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    Fipav, Cattaneo scrive a Spadafora su vincolo e lavoro sportivo

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Di Redazione
    A pochi giorni dall’approvazione dei cinque decreti che costituiscono la riforma dello sport, il presidente federale Bruno Cattaneo scrive nuovamente al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, offrendo la sua disponibilità per un confronto in particolare su due delle tematiche più “calde”: l’abolizione del vincolo sportivo e la nuova regolamentazione del lavoro sportivo.
    “L’abolizione del vincolo – scrive Cattaneo – metterebbe a rischio l’attività di migliaia di società, soprattutto quelle che fanno prevalentemente attività giovanile e che quotidianamente operano con impegno e passione sull’intero territorio nazionale. Il vincolo, infatti, rappresenta l’unica forma di tutela per il lavoro svolto dalle nostre affiliate, che abbiamo il dovere di proteggere e sostenere. (…) Le nostre migliaia di società, i nostri rappresentanti sul territorio ci chiedono a gran voce di portare alla Sua attenzione le grandi difficoltà che potrebbero incontrare nel caso in cui si andasse in questa direzione. Gli sport non professionistici come il nostro devono necessariamente far sì che una società che investe sui giovani possa avere delle garanzie e tutele, soprattutto in un momento storico come questo“.
    Anche sulla riforma del lavoro sportivo il numero uno della Federazione Italiana Pallavolo manifesta le sue perplessità: “Una scelta di questo tipo si tradurrebbe in un aggravio di tipo gestionale ed economico per le nostre società, che si troverebbero ad affrontare ulteriori problematiche rispetto a quelle che già hanno. Una tale decisione imporrebbe ai nostri tesserati di adottare delle strutture che non sarebbero in grado di sostenere, non certo per incapacità gestionale, ma perché prevederebbero dei costi assolutamente insostenibili per la quasi totalità di essi“.
    “Comprendo perfettamente – prosegue Cattaneo – e apprezzo molto lo sforzo che sta compiendo in questa fase (…), ma sarà d’accordo con me quando affermo che sarà necessario lavorare anche sui concetti di professionismo e dilettantismo. Da una parte, infatti, probabilmente – e uso un eufemismo – la legge 23 marzo 1981, n.91, è ormai obsoleta e inadeguata; dall’altra è ormai necessaria un’approfondita revisione del dilettantismo che comprenda anche l’emanazione di una legge a riguardo“.
    “Il mondo sportivo, così come la società civile nella quale viviamo – è la conclusione del presidente federale – è in continua evoluzione ed è nostro dovere fare di tutto per far sì che coloro che dedicano la loro vita a una qualsiasi disciplina possano farlo nel miglior modo possibile, contribuendo al progresso dell’intero sistema nazionale“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Pallavolo Unita per il Futuro incontra i vertici della Fipav

    Foto Pallavolo Unita per il Futuro

    Di Redazione
    Più di 80 società italiane riunite in un meeting online con i vertici della Federazione Italiana Pallavolo: questo il risultato, già di per sé storico, ottenuto dal gruppo Pallavolo Unita per il Futuro, costituitosi negli scorsi mesi in seguito alla presentazione della proposta di riforma del settore giovanile. Ieri sera i club hanno incontrato il presidente federale Bruno Cattaneo e il vicepresidente Giuseppe Manfredi, esprimendo preoccupazione per la situazione legata all’emergenza sanitaria e le sue conseguenze economiche, ma non solo.
    Molti i temi su cui si è sviluppata la discussione: dai protocolli Fipav e dalle altre problematiche di carattere sanitario (è stata chiesta l’istituzione di un call center federale per rispondere alle domande delle società) al futuro dei campionati nazionali, a cominciare dalla Serie B, che si confronta con un concreto rischio di slittamento dell’avvio della stagione. Tra le altre richieste rivolte dai club alla Fipav ci sono quelle di un sostegno economico per facilitare l’accesso a tamponi e test sierologici e dell’apertura di un tavolo con il Governo sul tema delle disponibilità delle palestre. Da valutare ora quale sara l’impatto concreto del confronto, che Pallavolo Unita per il Futuro vorrebbe trasformare in un appuntamento regolare. LEGGI TUTTO

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    100 giorni di AIP: “Possiamo fare qualcosa di grande”. Ma Cattaneo non risponde…

    Di Redazione
    Con una conferenza stampa online a cui hanno partecipato quasi al completo i soci fondatori (c’era anche Indre Sorokaite in collegamento dal Giappone), l’AIP ha celebrato i 100 giorni dalla sua fondazione, avvenuta a Roma lo scorso 26 giugno. Un modo per fare il punto sull’attività dell’associazione che rappresenta i giocatori di pallavolo e che da luglio a oggi ha raccolto oltre 400 iscritti, confrontandosi con la maggior parte delle istituzioni e ottenendo anche risultati importanti come la modifica del protocollo federale per eliminare l’assunzione di responsabilità a carico degli atleti.
    “Il 26 giugno è stata una giornata indimenticabile – ha detto il presidente Giorgio De Togni – perché siamo riusciti a dare vita al nostro progetto, con la speranza che le generazioni future di giocatori e giocatrici riescano a portarlo avanti con la stessa nostra sensibilità, e che continuino a trasmettere l’importanza di essere uniti e rappresentativi“. De Togni ha poi ricordato molti degli incontri a cui l’associazione ha partecipato in questi mesi, con Lega Pallavolo Serie A maschile e femminile, Coni, AMIV (l’associazione dei medici del volley), Francesca Piccinini e Franco Bertoli come rappresentanti Fipav degli atleti, per finire con il meeting più importante: quello con il ministro Vincenzo Spadafora, ottenuto grazie alla sinergia con le associazioni di categoria di calcio, basket, rugby e ciclismo.
    A questa lista di confronti ne manca solo uno: quello con il presidente federale Bruno Cattaneo che, sottolinea De Togni, “non ha mai risposto alle nostre richieste. Faremo di tutto per poterlo incontrare, è assurdo che riusciamo a incontrare un ministro e non il nostro presidente. Noi siamo stati accolti positivamente da tutti, siamo disponibili ad aprire tavoli di collaborazione e anzi stiamo facendo un po’ da collante tra tutte le entità che fanno parte del sistema, dando una mano a trovare delle soluzioni dove possiamo. Non siamo ancora riconosciuti ufficialmente, ma stiamo lavorando come se lo fossimo“.
    Il Segretario generale Federico Centomo ha ripercorso il processo costitutivo dell’associazione, “durato oltre 100 ore in una sessantina di call, a partire da aprile. L’AIP nasce in un momento di emergenza, ma non nasce per l’emergenza: c’era già un’esigenza generale di confronto, partito dalla Serie A3 per poi arrivare alle categorie superiori“. E i ringraziamenti vanno anche a giocatori che hanno contribuito silenziosamente, come Simone Tiberti, Daniele Sottile, Valentina Arrighetti e Gaia Moretto.
    A Marco Falaschi, uno dei vicepresidenti dell’associazione, il compito di fare il punto sui numeri: “Oltre il 75% dei giocatori italiani di Superlega sono iscritti, ma vogliamo fare ancora di più. In A2 maschile siamo al 50%, in A1 femminile al 40%, in A2 femminile e A3 maschile intorno al 20%: ci vorrà un po’ di tempo per raggiungere tutti, e noi vogliamo stare qua il più a lungo possibile. Abbiamo anche un centinaio di iscritti al di fuori di queste categorie, dalle Under agli ex giocatori, e anche diversi stranieri si sono tesserati“.
    A un’altra vicepresidente, Alessia Lanzini, spetta la riflessione sulle criticità affrontate in questi primi mesi di attività: “Abbiamo avuto un iniziale dissidio con i procuratori, ma attraverso diversi incontri hanno capito che insieme possiamo fare il bene del movimento. Abbiamo riscontrato anche il disinteresse di alcuni atleti e su questo dobbiamo lavorare: ci auguriamo che anche dal mondo della Serie B in giù arrivi una risposta. Stiamo cercando di lavorare su tematiche a tutto tondo, come dual career, post career, assicurazioni“.
    Particolarmente sentito l’intervento di Cristina Chirichella, fin dagli inizi al fianco dell’associazione: “Grazie per tutto quello che fate, so quanto sia importante questa realtà e l’abbiamo assaporato in prima persona con la modifica all’Allegato 3 del protocollo. In quell’occasione avervi vicino è stato davvero rassicurante. Siamo solo agli inizi, ma l’AIP può diventare qualcosa che ci darà tantissimo aiuto in futuro: dobbiamo continuare a iscriverci, perché più siamo e più la nostra voce sarà ascoltata“.
    E la voce dell’AIP si è fatta sentire su molti temi, tra cui quello – spinoso e d’attualità – del tesseramento di Michele Baranowicz: “Ci sentiamo di dire – spiega l’avvocato Luca Giorgio, tesoriere dell’associazione – che il regolamento federale preveda passaggi troppo stringenti, che non si adattano alle casistiche concrete. Un’applicazione così rigida genera conflitti che sarebbero da evitare per il bene di tutti. Speriamo che le parti si mettano d’accordo al più presto“. E dal presidente De Togni arriva la notizia che la regola potrebbe essere riformulata nel corso dell’assemblea elettiva Fipav di Rimini.
    L’associazione non si sottrae alla discussione neppure sulla sospensione dei campionati: “Crediamo che tutto lo sport, sia di alto livello sia di base, debba continuare – dice l’avvocato Federico Masi, anche lui vicepresidente – e su questo sosteniamo il ministro Spadafora. AIP nasce per essere collaborativa e faremo qualsiasi cosa possa essere di supporto alla Federazione per non fermare le attività sportive“. E parlando dei progetti futuri, Masi aggiunge: “Non vogliamo fare solo attività sindacale, ma vogliamo costruire un’idea nuova, una nuova attenzione per l’idea di atleta“.
    Sotto esame anche i protocolli Fipav, dopo i numerosi casi di positività al Covid-19 registrati negli ultimi giorni: “Riteniamo che la Federazione stia facendo tutto quanto in suo potere per difendere gli atleti, sappiamo che il rischio zero non esiste. Molto dipende anche dalle società e dagli atleti: anche il protocollo perfetto può non funzionare se non c’è la collaborazione di tutti. Ed è capitato che segnalassimo alla Lega maschile e femminile situazioni in cui il protocollo non veniva rispettato alla lettera“.
    Presenti alla riunione anche molti giocatori di Superlega e A1 femminile: tra gli altri Alessia Gennari, Marco Falaschi, Enrica Merlo, Simone Anzani, Isabella Di Iulio, Domenico Cavaccini, Silvia Fondriest e Oreste Cavuto. LEGGI TUTTO

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    Al Fantini Club si parla del futuro con Cattaneo, Righi, Cisolla e Fenili

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    Sarà un appuntamento di particolare interesse quello organizzato per questa sera, martedì 21 luglio, dal Fantini Club di Cervia, storica “casa” del Beach Volley italiano. Nell’ambito di un ciclo di eventi online iniziati già durante il lockdown, oggi alle 21 sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook ufficiale, sul canale YouTube e sul sito fantiniclub.com l’incontro “Pallavolo e Beach Volley 3.0“.
    Nell’occasione si discuterà del futuro delle due discipline con quattro ospiti d’eccezione: il presidente della Fipav Bruno Cattaneo, il numero uno della Lega Pallavolo Serie A Massimo Righi, l’ex schiacciatore azzurro Alberto Cisolla (oggi a Brescia in A2) e il beacher 4 volte campione d’Italia Riccardo Fenili. Un’occasione per riflettere sulle prospettive del nostro sport in un momento caratterizzato da grande incertezza per le conseguenze della pandemia di coronavirus. A moderare l’incontro sarà, come sempre, il giornalista Lorenzo Dallari.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La Fipav chiude le porte alle società. Bocciate le proposte per la ripresa

    Di Redazione
    A quasi un mese dalla lettera inviata alla Fipav da oltre 200 società italiane, contenente proposte e suggerimenti per la “Fase 2” del volley dopo lo stop imposto dalla pandemia di coronavirus, è finalmente arrivata ai firmatari la risposta della Federazione Italiana Pallavolo. Ma si tratta di una vera e propria doccia fredda: il presidente Bruno Cattaneo liquida la questione in tre paginette (neppure su carta intestata), bocciando seccamente tutte le iniziative dei club e rinviando ogni discussione sui temi della ripresa alla conferenza stampa congiunta con FIP e FIGH, poi tenutasi online.
    Archiviata, dunque, la richiesta di un sostegno economico ai nuovi progetti scolastici: “La scelta della Federazione in ambito promozionale – scrive Cattaneo – è stata da sempre, e lo è fino a oggi, quella di affiancare le proposte di società con materiale di promozione (palloni, kit, gadget), con l’offerta formativa gratuita per insegnanti, gli eventi promozionali sul territorio… Un mix di iniziative e supporti che prevedono un importante investimento economico federale“. Nulla da fare neppure per le iniziative di marketing con gli atleti della nazionale: “Purtroppo ne possiamo disporre solo durante le convocazioni e con alcune limitazioni. Abbiamo cercato di rimediare organizzando le partite amichevoli delle nostre nazionali in località diverse“.
    Sul fronte economico appare chiarissimo che le società non devono aspettarsi nuovi contributi: “Abbiamo deliberato aiuti per quasi cinque milioni di euro. Ricordo che mai, prima dell’avvento di questo Consiglio Federale, erano stati erogati contributi, a fondo perduto, alle società di pallavolo. Inoltre abbiamo cercato di ‘aiutare’ le società riducendo la quantità di squadre dei vari gironi di Serie B con il conseguente risparmio di almeno 4 giornate di gara; sicuramente ne beneficeranno anche le spese di trasferta“.
    Nemmeno per la riduzione delle tasse gara si trova uno spazio: “Non abbiamo ulteriori risorse, se si vogliono mantenere gli stessi livelli di qualità della classe arbitrale. Se si confrontano con quelle di uno sport a noi vicino, ci si rende immediatamente conto di come le nostre siano più basse“. Uno spiraglio, anche se molto vago, si apre soltanto sul tema della riforma delle Scuole Federali di Pallavolo: “Su questo progetto la Federazione farà nel prossimo futuro una riflessione approfondita, per integrarlo e rilanciarlo dentro Volley S3“. Un po’ poco, così come sbrigative appaiono le conclusioni su tutti i temi affrontati dalla lettera.
    Insomma, la Fipav ritiene di aver già fatto abbastanza per sostenere le società nel momento più difficile della storia dello sport italiano e delega qualsiasi altro intervento alle autorità governative: sarà sufficiente? Almeno i 200 e più presidenti che hanno firmato il documento hanno sicuramente qualche dubbio al riguardo, e una volta ricevuta la lettera (lo scorso 3 luglio) hanno subito richiesto un incontro a Cattaneo e al vicepresidente Manfredi per confrontarsi e chiarire meglio la propria posizione.
    Risultato? A oggi, dalla Fipav non è arrivata nessuna ulteriore risposta. Eppure, probabilmente, le richieste di una parte consistente del movimento nazionale avrebbero meritato maggiore rispetto e considerazione, soprattutto alla luce della frase con cui il presidente federale aveva concluso la sua missiva: “Se vorrai, anche in futuro, farmi pervenire tue osservazioni sul nostro mondo, le leggerò con interesse“. LEGGI TUTTO