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    F1 Ferrari, Sainz su Binotto e il futuro

    ABU DHABI – “Non ho ancora vissuto nessun cambio di team principal e non so come mi sentirò ma finché sono solo rumors, io preferisco non parlarne. Non lo trovo necessario perché può essere uno che se lo inventa, può essere uno che non capisce bene”. Carlos Sainz ha parlato così ai microfoni di Sky Sport alla vigilia del Gran Premio di Abu Dhabi, ultimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il pilota della Ferrari ha risposto senza esporsi alla domanda sulle voci di un addio di Mattia Binotto a fine anno, circolate durante questa settimana. “Io sono tranquillo – ha detto -, vedo la squadra tranquilla a casa e vedo tanta unità dentro al team”.Guarda la galleryDalla Ferrari all’Alfa Romeo: Roberto Carlos non resiste al GP del Brasile
    Verso il Gran Premio
    Durante la giornata dedicata ai media, lo spagnolo ha parlato anche del weekend in arrivo a Yas Marina: “Il nostro obiettivo sarà la vittoria. A prescindere da ciò, però, proveremo ad ottenere punti importanti. In caso di una doppietta Mercedes le cose si farebbero complicate per noi. Tuttavia noi cercheremo di concentrarci esclusivamente sul nostro weekend. Se ci riusciremo, avremo l’opportunità di conquistare un buon risultato. Quando scendiamo in pista cerchiamo sempre di essere in pole e di vincere; poi al termine del weekend si faranno i bilanci”.
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    Binotto via? Caos Ferrari. La Scuderia smentisce ma l’atmosfera è rovente

    Mattia Binotto fuori, dentro Frederic Vasseur. Questa la voce che mette in subbuglio la Ferrari, i ferraristi, i tifosi del Cavallino. La Ferrari spiega che “non commenta le voci”, poi si affida a una smentita ufficiale: «In relazione alle speculazioni apparse su alcuni organi di stampa relative alla posizione del Team Principal della Scuderia, Mattia Binotto, Ferrari comunica che si tratta di voci totalmente prive di fondamento». L’impressione è che a Maranello sia scoppiato il caos, cosa che non è mai un bel segnale. C’è ancora una gara da correre con un obiettivo che vale molti soldi (in tempi di tagli non si parla di noccioline, ma di una decina di milioni) e soprattutto c’è da portare a compimento il varo dell’auto 2023, già quasi pronta per il Mondiale che verrà. Nessuno sa dire (o prevedere) se con la permanenza di Mattia Binotto al vertice si andrà incontro, finalmente all’anno del tanto agognato mondiale. Ma non è difficile scommettere che l’eventuale siluramento di Binotto (brutto termine, ma almeno chiaro) renderebbe più complicata la strada verso il vertice. Red Bull e Mercedes hanno nella stabilità nei ruoli chiave la ricetta vincente, più la Red Bull che la Mercedes. Dove, comunque, è chiaro chi comanda (da anni, essendo team principale e anche proprietario, cioè Toto Wolff).Guarda la galleryBinotto via dalla Ferrari? Sui social si scatena l’ironiaClicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

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    F1, Binotto via? La Ferrari risponde con un comunicato

    ROMA – Ormai da qualche ora impazzava sui media la notizia di un probabile addio di Mattia Binotto come Team Principal Ferrari al termine della stagione 2022, che vede in calendario ormai solo la gara di Abu Dhabi del weekend. Sembrava certo anche il nome del successore, ovvero Frederic Vasseur, ma da Maranello – con un post sull’account Twitter – è arrivata la smentita.
    “Voci prive di fondamento”
    “In relazione alle speculazioni apparse su alcuni organi di stampa relative alla posizione del Team Principal della Scuderia, Mattia Binotto, Ferrari comunica che si tratta di voci totalmente prive di fondamento”, così riporta il tweet ufficiale che almeno per ora allontana l’arrivo di Vasseur. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto in bilico e quelle voci su Vasseur

    TORINO – C’è un cambio al vertice in vista a Maranello? Possibile, benché non ancora ufficiale. Lo ha scritto “Il Resto del Carlino” per mano di un noto opinionista Sky (Leo Turrini): i vertici del Cavallino, delusi dall’andamento della seconda parte della stagione, vogliono cambiare la guida della squadra, avvicendando Mattia Binotto. I nomi che sono stati avanzati sono due: uno è quello di Frederic Vasseur, esperto “navigatore” della Formula 1, da qualche tempo al comando della Sauber (che ha una partnershiip stretta con l’Alfa Romeo). Francese, vicino al manager di Charles Leclerc (ma comunque in ottimi rappporti con il “gruppo Sainz”) è uomo di grande pragmatismo, molto politico (con un’estrazione molto diversa da quella di Binotto). L’alternativa sarebbe “made in Maranello”, ossia Antonio Coletta, il manager che sta gestendo il ritorno ufficiale della Ferrari a Le Mans. Di Vasseur s’è detto che ha buoni rappoorti con il verticee Stellantis, ma forse c’è chi fatica a capire che la Ferrari non è più da tempo un’azienda del gruppo, ma fa parte esclusivamente di Exor (in comune c’è il presidente, John Elkann).Guarda la galleryBinotto via dalla Ferrari? Sui social si scatena l’ironia

    Elkann, Binotto e la successione

    Che Elkann non sia soddisfatto dell’andamento della stagione è facile da intuire. A Monza aveva confermato la fiducia a Binotto, ma senza esimersi dal mostrarsi non troppo convinto e comunque critico. Può essere che nelle ultime ore ci sia stata un’accelerata. L’azione di Binotto, in questi anni, è stata in linea con l’eredità Marchionne: “mercato” dei tecnici contenuto e spinta alla crescita dei tecnici (italiano o stranieri) già in forza alla Ferrari. Una linea coerente con la filosofia del budget cap, che punta a contenere le spese. L’impressione, però, è che più che una debolezza tecnico agonistica, alla Ferrari di Binotto si imputi un calo di influenza politica (come si è visto nel caso della sostanziale assoluzione della Red Bull, cosa che non era avvenuta due anni fa con la Ferrari). Il rischio, se John Elkann andrà avanti per questa strada, è che Binotto finisce ad allungare la lista di bocciati eccellenti che poi, fuori dalla Ferrari, hanno trovato ruoli e spazi incredibili. Da Aldo Costa (che per anni ha progettato le Mercedes campioni del mondo) ai motoristi silurati (loro pure finiti in Mercedes) a Stefano Domenicali, oggio capo supremo della Formula 1. Chissà cosa riserva il futuro a Mattia.
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    La Ferrari fa fuori Binotto: la clamorosa indiscrezione, ecco chi arriva

    ROMA – La Ferrari è pronta a cambiare team principal in Formula 1. John Elkann e i vertici del Cavallino sembrano aver deciso: al termine del 2022, Mattia Binotto non dovrebbe più ricoprire più il suo ruolo a Maranello. Da quelle parti avrebbero già trovato un sostituto: si tratta di Frederic Vasseur, attuale team principal di Alfa Romeo, il quale vanta un lungo curriculum nel campo automobilistico e delle corse, e che dopo cinque anni in Sauber sarebbe pronto al grande salto in rosso.
    Niente titolo per Binotto
    Sono stati anni complicati quelli di Binotto alla guida della Ferrari. Succeduto a Maurizio Arrivabene, Binotto non è mai riuscito a riportare il Cavallino veramente in lotta per il titolo, ma in questo 2022 è stato protagonista di un ritorno ai vertici e alle vittorie, nonostante una seconda parte di stagione non certo all’altezza della prima. Secondo le indiscrezioni, però, quanto fatto fin qui non sarebbe bastato a garantirgli di continuare la sua avventura. LEGGI TUTTO

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    Sei squadre a rischio infrazione del budget cap? La Formula 1 è di nuovo in acque agitate

    TORINO – Ma sarà vero che sei squadre sono a rischio sforamento del budget cap? L’insinuazione è di qualche giorni addietro ed è arrivata da Christian Horner, team principal della Red Bull. Non elegantissimo che sia lui a dirlo, visto a tutt’oggi la sua squadra è l’unica che ha infranto il tetto di spesa e l’unica che per questo ha stata penalizzata. Però il sasso nello stagno lo ha lanciato. A questo punto è venuto facile a Mattia Binotto raccogliere la provocazione e rilanciare: «Sento anche io le voci del paddock, leggo anche io siti e media. Non so se ci siano sei squadra a rischio, ma se davvero esistessero posso dire che la Ferrari non è tra quelle, visto che noi abbiamo agito in maniera da evitare qualsiasi sforamento. Però il dubbio viene, specie se si vedono squadra che continuano a sviluppare sino alla fine». Nessun nome, ovviamente. Ma basta guardare il rendimento delle ultime gare per capire se si allude alla Mercedes.
    La questione dell’efficienza
    La questione, a questo punto, non è solo di allusioni o insinuazioni, ma di metodo. Bisogna che la Fia, grazie anche all’esperienza che ha accumulato in questo primo anno di vigenza del regolamento finanziario, non impieghi tutto il tempo che ha impiegato nel 2022 per mettere a fuoro le infrazioni del 2021. Lo chiedono un po’ tutti, anche se è la Ferrari a farsi interprete di questa esigenza: «Bisogna che si aumenti il numero degli ispettori – dice ancora Binotto – e che la Fia impieghi più risorse. Se ci sono state infrazioni, è necessario saperlo molto prima». Ma intanto a Maranello hanno finito i soldi da tempo (preferendo, va detto, concentrare le proprie attenzione sulle auto del 2023). Mentre altri sembrano non avere problemi di questo genere. Come mai? Sarà solo una maggiore efficienza? Il dibattito è aperto.
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    Ferrari, Binotto fa chiarezza: ecco perché Sainz non ha ceduto la posizione a Leclerc

    SAN PAOLO – Mattia Binotto ha commentato l’episodio più controverso in casa Ferrari nel GP del Brasile, penultima tappa del Mondiale di Formula 1. Negli ultimi giri di gara, Charles Leclerc ha infatti chiesto di invertire le posizioni con il compagno di squadra Carlos Sainz per guadagnare ulteriori punti su Sergio Perez, rivale per il secondo posto in classifica generale. La Rossa ha però bocciato la richiesta del monegasco, impedendogli di prendersi la posizione. A spiegarne le ragioni ci ha pensato il team principal del team di Maranello.
    Il commento di Mattia
    Intervenuto in conferenza stampa, Binotto ha dichiarato: “Sarebbe stato molto rischioso invertire le posizioni in quanto Charles aveva alle sue spalle Alonso e Verstappe. Inoltre, sapevamo di essere sotto investigazione per quanto avvenuto durante la Safety Car con Tsunoda. In quella circostanza avevamo ricevuto l’ok dalla direzione gara, ma mancava il verdetto definitivo perciò sarebbe stato un rischio cambiare le posizioni – ha aggiunto Mattia – Una penalità di cinque secondi avrebbe potuto comportare una perdita di più posizioni di parte di Carlos. Ai fini del campionato Costruttori, abbiamo dunque ritenuto che fosse meglio mantenere le posizioni maturate in gara” ha precisato Binotto, il quale non ha voluto correre rischi inutili, anche a costo di sacrificare (a malincuore) qualche punto in classifica generale per Leclerc.
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    Ferrari, Binotto: “Leclerc-Sainz? Troppo rischioso invertire le posizioni”

    SAN PAOLO – Il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha commentato in conferenza stampa quanto successo nel GP del Brasile, penultima tappa del Mondiale di Formula 1. La Ferrari ha concluso la gara solo alle spalle della Mercedes, con Carlos Sainz terzo e Charles Leclerc quarto. Proprio un team radio negli ultimi giri di gara da parte del monegasco ha sollevato qualche polemica in quanto chiedeva di invertire le posizioni in ottica classifica piloti. Leclerc sta infatti contendendo il secondo posto a Sergio Perez e non voleva lasciare per strada neppure un punto.
    Le parole di Binotto
    “Sarebbe stato molto rischioso invertire le posizioni in quanto Charles aveva alle sue spalle Alonso e Verstappen – ha spiegato Binotto – Inoltre, sapevamo di essere sotto investigazione per quanto avvenuto durante la Safety Car con Tsunoda. In quella circostanza avevamo ricevuto l’ok dalla direzione gara, ma mancava il verdetto definitivo perciò sarebbe stato un rischio cambiare le posizioni. Una penalità di cinque secondi avrebbe potuto comportare una perdita di più posizioni di parte di Carlos”. Mattia ha dunque ribadito: “Ai fini del campionato Costruttori, abbiamo ritenuto fosse meglio mantenere le posizioni maturate in gara”.
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