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    Rientro da incorniciare per Francesca Ferretti: “La B2 è una categoria di lottatrici”

    Di Eugenio Peralta Dall’ultima palla alzata in una partita vera erano passati più di due anni, ma il tempo per Francesca Ferretti sembra essersi fermato. A 37 anni l’ex palleggiatrice azzurra è tornata in campo e ha ricominciato subito a fare la cosa che le riesce meglio: vincere. La conquista della promozione in serie B1, un traguardo tutt’altro che scontato per l’OSGB Volley Campagnola, non sarà il successo più prestigioso nella carriera della campionessa reggiana ma è senza dubbio uno dei più sentiti, anche per tutto quello che lo ha preceduto. A raccontarcelo è la stessa regista: “È stato un anno davvero molto anomalo, in cui si è giocato sempre con l’ansia di tamponi, controlli e possibili stop. Arrivare in fondo è stata già una bella impresa. Poi sicuramente il risultato ottenuto è una bella soddisfazione, perché è arrivato con un bel gruppo, che per di più ha dovuto mettersi alla prova dal punto di vista mentale: c’era sempre qualche intoppo, non si riusciva mai a chiudere una settimana senza problemi, e tenere alta la concentrazione è stata una gran fatica. Non a caso, appena caduta l’ultima palla, siamo crollate!“. Come si è trovata una campionessa europea e pluriscudettata in una categoria così diversa dalla serie A? “Io sono arrivata all’OSGB come una delle tante, non mi sono mai posta come una giocatrice di un’altra categoria, ma l’ho fatto perché questo è il mio carattere. Mi sono subito immedesimata nelle altre, anche perché alcune di loro le conosco bene. È chiaro che qui c’è un ambiente più familiare rispetto alla serie A: il nostro gruppo era molto eterogeneo, ma mi sono trovata bene a parlare con tutte, comprese le più giovani, che sono molto più spigliate di come eravamo noi alla loro età! Chiaro che, con gli impegni familiari e un figlio di cui prendermi cura, ho dovuto fare una programmazione particolare per incastrare tutto. Ma ne è valsa la pena, è stato anche un modo per ‘staccare’ dalla pandemia e per tornare in quello che considero sempre il mio ambiente“. A prima vista sembrerebbe una passeggiata fare la differenza in B2 per l’ex palleggiatrice della nazionale… “E invece non è affatto scontato, bisogna adeguarsi al ritmo e alle caratteristiche di questo campionato, che molte giocatrici conoscono da anni. Certo, è una pallavolo più lenta, però anche molto faticosa. In genere non hai l’attaccante che può farti la differenza da solo, ma la spunta chi ha il gruppo più forte: è una categoria di lottatrici. Quantomeno, per fortuna, quest’anno abbiamo avuto poche trasferte“. La cosa che l’ha colpita di più nella nuova categoria? “I derby! Non li avevo mai vissuti, e invece sono sentitissimi… In questa stagione ne avevamo ben 4 e si cominciava a parlarne fin dal lunedì prima della partita. Immagino cosa sarebbe successo se ci fosse stato il pubblico“. Foto OSGB Volley Campagnola Domanda inevitabile: adesso che la promozione è cosa fatta, pensa di continuare in B1? “Mi sono presa un po’ di tempo per decidere. In parte perché ho bisogno di staccare dopo un anno molto tosto, ma soprattutto perché voglio capire cosa fare da grande! In questo momento è la mia priorità, e non è facile, perché dopo tanti anni vissuti in questo mondo bisogna reinventarsi. C’è da dire che questa stagione per me è iniziata solo a febbraio, cominciare dall’inizio sarebbe molto più impegnativo e devo valutare bene“. Cambiamo completamente argomento: cosa ne pensa delle prestazioni della nazionale alla VNL? “Credo che sia andata bene. Era molto importante per queste giocatrici cimentarsi in partite che non fossero i classici impegni di campionato; gara dopo gara direi che hanno rotto il ghiaccio e mi sono piaciute. C’è stato spazio per tutte e si porteranno dietro un bel bagaglio di esperienza. Per quanto riguarda il gruppo olimpico, lasciarlo fuori è stata una scelta mirata al risparmio di energie: ci può stare, vista la durezza della competizione, e infatti non siamo stati gli unici a farla. Di positivo c’è che vedo un gruppo davvero molto unito“. Da ex azzurra, come giudica la scelta di cambiare capitano, preferendo Sylla a Chirichella? “Posso dire che Cristina è stata molto intelligente ad accettare la decisione del CT e a non commentarla. Per lei non dev’essere stato semplice. Capisco che Mazzanti abbia voluto mettere sullo stesso piano le 4 centrali, abbiamo tante giocatrici in quel ruolo e tutte di alto livello. Sono scelte difficili, ma tra persone intelligenti ci si parla e si trova sempre una soluzione“. LEGGI TUTTO

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    OSGB Volley Campagnola Emilia, derby amaro contro il CVR

    Di Redazione Arriva un’altra sconfitta per Marc e compagne presso il palazzetto di Rivalta, il risultato finale sorride a CVR per 3-2. Per tutto il match Campagnola ha dovuto fare a meno di Ferretti causa infortunio, sostituita, dunque da Trevisani, in diagonale con Ilaria Varini; accompagnata da Fanzini-Marc in banda; Fava-Frignani al centro e Solieri (L). Nel primo set ci sono stati alti e bassi iniziali, ma poi superati portandosi in vantaggio sul 18-22, tuttavia CVR riesce a recuperare fino al 24 pari, ma il bel primo tempo e l’ace, entrambi da parte di Frignani fanno vincere ai vantaggi 24-26. Il secondo set invece, dominato da CVR (25-16), nel terzo, tanti alti e bassi, ma ciononostante OSGB riesce a recuperare (da 19-15 a 19 pari), il finale di set è giocato punto a punto ma poi, a causa dei troppi errori consecutivi di Campagnola nei momenti salienti, CVR vince anche il terzo. Nel quarto, arriva una batosta iniziale, per poi essere fortemente ricucita, anche grazie all’ingresso di Menozzi al posto di Varini, OSGB vince (25-18), giocando bene. Il quinto set, purtroppo non viene praticamente disputato da parte di Campagnola: le rivaltesi delle ex di Turno Reverberi e Bratoni, si portano a casa con ampio margine il tie break e così la partita. Nonostante l’assenza di Ferretti, OSGB ha cercato di giocare al meglio, facendo di necessità virtù, tuttavia, serviva forse più attenzione e caparbietà, avuta invece dalle padrone di casa. Centro Volley Reggiano – OSGB Volley Campagnola Emilia 3-2 (24-26; 25-16; 25-23; 18-25; 15-6) CVR: Agostini, Bratoni 15; Scalera 12; Reverberi 22; Maggiali 16; Spagnuolo 20; Bigi 2; Dorigatti 1; Zulian, Attolini, Coriani (L); Zalla (L), N.E. PaoliniOSGB: Trevisani 4; Varini 8; Menozzi 4; Marc 11; Fanzini 16; Fava 11; Frignani 11; Lodi, Solieri (L). N.E. Ferretti, Guida, Guidetti, Ferrari, Greco. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Francesca Ferretti: “Si è aperta una porta, ora più tutele per le mamme atlete”

    Di Redazione
    Negli ultimi mesi ha raccontato per Volley NEWS le problematiche, ma anche le gioie delle mamme atlete, con le interviste a Martina Guiggi, Serena Ortolani e molte altre. Ora che il tema è letteralmente esploso a livello mediatico, grazie al clamore suscitato dalla denuncia di Lara Lugli, non potevamo non interpellare Francesca Ferretti, grande campionessa azzurra e lei stessa orgogliosa rappresentante della “categoria” delle madri giocatrici. Ecco la sua intervista sulle tutele per le atlete in gravidanza e su molto altro.
    Francesca, ormai nel mondo della pallavolo non si parla d’altro che del caso Lugli…
    “Ne abbiamo parlato anche nella mia squadra, perché si dà il caso che con me giochi Valentina Trevisan, la nipote di Lara! Sul tema innanzitutto va fatta chiarezza: Lugli non ha imputato alla società la rescissione automatica del contratto per gravidanza – che abbiamo sempre accettato, forse sbagliando – ma il mancato pagamento dello stipendio e la successiva citazione per danni. Cosa che trovo veramente assurda: considerare la gravidanza un danno è un insulto per chi non riesce ad avere figli, e le parole scritte nell’atto di citazione sono inaccettabili. Sono cose che, oltretutto, dovrebbero rimanere private, e che comunque sono state accettate da entrambe le parti al momento della firma“.
    Adesso, però, il tema è sulla bocca di tutti e finalmente si ritorna a discutere anche di tutele. Cosa ne pensi?
    “Si è aperta una porta, anzi un portone: spero che possa essere d’aiuto per le pallavoliste che si metteranno su questo cammino in futuro e per i tanti casi passati che erano rimasti lontani dai riflettori. Non è giusto, tra le altre cose, dover preannunciare alla società la propria intenzione di rimanere incinte“.
    Ma in che direzione si potrebbe agire?
    “Bisogna partire a monte, perché tanto per cominciare non siamo tutelate dal punto di vista lavorativo, i nostri contratti hanno davvero poco valore. Lo dicono i tanti casi in cui giocatrici e giocatori non sono stati pagati, per ragioni diverse. È chiaro che le donne hanno problemi ancora maggiori rispetto agli altri: qualcosa si è mosso con l’introduzione del fondo per la maternità, ma non basta“.
    Anche tu sei diventata mamma, sia pure alla fine della carriera. Come è stata la tua esperienza?
    “Per me è stato diverso, io desideravo un figlio ma avevo già deciso di smettere. Non ho mai preso in considerazione l’idea di provarci mentre giocavo, non mi sembrava giusto. Mi sarei sentita abbastanza a disagio nel farlo durante la stagione, se poi fosse capitato inaspettatamente sarebbe stato un altro discorso. È una questione piuttosto complessa, noi lavoriamo con il nostro corpo e dobbiamo metterlo in conto. Credo però che resti un diritto dell’atleta e spero che se ne parli sempre di più, perché senz’altro capiterà ancora“.
    Cambiamo argomento: da qualche tempo hai ripreso a giocare con l’OSGB Volley di Campagnola Emilia, in B2. Come sta andando?
    “Diciamo bene, a parte i problemi legati alla pandemia. Ci stiamo allenando regolarmente, anche se non si possono fare grandi programmi per il futuro: la partita di sabato prossimo, ad esempio, l’abbiamo dovuta rinviare, e nel nostro girone ne sono saltate già 5. C’è anche il problema di definire le date dei recuperi, perché non siamo in serie A e le giocatrici hanno altri impegni. Non so se riusciremo a finire regolarmente la stagione: il mio allenatore è pessimista, ma lui lo è sempre…“.
    Dal punto di vista organizzativo, che problemi comporta essere mamma e atleta?
    “Mi trovo bene, l’impegno richiesto è quello giusto per permettermi di organizzare la mia vita. Abbiamo 3/4 allenamenti alla settimana, tutti in zona. È chiaro che comunque bisogna fare sacrifici: gli allenamenti finiscono tardi, torno a casa alle 22.30 e mio marito è fuori, quindi ho dovuto chiedere ai miei genitori di darmi una grossa mano“.
    Per il resto com’è stato il tuo ritorno in campo?
    “Sono molto contenta: mi mancava l’ambiente, lo spogliatoio, tutto. Anche soltanto fare due risate con le compagne di squadra, visto che frequentarsi nella vita quotidiana è così problematico. L’allenamento è un grande aiuto per staccare la spina, sfogarsi un po’ e non buttarsi troppo giù in questo periodo così difficile. Fisicamente sto abbastanza bene. Mi dispiace solo che non sono ancora riuscita a portare alle mie partite né mio figlio, né i nonni: giustamente, rispettiamo l’obbligo delle porte chiuse“.
    E a un futuro nella pallavolo, ci pensi?
    “È il mondo in cui sono nata e mi sono formata, ovvio che non mi dispiacerebbe restarci, anche perché ho costruito tante amicizie e legami in questo ambiente. Le caratteristiche potrei anche averle: non mi vedo molto nel ruolo di allenatrice, non mi sento portata, ma magari potrei fare il team manager, conoscendo bene le esigenze delle giocatrici. Ho provato anche a fare da commentatrice per la Lega femminile in qualche partita, e mi piacerebbe riprovare, chissà (Francesca è modesta, ma anche la sua “carriera” da giornalista si è avviata benissimo… n.d.r.)”.
    Ultima domanda: come vedi la nostra nazionale in vista delle Olimpiadi di Tokyo, che a quanto pare si svolgeranno regolarmente? Avremo problemi dopo due anni senza gare internazionali?
    “Non credo, sinceramente. Il nostro gruppo era molto affiatato e sicuramente non cambierà molto, basteranno un po’ di allenamenti per ritrovare l’intesa. Poi, ovviamente, ci vorrà qualche test contro alte nazionali. Sicuramente ci siamo fermati sul più bello, con una squadra che stava crescendo e che credo possa fare benissimo almeno per altri 4 anni, se non di più: abbiamo giocatrici veramente fortissime“. LEGGI TUTTO

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    Vita da mamma per Floortje Meijners: “Che bello sapere che Felip mi aspetta”

    Di Francesca Ferretti
    Tra le tante mamme-atlete della nostra Serie A1, Floortje Meijners è forse la più “insospettabile”. Perché vedendo giocare la schiacciatrice olandese, 34 anni compiuti a gennaio e ancora ad altissimi livelli con la maglia della Saugella Monza, è facile dimenticarsi il suo stop di un anno dall’attività agonistica (tra il 2017 e il 2018) per dare alla luce il piccolo Felip. Ma questo non significa che la sua vita non sia cambiata: lo racconta “Flo” in persona a Francesca Ferretti, insieme alla quale ha vissuto emozioni indimenticabili con la maglia della Rebecchi Nordmeccanica Piacenza.
    Innanzitutto come stai? Da mamma, come stai affrontando il difficile momento della pandemia?“Sto bene! Certamente, come mamma, sto sempre molto attenta riguardo alla salute, all’igiene e alle regole, e adesso ancora di più. Per noi la pandemia significa soprattutto che non riusciamo a vedere le nostre famiglie e gli amici: stiamo provando a far sì che nostro figlio sia connesso al meglio possibile con i suoi nonni, zii, cugini e amici, anche a distanza“.
    La tua carriera è cominciata in Olanda, prima nel club della tua città e poi, per 4 stagioni, ad Amsterdam. Quanto ti manca questa città?“Sono rimasta abbastanza legata ad Amsterdam. Mi piace davvero l’atmosfera del luogo, e soprattutto la bellezza dell’architettura. Ho vissuto lì come pallavolista, è vero, ma anche come studentessa, quindi ho dei bellissimi ricordi. Questa estate ho passato tanto tempo lì con la mia famiglia ed è piaciuta tantissimo anche a mio figlio“. 
    Foto LVF/Rubin
    Dal 2010 è iniziata comincia la tua avventura in Italia, due stagioni a Busto e due a Piacenza (con me!) . 3 scudetti e 3 Coppe Italia, con premio di MVP. Non è da tutti arrivare qui e vincere subito così tanto…“Sì, sono state delle stagioni bellissime, con dei bei ricordi che conserverò per sempre. Sono stata fortunata ad avere la possibilità di lavorare con le migliori giocatrici, staff tecnici e, certamente, società“.
    La tua esperienza in Turchia è stata breve, solo un anno, ma molto significativa perché hai conosciuto tuo marito (il giocatore di basket Engin Atsur, n.d.r.). Cosa ti è rimasto impresso di questo paese?“A parte la bellezza di Istanbul, che è indiscutibile, quella città è stata nei secoli il centro di tante diverse culture e religioni, che si sentono ancora fino ad oggi. È stata un’esperienza speciale viverci, sia a livello personale che dal punto di vista professionale. Ovviamente la Turchia fa ancora parte della nostra vita, mi sento a casa lì“.
    Nel 2018 è nato vostro figlio Felip. Come avete fatto a programmare la vostra vita da sportivi con l’arrivo imminente di un bebè?“La nostra priorità è sempre stata la famiglia, il che significa che volevamo vivere insieme. Mio marito, che era in una fase più vicina alla fine della sua carriera agonistica, ha smesso di giocare ad alti livelli pensando anche all’importanza di essere presente per nostro figlio, soprattutto nei primi anni“. 

    Foto LVF/Rubin
    Dopo la nascita di tuo figlio è stata dura riprendere la forma fisica per poter ricominciare a giocare nuovamente ad alti livelli?“Mi mancava moltissimo la pallavolo, quindi ero davvero motivata a tornare in campo e questo è stato un grande aiuto. Non ho trovato difficoltà, sinceramente“.
    Ora che sei mamma vivi diversamente le emozioni e anche lo stress che questo lavoro comporta ?“Il mio approccio alla pallavolo non è cambiato. Come sempre do il massimo insieme alle mie compagne per vincere, e questo non cambierà mai. Ovviamente, però, sapere che a casa mi aspetta mio figlio è una sensazione straordinaria“. 
    Sei da due stagioni a Monza: come ti trovi? E pensi che potreste essere voi la squadra che potrà dare fastidio a Conegliano?“Mi trovo molto bene con il Consorzio Vero Volley, che è una società molto professionale e allo stesso tempo un ambiente familiare. Ogni anno abbiamo alzato l’asticella dei nostri obiettivi. Come squadra lavoriamo tanto e cerchiamo di sfruttare il nostro potenziale per vincere ogni partita“.  LEGGI TUTTO

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    Tai Aguero, eterna campionessa: “Sono i miei bambini a tenermi in forma”

    Di Francesca Ferretti
    Due ori olimpici e due mondiali con Cuba, due successi agli Europei con l’Italia, due scudetti, cinque Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa CEV: Taismary Aguero, per tutti Tai, è una vera e propria leggenda del volley italiano. Anche per la longevità della sua carriera, che l’ha vista protagonista di ben 19 stagioni in Serie A: l’ultima ancora in corso, con la maglia dell’Exacer Montale. A intervistarla in esclusiva per Volley NEWS è un’altra campionessa come Francesca Ferretti, che ha vissuto con lei tante esperienze in azzurro (e una anche nelle squadre di club, nel 2001-2002 a Perugia).
    Innanzitutto come stai? Ho visto che sei ritornata in campo dopo il brutto infortunio al tendine d’Achille. Sei davvero un esempio di tenacia e volontà…
    “Diciamo che ci vuole coraggio dopo un infortunio così grosso. Sono contenta, perché ancora mi diverto e quando mi capita di vedere qualche partita in TV mi vengono dei bei ricordi“.
    Quanto ti manca Cuba? Riesci a tornare ogni tanto, almeno in periodo pre-Covid?
    “L’Italia è il mio paese adottivo sono già 20 anni che sto qua, poi c’è mio marito, i bimbi e altre persone a me care… Ma Cuba è la mia terra, ci sono i miei fratelli e i miei nipoti, che non vedo l’ora di riabbracciare“.
    Due ori olimpici, solo a pensarci vengono i brividi. Che ricordi ti porti dietro di quelle medaglie e di quella squadra di fenomeni che eravate?
    “Credo di aver giocato con e contro le giocatrici più forte al mondo già per me quello era una vittoria. Poi aver vinto tanti ori, non solo olimpici ma anche mondiali, ha completato il mio sogno… semplicemente fantastico!“. 
    La Despar Perugia è il primo club italiano in cui hai giocato e la prima città italiana che ti ha accolta (abbiamo anche fatto un anno insieme nel 2001). Cosa significa questo luogo per te?
    “A Perugia devo tanto, devo tanto a Barbolini, Carlo Iacone e Alfonso Orabona che mi hanno accolta in squadra dopo aver lasciato la nazionale cubana. Una vera famiglia, che mi ha preso a cuore e che ancora adesso mi vuole bene. Poi è stato bello giocare con te, quante risate e quante vittorie con una grande squadra e contro tante avversarie forti“.
    Hai fatto la scelta di giocare per il nostro paese (e noi ancora ti ringraziamo) aiutandoci a portare a casa due ori europei e una World Cup. Proprio in Giappone ti sei ritrovata a giocare contro la tua Cuba. Quali sensazioni hai provato? È stato difficile?
    “Giocare nella nazionale italiana è stato bello, eravamo un bellissimo gruppo, e avere delle persone che ti stimavano mi ha aiutato tanto. Anche contro Cuba mi sentivo protetta, ma provavo tante emozioni allo stesso tempo“.
    Hai due splendidi bimbi, Pietro e Rafael. Ma la tua passione per la pallavolo e la voglia di andare in palestra non si ferma mai: qual è il tuo segreto? Dove trovi le energie e le forze per far conciliare tutto?
    “Sono proprio Rafael e Pietro a tenermi viva, non mi stanco mai e questo è un bene, perché mi aiutano a tenermi in forma non solo fisicamente ma anche mentalmente“.
    Parliamo del presente: sei la bandiera della Pallavolo Montale da due anni. Hai tante giovani intorno a te, da far crescere e per le quali essere d’esempio. Che campionato è quello attuale di A2?
    “Diciamo che il campionato di A2 è  tanto impegnativo come quello di A1: non c’è una grandissima differenza, ci sono sempre 3-4 squadre più forti e poi grande equilibrio tra le altri. Con le giovani devo dire che mi sono trovata sempre bene: è la mia specialità far sì che loro crescano e migliorino sempre in tutti i fondamentali“.
    Cosa ne pensi dell’attuale nazionale italiana? Alle prossime Olimpiadi potrà essere una delle candidate al podio?
    “Penso che le ragazze della nazionale possano vincere le Olimpiadi. Basta rimanere con i piedi per terra!“. LEGGI TUTTO

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    Buon test a Campagnola per la Conad Alsenese

    Di Redazione
    Un’uscita informale per rodare il gioco di squadra quando all’esordio in campionato manca una settimana. In vista del debutto del 23 gennaio contro Parella Torino (match casalingo di B1 femminile), la Conad Alsenese si è testata sabato scorso a Campagnola (Reggio Emilia) contro l’Osgb, formazione locale di B2 femminile dove giocano le ex Fava, Marc e Fanzini e recentemente impreziosita dall’innesto dell’ex azzurra Francesca Ferretti al palleggio. Nell’occasione, le gialloblù piacentine hanno offerto una prestazione positiva, conquistando i primi due parziali, cedendo di misura nel terzo (25-23) per poi dominare la quarta frazione (14-25). Le reggiane, infine, hanno conquistato il set corto supplementare (15-8) giocato di comune accordo tra le due formazioni.
    “E’ stato un buon test – spiega Greta Passera, assistente allenatore della Conad – in vista dell’avvio del campionato; siamo riusciti a portare in campo personalità e determinazione. Negli allenamenti stiamo lavorando sull’organizzazione di squadra e questo si è visto appieno nell’allenamento congiunto. C’è ovviamente ancora tanto da lavorare, ma la strada e la direzione sono quelle giuste da percorrere”.
    OSGB CAMPAGNOLA-CONAD ALSENESE 2-3
    (19-25, 21-25, 25-23, 14-25, 15-8)
    OSGB CAMPAGNOLA: Ferretti, Trevisani, Varini, Marc, Fanzini, Menozzi, Guida, Fava, Frignani, Guidetti, Solieri (L), Ferrari (L). All.: Pisa
    CONAD ALSENESE: Lancini M., Gabrielli, D’Adamo, Tonini, Tosi, Fava, Pastrenge (L), Mandò, Malvicini, Guaschino, Longinotti, Boselli, Martino, Bruno (L). All.: Scaltriti-Rigoni
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    B2 Femminile, Campagnoli si impone in quattro set su Peschiera

    Foto Facebook OSGB Volley Campagnola

    Di Redazione
    Nell’allenamento congiunto pomeridiano svoltosi ieri tra le mura amiche del palazzetto di Campagnola, OSGB ha ospitato le gardesane-mincesi della Pallavolo Peschiera, squadra che milita nel campionato di B2, girone F. Marc e compagne si sono imposte sulle avversarie per quattro set a uno, esprimendo una più che buona pallavolo giocata. Si è vista subito in campo la nuova regista Francesca Ferretti, per cui si può dire che è stato una sorta di esordio.
    Ad ogni modo, i dubbi e le incertezze ieri pomeriggio sono sembrate sbiadite, seppur facendo sempre qualche sbavatura di troppo, in ricezione per l’esattezza. Tuttavia, le ragazze di coach Pisa hanno fatto del loro meglio e il risultato finale ne è la prova. È doveroso riconoscere il merito delle avversarie, soprattutto in difesa, con molta grinta e carattere, da poter permettere il contrattacco.
    Sicuramente Osgb molto caparbio, attento in battuta e a muro, trascinati nei quattro set da una Marc scatenata. L’ultimo set è stato perso, ma poco male. Si è dato giustamente spazio all’attuale panchina. È ovvio che si può fare e si deve sempre fare meglio, ma per ora ci si gode il weekend con una buona prestazione.
    OSGB – OROTIG PONTI/PESCHIERA 4-1 (25-18; 25-18; 25-17; 25-19; 13-15)
    Tabellino gara: Ferretti 2; Menozzi 11; Marc 23; Varini 13; Frignani 11; Fava 13; Guida 5; Trevisani 2; Turci 4; Solieri (L); Ferrari (L); Fanzini e Lodi N.E.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Serie B2, Francesca Ferretti nuova palleggiatrice dell’OSGB Volley

    Foto Facebook OSGB Volley Campagnola Emilia

    Di Redazione
    A Campagnola arriva Francesca Ferretti, la palleggiatrice reggiana doc. pluricampionessa d’Italia per cinque volte (3 con Scavolini Pesaro, 2 con Rebecchi River PC). Dopo due anni di inattività Francesca accetta di approdare nel team della bassa reggiana a percorso già avviato, la regista si stava già allenando con la squadra da fine ottobre, e adesso è una nuova giocatrice di OSGB.
    A campagnola, Francesca ritrova Diana Marc, sua grande amica anche fuori dal campo. Le due giocarono assieme precedentemente nella stagione 2003/2004 tra le fila del Volley Modena. Inoltre, Francesca ritrova anche un’altra sua grande amica, la fisioterapista Monia Accorsi.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO