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    Masters 1000 Cincinnati: Djokovic accusa un colpo di calore, è sull’orlo del k.o. ma rimonta, salva un match point e supera Alcaraz in una finale fantastica

    Novak Djokovic (foto Getty Images)

    Non ci sono più aggettivi per descrivere la forza, classe, resilienza e capacità di soffrire di Novak Djokovic. Il campionissimo serbo accusa il caldo umido nella seconda parte del primo set della finale di Cincinnati, chiama il medico, è evidentemente spossato e pare sull’orlo del baratro, in balia delle bordate di Carlos Alcaraz, ma resiste e rimonta clamorosamente da 4-2 sotto nel secondo set, imponendo la sua pressione e personalità nella fase decisiva del terzo parziale, vincendo col punteggio di 5-7 7-6(7) 7-6(4) in 3 ore e 48 minuti di autentica battaglia. La finale ha visto due grandi giocatori affrontarsi in un duello durissimo sul piano fisico e mentale, con un terzo set che nonostante la fatica e la tensione ha segnato picchi di qualità straordinari, insieme a tensione e agonismo purissimo. Una rivalità spettacolare, che non fa assolutamente rimpiangere sul mero piano dello spettacolo la bellezza dei confronti tra Djokovic e Federer per contrasto di stile e varietà di gioco. Dopo la storica finale di Wimbledon, anche quella di Cincinnati è stata una partita davvero bella, nonostante una fase centrale nella quale Alcaraz pareva totalmente in controllo per il vistoso calo nell’energia di Djokovic, totalmente svuotato, paonazzo, aggrappato alla partita solo grazie alla sua incredibile voglia di vincere di non mollare mai. Dopo aver perso il primo set è andato sotto in un break nel secondo nel terzo game, la partita pareva totalmente nelle mani di Carlos, più fresco e pronto a spingere e comandare il gioco.

    Novak Djokovic REALLY struggling in this heat, looks absolutely exhausted pic.twitter.com/gVcCVJZqq7
    — Olly (@Olly_Tennis_) August 20, 2023

    Novak non ha mollato, le ombre sul campo e l’intervento del medico con integratori una pasticca l’hanno ravvivato, e incredibilmente Alcaraz è andato fuori giri. Contro un avversario non al meglio non è facile giocare, ancor più se il tuo tennis è quello votato all’aggressione, al rischio, al prendersi il punto di forza. Lo spagnolo si è messo a giocare solo solido, rischiando di meno, snaturandosi volendo solo controllare e non sbagliare, e questo gli ha fatto perdere ritmo e fiducia. Novak ha intuito il momento, da vero “Djoker” ha ritrovato la prima di servizio, quindi profondità in risposta ed è venuto spesso avanti, tutto per spezzare completamente ritmo e testa dell’avversario, che è caduto nella trappola. Alcaraz con un pessimo ottavo game è crollato, trascinando così il set al tiebreak, dove c’è grande bagarre e non trasforma un match (bravo il serbo). Si va al terzo e c’è vera intensità, con Novak tornato a spingere, a rispondere profondo, ad imporre i suoi ritmi. In un durissimo settimo game, Djokovic scappa avanti, soffre sino alla fine, serve per il match e non sfrutta 4 match point! Tutto si riapre, Carlos non molla e si arriva al tiebreak. Djokovic tira su il muro, chiude una partita incredibile, che aveva praticamente perso e che è riuscito a riaprire e vincere. Campione immenso, solo lui poteva girare un match del genere. Irreale.
    Alcaraz ha disputato una partita ottima, con una qualità complessiva davvero impressionante. Più del terzo set, dove Djokovic è stato davvero fantastico, deve assolutamente rimproverarsi il calo avuto a metà del secondo set, quando il rivale era sulle gambe, quasi in balia. Lì non doveva calare di spinta, snaturare il suo gioco, ma “battere il ferro finché è caldo”, continuando a spingere. Alla fine ha perso di un niente, non ha sfruttato un match point, e in un durissimo e spettacolare rush finale nel terzo set ha dato tutto, ma doveva chiuderla in due. Non c’è riuscito, per suo demerito abbinato alla terribile capacità di soffrire e di non accettare la sconfitta di Djokovic. Il serbo voleva fortemente vendicarsi della finale di Wimbledon, riaffermare di essere il più forte sul cemento. C’è riuscito. A New York ne vedremo delle belle.

    Il match inizia con scambi molto rapidi, Alcaraz tira a tutta col diritto, a costo di sbagliare o steccare la palla (ben due nel terzo game, in risposta). Più accorto Djokovic, attento a non sbagliare e prendere le misure al giovane avversario, scegliendo prevalentemente traiettorie centrali e pochi cambi di ritmo. Impressiona la rapidità di Carlos nello spingere la prima palla dopo aver servito, come il diritto terrificante sul 30-0 nel quarto game. Il quinto game è il primo ai vantaggi, bravo Alcaraz ad entrare in risposta e spostare molto sul campo Djokovic, che però di difende con ordine e si porta 3-2. Arriva all’improvviso un game complicato per Carlos, fin qua maggiormente in controllo del gioco. Prima due errori, poi un lungo scambio con il serbo a condurre, muovere il rivale alla sua combinazione mortale di ritmo, rotazione e velocità. 0-40, le prime palle break del match. Straordinario Novak, alza la velocità col diritto, bello carico e rapidissimo in risposta, sorprende il n.1 che apre il campo e viene infilato da un altro diritto fantastico. 4-2 Djokovic. Forte del vantaggio, Novak tiene ritmi più alti ma questo provoca due grandi difese di Carlos (incredibile un suo rovescio lungo linea al secondo punto). Con un bel forcing Alcaraz provoca l’errore di Djokovic, per 30-40, chance del contro break. Il giudice di sedia chiama il time violation a “Nole”, sulla seconda palla Carlos alza terribilmente la parabola e trova profondità, il terzo errore di diritto nel game gli costa il break, 4-3. L’aspetto più interessante delle sfide Djokovic – Alcaraz è la capacità di entrambi nel leggere i momenti e alzare (o abbassare) i ritmi per spostare equilibri. Roba da campioni. Novak sembra accusare un momento di defaillance, forse per il caldo, mentre lo score si fissa sul 4 pari. Soffre Djokovic ma regge, al cambio di campo urla affinché gli arrivi l’integratore. Più lento e falloso, Novak concede due palle break sul 5 pari (15-40), ma nell’estrema difficoltà esce tutta la sua forza, una discesa a rete improvvisa e poi un Ace. Il Break per Alcaraz viene alla terza chance, con una grande risposta non contenuta dal rivale. Chiude al primo Set Point Alcaraz, un gran vincente di rovescio. Da 2-4 a 7-5, con “Nole” molto sofferente fisicamente ma non domo agonisticamente.
    Dopo un lungo toilette break, Djokovic torna in campo pronto alla pugna, ma la sua reattività ed energia restano basse. Servendo sull’1 pari commette tre doppi falli consecutivi che gli costano il 15-40. È sufficiente una discreta risposta sulla seconda ad Alcaraz per strappare il break che lo manda avanti 2-1 e servizio. Arriva lo staff medico, misurano la pressione a Novak che, asciugamano sul volto, è sempre più provato dal caldo umido del pomeriggio di Cincinnati. Stoicamente il serbo resta in campo, strappa anche una palla break nel quarto game, ma la sua resistenza è ormai ridotta ogni volta che è messo in difesa. Per questo stringe i denti, accorcia al massimo i tempi di gioco, cerca di restare aggrappato al match sperando di recuperare energia o in un calo dell’avversario. Carlos, forse un po’ condizionato dalla situazione, brilla assai meno rispetto al primo set, nei suoi turni di battuta gioca solido e concreto, ma così facendo snatura un po’ il suo tennis brillante con grandi rischi, e finisce per imballarsi in errori gravi. Sul 4-3, ecco che un diritto pessimamente sparato in rete costa allo spagnolo il 15-40. Disastro Alcaraz, un altro rovescio largo lo condanna, 4 pari! Un calo di concentrazione che incredibilmente inverte totalmente l’inerzia della partita, c’è bagarre e il set arriva al tiebreak, dal 4-2 Alcaraz. Ha ritrovato vigore e soprattutto lucidità Novak, spinge con profondità e chiude sulla rete, 2-0 avanti il serbo. Si riprende il contro break Carlos chiamando ancora a rete il rivale e trovando un passante lungo linea, 2 pari. Il pubblico incita a gran voce Djokovic al cambio di campo sul 3 pari, lo spagnolo alza di nuovo attenzione e profondità dei colpi, sguardo “cattivo” e presenza. Il livello di gioco si è impennato a dismisura dopo una fase centrale deludente. Novak attacca, Carlos spinge e apre l’angolo. 5 pari. Con un gran forcing sulla diagonale cross di diritto, Alcaraz vola 6-5, ha il primo Match Point in risposta. Servizio e diritto, perentoria la risposta di Djokovic, 6 pari. Clamoroso rischio del serbo, S&V sulla seconda di servizio, gran chiusura di volo. Chapeau, 7-6 e ora ha lui il Set Point. Col martello, Carlos ancora si salva. Con una risposta potente, Djokovic sorprende il rivale, adesso il Set point è al servizio. Fa il pugno Novak dopo aver retto a ogni taglio e topspin, vince un duro scambio che chiude il tiebreak 9-7. Si va al terzo, il match pareva finito, ma il serbo non muore mai.
    Furibondo Alcaraz sulla panchina, si taglia la mano colpendo con forze le sue corde e rientra nervoso in campo, ma recupera da 0-30 e può fare corsa di testa nel set. La qualità complessiva di gioco è tornata alta dopo gli alti e bassi del secondo set, entrambi giocano offensivo, lasciano partire i colpi. Il servizio del serbo è di nuovo preciso ed efficace, le accelerazioni dello spagnolo sono velocissime, incluso quel suo rovescio lungo linea totalmente dimenticato nel secondo set. Sul 2 pari, Djokovic risponde con precisione e sul 30-40 strappa la prima palla break del set. Si salva Alcaraz con una prima palla esterna perfetta. Il secondo doppio fallo del game condanna Carlos alla seconda palla break, ma con grande coraggio attacca con un chop di diritto e chiude in acrobazia di volo. Lo scampato pericolo carica a mille il giovane n.1, la sua racchetta impatta la palla con grandissima velocità, e sul 15 pari trova un passante di rovescio lungo linea in spaccata impossibile, ma Novak non arretra di un centimetro (3 pari). Settimo game, tensione massima. Doppio fallo e due errori di rovescio per Alcaraz, che crolla 15-40, mentre Novak è in modalità “muro”. Col servizio si salva Carlos, inclusa una terza e poi una quarta PB. Capitola alla quinta palla break, sotto una pressione costante, mortale di Novak, davvero monumentale per resistenza dopo esser stato ad un passo dal k.o. tecnico. Con un game solido e grandissima personalità Djokovic consolida il vantaggio, portandosi 5-3. Alcaraz è nettamente calato per spinta e tenuta nervosa, concede e salva un Match Point, ma compie un vero capolavoro annullando il secondo, con uno scambio rocambolesco e bellissimo. Il decimo game è un film a se stante: molla tutto Carlos, Novak invece è meno intenso. 15-40, due palle per riaprire la partita! Tira su il muro Novak, regge, graffia, e vola ancora a Match point, il terzo e primo al servizio. Non lo sfrutta, ed è costretto a cancellare una terza palla break al rivale, anche lui mai domo, con una seconda di servizio a quasi 200 km/h e poi una riga in spinta. Che freddezza. L’ultimo gioco è di una bellezza infinita, ogni punto è più bello dell’altro, si gioca sulle nuvole per intensità e qualità. Incredibile con uno smash sbagliato Djokovic cede il turno di servizio, 5 pari, tutto da rifare, con 4 Match Point non sfruttati. Ormai la bagarre è totale, ma il livello e l’intensità di gioco restano altissime, si tira a tutta. Salva 4 palle break Alcaraz e si porta avanti 6-5. Questa splendida finale si decide al tiebreak. Inizia con un doppio fallo lo spagnolo, gli esce di un capello. Impressionante il muro alzato da Novak, un vero muro, è piegato in due al termine di un’altro scambio brutale. 2-0. Si butta a rete in risposta lo spagnolo, forse vittima di un crampo alla mano destra. 3-0 Djokovic. Si riprende il mini break lo spagnolo correndo a rete in risposta, 3 pari. Con un’ottima prima esterna, 4-3 Djokovic. la zampata del “Djoker” arriva sul 4 pari, inchioda sul rovescio Carlos e lo infila con un gran diritto lungo linea da sinistra. 5-4, e servizio, Novak. Gran prima esterna, 6-4, altri Due Match Point Djokovic!!! Vola via la risposta di Alcaraz. Game Set Match Djokovic. Partita pazzesca. Che grandi emozioni.

    [1] Carlos Alcaraz vs [2] Novak Djokovic ATP Cincinnati Carlos Alcaraz [1]766 Novak Djokovic [2]577 Vincitore: Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 0-1* df 0-2* 0*-3 1*-3 2-3* 3-3* 3*-4 4*-4 4-5* 4-6*6-6 → 6-7N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-156-5 → 6-6C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 ace5-5 → 6-5N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A4-5 → 5-5C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-403-5 → 4-5N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-303-4 → 3-5C. Alcaraz 0-15 0-30 df 15-30 15-40 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A3-3 → 3-4N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 3-3C. Alcaraz 15-0 ace 15-15 df 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A df 40-40 A-402-2 → 3-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 2-1N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-401-0 → 1-1C. Alcaraz 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* 2*-3 3*-3 ace 4-3* 4-4* 4*-5 5*-5 6-5* 6-6* 6*-7 7*-7 7-8*6-6 → 6-7C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-155-6 → 6-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace4-5 → 5-5N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5C. Alcaraz15-40 15-0 15-15 15-30 15-404-3 → 4-4N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-154-2 → 4-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 4-2N. Djokovic 15-15 30-15 40-153-1 → 3-2C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-1 → 3-1N. Djokovic 15-0 15-15 df 15-30 df 15-40 df 30-401-1 → 2-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 ace 40-150-1 → 1-1N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-306-5 → 7-5N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 ace 40-A5-5 → 6-5C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-304-5 → 5-5N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-404-4 → 4-5C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 40-0 ace3-4 → 4-4N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-402-4 → 3-4C. Alcaraz 0-15 0-30 0-402-3 → 2-4N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-2 → 2-3C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 40-01-2 → 2-2N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-0 40-150-1 → 1-1N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Stelle del Tennis Unite per l’Ucraina: McEnroe, Alcaraz, Berrettini e altri si scontrano allo “Stars of the Open”

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Il mondo del tennis mostra ancora una volta il suo cuore d’oro. Alcune delle stelle più luminose di questo sport, tra cui il leggendario John McEnroe, il n.1 del mondo Carlos Alcaraz, Frances Tiafoe, Chris Eubanks, Matteo Berrettini, Elina Svitolina e Jessica Pegula, hanno confermato la loro partecipazione al “Stars of the Open”, un evento benefico organizzato in occasione dell’US Open. Questa manifestazione ha lo scopo di raccogliere fondi per le operazioni di soccorso umanitario in Ucraina. L’evento avrà luogo il 23 agosto alle ore 19:00.
    Ma non è solo una questione di vecchie guardie contro nuovi arrivati. Alcaraz, definito da molti come l’erede di Rafael Nadal, ha già dimostrato di avere quello che serve per affrontare e superare i grandi nomi del tennis essendo il n.1 del mondo e vincitore già di due tornei del Grand Slam, compresi gli Us Open.
    Il talento in mostra promette spettacolo. Con giocatori come McEnroe, che ha dominato il circuito ATP negli anni ’80 con il suo stile unico e la sua personalità carismatica, ed il nostro Matteo Berrettini, una delle stelle italiana che ha impressionato con le sue prestazioni negli ultimi anni, conquistando tra l’altro nel 2021 la finale a Wimbledon.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz conquista le semifinali nel Masters 1000 di Cincinnati. Purcell gli mette paura ma nel momento decisivo si spegne

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz, attualmente il numero uno al mondo, ha raggiunto le semifinali dell’ATP Masters 1000 di Cincinnati per la prima volta nella sua carriera. Questa è solo la seconda volta che il giovane spagnolo, 20 anni, partecipa al tabellone principale del torneo americano. Ricordiamo che nel 2022, Alcaraz era riuscito a raggiungere i quarti di finale, ma quest’anno ha superato quel traguardo. Questa è la decima volta nella stagione che si qualifica per le semifinali, su un totale di 12 tornei giocati. Un risultato davvero straordinario!
    Nonostante le difficoltà incontrate nelle ultime tre partite, in cui ha sempre avuto bisogno di tre set per vincere, Alcaraz è riuscito a prevalere sul sorprendente qualificato australiano Max Purcell, attualmente 70° nel ranking ATP e una delle grandi rivelazioni di questo torneo. Il punteggio finale del match è stato 4-6, 6-3 6-4. Anche se non ha mostrato il suo miglior tennis, Alcaraz ha dimostrato ancora una volta la sua incredibile capacità di reagire e portare a casa la vittoria. Con questo successo, raggiunge un totale di 52 vittorie in 57 incontri disputati quest’anno. Stasera il break decisivo è arrivato sul 4 pari del terzo set quando lo spagnolo ha piazzato il break a zero e poi ha vinto la partita nel gioco successivo per 6 a 4.
    Nelle semifinali di sabato, l’atteso avversario di Alcaraz sarà Hubert Hurkacz, numero 20 ATP e che sta vivendo la sua migliore settimana nella stagione. Tuttavia, è interessante notare che l’atleta spagnolo conduce i confronti diretti contro Hurkacz per 2-0.
    ATP Cincinnati Carlos Alcaraz [1]466 Max Purcell634 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 3C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-405-4 → 6-4M. Purcell 0-15 0-30 0-40 df4-4 → 5-4C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 40-303-4 → 4-4M. Purcell 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 df 40-40 A-403-3 → 3-4C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-30 df2-3 → 3-3M. Purcell 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-2 → 2-3C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 df 30-30 30-402-1 → 2-2M. Purcell 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-402-0 → 2-1C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-301-0 → 2-0M. Purcell 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 df 40-A df0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-155-3 → 6-3M. Purcell 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-305-2 → 5-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace 40-154-2 → 5-2M. Purcell 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 A-404-1 → 4-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace3-1 → 4-1M. Purcell 15-0 30-0 ace 40-03-0 → 3-1C. Alcaraz 15-0 15-15 df 30-15 30-30 df 40-302-0 → 3-0M. Purcell 15-0 15-15 15-30 30-30 30-401-0 → 2-0C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1M. Purcell 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-5 → 4-6C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-5 → 4-5M. Purcell 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-303-4 → 3-5C. Alcaraz30-40 0-15 15-15 15-30 15-403-3 → 3-4M. Purcell 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 3-3C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-302-2 → 3-2M. Purcell 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-302-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 2-1M. Purcell 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace 40-40 40-A df 40-40 ace A-401-0 → 1-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz arriva a 50 vittorie nel 2023

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Il 2023 sta diventando un anno indimenticabile per Carlos Alcaraz. Dopo la sua recente vittoria contro Jordan Thompson nel torneo di Cincinnati, Alcaraz è diventatp il primo giocatore a raggiungere le 50 vittorie in questa stagione. Questa cifra è particolarmente impressionante se consideriamo che nel 2022, l’anno scorso, “Carlitos”, come è affettuosamente chiamato, ha registrato un totale di 57 vittorie. Con soli sette trionfi mancanti per eguagliare quel record, sembra probabile che supererà quella cifra quest’anno.
    Ma non è solo il numero di vittorie, infatti, Il nativo di Murcia ha già conquistato sei titoli quest’anno, uno in più rispetto ai cinque dell’anno scorso. Queste conquiste mettono in evidenza la sua straordinaria crescita e maturità come giocatore, soprattutto se teniamo conto del fatto che nel 2022 è diventato il numero 1 più giovane nella storia del tennis.
    Con un tale elenco di risultati e performance, non c’è dubbio che Alcaraz sia attualmente uno dei giocatori più in forma nel circuito ATP. Tuttavia, non è l’unico a lottare per la corona di “miglior giocatore della stagione”. Daniil Medvedev non è molto lontano, con un totale di 48 vittorie. Tuttavia, se Alcaraz continuerà su questa striscia vincente, sembra destinato a terminare il 2023 come il giocatore con il maggior numero di vittorie.Federico Di Miele LEGGI TUTTO

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    Quanto rischia Sinner contro “LaMonf”?

    Gael Monfils a Toronto (foto Getty Images)

    Dopo la splendida partita notturna tra Alcaraz e Hurkacz, è stato un dispiacere veder entrare sul Centrale di Toronto un Andy Murray in tuta per annunciare il suo forfait, problema addominale. Visto l’indomabile spirito combattivo dello scozzese e il suo sguardo torvo al momento dell’annuncio in campo, deve essere un problema abbastanza serio. Un vero peccato, perché la partita tra lui e Sinner prometteva spettacolo e sarebbe stato un buon test per l’azzurro, ma in fondo, ha risparmiato energie. La notte canadese si è chiusa così, senza l’incontro di ottavi di Jannik che, senza fatica, si ritrova nei quarti del 1000 nordamericano, suo ottavo in carriera in tornei di questa categoria (4-3 il bilancio). Tra lui e una nuova semifinale in America, probabilmente contro Alcaraz, c’è Gael Monfils, prossimo avversario. Quanto il funambolico francese può impensierire Jannik? Sulla carta l’altoatesino è piuttosto favorito, per classifica, per storia recente della loro attività, per la buona forma mostrata dall’italiano nel derby contro Berrettini. I confronti diretti recitano 3-1 a favore di Sinner, con l’unico successo del francese datato 2019, ottavi nell’indoor di Vienna; quindi due vittorie per Jannik, quella molto sofferta a US Open 2021 (cinque set ricchi di alti e bassi) e poi la finale a Sofia sempre targata 2021. Sinner è certamente favorito, ma quella di stanotte sarà una partita da prendere assolutamente con il dovuto rispetto, anzi, con le molle…
    Intanto non va mai sottovalutato l’aspetto “underdog”: Gael non ha assolutamente niente da perdere. Ha già vinto il suo torneo, dando spettacolo, prendendosi lo scalpo prezioso di Tsitsipas, a tratti brutalizzato da colpi di una violenza totale. Quindi il parigino scenderà in campo senza niente da perdere e tutto da guadagnare. Con i suoi 36 anni suonati e appena rientrato dopo un lunghissimo stop per problemi al piede, Monfils si sta godendo il momento e da provato showman si ritrova nella condizione ideale per essere avversario molto, molto scomodo. “Sono stanco, ovviamente, ma per ora va bene. Cercherò di recuperare per essere davvero competitivo domani. Amo questo gioco e mi impegno ogni giorno. Non so se durerà qualche settimana, qualche mese, qualche anno…”, ha dichiarato il francese dopo il suo successo di ieri contro Vukic, aggiungendo “Ho esperienza, so come giocare le partite che contano, credo di poter esser ancora un rivale difficile per tutti là fuori…”. Parole minacciose che hanno del vero.
    Geal è da sempre un personaggio divisivo, o lo ami per la sua estrosa diversità, quei colpi estemporanei che ti lasciano di sasso, o lo odi perché spesso in campo oltre a grandi giocate porta delle sceneggiate un po’ stucchevoli, passando dall’esser con un piede nella fossa a sprizzare energia da tutti i pori. Questo è l’altro fattore che Sinner dovrà assolutamente gestire: l’ambiente e gli atteggiamenti mutevoli che Monfils metterà in scena. O Jannik è talmente bravo e forte da scappare via e travolgerlo – può succedere, soprattutto se servirà molto bene fin dall’avvio e farà la voce grossa anche in risposta, imponendo il suo pressing mortale – oppure se la partita si giocherà punto su punto potrebbe diventare complicata. È noto come l’azzurro non ami i contesti troppo “caldi”, con il pubblico che sicuramente sarà molto dalla parte del vecchio agonista. Sinner non ama la bagarre, tende a subirla e deprimere il suo gioco. Tiafoe a Vienna, altro esempio evidente, o in parte anche Rune a Monte Carlo la scorsa primavera. Jannik ha maturato varie esperienze, ma i giocatori imprevedibili e che possono far diventare il match una rissa agonistica lui proprio non li ama. Stanotte il rischio che questo accada è concreto, se Monfils riuscirà a stare a contatto. Per questo sarebbe ideale evitare i rush finali, o i tiebreak. Sinner è più forte del francese in questo momento, è bene che imponga i suoi ritmi e schemi staccando e deprimendo l’avversario, senza portarselo dietro troppo a lungo.
    È corretto anche aggiungere una considerazione tecnica. Monfils sta servendo come un treno. Non ha mai perso un turno di battuta negli ultimi due match, contro Tsitsipas e Vukic. Non gli accadeva dal 2016 ed è per lui la terza volta in carriera in un M1000.

    3. Pour la troisième fois de sa carrière, @Gael_Monfils a disputé deux matchs consécutifs en Masters 1000 sans concéder son service :🇫🇷 Paris 2014 vs Sousa (1/32) & Isner (1/16)🇺🇸 Miami 2016 vs Ito (1/32) & Cuevas (1/16)🇨🇦 Toronto 2023 vs Tsitsipas (1/16) & Vukic (1/8) pic.twitter.com/JWOAg2g5nT
    — Jeu, Set et Maths (@JeuSetMaths) August 11, 2023
    Questo dato è significativo: se Gael serve così bene, può concentrare tutte le sue risorse fisiche, agonistiche e mentali in risposta. Questo per Jannik potrebbe essere un problema, vista la tendenza del nostro ad subire qualche calo nei propri turni di servizio. Come già scritto, Sinner deve partire a “manetta”, far sentire la sua freschezza mettendo in moto la sua progressione, quell’intensità mostruosa che può stroncare la resistenza di ogni rivale. Sarà certamente più fresco, anche per il non aver sudato una goccia ieri notte, quindi è bene far capire fin dai primi punti chi è oggi il top10, chi ha maggior capacità di pressione, chi è il più forte. Monfils ha grande capacità difensiva, è molto bravo nell’incasinare gli scambi e poi tirare un’improvvisa mazzata col diritto. Jannik deve pressarlo tanto sul rovescio, alternando degli scambi a grande velocità sul diritto, 2-3 colpi diagonali per poi cambiare in lungo linea e farlo correre sul rovescio, dove Geal sarebbe costretto a rischiare una giocata con poco equilibrio. I colpi d’inizio gioco saranno molto importanti: se Jannik serve con buoni numeri ed è rapido ad aggredire la risposta del francese, può comandare e giocarsela in scioltezza.
    La partita di stanotte è una partita da vincere, Jannik deve rispettare il suo ruolo di favorito e imporre il suo tennis, conquistando la semifinale. Alcaraz non ha affatto convinto contro Hurkacz, si è salvato con grande classe ma ha avuto più di un momento no. Vediamo come oggi affronterà Tommy Paul. Un nuovo capitolo di Sinner-Alcaraz è quello che tutto il mondo della racchetta aspetta, eccellente aperitivo (o dolce) da abbinare allo spettacolo senza tempo delle stelle cadenti d’agosto…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Murray elogia Alcaraz: “Amo la libertà con cui gioca. Come descriverlo? Un kamikaze!”

    Andy Murray e Carlos Alcaraz

    Dall’alto della sua esperienza e arguta visione del gioco, Andy Murray al sito ATP ha speso belle parole per il n.1 Carlos Alcaraz. Lo scozzese era stato immortalato sugli spalti del centrale di Wimbledon in occasione della finale degli ultimi Championships, rivelando poi di essersi assai divertito assistendo al grande spettacolo offerto, prendendo pure qualche nota per migliorare il suo tennis. Davvero encomiabile l’amore dello scozzese per il gioco e la voglia di fare, nonostante i problemi fisici e le 36 primavere…
    Interpellato a Toronto dal sito ufficiale del tour su Carlos, ecco come Andy si espresso, trovando anche una definizione originale per descriverne il gioco.
    “La cosa che amo di Alcaraz quando lo guardo in campo è proprio la libertà con cui gioca, parte di ciò è la giovinezza, credo. Spero solo che non la perda perché questo lo distingue da tutti e il pubblico lo percepisce. Mi piacerebbe vederlo continuare a giocare quel suo tipo di tennis attuale. I drop shot o i colpi al volo, soluzioni a volte un po’ estreme. Per questo sembra un po’ Kamikaze, è totalmente istintivo. E lo adoro“. afferma Murray.
    “Nel febbraio del 2022, quando Carlos era ancora una giovanissima promessa, parlai di lui con JC Ferrero. Gli chiesi ‘Ama il tennis? Lavora sodo?’. Il coach mi rispose assolutamente di sì, e che in campo mai aveva visto una simile applicazione e voglia di imparare. Questo è stato abbastanza per me dopo aver visto una sua partita e aver sentito il suo allenatore. A quel punto non avevo più dubbi sul fatto che avesse davanti a se una grande carriera”, conclude il due volte campione di Wimbledon.
    Murray e Alcaraz si sono affrontati in due occasioni, entrambe nel 2021: l’esperto britannico ha vinto la prima sfida, in tre set nell’edizione autunnale di Indian Wells; l’iberico si è preso la rivincita poche settimane dopo all’indoor di Vienna, una vittoria più netta in due set. Intanto Andy stanotte sarà l’avversario di Jannik Sinner negli ottavi di finale del M1000 di Toronto, ultimo match sul Centre court. Anche in questo caso, 1 a 1 i precedenti: Andy vinse nell’indoor di Stoccolma a fine 2021, mentre Jannik si è rifatto a Dubai nel 2022. LEGGI TUTTO

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    Paolo Bertolucci: ‘Carlos Alcaraz, il grande erede dei Big3″

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Potenti dichiarazioni quelle rilasciate in una chiacchierata con Jotdown da Paolo Bertolucci, che segue attentamente tutto ciò che succede nel circuito ATP come rinomato analista. Interrogato sul livello e sul futuro di Carlos Alcaraz, l’ex numero 12 del mondo non ha esitato a fare affermazioni incisive. “È il grande erede del Big3. Ho passato tutta la mia vita nel tennis e non avevo mai visto nulla di simile. Nessuno è stato così completo a 20 anni. Non penso ci sia un altro tennista che possa oscurarlo nei prossimi dieci anni”, ha affermato prima di approfondire il suo atteggiamento in campo. “Sorride sempre. Nadal soffriva molto in campo, Federer aveva una tecnica perfetta, ma non sorrideva. Carlos si diverte a giocare a tennis”, ha detto.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Medvedev a 360°: “Le palle quest’anno sono lente in ogni torneo. Il segreto di Alcaraz? Può farti il punto da ogni posizione”

    Daniil Medvedev

    Daniiel Medvedev è sbarcato a Toronto carico di grandi aspettative. Dopo il suo ottimo Wimbledon (mai era giunto in semifinale nel più storico degli Slam, con modesti risultati su erba), inizia adesso la parte di stagione a lui più congeniale, dove ha spiccato il volo nel 2019 e dove ha alzato il suo unico Slam in carriera, a US Open, interrompendo ad un passo il clamoroso sogno “Grande Slam” di Djokovic nel 2021. Lui è consapevole di dover “monetizzare” le prossime settimane con il suo miglior tennis, e per questo ha scelto come compagno di allenamenti per presentarsi al massimo all’Open del Canada proprio il n.1 Alcaraz. Ne ha parlato nella press conference pre torneo, nella quale ha spaziato anche su altri temi. A suo dire per esempio, quest’anno le palle sono lente in ogni evento, un netto peggioramento della velocità rispetto alla scorsa edizione.
    “Non so se sono solo io a percepirlo, e non credo, ma ho notato dall’inizio dell’anno che le palle sono più lente in tutti i tornei che giochiamo, e qui succede la stessa cosa” commenta il russo. “La palla diventa rapidamente grande e pesante. Non è qualcosa che mi avvantaggia, ma devi adattarti e, fortunatamente, il campo invece è veloce e quello sì penso che si adatti bene al mio stile di gioco”.
    “Sono molto felice che questa fase della stagione sia arrivata. Finalmente posso giocare su quella che è la mia superficie preferita e dove il mio tennis scorre facilmente. Inoltre, mi sento davvero bene fisicamente e su questi campi il mio corpo non soffre quanto sulla terra battuta o sull’erba. Questo non significa che devo vincere ogni partita, tutt’altro. Sono consapevole che sono gara bravi giocatori in grado di battermi, ma certo anche del livello di gioco che posso raggiungere in questo periodo dell’anno. Adoro questo torneo, ma ovviamente sento una certa pressione a sentirmi candidato alla vittoria perché il fatto di aver ottenuto ottimi risultati in questi eventi mi spinge a dover sfruttare quest’opportunità. Non conta quel che ho fatto finora, 1uesto è un nuovo inizio, tutto può cambiare velocemente e devo essere pronto ad affrontare ogni situazione”.
    Ecco il suo pensiero su Alcaraz: “È stato molto interessante potermi allenare con lui, spero che potremo farlo anche più avanti, vorrebbe dire che sono ancora in corsa nel torneo! Cosa mi impressiona del suo gioco? La potenza dei suoi colpi, senza dubbio. Ogni volta che tira una palla, può essere un vincente. Sono abituato a difendere e neutralizzare gli attacchi dei miei avversari, rimettere loro una palla molto incisiva, inchiodarli in un lungo scambio per poi cambiare passo. Ma lui è diverso, può colpire un vincente da qualsiasi posizione e questo è il suo segreto, quel che lo distingue. Sono convinto che se facessimo il test per misurare l’uno il colpo più potente dell’altro, il suo sarebbe di circa 25 km/h più veloce del mio”.
    Carlos e Daniil sono le prime due teste di serie del torneo canadese, quindi un loro scontro potrebbe avvenire solo in finale. Sarebbe una finale da sogno, ma i potenziali avversari sono molti. E agguerriti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO