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Quanto rischia Sinner contro “LaMonf”?

Dopo la splendida partita notturna tra Alcaraz e Hurkacz, è stato un dispiacere veder entrare sul Centrale di Toronto un Andy Murray in tuta per annunciare il suo forfait, problema addominale. Visto l’indomabile spirito combattivo dello scozzese e il suo sguardo torvo al momento dell’annuncio in campo, deve essere un problema abbastanza serio. Un vero peccato, perché la partita tra lui e Sinner prometteva spettacolo e sarebbe stato un buon test per l’azzurro, ma in fondo, ha risparmiato energie. La notte canadese si è chiusa così, senza l’incontro di ottavi di Jannik che, senza fatica, si ritrova nei quarti del 1000 nordamericano, suo ottavo in carriera in tornei di questa categoria (4-3 il bilancio). Tra lui e una nuova semifinale in America, probabilmente contro Alcaraz, c’è Gael Monfils, prossimo avversario. Quanto il funambolico francese può impensierire Jannik? Sulla carta l’altoatesino è piuttosto favorito, per classifica, per storia recente della loro attività, per la buona forma mostrata dall’italiano nel derby contro Berrettini. I confronti diretti recitano 3-1 a favore di Sinner, con l’unico successo del francese datato 2019, ottavi nell’indoor di Vienna; quindi due vittorie per Jannik, quella molto sofferta a US Open 2021 (cinque set ricchi di alti e bassi) e poi la finale a Sofia sempre targata 2021. Sinner è certamente favorito, ma quella di stanotte sarà una partita da prendere assolutamente con il dovuto rispetto, anzi, con le molle…

Intanto non va mai sottovalutato l’aspetto “underdog”: Gael non ha assolutamente niente da perdere. Ha già vinto il suo torneo, dando spettacolo, prendendosi lo scalpo prezioso di Tsitsipas, a tratti brutalizzato da colpi di una violenza totale. Quindi il parigino scenderà in campo senza niente da perdere e tutto da guadagnare. Con i suoi 36 anni suonati e appena rientrato dopo un lunghissimo stop per problemi al piede, Monfils si sta godendo il momento e da provato showman si ritrova nella condizione ideale per essere avversario molto, molto scomodo. “Sono stanco, ovviamente, ma per ora va bene. Cercherò di recuperare per essere davvero competitivo domani. Amo questo gioco e mi impegno ogni giorno. Non so se durerà qualche settimana, qualche mese, qualche anno…”, ha dichiarato il francese dopo il suo successo di ieri contro Vukic, aggiungendo “Ho esperienza, so come giocare le partite che contano, credo di poter esser ancora un rivale difficile per tutti là fuori…”. Parole minacciose che hanno del vero.

Geal è da sempre un personaggio divisivo, o lo ami per la sua estrosa diversità, quei colpi estemporanei che ti lasciano di sasso, o lo odi perché spesso in campo oltre a grandi giocate porta delle sceneggiate un po’ stucchevoli, passando dall’esser con un piede nella fossa a sprizzare energia da tutti i pori. Questo è l’altro fattore che Sinner dovrà assolutamente gestire: l’ambiente e gli atteggiamenti mutevoli che Monfils metterà in scena. O Jannik è talmente bravo e forte da scappare via e travolgerlo – può succedere, soprattutto se servirà molto bene fin dall’avvio e farà la voce grossa anche in risposta, imponendo il suo pressing mortale – oppure se la partita si giocherà punto su punto potrebbe diventare complicata. È noto come l’azzurro non ami i contesti troppo “caldi”, con il pubblico che sicuramente sarà molto dalla parte del vecchio agonista. Sinner non ama la bagarre, tende a subirla e deprimere il suo gioco. Tiafoe a Vienna, altro esempio evidente, o in parte anche Rune a Monte Carlo la scorsa primavera. Jannik ha maturato varie esperienze, ma i giocatori imprevedibili e che possono far diventare il match una rissa agonistica lui proprio non li ama. Stanotte il rischio che questo accada è concreto, se Monfils riuscirà a stare a contatto. Per questo sarebbe ideale evitare i rush finali, o i tiebreak. Sinner è più forte del francese in questo momento, è bene che imponga i suoi ritmi e schemi staccando e deprimendo l’avversario, senza portarselo dietro troppo a lungo.

È corretto anche aggiungere una considerazione tecnica. Monfils sta servendo come un treno. Non ha mai perso un turno di battuta negli ultimi due match, contro Tsitsipas e Vukic. Non gli accadeva dal 2016 ed è per lui la terza volta in carriera in un M1000.

Questo dato è significativo: se Gael serve così bene, può concentrare tutte le sue risorse fisiche, agonistiche e mentali in risposta. Questo per Jannik potrebbe essere un problema, vista la tendenza del nostro ad subire qualche calo nei propri turni di servizio. Come già scritto, Sinner deve partire a “manetta”, far sentire la sua freschezza mettendo in moto la sua progressione, quell’intensità mostruosa che può stroncare la resistenza di ogni rivale. Sarà certamente più fresco, anche per il non aver sudato una goccia ieri notte, quindi è bene far capire fin dai primi punti chi è oggi il top10, chi ha maggior capacità di pressione, chi è il più forte. Monfils ha grande capacità difensiva, è molto bravo nell’incasinare gli scambi e poi tirare un’improvvisa mazzata col diritto. Jannik deve pressarlo tanto sul rovescio, alternando degli scambi a grande velocità sul diritto, 2-3 colpi diagonali per poi cambiare in lungo linea e farlo correre sul rovescio, dove Geal sarebbe costretto a rischiare una giocata con poco equilibrio. I colpi d’inizio gioco saranno molto importanti: se Jannik serve con buoni numeri ed è rapido ad aggredire la risposta del francese, può comandare e giocarsela in scioltezza.

La partita di stanotte è una partita da vincere, Jannik deve rispettare il suo ruolo di favorito e imporre il suo tennis, conquistando la semifinale. Alcaraz non ha affatto convinto contro Hurkacz, si è salvato con grande classe ma ha avuto più di un momento no. Vediamo come oggi affronterà Tommy Paul. Un nuovo capitolo di Sinner-Alcaraz è quello che tutto il mondo della racchetta aspetta, eccellente aperitivo (o dolce) da abbinare allo spettacolo senza tempo delle stelle cadenti d’agosto…

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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