Di Redazione La Corte Sportiva d’Appello della Federazione Italiana Pallavolo ha respinto il ricorso del Volley Team San Donà contro la sconfitta a tavolino e la penalizzazione di 3 punti subite in seguito alla mancata presentazione sul campo della Sa.Ma. Portomaggiore per la partita di Serie A3 maschile dello scorso 8 dicembre. La società veneta aveva spiegato di aver rinunciato alla trasferta per tutelare la salute dei propri giocatori e degli avversari dopo che si erano verificati sospetti casi di Covid-19 nel gruppo squadra. In particolare, come ricostruisce la sentenza, il giocatore lituano Edvinas Vaskelis aveva accusato sintomi febbrili e la società non era riuscita a reperire in tempo (visto anche il giorno festivo) i tamponi rapidi da effettuare ai contatti stretti dell’atleta per accertare l’eventuale positività. Dopo aver informato i dirigenti della Lega Pallavolo Serie A, San Donà aveva dunque scelto di non partire. Secondo il giudice, tuttavia, il mancato reperimento dei tamponi non rappresenta una “causa di forza maggiore” e quindi non giustifica la mancata presentazione alla partita: la situazione epidemiologica e il protocollo Fipav impongono infatti “quale regola di ordinaria diligenza per una società partecipante a un campionato nazionale, di provvedere al preliminare approvvigionamento di tamponi antigenici rapidi. La società San Donà, dunque, quantomeno nelle 48 ore antecedenti la gara, avrebbe dovuto avere nella propria disponibilità un numero di tamponei idonei all’uso prima ancora dell’insorgenza dei sintomi nell’atleta“. La Corte ha invece accolto parzialmente il reclamo sulla sanzione pecuniaria, riducendo a 2.500 euro (dagli iniziali 6.000) la multa comminata alla società veneta, in ragione delle particolari circostanze della vicenda e delle tempistiche ridotte. (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO