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    Andrey Rublev scherza sulle sconfitte ai quarti nei tornei del Grand Slam

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Andrey Rublev è stato nuovamente uno dei nomi di spicco dell’ultimo US Open. La sua presenza nei quarti di finale di ogni Grand Slam sembra ormai quasi garantita, ma andare oltre appare come un passo troppo grande per il russo, che si è fermato alle porte della sua prima semifinale in numerose occasioni. Ha perso precisamente nove quarti di finale, un record sul quale Rublev ha scherzato in un’intervista con un podcast russo: “Se ci pensi, essere il primo giocatore nella storia a vincere zero su nove quarti di finale di Grand Slam è un record che non tutti possono ottenere”, ha dichiarato ridendo il moscovita, mostrando un atteggiamento positivo e sperando che un giorno questa serie si interrompa. LEGGI TUTTO

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    Il Pickleball cresce negli Stati Uniti: Eugenie Bouchard, ex Top 5 mondiale, si unisce alla lega professionale

    Eugenie Bouchard nella foto – Foto Getty Images

    Il pickleball continua a guadagnare popolarità negli Stati Uniti e sempre più stelle del tennis mondiale stanno aderendo a questa specialità. L’ultimo nome notevole a unirsi è quello di Eugenie Bouchard, finalista a Wimbledon nel 2014 e ex quinta al mondo, che ha firmato un contratto con la lega professionale del pickleball (PPA) e inizierà a competere in questo circuito a partire dal 2024.
    Attualmente al 215° posto nel ranking mondiale, Bouchard, che ha recentemente partecipato alle qualificazioni dell’US Open, non ha però in programma, almeno per il momento, di terminare la sua carriera nel tennis. La 29enne canadese si unisce a giocatori come Jack Sock e Sam Querrey che hanno recentemente fatto il salto dal tennis al pickleball. Tuttavia, nel caso di Bouchard, si dice che tenterà di farlo a tempo parziale.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Lube a carte scoperte, i biancorossi spiegano i numeri di maglia

    I giocatori della Cucine Lube Civitanova svelano i motivi che li hanno portati a scegliere i rispettivi numeri di maglia in vista della stagione agonistica 2023/24. I biancorossi non si sono affidati solo al caso per la distribuzione delle casacche realizzate dallo sponsor tecnico Joma. Alla base delle decisioni ci sono scaramanzia, date significative, tradizioni di famiglia, simboli ricorrenti e omaggi a idoli sportivi. I nuovi arrivati hanno subito affrontato il discorso, in alcuni casi optando per un piano B quando il “loro numero” era occupato.
    Un solo cuciniero tra i confermati ha voluto cambiare. Si tratta del centrale Barthelemy Chinenyeze, che indossava il 10 perché l’1, ovvero il suo numero fortunato, era preso. Con la partenza di Gabi Garcia, il transalpino è tornato alle origini. Per il palleggiatore scandinavo Jakob Thelle il 2 non è solo la prima scelta della carriera, ma un “marchio di fabbrica” negli States con il coro ad hoc “Thelle on 2” prima delle sue pennellate a regola d’arte.
    Il centrale Jacopo Larizza, che nell’anno del ritorno a Civitanova indosserà il 22 come il suo giorno di nascita, si era fatto ingolosire dal 10 vacante, già prenotato dal bomber Adis Lagumdzija. Una questione di famiglia per il miglior realizzatore della Regular Season 2022/23, fresco vincitore dell’European Golden League. Infatti, il colosso di 211 cm ha voluto il numero indossato dalla madre, ex cestista, anche perché il 12 del padre era già sulla schiena del centrale Enrico Diamantini, affezionato a quel numero dai tempi della cantera. Il 12 era anche il numero del padre di Mattia Bottolo. Per rispetto del legittimo possessore di maglia, il laterale lo ha invertito usando il 21. Il laterale Alex Nikolov ha mantenuto l’11 di papà Vladimir, che fece magie a Trento e Cuneo. Anche l’opposto Matheus Motzo, new entry, si è ispirato agli affetti, il suo 4 è la data di nascita del padre.
    Come Diamantini, gli altri veterani restano fedeli ai propri numeri, a partire dal libero Fabio Balaso, che si tiene stretto il 7 dei primi tuffi in carriera. Ormai da anni Ivan Zaytsev veste il 9 che rappresenta il numero successivo all’8 indossato dal padre, rimasto nel cuore degli sportivi. Affezionato senza un motivo apparente al 15, poi reso epico da una carriera ricca di successi, il palleggiatore Luciano De Cecco si tiene con fierezza il numero e la fascia da capitano. La cabala impedisce per il momento al centrale Simone Anzani di cambiare il suo 17…una luna di miele infinita che si rinnova dopo ogni successo importante.
    Se molti fan vengono al palazzetto per sostenere Marlon Yant, anche lo schiacciatore cubano quando esce dal campo a volte si cala nei panni del tifoso. Il suo debole per il basket di NBA lo porta a confermare sulla maglia il 23 del mostro sacro Michael Jordan. L’approdo del libero Francesco Bisotto alla Lube allarga il discorso, l’atleta piemontese ha voluto il 6 indossato nelle ultime stagioni da LeBron James. Tra le motivazioni, però, spunta anche la gratitudine e la stima nei confronti dell’ex libero cuneese Daniele Vergnaghi, che utilizzava il 6 da giocatore, prima di allenare e diventare un punto di riferimento importante per la crescita sportiva di Bisotto.
    Di seguito i numeri di maglia della Cucine Lube Civitanova 2023/24:
    1 Barthelemy CHINENYEZE
    2 Jakob THELLE
    4 Matheus MOTZO
    6 Francesco BISOTTO
    7 Fabio BALASO
    9 Ivan ZAYTASEV
    10 Adis LAGUMDZIJA
    11 Alex NIKOLOV
    12 Enrico DIAMANTINI
    15 Luciano DE CECCO
    17 Simone ANZANI
    21 Mattia BOTTOLO
    22 Jacopo LARIZZA
    23 Marlon YANT LEGGI TUTTO

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    Il Dato Straordinario dell’efficienza di Djokovic nei Tiebreak

    Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic continua a consolidare la sua leggenda, stabilendo statistiche che sembrano assolutamente ineguagliabili. Una di queste fa riferimento alla sua efficacia nei tiebreak: è diventato il primo giocatore in tutta l’Era Open ad essere in grado di vincere 13 tiebreaks consecutivi nei Grand Slam.
    Questo traguardo è un risultato straordinario, che mostra chiaramente la forza mentale e competitiva di una vera leggenda del tennis. La sequenza di vittorie nei tiebreak dimostra la sua incredibile capacità di concentrarsi e mantenere la calma anche nelle situazioni più difficili e pressanti. Queste sono qualità fondamentali in un tiebreak, dove ogni punto ha un peso enorme.
    Oltre a questo record fenomenale, ricordiamo che il serbo è in striscia positiva e aperta di tiebreak vinti nel 2023: da quello vinto a Roma contro Etcheverry, ne ha infilati altri 11 consecutivamente (6 a Roland Garros e 5 finora a Wimbledon), per un totale di 12. Altro dato notevole che conferma quello storico negli Slam.
    È importante comprendere il significato di questo dato. Essere in grado di vincere 13 tiebreak consecutivi in tornei del Grand Slam – gli eventi più prestigiosi nel tennis – è un’impresa che pone Djokovic su un piano completamente diverso rispetto agli altri giocatori. La sua capacità di dominare in queste situazioni di pressione riflette la sua eccezionale abilità tennistica, la sua resistenza mentale e il suo spirito combattivo. Tutti ricordiamo ancora la storica finale 2019 vinta contro Federer ai Championships, un match nel quale lo svizzero giocò meglio – anche a detta di Novak -, ma nel quale il serbo vinse i tre tiebreak, incluso quello decisivo nel quinto set che allora si disputò sul 12 pari.
    Djokovic cercherà di aumentare questo record e di continuare la sua ricerca del titolo a Wimbledon 2023. Il campione serbo, noto per la sua insaziabile voglia di vincere, non si fermerà di certo qui. LEGGI TUTTO

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    Iga Swiatek: Dalla Vittoria al WTA 500 di Stoccarda alla Sponsorizzazione con Porsche

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001

    Era un matrimonio che sembrava inevitabile. Iga Swiatek ha annunciato di essere stata sponsorizzata da Porsche, poco dopo aver vinto la sua seconda auto del marchio tedesco, in seguito ad un altro titolo al WTA 500 di Stoccarda. Fin da subito si è parlato molto di questa possibilità, e ora diventa realtà.
    “Dopo aver ricevuto il mio secondo trofeo a Stoccarda, molti di voi hanno scritto che era il momento giusto per iniziare una collaborazione con la Porsche e per me sembrava molto naturale. Quindi… mi unirò al team Porsche! E questo non significa che non combatterò per un’altra auto Porsche il prossimo anno”, ha ricordato sui social network.
    Il legame tra Swiatek e la casa automobilistica di Stoccarda si è rafforzato dopo la sua seconda vittoria consecutiva al torneo WTA di Stoccarda. Non appena ha messo le mani sul secondo trofeo (e la seconda auto Porsche), l’ipotesi di una collaborazione ufficiale ha iniziato a circolare tra i fan e gli addetti ai lavori.
    L’annuncio di Swiatek conferma ora queste speculazioni. Il suo impegno nei confronti del brand tedesco promette di portare un valore significativo non solo alla sua carriera sportiva, ma anche al brand Porsche, grazie alla crescente popolarità e all’incredibile talento della giovane tennista polacca.
    Tuttavia, Swiatek non si riposa sugli allori. Nonostante l’annuncio del patrocinio, la campionessa ha sottolineato il suo desiderio di continuare a lottare per ulteriori premi, in particolare, un’altra auto Porsche, nel prossimo anno. Il messaggio della tennista suona chiaro: il successo ottenuto fino ad ora non ha placato la sua fame di vittorie. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz: Il Re dei Tie Break nel Set Decisivo

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz ha quella magia che solo alcuni prescelti possiedono, una capacità che gli permette di elevare il suo livello di gioco nei momenti critici delle partite e di prevalere sul suo avversario in situazioni in cui ogni minimo dettaglio può far pendere la bilancia da un lato o dall’altro. Questo fenomeno si dimostra con il bilancio che Alcaraz vanta in termini di tiebreaks disputati nel set decisivo.
    Il tennista di Murcia si è trovato in questa situazione fino a sette volte durante la sua carriera da professionista e ne è uscito vittorioso in tutte queste occasioni. Un risultato semplicemente straordinario che pone Alcaraz tra i migliori interpreti del tennis mondiale quando la posta in gioco è alta.
    La forza mentale, la strategia e la resistenza fisica richieste per trionfare nei tiebreak dei set decisivi sono immense. Questi momenti sono spesso considerati i più intensi e psicologicamente impegnativi nel gioco del tennis. I tiebreak sono, in effetti, situazioni in cui la tensione raggiunge il culmine e ogni punto può decidere l’intera partita.
    Eppure, Alcaraz riesce a mantenere il controllo, mostrando una maturità che va ben oltre la sua giovane età. È in grado di gestire la pressione e di trasformare queste situazioni ad alta tensione in opportunità per sconfiggere i suoi avversari.
    Il suo successo in queste circostanze rispecchia la sua incredibile abilità di elevare il proprio livello di gioco quando più conta. Questa dote, combinata con il suo talento innato e la sua dedizione al lavoro duro, fa di Alcaraz una stella nel panorama del tennis mondiale.
    Carlos Alcaraz 🇪🇸 ha vinto il 100% dei “tie breaks” disputati nel set decisivo (al meglio dei tre set /Men’s Singles):
    🇪🇸 Ramos | Rio 20🇦🇺 Popyrin | W-S 21🇮🇹 Berrettini | Vienna 21🇷🇸 Kecmanovic | Miami 22🇷🇸 Djokovic | Madrid 22🇩🇪 Kuhn | Amburgo 22🇫🇷 Rinderknech | Queen’s 23 LEGGI TUTTO

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    Una società ha analizzato i decibel degli “urlatori” in campo. Chi sono i più rumorosi?

    Maria Sharapova, una delle “regine” del grunting

    I tabloid britannici sono famosi per articoli a dir poco “particolari”. Stavolta dal Regno Unito arriva una storia che riguarda il mondo del tennis. Una società di betting (sicuramente per aver una discreta pubblicità) si è rivolta ad un gruppo di analisti di file audio passando loro ore ed ore di registrazioni di incontri tennistici degli ultimi anni, maschili e femminili, per rilevare quali siano i giocatori e le giocatrici che urlano più forte in campo.
    Perché i tennisti grugniscono? Non esiste una spiegazione univoca al “grunting”. Secondo alcuni tecnici e commentatori, i giocatori emettono delle grida dopo aver colpito la palla perché questo migliora la loro concentrazione, altri parlano di tecniche di respirazione, altri ancora di un rilascio di energia a fine colpo, come una molla che si scarica e quindi poi diventa più facile da ricaricare. I più maliziosi pensano che le urla dopo aver colpito siano solo una tecnica per distrarre gli avversari, con un impatto tecnico sul gioco praticamente nullo. Certamente molto dipende anche da “come” si grugnisce, e da quanto dura l’urlo. Nell’ultima edizione di Roland Garros, per esempio, in più partite ha colpito come Sabalenka, dopo l’impatto con la palla, arrivasse ad emettere delle grida talmente prolungate da continuare fino… all’impatto dell’avversaria! Fatto questo al limite del gioco disturbato.
    Jimmy Connors e Monica Seles sono stati considerati in passato una sorta di “inventori” del genere, ma in realtà ci sono sempre stati, con una tendenza all’aumento negli ultimi anni. Martina Navratilova era tra le più critiche a riguardo, con un’argomento tutt’altro che peregrino: “l’urlo dell’avversaria non mi permette di capire il suono della palla sulle sue corde, e quindi l’effetto conferito al colpo, questo non è sportivo” tuonava all’epoca la super campionessa di origine ceca, davvero attenta ad ogni dettaglio in campo, suoni inclusi.
    In passato proprio i grugniti di Monica Seles furono all’attenzione della critica e vennero già attentamente misurati, superando di poco i 90 decibel; Maria Sharapova nel suo periodo di massimo splendore agonistico la superò nettamente, arrivando a ben 103 decibel. Il record, o almeno quello più forte mai misurato, resta quello della portoghese Michelle Larcher de Brito, talento giovanile poi non mantenuto a livello Pro, con l’incredibile misura di  109 dB durante Wimbledon 2013, quando aveva solo 16 anni. Pazzesco.
    Ma chi sono oggi i più rumorosi (e, aggiungiamo quindi fastidiosi) in campo ai nostri giorni? La classifica del tabloid 365 è stata stilata sugli attuali top30 e per potenza – ma il dato numerico non è stato comunicato nell’articolo – e divisa tra il servizio e i colpi di scambio. Tra gli uomini, il super grugnito è quello di Carlos Alcaraz. Il più giovane n.1 della storia secondo la ricerca emette un urlo perfettamente udibile nel 100% dei suoi servizi e 4 volte su 5 nei colpi in scambio. Praticamente sempre. Seguono a breve distanza Borna Coric, Felix Auger-Aliassime, Taylor Fritz e Karen Khachanov. Curioso che non sia nella top5 Andrey Rublev, uno dei grugniti “top” dei nostri giorni (tempo addietro il sito ATP aveva girato una curiosa clip con i colleghi si burlavano di lui proprio per le sua urla…).
    Tra le ragazze invece domina proprio Aryna Sabalenka, con urla fortissime su ogni servizio e praticamente dopo ogni colpo di scambio. La segue, dietro di centesimi, la brasiliana Beatriz Haddad Maia, quindi Maria Sakkari, Veronika Kudermetova e Ons Jabeur. Del resto Sabalenka fu protagonista di una scena curiosa agli Australian Open 2018: nel corso di un suo match contro Ash Barty, le sue urla erano talmente forti da spingere – per ritorsione forse…- diversi spettatori a imitare i suoi grugniti, tanto che la giudice di sedia di quel match chiese gentilmente agli spettatori di abbozzarla per non peggiorare la situazione, tra le risate generali della Rod Laver Arena. Chi di urlo ferisce…
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Tennis e gioco: chi sono i tennisti con la passione per le carte

    Ernests Gulbis nella foto

    Il mondo del gioco online ha travolto chiunque e conquistato anche altri settori. In questi ultimi anni abbiamo assistito a un fortissimo boom di piattaforme che garantiscono tantissimo divertimento a chiunque vi entri. D’altronde è possibile prendere parte a tantissimi titoli che emozionano e divertono, anche i meno esperti, come il popolare Book of Ra, slot machine storica, oppure il poker e il blackjack. Parliamo di titoli iconici, che difficilmente intraprenderanno il viale del tramonto.Sono giochi che hanno saputo attirare l’attenzione di chiunque. Molte volte si pensa che solamente le persone “normali” possano avere tali hobby, ma la realtà dei fatti dimostra come anche sportivi e celebrità amano divertirsi ai casinò online. Un esempio sono i tennisti, da sempre abituati al brivido dell’emozione e all’adrenalina, come se si trovassero sulla terra rossa.
    Dal Tennis al Blackjack: La Storia di Ernests Gulbis
    Lo sappiamo, il tennis è uno sport che richiede una forte resistenza fisica e mentale, oltre che ottimi riflessi e un’ampia capacità di anticipare la mossa dell’avversario. Insomma, i tennisti sono atleti sempre sotto pressione, pronti a reagire a qualsiasi imprevisto. Si potrebbe pensare che un tennista sarebbe immune a perdite di controllo o comportamenti irrazionali, peccato che non sia propriamente così e la storia di Ernests Gulbis lo dimostra.Il famoso tennista lettone, classe 1988, ha sorpreso tutti nel 2014 con una scelta al quanto particolare. Infatti dopo una sconfitta contro il fenomenale Djokovic nella semifinale del Roland Garros, ha ben deciso di spendere tutta la sua vincita al casinò, precisamente giocando a Blackjack. Stiamo parlando di una cifra che si aggira intorno ai 400 mila euro. In interviste successive, Gulbis ha ammesso di aver investito gran parte delle sue vincite successive giocando a carte, un hobby che ha sempre praticato.Chiaramente una volta uscita fuori la notizia, il tennista lettone ha voluto fare una precisione, dichiarando: “Se faceste il vostro lavoro correttamente sapreste che non ho detto quelle cose. Certe volte le persone dicono cose fuori luogo o peggio ancora se le sognano. Sono andato a giocare a BlackJack, ho perso tanto, ma non tutto il montepremi come è stato scritto, inoltre era un’intervista one to one, ridevo e scherzavo”.
    Nadal e la passione per il Poker
    I giochi di carte sono un hobby praticato da molti e anche gli sportivi possono concedersi qualche partita nel loro tempo libero, tra un allenamento e una gara. Un esempio è Rafael Nadal, tennista spagnolo tra i più grandi di tutti i tempi. Il campione si è sempre dichiarato un’amante del Texas Hold’em, ovvero la variante di Poker più giocata. A differenza del poker classico, il Texas Hold’em richiede una maggiore strategia, poiché le carte comunitarie sono scoperte e le carte distribuite non possono essere cambiate. Questi stili di gioco diversi sono uniti da un elemento comune: la competizione e il desiderio di vincere.Proprio questo ha spinto lo spagnolo a volersi immergere nel mondo del Poker, risultando, secondo molti, anche molto bravo. LEGGI TUTTO