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    Olimpiadi 2028: ufficializzate le sedi di gioco di pallavolo e beach volley

    Il conto alla rovescia è iniziato: sono state ufficializzate le sedi per la pallavolo e il beach volley ai Giochi Olimpici LA28.

    La città di Long Beach ospiterà il beach volley sull’iconica Alamitos Beach, mentre la pallavolo sarà di scena all’Arena di Anaheim, un’importante struttura di altissimo livello.

    Questo annuncio arriva dopo la straordinaria affermazione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, ampiamente celebrati come i Giochi di maggior successo di sempre per la pallavolo e il beach volley. Grazie a un pubblico da record, a prestazioni incredibili sul campo e a scenari iconici, questi sport hanno catturato un’attenzione globale senza precedenti.

    Forte di questo slancio, la FIVB è fiduciosa che i Giochi LA28, che si svolgeranno dal 14 al 30 luglio 2028, continueranno ad alzare l’asticella della pallavolo a livello olimpico e che queste location storiche offriranno una cornice spettacolare per i migliori atleti di pallavolo del mondo che si sfideranno sul palcoscenico più prestigioso di questo sport.

    (fonte: FIVB) LEGGI TUTTO

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    Danesi e Manfredi regalano al Presidente Mattarella medaglia e pallone della finale olimpica

    Si chiude un percorso emozionante, travolgente e ricco di soddisfazioni per una squadra che è già entrata nella storia dello sport italiano.

    Il Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale, a Roma, ha ospitato la cerimonia di riconsegna della bandiera italiana da parte degli alfieri azzurri di Parigi 2024 al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

    Arianna Errigo e Gianmarco Tamberi per i Giochi Olimpici, Ambra Sabatini per i Giochi Paralimpici. Sono stati loro a guidare la folta truppa di atleti composta dai medagliati di Parigi e da coloro che hanno chiuso la rispettiva gara al quarto posto, per la prima volta invitati alla Cerimonia per volontà del Capo dello Stato. Presenti i vertici dello sport tricolore: Giovanni Malagò, Presidente del CONI, Luca Pancalli, Presidente del CIP, il Segretario Generale del CONI e Capo Missione azzurro a Parigi Carlo Mornati, le Vice Presidenti del CONI Silvia Salis e Claudia Giordani, numerosi presidenti federali e i tecnici che hanno costruito con atlete ed atleti i successi parigini.

    Nella capitale francese l’Italia Team ha firmato il miglior medagliere della sua storia ai Giochi Olimpici: 40 medaglie (12 ori, 13 argenti e 15 bronzi), lo stesso numero del record stabilito a Tokyo tre anni fa ma con due ori (12 a 10) e tre argenti (13 a 10) in più. Il nono posto nel medagliere conferma il nostro Paese nel gotha sportivo mondiale (settimo posto in generale per numero di podi, il terzo a livello europeo alle spalle della Gran Bretagna e dei padroni di casa della Francia). Dagli ultimi quattro giorni di Rio 2016 l’Italia non è mai scesa dal podio olimpico. Una striscia che è proseguita anche a Tokyo e a Parigi raggiungendo 36 giorni consecutivi e rimanendo aperta in vista del prossimo grande obiettivo: Los Angeles 2028.

    “Signor Presidente, grazie – il discorso di Malagò rivolto in particolare a Mattarella –. La riconsegna della bandiera è un rito, ma ogni volta che il mondo dello sport viene qui, nella casa degli italiani, c’è sempre grande emozione, c’è sempre gratitudine. Lei è il nostro primo tifoso. Siamo partiti promettendo di fare meglio di Tokyo e ci siamo riusciti. Due ori in più, un piazzamento migliore, seconda nazione dell’Unione Europea dietro i padroni di casa della Francia. Il merito è delle atlete e degli atleti: sono stati tutti gladiatori. Merito di tecnici, dirigenti, Preparazione Olimpica del CONI, federazioni. Dal 18 agosto 2016 andiamo ogni giorno a medaglia durante i Giochi Olimpici, serie ininterrotta. Nessun Paese al mondo ci è riuscito. E poi ci sono i quarti posti, che con la sua straordinaria sensibilità ha invitato. Abbiamo vinto questa classifica, che ci fa onore. E abbiamo vinto anche la classifica dei quinti posti: fa riflettere su forza e quantità della squadra, oltre alla qualità. Di solito mi telefonava, stavolta è stato con noi. A Parigi ha superato anche le avverse condizioni meteorologiche, ha onorato la squadra, ne siamo stati molto orgogliosi. Inoltre è venuto al Villaggio Olimpico e a Casa Italia, ha assistito alla prima medaglia, quella di Filippo Ganna, alla seconda, quella di Gigi Samele. Sempre tifando come noi e dimostrando di essere uno di voi. Lei è stata la nostra prima medaglia d’oro in tutto e per tutto. Ci ha dato la spinta per fare questo risultato straordinario. Abbiamo compiuto una missione, abbiamo fatto bella figura e abbiamo regalato al nostro Paese un’emozione unica. Il senso di una nazione è correlato all’importanza dei risultati sportivi: siamo tutti felici di essere italiani quando sentiamo l’inno che suona al vertice di una competizione. Da domani mancheranno 500 giorni alla prossima Olimpiade, Milano Cortina 2026. Prometto che continueremo a far sì che l’Italia rimanga un’eccellenza nel mondo dello sport”.

    A questo punto Capitan Anna Danesi e il Presidente della Federazione Italiana Pallavolo, Giuseppe Manfredi, hanno consegnato al Presidente della Repubblica una maglia della Nazionale di volley e il pallone della finale olimpica vinta contro gli Stati Uniti, mentre Rigivan Ganeshamoorthy gli ha regalato il disco con cui ha conquistato l’oro paralimpico e firmato tre record del mondo.

    “È davvero un grande piacere per me incontrarvi qui – le parole di Mattarella, che ha consegnato una medaglia celebrativa a tutti gli atleti presenti –. Questo incontro intende prolungare la festa dello sport iniziata con la consegna delle bandiere e sviluppata a Parigi. Vorrebbe riprenderne lo spirito coinvolgente ed emozionante che avete bene interpretato e fatto vivere ai Giochi. Complimenti per aver fatto meglio di Tokyo: era difficile. Colpisce che l’Italia abbia raccolto ogni giorno almeno una medaglia. Siamo l’unico Paese con questa caratteristica, è grande motivo di soddisfazione. Di questi successi ci sono stati segni premonitori di carattere sportivo ma anche di altro genere. Si dice che la pioggia porti fortuna: ne abbiamo presa tanta quel 26 luglio. Potremmo fare un bilancio di questi momenti straordinari di sport che abbiamo vissuto: ne risalta l’eccellente stato di salute dello sport italiano. È emersa la qualità delle nostre due squadre. E le soddisfazioni continuano, come ai Mondiali di ciclismo di questi giorni. I quarti posti rappresentano gli atleti che pur senza salire sul podio hanno brillantemente partecipato: è lo spirito olimpico. Sono presenti qui per rappresentare la solidità del nostro movimento sportivo. Le medaglie non sono dovute a singoli campioni isolati, ma a un movimento in salute e in crescita costante, crescita da sostenere in ogni modo. Tutti ricordiamo i momenti entusiasmanti vissuti, i successi rinnovati, i momenti difficili: dico a Gianmarco Tamberi ed Ambra Sabatini che le medaglie le hanno conquistate con la loro generosa partecipazione e l’affetto di tutti. Sarei stato lieto di seguire le vostre gare in presenza: è stato possibile solo per poche, ma vi assicuro che ne ho seguite moltissime in tv. Grazie a tutti: avete vissuto giorni entusiasmanti, un’esperienza che è un grande traguardo raggiunto, ma so quanto vi sia costato. Grazie per il vostro comportamento che ha indotto i ragazzi ad impegnarsi nello sport. Complimenti sinceri a tutti. E adesso Milano Cortina 2026”.

    (fonte: coni.it LEGGI TUTTO

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    Caro diario, ho qualcosa da scriverti in questa pagina dell’11 agosto 2024

    Caro diario, per quanto la mezzanotte sia passata già da un pezzo, ti scrivo su questa dell’11 agosto 2024, una data storica, un giorno che non voglio dimenticare, quello del primo oro olimpico della pallavolo italiana.

    La sera prima della finale un caro amico mi ha posto la più scomoda delle domande: “Le americane sono uno squadrone, secondo te ce la possiamo fare?”. “Vai sereno, gli diamo 3-0. Le ammazziamo” è stata la mia risposta. Così è stato, sportivamente parlando, l’Italia di Velasco ha dato 3-0 anche agli Stati Uniti di Karch Kiraly campioni olimpici uscenti. Una partita maestosa quella delle azzurre. E chi se la scorda più.

    Posso dirti, caro diario, che su questa squadra ci avevo visto lungo sin dall’inizio. Ricordo un articolo che scrissi prima della Final Four di VNL, lo titolai Velasco ha già vinto tutte le sue scommesse, ora non restano che le medaglie. Fu un articolo che suscitò molto scalpore, qualcuno mi diede del gufo, altri mi dissero che certe cose è rischioso scriverle in anticipo, se poi va male rischi la figuraccia, ma a me il coraggio non è mai mancato e ai miei occhi, quello che vedevo, era sin troppo evidente: il Maestro stava facendo la magia, questa squadra avrebbe vinto tutto. Sono arrivati due ori, in VNL e alle Olimpiadi. I fatti mi hanno dato ragione.

    Me ne convinsi anche quando Velasco e la Nazionale li andai a sbirciare di persona al Pavesi prima che partissero per Parigi. Il clima che si respirava era quello giusto, gli occhi da tigre ce li avevano già tutte in quegli ultimi allenamenti. Non dimenticherò mai De Gennaro che alla fine di ogni sessione si allenava ancora quasi un’ora a ricevere con Cichello. Povero Cichello, se non si è lussato la spalla per colpa di Moki non correrà alcun rischio negli anni a venire. La medaglia d’oro se l’è meritata anche lui solo per questo.

    Con Velasco ho avuto l’occasione di chiacchierare anche un paio di volte. Alla fine me ne andavo via felice come un bambino, io che di anni ne ho 45. Mi sentivo più ricco, e al contempo triste perché quell’uomo me lo sarei voluto portare a casa, ascoltarlo per mesi interi, senza tregua. Nei giorni seguenti mia moglie credo abbia pensato che avessi un’amante, mi diceva che ero sempre assente, con la testa altrove, ma io continuavo a pensare a lui, alle sue parole, alla sua empatia. Mi aveva completamente sedotto, ne ero rimasto completamente rapito, affascinato. Oggi che i meme spopolano sui social potremmo farne uno con la mia faccia inebetita e titolarlo ‘L’effetto di Velasco sulla gente’.

    Alla prima partita, contro le dominicane, vinsero 3-1, cedendo quello che sarebbe stato l’unico set perso in tutta l’Olimpiade. Le Azzurre non giocarono al loro meglio, in quella gara d’esordio erano tese come corde di violino. Lo scrissi anche in un altro articolo che fu un esordio ‘tra luci e ombre‘, ma scrissi anche che non c’era da preoccuparsi. Come avevano già fatto in VNL, ero convinto che sarebbero andate in crescendo, e anche in quel caso fu così. Nelle partite successive botte da orbi a chiunque: Olanda, Turchia, Serbia nei quarti, ancora Turchia in semifinale, Stati Uniti in finale.

    Il livello di gioco che ha raggiunto questa squadra al culmine della sua avventura è stato qualcosa di mostruoso, sia dal punto di vista tecnico che mentale. Anzi, direi soprattutto quello mentale. A memoria non ricordo una partita di questa nazionale con un livello e una costanza di concentrazione così elevati. Le avversarie se le sono sbranate dal primo all’ultimo punto, attaccando palle assurde e difendendo tutte alla morte. Se avessero giocato con un cono gelato in mano e con l’aria condizionata spenta nel palazzetto, nella nostra metà campo non avrebbero fatto cadere a terra neanche una goccia.

    Ti ricordi, caro diario, quando nel lontano 2006 ti scrissi di quella finale epica degli Internazionali di Tennis di Roma tra Nadal e Federer? All’epoca i Master 1000 li giocavano ancora al meglio dei cinque set, quel match stabilì un nuovo record di durata: 5 ore e 6 minuti. All’epoca ero ancora un giornalista di primo pelo, inviato per l’ANSA. La mia carriera per oltre un decennio proseguì a Milano, a Sky Sport, di vittorie e imprese diverse di tanti altri sport ne ho vissute molte altre, eppure quel match restò a lungo la cosa più incredibile che avevo mai raccontato e vissuto come giornalista. Oggi mi sento di dire che questa finale olimpica lo ha scalzato dal mio personale primo posto.

    Diverse volte, purtroppo, mi è capitato di piangere per colpa dello sport. Ho pianto davanti alla tv quando morì Senna a Imola nel ’94 (avevo 15 anni) e quando se ne andò anche Simoncelli a Sepang nel 2011. Questa volta però ho pianto lacrime di gioia, di commozione vera e sincera, non mi vergogno a dirlo. Colpa di quell’abbraccio tra Moki e Paola, in lacrime anche loro. Colpa soprattutto di Danesi e Sylla. Quando sul podio si sono scambiate le medaglie proprio non ho retto, fiumi e fiumi.

    Che cosa meravigliosa che è lo sport. In questi vent’anni di carriera sono stati in tanti a dirmi che dovrei essere più distaccato in quello che scrivevo, più pacato anche, ma io che lo sport l’ho praticato da che ho memoria proprio non ce la faccio a non immedesimarmi negli atleti. Chi non ha mai praticato sport in vita sua ha sempre il giudizio facile, in Italia poi figurati. Solo perché sono professionisti e ben pagati si crede di potergli dire la qualunque. E invece sono ragazzi e ragazze molto giovani, fragili anche loro, fanno una vita di sacrifici, di rinunce, di privazioni, vivendo lontano dai propri affetti negli anni della formazione, quelli più importanti e delicati per un adolescente, per un giovane uomo e una giovane donna.

    A me, che ora sono anche padre, mi scende la lacrimuccia anche solo pensando a cosa staranno provando ora i loro genitori, i loro fratelli, i loro amici più cari.

    Penso anche a Paola (Egonu), con la speranza che da oggi la sua vita possa essere più leggera, anche se resto della convinzione che chi ama la pallavolo, chi va alle partite, chi la vede come la campionessa che è, non abbia mai scritto e pensato male di lei. Quello lo fanno altri, ma di questi altri, caro diario, non ho voglia di scrivere sporcando questa pagina.

    Penso anche ad Alice Degradi, che sfortuna che ha avuto. Alle volte la vita è proprio ingiusta. Domani sai che faccio caro diario? Stampo questa foto delle ragazze sul podio, ne ritaglio un’altra di Alice e la incollo sopra e poi le metto insieme su questa tua pagina dell’11 agosto 2024. Tra qualche anno, quando mi capiterà di riaprirla e rileggerla è questa l’immagine di questa giornata che vorrò avere davanti ai miei occhi.

    Alle volte la vita e lo sport ti danno, altre volte ti tolgono. Ma il tempo, a chi se lo merita, risarcisce sempre. Grazie ancora ragazze, ci avete regalato un sogno.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Albo d’oro olimpico femminile: una prima volta tutta d’oro per le Azzurre

    L’Oro conquistato dall’Italvolley femminile ai Giochi di Parigi 2024 rappresenta la prima medaglia in assoluto conquistata dalle Azzurre in un torneo olimpico. L’Italia, infatti, non era mai andata oltre i quarti di finale nelle sei precedenti partecipazioni.

    La medaglia d’oro, poi, rappresenta anche una prima volta in assoluto per tutta la pallavolo italiana, compresa quella maschile che si è fermata all’argento in tre occasioni (1996, 2004 e 2016) e altrettante volte al bronzo (1984, 2000, 2012).

    L’ALBO D’ORO OLIMPICO FEMMINILE

    Tokyo 1964Oro: GiapponeArgento: UrssBronzo: Polonia

    Città del Messico 1968Oro: UrssArgento: GiapponeBronzo: Polonia

    Monaco 1972Oro: UrssArgento: GiapponeBronzo: Corea del Nord

    Montreal 1976Oro: GiapponeArgento: UrssBronzo: Corea del Sud

    Mosca 1980Oro: UrssArgento: Germania EstBronzo: Bulgaria

    Los Angeles 1984Oro: CinaArgento: UsaBronzo: Giappone

    Seul 1988Oro: UrssArgento: PerùBronzo: Cina

    Barcellona 1992Oro: CubaArgento: Squadra unificataBronzo: Usa

    Atlanta 1996Oro: CubaArgento: CinaBronzo: Brasile

    Sydney 2000Oro: CubaArgento: RussiaBronzo: Brasile

    Atene 2004Oro: CinaArgento: RussiaBronzo: Cuba

    Pechino 2008Oro: BrasileArgento: UsaBronzo: Cina

    Londra 2012Oro: BrasileArgento: UsaBronzo: Giappone

    Rio 2016Oro: CinaArgento: SerbiaBronzo: Usa

    Tokyo 2021Oro: UsaArgento: BrasileBronzo: Serbia

    Parigi 2024Oro: ITALIAArgento: UsaBronzo: Brasile

    Di Redazione LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024: Ngapeth MVP e miglior schiacciatore, alla Francia sei premi individuali su otto

    /*! elementor – v3.18.0 – 20-12-2023 */
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    Olimpiadi, l’albo d’oro maschile: Francia terza squadra di sempre a centrare il back-to-back

    La Francia, con i successi a Tokyo 2020 e Parigi 2024, è diventata la terza nazione a bissare un titolo olimpico maschile e la prima in 36 anni: l’ex URSS lo ha fatto per prima, vincendo a Tokyo 1964 e Città del Messico 1968, mentre gli Stati Uniti ci erano riusciti a Los Angeles 1984 e Seoul 1988.

    La Francia è anche la quarta nazionale maschile a riuscire a vincere i Giochi in casa, unendosi ancora all’ex URSS (Mosca 1980), agli Stati Uniti (Los Angeles 1984) e al Brasile (Rio 2016).

    ALBO D’ORO OLIMPICO MASCHILE

    foto Fipav

    (fonti: Volleyball World e Fipav) LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024: bronzo al Brasile, per Ze Roberto è la quinta medaglia olimpica

    Nel giorno in cui si è chiuso il torneo maschile con il back to back tutto d’oro della Francia, è andata in scena anche la finale per la medaglia di bronzo del femminile. A mettersela al collo sono state le brasiliane che hanno piegato in quattro set (25-21, 27-25, 22-25, 25-15) la Turchia di Daniele Santarelli.

    Gabi mattatrice con 28 punti (5 muri e 1 ace), seguita a ruota da Thaisa con 17 (7 muri e 2 ace), da Ana Cristina con 13 (3 muri e 1 ace) e da Rosamaria con 10. Per la Turchia 26 di Vargas, 14 di Cebecioğlu e 13 di una eterna Erdem (anche lei con 7 muri punto).

    Il Brasile sale così meritatamente sul terzo gradino del podio in un torneo quasi perfetto, macchiato dalla sola sconfitta al tiebreak in semifinale contro gli Stati Uniti. Un’altra medaglia, dunque, dopo l’argento di Tokyo 2021, la sesta olimpica in totale per le verdeoro (due ori, un argento e tre bronzi).

    Gabi: “Le ore dopo la nostra sconfitta in semifinale sono state davvero difficili perché il nostro obiettivo qui era vincere l’oro e sapevamo di essere abbastanza forti per riuscirci. Ma già nello spogliatoio, il nostro allenatore ha fatto un ottimo lavoro nel sottolineare quanto fosse importante che tornassimo a casa con la medaglia di bronzo. Avevamo bisogno di onorare tutti gli sforzi che abbiamo fatto durante questi ultimi tre anni. Siamo molto orgogliose di come abbiamo raggiunto il nostro obiettivo”.

    Per José ‘Zé Roberto’ Guimarães si tratta della sua quinta medaglia olimpica, la prima di bronzo: “Era molto importante per noi vincere questa medaglia. Significa molto per noi salire sul podio. Abbiamo fatto molto lavoro negli ultimi tre anni e in quest’ultimo, abbiamo fatto del nostro meglio per assicurarci che tutto ciò di cui avevamo bisogno fosse curato. Certo, volevamo vincere l’oro, ma penso che ci fossimo davvero vicini. Vincere il bronzo è diventato una priorità per noi perché sarebbe stato molto triste se fossimo tornati a casa senza medaglia. Vincere una medaglia olimpica è sempre un grande traguardo”.

    (fonte: Volleyball World) LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024: finale pazzesca, Francia stellare, Andrea ‘Giangio’ Giani è medaglia d’oro olimpica

    La Francia l’ha rifatto, dopo Tokyo 2021 sale sul gradino più alto del podio anche a Parigi 2024. Soprattutto, e di questo c’è solo da essere immensamente felici, il nostro ‘Giangio’, Andrea Giani, leggenda del nostro volley, giocatore immenso che ha ispirato intere generazioni di pallavolisti italiani e non, ragazzo che è impossibile non amare, è medaglia d’oro! Giani è medaglia d’oro olimpica!

    Una finale chiusa in tre set (25-19, 25-20, 25-23) contro la Polonia da una Francia stellare, assolutamente perfetta, ingiocabile in ricezione, ingiocabile in difesa, ingiocabile a muro, ingiocabile in attacco. Leon e compagni le hanno provate davvero tutte, Grbic le ha provate tutte, ma oggi questa squadra non era battibile. Giani ha portato la sua Francia a giocare, soprattutto tra semifinale e finale, una pallavolo spaziale! Il titolo di MVP noi lo daremmo a lui, senza ombra di dubbio.

    foto Volleyball World

    Monumentali tutti i suoi giocatori: da Brizard (3 muri devastanti, 4 punti totali) a Patry (top scorer con 17 e il 65% in attacco), da Clevenot (11) al solito funambolo e trascinatore Ngapeth (8), da Chinenyeze (8) al libero Grebennikov fino a Jouffroy, pescato dalla panchina e autore di 4 punti, tutti ace, tutti cruciali. I numeri di squadra, anche loro, confermano una finale di livello stratosferico: 9 muri a 4, 8 ace a 4. E ancora 47% in attacco e 57% in ricezione per la Francia, rispettivamente 30.7% e 54% per la Polonia.

    Menzione d’onore anche a Stefano Cesare, il migliore dei fischietti italia che ha arbitrato questa finale olimpica maschile.

    foto Volleyball World

    SESTETTI – Grbic parte con Kurek opposto a Janusz, Leon e Fornal in banda, Kochanowski e Huber al centro, Zatorski libero. Giani risponde con Brizard in regia in diagonale con Patry, Ngapeth e Clevenot in posto 4, Chinenyeze e Le Goff coppia centrale, Grebennikov libero.

    1° SET – Grande spettacolo sin dai primi punti, ma questo ce lo aspettavamo tutti. Il primo mini-break lo piazzano i francesi (11-8). Subito protagonisti i due liberi Grebennikov e Zatorski, meglio la Francia in attacco con bande e centrali e il gap aumenta (14-10, 17-11).

    foto Volleyball World

    Grbic brucia due timeout in rapida successione, ma la squadra di Giani continua a spingere tanto al servizio e ora è in totale controllo, grazie anche a una ricezione stellare sulle bordate che dai nove metri tirano anche i polacchi (20-15, 23-18).

    Extra rotazione di Patry, palla a terra e Francia avanti 1-0. Leggasi 14 su 16 in attacco per i transalpini (!), 12 su 24 per Leon e soci.

    foto Volleyball World

    2° SET – In avvio di secondo set Janusz arma ancora Kurek e Leon (2-3). Ace fotonico di Wilfredo da 1 a 1, murone su Ngapeth e Polonia avanti di due (4-6). La pressione ora sale e entrambe le squadre sporcano le loro percentuali al servizio forzando fin troppo, ma i padroni di casa non fanno comunque scappare via gli avversari: la seconda e la terza stampata personale muro a uno consecutive di Brizard valgono la parità ai 12 e il sorpasso.

    foto Volleyball World

    Sotto rete il primo arbitro Cesare vede troppi scambi di sguardi di sfida e richiama giustamente i due capitani. Mani-out di Kurek e contro sorpasso Polonia (16-18). Time out tutto ‘in italiano’ del Giangio, dentro Jouffroy alla battuta, ace e altra parità. Fischione di Kurek e l’ago della bilancia si sposta ancora (20-19).

    A segno Clevenot, Patry (ace), 22-19 Francia e sugli spalti parte un italico ‘po-po-ro-popopò’. Ace e pipe di Clevenot e la Polonia gira campo sotto due set a zero.

    3° SET – Leon prova a suonare la carica sparando palle disumane, ma la Francia oggi è ingiocabile: troppo forte in ricezione, troppo attenta in copertura, troppo solida a muro, troppo efficace in attacco, troppo poco fallosa dai nove metri. Insomma, tutto molto, molto, troppo (7-5).

    foto Volleyball World

    Il bilanciere di Ngapeth fa venire giù l’Arena Sud e vale il 14-12 per i suoi, ma i polacchi non ci stanno, pareggiano e tornano avanti (14-16). Pronta risposta dei francesi con un primo tempo di un infallibile Chinenyeze, muro e attacco di Patry (17-17). Ma che finale stiamo guardando? Spettacolo assoluto!

    foto Volleyball World

    Ancora Jouffroy al servizio, ancora due ace, ancora Francia che se ne va (23-18). Grbic va in tilt, li cambia e li ruota tutti, ma la sua Polonia ora è all’angolo, alle corde, vicina al knock out. 24-19, Boladze da posto 2 annulla il primo match point. Leon in battuta, Clevenot tiene, Cesari fischia una doppia a Ngapeth e se ne va anche la seconda palla match. Giani ferma il gioco e carica i suoi: “Attenti su difesa e pallette”. Ace di Leon su Ngapeth e siamo 24-22. Altra mazzata, primo tempo vincente di Kochanowki e Polonia a -1. Wilfredo questa volta forza troppo, tira lungo, la Francia è ancora medaglia d’oro olimpica!

    foto Volleyball World

    FRANCIA-POLONIA 3-0(25-19, 25-20, 25-23)FRANCIA: Patry 17, Clevenot 11, Ngapeth 8, Chinenyeze 8, Brizard 4, Le Goff 4, Grebennikov (L), Jouffroy 4, Toniutti, Tillie, Louati, Faure. All. GianiPOLONIA: Kurek 10, Leon 9, Kochanowki 9, Huber 7, Boladz 5, Fornal 4, Śliwka 2, Janusz, Zatorski (L), Kaczmarek, Lomacz, Semeniuk. All. Grbic.Arbitri: Cesare Stefano (ITA), Alrousi Alhammadi Hamid Mohamed Ahmed (UAE)

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO