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    John Elkann: “Juve, reset e niente alibi”

    Quando nasce il legame con il mondo olimpico?«Nel 2006, portiamo avanti progetti con il Coni ormai da tanti anni, vogliamo cercare di contribuire ancora».
    In che modo?«Coinvolgendo campioni olimpici e paralimpici, attraverso le loro testimonianze. E poi, ancora più attivamente, sostenendo atleti che lavorano e devono contestualmente preparare le Olimpiadi. Ora il trofeo Coni ci permette di mettere insieme istruzione e sport, valori in cui crediamo molto. Lo sport è un “abilitatore”. Chi lo fa, affronta la vita in modo diverso e avrà una maggiore capacità organizzativa».
    Cosa insegna un’Olimpiade vista dal vivo?«Che si può convivere in modo armonico, nel rispetto di tutte le diversità. Con l’obiettivo comunque di primeggiare e tornando alla condivisione subito dopo la fine della gara. È quello che avviene in queste due settimane al villaggio olimpico. Volendo, si può fare in tutti gli ambiti. L’Olimpiade è un modello di civiltà».
    Lo sport italiano a che punto è?«Siamo all’avanguardia: oltre alla passione, abbiamo competenze e preparazione».
    Oggi Thiago Motta entrerà nello Stadium per la prima volta. Sarà un festa. «Una bellissima atmosfera. Vogliamo creare un clima di condivisione. Il legame tra la nostra famiglia e la Juventus è fortissimo, con queste iniziative vogliamo portare la Juve nelle famiglie. Al tempo stesso, lavoriamo per coinvolgere con una grande attività social chi non può essere fisicamente vicino a noi».
    Motta è l’uomo giusto?«Con Thiago ci avviciniamo a una nuova generazione, la nostra squadra è molto giovane e lui ha l’esperienza necessaria per lavorare con il nostro gruppo. È la persona di cui abbiamo bisogno».
    La Juve è all’anno zero? E la Juve può permettersi un anno zero?«Dipende da cosa vuol dire».
    Che si può anche non vincere.«Questo è come lei lo interpreta. Io parto dalla frase che ho letto in questi giorni al Roland Garros: “la vittoria appartiene a chi ha tenacia”».
    Cos’è la tenacia?«La voglia di rimetterti in gioco dopo i momenti di avversità. L’anno zero è lasciarsi dietro quello che è accaduto, premere il tasto “reset” e guardare avanti. Gli atleti, le squadre forti sono quelle che hanno queste capacità, senza entrare in situazioni di alibi. D’altra parte è normale che siano tutti contro di te: se competi, lo fai con i più forti al mondo che vogliono batterti. Ed è normale che se i risultati non arrivano, i tifosi non siano contenti».
    Calandosi nella realtà del nostro campionato.«Il nostro calcio non è più il punto di arrivo dei grandi campioni ma un trampolino per andare in Premier nel pieno della carriera. In Italia giocano giovani alle prime armi che si devono formare».
    È un peccato.«No, è un peccato non affrontare la realtà. Questa è la situazione che stiamo vivendo, l’errore sarebbe negare questa evidenza».
    È stato difficile arrivare a Hamilton?«Certe cose accadono molto rapidamente. Questo è stato il momento in cui lui e la Ferrari si sono trovati. Lui vuole vincere l’ottavo titolo, la Ferrari vuole vincere e con Lewis è più forte. Non viene alla Ferrari per godersi la pensione ed è importante avere intorno persone motivate, che vogliono vincere».
    Cosa porta un pilota di 40 anni?«In Formula 1 ora c’è vera competizione, con 4 scuderie molto vicine: Red Bull, Ferrari, McLaren, Mercedes. È importante andare sempre al massimo del potenziale: chi ha più esperienza ha più regolarità come dimostra Hamilton e anche lo stesso Alonso. E la regolarità conta».
    Hamilton come Djokovic e gli altri campioni senza età?«Loro due, Federer, Biles, Ronaldo, Messi e lo stesso Paltrinieri. Con dedizione e sacrifici stanno superando i limiti fisici dovuti all’età. È anche vero che siamo in una fase storica in cui si vive più a lungo e si allungano anche le carriere degli sportivi».
    Lo sport è?…«L’emozione che vivi con le persone che ti sono vicine. Il senso della partita di domani (oggi, ndr) è anche questo».
    I giovani stanno mandando un messaggio diverso rispetto al passato di fronte a una mancata vittoria?«L’obiettivo deve essere raggiungere il massimo del tuo potenziale. Prima partecipa, poi prova a vincere. Oggi i ragazzi si stanno focalizzando molto sulla felicità di vincere e non sul dispiacere di perdere. Sono entrambi grandi stimoli, io vedo che cominciamo a guardare al positivo, con un approccio molto più sano».
    Sport praticati?«Quelli che posso fare con i figli, in questo momento calcio e tennis. Una condivisione che mi piace molto. In maniera più seria direi la vela: puoi permetterti esperienze di alto livello anche se non sei propriamente un atleta. Con Soldini abbiamo fatto più di 10 anni di sfide su Maserati 1 e Maserati 2, nel 2026 vareremo una barca Ferrari. Anche la vela è una grande scuola di vita: dipendi da elementi esterni e in certe situazioni puoi solo aspettare. Anche qui ho cercato di coinvolgere i ragazzi che in realtà preferiscono le barche piccole, dove c’è grande partecipazione e controllo». LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Elkann cita Hamilton ed esulta per il trionfo a Le Mans

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    F1, Ferrari: per Vasseur il benvenuto in francese da parte di Lapo Elkann

    ROMA – Frederic Vasseur comincerà la sua nuova avventura in Ferrari a partire dal prossimo 9 gennaio, come comunicato ieri dalla scuderia di Maranello. Se sul mondo dei social ancora non sono stati postati i saluti al nuovo arrivato dei due piloti della Rossa Charles Leclerc e Carlos Sainz, non è mancato il saluto di Lapo Elkann, con tanto di in bocca al lupo per la prossima stagione che il fratello del presidente della Ferrari John Elkann, si augura possa essere quello del ritorno al successo.
    Il post in francese
    Lapo Elkann ha scelto la lingua madre del nuovo team principal della Rossa, ovvero il francese. “Bienvenue Fred à la Scuderia Ferrari. Bon travail et portons le championnat du monde à la maison”, così recita il tweet scritto nella mattinata da parte del minore dei due fratelli Elkann. Un benvenuto nel mondo del Cavallino Rampante che possa portare quei successi che mancano dal 2007 per il mondiale piloti e dall’annata successivo per quanto riguarda il titolo costruttori. LEGGI TUTTO

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    Dimissioni di Binotto strada obbligata, ma ora alla Ferrari si apre un vuoto

    TORINO – Alla fine, l’unica possibilità rimasta erano le dimissioni. E Mattia Binotto le ha rassegnate. Ora sta trattando l’uscita dalla Ferrari ed è chiaro che l’annuncio dell’addio è solo una questione di tempo. Certo, in linea teorica esiste sempre l’opzione “dimissioni respinte”, ma non sembra essere questo il caso. I dirigenti della Ferrari – a cominciare dal presidente John Elkann – non sono soddisfatti dell’esito del Mondiale. Arrivare secondi non è l’obiettivo che la Scuderia possa avere, ma se si guarda al bilancio del 2022 appena concluso e lo si confronta con quello delle stagioni precedenti, ci sarebbero motivi di soddisfazione e anche di ottimismo. Ma tant’è, si è giunti a un punto da cui è difficile tornare indietro, perché la fiducia sembra essere definitivamente venuta a mancare. Binotto ha interpretato una certa distanza presidenziale, dopo la tempesta mediatica seguita al GP del Brasile, come un pesante segnale negativo. E non ha voluto attendere di essere logorato da settimane di voci, di illazioni, di ipotesi sul futuro suo e della sua squadra.

    Il primo esemplare della Ferrari 2023

    Viene da chiedersi se in questo momento, ovvero nelle settimane in cui si sta mettendo a punto il progetto 2023 e si va verso la realizzazione del primo esemplare della nuova monoposto, giorni di lavoro intenso e a volte frenetico, privarsi del responsabile principale sia una mossa giusta oppure avventata. Ma questo punto non sembra più essere un tema in discussione. Sullo sfondo, comunque, rimangono i problemi da risolvere (affidabilità e capacità di sviluppo lungo la stagione ) e quelli irrisolti (le gerarchie tra i due piloti, con Charles Leclerc che certamente non è soddisfatto e Carlos Sainz che coltiva ambizioni in grande). Trovare un equilibrio tra queste istanze non sarà un’impresa facile, né comporterà tempi brevi per chiunque sia chiamato al posto di Binotto. Non resta che attendere la stagione 2023: solo i risultati in pista daranno un giudizio inequivocabile sulle decisioni di queste ore.

    Guarda la galleryF1, i piloti più pagati: un ex Ferrari sul podio, indietro Leclerc e SainzClicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto in bilico e quelle voci su Vasseur

    TORINO – C’è un cambio al vertice in vista a Maranello? Possibile, benché non ancora ufficiale. Lo ha scritto “Il Resto del Carlino” per mano di un noto opinionista Sky (Leo Turrini): i vertici del Cavallino, delusi dall’andamento della seconda parte della stagione, vogliono cambiare la guida della squadra, avvicendando Mattia Binotto. I nomi che sono stati avanzati sono due: uno è quello di Frederic Vasseur, esperto “navigatore” della Formula 1, da qualche tempo al comando della Sauber (che ha una partnershiip stretta con l’Alfa Romeo). Francese, vicino al manager di Charles Leclerc (ma comunque in ottimi rappporti con il “gruppo Sainz”) è uomo di grande pragmatismo, molto politico (con un’estrazione molto diversa da quella di Binotto). L’alternativa sarebbe “made in Maranello”, ossia Antonio Coletta, il manager che sta gestendo il ritorno ufficiale della Ferrari a Le Mans. Di Vasseur s’è detto che ha buoni rappoorti con il verticee Stellantis, ma forse c’è chi fatica a capire che la Ferrari non è più da tempo un’azienda del gruppo, ma fa parte esclusivamente di Exor (in comune c’è il presidente, John Elkann).Guarda la galleryBinotto via dalla Ferrari? Sui social si scatena l’ironia

    Elkann, Binotto e la successione

    Che Elkann non sia soddisfatto dell’andamento della stagione è facile da intuire. A Monza aveva confermato la fiducia a Binotto, ma senza esimersi dal mostrarsi non troppo convinto e comunque critico. Può essere che nelle ultime ore ci sia stata un’accelerata. L’azione di Binotto, in questi anni, è stata in linea con l’eredità Marchionne: “mercato” dei tecnici contenuto e spinta alla crescita dei tecnici (italiano o stranieri) già in forza alla Ferrari. Una linea coerente con la filosofia del budget cap, che punta a contenere le spese. L’impressione, però, è che più che una debolezza tecnico agonistica, alla Ferrari di Binotto si imputi un calo di influenza politica (come si è visto nel caso della sostanziale assoluzione della Red Bull, cosa che non era avvenuta due anni fa con la Ferrari). Il rischio, se John Elkann andrà avanti per questa strada, è che Binotto finisce ad allungare la lista di bocciati eccellenti che poi, fuori dalla Ferrari, hanno trovato ruoli e spazi incredibili. Da Aldo Costa (che per anni ha progettato le Mercedes campioni del mondo) ai motoristi silurati (loro pure finiti in Mercedes) a Stefano Domenicali, oggio capo supremo della Formula 1. Chissà cosa riserva il futuro a Mattia.
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    Ferrari, Elkann: “Tutti agiscono da squadra, sono orgoglioso”

    ROMA – La Ferrari di John Elkann è decollata. La scuderia del gruppo Exor punta al Gran Premio di Miami consapevole di essere in testa alla classifica costruttori e di avere Charles Leclerc al comando di quella piloti. Risultati entusiasmanti che il presidente della Rossa in un’intervista a “F1 TV” spiega così: “La vettura 2022 è in cantiere sin dal 2020. Abbiamo affidato il lavoro alla squadra e a Mattia Binotto, nonostante tutte le pressioni. Anche la nostra cultura è cambiata, non si cercano più colpevoli, ma si assegnano responsabilità. Si passa così dal concetto di singolo a quello di squadra, creando un ambiente coeso, con grandi ambizioni e con tanta umiltà”.
    Le parole di Elkann
    Se la Ferrari è tornata a emozionare i propri tifosi è dunque merito di un’organizzazione e un modo di lavorare nuovi a Maranello. Ma un grande plauso va a Charles Leclerc e Carlos Sainz: “Abbiamo due grandi piloti – spiega Elkann – ma essi sono parte di un team ed è questo ciò che è importante per la Ferrari. Personalmente, qualcosa di cui sono molto orgoglioso è vedere come la Ferrari agisca da squadra: tutti lavorano bene insieme”. Il presidente di Exor porta ad esempio il tempo delle soste: “Le nostre prestazioni ai pit stop sono state per il 48% sotto i tre secondi nel 2020:  quest’anno siamo all’89%”. John Elkann però sa al contempo che la strada da percorrere è ancora lunga: “Dall’essere competitivi alla vittoria ce ne passa. I campionati si decidono all’ultima gara, all’ultimo giro. E se la Formula 1 è così emozionante è anche grazie a Chase Carey e a Stefano Domenicali che hanno svolto un gran lavoro”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Elkann: “Noi punto di riferimento, F1-75 è il top dell'innovazione”

    ROMA – Con la presentazione della nuova Ferrari F1-75 inizia ufficialmente il via al 2022 della scuderia italiana, anno nel quale il Cavallino è chiamato a lottare per il mondiale con Mercedes e Red Bull. Una vettura sulla quale tutta la scuderia ripone le proprie speranze, come sottolineato anche dal presidente John Elkann: “Ferrari è l’unico team che ha partecipato a tutte le edizioni del mondiale di Formula 1 e ha sempre rappresentato un punto di riferimento. La F1-75 è il meglio dell’innovazione che il team ha potuto concepire. Porteremo le performance della nostra macchina con il logo dei 75 anni; è una responsabilità portare in pista questa vettura con tutte le aspettative dei tifosi in giro nel mondo. Il resto è nelle mani di Binotto, Leclerc e Sainz”, le parole del numero uno della Ferrari.Guarda la galleryLeclerc e Sainz svelano la nuova Ferrari F1-75
    Il presidente Elkann chiama a raccolta i tifosi
    Ferrari è pronta, nel 2022, a tornare protagonista del mondiale di Formula 1. Il team di Maranello, dopo alcuni anni in chiaroscuro, vuole tornare a dettare legge e la nuova monoposto non può che essere il punto di partenza da cui iniziare per cercare quel titolo mondiale che manca ormai da troppo tempo. “Tutti gli sforzi fatti determineranno il nostro successo per scrivere un nuovo capitolo della Formula 1 onorando lo spirito di competizione che il nostro fondatore ha sempre esemplificato. Vorrei chiudere con un messaggio per i nostri tifosi: la vostra passione e il vostro impegno sono la benzina per le nostre performance. Noi speriamo di ritornare forti”, ha concluso Elkann certo di poter tornare ad essere protagonista proprio grazie all’impegno della scuderia e alla nuova Ferrari F1-75. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Elkann sulla F1-75: “Così onoriamo lo spirito della Formula 1”

    ROMA – John Elkann ha parlato dopo l’ufficializzazione del nome della nuova monoposto Ferrari, che scenderà in pista nel Mondiale 2022 di Formula 1. La F1-75, così si chiama la vettura, celebrà i 75 anni del marchio Ferrari. “La Formula 1, con il suo spirito di competizione e innovazione, è sempre stata fondamentale per la Ferrari e ha avuto un ruolo guida nello sviluppo delle nostre vetture stradali – ha detto -. Dunque quest’anno, in cui celebriamo il 75° anniversario della prima uscita di una nostra vettura dai cancelli della fabbrica, abbiamo deciso di onorare quello spirito chiamando la nostra vettura 2022 F1-75”.
    Presentazione il 17 febbraio
    La presentazione della F1-75 è in programma alle ore 14 di giovedì 17 febbraio, quando la monoposto verrà svelata per la prima volta. I primi test andranno in scena invece dal 23 al 25 febbraio a Barcellona, con un’altra sessione dal 10 al 12 marzo in Bahrain, dove il 20 dello stesso mese si svolgerà il primo Gran Premio. LEGGI TUTTO