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    Gianlorenzo Blengini: “A Tokyo non ci danno come favoriti ma il gruppo ha qualità”

    Di Redazione Dallo Scudetto in biancorosso all’avventura olimpica alla guida della Nazionale Italiana. Gianlorenzo “Chicco” Blengini, tecnico della Cucine Lube Civitanova e CT della selezione azzurra, è entrato ufficialmente in modalità Tokyo 2021. L’allenatore che ha fatto palpitare i cuori dei tifosi cucinieri in Campionato, d’estate sarà sostenuto da un’intera nazione nella speranza che i giganti dell’Italvolley regalino spettacolo e vittorie. Hai girato l’interruttore e sei concentrato sulla Nazionale. Hai trovato il tempo di festeggiare lo Scudetto vinto con la Lube? “Ho gioito con i ragazzi per un grande traguardo, ma adesso il mio pensiero fisso è programmare il percorso migliore possibile per gli atleti azzurri in vista dei Giochi Olimpici. Alcuni giovani hanno bisogno di andare in campo e la VNL di Rimini ci darà una mano, mentre altri atleti, che sono già punti di riferimento, necessitano di un po’ di riposo dopo una stagione lunga e complicata”. Puoi ricordare a freddo i passaggi cruciali che hanno portato il tricolore? “Vari step hanno innescato la scintilla: l’eliminazione dalla Champions League, avvenuta al Golden Set dopo una grande vittoria per 3-0 in Polonia, invece di scoraggiarci ha dato tanta fiducia al gruppo per la prova di forza durante la gara. Poi ci siamo potuti concentrare sui Quarti di Finale dei Play Off Scudetto e siamo riusciti a passare il turno senza gli indisponibili De Cecco e Leal, compattandoci ed eliminando una rivale molto forte in due soli match. La squadra ha dimostrato di saper soffrire, resistere e reagire gettando le basi per le successive imprese”. A Tokyo l’Italia dovrà scendere in campo con una mentalità simile? “Saper fronteggiare le avversità e riemergere nei momenti più difficili con uno sforzo extra è una chiave per prevalere. Non ci danno come favoriti per le medaglie, ma il gruppo secondo me ha qualità. In termini programmatici, come ho accennato prima, vogliamo progettare un percorso funzionale agli atleti. Poi c’è l’obiettivo sportivo che è puntare al podio. Sarà fondamentale andare bene nel girone e arrivare in fiducia agli scontri decisivi”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Diamantini: “Ho lavorato sodo e sto giocando nella Lube più forte di sempre”

    Di Redazione La storia del centrale Enrico Diamantini alla Cucine Lube Civitanova sta per vivere nuovi entusiasmanti capitoli grazie al rinnovo stipulato ieri. Il suo è un percorso cominciato nelle giovanili biancorosse. Dopo alcune parentesi in altri Club per fare esperienza, l’atleta di Fano è tornato a vestire la maglia cuciniera salendo sul tetto del mondo e ora, grazie all’intesa su base triennale, vuole proseguire su questa strada. Vuoi continuare a vincere con la Cucine Lube, la squadra che ti ha fatto crescere. Riesci ancora a divertirti come da ragazzino? Diamantini: “In tutta sincerità, volevamo imporci sempre anche nel settore giovanile e una parte del divertimento consisteva proprio nel misurare la nostra forza e prevalere sugli avversari. La mentalità vincente si acquisisce un successo alla volta”. Parli dell’imprinting ‘Cucine Lube’ menzionato dal patron Fabio Giulianelli? Diamantini: “Le parole di Giulianelli sanno motivarci, ma lui parla con la prima squadra. All’epoca altre figure di riferimento ci hanno dato le basi, a partire da allenatori e dirigenti come Belardinelli, Rosichini, Picchio e, ovviamente, Freddi, uno dei miei primi estimatori e attuale responsabile del vivaio. Vanno citati Enrico e Albino Massaccesi: con Enrico il feeling è nato nella cantera e ora è il mio secondo allenatore, mentre Albino si è speso per la crescita delle giovanili. In molti dobbiamo ringraziarlo”. Hai coronato il sogno di giocare nella prima squadra, hai vinto i titoli più prestigiosi ed ecco un rinnovo triennale significativo. Diamantini: “Da adolescente studiavo gli atleti biancorossi e speravo di seguire le loro orme. Ho lavorato sodo e sto giocando nella Lube più forte di sempre. Nel nostro gruppo la voglia di vincere è un fuoco che arde sempre di più”. Nella Cucine Lube hai trovato una seconda famiglia? Diamantini: “Assolutamente sì. Per me che venivo da Fano non era semplice cambiare vita, ma in realtà tutto è stato agevolato dal supporto costante delle persone già citate e da un’organizzazione che non lasciava nulla al caso”. Il rinnovo significa che la sintonia con la Cucine Lube è solida. Diamantini: “Sono marchigiano ed essere profeta in patria mi inorgoglisce, conosco l’ambiente e mi sento a casa. Ho al mio fianco dei fuoriclasse e posso competere ad alti livelli in un top Club, circondato da persone con cui negli anni si è creato un ottimo rapporto umano”. L’ambiente della pallavolo favorisce la creazione di autentica amicizia? Diamantini: “Noi pallavolisti amiamo il contatto con la gente. Mi affeziono a compagni, dirigenti e tifosi! Il fatto che non ci sia l’esasperazione presente nel calcio forse aiuta, ma quest’anno abbiamo sofferto le limitazioni legate al Covid”. Hai iniziato presto a vincere. Diamantini: “Le prime gioie sono arrivare da ragazzino. Ogni trofeo regala le sue emozioni. Questo vale anche per ogni periodo storico. Persino adesso che ho vinto titoli prestigiosi ho il massimo rispetto per ciò che ho conquistato da bambino perché è stato frutto del sudore e del lavoro di squadra”. Poi hai fatto altre esperienze e ti sei tolto belle soddisfazioni anche prima di tornare alla Cucine Lube. Diamantini: “Su tutte ricordo con piacere la vittoria della A2 con il Volley Potentino perché l’ho vissuta con altri amici provenienti dal vivaio della Lube ed è stata un’impresa sotto il segno dei giovani talenti. Mi ha dato molta fiducia”. Si tratta di uno dei tuoi più bei ricordi? Diamantini: “Alla pari con la vittoria del mio primo Scudetto in SuperLega con la Cucine Lube…che brividi la rimonta a Perugia. Invece non ho mai digerito il passo falso nella mia prima Finale al Mondiale per Club. Nell’album dei ricordi a occupare lo spazio più ampio sono i successi, ma voglio confezionare nuovi trionfi in biancorosso da scolpire nella memoria”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Enrico Diamantini ancora a Civitanova per tre anni: “Voglio continuare a vincere qui”

    Di Redazione Enrico Diamantini murerà ancora in biancorosso. Il centrale nativo di Fano, classe 1993, ha firmato il rinnovo che lo legherà alla Cucine Lube Civitanova per tre anni. Prosecuzione naturale per un atleta che quando è stato chiamato in causa ha sempre dato un contributo importante al Club. Cresciuto nel vivaio della Lube e protagonista di esperienze significative in team di SuperLega e A2, nell’ultimo triennio il gigante di 204 cm ha fatto incetta di trofei a Civitanova vincendo un Mondiale per Club, un Champions League, due Scudetti e due Coppe Italia, titoli che hanno arricchito il suo Palmares personale, in precedenza caratterizzato dalla vittoria dei Play Off di A2 con il Volley Potentino nel 2014/15 e dalla conquista della Challenge Cup con Ravenna nel 2018/19. Numerosi anche i titoli messi in bacheca con i collettivi della cantera biancorossa. “Oggi sono proprio felice– le prime parole di Enrico Diamantini dopo l’accordo – Questo è quello che volevo. Desidero continuare a vincere con il Club in cui sono cresciuto”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lube, Massaccesi: “Scambio Lucarelli-Rychlicki? Non so perchè si scrivano certe cose”

    Di Redazione Il Volley Mercato entra nel vivo e si fa sempre più caldo. Secondo diversi quotidiani in questi giorni si sta formando un bel “triangolo” di scambi tra Cucine Lube Civitanova, Itas Trentino e Leo Shoes Modena. A fare “chiarezza” quantomeno sulla questione dello scambio Lucarelli-Rychlicki, ci pensa il vicepresidente della Lube, Albino Massaccesi nell’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino Macerata che conferma anche lo “zoccolo duro” delle seconde linee. Dopo quella di Leal ci saranno solo altre 2-3 partenze alla Lube, di seconde linee, parola di Albino Massaccesi. Adesso è fantamercato Lucarelli-Rychlicki? «Non so perché si scrivono certe cose, non so da chi siano pilotate, di certo noi non c’entriamo niente». Arriverà Zaytsev, ma questa Lube campione d’Italia può essere ancora migliorata? «Dopo tante vittorie non è facile e le altre saranno più agguerrite per batterci, non solo in Italia. Le squadre polacche o russe ad esempio stanno investendo molto per migliorarsi. Noi forse qualcosina perdiamo sia per la partenza di Leal sia perché alcune stelle avranno un anno in più». Tra le seconde linee restano le pedine più importanti? «Si, lo zoccolo duro rimarrà, quindi elementi come Kovar, Diamantini, Yant e Marchisio». Hadrava e Falaschi salutano… «Jan ha fatto una bella stagione e una esperienza importante, ma naturalmente ha piacere di giocare. È normale per un giocatore di quel livello andarsene per essere titolare. Anche Marco ha colto una occasione, sono cambiamenti normalissimi». LEGGI TUTTO

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    Fabio Balaso: “Fonte d’orgoglio far parte della prima lista per la VNL di Rimini”

    Di Redazione Dopo aver inanellato prove da applausi ai Play Off Scudetto e forte della conquista di Del Monte® Coppa Italia e Tricolore con la Cucine Lube Civitanova nella stagione appena conclusa, il libero Fabio Balaso ha messo la ciliegina sulla torta primaverile con la convocazione in Nazionale. La Federvolley lo ha inserito insieme ad altri due cucinieri, lo schiacciatore Osmany Juantorena e il centrale Simone Anzani, tra i 28 giocatori di una prima lista utile di atleti che verrà poi sfoltita alla vigilia della Volleyball Nations League. Fabio Balaso: “Essere convocati in Nazionale fa sempre piacere perché certifica il livello di gioco raggiunto con il proprio Club. Sono contento di aver chiuso in crescendo la stagione con la Cucine Lube Civitanova. Avverto un po’ di stanchezza dopo un’annata lunga e faticosa, ma confermarsi in Nazionale da campione d’Italia dà energie extra. In questi anni ho fatto il salto di qualità che mi ero prefissato, ma so di poter ancora migliorare il mio gioco. Da una buona società come Padova sono passato a un Club d’eccellenza come la Cucine Lube che vuole vincere tutto. Ho alzato coppe prestigiose e sono cresciuto tecnicamente come atleta, ma anche mentalmente come uomo, in campo e fuori. Per me è fonte d’orgoglio far parte della prima lista per la VNL di Rimini. Si tratta di una competizione importante, ma che serve anche alle nazionali per far fare esperienza ai giovani, quindi i gruppi saranno ben assortiti. Il CT Blengini lavora da anni su alcuni prospetti con ottimi risultati. Mi aspetto un collettivo equilibrato tra emergenti e giocatori esperti. L’Italia ha nel mirino le Olimpiadi, ma cercherà comunque di distinguersi. Dopo il collegiale a Roma, chi sarà nella seconda lista VNL entrerà in bolla per un mese”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Jacopo Larizza, uno scudetto per papà: “Era lui a darmi sostegno e fiducia”

    Di Roberto Zucca Una delle immagini più belle dello scudetto conquistato dalla Cucine Lube Civitanova non è parte di ciò che è avvenuto in campo, bensì di ciò che è stato trasmesso una volta che l’ultima palla aveva toccato il taraflex di gioco. Maurizio Colantoni, inviato di RaiSport, si avvicina ad un ragazzo, che di nome fa Jacopo e di cognome Larizza, in lacrime, con la maglia della Lube ancora indosso. Jacopo ci parla di quel titolo conquistato in un momento molto toccante: “Ho realizzato in quel momento che non avrei potuto festeggiare e condividere quelle emozioni con mio padre. Da qui le lacrime, con Maurizio Colantoni che mi ha chiesto il permesso di dire qualche parola e io ho acconsentito volentieri“. Suo padre era il suo primo tifoso. “Sin da piccolo. Era lui ad accompagnarmi agli allenamenti, e naturalmente il fatto che fossi arrivato a vestire una maglia come quella della Lube è stato per lui un enorme motivo di orgoglio. Non era uno di quei genitori con la smania di vedere il proprio figlio chissà dove, ma era un padre sempre presente laddove ci fosse un po’ di sostegno e fiducia da darmi“. Di lei si dice che possa fare grandi cose. Blengini le ha dato qualche consiglio? “Niente che non abbia condiviso con tutti gli altri. Ha saputo utilizzare le parole giuste quando papà è mancato. Ha saputo farmi sentire la vicinanza in un momento così assieme a tutta la società e a tutta la squadra“. Come si riesce ad uscire da questi momenti e rientrare nella pressione di una finale scudetto? “Non si esce da nessun momento. Sicuramente si cerca di andare avanti, pensando magari a ciò che avrebbe fatto piacere a papà. Io sono certo che lui avrebbe voluto così, che andassi avanti e che tornassi al mio lavoro con spirito di sacrificio e determinazione“. Foto Ufficio Stampa Cucine Lube Civitanova In quella finale e nei giorni successivi ha condiviso la vittoria con un amico. Parlo di Kamil Rychlicki. “Un amico importante, di cui vado molto fiero per lo spazio che ha saputo conquistarsi. Questa Lube è una squadra bellissima, con Kamil siamo stati compagni di stanza in trasferta, quindi si è creato un buon rapporto anche al di fuori del campo. Quando è finita la gara scudetto, è stato il primo a venire da me per condividere quel momento di gioia“. Come si immagina il futuro di Jacopo ora? “Oddio, è molto presto per parlarne. Mi piacerebbe poter giocare, sicuramente. Diciamo che mi prendo ancora del tempo per decidere“. LEGGI TUTTO

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    Luciano De Cecco: “All’Argentina serve una medaglia a Tokyo per non sparire”

    Di Redazione Conclusa in trionfo la stagione di club con la Cucine Lube Civitanova, il regista argentino Luciano De Cecco ha rilasciato un’intervista a Olé, uno dei più noti giornali del paese, in cui traccia il bilancio dell’annata e soprattutto guarda avanti verso una stagione internazionale di cruciale importanza. Sarà infatti l’ultima occasione per il gruppo storico dell’Argentina, formato oltre a De Cecco da giocatori ormai intorno ai 30 anni come Solé, Conte, Pereyra, Poglajen, di centrare un risultato di prestigio alle Olimpiadi. “Non so se ne abbia più bisogno il nostro gruppo o il nostro sport – dice il palleggiatore – ma credo entrambe le cose. In Argentina, se vuoi sopravvivere, devi vincere qualcosa, e la pallavolo ha bisogno di un grande risultato per noi scomparire. Noi siamo ancora nell’ombra di Seul 1988 (quando l’Argentina conquistò l’unico bronzo della sua storia, n.d.r.), è come se mancasse sempre qualcosa. Come gruppo meritiamo una vittoria per tutti gli sforzi fatti fino a oggi“. Obiettivo non impossibile, sostiene De Cecco: “È difficile, ma si può fare. Dipende dall’impegno di tutti“. Il regista della Lube parla anche della Superlega italiana: “È molto competitiva, tutti vogliono venire a giocare qui, anche se ormai c’è una realtà economica che molti club non riescono a mantenere. Ma ci sono almeno 8 squadre ancora di alto livello, con stranieri importanti. Giocare in una squadra di prima fascia comporta pressioni, l’obbligo di vincere, di rappresentare dentro e fuori dal campo un’azienda che investe il capitale. È molto vicino al professionismo“. Per De Cecco sono ormai 11 i campionati disputati nella nostra massima serie: “Oggi sono tranquillo, perché posso fare quello che mi piace nel posto migliore. Penso solo a fare di tutto per non andarmene da qui, perché è qui che voglio essere ed è qui che mi piace giocare. La mia mentalità è cercare di capire, anche dai professionisti, cosa può aiutarmi a rimanere al livello che voglio. Perché gli anni passano e la mentalità resta: dove non arriva il fisico, arriva la mente. Bisogna sfruttare il momento e ogni giorno dev’essere un’opportunità per fare qualcosa di buono“. (fonte: Voley Plus) LEGGI TUTTO

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    Simone Anzani: “Complimenti allo Zaksa, ma il rimpianto resta”

    Di Redazione Dalla vittoria del sesto Scudetto della Cucine Lube Civitanova è trascorsa una settimana. I giocatori biancorossi devono fare i conti con il primo weekend senza volley giocato, ma il centrale Simone Anzani non si stacca dal calendario e cerchia i giorni che lo separano dall’imminente paternità, un bellissimo regalo che, insieme ai successi professionali e all’amore per la sua compagna, ha portato la luce in una stagione complicata e logorante. Ecco l’intervista realizzata dall’ufficio stampa della società: La consapevolezza di diventare papà ha cambiato il tuo modo di intendere la vita? “Per prima cosa scatto il triplo delle foto con Carolina. Sono la stessa persona di prima, ma quando lo abbiamo saputo si è generata in noi una grande energia e sono dilagate le emozioni. Non vediamo l’ora che il percorso culmini con la nascita di mia figlia, tra un mese esatto. Stiamo fremendo“. Energia da vendere l’ha avuta anche lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle, che ha alzato al cielo la Champions League. Vedi l’eliminazione della Lube con occhi diversi? “Vanno fatti i complimenti al team polacco, ha dimostrato di essere un gruppo quadrato che non molla mai e ha vinto con merito battendo big come Lube, Kazan e Trento. Da parte nostra c’è il rimpianto per aver fallito l’andata dei quarti. Era una fase delicata. Al ritorno bel match, peccato il Golden Set“. Forse il periodo più difficile, poi vi siete rifatti in campionato. “Tra l’andata e il ritorno dei quarti di Champions c’è stato il cambio di allenatore, quindi possiamo considerarlo il ‘momento X’ della stagione. Il picco massimo di gioia l’ho toccato sabato scorso nel match Scudetto“. Una grande soddisfazione perché il gruppo ha fatto la differenza. “In una squadra che ha un’identità comune, una mentalità vincente e 14 titolari è così. Contro Modena è arrivato il salto di qualità. Le assenze di due top player pesano, ma se hai un gruppo così completo superi la tempesta“. Il tuo feeling con le vittorie è ben rodato. “Ho sempre pensato che i miei titoli più belli fossero il primo Scudetto e il Mondiale per Club. Devo ricredermi. Vincere questo campionato è stato il massimo, dopo lo stop al precedente torneo e i patimenti per la pandemia. Siamo stati più forti di tutto e di tutti. Quante emozioni concentrate, mi sarebbe piaciuto condividerle dal vivo con i nostri cari e i supporter, ma ci rifaremo appena si potrà“. I fan saranno contenti, ma soprattutto sono felici che tu abbia fatto il pallavolista. Il preparatore Merazzi dice che giocavi bene a calcio. “Il passato è passato. Ero un calciatore normale come ce ne sono tanti. La mia strada era la pallavolo. Il sogno di tanti ragazzi è indossare l’azzurro della nazionale di calcio. Io ho coronato il mio vestendo la maglia dell’Italvolley“. Una speranza per il futuro? “Questa è facile, riabbracciare i tifosi della Cucine Lube! Magari ballando con i Predators il nostro jingle dopo un successo!“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO