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Dakar, spaventoso incidente per Sainz: il padre del pilota Ferrari in ospedale
ROMA – Incidente durante la nona tappa del rally Dakar 2023. Carlos Sainz Sr., padre del pilota Ferrari in Formula 1, e il suo collega Lucas Cruz sono stati protagonisti di un ribaltamento della loro vettura. Come riportato da “Marca”, i due hanno superato una duna a bassa velocità, ma la Audi RS-Q e-tron 2 che vede al volante Sainz è atterrata sul muso, finendo a testa in giù.
Problemi per Sainz
I piloti, con l’aiuto dei soccorsi, hanno rimesso la vettura in piedi, mentre sul posto è giunto un elicottero per i soccorsi. Inizialmente, Sainz sembrava voler continuare la corsa. Gli organizzatori hanno reso noto che il padre di Carlos Jr. è stato trasportato all’ospedale di Riyadh per “forti dolori al petto e al fianco destro”. LEGGI TUTTO
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Dakar, il ferrarista Sainz chiude la portiera al padre: evitata la squalifica
ROMA – Con Carlos Sainz Senior, impegnato nella Dakar in corso d’opera, Carlos Sainz il pilota della Ferrari è volato in Arabia Saudita per seguire il padre. Lì però lo spagnolo in forza alla Rossa si è reso protagonista di uno spiacevole episodio: in un filmato infatti si è visto il ferrarista, mentre il padre lavorava sull’asse posteriore sinistro dell’Audi Dakar, chiudere la portiere della vettura, un comportamento che poteva portare fino alla squalifica, ma i commissari dopo aver aperta un’indagine non hanno comminato sanzioni.
La note dei commissari
“La chiusura della porta non è stata avviata dalla squadra o dall’autista. Pertanto, non possiamo considerarla una violazione dei regolamenti. Tuttavia, dobbiamo affermare che tutti i membri della comunità del motorsport dovrebbero agire in modo tale da non suscitare dubbi. In particolare, spetta ai piloti noti del motorsport comportarsi sempre in modo conforme ed esemplare”. Così riportano i commissari che hanno mantenuto in gare il 60enne Carlos Sainz senior, ora al quarto posto provvisorio dietro a Nasser Al-Attiyah, Stéphane Peterhansel e Yazeed Al-Raihi. LEGGI TUTTO - in Motori
Ferrari, Sainz alla Dakar rischia di far squalificare il padre! Ecco perché
ROMA – Il pilota della Ferrari Carlos Sainz ha approfittato di alcuni giorni di vacanza per volare in Arabia Saudita a fianco di suo padre, Carlos Sainz Senior, impegnato nella Dakar. Lì però lo spagnolo in forza alla Rossa si è reso protagonista di uno spiacevole episodio: in un filmato infatti si è visto il ferrarista, mentre il padre lavorava sull’asse posteriore sinistro dell’Audi Dakar, chiudere la portiere della vettura, un comportamento che poteva portare fino alla squalifica, ma i commissari dopo aver aperta un’indagine non hanno comminato sanzioni.
La spiegazione dei commissari
“La chiusura della porta non è stata avviata dalla squadra o dall’autista. Pertanto, non possiamo considerarla una violazione dei regolamenti. Tuttavia, dobbiamo affermare che tutti i membri della comunità del motorsport dovrebbero agire in modo tale da non suscitare dubbi. In particolare, spetta ai piloti noti del motorsport comportarsi sempre in modo conforme ed esemplare”. Questa la nota ufficiale che ha salvato il 60enne Carlos Sainz senior, ora al quarto posto provvisorio dietro a Nasser Al-Attiyah, Stéphane Peterhansel e Yazeed Al-Raihi.
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Petrucci, niente Dakar nel 2023: “È troppo, devo riposarmi”
ROMA – Danilo Petrucci, lasciato il mondo della MotoGp, ha finora vissuto un 2022 in cui ha potuto prendersi delle importanti “rivincite”, dimostrando la propria classe dopo un periodo buio nella classe regina. Il pilota ternano, dopo aver lasciato il motomondiale al termine della stagione 2021, ha infatti deciso di accettare la grande sfida della Dakar, vincendo anche una tappa in Arabia Saudita, per poi cimentarsi anche nel campionato MotoAmerica, dove si è presentato con il botto, vincendo tre gare su quattro disputate e balzando in testa alla classifica generale. Ora, però, è arrivato il momento di progettare la stagione 2023, in cui Petrucci ha deciso di non partecipare alla Dakar così da concentrarsi nella Superbike americana. In un intervento al podcast Off Track, infatti, il pilota umbro ha affermato: “Ho bisogno di riposo, e per questa ragione qualche giorno fa ho deciso di non andare alla Dakar il prossimo anno”.
“Vorrei stabilirmi negli USA”
Petrucci ha poi proseguito spiegando i propri piani, che prevedono anche la possibilità di stabilirsi negli States: “La Dakar è troppo, specie se voglio competere in questo campionato anche il prossimo anno. Mi piacerebbe affittare una casa negli Stati Uniti, stabilirmi qui. E non posso fare di nuovo la Dakar, diventa troppo difficile”. LEGGI TUTTO - in Motori
Petrucci: “Il prossimo anno niente Dakar, è troppo difficile”
ROMA – Dopo aver chiuso l’esperienza in MotoGp, Danilo Petrucci ha vissuto un avvio di 2022 di riscatto, dimostrando la sua classe e duttilità. Il pilota ternano, dopo aver lasciato il motomondiale al termine della stagione 2021, ha infatti deciso di accettare la grande sfida della Dakar, vincendo anche una tappa in Arabia Saudita, per poi cimentarsi anche nel campionato MotoAmerica, dove si è presentato con il botto, vincendo tre gare su quattro disputate e balzando in testa alla classifica generale. Ora, però, è arrivato il momento di progettare la stagione 2023, in cui Petrucci ha deciso di non partecipare alla Dakar così da concentrarsi nella Superbike americana. In un intervento al podcast Off Track, infatti, il pilota umbro ha affermato: “Ho bisogno di riposo, e per questa ragione qualche giorno fa ho deciso di non andare alla Dakar il prossimo anno”.
“La Dakar è di troppo”
Petrucci ha poi proseguito spiegando i propri piani, che prevedono anche la possibilità di stabilirsi negli States: “La Dakar è troppo, specie se voglio competere in questo campionato anche il prossimo anno. Mi piacerebbe affittare una casa negli Stati Uniti, stabilirmi qui. E non posso fare di nuovo la Dakar, diventa troppo difficile”. LEGGI TUTTO - in Motori
Petrucci sulla Dakar: “Un mese lì vale dieci anni in MotoGp”
ROMA – C’era curiosità per la prima Dakar di Danilo Petrucci e le emozioni non sono di certo mancate al ternano. I problemi fisici ne hanno certamente influenzato la performance, ma la vittoria in quinta tappa è stata una gioia incontenibile per l’ex Ducati e KTM. Ora che il rally più famoso del mondo è terminato con la vittoria finale di Sam Sunderland, al suo secondo trionfo, Petrucci può raccontare a “SoloMoto” quella che è stata la sua esperienza fa la sabbia imprevedibile dell’Arabia Saudita: “In un mese è davvero successo di tutto. Neanche in 10 anni di MotoGp e in 31 anni della mia vita mai erano mai accadute tante cose. La mia avventura era già iniziata male con la frattura dell’astragalo in allenamento, poi è stata una corsa contro il tempo”.
Le parole di Petrucci
Ci ha provato anche il Covid ad ostacolare Petrucci, mettendo a rischio la presenza alla Dakar: “Il 28 dicembre sono risultato positivo al coronavirus, poi il tampone è diventato negativo due giorni dopo”. Con la competizione al via, subito il pilota italiano si è trovato in difficoltà: “Ho anche pensato di non disputare la gara iniziale. Ho avuto un problema con la moto e poi è successo di tutto”. La vittoria nella quinta tappa ha però risollevato le quotazioni di Petrucci, che si prepara all’esordio in MotoAmerica: “Sono partito malissimo, cadendo dopo 60 chilometri. Poi ho riacciuffato Benavides, ma mi faceva male dappertutto. Sono andato a cercare Sanders e abbiamo perso 8 piloti. Ho scoperto di aver vinto solo dopo, perché ero in ambasciata a non potevo portare con me il cellulare”. Gare da mettere in cascina e da cui imparare per l’italiano: “È stata solo la mia prima Dakar, mi è servita per fare esperienza”, ha detto concludendo. LEGGI TUTTO - in Motori
Petrucci: “Dakar ricca di emozioni, in un mese è successo di tutto”
ROMA – La prima Dakar di Danilo Petrucci ha riservato all’italiano emozioni forti. I problemi fisici del ternano ne hanno certamente influenzato la performance, ma la vittoria in quinta tappa è stata una gioia incontenibile per l’ex Ducati e KTM. Ora che il rally più famoso del mondo è terminato con la vittoria finale di Sam Sunderland, al suo secondo trionfo, Petrucci può raccontare a “SoloMoto” quella che è stata la sua esperienza fa la sabbia imprevedibile dell’Arabia Saudita: “In un mese è davvero successo di tutto. Neanche in 10 anni di MotoGp e in 31 anni della mia vita mai erano mai accadute tante cose. La mia avventura era già iniziata male con la frattura dell’astragalo in allenamento, poi è stata una corsa contro il tempo”.
Esperienza preziosa
Ci ha provato anche il Covid ad ostacolare Petrucci, mettendo a rischio la presenza alla Dakar: “Il 28 dicembre sono risultato positivo al coronavirus, poi il tampone è diventato negativo due giorni dopo”. Con la competizione al via, subito il pilota italiano si è trovato in difficoltà: “Ho anche pensato di non disputare la gara iniziale. Ho avuto un problema con la moto e poi è successo di tutto”. La vittoria nella quinta tappa ha però risollevato le quotazioni di Petrucci: “Sono partito malissimo, cadendo dopo 60 chilometri. Poi ho riacciuffato Benavides, ma mi faceva male dappertutto. Sono andato a cercare Sanders e abbiamo perso 8 piloti. Ho scoperto di aver vinto solo dopo, perché ero in ambasciata a non potevo portare con me il cellulare”. Tutto da guadagnare però per “Petrux”: “È stata solo la mia prima Dakar, mi è servita per fare esperienza”, ha concluso. LEGGI TUTTO - in Motori
Petrucci dopo la Dakar: “Posso andare in pensione sereno”
ROMA – “E’ stata una gara dura, ma soprattutto è difficile da raccontare in poche parole. E’ stata sicuramente una delle esperienze più forti della mia vita, non mi era mai successo di dovermi alzare per due settimane alle due di notte e salire in moto alle quattro di mattina, con il buio e tornare dopo dodici ore”. Danilo Petrucci torna felice e realizzato dalla Dakar 2022, la sua prima esperienza dopo aver salutato la MotoGp. Il pilota italiano, che ha partecipato alla corsa nel deserto dell’Arabia Saudita, si è detto davvero soddisfatto dell’esperienza fatta.
Una nuova esperienza
“Me ne sono successe di tutti i colori, ma ce l’ho fatta anche a vincere – ha aggiunto Petrucci ai microfoni di Sky Sport -. Ho fatto il mio primo record della vita, adesso posso andare in pensione sereno”. Poi conclude: “Non mi aspettavo che tutto il mondo seguisse la Dakar, ciò che mi ha stupito è che la gente mi chiedeva di fare le dirette. Con alcuni piloti ci siamo sentiti tutti i giorni. E’ stato molto figo”. LEGGI TUTTO