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    Cervara sulla rinascita di Medvedev: “Ha una straordinaria capacità di reazione”

    Cervara con Medvedev

    Daniil Medvedev è certamente il tennista più in forma del momento, rinato nelle ultime settimane dopo mesi e mesi passati in un crepuscolo sportivo tutt’altro che “comodo” per un giocatore del suo valore. Una svolta improvvisa, importante e necessaria, a cancellare con un colpo di spugna un avvio di stagione negativo. Il suo anno infatti era iniziato con la brutta sconfitta patita da Korda agli Australian Open: una gran prestazione del figlio d’arte certo, ma il Daniil di quella serata era la brutta copia di se stesso, preda di una spirale negativa che continuava a deprimere le prestazioni del moscovita. Buone partite, livello di gioco discreto, ma incapacità di vincere i testa a testa decisivi (vedi le sconfitte contro i big alle Finals di Torino), come se qualcosa di perverso frullasse nella sua testa, non permettendogli di esplodere quel mix incredibile di abilità difensive e contrattacchi micidiali che l’avevano issato a n.1 del mondo. Una vetta del ranking che Medvedev si era gustato ben poco, visto che la scorsa estate ha vinto pochissimo, sorpassato nel ranking da Alcaraz dopo US Open. Il periodo negativo e la perdita dei punti accumulati lo scorso anno in Australia l’avevano spinto fuori dai top10, fino al n.12 a inizio febbraio 2023, peggior posizione dal primo luglio 2019, quando nell’estate USA esplose definitivamente issandosi tra i grandi. Daniil finalmente ha ritrovato fiducia, consistenza e soprattutto vittorie. Rientrato nella sua casa in Costa Azzurra, è stato bravo a ripartire, alzando terribilmente il livello nelle ultime settimane. Tre tornei disputati, altrettante coppe sollevate al cielo, battendo tutti i migliori. Uno sprint che l’ha riportato al sesto posto in classifica, e terzo nella Race 2023, a una manciata di punti dal finalista di Melbourne Tsitsipas.
    Della vera e propria rinascita di Medvedev ha parlato il suo coach Gilles Cervara, in una lunga intervista concessa Tennis Majors. È interessante il punto di vista del suo storico allenatore, poiché anche lui ha sofferto la crisi di risultati e un nervosismo esploso in campo a più riprese, tanto da forzarlo addirittura ad abbandonare l’angolo del suo assistito nel corso di un match nel 2022, tanta era la frustrazione del momento. Oggi splende di nuovo il sereno. Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista, che racconta come Daniil sia riuscito a superare il momento di difficoltà, anzi di quasi autodistruzione…
    “Quando siamo tornati dall’Australia, le due settimane di allenamento sono state molto complicate perché non aveva fiducia” spiega Cervara. “Non stava vincendo, non si sentiva bene, ma dovevamo affrontare la situazione. Questa è la bellezza del lavoro, soprattutto quando va svolto fuori dai riflettori. Per due settimane abbiamo navigato in uno spazio molto incerto. Un giocatore come Daniil ha le sue convinzioni, il suo modo di analizzare e gestire le situazioni. Di ritorno dall’Australia non eravamo al meglio e dovevamo fare i conti con questa realtà. I tre giorni prima di andare a Rotterdam sono stati molto intensi. Daniil ha dei dubbi e in campo tutto dimostrava il perché stesse giocando male a tennis. Cerco di accompagnarlo, di farlo reagire, di istruirlo nel miglior modo possibile per mostrargli che quello che dice non è la realtà. Perché penso che stia giocando bene. Ma la base è che cerca di convincersi che non stesse giocando bene. Era teso, e intervengo con questa visione, per cercare di tirarlo fuori da ciò verso cui si sta dirigendo. Il giorno prima della prima partita a Rotterdam, prima dell’allenamento con Benjamin Bonzi, gli ho detto: ‘Ti sei allenato in modo molto positivo. Non riuscirai a fare altrettanto in partita con il suo atteggiamento. Quindi durante questo allenamento non interverrò. Dovrai trovare tu stesso le risorse. Ma per non lasciarti senza niente, ho scritto un appunto su un foglio di carta e tu lo usi se ti serve. Ho scritto le diverse cose che sento e percepisco in questo momento che potrebbero aiutarti’. Ho messo una busta, Daniil-Rotterdam 2023, nella sua borsa. Lo usa durante l’allenamento ed è l’unico set che non vince in tutta la settimana. Dopo abbiamo avuto un confronto, sempre su questo argomento. Dice ‘Non funziona, è una conclusione scontata’. Arriva il torneo, prima partita contro Alejandro Davidovich Fokina sono accadute diverse cose, sulle quali non posso fornire dettagli. Ma qua accade qualcosa di straordinario, finalmente l’averlo pungolato funziona. Si accende la luce e tutti i problemi sembrano scomparsi”.
    Il segreto di Cervara è quello di pungolare Medvedev, arrivare ad uno scontro per accenderlo, facendolo riflettere dopo che ha “sbollito”: “Come dico spesso di Daniil, quando brontola e cerca scuse, cerca soprattutto un modo per arrivare al suo massimo, è un conflitto. Ricordo un allenamento con Felix Auger-Aliassime due giorni prima, eravamo sul campo centrale. E quello che sta accadendo è irreale. Sta cercando tutti i motivi per cui non può vincere. E io me ne sto lì, deliberatamente non rispondo. So che mi sta sfidando, l’atmosfera si anima così che io possa dargli, al momento giusto, delle leve a cui aggrapparsi. Poiché lo conosco, sento che tutto gli sta entrando dentro. So che finirà per farci qualcosa. Ha questa straordinaria capacità di reagire. Una volta che è acceso, tutto è possibile. È lì che inizia e poi va “in fiamme”. In questo momento è come un meteorite, sta prendendo fuoco e sta continuando la sua traiettoria infuocata. La domanda diventa: quanto durerà? Dobbiamo assicurarci che duri il più a lungo possibile e che possa continuare a Indian Wells. Se l’Open di Francia fosse adesso, lo vinceremmo!”.
    Fanno notare al coach che Medvedev non ha mai giocato bene a Indian Wells: “Non gli è mai piaciuto molto giocare nel deserto, ma Doha e Dubai gli hanno dimostrato il contrario… Pensava che fosse impossibile giocare bene lì. Non è vero. Ma sarà diverso perché giocare a Indian Wells è molto particolare con la superficie, il caldo, il freddo, l’aridità, le palle… Miami è un’altra cosa ancora, ma non c’è motivo per cui non possa giocare bene lì. In passato, il suo approccio alle condizioni di gioco e come si sente riguardo al suo tennis hanno finito per condizione e abbassare il suo livello. Non deve farlo di nuovo”.
    Medvedev sarà chiaramente il favorito al primo Masters 1000 in stagione. Tuttavia arriva da un lungo viaggio, con tre settimane di partite e vittorie nelle gambe. Sarà più la fatica, o il “fuoco” che sta bruciando fortissimo?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Cervara: “Medvedev ha recuperato dal Covid e lavorato bene una settimana”

    Gilles Cervara con Daniil Medvedev

    Il coach di Daniil Medvedev, Gilles Cervara, ha parlato a Tennismajors delle condizioni del suo pupillo. Costretto al forfait appena prima del Masters 1000 di Monte Carlo, dopo aver scoperto di esser positivo al virus, Daniil è tornato negativo e soprattutto ha già ripreso gli allenamenti in campo presso l’accademia di Mouratoglou in Costa Azzurra, a due passi dalla sua residenza.
    “Ha potuto lavorare per una buona settimana. I primi giorni abbiamo tenuto d’occhio la reazione del suo cuore allo sforzo, la reazione dei suoi polmoni, siamo stati molto attenti alle sue sensazioni, per controllare che non avesse mal di testa, difficoltà nello sforzo, affaticamento eccessivo, ecc. Non si riprende dall’oggi al domani dopo una settimana di ferie, soprattutto dopo aver contratto un virus ancora poco conosciuto”.
    “È ancora molto presto per sapere a che punto è. Dipenderà dalla prima partita, poi dalla seconda… Ciò che conta in queste settimane di lavoro è la capacità di avere un filo conduttore tra il contenuto delle partite e il lavoro che ci permetta di andare verso gli obiettivi fissati. Siamo in questa ricerca”.
    Il rapporto tra Medvedev e la terra rossa è piuttosto complicato… “Il programma è giocare Madrid e Roma. Questi tornei ci permetteranno di valutare le condizioni e decidere che strada prendere poco prima del Roland Garros. Per i nostri allenamenti ed eventualmente per giocare un altro torneo se fosse necessario. Daniil ha molti margini di miglioramento sulla terra battuta, lo dimostra il fatto che non ha mai vinto una partita al Roland Garros. A volte ci scherza sopra, il che è positivo per non lasciare che la pressione lo prenda, ma io adesso non ho più voglia di scherzare molto su questo tema, è ora di iniziare a vincere partite anche lì”.
    Chiedono a Cervara se Medvedev ha qualche difficoltà ad affrontare le altissime aspettative nel ritrovarsi al n.2 o 3 del mondo, di fatto appena dietro al dominatore Djokovic, che l’ha sconfitto “brutalmente” nella scorsa finale degli Australian Open. Il coach risponde così: “Solo lui può rispondere a questa domanda, ma non ho davvero la sensazione di pensieri negativi o difficoltà in quel senso. Che abbia pensieri del genere è possibile, con lo status che ha raggiunto è normale che si pensi che lui possa vincere i tornei a cui partecipa. Questa convinzione richiede un’abilità speciale e non sono molti gli atleti che sono riusciti a gestirsi per reggere quelle aspettative. Daniil è lì, in alto, ma chiaramente non ancora sulla terra. Deve ancora fare tanti passi in avanti, gli stessi che ha fatto per arrivare a questo livello sul cemento e indoor. Questa convinzione è qualcosa di “fresco”, risale a quest’inverno, quando ha giocato davvero alla grande (ricordiamo il bellissimo finale di 2020, con vittorie a Bery, alle Finals ATP e quindi alla ATP Cup sino alla finale degli Australian Open, ndr). Adesso ha bisogno di rafforzare la sua convinzione, è un equilibrio instabile, ed è esattamente questo che tiene i migliori pronti a scattare per vincere”.
    Anche se non avesse contratto il Covid, pensare a Medvedev tra i favoriti sul rosso sarebbe stato azzardato. Come ben sottolineato dal suo allenatore, Daniil ha tutto da dimostrare sulla terra. La sua situazione è particolare: è il “re” del tennis tattico, quindi in teoria la sua ragnatela di palle lente-veloci, alte-basse, difesa-attacco potrebbe essere molto intrigante anche sulla terra battuta. Il problema probabilmente sta nel fatto che il suo super servizio sul rosso è meno decisivo, e quando accelera non riesce a sfruttare – come sul veloce – tutta la velocità della palla in incontro per scaricare le sue bordate improvvise. Molto forse dipende anche dalla testa, perché sul rapido è consapevole di poter produrre lo strappo vincente quando vuole, mentre su terra trova più spesso avversari “tattici”, che arrotano molto, che lo spostano e rimettono anche le sue accelerazioni. Un passo in avanti anche sui tornei primaverili in Europa potrebbe essere il lancio decisivo alla prossima estate, quando sia a Wimbledon che soprattutto sul cemento americano sarà, se in salute, uno degli uomini da battere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Gilles Cervara, coach di Medvedev, racconta curiosità su Daniil

    In questo momento di pausa per colpa della Pandemia, è interessante ascoltare il parere degli addetti ai lavori per conoscere qualcosa in più dei giocatori, delle loro abitudini, dei metodi di lavoro. Gilles Cervara, coach del russo Daniil Medvedev, ha risposto attraverso twitter a molte curiosità dei fans, raccontando il suo lavoro con il top 10 […] LEGGI TUTTO

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    Gilles Cervara, allenatore di Medvedev dichiara: “Questa pausa influenzerà emotivamente molti giocatori”

    Gilles Cervara, allenatore di Daniil Medvedev, ha parlato della questione coronavirus in un’intervista al quotidiano “L’Equipe”. “Nei prossimi giorni prenderemo una decisione sul da farsi. a al momento io e Daniil non abbiamo un piano chiaro da seguire. Non pensiamo agli allenamenti sul campo, perché fino a quando le cose non torneranno ad essere normali […] LEGGI TUTTO