri, non c’è dubbio che il più atteso sia Mariano Kestelboim, finalista in carica e numero 2 del tabellone. Kestelboim è tesserato per il TC Mille ed è una sorta di idolo del club bergamasco. L’urna gli ha detto bene, poiché è certo di affrontare solo qualificati nei primi due turni. La grande sensazione di giornata, tuttavia, è arrivata a ora di cena. Tutti si aspettavano Rafael Ymer, fratello minore di Elias e Mikael, invece è emerso il giovanissimo Filippo Francesco Garbero. Classe 2009 (!), è al primo anno di Under 16 e si allena presso il Piatti Tennis Center di Bordighera. Ancora gracilino, ha entusiasmato i presenti per un dritto esplosivo e un gioco molto completo. Qualcuno si è lasciato andare a paragoni altissimi, citando Sinner o Arnaldi, ma in fondo chi li conosceva quando avevano l’età attuale di Garbero? È ancora prestissimo, ma Bergamo – in cuor suo – sogna di aver battezzato un’altra stella. In fondo, nel 2017, aveva quindici anni una ragazzina che vinse proprio al TC Mille. Il suo nome? Iga Swiatek… LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Toh, chi si rivede: Bergamo riaccoglie Andrej Martin

    Andrej Martin nella foto

    Appena rientrato da una sospensione di due anni per doping, Andrej Martin (ex n.93 ATP) ha scelto il Trofeo AZIMUT per ripartire. Un’ingenuità gli ha impedito di usufruire dello sconto che gli avevano concesso i giudici. Qualificazioni con 27 italiani, c’è anche Rafael Ymer, fratellino di Elias e Mikael.
    Non ce ne vogliano i 27 italiani iscritti alle qualificazioni del Trofeo AZIMUT, torneo ITF al via in queste ore al Tennis Club Città dei Mille di Bergamo, ma c’è un nome che ha catalizzato l’attenzione: Andrej Martin. Lo slovacco ha già partecipato tre volte al Challenger orobico (2011, 2013 e 2015), ma ha sempre perso al primo turno. Cercherà di interrompere la maledizione nella tappa ITF, in quello che sarà il suo secondo torneo dopo una squalifica di due anni per doping. Una vicenda ai limiti del surreale, che merita di essere raccontata: l’ex top-100 ATP (è stato n.93 nel febbraio 2020) è risultato positivo al SARM S-22, anabolizzante già fatale ad altri tennisti, durante un controllo effettuato a Bratislava il 7 giugno 2022. In sede processuale riuscì a dimostrare l’involontarietà dell’assunzione: avrebbe bevuto dalla bottiglia di un compagno durante una partita di floorball, sport molto noto in Slovacchia, cui aveva preso parte qualche giorno prima. Gli avevano concesso un sostanzioso sconto (14 mesi di sospensione, con possibilità di tornare nell’agosto 2023), ma ha commesso l’ingenuità di partecipare a una gara di triathlon e a un altro torneo di floorball durante il periodo della squalifica. È vietato, dunque la sospensione è tornata a due anni pieni. Ha ripreso a giocare due settimane fa proprio a Bratislava, perdendo al secondo turno delle qualificazioni. Dovrà giocarle anche a Bergamo, laddove è atteso da Francesco Casilli.
    LA QUALITÀ DEI TORNEI ITFNon c’è dubbio che lo slovacco sia il giocatore più atteso, ma c’è un altro nome che desta curiosità: è Rafael Ymer, il più giovane della dinastia di fratelli svedesi di origine etiope. Dopo Elias e Mikael adesso c’è lui, classe 2005. Ad attenderlo c’è la wild card Francesco Filippo Garbero. Il resto del tabellone propone diversi nomi di giocatori di categoria, gente per cui qualche punto ATP può fare tutta la differenza del mondo, con la speranza di affacciarsi in tornei più importanti. Il tabellone è guidato da Alexandr Binda e vede – come detto – 27 azzurri, tra cui alcuni già noti nell’orbita ITF (Speziali, Militi Ribaldi) e altri che sono alle primissime apparizioni nel professionismo. Il main draw sarà sorteggiato domenica e c’è attesa per vedere all’opera diversi giovani azzurri che si stanno facendo le ossa nell’inferno dei tornei ITF, rievocato giusto qualche giorno fa da Jack Draper, attuale stellina del tennis britannico (nonché ultimo vincitore del Challenger di Bergamo), il quale ha ricordato quanto sia stato difficile per lui uscire da tornei di livello solo apparentemente inferiore, ma con un grado di professionismo ormai elevatissimo. Se a questo si accompagna lo scenario di un club da sempre votato all’agonismo e all’alto livello come il TC Città dei Mille, il cocktail di inizio estate si presenta davvero saporito. LEGGI TUTTO

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    Il Trofeo AZIMUT mantiene il grande tennis a Bergamo. Niente torneo challenger nel 2024

    Il vincitore ed il finalista dell’edizione 2023

    Lo storico ATP Challenger traslocherà per un anno, dunque il torneo ITF del TC Città dei Mille assume un valore ancora più grande. Ci saranno anche due ex top-100 ATP in Via Martinella: Salvatore Caruso e Blaz Rola. Ma occhio ai più giovani…
    L’ottava edizione del Trofeo Azimut non si limiterà al ruolo – ormai tradizionale – di apertura della stagione estiva. Il Torneo ITF del Tennis Club Città dei Mille di Bergamo, infatti, sarà l’unico evento professionistico a giocarsi nel 2024 nella città orobica. Già, perché la complessa situazione degli impianti sportivi in città obbligherà lo storico Challenger a traslocare per un anno. Il torneo di transizione si giocherà a Rovereto a novembre, pur mantenendo staff, sponsor e denominazione, in attesa di tornare a Bergamo nel 2025. Per questo, l’evento del TC Mille, sempre diretto dallo storico direttore Silvana Carrara, assume un valore ancora maggiore, quasi simbolico, che decreta la continuità del grande tennis in una città che ha appena festeggiato il ventennale della prima sfida tra Novak Djokovic e Gael Monfils, che nel 2004 si affrontarono proprio a Bergamo nell’unico scontro diretto mai vinto dal francese. Si riparte dalla vittoria dello spagnolo Inaki Montes-De la Torre, che lo scorso anno vinse una durissima finale contro l’argentino (ma bergamasco d’adozione) Mariano Kestelboim. L’entry list del torneo 2024, in programma dal 23 al 30 giugno, è guidata dal ceco Jacub Nicod (n.331 ATP), un diciannovenne di belle speranze che è stato numero 13 junior, ma nella lista diramata dall’ITF spicca il nome di Salvatore Caruso.
    CARUSO, ROLA E I GIOVANIIl simpatico siciliano ha scavallato i 31 anni e viene da un momento complicato, ma si tratta di un giocatore di classe superiore, che non c’entra nulla con un torneo di questo livello. Oggi è numero 426 ATP, ma nel novembre 2020 si era arrampicato al numero 76 del mondo. Stiamo parlando di un giocatore che vanta due terzi turni nei tornei del Grande Slam (con tanto di sfida a Djokovic a Parigi): la sua presenza darà un lustro ancora maggiore a un’entry list che comprende un altro ex top-100, lo sloveno Blaz Rola (n.78 nel 2015). A parte i nomi di richiamo, i tornei di questo tipo vanno seguiti proprio per il motivo opposto: pescare il giovane di talento tra i giocatori meno noti, soprattutto i più giovani. E allora sarà interessante seguire il torneo a partire dalle qualificazioni e innamorarsi di giocatori che oggi navigano nell’ombra, ma che tra qualche anno potrebbero essere delle star. Tra l’altro, le norme ATP-ITF riservano tre posti a ragazzi compresi tra i top-100 del ranking giovanile. Al TC Mille sarà possibile osservare i cechi Maxim Mrva e Petr Brunclik, oltre al colombiano Miguel Tobon. La pattuglia azzurra sarà rafforzata da Francesco Forti, Giovanni Oradini e l’altro siciliano Gabriele Piraino, desideroso di raccogliere il testimone proprio da Caruso. L’ingresso al club di Via Martinella sarà gratuito per tutta la durata del torneo e c’è da credere che i bergamaschi saranno ancora più presenti, perché non tutti potranno recarsi a Rovereto. In attesa che Bergamo torni a essere una Grande Città del Tennis, in misura ancora maggiore a quanto è diventata negli ultimi vent’anni.
    ITF CITTÀ DEI MILLE – TROFEO AZIMUT / ALBO D’ORO2015 – Gianluca Naso (ITA)2016 – Adelchi Virgili (ITA)2017 – Andrea Collarini (ARG)2018 – Riccardo Bellotti (ITA)2019 / 2020 – Non disputato2021 – Federico Arnaboldi (ITA)2022 – Oleksandr Ovcharenko (UCR)2023 – Inaki Montes-De la Torre (SPA) LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / A Bergamo si parla spagnolo

    Mariano Kestelboim – Foto Antonio Milesi

    Curiosamente, il Trofeo AZIMUT è soltanto il secondo torneo stagionale per Mariano Kestelboim e Inaki Montes-De la Torre: il primo svolge anche altre attività, il secondo è impegnato al college. Mostrando la solidità tipica delle scuole argentina e spagnola, si giocheranno il titolo. In doppio, sfuma al fotofinish il sogno dei bergamaschi Vincent Ruggeri-Fumagalli.
    Si parlerà spagnolo all’ultimo atto del Trofeo AZIMUT di Bergamo (15.000$, terra battuta). Nonostante la presenza di ben 25 italiani ha prevalso la solidità di due lottatori, emblemi di scuole – quella spagnola e quella argentina – che da decenni producono tennisti a getto continuo. Ha un po’ le sembianze della favola l’avventura di Mariano Kestelboim. Già numero 387 ATP, oggi si dedica part-time all’attività professionistica, privilegiando i tornei a squadre e gli eventi Open (anche in Italia), oltre a svolgere a tempo perso l’attività di modello. Non è un caso che il Trofeo AZIMUT sia soltanto il suo secondo torneo internazionale nel 2023 (peraltro due mesi fa si era qualificato al Challenger di Buenos Aires, confermando di avere un ottimo livello di gioco). Sabato è rimasto in campo quasi cinque ore, peraltro venendo aiutato da un pizzico di fortuna: nel quarto di finale contro Alessandro Ragazzi ha approfittato dell’infortunio del suo avversario sull’1-1 al terzo, quando si è preso una classica storta a una caviglia nel rincorrere una smorzata. Ragazzi ha provato a continuare per qualche punto, ma era chiaro che non fosse in grado di giocare. Si giocava da 2 ore e 46 minuti e il match era ancora alle fasi iniziali del terzo. Nel pomeriggio, Kestelboim ha impiegato poco meno di due ore per battere il connazionale Valerio Aboian, concedendo un urlo di gioia agli appassionati del TC Mille. Per lui è una soddisfazione immensa, poiché non raggiungeva una finale da quasi quattro anni: l’ultima risale al novembre 2019 a Maldonado, in Uruguay. Domenica (la finale è prevista alle 10.30) andrà a caccia del quinto titolo ITF in carriera. Dovesse vincere, chissà se dovesse venirgli voglia di intensificare l’attività…
    LO SPAGNOLO CHE STUDIA IN VIRGINIATra lui e il trofeo AZIMUT, tuttavia, c’è l’ostico Inaki Montes-De la Torre, classe 2002 che non è ancora entrato tra i top-500 ATP per un motivo molto semplice: dal 2020 vive negli Stati Uniti, laddove frequenta l’Università della Virginia e partecipa al Campionato NCAA, laddove è uno dei più forti. Con un bilancio di 58 vittorie su 76 partite in tre anni, è stato nominato per due anni di fila “Atleta Maschile dell’Anno” della sua università. Proprio come Kestelboim, Bergamo è soltanto il secondo torneo internazionale del suo 2023, sia pure per motivi diversi. Dopo aver rischiato al secondo turno contro Alexandr Binda, nel doppio impegno di sabato non ha avuto problemi contro Nicolas Parizzia, poi ha dovuto lottare contro Federico Iannaccone, battuto con un doppio 6-4 in oltre due ore, al termine di un match fatto di scambi duri e combattuti. Per lui sarà la terza finale in carriera: attualmente il suo bilancio è di una vittoria (a Mungia nel 2022) e una sconfitta. 21 anni da compiere a ottobre, è un ragazzo da seguire con particolare attenzione: l’esperienza negli Stati Uniti lo ha fatto crescere moltissimo, e onestamente sembra già pronto per palcoscenici ancora più importanti. Numeri alla mano, il favorito sarà lui.
    DOPPIO A ROSSI-SORRENTINOÈ terminato il tabellone di doppio: nella finale tutta italiana, piccola delusione per il pubblico di casa. Filiberto Fumagalli e Samuel Vincent Ruggeri sono stati a un passo da un risultato storico: non è mai accaduto che una coppia tutta bergamasca vincesse un torneo internazionale organizzato a Bergamo. I due sono stati i primi ad arrivare in finale, ma si sono arresi al fotofinish a Leonardo Rossi e Luigi Sorrentino, vincitori col punteggio di 2-6 7-6 10-8. Smaltita l’inevitabile delusione, rimarrà l’orgoglio per aver centrato un risultato inedito, fonte di motivazione per provare a fare ancora meglio, magari a partire dal Challenger in programma in autunno. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Pioggia su Bergamo, Iannaccone unico finalista

    Federico Iannaccone – Foto Antonio Milesi

    Il brutto tempo blocca i quarti del Trofeo AZIMUT: Federico Iannaccone schiva la pioggia, poi gli altri match vengono sospesi. Si recupererà tutto sabato, a partire dalle 9 del mattino.
    Il maltempo che ha colpito il nord Italia non ha risparmiato la città di Bergamo. Per questo, il venerdì del Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta) ha visto giocarsi soltanto uno dei sei match previsti. In mattinata, Federico Iannaccone non ha avuto grossi problemi nel battere Carlo Alberto Fossati. Il molisano si è imposto 6-1 6-3 in 82 minuti, soffrendo soltanto in avvio di secondo set. Poi un break all’ottavo gioco ha “stappato” definitivamente la sua partita. Con la semifinale a Bergamo, Iannaccone ha la ragionevole certezza di restare nei pressi del suo best ranking (attualmente al numero 541) nella classifica ATP del 17 luglio, la prima in cui entreranno i punti del torneo orobico: a breve gli usciranno quelli del successo dello scorso luglio a Casablanca, quindi le vittorie a Bergamo sono particolarmente preziose. Più in generale, sta vivendo una stagione molto positiva: nel solo 2023 ha già giocato 40 partite, vincendone 26 (e intascando un titolo sul cemento di Monastir, in Tunisia). La sensazione è che sia pronto per provare ad alzare l’asticella, magari tentando le qualificazioni nei tanti ATP Challenger proposti dal calendario italiano.
    IL MAXI-PROGRAMMA DI SABATOA Bergamo attende il vincente di Montes-De La Torre – Parizzia, interrotto dopo appena un game nel pomeriggio. Certamente i due avrebbero preferito giocare, ma forse non è un male un po’ di riposo extra dopo le fatiche di giovedì sera, in cui entrambi avevano vinto match durissimi e terminati ben oltre ora di cena. Sospesa nel primo game Ragazzi-Kestelboim, mentre non sono nemmeno scesi in campo Noce-Aboian e le semifinali del doppio. Il programma di sabato, dunque, diventa piuttosto ricco. Si parte alle 9 del mattino con Montes-De La Torre – Parizzia, poi alle 11 gli altri due quarti di finale e alle 13.30 – in contemporanea – le semifinali del doppio. Alle 16 ci sarà la semifinale della parte alta, mentre non prima delle 17 (sul Campo 2) quella con in campo Iannaccone. Il programma terminerà con la finale del doppio, in attesa dell’ultimo atto previsto domenica. LEGGI TUTTO

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    Trofeo AZIMUT / Mariano Kestelboim, il bergamasco d’adozione

    Mariano Kestelboim – Foto Antonio Milesi

    Pur essendo argentino, Mariano Kestelboim è tesserato per il Tennis Club Città dei Mille, sede del Trofeo AZIMUT. Apprezzato da tutti, si sta facendo valere anche sul campo, laddove ha raddrizzato un match quasi perso contro Tabacco. Tra gli italiani si fanno notare il molisano Iannaccone e il ciociaro Gabriele Maria Noce.
    In assenza di bergamaschi purosangue, ce n’è uno adottivo che si sta facendo apprezzare sempre di più al Trofeo AZIMUT (15.000$, terra battuta). Mariano Kestelboim viene dall’Argentina ma ha trovato una seconda casa a Bergamo, laddove è nei quarti per il secondo anno di fila. Lo scorso anno si arrese in semifinale al futuro vincitore Ovcharenko, oggi vuole fare ancora meglio. Intanto è nei quarti dopo aver sgretolato la resistenza di Giorgio Tabacco, che per un set lo aveva dominato. Forte di un’intelligenza tennistica fuori dal comune, l’argentino è rimasto attaccato al suo avversario nel secondo set e – dopo averlo vinto – ha raccolto i cocci del siciliano nel terzo, imponendosi con un eloquente 1-6 7-6 6-0. Kestelboim è ormai di casa al Città dei Mille, club conosciuto lo scorso anno, quando fu ospite di una famiglia bergamasca durante il torneo. L’occasione fu buona per parlare con la dirigenza del club e trovare, a tempo di record, un accordo per essere schierato nelle gare a squadre. Dimostrandosi un professionista serio non si è limitato a rappresentare il TC Mille, ma gli è capitato di passare del tempo e allenare i ragazzi del vivaio, entrando a pieno titolo nel progetto BAT University di Marcello Bassanelli e Fabrizio Albani. Abituale frequentatore dell’Italia, gli capita spesso di giocare i tornei Open e diversi club hanno provato ad avvicinarlo, ben conoscendone il valore sia tecnico (è stato anche n.387 ATP in singolare e 263 in doppio) che umano. Ma lui pensa solo a Bergamo e cercherà di proseguire nella sua avventura contro Alessandro Ragazzi, che ha dominato il derby tra qualificati contro Andrea Militi Ribaldi.
    SPERANZE AZZURRETra gli azzurri, il giocatore più accreditato tra quelli rimasti in gara è Federico Iannaccone. Classe 1999, ex top-100 junior (il che gli ha permesso di giocare gli Slam, con un bel terzo turno in Australia), il molisano si allena da un anno e mezzo presso la MXP Academy, struttura lombarda che si è fatta conoscere qualche mese fa con la qualificazione di Mattia Bellucci all’Australian Open, e che sta portando bene a Iannaccone: ha già scalato 250 posizioni, ha conquistato i primi due titoli ITF (Casablanca nel 2022 e Monastir lo scorso gennaio), avvicinandosi ai top-500 ATP. A Bergamo ha tenuto a bada Leonardo Rossi (battuto 6-4 7-6) e nei quarti partirà favorito contro Carlo Alberto Fossati, che in mattinata aveva vinto una dura battaglia contro Samuele Pieri. Oltre ai numeri, il ragazzo di Campobasso potrà contare su una maggiore freschezza atletica. La stessa che può vantare l’argentino Valerio Aboian, giocatore di più alta classifica tra quelli rimasti in gara. Per adesso è rimasto poco in campo, dunque non è stato possibile decifrare il suo valore. Al secondo turno ha usufruito del ritiro di Nicolò Catini sul punteggio di 6-1 3-0 per un dolore al polso dell’italiano. Aboian se la vedrà con Gabriele Maria Noce, che si è costruito la fama di “maratoneta” del torneo: dopo la vittoria contro Sorrentino (n.8 del draw), il 27enne di Frosinone ha vinto uno dei match più rocamboleschi del torneo, rimontando un set di svantaggio a Pietro Pampanin in un match durato oltre tre ore. Nella giornata di venerdì si giocheranno i quarti del singolare e le semifinali del doppio, con programma al via alle 11. Nonostante l’eliminazione dei giocatori di casa (su tutti Vincent Ruggeri, che però è ancora in gara in doppio), l’entusiasmo rimane molto alto per una manifestazione che ha ottenuto il contributo della Regione Lombardia per potersi svolgere mantenendo standard qualitativi elevatissimi, degni di un torneo di categoria superiore. Nella speranza che il titolo possa rimanere in Italia, anche se gli stranieri rimasti in gara promettono battaglia. Ci sono tutte le premesse per un weekend denso di emozioni. LEGGI TUTTO