Di Redazione
Dominga Lot, prima donna italiana ad essere nominata arbitro FIVB e poter arbitrare a livello mondiale, affronta domani un’altra “Prima volta”: quella di arbitrare al Palaverde il match tra Imoco e Chieri.
Si tratta di una prima volta visto che, generalmente, agli arbitri non è concesso seguire match della propria regione di appartenenza. La Lot è veneta, di Santa Lucia di Piave, e l’emergenza sanitaria in corso le darà l’opportunità di arbitrare in un palazzetto che conosce bene, da spettatrice e segnapunti. La sua intervista a Il Gazzettino Treviso:
Ora voi arbitri potete dirigere squadre della vostra provincia. Come mai?
“La particolare situazione sanitaria ha “sdoganato” questa possibilità. Nella decisione, per il Veneto, ha inciso anche l’ordinanza del presidente Luca Zaia che per le manifestazioni sportive prevede il tampone 72 ore prima dell’incontro per chi arriva nella nostra regione. Anche noi arbitri abbiamo protocolli rigidi, ma con il nostro calendario di tamponi potremmo non rientrare nelle 72 ore. Anche l’arbitro insieme al quale dirigerò domani, Massimiliano Giardini, è veneto, di Verona”.
Quali sensazioni sta provando alla vigilia del suo primo match ufficiale al Palaverde?
“Conosco questo impianto molto bene, come appassionata di pallavolo e come ex segnapunti nelle partite della Sisley Treviso alla fine degli anni novanta. Quando non avevo altri impegni assistevo alle partite degli orogranata da spettatrice, nel settore centrali alle spalle delle panchine. Ritengo importante che il Palaverde abbia trovato una continuità nell’essere la “casa” della grande pallavolo, ed è bello che la gente lo abbia recepito perché gli spalti sono sempre pieni, al di là naturalmente di questo periodo, e fa un grande effetto. Sarà strano entrare al Palaverde per arbitrare e trovarlo vuoto”.
Con la pandemia è cambiato anche l’atteggiamento degli atleti?
“No, lo spirito è rimasto invariato, anche per gli allenatori. È diverso l’ambiente, è come se si giocasse un allenamento, ma l’importante era ed è non fermarsi”.
La prossima tappa della carriera arbitrale di Dominga Lot sarà Tokyo 2020/21?
“No, assolutamente. È prestissimo, non ci sto neanche pensando, ci sono colleghi più avanti di me. Per ora dirigere alle Olimpiadi non è nei miei pensieri. Ho sempre lavorato giorno per giorno dandomi dei traguardi raggiungibili”. LEGGI TUTTO