Di Giuliano Bindoni A pochi giorni dai Campionati Mondiali di Roma, sono tanti i top players del Beach Volley internazionale che continuano ad alzare la voce contro la riforma voluta quest’anno dalla FIVB in concerto con Volleyball World, che ha portato alla nascita del nuovo circuito Beach Pro Tour, ma soprattutto alla revisione dei montepremi in palio. Ultima a protestare è stata la coppia spagnola Gavira-Herrera, che su Instagram ha scritto: “Like A Pro? Lo slogan utilizzato nella promozione dei tornei vende questo circuito come più professionale di prima, ma l’unica verità è che è esattamente lo stesso ma con meno coppie, che significa meno possibilità per gli atleti di guadagnarsi da vivere con lo sport”. Sotto accusa, oltre alla formula, come detto finiscono anche i compensi: “Meglio non parlare, poi, della differenza di montepremi se mettiamo a confronto il nostro sport con 6-8 anni fa” scrivono ancora gli iberici, raccogliendo oltre 2000 like e tantissimi commenti anche da colleghi e colleghe. Per capire meglio cosa proprio non piace, cerchiamo di andare con ordine partendo dalla formula. L’idea di Fivb e Volleyball World era quella di aumentare l’appeal dei tornei dando maggiore visibilità alle coppie più forti al mondo; a questo scopo è stata creata la categoria Elite 16 a cui, inizialmente, avrebbero dovuto partecipare di diritto, senza passare dalle qualificazioni, le migliori 16 coppie dei ranking maschile e femminile. A scalare, seguono le categorie Challenge e Future. Successivamente la formula è stata rivista, eliminando il numero chiuso e riaprendo al meccanismo delle qualificazioni, ma per i giocatori si è trattato solo di un contentino perché il problema reale resta tale, ovvero un format che taglia fuori troppi coppie. Fino alla passata stagione, infatti, vigeva l’architettura del World Tour, studiata tra l’altro dall’italiano Angelo Squeo, che prevedeva 5 categorie (e non 3 come ora) contrassegnate da 1 a 5 stelle. “Il Beach Volley non vive solo grazie alle migliori coppie del momento o a quelle che hanno maggiore rilievo mediatico, e neanche per quei pochi che ‘si dividono la torta’ da soli” è il commento su questo punto sempre di Adrian Gavira e Pablo Herrera. Passando ai premi in denaro, poi, quello che i giocatori fanno notare a gran voce è che meno coppie in gioco non ha significato premi più alti. Tutt’altro. Lampante è il confronto fra la categoria top di quest’anno, l’Elite 16, e quella dello scorso anno, la 5 stelle. Esattamente la metà: 150mila euro di montepremi quest’anno (30mila, 20mila e 14mila dollari i premi del podio) contro i 300mila del passato (40mila, 32mila e 20mila dollari per il podio). Al ribasso anche le altre categorie, con la Challenge che in termini di premi vale praticamente l’ex 3 stelle e la Future “pagata” come i vecchi tornei a 1 stella. Insomma, i motivi per essere scontenti, per usare un eufemismo, non mancano. Il malcontento sembra piuttosto diffuso nel circuito e rischia di portare allo scontro tra giocatori e organizzatori: non è escluso che proprio in occasione dei Mondiali possano esserci ulteriori manifestazioni di protesta. (fonte: Instagram Herrera-Gavira) LEGGI TUTTO