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    Ljubo Travica: “Ecco perché non alleno più in Italia”

    Di Roberto Zucca La notizia del terzo titolo consecutivo in Tunisia, con la squadra dell’Espérance Sportive de Tunis, l’ha celebrata con uno dei suoi pochi post su Instagram. A testimonianza di quanto conti per il grande Ljubo Travica, che da campione in campo e da allenatore in panchina ha costruito in Italia la sua decennale carriera, il lavoro avviato all’estero: “È stata una bella soddisfazione, anche perché ho lavorato duramente con questo gruppo di ragazzi e non è stato semplice confermare questi risultati da un anno all’altro, specie in un periodo come questo“. Tre scudetti consecutivi. Il rinnovo sarà cosa certa? “No, nella mia carriera di allenatore non ho mai dato nulla per scontato. Devo ancora incontrarmi con la società e capire se ci sono i presupposti per fare un’altra stagione con questa squadra. Vorrei migliorare alcuni aspetti e far crescere la squadra. Vedremo“. Foto Instagram Ljubo Travica Mi risponda con sincerità: perché Ljubo Travica non allena più in Italia? “È una bella domanda, che presuppone una risposta che tocca tante variabili. Credo di non averne mai parlato, ma su di me per molto tempo è pesato una sorta di pregiudizio, ossia che fossi un allenatore difficile, pretenzioso. In realtà sono un allenatore che ha sempre cercato di svolgere il suo lavoro con professionalità. Superati questi primi anni, in cui sicuramente le offerte dall’estero erano più interessanti sia per chi andavo ad allenare, sia per le categorie che mi ritrovavo a gestire, ultimamente qualche telefonata è arrivata, ma avevo sempre già dato la mia disponibilità altrove“. Tornerebbe a lavorare nel nostro paese, quindi? “Dipende dal progetto e dalle condizioni. Alla mia età non si accetta la prima proposta che arriva, tanto per esserci. Però tendenzialmente, perché no“. Non ha mai voglia di un po’ di tranquillità, senza valigie e traslochi? “Con Mara, mia moglie, diciamo che tra qualche anno prenderemo una casetta in campagna, e coltiveremo il nostro orto. Magari in Croazia, magari in Italia, chi lo sa. Per adesso non mi pesa allenare e lavorare. Sono sempre stato così. Infatti in estate non stacco praticamente mai e mi dedico al mio camp“. Che riparte. Ho saputo che allenerà per la prima volta sua nipote Mia, nata dal matrimonio di sua figlia Mihaela e Cristian Savani. “In realtà sarà la seconda volta, perché l’ho già allenata lo scorso anno ed è diventata la mascotte del camp di Porec“. Le piacerebbe che i suoi nipoti continuassero la tradizione nel volley? “Non sono uno di quei nonni che vogliono a tutti i costi vedere i propri nipoti giocare a pallavolo. L’importante è che scelgano lo sport, che lo pratichino, perché qualsiasi sport è prezioso nella vita di un essere umano. Poi non mi vedrà di certo applaudire o fare il tifo sfegatato per i miei nipoti in un palazzetto. A quello ha sempre pensato mia moglie, io sono uno che sta sempre defilato in tribuna (ride, n.d.r.)”. Mi dica quanto è rimasto colpito dalle accuse di razzismo mosse a suo figlio Dragan qualche settimana fa. “Mi hanno colpito, sì, perché se c’è una cosa che è lontana anni luce da mio figlio è l’essere tacciato di essere razzista. Ha ricevuto un’educazione, è sempre stato una persona corretta in campo e fuori dal campo. Magari ha una personalità forte, ma mai in grado di sconfinare in episodi di quel tipo“. Cosa si dice in quei momenti? “Sono con lui, sempre. Con i miei figli e la mia famiglia ci sono sempre stato, nonostante la lontananza. Basta questo“. Non ha mai parlato del fatto di suo figlio e del suo non essere più parte della nazionale nel dopo Berruto. È il momento di farlo? “Non voglio scoperchiare nessun vaso di Pandora. Dico solo che ha pagato più degli altri, questo è oggettivamente vero. Non è stato più convocato. Poi non ne faccio una questione di merito. Ma credo che abbia pagato troppo e più di tutti. Va bene così, non aggiungo altro“. LEGGI TUTTO

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    L’Al Ahly si riprende il titolo di campione d’Africa per Club

    Di Redazione

    Il Campionato Asiatico per Club maschile torna nelle mani dei suoi “padroni”: ad aggiudicarsi la medaglia d’oro è nuovamente l’Al Ahly, la squadra di gran lunga più titolata nella storia della manifestazione con 15 successi all’attivo. La squadra egiziana strappa il trofeo dalle mani dei campioni in carica dell’Esperance de Tunis (allenato da Ljubo Travica) e lo fa proprio in Tunisia, a Kelibia, resistendo ai tentativi di rimonta della squadra di casa e all’infernale tifo del pubblico per imporsi sul 3-1 (25-22, 25-22, 24-26, 25-17). L’Al Ahly chiude quindi la manifestazione con 6 vittorie in altrettante partite e un solo set perso, quello in finale.

    Al terzo posto si è piazzato il Gisagara, formazione del Ruanda che ha centrato il miglior risultato della sua storia grazie al 3-1 in rimonta (18-25, 25-23, 25-18, 25-18) ai danni del Port Douala (Camerun). Al quinto posto il Kenya Ports Authority, vittorioso per 3-2 (20-25, 22-25, 25-22, 25-20, 15-8) sulla squadra organizzatrice, il Club Olympique de Kelibia; a seguire Nigeria Customs Services, FAP Yaoundé (Camerun), AS Douanes (Burkina Faso), Equity Bank of Kenya, Madda Walabu University (Etiopia), AS INJS (Costa d’Avorio), VC Espoir (Repubblica Democratica del Congo) e Wolaitta Dicha (Etiopia).

    Come miglior giocatore della manifestazione è stato premiato Ahmed Salah, veterano opposto dell’Al Ahly; miglior palleggiatore il capitano della squadra egiziana Abdallah Abdesalam, migliori schiacciatori Ahmed Said, sempre della squadra campione, e Hamza Nagga dell’Esperance, migliori centrali Amadou Djibril (Gisagara) e Adam Brahim (Port Douala), miglior libero Mohamed Ramadan (Al Ahly).

    (fonte: CAVB) LEGGI TUTTO

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    Trionfa l’Espérance de Tunis nel Campionato Africano per Club

    Di Redazione Ennesimo successo dell’Espérance de Tunis in una stagione trionfale: dopo il campionato e la Coppa nazionale, la formazione tunisina si è aggiudicata anche il Campionato Africano per Club, ospitato proprio nella capitale. La squadra di Ljubo Travica ha vinto per 3-0 (25-20, 25-23, 25-10) la finale ai danni degli egiziani dello Zamalek (assenti per casi di positività al Covid-19 i campioni in carica dell’Al Ahly) e ha concluso il torneo senza perdere neppure un set in 6 partite, a testimonianza di un’eloquente superiorità. Si tratta della quinta vittoria nella manifestazione per l’Espérance dopo quelle del 1994, 1998, 2000 e 2014, un risultato che porta i tunisini a pareggiare il record detenuto proprio dallo Zamalek. Ma il successo di quest’anno è particolarmente prezioso perché consente ai giallorossi di qualificarsi al Mondiale per Club, in cui saranno i primi dal 2013 a rappresentare l’Africa. MVP della manifestazione e miglior palleggiatore Khalid Ben Slimane, miglior muro e miglior libero i compagni di squadra Ahmed Khadi e Saddam Hmissi, miglior attaccante Reda Haikal dello Zamalek. Al terzo posto si piazzano i libici dell’Al Swehly, la squadra di Leonel Marshall e Nathan Wounembaina (premiato anche come miglior battitore), che festeggiano il loro miglior risultato di sempre battendo i tunisini del Kelibia per 3-0 (25-21, 25-19, 25-19). Ancora in corso il torneo femminile. Domani sono in programma le semifinali, che vedranno come protagoniste anche in questo caso due squadre tunisine: il CF Carthage, impegnato contro le Kenya Prisons, e il CS Sfaxien che se la vedrà contro le Nigeria Customs. (fonte: CAVB) LEGGI TUTTO

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    Tunisia: l’Espérance de Tunis vince anche la Coppa nazionale

    Di Redazione Secondo titolo nel giro di poche settimane per l’Espérance de Tunis: dopo aver conquistato il titolo nazionale, la squadra della capitale si aggiudica anche la Coppa di Tunisia battendo in finale gli eterni rivali del CS Sfaxien con un netto 3-0 (25-20, 25-15, 25-21). Si tratta della diciannovesima coppa nella storia dell’Espérance e della seconda doppietta consecutiva per l’allenatore Ljubo Travica, che a fine 2020, appena arrivato in Tunisia, si era aggiudicato entrambi i trofei relativi alla precedente stagione. (fonte: Al Bawaba) LEGGI TUTTO

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    Tunisia: scudetto numero 21 per l’Espérance de Tunis di Ljubo Travica

    Di Redazione Alla fine l’Espérance de Tunis ce l’ha fatta ad aggiudicarsi il suo ventunesimo titolo di campione di Tunisia, il quarto consecutivo. Per farcela c’è voluta però una vera e propria battaglia con il CS Sfaxien, chiusa soltanto ai vantaggi del tie break (25-21, 25-22, 20-25, 20-25, 16-14) dopo che i rivali avevano sfiorato la clamorosa rimonta. La squadra del nazionale Hamga Nazza, del resto, aveva già dovuto recuperare dopo la sconfitta in Gara 1, vincendo il secondo incontro e portando la serie alla “bella”. Foto Haikel Hmima/Esperance-de-Tunis.net Per l’allenatore Ljubo Travica, padre di Dragan, si tratta del secondo scudetto in soli 7 mesi: il primo (quello della stagione 2019-2020) lo aveva vinto infatti a settembre 2020, poche settimane dopo l’assunzione dell’incarico. (fonte: GNet News) LEGGI TUTTO

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    L’Espérance di Ljubo Travica vince anche la Coppa di Tunisia

    Foto Espérance Sportive de Tunis

    Di Redazione
    Inizia con una doppietta l’avventura di Ljubo Travica al timone dell’Espérance Sportive de Tunis: la squadra della capitale, che si era già aggiudicata il campionato, ha vinto anche la Coppa di Tunisia battendo nettamente in finale il Club Sportif Sfaxien per 3-0 (25-19, 25-19, 25-23).
    La finale, che si sarebbe dovuta disputare a inizio ottobre, segna il ritorno all’attività pallavolistica nel paese dopo un lungo periodo di sospensione per la pandemia di coronavirus. Il campionato 2020-2021 comincerà fra tre settimane: ieri la Federazione ha effettuato il sorteggio dei due gironi in cui saranno suddivise le 12 squadre partecipanti.
    (fonte: LaPresse, Espérance Sportive de Tunis) LEGGI TUTTO