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    Egonu top scorer, Aleksic insuperabile, Antropova da record e Castillo pigliatutto

    È terminata con un turbinio di emozioni e il Grande Slam della Prosecco Doc Imoco Conegliano la stagione dei club di Serie A1 Tigotà. Un’annata che, in termini statistici, ha confermato il dominio di alcune delle stelle del massimo campionato italiano ma che ha anche fatto scoprire diversi nuovi talenti già pronti a prendersi la scena.

    In Regular Season, lo scettro di top scorer è ricaduto nelle salde mani di Paola Egonu, tornata dalla Turchia grazie all’Allianz Vero Volley Milano: 545 i punti dell’opposta azzurra, MVP of the Month del mese di dicembre. Dietro di lei, la sua principale avversaria per la titolarità nella lunga estate delle Nazionali, Ekaterina Antropova, con 498 punti a referto e in grado, in Semifinale Playoff, di eliminare insieme alle compagne della Savino Del Bene Scandicci proprio la formazione meneghina dalla corsa al tricolore. A chiudere il podio, una delle più belle sorprese della stagione, l’opposta dell’Aeroitalia SMI Roma Erblira Bici, 491 punti e un premio di MOTM a febbraio. Menzione speciale per l’MVP della Finale Scudetto, Isabelle Haak: sebbene sia terminata sesta nella classifica delle marcatrici (439 punti), in Regular Season l’opposta svedese della Prosecco Doc Imoco Conegliano ha mantenuto una percentuale di attacchi vincenti spaventosa del 51,58%, che sale addirittura al 53,53% considerando anche i Playoff. 

    foto Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia

    Tre “sorprese”, se così possono definirsi, in cima alla classifica delle migliori muratrici del campionato. In cima alla graduatoria, con 89 muri, la centrale della Megabox Ond. Savio Vallefoglia Maja Aleksic, devastante nel fondamentale in stagione con l’exploit tra la seconda e la quarta giornata di ritorno, con 26 blocks vincenti in tre partite. Alle sue spalle, con 82 muri, la nuova bisontina ed ex Volley Bergamo 1991 Bozana Butigan, in continua ascesa negli ultimi anni, mentre staccata di dodici lunghezze, a quota 70, si prende la medaglia di bronzo la francese della Honda Olivero S.Bernardo Cuneo Amandha Sylves, che nonostante la retrocessione ha saputo distinguersi a rete. 

    foto LVF

    Semplicemente senza rivali al servizio, non solo in questa annata ma addirittura dalla stagione 2000-01, cioè da quando vengono raccolte le statistiche di Lega, Ekaterina Antropova: 60 ace per l’opposta classe 2003, che ha frantumato il record precedente di Micha Hancock, con 52 ace nella stagione 2020-21. A sottolineare l’efficacia del suo attacco dai nove metri, la distanza con le inseguitrici: ben venti servizi vincenti in più della seconda in classifica, Paola Egonu con 40, e ventisei in più della terza, Marina Lubian della Prosecco Doc Imoco Conegliano con 34. 

    foto LVF

    Ampia anche la distanza tra la regina delle ricezioni (secondo la statistica della percentuale di palloni perfetti consegnati all’alzatore) e le sue contendenti. Prima in classifica una sontuosa Brenda Castillo, pilastro dell’Allianz Vero Volley Milano, che ha chiuso con il 48,78% di percentuale di perfette e un MOTM a novembre: praticamente un pallone ogni due ricevuti. Staccata al secondo posto, la sempreverde Monica De Gennaro della Prosecco Doc Imoco Conegliano, anche lei con un MVP del mese a gennaio: 43,88%. Non un libero al terzo posto, ma una delle migliori schiacciatrici del campionato, all’ultima stagione con la maglia delle pantere prima del ritorno in America: Kelsey Robinson-Cook, con il 41,3%. 

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Top & Flop della regular season: Robinson dominante, Giulia Gennari non convince

    Domenica è calato il sipario sulla regular season della Serie A1 femminile 2023-2024. Prima di tuffarci con le magnifiche otto nei Play Off Scudetto, è doveroso dare un’ultima occhiata a quanto successo da ottobre a marzo: abbiamo selezionato 8 giocatrici “top”, che hanno mantenuto elevati standard di rendimento per tutta la stagione, e 8 “flop” che invece, per un motivo o per l’altro, hanno deluso le aspettative.

    TOP

    Foto Imoco Volley

    Joanna Wolosz (Prosecco Doc Imoco Conegliano). Una squadra di pallavolo è un’armoniosa orchestra. Sei persone che devono muoversi all’unisono, con i tempi giusti, sapendo cosa farà il compagno, immaginando dove sarà il pallone tra un attimo. O perlomeno, nelle squadre normali funziona così; poi ci sono quelle di Wolosz. In cui tutto passa tra le sue mani, e in cui tutte le giocatrici si muovono agli ordini delle sue invenzioni, delle sue magie e delle sue pennellate. Sicuramente, poter contare su una ricezione sempre affidabile, su uscite di palla alta solidissime e su centrali spietate in attacco è il sogno di ogni regista, ma se Conegliano gira come un orologio perfetto lo si deve soprattutto all’abilità del fenomeno polacco di trattare il pallone con qualità sopraffina ed esercitare sulle partite un dominio non solo tecnico ma anche mentale e psicologico: è questo che la rende unica.

    Foto Rubin/LVF

    Paola Egonu (Allianz Vero Volley Milano). Per sostenere la sua candidatura tra le migliori giocatrici della regular season si potrebbe iniziare a snocciolare una serie di statistiche in cui è nell’élite del campionato (prendete numeri crudi, percentuali relative ai fondamentali e la trovate sempre vicino se non direttamente in vetta: 545 punti, 40 ace, 55 muri e il 46,5% di positività e il 31,4% di efficienza in attacco). Tuttavia, mai come in questo caso specifico una delle più celebri citazioni del disilluso dinamitardo James Coburn nel film western “Giù la testa” può tornare utile per descrivere il braccio sovraumano di Egonu, la vera arma letale di una Vero Volley che talvolta deve fare i conti con la discontinuità dei suoi posti 4: “Quando ho cominciato a usare la dinamite, allora credevo anch’io in tante cose: in tutte. E ho finito per credere solo nella dinamite”. Nei frangenti decisivi, quando Milano ha bisogno di alzare i giri del motore o portare a casa qualche punto importante, Alessia Orro non ha dubbi su chi chiamare all’esecuzione: e la palla va giù emettendo un suono fortissimo.

    Foto LVF

    Vita Akimova (Igor Gorgonzola Novara). Vedendo il suo impatto con il campionato italiano, ci viene in mente una scena del film “A Futile and Stupid Gesture”, incentrato sulla vita del fondatore della rivista comica National Lampoon, in cui uno degli autori sta incautamente tenendo in mano una bomba spedita in redazione per rappresaglia. Mentre i colleghi cercano di convincerlo a posarla a terra e lasciare che gli artificieri la disinneschino, uno di questi, Brian McConnachie, commenta dicendo: “Sapevo che sarei morto per dell’esplosivo inviato in un ufficio, ma non così”. Questo per dire che sì, sapevamo che l’opposta russa di Novara fosse forte, avendo dalla sua un talento e un potenziale in grado di far immaginare grandi cose, ma non immaginavamo che potesse essere così forte. Troppo presto, dite? Da una goccia d’acqua stiamo tirando fuori un oceano? Forse. Ma i numeri dicono che Akimova può permettersi di sognare in grande: chiude la regular season con 453 punti, il 44,7% di positività e il 27,4% di efficienza in fase offensiva, 29 ace e 31 muri, e soprattutto non fa cadere nessun tifoso azzurro nell’abisso della nostalgia dopo l’addio di Ebrar Karakurt.

    Foto LVF

    Sara Bonifacio (Igor Gorgonzola Novara). Tra le tante declinazioni con le quali è possibile valutare il lavoro di un allenatore, una delle più rimarchevoli risiede nella capacità di portare alla fioritura (oppure alla miglior versione, in base alla fase di carriera) le qualità di una giocatrice, in una sorta di maieutica utile a consentire a quest’ultima di partorire doti inesplorate, seppur dentro la propria essenza. Lorenzo Bernardi sta avendo un effetto del genere su Sara. Dopo tre stagioni in cui non aveva visto il campo con continuità, la centrale piemontese era accompagnata da un dubbio sempre più affilato che l’ottimo rendimento dell’esperienza in prestito alla Uyba non potesse essere confermato a Novara, una piazza in cui le pressioni aumentano e il tempo si comporta come una tenaglia. Qualche volta, però, la fiducia di un coach può fare la differenza e la grande opportunità può arrivare anche al rientro da uno sfortunato infortunio alla mano. Basta farsi trovare pronte, come insegna Bonifacio, che partita dopo partita diventa sempre più importante per la Igor grazie alla presenza a muro (30 block in 52 set giocati), alla velocità del suo braccio e alla capacità di girare la sfera evadendo quasi sempre dal controllo delle braccia avversarie (in totale 136 punti con il 56,6% di positività e il 51,2% di efficienza in primo tempo). Tutte caratteristiche che le permettono di tornare a sognare un prosieguo di carriera luccicante, e chissà, magari anche una chiamata per le Olimpiadi di Parigi.

    Foto Megabox Volley

    Maja Aleksic (Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia). È innegabile che, se delle eccellenti statistiche individuali non sono accompagnati da grandi risultati della propria squadra, quelle cifre perdono buona parte del loro valore. Alcune volte, però, è difficile far passare inosservate certe strisce di prestazioni o delle singole performance, perché il cosiddetto “losing effort” non può sminuire totalmente quanto realizzato dall’atleta in questione. A proposito di ciò, Aleksic è probabilmente uno dei massimi esempi nel campionato 2023-2024: a suon di punti (260), muri (89 block, nessuno meglio di lei) e buone percentuali in attacco (47,2% di positività in primo tempo) la centrale serba dimostra di essere un elemento imprescindibile per una Megabox che riesce a staccare il pass per i Play Off nonostante molti alti e bassi durante la stagione.

    Foto Rubin/LVF

    Kelsey Robinson Cook (Prosecco Doc Imoco Conegliano). Ci abbiamo pensato e ripensato: non c’è un termine più adatto di “dominante”. Facciamo così, anzi, vi sfidiamo a trovare un aggettivo più calzante che racchiuda tutte le sue caratteristiche. Non c’è, a nostro avviso, semplicemente perché “dominante” comprende tutte le qualità della schiacciatrice di Conegliano, ponendole ad un livello di superiorità che il semplice termine “completa”, per usare un altro aggettivo che pure calzerebbe a pennello per descrivere la statunitense, non è in grado di fare. Cook conferma per l’ennesima volta in carriera di saper fare tutto e di essere in grado di farlo con un’efficacia con pochi eguali, sicuramente per quel che riguarda il nostro campionato, ma anche esportando il discorso a livello mondiale non cambierebbe di molto l’assunto. D’altronde le statistiche parlano chiaro: 219 punti con il 45,6% di positività in attacco, il 41,5% di ricezione perfetta, 18 ace e 15 muri vincenti in 68 set giocati.

    foto LVF

    Avery Skinner (Reale Mutua Fenera Chieri ’76). In base a quali criteri diciamo che qualcosa è un “ottimo acquisto”? È una mera questione di costo/rendimento oppure ha più a che fare con un valore emotivo? L’acquisto migliore della vostra vita potrebbe essere stato una casa, ma anche un’automobile, un biglietto aereo, un vestito. Non lo definiamo solo con una valutazione economica, ma anche con l’esaltazione, l’affetto, l’andare oltre le aspettative. Per i tifosi di Chieri la schiacciatrice statunitense – arrivata la scorsa estate dalla Francia – è tutto questo: un appiglio nei momenti più complicati di inizio campionato (3 sconfitte nelle prime 4 gare) e una promessa di felicità nel prosieguo della stagione quando le cose vanno decisamente meglio. Se poi prendiamo in considerazione i numeri (326 punti con il 42,0% di positività e il 28,3% di efficienza in fase offensiva, 17 ace e 21 muri), beh, non c’è da meravigliarsi che Skinner venga considerata unanimemente una delle grandi rivelazioni di questa Serie A1.

    foto LVF

    Brenda Castillo (Allianz Vero Volley Milano). La ricerca delle giocatrici per la costruzione di una squadra dipende da una quantità infinita di fattori, tra cui le statistiche individuali rappresentano solamente uno dei numerosi pezzi di un mosaico che la dirigenza prima e l’allenatore poi dovranno incastrare perfettamente. L’energia, la dedizione in allenamento, l’attitudine, la capacità di leggere il gioco, la corrispondenza delle proprie caratteristiche con quelle delle compagne, il posizionamento e tanti altri aspetti che non finiscono a referto sono qualità che non possono essere trascritte su una tabella Excel ma che per esempio rendono un libero imprescindibile tanto quanto una bomber letale, una centrale fenomenale a muro o una palleggiatrice di livello assoluto. Ecco, Castillo più di tutte possiede queste caratteristiche: il collante perfetto che garantisce equilibrio e solidità a Milano (48,8% di ricezione perfetta, solo 16 errori nel primo tocco e un numero incredibile di difese e salvataggi apparentemente impossibili).

    FLOP

    Foto LVF

    Giulia Gennari (Volley Bergamo 1991). “Il secondo album è sempre il più difficile”, cantava un po’ di tempo fa Caparezza. A giudicare dalla stagione di Gennari, non ha tutti i torti. Infatti, dopo un campionato più che convincente lo scorso anno, la palleggiatrice si perde nel mare di errori commessi dalla società orobica in sede di mercato (a partire dalla scelta del successore di Stefano Micoli). Il suo compito appare difficile fin dalle prime partite, dato che capisce in fretta di non avere più un punto di riferimento in attacco come Khalia Lanier. Prova a velocizzare il gioco, ma spesso e volentieri risulta imprecisa e serve palloni difficili da gestire per le “bocche da fuoco”. Con le centrali va addirittura peggio: in controtendenza al 2022-2023, nessuna di loro riesce mai a creare grattacapi alle avversarie. Nonostante la salvezza raggiunta in extremis, la giocatrice romana è una delle grandi delusioni della stagione e probabilmente il simbolo dell’annata sotto le attese di Bergamo.

    Foto Il Bisonte Volley

    Giorgia Frosini (Uyba Volley Busto Arsizio). Deludere le aspettative a 21 anni porta con sé tutto un codazzo di attenuanti, e non ha mai il suono perentorio di una bocciatura definitiva: c’è un sacco di tempo per recuperare. Se però a guardarsi indietro ci viene da sollevare un piccolo sospiro di rimpianto, ecco significa che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Infatti, quando la giovane opposta è stata annunciata dalla Uyba la scorsa estate, in molti si aspettavano la sua esplosione definitiva dopo una discreta stagione di apprendistato a Bergamo. Tuttavia, Frosini incontra tante difficoltà ad imporsi, passando più tempo in panchina che in campo: alla luce di un impatto troppo timido e di un bottino abbastanza magro (160 punti, 5 ace e 12 errori in battuta, 28 muri e il 12,2% di efficienza in attacco), non possiamo non metterla nella lista dei flop, con la speranza che in futuro e nel giusto contesto possa diventare quel terminale offensivo in grado di prendere per mano la squadra che speravano a Busto Arsizio.

    Lauren Stivrins (Il Bisonte Firenze). Nella hit parade dei flop di questa regular season, la centrale statunitense è scelta obbligata, anche perché in origine era considerata uno dei colpi di mercato più interessanti de Il Bisonte: nonostante che un grave infortunio al ginocchio avesse rimandato di un anno l’approdo in Italia, era difficile non avere delle aspettative elevate sul suo conto. Inoltre, il passaggio da una delle migliori fucine di talento degli USA (quella di Nebraska, la stessa di Jordan Larson, Kelsey Cook, Justine Wong-Orantes, per capirci) a una squadra giovane e ambiziosa come quella di Carlo Parisi sembrava legittimarle ancora di più, specie avendo in mente il suo rendimento in NCAA e nella lega di Athletes Unlimited. Tuttavia, con l’inizio del campionato arrivano i primi dubbi e Alessia Mazzaro comincia presto ad insidiarne la titolarità, fino a relegarla in panchina. Così, non essendo riuscita a dimostrare le proprie potenzialità (81 punti, 2 ace, 17 errori in battuta, 21 muri, il 40,3% di positività e il 25,7% di efficienza in attacco), a fine febbraio Stivrins decide, in accordo con la società toscana, di interrompere anzitempo il proprio contratto.

    Foto Rubin/LVF

    Kara Bajema (Allianz Vero Volley Milano). Aspettando Godot? A Milano va in scena un’opera dal titolo analogo, ovvero “Aspettando Kara”. Perchè la schiacciatrice a stelle e strisce, ad oggi, rappresenta la più grande delusione della Vero Volley. Non l’unica, forse, diranno i detrattori di Helena Cazaute, anche se ultimamente il suo lo sta facendo, a giudizio di chi scrive. Ma non è della francese che vogliamo parlare in questa sede. Finora la grande assente è un’altra e su questo possiamo essere quasi tutti d’accordo. Risponde al nome di Bajema, giocatrice che arrivava da una stagione in crescendo con il VakifBank. Quest’anno era lecito attendersi che esplodesse definitivamente e formasse di nuovo un tandem devastante con Paola Egonu. Nulla di tutto questo. Kara/Godot non sfrutta nemmeno lo stop per infortunio di Nika Daalderop, faticando a trovare ritmo in attacco (91 palloni a terra, 21 errori e 21 murate su 283 assist) e soffrendo tantissimo in ricezione (20,5% di perfetta, 70 negative e 33 errori) ogni volta che viene chiamata in causa. Da una del suo talento ci aspettiamo molto di più.

    Foto LVF

    Tatiana Kosheleva (Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia). Si può inserire il martello russo tra coloro che hanno deluso, tanto più nella stagione in cui la Megabox riesce per la prima volta a qualificarsi per la post-season? La questione è complessa e riguarda anche la dicotomia tra ciò che Kosheleva rappresenta per Vallefoglia e ciò che sta dando alla sua squadra in questo campionato: da un lato c’è la narrazione – che non può essere messa in discussione – di una grande campionessa diventata capitano e simbolo della piazza marchigiana nella fase finale della sua carriera; dall’altra la realtà del campo che racconta di una giocatrice di 35 anni vittima di un notevole downgrade dal punto di vista fisico che le fa perdere il posto da titolare. Una perdita di centralità evidenziata non solo dalle scelte dell’allenatore ma anche dai numeri: 109 punti, 18 muri e 3 ace con il 22,5% di efficienza offensiva e il 14,9% di ricezione perfetta (66 negative e 31 errori nel fondamentale).

    Foto LVF

    Olivia Rozanski (Volley Bergamo 1991). Secondo l’enciclopedia Treccani con “fumoso” intendiamo qualcosa di vago, inconsistente; oppure “pieno di alterigia, borioso”. In un paese la cui cultura sportiva è fondata su un’idea molto spinta di praticità e materialismo, dove tecnici, direttori sportivi e giocatori continuano a definirsi “concreti”, la fumosità è spesso un peccato imperdonabile ed è un termine che associamo a qualcuno che non solo gioca male, ma che lo fa in modo fastidioso, portandosi dietro l’inganno perpetuo di una promessa che non può mantenersi. Ecco, Rozanski rappresenta questa categoria meglio di tante altre. Di lei colpisce la conclamata estraneità, a volte quasi spocchiosa indifferenza, a tutto ciò che dovrebbe fare una buona banda. Una crepa che già a Chieri nella scorsa stagione s’era iniziata ad allargare, e che a Bergamo si fa crepaccio: seconda scelta sia per Matteo Solforati sia per Alberto Bigarelli, la schiacciatrice polacca paga grosse difficoltà nei fondamentali di seconda linea (21,1% di ricezione positiva, 86 primi tocchi negativi e 36 errori su 365 tentativi) ed è troppo discontinua in fase offensiva (159 punti, 7 ace e 29 errori in battuta, 13 block, 6 invasioni e il 20,9% di efficienza sotto rete).

    Foto LVF

    Roslandy Acosta (Trasportipesanti Casalmaggiore – Itas Trentino). Non c’è Serie A1 senza il suo flop del mercato di riparazione, ovvero colei che non è riuscita a riparare praticamente nulla. Nell’olimpo che vede, tra i tanti nomi delle ultime stagioni, giocatrici come Yao Di (Scandicci), Freya Aelbrecht (Perugia), Dobriana Rabadzhieva (Roma) e Saskia Hippe (Brescia), si aggiunge anche Acosta. La schiacciatrice torna nella massima serie italiana grazie a Casalmaggiore, che la rispolvera per sostituire Ali Frantti, anche se poi non si rivelerà all’altezza. A fine novembre arriva la chiamata di Trento, alla ricerca di un elemento di esperienza per rinforzare il reparto delle attaccanti laterali. Ma anche questo nuovo sodalizio delude le aspettative. Infatti, la 33enne venezuelana riesce poche volte a dare una mano concreta all’Itas. Un po’ perché l’intesa con Gaia Guiducci non sembra mai fare passi in avanti, un po’ perché non è quella trascinatrice che si aspettavano in via Trener, fatto sta che il suo 11,4% di efficienza in attacco e le sue incertezze in ricezione (22,3% di perfetta, 77 negative e 87 errori su 345 primi tocchi) contribuiscono a rendere impossibile la rimonta salvezza del club gialloblù.

    Foto LVF

    Francesca Parlangeli (Itas Trentino). Nella stagione della promozione in A1, il libero torinese aveva abituato bene, molto bene, i suoi tifosi: era stata una delle migliori interpreti del suo ruolo, una certezza sulla quale lo staff tecnico dell’Itas sapeva di poter contare e che molto spesso faceva la differenza. Il ritorno sul massimo palcoscenico della pallavolo femminile italiana, però, si rivela decisamente complicato per Parlangeli, dal momento che non riesce mai a portare quella dose di esperienza e leadership per guidare al meglio la seconda linea e facilitare i compiti delle palleggiatrici. Chiude il campionato con il 22,0% di ricezione perfetta, 36 errori e 105 primi tocchi negativi, collocandosi all’ultimo posto nella graduatoria riferita ai liberi titolari, che combina tutti gli indici di rendimento nei fondamentali difensivi: per puntare alla salvezza la formazione trentina avrebbe avuto bisogno anche della miglior versione di Francesca.

    di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Top di A1: Egonu è tornata, Antropova si conferma, Castillo e Aleksic le novità

    Calato il sipario sulla stagione regolare, e prima di tuffarsi nella corsa Play Off, che prenderà il via già questo mercoledì, è tempo, come consuetudine, di scoprire quali sono stati i TOP del campionato di Serie A1 femminile. Lo facciamo, ovviamente, partendo dalla classifica che sempre incuriosisce di più, quella relativa alle migliori marcatrici.

    foto LVF

    Dopo l’anno che l’ha vista protagonista in Turchia con la maglia giallonera del VakifBank, Paola Egonu è tornata quest’anno a dettare legge nel massimo campionato italiano. Con l’Allianz vero Volley Milano l’opposto della nazionale ha “timbrato” la bellezza di 545 punti, 35 in più di quanto fatto nella stagione precedente (in sua assenza come detto) da Ebrar Karakurt che aveva vinto la classifica con 510, e appena 4 in meno rispetto alla sua ultima stagione a Conegliano.

    Sul podio si piazzano altre due opposte: Ekaterina Antropova di Scandicci, seconda con 498, ed Erblira Bici con 491. Menzione d’onore anche per Vita Akimova di Novara, quarta con 453 punti ma con solo 79 set giocati. La sua media punti per set, infatti, è seconda solo a quella di Egonu, 5,73 contro il 5,99, mentre è sua (di un soffio) la miglior media di attacchi vincenti per set di tutto il campionato: 4,97 contro i 4,95 di Egonu e i 4,82 di Haak.

    Egonu è stata anche la giocatrice che nella stagione regolare ha messo a segno il più alto numero di attacchi vincenti, ben 450, e realizzato il maggior numero di break point (222).

    foto LVF

    Quanto alla migliore efficienza in attacco, la regina si conferma essere Isabelle Haak di Conegliano, anche quest’anno l’unica di tutto la Serie A1 sopra il 50% (51.58% per l’esattezza). Al secondo posto troviamo ancora Paola Egonu con il 48.97% e al terzo un’altra Pantera, la schiacciatrice statunitense Kelsey Robinson-Cook con il 48.95%.

    La Prosecco DOC Imoco Conegliano, non a caso, è proprio la squadra che ha chiuso la regular season con la migliore media di attacchi vincenti per set, pari al 14,70, davanti a Novara (14,16) e Scandicci (13,83).

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    Altra classifica individuale che non cambia volto è quella relativa agli ace, stradominata anche quest’anno da Ekaterina Antropova, che dalla linea dei nove metri ne ha messi a segno la bellezza di 60 tondi tondi, migliorando davvero di tanto l’exploit della passata stagione (43). Prima e con un distacco enorme su tutte le altre, a partire da Paola Egonu, seconda con 40, e dalla grande amica e avversaria Marina Lubian, centrale di Conegliano, terza con 34.

    A livello di squadra, è l’Imoco a vantare il maggior numero di specialiste in questo fondamentale. Il numero totale di ace realizzati è di 177, quasi due a set (media di 1,92). Trentacinque in più rispetto a Casalmaggiore (142), mentre al terzo posto si piazza la Vero Volley con 140. Solo quarta Scandicci, ma la cosa che impressiona dei suoi 132 ace è che, a conti fatti, quasi la metà sono partiti dalla mano di Antropova.

    foto LVF

    Dagli ace passiamo ai muri vincenti, e qui invece si registra un cambio al vertice della classifica. Se nella passata stagione il titolo era andato ad Anna Gray di Pinerolo (94 muri nel 2022/2023, “solo” 64 nel 2023/2024), quest’anno a dominare questa classifica è stata Maja Aleksic di Vallefoglia con 89 muri punto, seguita a ruota da Bozana Butigan di Bergamo con 82. Più staccata Amandha Sylves di Cuneo, terza con 70.

    A livello di squadra, invece, a fare la voce grossa è stata la Vero Volley con un totale di 282, appena tre in più rispetto a Chieri, seconda ma con la migliore media per set (2,88), e nove rispetto a Scandicci, terza.

    foto LVF

    Ultima, ma non ultima, la classifica relativa alle ricezioni, per la quale noi di VolleyNews reputiamo come dato più attendibile quello relativo alla media ponderata. Anche se quest’anno, la vincitrice di questa speciale classifica, sarebbe la stessa anche se si fosse presa in considerazione la percentuale di ricezioni perfette. Stiamo parlando del libero di Milano Brenda Castillo, che ha chiuso la stagione regolare con una media ponderata del 6,11 e una percentuale del 48.78%.

    Al secondo posto Sara Panetoni, libero di Vallefoglia, con una media ponderata del 5,64 (e una percentuale del 40.9%). Solo terza “Sua Maestà” Moki De Gennaro, dominatrice di questa classifica dalla stagione 2015/2016 con una sola eccezione, sin qui: la stagione 2019/2020 in cui Fersino fece meglio di lei (7,08 contro il 6,88). I suoi numeri quest’anno dicono 5,6 di media ponderata e una percentuale del 43.88%.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    La Savino Del Bene Scandicci punta forte su Britt Herbots

    Di Redazione

    Mentre la stagione di Serie A1 femminile sta entrando nelle fasi decisive, la Savino Del Bene Scandicci guarda avanti e prova a costruire la squadra per la prossima stagione. Ovviamente è ancora presto per le notizie ufficiali, ma secondo voci insistenti la squadra toscana sarebbe vicinissima a un gran colpo di mercato: l’ingaggio di Britt Herbots, schiacciatrice belga de Il Bisonte Firenze. Arrivata quest’anno a Palazzo Wanny dopo due stagioni a Novara, la giocatrice classe 1999 è tra l’altro la compagna di Andrea Panzeri, assistente allenatore di Scandicci.

    Si tratterebbe, se confermato, dell’ennesimo passaggio di giocatrici da una parte all’altra della “barricata” fiorentina (i casi più recenti sono quelli di Indre Sorokaite e Ofelia Malinov) e potrebbe non essere neppure l’ultimo: Firenze, infatti, è una delle squadre interessate al libero Brenda Castillo. La dominicana, sicuramente in uscita dalla Savino Del Bene, ha però diversi altri estimatori in Italia, tra cui la Megabox Vallefoglia.

    Sul taccuino di Firenze c’è anche un altro nome, quello della schiacciatrice cubana Ailama Cesé Montalvo, lo scorso anno scudettata in Russia con la Lokomotiv Kaliningrad e quest’anno al Rapid Bucarest, dove nella prima metà della stagione è stata allenata proprio da Carlo Parisi, l’attuale tecnico del Bisonte. Scandicci, invece, oltre a Herbots avrebbe fatto un sondaggio anche per la statunitense Kara Bajema, ma la schiacciatrice del VakifBank Istanbul ha offerte interessanti dalla Cina. LEGGI TUTTO

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    Le sfilate di Jenny, i colpi di coda di Brenda e… Grace l’influencer

    foto Instagram @brendacastillofficial Di Redazione Le 10 foto più belle della settimana sono solo su Volley Glamour! Ricordiamo a tutti i lettori di Volley Glamour che è possibile inviarci segnalazioni all’indirizzo redazione@volleynews.it. E’ sufficiente indicarci il link del post Instagram selezionato, unito ad un breve commento. JENNIFER BOLDINI      Stile, bellezza, simpatia. La Jenny è sempre la […] LEGGI TUTTO

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    La Savino Del Bene Scandicci conferma anche Brenda Castillo

    Di Redazione Ancora una conferma per la Savino Del Bene Scandicci, questa volta non del tutto attesa: nella stagione 2022-2023 resterà in Toscana anche Brenda Castillo. Dopo la scorsa annata, nella quale la “Reina de los Caribes” era subentrata in corsa all’infortunata Enrica Merlo, ora la dominicana si giocherà il posto proprio con il libero italiano (in un delicato equilibrio legato al numero delle giocatrici straniere in campo). Nella scorsa annata, culminata con la vittoria della Challenge Cup, Castillo ha collezionato 30 presenze in campionato ottenendo il 49,5% di ricezione perfetta. “Voglio ringraziare la Savino Del Bene Volley – ha detto la giocatrice dominicana – per la nuova opportunità offertami. La scorsa stagione mi ha permesso di migliorare nel mio sviluppo professionale, e sono felice che abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati dopo lo sforzo compiuto tutto l’anno. Questo supporto e questa fiducia sono di grande valore per me“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Gli Oscar del Volley: VOTA il miglior libero della regular season!

    Di Alessandro Garotta
    Continua il nostro sondaggio sugli Oscar del Volley, per premiare le migliori giocatrici della regular season di Serie A1 femminile. Il viaggio tra le nomination per i vari premi si conclude con il miglior libero. A scegliere la vincitrice, in questo caso, non sono i membri dell’Academy ma… i lettori di Volley NEWS! Si vota fino a venerdì 8 aprile alle 12.
    Eleonora Fersino (Igor Gorgonzola Novara) – Una giocatrice che quest’anno non sta sbagliando una partita è il libero della Igor. Stimolata dalla concorrenza interna con Bosetti, che in quanto a tecnica in ricezione rivaleggia alla pari con le specialiste della seconda linea, Fersino offre prestazioni di alto livello in serie (47,20% di ricezione perfetta e solo 22 errori nel fondamentale), al punto che nessun tifoso azzurro è caduto nell’abisso della nostalgia dopo l’addio di Sansonna. Ancor meno dopo aver visto quanto difende l’ex di Conegliano e Bergamo, decisiva in molte ricostruzioni grazie alla sua reattività e a qualità tecniche fuori dal comune.
    Foto LVF/Rubin
    Monica De Gennaro (Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano) – Le schiacciate a 100 chilometri all’ora di Egonu sono certamente spettacolari ed efficaci. Ma nelle vittorie di Conegliano sono altrettanto fondamentali le difese e le ricezioni perfette (57,71%) della numero 10. Acrobata senza paura, capace di leggere il gioco e rispondere alle bordate che arrivano dall’altra parte della rete, ma all’occorrenza anche regalare alzate precise. Per le sue compagne di squadra è indispensabile avere a fianco una giocatrice che trasmette una tale sicurezza: non a caso è considerata il miglior libero al mondo.
    foto Savino Del Bene Scandicci
    Brenda Castillo (Savino Del Bene Scandicci) – Arrivata a inizio ottobre per rimpiazzare l’infortunata Enrica Merlo, la giocatrice dominicana ci ha messo davvero poco tempo per diventare un punto fermo di Scandicci (anche grazie al 48,98% di ricezione perfetta). Il pubblico ne rimane colpito perché Castillo è diversa da tutti gli altri liberi a cui siamo abituati, pur avendo quello stile tradizionale che ci fa sentire a casa. In qualche modo, ha nel suo repertorio dei tratti di italianità pallavolistica – la tecnica nel piazzamento, l’esplosività in difesa, le capacità di previsione – a cui aggiunge una ciliegina sulla torta: quando è necessario il suo secondo tocco, si diverte a trasformarsi in regista aggiunta e regalare alzate con giocate tecniche non scontate, in grado di mettere le proprie compagne nelle migliori condizioni per attaccare.
    Foto Bosca San Bernardo Cuneo
    Ilaria Spirito (Bosca S.Bernardo Cuneo) – Non c’è squadra in cui il libero ligure non abbia fatto bene. Eppure le sue ottime abilità in ricezione e difesa non sempre le sono bastate, nell’arco della carriera, a restituirle un ruolo da protagonista nel campionato. Così, dopo una stagione in cui non aveva trovato squadra in A1, ecco l’occasione a Cuneo. Non sta andando bene… sta andando splendidamente. Un’operazione win-win, per club e giocatrice: da una parte la Bosca S.Bernardo che si ritrova tra le mani un libero affidabile, che guida e dà sicurezza a tutta la seconda linea (48,87% di ricezione perfetta); dall’altra la dimensione ideale per Spirito che gioca in un contesto ambizioso, competitivo, dove potrà misurarsi anche nei Play Off, senza però avere eccessiva pressione.
    (5. Fine) LEGGI TUTTO

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    Il Sesi Bauru annuncia il ritorno di Brenda Castillo

    Di Redazione
    Adesso è finalmente ufficiale: Brenda Castillo torna a giocare in Brasile nel Sesi Bauru, che era stata la sua squadra nella stagione 2016-2017. Il libero della nazionale dominicana, dopo una lunga assenza prima per maternità e poi per infortunio, tornerà quindi finalmente al volley di club di alto livello dopo tre stagioni. La trattativa era stata annunciata addirittura in marzo, ma solo ieri il club l’ha confermata.
    (fonte: Facebook Sesi Volei Bauru) LEGGI TUTTO