Bianca Cugno, promessa argentina: “Il mio modello è Paola Egonu”
Di Alessandro Garotta Il volley è ormai dei centennials. Il tempo scorre, e più passa, più ci si accorge di quanto sia inevitabile puntare sulle giocatrici nate dopo il 2000. Tra chi sgomita per farsi strada e chi, invece, il proprio percorso lo ha già cominciato, c’è una categoria di talenti che, compiuti questi step, è ormai in predicato di iniziare un nuovo capitolo: consacrarsi a “crack” di livello mondiale. Potrebbe essere questo il prossimo scenario della carriera di Bianca Cugno, opposta argentina classe 2003 che dallo scorso anno gioca in Francia nelle file del Béziers. L’abbiamo intervistata per capire a che punto sente di essere nel percorso verso la gloria. Lei, che con i giusti passi è diventata uno dei migliori talenti sudamericani in circolazione. Foto CEV Bianca, ci racconti qualcosa di lei. “Sono una persona dal carattere forte, ma non lo mostro se non nelle situazioni in cui è necessario. Sono sempre disponibile ad aiutare ed entrare in empatia con quelli che mi circondano. Amo trascorrere il tempo libero insieme alla mia famiglia, ai miei amici e ai miei cani. Mi piace anche cucinare, guardare film o serie, e fare attività sportiva all’aria aperta“. Abbiamo letto che lei è “oriunda”. Quali sono le origini della sua famiglia? “Sì, la mia famiglia è di origini italiane“. Come è nata la sua passione per la pallavolo? “Ho iniziato a giocare nella squadra della mia città (Devoto, n.d.r.) all’età di 6 anni. Era lo sport praticato dalla maggior parte delle mie amiche e, siccome me lo consigliavano, decisi di provarlo. Così andai qualche volta, ma la prima pallonata in testa mi fece cambiare idea. Dopo qualche anno di pattinaggio, ricominciai a giocare a pallavolo senza più abbandonarla“. Chi è il suo modello di riferimento? “Paola Egonu. Mi piace molto il suo modo di giocare ed è una persona che ammiro. Trovo eccezionali le sue capacità e il suo talento pallavolistico“. Come si descriverebbe come giocatrice? In cosa pensa di poter migliorare? “Sono una giocatrice che ama attaccare e assumersi la responsabilità di essere uno dei principali terminali offensivi della sua squadra. Avendo 19 anni, ho ancora grandi margini di miglioramento, per cui devo lavorare duramente, consolidare le abilità in tutti i fondamentali e cercare di perfezionarle“. Cosa pensa quando viene descritta come la più grande promessa della pallavolo argentina? “Al momento cerco solo di continuare a crescere e di aiutare la mia squadra, qualsiasi essa sia. Perciò, questo tipo di considerazione non è un peso, ma una forte motivazione ad impegnarmi ancora di più“. In Argentina ha giocato per l’Universitario Cordoba, l’Estudiantes de La Plata e il Boca Juniors. Quanto sono state importanti per lei queste esperienze? “Sono i tre club che mi hanno permesso di crescere sia dal punto di vista sportivo sia da quello personale. Ho la percezione che in ciascuna di queste esperienze io sia riuscita a fare un salto di qualità“. Come mai a 18 anni ha scelto di lasciare l’Argentina per andare a giocare in Francia? “Quando mi sono resa conto che il mio rendimento era di un certo livello, ho iniziato a considerare l’idea di andare a giocare all’estero, e nello specifico in Europa, come sogno e obiettivo a breve termine. Così, appena mi si è presentata l’occasione, ho accettato questa sfida senza esitazioni“. Com’è stata la sua prima stagione con il Beziers? “Mi sono divertita quest’anno in Francia. È stata una stagione che mi ha insegnato tante cose. Sono arrivata con grandi aspettative riguardo alla mia crescita come giocatrice e alla possibilità di conoscere la pallavolo e i campionati europei. Alla fine, ho avuto l’opportunità di giocare in quasi tutte le partite, e questo mi ha aperto nuove prospettive e aiutato a migliorare“. Ha notato differenze tra la pallavolo argentina e quella europea? “La differenza è evidente, a cominciare dal fatto che la pallavolo in Europa è considerata uno sport professionistico. Inoltre, il livello e il numero di giocatori stranieri presenti in ogni squadra rendono i campionati molto competitivi“. Quanto è stato difficile adattarsi a una nuova vita all’estero? “Non mi ci è voluto tanto per adattarmi: dal giorno in cui sono arrivata mi sono sentita a casa, soprattutto grazie al club e alle mie compagne di squadra. Durante la mia permanenza in Francia ho trovato un ambiente molto accogliente“. Come sta andando l’estate in nazionale? Quali sono i vostri obiettivi? “Abbiamo iniziato ad allenarci a maggio e ci stiamo preparando per il torneo di qualificazione ai Giochi Panamericani. Questo è il nostro obiettivo principale. Poi, ovviamente, ci piacerebbe raggiungere un buon risultato anche al Campionato del Mondo. A livello personale, voglio dare il mio meglio per la squadra in modo da poter fare grandi cose“. Quali sono i suoi sogni per il futuro? “Mi piacerebbe molto proseguire il mio percorso sportivo a livello internazionale e giocare nei campionati esteri. Queste esperienze mi aiutano a crescere non solo come giocatrice ma anche come persona, permettendomi di conoscere nuove culture, lingue, tradizioni e persone, e trovare nuovi amici a cui sarò legata per sempre“. LEGGI TUTTO