Hewitt: “Il tennis maschile australiano è in crescita, e abbiamo ancora margine per migliorare”
Lleyton Hewitt
10 australiani nella top100 ATP, non accadeva dal 1982. Ha di che essere soddisfatto il capitano di Davis dei “canguri”, Lleyton Hewitt, analizzando il buon momento complessivo del tennis nazionale. Oltre a Alex De Minuar, n.10 al mondo questa settimana e protagonista del miglior momento in carriera, il tennis down under può contare anche sul nuovo campione Masters 1000 Popyrin, finalmente esploso per il potenziale al quale era atteso in patria da tempo, ma anche la solidità di Jordan Thompson, e altri 7 tennisti piazzati dal n.65 al mondo di Hijikata al n.96 di Adam Walton. La qualità media degli australiani è confermata anche dal tabellone di US Open, dove sono ben 12 nel main draw, con il derby tra Purcell e Vekic. De Minaur purtroppo non arriva a Flushing Meadows nella miglior forma, ma “Demon” ha cuore e gambe per sorprendere sempre.
“So che De Minuar sta lavorando molto bene per esser pronto per US Open, non sarà al 100% ma credo che possa essere competitivo” dichiara Hewitt da New York al media australiano 9 sport. “Ha disperatamente rincorso le Olimpiadi in singolare, ma non ce l’ha fatta. C’è stata sicuramente frustrazione nelle ultime quattro o cinque settimane. È un ragazzo che ha fretta, ha un’urgenza di fare bene visto il suo buonissimo anno, vuole che tutto accada ora. Penso che il suo stile di gioco si adatti davvero agli US Open. Incrociamo le dita affinché arrivi in buona forma. Se riuscirà a superare i suoi primi due turni sarà sicuramente pericoloso.”
La novità dell’estate è certamente Popyrin, autore di una splendida corsa vincente a Montreal (dove ha sconfitto tre top10). Così Hewitt: “Era un po’ a corto di fiducia prima delle Olimpiadi. Abbiamo modificato un paio di cose nel suo gioco… e ha funzionato. Abbiamo visto davvero il suo miglior tennis da molto tempo a questa parte. Penso che la convinzione di poter competere testa a testa con alcuni dei migliori giocatori al Roland Garros per le Olimpiadi, giocando per il suo paese, gli abbia dato quella convinzione interiore che forse gli era sempre mancata”.
“Il tennis maschile australiano è salute. Negli ultimi tre o quattro anni, abbiamo cercato di mettere in campo i ragazzi giusti nelle squadre di Coppa Davis che sono scese in campo e hanno dato il buon esempio, e questa è stata una delle ragioni principali della buona situazione attuale”, continua Hewitt. “Noi australiani siamo abituati a viaggiare molti mesi lontani da casa, ed è normale che quando siamo in trasferta facciamo gruppo tra di noi. Questo funziona, si sono tutti spinti a vicenda sul tour e molti stanno ottenendo i migliori piazzamenti in carriera, il che è fantastico, dato che ora abbiamo un top10 come Alex de Minaur. Abbiamo dei ragazzi da ammirare, hanno totale disciplina in allenamento, e vedendo i risultati di uno, gli altri traggono forza. Se lo stanno facendo loro, perché non posso andare là fuori e ottenere anche io questi risultati? Questo da grande spinta, e i risultati si vedono”.
“Il tennis è uno sport individuale, ma in Australia abbiamo una cultura profonda nel gioco, e lo si vede in Coppa Davis, per noi è molto importante. C’è squadra, c’è amicizia, ci si allena insieme e ci si sostiene. Sono sicuro che molti di loro abbiano ancora tanto spazio per migliorare, il treno è appena partito, sono molto fiducioso” conclude Hewitt.
Effettivamente era tempo che gli australiani non avevano un gruppo così numeroso e di buona qualità, ricordando sempre pure l’assenza di Kyrgios, il tennista oggettivamente più talentoso come tennis puro dell’ultima generazione, bloccato dagli infortuni dopo l’estate 2022, la miglior in carriera con la finale di Wimbledon e altri ottimi risultati. Non sappiamo se Nick ritornerà sul tour con continuità e ritroverà risultati, ma certamente a livello medio l’Australia ha ritrovato un team di alto livello.
Marco Mazzoni LEGGI TUTTO