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    Ferrari, Ericsson: “Sembra che tra team e piloti non ci sia fiducia”

    ROMA – Charles Leclerc e Marcus Ericsson sono stati compagni di scuderia in Alfa Romeo Sauber nell’anno in cui il pilota della Ferrari faceva il suo esordio in Formula 1. Ora lo svedese ha vinto la 500 Miglia di Indianapolis, mentre il monegasco è ancora in corsa per il mondiale. Nonostante tutti quei problemi che il pilota della Rossa ha dovuto affrontare fin qui, questioni che Ericsson analizza così con la redazione di “Sky Sports”: “Quello che è successo al Paul Ricard, penso sia dovuto al fatto che Leclerc si senta un po’ frustrato: vuole vincere le gare per rientrare nella corsa per il campionato, ma non ci riesce. Allora spinge, forse un po’ troppo per recuperare punti persi a causa di cose che sono andate al di là del suo controllo. La fiducia che un pilota deve avere con la propria squadra sembra mancare tra la Ferrari e i suoi piloti e, nell’arco di una stagione, non è positivo”.
    Le impressioni di Ericsson
    Prosegue infatti il classe 1990: “Sono stati veloci per tutto l’anno, eppure sono ad 80 punti di distanza dalla testa del campionato se non è la strategia, è la macchina che si rompe, o Charles che sbatte. C’è sempre qualcosa, ed è davvero assurdo, soprattutto quando hanno una macchina così buona e non riescono a capitalizzare”. “Oltretutto – aggiunge Ericsson – spesso i piloti dubitano delle decisioni che il muretto dei box prende durante la gara. E ora che hanno perso così tanti punti, non so se ci sarà la possibilità di recuperarli nella seconda parte della stagione”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Mekies sugli ordini di scuderia: “Ne parlano di più all'esterno”

    ROMA – Laurent Mekies ha commentato uno degli argomenti principali riguardanti la Ferrari nella prima metà di stagione in Formula 1. Si tratta degli ordini di scuderia che hanno spesso diviso in questa prima parte di 2022: “Se ne parla più all’esterno che all’interno della Ferrari – ha detto il direttore sportivo della Rossa ai microfoni di “Motorsport” -. Più seriamente, siamo sempre stati molto chiari. Il nostro obiettivo è ottenere il miglior risultato per la squadra. La Ferrari viene prima di tutto. Poi, naturalmente, ci sarà un momento in cui dovremo concentrarci di più su un pilota rispetto all’altro se la posizione in campionato lo richiede. Quindi, non significa aspettare una certa differenza matematica, ma significa arrivare al punto della stagione in cui si pensa che sia la cosa giusta da fare”.
    Il commento di Mekies
    Mekies ha poi difeso le decisioni del team in alcune situazioni, pur ammettendo i lati negativi di questa stagione: “Quest’anno abbiamo perso parecchi punti. Abbiamo problemi di affidabilità, abbiamo alcune cose che dobbiamo migliorare. E sì, ci stiamo lavorando molto duramente. Non aumenta la pressione, perché la pressione è sempre massima perché è un mondo competitivo, ed è così che ci piace. Ma è una pressione positiva, che ci spinge a migliorare gara dopo gara”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Mekies: “Ordini di scuderia? Se ne parla più all'esterno”

    ROMA – “Ordini di scuderia? Se ne parla più all’esterno che all’interno della Ferrari”. Così Laurent Mekies, ai microfoni di “Motorsport”, ha commentato uno degli argomenti principali riguardanti la Ferrari nella prima metà di stagione in Formula 1. Le decisioni del muretto, infatti, sono state spesso cruciali nelle gare disputate nella prima parte del 2022. “Più seriamente, siamo sempre stati molto chiari. Il nostro obiettivo è ottenere il miglior risultato per la squadra – ha affermato il direttore sportivo della Rossa -. La Ferrari viene prima di tutto. Poi, naturalmente, ci sarà un momento in cui dovremo concentrarci di più su un pilota rispetto all’altro se la posizione in campionato lo richiede. Quindi, non significa aspettare una certa differenza matematica, ma significa arrivare al punto della stagione in cui si pensa che sia la cosa giusta da fare”.
    Le parole di Mekies
    Mekies ha poi difeso le decisioni del team in alcune situazioni, pur ammettendo i lati negativi di questa stagione: “Quest’anno abbiamo perso parecchi punti. Abbiamo problemi di affidabilità, abbiamo alcune cose che dobbiamo migliorare. E sì, ci stiamo lavorando molto duramente. Non aumenta la pressione, perché la pressione è sempre massima perché è un mondo competitivo, ed è così che ci piace. Ma è una pressione positiva, che ci spinge a migliorare gara dopo gara”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz sulle auto d'epoca: “Non capisco perché rischiare”

    ROMA – Qualche mese fa, ha fatto scalpore l’incidente a Monaco di Charles Leclerc, andato a muro con la Ferrari 312 B3 di Niki Lauda durante una dimostrazione. Tutta colpa dei freni ala fine, con il pilota di Monte Carlo che ha rischiato una figuraccia. “Perché correre il pericolo con queste auto d’epoca?”, si interroga però Carlos Sainz, intervistato dai microfoni ufficiali della Formula 1. “È sempre un dilemma per me. Da un lato ti danno una prospettiva unica su come era il nostro sport allora, d’altro canto invece potresti rischiare di compromettere la tua stagione. Non saprei se spingere la macchina o guidare col braccio fuori. Non ho un’idea precisa a riguardo”.
    Il feeling con Leclerc
    Al di là di tali considerazioni su queste vetture speciali, dopo la sosta c’è una F1-75 da riportare in pista. La Ferrari deve recuperare terreno sulla Red Bull, in fuga in entrambe le classifiche iridate. Per ottenere il massimo in pista il gioco di squadra sarà fondamentale e Sainz e Leclerc godono di un ottimo rapporto all’interno del box e fuori. “È sempre un ottimo riferimento da avere in squadra è un ragazzo fantastico con cui andare d’accordo. Da lui ho imparato molto negli ultimi anni e non vedo l’ora di averlo come compagno di squadra anche in futuro”, ha concluso Sainz, che quest’anno a Silverstone ha vinto il suo primo Gran Premio in carriera. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz sulle auto d'epoca: “Ecco perché sono combattuto”

    ROMA – In una dimostrazione a Monaco, Charles Leclerc è andato a muro con una Ferrari 312 B3, vettura con cui Niki Lauda ha corso nel 1974. Alla fine, non è stata colpa del pilota della Rossa, ma la causa dell’incidente è stato un problema ai freni. “Perché rischiare con queste auto d’epoca?”, si chiede Carlos Sainz, intervistato dai microfoni ufficiali della Formula 1. “È sempre un dilemma per me. Da un lato ti danno una prospettiva unica su come era il nostro sport allora, d’altro canto invece potresti rischiare di compromettere la tua stagione. Non saprei se spingere la macchina o guidare col braccio fuori. Non ho un’idea precisa a riguardo”.
    Sul rapporto con Leclerc
    Al di là di tali considerazioni su queste vetture speciali, dopo la sosta c’è una F1-75 da riportare in pista. La Ferrari deve recuperare terreno sulla Red Bull, in fuga in entrambe le classifiche iridate. Per ottenere il massimo in pista il gioco di squadra sarà fondamentale e Sainz e Leclerc godono di un ottimo rapporto all’interno del box e fuori. “È sempre un ottimo riferimento da avere in squadra è un ragazzo fantastico con cui andare d’accordo. Da lui ho imparato molto negli ultimi anni e non vedo l’ora di averlo come compagno di squadra anche in futuro”, ha chiosato il madrileno. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Coulthard: “Non mi sorprende la gogna a cui si è sottoposto Leclerc”

    ROMA – L’urlo di rabbia di Charles Leclerc dopo l’errore al Gran Premio di Francia è ormai storia. Il pilota della Ferrari si è poi scusato, prendendosi ogni responsabilità e rammaricandosi dell’accaduto. David Coulthard, ex pilota di Formula 1, è partito da questo episodio per parlare del momento del monegasco: “Non sono sorpreso di quanto spietatamente Leclerc si sia messo alla gogna. È sempre stato così. Ricordo ancora quando ha è andato a muro a Baku nel 2019 e ha detto alla radio: ‘Sono stupido, così stupido!’. Ma Charles non è stupido. È un pilota brillante e super veloce. Matura sotto i nostri occhi in ambiente ad alta pressione come la Ferrari”, ha aggiunto il 51enne di Twynholm.Guarda la galleryLeclerc a muro nel GP di Francia: la Ferrari si dispera
    Sull’essere in Ferrari
    Un contesto, quello della scuderia di Maranello, che è più di un team di Formula 1. E lo sa anche Coulthard, che in Ferrari non ha mai corso: “È qualcosa di più di una semplice squadra di corse, si tratta di un intero Paese”, ha infatti detto lo scozzese. “Una volta che Leclerc avrà sradicato questi errori – dice poi Coulthard – dimostrerà di essere degno dell’albo d’oro. Mi ricorda un po’ Verstappen. Anche lui ha commesso i suoi errori nella prima fase della sua carriera”, ha concluso lo scozzese. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Mekies: “Prove libere per Shwartzman? Guardiamo ai test Pirelli”

    ROMA – Possibilità per Robert Shwartzman di scendere in pista con la Ferrari F1-75 a Monza. È quanto emerge dalle parole del racing director della Rossa, Laurent Mekies, in una dichiarazione ai microfoni della Formula 1. Il regolamento prevede infatti che le scuderie dedichino due sessioni di prove libere 1 ai loro giovani piloti. E la gara italiana sembra essere l’occasione giusta per liberare il primo di questi slot: “Non credo che abbiamo problemi a farlo durante uno dei fine settimana in cui ci sono i test Pirelli”, ha detto infatti Mekies. Con il prossimo test previsto proprio a Monza.
    No a Singapore
    Per il vicecampione di Formula 2, non sarà la prima volta su una monoposto di Formula 1. È infatti già successo ai test post-Abu Dhabi dell’anno scorso e ora il pilota russo con passaporto israeliano si prepara a guidare la F1-75 di Charles Leclerc e Carlos Sainz. Tuttavia, Mekies dichiara: “Non direi a Singapore, dove i piloti hanno bisogno di più tentativi per imparare la pista, ma non abbiamo ancora deciso esattamente dove correrà Shwartzman”. Rivelando che non ci sono ancora date certe per Robert Shwartzman, che intanto prosegue il suo lavoro al simulatore di Maranello. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Mekies: “Prove libere per Shwartzman dove ci sono i test Pirelli”

    ROMA – Robert Shwartzman potrebbe guidare la F1-75 a Monza. È quanto si evince dalle parole del racing director della Ferrari, Laurent Mekies, in un’intervento ai microfoni ufficiali della Formula 1. Il regolamento prevede infatti che le scuderie dedichino due sessioni di prove libere 1 ai loro giovani piloti. E la gara italiana sembra essere l’occasione giusta per liberare il primo di questi slot: “Non credo che abbiamo problemi a farlo durante uno dei fine settimana in cui ci sono i test Pirelli”, ha detto infatti Mekies. Con il prossimo test previsto proprio a Monza.
    Occasione per Shwartzman
    Per il vicecampione di Formula 2, non sarà la prima volta su una monoposto di Formula 1. È infatti già successo ai test post-Abu Dhabi dell’anno scorso e ora il pilota russo con passaporto israeliano si prepara a guidare la F1-75 di Charles Leclerc e Carlos Sainz. Resta però da assegnare il secondo slot, con Mekies che però afferma: “Non direi a Singapore, dove i piloti hanno bisogno di più tentativi per imparare la pista, ma non abbiamo ancora deciso esattamente dove correrà Shwartzman”. LEGGI TUTTO