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    La Reale Mutua Chieri si presenta: “Correremo come lepri”

    Foto Reale Mutua Chieri / Mario Sofia Di Redazione Il Cral Reale Mutua ha ospitato la presentazione ufficiale della Reale Mutua Fenera Chieri ’76 per la stagione 2022/2023 di Serie A1 Femminile. Una piacevolissima tradizione che si rinnova ormai da diversi anni, che questa volta ha assunto un significato speciale. È stata infatti la prima uscita delle biancoblù dopo […] LEGGI TUTTO

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    Chieri, coach Bregoli punta in alto: “Vogliamo l’Europa. A1? Sempre più difficile”

    Di Redazione Il prossimo, per Giulio Cesare Bregoli, sarà il quarto anno sulla panchina della Reale Mutua Fenera Chieri. Una stagione che inizierà a ottobre con il Torneo Wevza che potrebbe qualificare la sua squadra alla prossima Challenge Cup: “In base alla data d’inizio, non ancora ufficializzata, dovremo adeguare la preparazione, anche perché si tratta di un appuntamento al quale dovremo arrivare pronti” racconta al collega Luga Borioni sulle colonne del Corriere Torino. Il club piemontese ha allestito il roster puntando ancora su “esperienza e voglia di crescere, indispensabili se si vuole dare continuità a un progetto. C’era l’intenzione di mantenere una certa fisicità – spiega il coach -, confermata dalla scelta di Rozansky e Butler. Altra necessità era quella di dare maggiore dinamismo a un ambiente che da ius po’ era stabile. Un po’ come una majonese da tenere sempre al punto giusto di preparazione”. Tra le novità, l’arrivo di Ilaria Spirito: “Una giocatrice sicuramente molto attesa – commenta Bregoli -. Ha la giusta età, l’esperienza e un carattere molto agonista. Ci aspettiamo che Ilaria faccia bene anche con noi, così come gli altri nuovi acquisti Rozanski, che ha fatto molto bene in VNL con la Polonia. E poi c’è la diagonale Morello-Storck, entrambe ragazze di estremo talento”. “Il livello del campionato? Da quando sono a Chieri è sempre cresciuto. Sarà una battaglia dura e ci vorrà tanta attenzione nei dettagli e nel lavoro, ma anche saper gestire le energie. Come ha dimostrato anche l’Italia vincendo la VNL, qui c’è il tasso tecnico più alto, oltre a difficoltà pesanti. In A1, a differenza di altri campionati, non puoi rilassarti contro nessuno, neanche l’ultima in classifica”. LEGGI TUTTO

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    Chieri fa visita a Scandicci: “Nelle prossime partite capiremo qual’è la nostra posizione”

    Di Redazione La seconda parte del girone d’andata della Reale Mutua Mutua Fenera Chieri inizia domenica 14 novembre, con la prima trasferta toscana della stagione. Valido per la settima giornata, l’incontro porta le biancoblù in casa della Savino Del Bene Scandicci. Fischio d’inizio alle ore 17.Entrambe le squadre arrivano alla gara dopo una sconfitta che ha interrotto la loro serie di vittorie: le ragazze di Bregoli hanno avuto la peggio nel turno infrasettimanale con Conegliano, quelle di Barbolini nel match casalingo di domenica scorsa con Monza. Distanziate in classifica di un punto (Chieri 12, Scandicci 11), le due società si affrontano per la sesta volta: il bilancio è di quattro vittorie a due per Scandicci, con Chieri a segno nelle due partite dello scorso campionato. Due ex, entrambe di parte chierese: Alessia Mazzaro ed Elena Perinelli. La presentazione della sfida è affidata al coach Giulio Cesare Bregoli, che riparte però dalle emozioni della sfida contro Conegliano, capace di eguagliare il record di 72 vittorie consecutive proprio contro le piemontesi. “Bisogna fare grandi complimenti a Conegliano per questo record straordinario – dice Bregoli – anche contro di noi ha dimostrato per quale motivo lo detiene. In certi momenti della partita, quando abbiamo cercato di mettere pressione col nostro gioco, hanno fatto delle difese straordinarie, hanno dimostrato una volontà incredibile di vincere. Del resto non si fa un record simile se non si ha quella mentalità lì. Veramente complimenti”. “Che sono forti lo si sa – aggiunge l’allenatore della Reale Mutua – però credo che la cosa più rilevante, che mi sento anche di portare da esempio, sia proprio questa: che giochino con qualunque squadra, in qualunque momento della partita, qualunque pallone, con una determinazione, una cattiveria e una voglia di vincere immutate da tre anni a questa parte“. Poi Bregoli guarda in casa propria: “Credo si sia vista una squadra combattiva, con qualche sbavatura qua e là. Ci sono aspetti che sono ancora un work in progress, situazioni che devono ancora essere rodate. Secondo me si è visto. Tutto sommato non si è fatta una brutta prestazione, chiaro che ci sono aspetti su cui lavorare e dove fare meglio. Non so, contro Conegliano, quanto questo possa ad oggi cambiare le cose. Credo però che il 3-0 sia stato un risultato che loro hanno meritato, ma che con un po’ più di cinismo si potesse ottenere qualcosa di un po’ differente che non avrebbe tolto nulla al loro valore ma avrebbe rispecchiato di più il nostro“. “Le ragazze ne sono consapevoli – spiega il tecnico – penso ad esempio alla difesa. Non basta difendere una volta ogni tanto. Bisogna essere aggressivi e allenare questa mentalità che Conegliano ha, perché nell’aspetto della difesa e del servizio al di là della tecnica conta tantissimo l’aspetto mentale. Qui, come negli inizi dei set, c’è qualcosa da rivedere. Al termine della partita ero arrabbiato, comunque. Nella mia mentalità non è tanto il discorso che Conegliano non possa vincere, ma che non entro mai battuto in campo. Alla base io penso sempre che si possa vincere, per cui mi aspetto questa mentalità da parte di tutti“. In occasione della sfida alle Pantere, al PalaFenera è tornato il sold out, nei limiti del 60% della capienza: “Mi ha fatto molto piacere – commenta Bregoli –. Vorrei rivederlo spesso così. Non c’è soltanto Conegliano, le partite importanti per noi sono anche altre. È sicuramente un aspetto che mi piacerebbe rivedere così ogni domenica, come lo ricordavo prima del Covid“. Si passa poi a un bilancio del primo quarto di stagione: “La squadra sta crescendo. A livello di risultati abbiamo fatto bene. Tolte le sconfitte con Monza e Conegliano, su cui possiamo discutere della severità del verdetto o sulla qualità del gioco, ma sicuramente non sono partite sbagliate o risultati deludenti per una squadra come Chieri, l’unico mezzo passo falso l’abbiamo fatto con Vallefoglia, partita a cui però le ragazze arrivavano in una situazione molto particolare senza essersi praticamente allenate, e in cui nonostante tutto con un po’ più di cinismo potevamo arrivare al tie-break; in quel caso ora parleremmo di un percorso abbastanza importante“. “Credo ci sia da essere soddisfatti – continua Bregoli – del percorso fatto fin qui. Un altro momento molto importante arriva ora, fra Scandicci e poi le quattro partite con Cuneo, Bergamo, Casalmaggiore e Firenze, credo capiremo in maniera chiara qual è la nostra posizione in classifica a oggi. Per una squadra giovane e con ampi margini di miglioramento come la nostra, il primo obiettivo rimane la salvezza. Chiaro che adesso ci siamo messi in una posizione ottima, ma va mantenuta. Poi vedremo quali obiettivi porci in seguito in relazione alla posizione in classifica e al gioco che staremo esprimendo. Ho grande fiducia in questo gruppo. Sta facendo bene e sono convinto che a Natale ci sarà modo di parlare magari di obiettivi diversi“. Infine il focus si sposta sulla sfida a Scandicci: “Un’altra partita molto difficile. Una grandissima squadra, uno dei liberi più forti al mondo, tre laterali incredibili, del palleggiatore non c’è tanto da parlarne… Una squadra molto molto impegnativa con grandissime qualità. Dopo Vallefoglia ci eravamo dati una strada di lavoro e alcuni obiettivi. Alcuni li abbiamo raggiunti, secondo me adesso è il momento di alzare un po’ l’asticella e fissarne altri e vedere se potremo raggiungerli“. E Bregoli, concludendo, entra nel dettaglio: “Dobbiamo cercare di tenere alto il nostro indice di battuta che non è male ma può migliorare, avere più aggressività, determinazione e costanza in difesa, e migliorare alcuni aspetti del contrattacco. Vedremo in quale ordine, ma credo che questi siano gli obiettivi per questa partita, al di là del risultato: sono obiettivi che dobbiamo avere in testa e cercare di perseguirli indipendentemente da quel che succede. Poi vedremo quanto saremo distanti da loro, se saremo distanti da loro, e cercheremo poi magari con la tattica di colmare queste eventuali lacune“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    A Giulio Cesare Bregoli il premio “Sergio Guerra” per il miglior allenatore di A1

    Di Redazione Tra i tanti annunci avvenuti oggi nel corso della presentazione dei campionati di Serie A Femminile ce n’è uno che rende particolarmente felici i tifosi della Reale Mutua Fenera Chieri: all’allenatore Giulio Cesare Bregoli è stato assegnato il riconoscimento per il miglior allenatore della Serie A1 della stagione 2020-2021, intitolato all’indimenticato Sergio Guerra. Un premio che assume ancora maggior valore perché attribuito in base ai voti espressi dalle società di Serie A1 e A2. Per Bregoli, approdato a Chieri nel 2019 dopo una lunga esperienza in Francia, un’ulteriore soddisfazione dopo la nomina a primo allenatore della nazionale femminile nel corso dell’ultima Volleyball Nations League. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Bregoli: “Il gioco c’era già, ci mancava soltanto la vittoria”

    Di Redazione Si toglie un peso l’Italia, cancellando finalmente lo “zero” dalla casella delle vittorie nella VNL femminile grazie al 3-1 sulla Corea del Sud. Ed è proprio questa la sensazione che emerge dalle parole del tecnico azzurro Giulio Cesare Bregoli a fine gara: “Sono veramente contento per le ragazze, che hanno fatto un grandissimo lavoro per ottenere questo risultato. Avevamo perso diversi set ai vantaggi e questo sicuramente non aiuta a creare sicurezze, ma loro sono state brave a continuare a lavorare duro. È un risultato importantissimo che ci dà serenità e morale“. “Il problema non era il livello del nostro gioco – continua Bregoli – abbiamo giocato buone partite e abbiamo sempre lottato con tutti, tranne che con la Turchia, ma ci mancava la vittoria. Il primo set forse ha sbloccato qualcosa nella nostra mente perché è stato il primo vinto in volata. Siamo stati forti mentalmente, e naturalmente anche le alternative che abbiamo in panchina sono importanti: tutte le giocatrici possono rendersi utili. Credo che abbiamo rotto il ghiaccio, era molto importante vincere un match, ora da qui alla fine dobbiamo solo divertirci e giocare come sappiamo, godendoci questa esperienza“. Visibilmente sollevata anche Alessia Mazzaro: “Abbiamo dovuto avere molta pazienza, perché loro difendono tanto su ogni pallone, e fare un gran lavoro a muro in difesa. Anche il nostro servizio ha funzionato bene in alcuni momenti. È stata una buona partita e siamo contentissime di averla portate a casa. Noi non abbiamo avuto la possibilità di allenarci molto insieme prima della VNL, e siamo anche un team giovane: c’era tanta esperienza da fare, nelle prime partite abbiamo fatto fatica, ma ora si vedono i miglioramenti“. LEGGI TUTTO

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    Volleyball Nations League, domani esordio con la Polonia per le azzurre

    Di Redazione Mancano poco più di 24 ore all’esordio della nazionale italiana femminile nella Volleyball Nations League 2021. Le azzurre guidate dal tecnico Giulio Cesare Bregoli, dal 2017 secondo del ct Mazzanti, saranno impegnate domani sera a Rimini (ore 19) contro la Polonia: match trasmesso in diretta sul canale televisivo La7d.          Alla vigilia della sfida con la Polonia queste le parole del tecnico Giulio Bregoli, all’esordio come primo allenatore sulla panchina azzurra: “Ogni tanto mi viene in mente il fatto che questo torneo rappresenta un esordio anche per me, però, per il momento la concentrazione è talmente alta sul lavoro da fare, che l’emozione si fa sentire ancora poco. Penso domani sera sarà diverso. Il nostro è un gruppo formato da tante esordienti, anche se non penso sia il termine più adatto, perché è vero che per molte ragazze si tratta la prima esperienza in azzurro, però in ambito italiano e nelle coppe europee hanno fatto cose importanti. Il nocciolo della squadra ha quindi delle esperienze significative alle spalle e magari le ragazze non hanno trovato spazio in nazionale, perché il livello di competizione in Italia è molto alto. Il fatto di aver giocato in campionato può aiutare.   In generale sia noi dello staff, sia le giocatrici siamo molto curiosi; in questi giorni ho percepito da parte delle ragazze una gran voglia di mettersi alla prova e confrontarsi con questo livello di la pallavolo. L’idea di massima è sfruttare le partite iniziali per dare un’ossatura alla squadra, prima d’inserire altri tasselli e fare del turnover. Il gruppo avrà bisogno di trovare le sue sinergie e quindi poi sarà più facile aiutare chi, di volta in volta, entrerà in campo. La competizione è lunga e difficile, bisognerà anche vedere i risultati che otterremo, anche quello ovviamente inciderà. Quest’anno in base al nostro programma di lavoro, sfrutteremo la VNL per far acquisire alle ragazze un importante bagaglio di gioco e in ottica futura allagare la base della nazionale seniores a nuovi elementi, come successo in passato per esempio a Lubian e Fahr. Detto questo, resta l’importanza della competizione, e va quindi gestito sia l’aspetto della crescita, sia quello dei risultati. Dobbiamo scendere in campo con l’obiettivo di vincere, perché non credo che subire una serie di sconfitte sia un qualcosa di molto formativo. Dalle partite perse si possono trarre sicuramente delle indicazioni, però perdere in continuazione non aiuta. Diciamo che il nostro vantaggio può essere vivere questa VNL senza troppe pressioni, però la volontà di fare bene c’è tutta. Sappiamo che incontreremo delle difficoltà, ma dobbiamo avere la grinta e la determinazione di tirarci fuori da quei momenti. Sarà fondamentale concentrarsi sulla nostra pallavolo e in questo mese “correre” il più velocemente possibile, solo alla fine vedremo chi ci saremo lasciati alle spalle”. Le 15 azzurre Alzatrici: Francesca Bosio, Ilaria Battistoni. Schiacciatrici: Anastasia Guerra, Camilla Mingardi, Giulia Melli, Sofia D’Odorico, Loveth Omoruyi. Centrali: Sara Bonifacio, Marina Lubian, Alessia Mazzaro, Eleonora Furlan, Federica Squarcini. Opposto: Sylvia Nwakalor. Libero: Chiara De Bortoli, Eleonora Fersino.      Lo staff azzurro         Giulio Cesare Bregoli (allenatore), Matteo Bertini (ass. allenatore), Marco Penza (medico), Sandro Gennari (fisioterapista), Davide Partegiani (preparatore atletico), Lorenzo Librio (scoutman), Federico Cristofori (team manager).    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Non solo Egonu: ecco il dream team del campionato 2020-2021

    Di Alessandro Garotta Dal 19 settembre 2020 al 20 aprile 2021. Ce lo ricorderemo per tanto tempo questo campionato: lunghissimo, spezzato dal virus, recitato a porte chiuse. Ma la Serie A1 femminile 2020-2021 lascia in eredità anche tante performance individuali che lo hanno reso divertente e avvincente. Quelle di Paola Egonu, per esempio, che ha guidato l’Imoco Volley Conegliano alla vittoria dello Scudetto, ma soprattutto ha fatto registrare il nuovo record assoluto di punti in Gara 1 della Finale contro la Igor Gorgonzola Novara. L’opposta gialloblù è una delle protagoniste del nostro Dream Team. Foto CEV PALLEGGIATRICEJoanna Wolosz (Imoco Volley Conegliano) – Occhi sbarrati e mascella che lentamente scende verso il basso. Tante volte vi sarà capitato di replicare questa espressione davanti ad un suo sorprendente gesto tecnico. Senza dubbio, poter contare su una ricezione sempre affidabile, su tre uscite di palla alta solidissime e su centrali spietate in attacco è il sogno di ogni regista, ma se l’Imoco gira come un orologio perfetto lo si deve soprattutto all’abilità del fenomeno polacco di trattare il pallone con qualità sopraffina: è questo che rende il suo modo di intendere la pallavolo unico e – da questo punto di vista – forse irripetibile.  Foto Facebook Imoco Volley Conegliano OPPOSTAPaola Egonu (Imoco Volley Conegliano) – Partiamo dai suoi numeri in Finale Scudetto, che in questo caso tanto freddi non sono: 82 punti, 59% di positività in attacco, 2 ace, 10 muri in due partite. Eppure queste cifre, seppur strabilianti, non rendono in minima parte l’idea dell’impatto che ha Egonu quando scende in campo. Il premio di MVP è la logica conseguenza di un’annata memorabile, in cui l’opposta da un lato conferma di essere un enigma senza soluzione per la difesa delle avversarie (506 punti) e dall’altro dà un’accelerata paurosa al cammino di Conegliano verso la tripletta di titoli in Italia.  Foto Facebook Igor Gorgonzola Novara SCHIACCIATRICECaterina Bosetti (Igor Gorgonzola Novara) – Questa stagione rappresenta il vero punto di svolta della sua carriera, almeno dal punto di vista narrativo e della considerazione di uno status di stella assoluta che ormai le appartiene. Il dominio che è ormai in grado di esercitare (388 punti, 24 ace, 44 muri e il 46,8% di ricezione perfetta) è l’espressione di una superiorità tecnica e di una consapevolezza dei propri mezzi che faticavamo a riconoscerle perché troppo impegnati a giudicarla e raccontarla attraverso il filtro della proiezione ideale, nel momento in cui stava semplicemente progredendo verso una diversa e migliore versione di se stessa. Quella che ha raggiunto oggi.  Foto Unet E-Work Busto Arsizio SCHIACCIATRICEAlexa Gray (Unet E-Work Busto Arsizio) – La traiettoria della carriera di ogni giocatrice, specie se sul punto di affermarsi, è legata a infinite variabili, alcune delle quali indipendenti dalla sua volontà. Nel caso della canadese i tasselli faticavano a incastrarsi, fino a quando è arrivata alla UYBA. Qui, dopo essersi accollata qualche frettolosa critica di troppo nel momento più difficile della squadra, spicca il volo dimostrando di essere una vera e propria macchina da guerra con 414 punti e il 46,1% in attacco: nel dubbio la palleggiatrice Poulter chiama il suo martello all’esecuzione e la palla va giù emettendo un suono fortissimo.  Foto Facebook Bosca San Bernardo Cuneo CENTRALEKaterina Zakchaiou (Bosca S.Bernardo Cuneo) – “Impatto” è una parola spesso abusata, svuotata dalla retorica sportiva, ma assume consistenza in relazione alla prima stagione della centrale cipriota in Italia. Si tratta di una sensazione che si costruisce attraverso due chiavi di lettura: quella matematica dei numeri grezzi e delle statistiche (296 punti, 84 muri e il 52,2% in fase offensiva), e quella non propriamente empirica relativa all’influenza tattica ed emotiva di una giocatrice sulla sua squadra. Ora la giocatrice rivelazione del campionato deve solo compiere il passo più difficile, ovvero mantenere la continuità e confermare anche altrove le qualità mostrate a Cuneo. Le premesse ci sono tutte.  Foto Ufficio stampa Saugella Monza CENTRALEAnna Danesi (Saugella Monza) – Essere una buona centrale è possibile, senza dubbio. Essere considerata un’ottima centrale, o di livello mondiale, sembra una sfida un po’ più complessa. Non per Anna che, nel corso della sua seconda stagione a Monza, conferma qualità fuori dal comune e si rivela giocatrice sempre più completa. A certificarlo c’è il primo posto nella classifica dei muri (98 i block vincenti, 14 in più della seconda – Katerina Zakchaiou), il terzo in quella relativa alla percentuale di attacchi vincenti (59,5%) e il quarto nella graduatoria riferita al suo ruolo, che combina tutti gli indici di rendimento nei singoli fondamentali.  Foto LVF/Rubin LIBEROMonica De Gennaro (Imoco Volley Conegliano) – Le schiacciate a 100 chilometri all’ora di Egonu sono certamente spettacolari ed efficaci. Ma nelle vittorie dell’Imoco sono altrettanto fondamentali le difese e le ricezioni perfette (60,8%) della numero 10. Acrobata senza paura, capace di leggere il gioco e rispondere alle bordate che arrivano dall’altra parte della rete, ma all’occorrenza anche regalare alzate precise. Per le sue compagne di squadra è indispensabile avere a fianco una giocatrice che trasmette una tale sicurezza: non a caso è il miglior libero al mondo.  Foto Lise Casalegno Marro/Fenera Chieri ALLENATOREGiulio Bregoli (Reale Mutua Fenera Chieri) – Coraggio e personalità. L’allenatore bolognese sintetizza questi due concetti meglio di chiunque altro, perché da una parte propone le sue idee di gioco a prescindere dall’avversario e dell’altra ha il carisma giusto per far in modo che queste siano recepite dalle giocatrici; e, alla fine, i risultati lo premiano. Potendo lavorare in un ambiente che gli dà fiducia, avrà modo di arricchire ulteriormente il proprio bagaglio di competenze, e magari ambire a una grande occasione non troppo in là nel futuro.  LA PANCHINAPalleggiatrice: Micha Hancock (Igor Gorgonzola Novara)Opposta: Lise Van Hecke (Saugella Monza)Centrali: Alessia Mazzaro (Reale Mutua Fenera Chieri), Sarah Fahr (Imoco Volley Conegliano)Schiacciatrici: Megan Courtney (Savino Del Bene Scandicci), Miriam Sylla (Imoco Volley Conegliano)Libero: Enrica Merlo (Savino Del Bene Scandicci) LEGGI TUTTO

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    Giulio Cesare Bregoli allenerà Chieri per altre tre stagioni

    Di Redazione Giulio Cesare Bregoli guiderà la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 per altre tre stagioni. Il club biancoblù e il tecnico hanno definito un prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2024. Un bel segnale di fiducia e stima reciproca, che pone le basi per proseguire insieme un lavoro di ampio respiro. Attualmente a casa, in Francia, per un po’ di meritato riposo dopo la conclusione della sua seconda stagione a Chieri prima degli impegni che lo attendono in qualità di vice allenatore della nazionale, Bregoli fa il punto fra passato, presente e futuro in un’intervista realizzata dall’ufficio stampa della società piemontese. Giulio, come hai accolto questo contratto triennale? “Non succede spesso tra gli allenatori. Credo sia il modo migliore di lavorare. Se ci si trova bene, è giusto dare una certa proiezione nel tempo. Siccome Chieri sta puntando tantissimo sulla progettazione, sulla crescita dei giocatori e dello staff, in quest’ottica è molto importante poter progettare un lavoro che vada un po’ al di là del momento presente. Chiaro che per un allenatore il risultato nell’immediato resta un elemento fondamentale. Però un accordo pluriennale dà una proiezione a lungo termine che è importantissima, se l’obiettivo comune è crescere e far crescere i giocatori e le persone che lavorano nel club. Sono ovviamente contentissimo che la società mi abbia dato questa fiducia. Mi piace molto che abbiano questa idea, e chiaramente mi piace ancora di più che vogliano svilupparla con me“. Cosa vedi se guardi ai tuoi primi due anni a Chieri? E cosa vedi davanti a te? “Nell’estate 2019 sono tornato a Chieri dieci anni dopo la mia prima esperienza, da scout. Ho ritrovato alcune cose, altre le ho viste cambiare. Quel che si sta cercando di fare qui, ed è un’alchimia molto complicata ma molto bella se si riesce, è creare una realtà con certi valori e certi principi, un po’ quelli della famiglia, ma che abbia anche una connotazione professionale. È un’idea bellissima, non semplice nella sua realizzazione, che sposo appieno. Ritengo non si possa fare sport senza avere dei principi, soprattutto se si vogliono far crescere ragazzi e atleti giovani a cui bisogna anche dare un po’ un esempio. Ritrovare dei valori nell’attività lavorativa, in particolar modo nell’attività sportiva professionistica, è una cosa molto importante e grande da realizzare. In questi due anni passo dopo passo ci siamo riusciti bene. Dobbiamo crescere ancora dal lato del professionismo e dell’organizzazione professionale, ma questo vale un po’ per tutto l’ambiente pallavolistico. Se guardiamo altri sport, la professionalità intesa anche come qualità e specificità delle persone che vi lavorano è elevatissima. Quindi ogni anno bisogna alzare un po’ l’asticella sotto questo aspetto“. Cosa ti ha lasciato la stagione da poco conclusa? “Ci sono due modi di vedere questa stagione. È molto importante non dimenticare da dove siamo partiti, e quindi c’è da essere contenti per aver ottenuto certi risultati. Ma fa parte della volontà e delle ambizioni dei giocatori, degli allenatori, dello staff, mirare in alto e guardare sempre avanti, a quel che si può fare meglio, agli obiettivi da raggiungere. Se la vediamo in quest’ottica, la stagione, con tutte le difficoltà e le vicissitudini, è un po’ agrodolce. Quei 2 punti che ci sono mancati per raggiungere un traguardo che da una bella stagione l’avrebbero resa straordinaria e storica per il club, io dall’interno, e credo anche le ragazze, li sentiamo. Non dico che sia stata una brutta stagione, che abbiamo mancato chissà cosa. Ma c’è questo agrodolce, di aver fatto qualcosa di grande mancando per pochissimo la ciliegina sulla torta. Devo ringraziare ancora una volta staff e ragazze che hanno messo tantissimo impegno e dedizione in questa stagione difficile. Però io nello sport sono un cagnaccio, e sono dell’idea che quando ci sono le occasioni bisogna prenderle. Una squadra come Chieri deve diventare più cattiva, dev’essere un cane arrabbiato, che se gli lasci un centimetro ti sbrana. Questa è una mentalità che va costruita“. Cos’è mancato in questa stagione a Chieri? “La realtà è che quest’anno avevamo un’occasione, che siamo stati bravi a crearci, e non l’abbiamo sfruttata. Abbiamo fatto tantissimo lavoro per crearla, poi forse ci è mancato il cinismo per chiuderla. È vero che ci sono state tante situazioni particolari, ma alla fine i valori erano quelli che ha detto la classifica a fine campionato: siamo stati tutta la stagione fra le grandi, chiudendo con 19 punti sulla settima, che è un abisso. Non voglio neanche dire che siamo mancati in una partita in particolare, però un punto in più qua, un punto in più là, avremmo fatto una stagione straordinaria invece che molto bella. Siccome amo fare cose straordinarie, un po’ di rammarico c’è. Ci sono tante cose da analizzare per cercare di fare un passo in più“. È questo il principale obiettivo per la prossima stagione? “La prossima stagione sarà difficilissima. Una stagione spartiacque. Nel primo anno avevamo fatto bene, probabilmente saremmo andati ai play off e sarebbe stato un buon risultato. Quest’anno abbiamo fatto molto bene. Il prossimo anno Chieri non sarà più una sorpresa: ci si aspetterà che più o meno mantenga questo livello. Questo rende le cose molto diverse. È un po’ come dimagrire. Cominci a fare delle cose, se sono giuste o azzeccate e funzionano, in un tempo relativamente breve fai un bel salto. Il problema è che man mano che ti avvicini alla vetta, lo spazio a disposizione è sempre meno. I dettagli, la qualità del lavoro, quei piccoli elementi che sommati fanno un valore importante, diventano ancora più fondamentali. La prossima stagione l’ambiente si aspetterà una cosa, le ragazze si aspetteranno di essere a un certo livello, tutti ci aspetteremo qualcosa. È una situazione che ho già vissuto in diverse realtà, non ultimo in Francia, e so che queste sono le stagioni più delicate. Bisognerà stabilizzare quella mentalità per cui non ci si dimentica mai – è importantissimo – che se sei arrivato lì è perché ci sei arrivato in un certo modo, e quando sei arrivato lì quel modo non lo puoi cambiare, anzi, lo devi migliorare, sempre di più. Se commetti l’errore di pensare che è normale essere lì, diventa molto complicata“. Insomma, guai a pensare che vincere sia normale. “Vincere non è mai normale. Vincere è sempre difficile, perché di là c’è sempre qualcuno che cerca di fare la stessa cosa. È il principio di base dello sport. Come nel finale di questa stagione tutti si sono resi conto che il nostro gioco valeva quella posizione, hanno iniziato a studiarci e approcciare le partite con una maggiore idea che si affrontava una squadra in quel momento forte, hanno cercato di capire come metterci in crisi, e dai e dai hanno trovato i sistemi. Diceva Velasco che mentre tu festeggi, quello che ha perso studia come fregarti. Bisogna sempre stare un passo avanti, sempre sul pezzo, non mollare mai un centimetro. Più vai vicino alla vetta, più lo spazio a disposizione è piccolo, e bisogna lavorare tanto per restare lì“. Per finire, un pensiero sulla tua estate con la nazionale fra VNL, Olimpiadi ed Europei. “Dopo una stagione come questa sentivo forte il bisogno di riposarmi un po’. Ho riscontrato, e tengo a ringraziare, la massima disponibilità sia da parte di Davide Mazzanti, e può essere anche normale essendo amici, sia da parte della Federazione, nel capire questa situazione e venirmi incontro. Per me è importante staccare un attimo, non per non lavorare, ma per avere meno pressioni come ritmi e impegni, prendere un po’ di distanza per metabolizzare certe cose, avere idee più chiare su quel che si vuole fare. Durante la stagione, avessi dovuto pensare all’estate con la nazionale avrei detto ‘Non ce la posso fare’. Adesso, con una settimana di riposo alle spalle, sto già cominciando a pensare a nuove sfide. Ho già voglia di VNL, che credo sarà una bellissima esperienza. Non vedo l’ora di confrontarmi con Davide e gli altri ragazzi dello staff su quel che abbiamo fatto in questa stagione e sulle nuove idee per la prossima, per me è sempre un momento di arricchimento molto interessante. E poi le Olimpiadi, che sono il sogno di tutti“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO