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    Arioli, mental coach: “Lavorare anche a casa come se ogni domenica ci fosse la partita”

    Di Redazione
    In questo periodo di stop forzato a causa della positività di alcuni atleti del team diventa difficile mantenere alta l’attenzione e la forma fisica. I ragazzi di Graziosi avevano raggiunto l’apice della forma grazie anche alla preparazione atletica ed il lavoro svolto in questi ultimi tre mesi, dal 2 agosto con tanta minuzie ed attenzione per il dettaglio, quando l’ombra del Covid si è posata sulla squadra costringendo a fermare il lavoro costante ed intenso. La pausa sarà comunque limitata al periodo di quarantena e dipenderà dai risultati dei test settimanali, finchè gli atleti non saranno nuovamente negativi.
    Interviene dunque il mental trainer di Agnelli Tipiesse, Emanuele Arioli con alcune dichiarazioni e consigli su come gestire questo momento di stop per mantenere la testa sul pezzo.
    In un momento come questo qualche stop era messo in conto, come si affronta mentalmente per un atleta lo stop da malattia Covid?
    Periodo molto strano per un atleta di alto livello. Gli atleti non sono abituati a fermarsi e non possono farlo. In questo caso è molto facile perdere il grande lavoro fatto finora e ricordiamoci che questi ragazzi stavano proprio bene. Cosa fare? Il lavoro possibile è il mantenimento fisico, da casa in quarantena con i soli strumenti o attrezzi che si possono avere o inventare con l’aiuto del preparatore atletico. Il problema è riuscire a mantenere l’intensità agonistica e gli spazi. Gli spazi si trovano solo in palestra e quindi è importante prima di tutto stare bene ed in forma per poi essere rapidi in palestra a ritrovare gli spazi e i tempi di gioco.
    Dobbiamo ricordare che lo stop non sarà come quello di marzo perché la quarantena è ridotta, sempre ammesso che l’atleta sia asintomatico e guarisca dopo un paio di settimane naturalmente come ci auguriamo. Come mantenere nella testa l’agonismo che i ragazzi hanno ben raggiunto fino a una settimana fa?
    L’intensità agonistica? Consiglio di metterla in ogni esercizio e sforzarsi a lavorare anche a casa come se ogni domenica ci fosse la partita: solo così si potrà tornare in palestra e lavorare a pieno ritmo appena sarà possibile.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Emanuele Arioli confermato mental trainer dell’Agnelli Tipiesse Bergamo

    Di Redazione
    Emanuele Arioli, mental trainer del team Olimpia dal 2011, seguirà le performance sportive mentali degli atleti bergamaschi anche nella nuova Agnelli Tipiesse.
    Emanuele lavora quotidianamente per Perform Sport Medical Center, insieme al Fisioterapista Bonfanti arruolato anch’egli nel team, e si occupa anche di progetti educativi nello sport e di formazione in ambito sportivo. La sua attività prevalente è far crescere atleti, aumentarne le abilità mentali per poter utilizzare tutte le risorse durante le performance sportive, sempre cercando di creare unione degli intenti nelle aree importanti di un atleta per ottenere il suo miglior risultato, area tecnica, atletica e soprattutto mentale.
    E il risultato della scorsa stagione ne attesta tutte le sue qualità: una vittoria di Coppa Italia dopo un incipit difficile e tortuoso, è la dimostrazione di un percorso mentale ed un lavoro in team con lo staff e gli atleti assolutamente di successo.
    Attualmente lavora molto anche nel calcio, ambiente che conosce bene e con cui lavora da molti anni. La sua attività spazia anche in altri sport, rugby, basket, tennis, moto, mondo bici,ma anche in sport più particolari come le bocce e il tiro con l’arco.
    Come ti sei avvicinato al mondo della pallavolo bergamasca?
    “Nel 2011 la squadra militava in B1, Angelo Agnelli mi ha chiesto di intervenire per un problema che si era creato, le cose si aggiustarono ed in quell’anno rimasi vicino all’ambiente per capire come provare a fare crescere la “famiglia” Olimpia.Per “colpa” di Angelo mi sono proprio appassionato e sentito da subito parte di questa famiglia!”
    Che tipo di esperienze hai fatto nel mondo del volley?
    “Nel volley ho avuto 3 esperienze, la prima nel 2009 in una squadra di femminile, dal 2011 al 2014 con Olimpia e poi da tre anni sono rientrato su richiesta di Angelo a cui devo molto per il rapporto d’amicizia che ci lega e non ho potuto dire di no cercando di trovare spazio nelle attività che ho. L’ho fatto volentieri proprio perché Olimpia per me è famiglia e Bergamo la mia città, Non solo nei rapporti societari e di squadra ma anche con la gente che vive il palazzetto. Difficilmente in altri sport trovo questa emozione, anche se devo ritenermi fortunato perché ovunque io abbia lavorato e nelle esperienze che ho fatto nello sport di alto livello ho trovato ambienti positivi, forse anche per l’apporto e il contributo della mia professione e le mie idee di sport. C’è tanto divario tra ambienti professionali e purtroppo ambienti non professionali, ma la differenza fondamentale che trovo nel mio lavoro non è tanto nella tipologia di sport o nei contesti societari ma negli atleti come persone.”
    Cosa ti aspetti da quest’annata?
    “Buona la ripartenza di questo nuovo progetto, nuova sfida. Si vede già un’ ottima professionalità nella creazione di un buon gruppo di lavoro dirigenziale nel trovare le strategie utili nel poter dare al coach Graziosi un ambiente favorevole a poter fare il meglio possibile.L’unione di due realtà non è mai facile ma ci sono i presupposti per fare un ottimo lavoro insieme valorizzando tutte le categorie, dal settore giovanile alla prima squadra. Ci vorrà pazienza e tanta umiltà nel cercare insieme l’unità di intenti“
    Le prime impressioni sul gruppo che si appresta ora alla sua quarta settimana di lavoro?
    “Il gruppo mi è sembrato un buon mix di ragazzi di valore e di prospettiva, questo gruppo se lavorerà da squadra riuscirà a trovare delle sinergie utili per un buon campionato. Le difficoltà saranno molte perché ripartire sempre da giocatori in un contesto nuovo non è mai facile, ma quando si comincerà a pensare insieme e giocare insieme si troveranno delle belle sorprese. Sarà importante portare avanti il “must” che stava caratterizzando la squadra che ha vinto la Coppa Italia, che è anche la caratteristica che contraddistingue la “bergamaschita’ “vera e propria …non mollare mai, ogni palla ha un valore…Quest’anno servirà ancora di più, più lavoro per “andare oltre”.Cuore, lavoro e testa per poter divertire e divertirsi”
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO