Las Vegas, nuovo termine di paragone. In Europa (anche in Italia) bisognerà tenerne conto
TORINO – Il GP a Las Vegas rappresenta un’altra novità del nuovo corso della Formula 1. Volendo, si potrebbe dire che la vera novità è la permanenza del GP di Montecarlo in calendario, visto che mai come nelle scorse settimana il celebre appuntamento sulla Costa Azzurra è stato vicino ad essere tagliato. Ma ormai è stato confermato, dunque la questione è superata.
LA TASSA – La gara a Las Vegas è un punto di svolta perché è la prima gara ad essere allestita in proprio dalla società che organizza il Mondiale. Non è un dato da poco: ogni paese che vuole una tappa del campionato di Formula 1 deve pagare una tassa di ingresso (era proprio questo il peso che gravava sul rinnovo di Montecarlo) cosa che porta a lunghe negoziazioni con la proprietà della Formula 1. Saltare questo passaggio è ovviamente un fatto nuovo, si vedrà se resterà un unicum o se farà scuola.
SABATO – Quel che è certo è che a Las Vegas, magari oggi un po’ meno di moda di qualche anno fa, ma sempre località “glam”, la Formula 1 compirà un altro passo in avanti sulla via che porta verso un intrattenimento più intenso. La corsa (per la prima volta sarà di sabato, alla sera) sarà l’evento culminante e conclusivo di una settimana di festa e spettacolo. Un po’ quel che si è visto (con successo) a Miami, ma ancora più dilatato nel tempo. Fatalmente quel che avviene in America, dove le risorse sono maggiori rispetto all’Europa, diventa un termine di paragone anche per tutte le altre corse. E se alcune (ad esempio in Medio Oriente) non temono paragoni, sono proprio gli appuntamento storici europei a mostrare i segni del tempo, anche a causa di infrastrutture inadeguate, spesso vecchie e poco confortevoli. Anche gli appuntamenti italiani, che pure sono ben due il calendario (Imola e Monza), devono esserne consapevoli. Tenere il passo sarà necessario e imprescindibile, pena l’uscita dal circuito iridato. LEGGI TUTTO