consigliato per te

  • in

    Rotterdam, Camporese e il filo dei ricordi

    Omar Camporese (foto Supertennis)

    Quando nel torneo di Rotterdam Jannik Sinner ha incamerato il primo set nella finale che lo vedeva opposto a Daniil Medvedev, è stato impossibile non pensarci. Trattenere il filo dei ricordi. 1991… Stesso campo, un altro italiano in finale: Omar Camporese a vedersela con Ivan Lendl. Omar da circa sei mesi aveva casa tennistica a Le Pleiadi di Moncalieri, un tiro di schioppo da Torino, per trovare condizione e pace che potessero farlo definitivamente sbocciare.
    Tra il Po e la ferrovia, il presidente de Le Pleiadi, Carlo Bucciero, aveva preso a dar corpo al suo sogno. Dapprima aveva accolto Iaio Baldoni, reduce dalla finale ottenuta agli Assoluti, ma poi era giunto Riccardo Piatti coi suoi “boys”: Cristiano Caratti, Renzo Furlan e Ghigo Mordegan, ai quali dopo un po’ si sarebbe poi aggregato anche il quarto “fratello”, Cristian Brandi. Piatti era fuoriuscito dalla FIT, visto che i suoi ragazzi – tranne Furlan – ormai non rientravano più nei piani federali, piani poco propensi allora ad occuparsi degli over 18. Erano anni davvero molto diversi dagli attuali, dove l’iniziativa privata era vista più come un’ingerenza quasi indebita nel potenziale sviluppo dei campioni, niente a che vedere con quanto saggiamente oggi si fa.
    I ragazzi di Piatti, considerati quasi degli scarti del Centro Federale di Riano, sotto le cure tecniche di Riccardo e quelle atletiche fortemente innovative di Pino Carnovale, si trovarono ad avere condizioni ideali per completare il percorso di crescita: un club a totale disposizione, supporto logistico e mezzi per cominciare a viaggiare, un brand – Bredford – creato dal nulla a corredo. A ripensarci, sarebbe da riproporre per intero ciò che Carlo Bucciero, con le sue sole forze e un entusiasmo senza pari, seppe mettere in atto, anche se poi molto si fece per aiutarlo a fallire. E sì, quello che si faceva a Moncalieri dava veramente tanto fastidio, visto che gli “ scarti” cominciavano pure a vincere.
    Il primo a far intendere che straordinario lavoro si stesse iniziando a fare a Moncalieri fu Cristiano Caratti, autore di una buona stagione estiva negli States, dove a New Haven aveva battuto l’allora n° 6 al mondo Brad Gilbert, per poi arrivare al terzo turno degli U.S. Open, ma soprattutto capace di cogliere i quarti agli Australian Open 1991, mancando d’un soffio l’accesso alle semi, sconfitto al quinto da Patrick McEnroe, dopo aver battuto, tra gli altri, Richard Krajicek.
    Il “tennis ping-pong” di Caratti (venne definito così da Gianni Clerici per la straordinaria capacità di Cristiano di giocare d’anticipo, sfruttando grandi appoggi e baricentro basso, ai quali univa, in discese a rete controtempo, inusitati “schiaffi al volo”) aveva il vento in poppa, tanto che, appena tornato dall’Australia, raggiunse la finale al Muratti Time di Milano, un torneo che equiparato agli odierni, varrebbe almeno un ATP 500.Caratti, prima di arrendersi in finale a Volkov, si prese il lusso di battere, in un match memorabile, Ivan Lendl, allora 3 al mondo: l’attacco di Cristiano sul match point, la stop volley definitiva sono ancora qui negli occhi: semplicemente indimenticabili.
    Per Camporese le cose a Milano non andarono nel modo previsto. Sì, in coppia con l’amico Goran Ivanisevic avrebbe incamerato il titolo in doppio, ma in singolare, opposto al primo turno a Diego Nargiso, s’era incartato in un match che non voleva saperne di decollare per il giusto verso, e alla fine Omar s’era ritrovato ancora una volta a leccarsi le ferite. Il ricordo di quell’incredibile incontro giocato e perso poche settimane prima contro Boris Becker agli Australian Open, chiusosi con un pazzesco 14 – 12 al quinto per il tedesco, dopo che il nostro era riuscito a risalire da due set sotto, rifilare un memorabile 6-0 nel terzo, per poi arrendersi solo dopo oltre 5 ore di gioco, sembrava definitivamente svanito. Dov’era finito quel “giocatore incredibile”, come gli aveva sussurrato all’orecchio Boris?
    Era dal match di Coppa Davis giocato a Cagliari l’anno prima contro la Svezia che le cose non giravano mai come avrebbe desiderato. Nessuno gli aveva riconosciuto il fatto che aveva lottato come un leone nel primo giorno contro Mats Wilander, perdendo soltanto al quinto e di misurissima: gli ricordavano solo che avesse ceduto di schianto a Svensson in un match che avrebbe potuto e dovuto portare a casa.Come detto, casa l’aveva però trovata a Le Pleiadi e gli allenamenti alla corte di Bucciero e Piatti avrebbero dovuto sfociare nella stagione ’91 in risultati continui e confortanti. Melbourne l’aveva lasciato intendere e Milano sembrava la piazza giusta per confermare le ottime cose viste “Down under”, ma non si rivelò tale. Omar, dopo la sconfitta patita contro Nargiso, si aggirava come un leone in gabbia nei corridoi del Forum di Assago. Era seguito da Stefano Lopez dell’IMG e Fabio Della Vida che provavano a rincuorarlo, ma non c’era verso. Quando Carlo Bucciero gli ricordava che avrebbe dovuto prepararsi per Rotterdam, la risposta era una sola: – Io in Olanda non ci vado! A Rotterdam non ci voglio giocare, chiaro?! –Come Dio volle però alla fine, dopo un paio di settimane di sbollitura, riuscirono a imbarcare Omar su un volo, accompagnato da Gigi Bertino, il quale, dopo appena un paio di giorni, prese a mandare report preoccupanti. Sembrava che il nostro facesse apposta a provare a fare (in vero inutilmente…) il contrario di quello che gli si diceva.
    A cena, tempo di ordinazioni, Camporese chiedeva una birra e “junk food”. Bertino cercava di farlo ragionare, gli diceva che quella birra non si doveva e poteva bere e che la sua dieta prevedeva ben altro. Alla fine, dopo un po’ di tira e molla, la ragione prevaleva: acqua e cibo sano venivano ingoiati tra qualche mugugno, ma venivano ingurgitati solo rimarcando che, se mai ci fosse stata ancora un’altra sera e un’altra cena, si sarebbe fatto come diceva lui. L’arrivo a metà settimana di Fricky Chioatero, in sostituzione di Bertino, non sembrò migliorare le cose, pur con tutta la buona volontà che Fricky ci stava mettendo. Ogni sera stesso ristorante e stesse scene, con la birra che immancabilmente finiva rovesciata da Chioatero nel vaso di una disgraziata pianta che, poveraccia, stava lì in un angolino a tiro. Ma tra una protesta e l’altra Camporese prese a vincere senza fermarsi più. Prima fece fuori lo scorbutico austriaco Antonitsch, poi Karel Novacek, quindi il beniamino di casa Paul Haarhuis in semifinale.Il solito ristorante e la solita birra versata, peraltro senza mai berne una goccia, divennero gesti scaramantici e portarono bene. Eccome se portarono bene.
    Il diritto di Omar faceva sfracelli e prese a portar via gli avversari come aveva sempre sognato, e ogni volta sulla racchetta dei malcapitati arrivava un peso di difficile gestione e digestione. Il servizio non solo garantiva percentuali sempre più interessanti, ma diventava devastante nel vero senso della parola. Anche il rovescio, che nell’arsenale del nostro non era certamente l’arma più fidata, prendeva a praticare geometrie apprezzabili tanto da consentire a Omar di reggere botta nello scambio fino a che poteva girarsi sul diritto ed esplodere inside out di rara potenza e bellezza.La finale non iniziò proprio come si sarebbe desiderato: 6-3 iniziale per Lendl che sembrava giocare in totale sicurezza. Persin troppo sicuro.La musica infatti cambiò nel corso del secondo set. Camporese prese scioltezza e fiducia, e se anche non riusciva a piazzare allunghi decisivi, rimaneva saldamente nel match, tanto che Lendl prese a dar qualche segno di insofferenza, anche se mascherava e si continuava a leggergli negli occhi la certezza che, dopo il match perso a Milano con Caratti, a Rotterdam non avrebbe potuto perdere con un altro italiano.Ma Camporese bastonava sempre di più e sempre meglio col suo diritto e ora sapeva presentarsi a rete con continuità e notevole autorità. Il tiebreak della seconda partita si risolse a favore del nostro per un nonnulla e la terza frazione si aprì con Lendl che prese a smaniare, visto che non gli riusciva di scrollarsi di dosso il giocatore bolognese. Lendl, cosa davvero rara, prese pure a commettere errori non forzati, inusitati per lui, accompagnati da scuotimenti del capo sempre più frequenti.
    Il match si risolse con un nuovo tiebreak, nel quale Camporese dapprima resistette per poi issarsi a match point. Fallì la prima occasione, poi, su uno scambio che sembrava perso, Lendl fece una cosa che mai ci saremmo aspettati da lui: su un recupero all’ultimo respiro di Camporese, la palla gli giunse comoda comoda nei pressi della rete, dal lato del rovescio, si girò sul diritto e, quando tutti si aspettavano che sparasse come suo solito una bordata “alla Lendl”, toccò invece la palla piano, una sorta di smorzata improbabile. Omar sembrò incredulo, poi con un scatto in avanti giocò il più facile dei rovesci a campo vuoto e la vittoria fu sua.
    Durante la premiazione riuscì solo a dire: “Probabilmente sto ancora sognando…”, invece era tutto vero e da lì in avanti nacque una storia diversa che l’avrebbe issato al n° 18 al mondo, a vincere a Milano, a diventare davvero “il giocatore incredibile”, come Boris Becker aveva dovuto ammettere dopo aver rischiato l’osso del collo in ben due occasioni, a Melbourne e in poi Davis, sfangandola sempre solo al quinto.
    La palude di Maceiò, quel maledetto incontro col Brasile giocato su una spiaggia, l’operazione che gli aprì il gomito come un’arancia non erano ancora all’orizzonte, e Omar poté finalmente lasciarsi andare. Come? Solito ristorante e solita ordinazione, ma questa volta la pianta tirò un sospiro di sollievo: la birra finì da un’altra parte. Com’era giusto che fosse.

    Elis Calegari LEGGI TUTTO

  • in

    I Risultati dei giocatori italiani impegnati nel circuito ATP-WTA-Challenger (23 Febbraio 2023)

    Fabio Fognini (foto Getty Images)

    ATP 500 Rio de Janeiro – terra2T Alcaraz – Fognini (1-0) ore 23:00Il match deve ancora iniziare
    QF Cacic/Pellegrino – Gonzalez/Molteni (0-0) 3 incontro dalle ore 20:30Il match deve ancora iniziare

    ATP 250 Marseille – hard2T Fils – Sinner (0-1) ore 18:00Il match deve ancora iniziare

    Challenger Bengaluru – hard2T Jung – Nardi (0-0) ore 07:30ATP Bengaluru Jason Jung• 0571 Luca Nardi [5]0754ServizioSvolgimentoSet 3L. Nardi 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-301-3 → 1-4J. Jung 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 df 40-A 40-40 A-400-3 → 1-3L. Nardi 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-2 → 0-3J. Jung 15-0 15-15 30-15 30-30 df 30-400-1 → 0-2L. Nardi 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 df0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Jung 15-0 30-0 40-0 40-156-5 → 7-5L. Nardi 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-405-5 → 6-5J. Jung 15-0 30-0 40-0 40-15 df4-5 → 5-5L. Nardi 15-0 30-0 ace 40-0 ace4-4 → 4-5J. Jung 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-4 → 4-4L. Nardi 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-3 → 3-4J. Jung 0-15 0-30 0-403-2 → 3-3L. Nardi 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 df 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-403-1 → 3-2J. Jung 15-0 15-15 df 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A df 40-40 40-A3-0 → 3-1L. Nardi 0-15 0-30 df 0-402-0 → 3-0J. Jung 15-0 30-0 40-01-0 → 2-0L. Nardi 0-15 df 0-30 0-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Jung 15-0 15-15 15-30 df 15-40 30-405-6 → 5-7L. Nardi 15-0 ace 15-15 df 30-15 40-15 40-305-5 → 5-6J. Jung 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5L. Nardi 15-0 30-0 30-15 40-154-4 → 4-5J. Jung 15-0 15-15 15-30 15-404-3 → 4-4L. Nardi 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 df 40-A3-3 → 4-3J. Jung 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-302-3 → 3-3L. Nardi 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 ace A-40 40-40 40-A 40-40 A-402-2 → 2-3J. Jung 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-2 → 2-2L. Nardi 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-30 40-40 A-401-1 → 1-2J. Jung 15-0 15-15 df 30-15 40-150-1 → 1-1L. Nardi 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1

    QF Polmans/Purcell – Maestrelli/Ramanathan (0-0) 2 incontro dalle ore 12:00Il match deve ancora iniziare

    Challenger Rovereto – hard2T Zeppieri – Broom (0-0) ore 11:30Il match deve ancora iniziare

    WTA 250 Mérida – hardNessuna azzurra in campo oggi. LEGGI TUTTO

  • in

    ATP 250 Marsiglia, Doha e ATP 500 Rio de Janeiro: I risultati con il dettaglio del Day 4. In campo Jannik SInner a Marsiglia e Fabio Fognini a RIo sfida Carlos Alcaraz (LIVE)

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    ATP 250 Marsiglia (Francia) – 2° Turno, cemento (al coperto)

    Central – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 11:30 am)1. Mikael Ymer vs [6] David Goffin Il match deve ancora iniziare
    2. [1] Hubert Hurkacz vs Leandro Riedi (non prima ore: 13:30)Il match deve ancora iniziare
    3. [4] Grigor Dimitrov vs [Q] Gijs Brouwer Il match deve ancora iniziare
    4. [WC] Arthur Fils vs [2] Jannik Sinner (non prima ore: 18:00)Il match deve ancora iniziare
    5. [Q] Alexander Ritschard vs [3] Alex de Minaur (non prima ore: 20:00)Il match deve ancora iniziare

    Court 1 – Ora italiana: 12:30 (ora locale: 12:30 pm)1. N.Sriram Balaji / Jeevan Nedunchezhiyan vs Dustin Brown / Aisam-Ul-Haq Qureshi Il match deve ancora iniziare
    2. [1] Santiago Gonzalez / Edouard Roger-Vasselin vs [WC] Luca Sanchez / Petros Tsitsipas Il match deve ancora iniziare
    3. Zizou Bergs / David Goffin vs [Alt] Romain Arneodo / Sam Weissborn Il match deve ancora iniziare
    4. Jonathan Eysseric / Denys Molchanov vs [2] Nicolas Mahut / Fabrice Martin (non prima ore: 16:00)Il match deve ancora iniziare

    ATP 250 Doha (Qatar) – Quarti di Finale, cemento

    Centre Court – Ora italiana: 12:30 (ora locale: 2:30 pm)1. [1] Andrey Rublev vs Jiri Lehecka Il match deve ancora iniziare
    2. [WC] Andy Murray vs [Q] Alexandre Muller (non prima ore: 14:00)Il match deve ancora iniziare
    3. Christopher O’Connell vs [3] Daniil Medvedev (non prima ore: 16:00)Il match deve ancora iniziare
    4. [7] Alejandro Davidovich Fokina vs [2] Felix Auger-Aliassime Il match deve ancora iniziare

    Grandstand 1 – Ora italiana: 12:30 (ora locale: 2:30 pm)1. [3] Rohan Bopanna / Matthew Ebden vs Daniel Evans / Jonny O’Mara Il match deve ancora iniziare
    2. [Alt] Patrik Niklas-Salminen / Emil Ruusuvuori vs Constant Lestienne / Botic van de Zandschulp (non prima ore: 14:00)Il match deve ancora iniziare

    ATP 500 Rio de Janeiro (Brasile) – 2° Turno, terra battuta

    Quadra Guga Kuerten – Ora italiana: 20:30 (ora locale: 4:30 pm)1. Bernabe Zapata Miralles vs [4] Francisco Cerundolo Il match deve ancora iniziare
    2. [1] Carlos Alcaraz vs Fabio Fognini (non prima ore: 23:00)Il match deve ancora iniziare
    3. Laslo Djere vs Dusan Lajovic Il match deve ancora iniziare

    Quadra 1 – Ora italiana: 20:30 (ora locale: 4:30 pm)1. [7] Albert Ramos-Vinolas vs Daniel Elahi Galan Il match deve ancora iniziare
    2. [Q] Nicolas Jarry vs Pedro Martinez Il match deve ancora iniziare
    3. Tomas Martin Etcheverry / Diego Schwartzman vs [2] Juan Sebastian Cabal / Marcelo Melo Il match deve ancora iniziare

    Quadra 2 – Ora italiana: 20:30 (ora locale: 4:30 pm)1. [4] Francisco Cabral / Horacio Zeballos vs Tomislav Brkic / Gonzalo Escobar Il match deve ancora iniziare
    2. [SE] Juan Pablo Varillas vs [6] Sebastian Baez Il match deve ancora iniziare
    3. [Q] Nikola Cacic / Andrea Pellegrino vs Maximo Gonzalez / Andres Molteni Il match deve ancora iniziare

    Quadra 4 – Ora italiana: 22:00 (ora locale: 6:00 pm)1. Nathaniel Lammons / Jackson Withrow vs Sadio Doumbia / Fabien Reboul Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

  • in

    Tsitsipas rinuncia al 500 di Acapulco per un problema alla spalla

    Stefanos Tsitsipas

    Brutte notizie per Stefanos Tsitsipas. Il greco, recente finalista agli Australian Open, è stato costretto a rinunciare all’ATP 500 di Acapulco per colpa di un problema alla spalla.
    Lo comunica il canale social ufficiale del torneo messicano, con l’augurio al greco di riprendersi presto.

    Stefanos Tsitsipas has withdrawn from the @AbiertoTelcel due to a shoulder injury.
    Speedy recovery, @steftsitsipas. We are going to miss you!
    — Abierto Mexicano (@AbiertoTelcel) February 22, 2023

    Tsitsipas perde una chance importante per accumulare punti pesanti in classifica: in caso di ottimi risultati nei due 1000 statunitensi, potrebbe scalzare Djokovic dalla vetta del ranking ATP. A questo punto resta da vedere se il suo forfait in Messico è puramente precauzionale, oppure anche Indian Wells sia a rischio. LEGGI TUTTO

  • in

    ATP 250 Marsiglia: Domani l’esordio di Jannik Sinner

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Jannik Sinner si prepara ad esordire all’Open 13 Provence, l’ATP 250 di Marsiglia. Il torneo, giunto alla sua trentesima edizione mette in palio un montepremi di €784.830.Sinner, numero 12 del mondo, è l’unico rappresentante italiano in questo torneo e uno dei giocatori più attesi. Nel 2022, il tennista avrebbe dovuto partecipare all’evento, ma è stato costretto a ritirarsi a causa del COVID-19.Sinner, dopo aver ottenuto un bye al primo turno, affronterà domani il giovane tennista francese Arthur Fils, che occupa attualmente la posizione n.118 nel ranking ATP. I due si sono già incontrati due settimane fa a Montpellier, dove Sinner ha avuto la meglio.
    Central – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 11:30 am)1. Mikael Ymer vs [6] David Goffin 2. [1] Hubert Hurkacz vs Leandro Riedi (non prima ore: 13:30)3. [4] Grigor Dimitrov vs [Q] Gijs Brouwer 4. [WC] Arthur Fils vs [2] Jannik Sinner (non prima ore: 18:00)5. [Q] Alexander Ritschard vs [3] Alex de Minaur (non prima ore: 20:00)
    Court 1 – Ora italiana: 12:30 (ora locale: 12:30 pm)1. N.Sriram Balaji / Jeevan Nedunchezhiyan vs Dustin Brown / Aisam-Ul-Haq Qureshi 2. [1] Santiago Gonzalez / Edouard Roger-Vasselin vs [WC] Luca Sanchez / Petros Tsitsipas 3. Zizou Bergs / David Goffin vs [Alt] Romain Arneodo / Sam Weissborn 4. Jonathan Eysseric / Denys Molchanov vs [2] Nicolas Mahut / Fabrice Martin (non prima ore: 16:00) LEGGI TUTTO

  • in

    Djokovic: “L’infortunio è superato, mi sto avvicinando al 100% e giocherò a Dubai. Aspetto notizie per Indian Wells e Miami”

    Novak Djokovic durante la press conference (dalla diretta su Tanjug)

    Un Novak Djokovic sereno a rilassato si è allenato a Belgrado sotto gli occhi della stampa locale e ha ricevuto una bella torta con le “377 candeline” da n.1, record all-time che condivide con Steffi Graf e che è certo di superare già lunedì prossimo. In seguito ha risposto alle domande dei cronisti locali, parando delle sue condizioni, non ancora perfette ma in netto miglioramento. Resta ancora in attesa di notizie per la sua partecipazione ai due Masters 1000 di Indian Wells e Miami. Non grandissime novità quindi, rispetto a quello che si poteva ipotizzare da una press-conference chiamata all’improvviso, ma queste sono alcune delle dichiarazioni del n.1.
    “L’infortunio è superato, mi sto avvicinando al 100% della mia condizione. Le cose stanno andando molto bene e come squadra abbiamo preso la decisione di andare a Dubai. Domani parto per il torneo e farò del mio meglio per fare più strada possibile. Punto sempre al massimo in ogni torneo”.
    Ancora nessuna certezza per la possibilità di viaggiare in USA da non vaccinato, viste le regole in vigore: “Purtroppo è qualcosa che non è nel nostro controllo. Dipende tutto dalla situazione in America. Sto ancora aspettando una risposta, mi piacerebbe andare ovviamente, quindi mi sto preparando per affrontare i due tornei. Vedremo come andranno le cose nelle prossime due settimane”.
    Grande rispetto per Steffi Graf, che con lui condivide il record di settimane da n.1: “Steffi Graf è una delle più grandi leggende del nostro sport. È incredibile eguagliare il suo record e avere la possibilità di batterlo. Essere il numero uno e vincere Wimbledon è sempre stato il mio sogno da bambino. Sono molto orgoglioso di essere il numero uno. Il supporto della mia squadra è enorme e fondamentale per me in tutto ciò che faccio nella vita, in particolare nel tennis”.
    Due parole su Alcaraz: “È incredibile che riesca a trovare subito il livello più alto vincendo al rientro dopo alcuni mesi, dimostrando maturità, dentro e fuori dal campo. Merita il suo successo. Porta nuova energia al tennis. Non posso chiamarlo il mio principale rivale, il mio principale rivale è ancora Nadal, spero di poterlo affrontare di nuovo a Parigi. Alcaraz sarà il prossimo grande”. LEGGI TUTTO

  • in

    Tursunov : “Il tennis sta cercando di neutralizzare le emozioni. Kyrgios ha personalità e riempie gli stadi”

    Dmitry Tursunov (foto Getty Images)

    L’ex tennista russo Dmitry Tursunov, oggi coach di Belinda Bencic, ha rilasciato parole al veleno sul mondo tennis al maschile, e su quel che è diventato il tour, a suo dire carente di carattere e personalità. L’ha fatto nel corso del The Craig Shapiro Podcast, nel quale ha difeso a spada tratta Nick Kyrgios e criticato duramente l’atteggiamento troppo blando e misurato dei giocatori. Riportiamo alcune sue dichiarazioni che, certamente, faranno discutere.
    “In questo momento il tennis sta cercando di neutralizzare le emozioni che si provano in questo sport, i giocatori hanno paura di mostrarsi per quello che sono, di dire quello che realmente pensano davanti al microfono, perché sanno che attualmente qualsiasi cosa tu dica può essere travisata. Faccio un esempio, se vai in conferenza stampa e dici ‘Penso di aver giocato molto bene oggi’, sicuramente molti penseranno che sei arrogante o che stai sminuendo il tuo avversario. A causa di cose come queste, i giocatori hanno iniziato a provare quella paura quando si tratta di esprimersi, paura che è sfociata anche nella difficoltà di essere se stessi di fronte alle persone. Per questo Kyrgios riempie tutti gli stadi in cui gioca, perché non è stato ancora neutralizzato tanto quanto gli altri. È stato multato, sì, ma non abbastanza, quindi non gli importa. Ha una personalità troppo forte”.
    Continua Tursunov, con un esempio piuttosto forte per esprimere il suo pensiero: “Dov’è il problema se un giocatore alza il dito medio alla tribuna a metà partita? Sicuramente sembrerà un brutto gesto e otterrà come risposta fischi immediati, ma con questo hai già coinvolto emotivamente l’intera folla. Gli hai fatto odiare qualcuno, gli hai fatto provare qualcosa, invece di lasciare che se ne siano lì fermi senza fare niente che non sia uno sbadiglio o aprire un sacchetto di patatine”.
    Una posizione davvero particolare quella dell’ex top30, che rimpiange l’assenza di giocatori più rissosi e chiassosi, che in qualche modo, anche con eccessi, coinvolgono maggiormente gli spalti. LEGGI TUTTO

  • in

    Gaudenzi sostiene i tennisti russi: “Non crediamo in una colpa collettiva, non hanno fatto niente di male e devono giocare”

    Andrea Gaudenzi

    Il Presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi sostiene fermamente la libertà dei tennisti russi e bielorussi di giocare in ogni evento Pro come singoli individui. L’ha ripetuto in un’intervista concessa al media brasiliano Globo, a latere dell’ATP 500 in corso a Rio de Janeiro. La posizione della massima autorità del tennis professionistico viene ribadita in periodo delicato sul piano politico sportivo: sono in corso infatti discussioni con le autorità britanniche, ancora ferme – per volontà del governo di Londra – sulla decisione di non consentire l’accesso nel paese agli sportivi russi e bielorussi anche come individui, e quindi rendendo di fatto impossibile per loro competere a Wimbledon e nei tornei ATP e WTA in preparazione al più storico dei tornei di tennis. Nei giorni scorsi è trapelata anche l’ipotesi più dura, ossia quella di una rottura totale tra ATP (e WTA) e Gran Bretagna, con la perdita dei diritti per i tornei organizzati nel paese, spostati in altre sedi per consentire a tutti i giocatori di partecipare.
    “Voglio ribadire che condanniamo sempre e condanneremo la guerra”, afferma Gaudenzi, “So che è ovvio dirlo, ma è importante ripetere e mandare questo messaggio in modo molto chiaro. Penso che noi (ATP) siamo in linea con la guida del CIO. I nostri giocatori non possono giocare sotto le loro bandiere nelle competizioni a squadre come in qualsiasi altro sport”.
    “Ci sono sport che vietano la partecipazione anche ai singoli giocatori. In generale, non crediamo nella colpa collettiva” continua Gaudenzi, “Questi ragazzi non hanno fatto niente di male. Hanno giocato a tennis per tutta la vita. Riteniamo che, in tutta onestà, abbiano bisogno di avere opportunità, come tutti gli altri. Riteniamo inoltre che debbano essere in grado di competere e avere una voce, dire quello che pensano. Abbiamo visto Rublev scrivere ‘Pace, non guerra’ davanti alla telecamera. Penso che questo sia un messaggio importante. Vogliamo che questi giocatori giochino, che possano esprimere i loro sentimenti, anche perché questo raggiunga la loro gente, il loro paese. Siamo per la giustizia e la libertà, e ovviamente contro la guerra, e continueremo a lottare per questi principi” conclude il Presidente ATP. LEGGI TUTTO