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    Gallinari, che batosta: i Celtics annunciano la rottura del crociato. Stop tra i 6 e 12 mesi

    BOSTON (Stati Uniti) – Sono da incubo le notizie su Danilo Gallinari. L’infortunio subito dall’ala azzurra e neo giocatore dei Boston Celtics, nel match disputato sabato scorso per le qualificazioni ai Mondiali contro la Georgia, è più grave del previsto. Ulteriori e nuovi esami infatti hanno infatti riscontrato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, lo stesso lesionato nel 2013 quando il Gallo indossava la canotta dei Denver Nuggets. Le prime indiscrezioni oltreoceano arrivano da Shams Charania di The Athletic: “Gallinari ha subito la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, lo stesso lesionato nel 2013”, scrive il giornalista esperto di basket americano su Twitter. La conferma dell’infortunio del Gallo arriva anche dal Massachusetts. I Celtics vice campioni Nba, con un comunicato ufficiale, annunciano l’accaduto. L’ala di Sant’Angelo Lodigiani rischia uno stop tra i 6 e i 12 mesi: “I Boston Celtics rendono noto che Danilo Gallinari ha subito la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Danilo ha subito l’infortunio mentre giocava per la sua nazionale, l’Italia, in una partita di qualificazione alla Coppa del Mondo Fiba ??contro la Georgia il 27 agosto. Ulteriori aggiornamenti verranno forniti non appena possibile”.Guarda la galleryDraft Nba 2022: Banchero prima scelta, e che look!
    Celtics, Gallinari promette: “Tornerò per vincere il titolo”
    Danilo Gallinari commenta con un post su Instagram la nuova diagnosi del suo infortunio: “Questa è stata una settimana dura per me dopo aver saputo dell’importanza del mio infortunio”, ammette il Gallo. “Il basket per me significa tutto e non poter essere in campo con i miei compagni dei Celtics fa male. Il mio obiettivo è dare tutto quello che ho per i Celtics e per i miei compagni nella caccia al titolo. Lavorerò senza sosta con lo staff per tornare il prima possibile, apprezzo tutto l’affetto che ho ricevuto dai tifosi, i miei compagni, e l’intera famiglia Nba”.  LEGGI TUTTO

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    Addio Bill Russell, un mito anche nella vita

    “Strange fruit”. Il frutto strano, cantato magistralmente da Billie Holiday per la prima volta nel 1939, era appeso anch’esso agli alberi, ma non era un frutto: era il corpo di un afroamericano che penzolava lentamente da un grosso ramo. Se ne contavano a migliaia in quegli anni, e nei decenni a seguire, nell’America del Sud violenta e razzista.Ecco, la grandezza di Bill Russell, straordinario pivot che con Boston diede vita ad una impareggiabile dinastia vincente grazie agli 11 anelli NBA, risiedeva nel suo fisico possente, nella capacità di stoppare chiunque gli capitasse a tiro, nella clamorosa media rimbalzi (22,5). Ma Bill “The Hill” è stato anche uno degli atleti di colore che più ha lottato, non solo a parole, contro quel razzismo da cui i genitori avevano tentato di tenerlo lontano, trasferendosi dalla natia Louisiana alla California. Proprio ad Oakland, ad appena nove anni, Russell ricevette una lezione che cambiò la sua vita.Era nei pressi dell’edificio in cui viveva, quando cinque ragazzi gli corsero dietro e lo circondarono. Uno di loro lo prese a schiaffi in faccia. Bill andò a chiamare la madre, che scese nel cortile assieme a lui per cercare quelli che lo avevano aggredito. Una volta trovati, il piccolo si mise ad aspettare che la mamma facesse giustizia al posto suo. Invece Katie Russell lo guardò dritto negli occhi e gli disse con voce calma: «Combatti contro di loro, uno alla volta». Bill obbedì: vinse due sfide, ne perse tre.

    Quell’odio lo aveva dunque raggiunto anche ad Oakland, dove in seguito iniziò a dominare sotto canestro. Quante volte, con la maglia dei S. Francisco Dons, erano gli anni 50, era stato raggiunto dalle ingiurie dei tifosi avversari, quante volte in trasferta gli hotel avevano rifiutato a lui e ad altri due compagni afroamericani una stanza e un tavolo al ristorante. E’ stato allora che Russell aveva iniziato a non essere solo un atleta, ma anche un simbolo, un leader che lottava per i diritti di chi, sino a poco tempo prima, spesso finiva per diventare uno “strano frutto”.

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    Boston

    Così, quando nel 1956 entrò nei Celtics, ecco che iniziò a combattere. Quando l’albergo di Lexinton gli negò l’accesso al bar e al ristorante, insieme con KC Jones lasciò la squadra per dare un segnale forte. Tornato in campo, sfogò la sua rabbia diventando il più forte pivot dei suoi tempi: vagonate di rimbalzi (in un unico incontro ne prese 51), punti, stoppate, trasformando i Celtics del mitico coach Red Auerbach nella migliore squadra NBA di sempre, o almeno la più vincente. E dando vita con l’immenso Wilt Chamberlain, mister 100 punti, a sfide leggendarie.

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    Ali

    Senza però mai dimenticare la lotta al razzismo. Nel 1963 marciò su Washington per difendere i diritti dei suoi fratelli. Nel 1967 partecipò a Cleveland ad un incontro che vide assieme per la prima volta i più conosciuti sportivi americani dell’epoca: Russell, Muhammad Ali, Jim Brown (ex NFL), Kareem Abdul Jabbar. Tutti fecero sapere al mondo che avrebbero iniziato una forte e determinata guerra al razzismo. «Lascerei i Boston Celtics senza esitazione se questo contribuisse al movimento dei diritti civili. Non ci sarebbe altra scelta, è il dovere di ogni cittadino americano lottare per una causa in cui crede fermamente». 

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    Medaglia

    Bill, il numero 6, non smise di vincere neppure quando prese il posto del Rosso Auerbach sulla panchina dei Celtics, conquistando due titoli. Un mito sul campo, ancora di più fuori, tanto è vero che nel 2011 Russell ricevette dalle mani di un emozionato Barack Obama la “Medaglia presidenziale della libertà”, altissima onorificenza che viene assegnata solo a chi «ha dato un contributo meritorio speciale per la sicurezza o per gli interessi degli Stati Uniti, per la pace nel mondo, per la cultura o per qualsiasi iniziativa pubblica o privata». No, Russell non è stato esclusivamente una leggenda del basket. E’ stato un leader dei movimenti di protesta in anni terribilmente difficili per gli afroamericani, quando forse per uno sportivo ricco e famoso sarebbe stato molto più facile tacere. Bill non lo ha mai fatto. LEGGI TUTTO

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    Nba, Gallinari approda ai Boston Celtics: è ufficiale

    BOSTON (STATI UNITI) – La notizia era nell’aria da tempo e ora arriva anche l’ufficialità: Danilo Gallinari è un nuovo giocatore dei Boston Celtics. La conferma ufficiale arriva dallo stesso giocatore ex Olimpia Milano che, sul proprio profilo Instagram, ha pubblicato una foto con la sua nuova canotta più un eloquente frase, che molto dice della voglia del “Gallo” di approdare ai biancoverdi del Massachussets: “Il posto che ho sempre sognato”. La conferma sull’affare è arrivata ieri e confermata dall’agente del giocatore, Michael Tellem, il quale aveva anche reso noto che Gallinari ha firmato un contratto biennale da 13,3 milioni di dollari ma non è tutto: l’accordo con il club vice-campione Nba includerà la possibilità di esercitare una player-option per la seconda stagione. Reduce da una fugace parentesi in Texas con San Antonio, semplice tappa di passaggio in seguito alla trade che ha portato Dejounte Murray a trasferirsi agli Hawks, Gallinari percepirà in questa sua prima stagione in Massachusetts una cifra superiore ai 17 milioni di dollari, grazie al versamento della quota parzialmente garantita del precedente contratto firmato con gli Hawks, che gli Spurs hanno dovuto onorare prima di conferigli lo status di free agent.
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    Gallinari-Boston: il sogno titolo in comune
    Con l’approdo ai Celtics, Gallinari indosserà la sesta canotta di una franchigia Nba in 15 stagioni: il “Gallo” ha infatti indossato le prestigiose casacche di Knicks, Nuggets, Clippers, Thunder e Hawks. Boston e Gallinari condividono lo stesso grande obiettivo: il titolo Nba. Gallinari avrà un ruolo non di prima fascia ma importante per la chimica di una squadra perché sarà infatti il sesto uomo, la primissima alternativa ai cinque titolarissimi. Un profilo di esperienza di peso nello spogliatoio dei biancoverdi che si rivelerà molto utile per coach Ime Udoka che può già contare su due riserve di altissimo livello come Grant Williams e Derrick White. Le premesse per una stagione da sogno ci sono tutte: l’obiettivo comune di Gallinari e Celtics è il titolo che manca in Massachusetts dal lontano 2008. LEGGI TUTTO

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    Nba, ufficiale: Gallinari è un nuovo giocatore dei Celtics

    BOSTON (STATI UNITI) – Non ci sono più dubbi: Danilo Gallinari è un nuovo giocatore dei Boston Celtics. La conferma ufficiale arriva dalla stessa ala azzurra che ha pubblicato un post su Instagram con un eloquente “Il posto che ho sempre sognato”, con tanto di foto con la sua nuova maglia. Il 33enne di Sant’Angelo Lodigiano, nelle ultime due stagioni agli Atlanta Hawks, era finito a San Antonio nell’ambito della trade che ruotava attorno a Dejounte Murray ma è stato subito liberato dagli Spurs e ha trovato un accordo con Boston per un biennale da 13,3 milioni di dollari, con player option per la seconda stagione.
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    Gallinari a Boston: il sogno titolo nel mirino
    ll “Gallo” si appresta dunque ad affrontare la sua quindicesima stagione in Nba con la sesta franchigia diversa in carriera, dopo le precedenti esperienze con New York Knicks, Denver Nuggets, Los Angeles Clippers, Oklahoma Thunder e Atlanta Hawks. A 34 anni, l’azzurro di Sant’Angelo Lodigiano corona il suo sogno di indossare la canotta biancoverde dei Celtics, con la concreta possibilità di competere per il titolo anche se partirà con un ruolo da comprimario: Gallinari rappresenterà infatti per i Celtics il classico sesto uomo di peso e di esperienza di coach Ime Udoka, una pedina fondamentale che, con Derrick White e Grant Williams, darà quei punti che servono a Boston per migliorare il risultato delle finals 2022. Il grande obiettivo, l’anello, manca infatti dal 2008: Gallinari è pronto a dare il suo decisivo contributo. LEGGI TUTTO

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    Espn: “Gallinari-Celtics: un matrimonio da 13 milioni di dollari fino al 2024”

    La notizia era nell’aria da tempo e ora arrivano anche le prime conferme ufficiali: Danilo Gallinari firma con i Boston Celtics. L’indiscrezione arriva da Espn e dal giornalista Adrian Wojnarowski: l’azzurro ex Olimpia Milano firmerà un contratto fino al 2024 da 13,3 milioni di dollari con la franchigia biancoverde. La conferma sull’affare ormai in via di definizione sarebbe arrivata anche dall’agente del giocatore, Michael Tellem, il quale avrebbe anche reso noto che l’accordo con il club vice-campione Nba dovrebbe includere la possibilità di esercitare una player-option per la seconda stagione. Reduce da una fugace parentesi in Texas con San Antonio, semplice tappa di passaggio in seguito alla trade che ha portato Dejounte Murray a trasferirsi agli Hawks, Gallinari dovrebbe percepire in questa sua prima stagione in Massachusetts una cifra superiore ai 17 milioni di dollari, grazie al versamento della quota parzialmente garantita del precedente contratto firmato con gli Hawks, che gli Spurs hanno dovuto onorare prima di conferigli lo status di free agent.
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    Gallinari a Boston e il sogno titolo
    Reduce dalle esperienze con New York Knicks, Denver Nuggets, Los Angeles Clippers, Oklahoma Thunder e Atlanta Hawks, il “Gallo” festeggia il suo 15esimo anno in Nba coronando il sogno di una carriera: indossare la prestigiosa canotta biancoverde dei Celtics. Il nuovo ruolo del 34enne di Sant’Angelo Lodigiano a Boston è gia definito: sesto uomo di lusso in panchina. Insieme a Grant Williams e Derrick White porterà l’esperienza e la voglia di rivalsa in uno spogliatoio che vuole mettersi alle spalle la sconfitta alle ultime finals con i Warriors e dare la caccia a un anello che manca dal 2008. LEGGI TUTTO

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    “Gallinari ai Boston Celtics: biennale da 13 milioni di dollari!”

    Danilo Gallinari è un nuovo giocatore dei Boston Celtics. La conferma arriva da Espn e dall’esperto di mercato Nba, Adrian Wojnarowski, secondo il quale l’ala azzurra classe 1988 firmerà un contratto biennale da 13.3 milioni di dollari con la franchigia campione della Eastern Conference e vice-campione Nba, come confermato anche dall’agente, Michael Tellem: l’accordo tra le parti dovrebbe inoltre includere la possibilità di esercitare una player-option per la seconda stagione. Dopo la brevissima parentesi ai San Antonio, semplice tappa di passaggio in seguito alla trade che ha portato Dejounte Murray ad Atlanta, Gallinari quest’anno dovrebbe incassare una cifra molto più alta, superiore ai 17 milioni di dollari, grazie al versamento della quota parzialmente garantita del precedente contratto firmato con gli Hawks, che gli Spurs hanno dovuto onorare prima del taglio.
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    ll “Gallo” si appresta dunque ad affrontare la sua quindicesima stagione in Nba con la sesta franchigia diversa in carriera, dopo le precedenti esperienze con Knicks, Nuggets, Clippers, Thunder e Hawks. A 34 anni, l’azzurro di Sant’Angelo Lodigiano coronerà il suo sogno di indossare la canotta biancoverde dei Celtics, con la possibilità di competere per il titolo anche se partirà con un ruolo da comprimario: Gallinari rappresenterà infatti per i Celtics il classico sesto uomo di peso e di esperienza, una pedina fondamentale che, con Derrick White e Grant Williams, darà quei punti che servono a Boston per migliorare il risultato delle finals 2022. Il grande obiettivo, l’anello, manca infatti dal lontano 2008.  LEGGI TUTTO