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    F1 Ferrari: l’annuncio del team principal non prima del nuovo anno

    ROMA – Mattia Binotto non sarà più il team principal della Ferrari. A fine anno, l’ingegnere italiano non ricoprirà più il ruolo nella scuderia di Maranello, che ora andrà a caccia del suo successore in vista della prossima stagione di Formula 1. In ogni caso, il nome del sostituto di Binotto non dovrebbe arrivare prima del 2023, come specificato anche dalla Ferrari nel comunicato: “Inizia ora il processo per identificare il suo sostituto, che dovrebbe concludersi nel nuovo anno” – si legge infatti.Guarda la galleryF1, i piloti più pagati: un ex Ferrari sul podio, indietro Leclerc e Sainz
    Vasseur in pole
    Diversi i nomi fatti per sostituire Mattia Binotto, ma quello più caldo rimane quello di Frederic Vasseur, attuale team principal di Alfa Romeo ma accostato da diverse settimane alla scuderia di Maranello. Il francese ha un grosso feeling con Charles Leclerc, il che rende ancora più insistenti le voci di un suo approdo alla casa modenese.

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    F1, Binotto saluta la Ferrari: “Passo necessario, lascio una squadra forte”

    ROMA – Mattia Binotto ha rassegnato le dimissioni da team principal Ferrari. L’ingegnere italiano lascia così la scuderia di Maranello con all’attivo sette vittorie in 82 Gran Premi e il secondo posto nel campionato costruttori della stagione 2022. “Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro”, le sue parole affidate a un comunicato stampa diffuso dalla stessa casa italiana.
    Binotto e l’addio alla Rossa
    Un addio, quello di Binotto, che era già nell’aria ma che ora è ufficiale con le dimissioni che porteranno la Ferrari a dover cercare un nuovo team principal per la prossima stagione. “Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni”, conclude Binotto.
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    Binotto e l’addio alla Ferrari: “Azienda che amo, ma passo da compiere”

    ROMA – Mattia Binotto non è più il team principal della Ferrari. L’ingegnere italiano lascia così la scuderia di Maranello con all’attivo sette vittorie in 82 Gran Premi e il secondo posto nel campionato costruttori della stagione 2022. “Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro”, le sue parole affidate a un comunicato stampa diffuso dalla stessa casa italiana.
    Binotto dice addio alla Rossa
    Un addio, quello di Binotto, che era già nell’aria ma che ora è ufficiale. “Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni”, il saluto di Binotto che dal 31 dicembre lascerà il ruolo di team principal Ferrari.
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    F1, ufficiale: Mattia Binotto si è dimesso, lascia il team principal Ferrari

    ROMA – Mattia Binotto non è più il team principal della Ferrari. Mancava solo l’ufficialità, adesso è arrivata. A renderlo noto è la stessa casa di Maranello con un comunicato ufficiale nel quale si legge che la scuderia di Formula 1 ha “accettato le dimissioni di Mattia Binotto che il 31 dicembre lascerà il suo ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari”. Una decisione che era già nell’aria e che ora è diventata ufficiale. “Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il più importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella più vasta comunità Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro”, le parole dell’Amministratore Delegato, Benedetto Vigna.
    Binotto dice addio
    Mattia Binotto, arrivato ufficialmente a capo della gestione corse Ferarri nel 2019, lascia così con il secondo posto conquistato nel mondiale costruttori. Una storia, quella del team principal con la scuderia italiana, iniziata tanto tempo fa, prima con la squadra test, quella stessa squadra che gettava le basi per costruire la Ferrari dominante degli anni 2000, poi in pista dal 1997 al 2003 come ingegnere motorista, artefice dei 5 mondiali di Schumacher e dei sei titoli Costruttori. Nel 2007 diventa capo ingegnere poi responsabile operazioni e due anni dopo sale a direttore motori dell’era Power Unit nel 2014, infine reponsabile operazioni tecniche e dal 27 luglio 2016 responsabile tecnico, sostituendo James Allison. Nel 2019 l’ultimo passo, il più importante, che lo elegge a team principal al posto di Maurizio Arrivabene con 82 Gran Premi corsi nel ruolo di team principal raccogliendo sette vittorie prima dell’addio ufficiale alla scuderia che lo ha cresciuto.

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    Binotto via dalla Ferrari: dimissioni ufficiali!

    ROMA – Mancava solo l’ufficialità, adesso è arrivata: Mattia Binotto non è più il team principal della Ferrari. Lo ha reso noto la stessa casa di Maranello con un comunicato ufficiale nel quale si legge che la scuderia di Formula 1 ha “accettato le dimissioni di Mattia Binotto che il 31 dicembre lascerà il suo ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari”. Una decisione che era già nell’aria e che ora è diventata ufficiale. “Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il più importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella più vasta comunità Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro”, le parole dell’Amministratore Delegato, Benedetto Vigna.
    Il saluto di Binotto
    Mattia Binotto, arrivato ufficialmente a capo della gestione corse Ferarri nel 2019, lascia così con il secondo posto conquistato nel mondiale costruttori: “Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro. Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni”, le sue parole.

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    Ferrari, i rischi e le opzioni per il 2023

    TORINO – Sono ore di intenso travaglio, quelle che si vivono a Maranello. Le dimissioni di Mattia Binotto sono diventate note urbi et orbi nei giorni scorsi, ma non sono un fulmine a ciel sereno: da dopo Abu Dhabi il Team Principal e la Ferrari stavano trattando l’uscita. Questione di dettagli. Del resto, Mattia Binotto non sentiva più la fiducia da parte dei vertici aziendali e la sua decisione di dire basta è stata una logica conseguenza. Non è stato licenziato, questo deve essere detto a onor del vero, caso mai la Ferrari avrebbe voluto aspettare almeno le prime gare del 2023 e decidere dopo aver valutato il valore dell’auto, del progetto e quindi la fondatezza delle ambizioni per il Mondiale futuro. Binotto ha detto no a questa strada. La Ferrari non sembra prontissima, tanto che prende corpo di un interim da parte dell’amministratore delegato, Benedetto Vigna, manager che non si è mai occupato di corse. Ma è ovvio che a Maranello il lavoro prosegue ugualmente, in fondo il progetto della futura monoposto è già ultimato.
    Ruolo tecnico e ruolo manageriale
    Tra le tante voci che si susseguono in queste ore c’è anche quella che vorrebbe un ritorno di Simone Resta, senior designer al tempo di Sergio Marchionne, che negli ultimi anni ha lavorato nelle scuderie satellite (prima la Sauber Alfa Romeo, poi la Haas). Ma anche questa è tutta da verificare. Il suo eventuale ritorno non andrebbe a coprire la casella che lascerà vuota Mattia Binotto, ma interpreterebbe un ruolo più tecnico, lasciando vuoto il ruolo di Team Principal. Per il quale, al momento, c’è solo e sempre il nome di Frederic Vasseur, anche se pare che – almeno in una prima fase – sia stato lui a proporsi piuttosto che la Ferrari a cercarlo. Altri nomi sono stati considerati, tutti teoricamente possibili, ma (da quel che pare di intuire) nessuno disponibile: dal tedesco Andreas Seidl (oggi McLaren) all’austriaco Franz Tost (da una vita in Italia, alla Toro Rosso che oggi si chiama AlphaTauri). Ma siccome, alla fine, la fila di persone che si candida non c’è, può farcela Vasseur. Sempre che – e questo, piaccia o non piaccia è un tema che a Maranello dovranno affrontare – si trovi il modo di mettere intorno a un tavolo lo stesso Vasseur e Nicolas Todt, manager di Charles Leclerc, visto che la rottura tra i due non c’è stata una rottura burrascosa che non risulta sia stata mai sanata. E sarebbe molto difficile pensare di aprire una nuova pagina di storia iniziando con una macchia sulla pagina bianca.
    I piloti? Occhio a Mercedes e Audi
    E i piloti, in tutto questo? Situazione fluida. Binotto e Leclerc un tempo erano strettamente legati, il team principal dimissionario aveva seguito la crescita del monegasco passo a passo. Ma oggi tra i due la sintonia non c’è più. Leclerc vuole un ruolo di prima guida che oggi non ha (e che difficilmente potrà avere, perché i contratti scritti non si possono certo cambiare dall’oggi al domani), spera di avere un’auto vincente, ma intanto tiene sott’occhio cosa accade alla Mercedes (visto che Hamilton va per i 38 anni). Carlos Sainz, sempre ambizioso, sta alla finestra. Ma intanto il padre, legato all’Audi da tempo (anche quest’anno correrà la Dakar con la Casa degli Anelli), ha sondato la Casa tedesca per capire che intenzioni avrà nel 2026. La sensazione è che anche su questo fronte siano necessari chiarimenti.

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