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    Sorpresa a Cincinnati: Alcaraz subisce la rimonta di Monfils

    Gael Monfils (foto ATPsite)

    Risultato a sorpresa al Masters 1000 di Cincinnati: Carlos Alcaraz è rimontato e sconfitto da un ottimo, indomabile Gael Monfils (4-6 7-6 6-4 lo score). L’incontro era ripreso oggi con lo spagnolo avanti 6-4 e sotto 1-3 nel tiebreak del secondo set. “LaMonf” è stato bravo a servire bene ed aggiudicarsi il tiebreak (complici anche un paio di errori del n.3 del mondo), rimettendo così il match in equilibrio. Quella che si pensava potesse essere una formalità per il due volte campione Slam in stagione si è trasformato in un incontro molto complicato, anche per colpa di troppi errori ed incertezze di un Alcaraz a tratti incerto, come se non sentisse bene la palla o molto scarico in diversi diritti, terminati a metà rete. Bravo è stato il francese a “sgonfiare” le palle, tirando a volte pianissimo (anche alcuni chop di diritto, corti e improvvisi) e altre fortissimo, per non dare riferimenti al rivale, incappato in troppi errori gratuiti. Inoltre Monfils ha servito bene in diversi punti chiave, meritando il successo che lo riporta negli ottavi di un Masters 1000 (per la 41esima volta in carriera).
    Il match si è deciso nei primi 4 game del terzo set: prima Alcaraz salva per i capelli il primo turno di servizio, annullando due palle break con alcuni scambi rocamboleschi e mostrando un certo nervosismo. Poi è Monfils a vincere un durissimo primo turno di battuta nel parziale, durato oltre 7 minuti e con due palle break salvate, tra qualità e “mestiere”. Il break per Gael è arrivato nel terzo game, con un Alcaraz pessimo in paio di colpi giocati totalmente scarico (terribile un diritto colpito indietreggiando con la palla che è arrivata a malapena a rete). Monfils soffre ma regge, salvando una palla del contro break (3-1) e quindi volando verso un meritato successo. Proprio sul 3-1 Monfils, Alcaraz ha tirato fuori tutta la rabbia del momento distruggendo la racchetta, scena non usuale per il giovane iberico.

    “He desperately wants to win this match” 👀#CincyTennis pic.twitter.com/QkiDhvNHtw
    — Tennis TV (@TennisTV) August 16, 2024

    Monfils ottiene la sua nona vittoria in carriera contro un top 3 ATP, e con i suoi 37 anni e 349 giorni diventa il quarto tennista più anziano a battere un giocatore tra i primi tre nel ranking da quando la classifica è stilata al computer, più vecchi di lui a riuscirci solo Ken Rosewall, Jimmy Connors e Roger Federer.
    Una grande delusione invece per Alcaraz, che così perde i punti della finale conquistata la scorso anno e si avvicina a US Open con solo un paio di incontri giocati e poca fiducia, dopo il boccone amaro della finale per l’oro olimpico persa contro Djokovic.

    Gael Monfils vs [2] Carlos Alcaraz (non prima ore: 18:30)ATP Cincinnati Gael Monfils476 Carlos Alcaraz [2]664 Vincitore: Monfils ServizioSvolgimentoSet 3G. Monfils30-40 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-4 → 6-4C. Alcaraz 15-0 df 15-15 df 30-15 30-30 40-305-3 → 5-4G. Monfils 0-15 df 15-15 ace 30-15 40-154-3 → 5-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-04-2 → 4-3G. Monfils 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df 40-40 A-40 ace 40-40 40-A df 40-40 A-403-2 → 4-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-153-1 → 3-2G. Monfils 0-15 df 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-1 → 3-1C. Alcaraz 15-15 15-30 15-401-1 → 2-1G. Monfils 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A df 40-40 A-40 df0-1 → 1-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 df 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* ace 2-0* 3*-0 3*-1 3-1* 3*-1 3-2* 4-2* 4*-3 ace 5*-3 6-3* 6-4* 6*-56-6 → 7-6C. Alcaraz 15-0 15-15 df 15-30 30-30 30-40 40-40 A-406-5 → 6-6G. Monfils 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-155-5 → 6-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace5-4 → 5-5G. Monfils 0-15 15-15 ace 15-30 df 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace4-4 → 5-4C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-404-3 → 4-4G. Monfils 15-0 30-0 40-0 40-153-3 → 4-3C. Alcaraz 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-403-2 → 3-3G. Monfils 15-0 ace 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-302-1 → 2-2G. Monfils 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 df1-1 → 2-1C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 30-15 df 40-151-0 → 1-1G. Monfils 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-404-5 → 4-6G. Monfils 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-5 → 4-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5G. Monfils 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-4 → 3-4C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-02-3 → 2-4G. Monfils 15-0 30-0 40-0 ace1-3 → 2-3C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-2 → 1-3G. Monfils 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 df1-1 → 1-2C. Alcaraz 0-15 df 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1G. Monfils 15-0 40-0 ace 40-15 df0-0 → 1-0

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    SuperTennis Plus: lanciata la nuova piattaforma multichannel sul digitale terrestre

    La schermata di SuperTennis Plus (foto supertennistv)

    SuperTennis, canale monotematico della FITP, si arricchisce oggi di una nuova piattaforma multicanale su digitale terrestre per chi possiede una smart tv connessa a internet: SuperTennis Plus. Gli appassionati potranno arricchire la propria offerta ogni giorno con la possibilità di passare da una produzione all’altra attraverso la tecnologia HbbTV.
    “Acronimo di Hybrid Broadcast Broadband TV, l’HbbTV non è altro che una funzione presente su tutte le Smart TV di recente fabbricazione connesse ad internet, che consente allo spettatore di un canale l’accesso ad una serie di contenuti gratuiti aggiuntivi di varia natura” si legge nel comunicato diffuso sul sito Supertennis.tv. “Spingendo la freccia in su del telecomando, i possessori di una smart tv connessa ad internet e abilitata al servizio potranno sempre accedere a un menu interattivo attraverso il quale seguire incontri di tennis o padel, ritrovare on demand le puntate delle rubriche di SuperTennis o le news. In questa nuova versione, più strutturata ed esteticamente più accattivante, i contenuti saranno ordinati per categorie in modo intuitivo in modo da garantire una navigazione semplice e consentire a tutti di accedere presto al contenuto desiderato. SuperTennis Plus resterà fissa come evoluzione del canale e permetterà ai telespettatori di poter accedere a tutti i contenuti presenti all’interno del suo palinsesto e restare sempre aggiornati su quanto accaduto nel mondo degli sport da racchetta”.
    Quindi la funzione prima attiva in caso di eventi contemporanei è adesso attiva ogni giorno, e lo sarà anche per US Open, dove gli appassionati potranno seguire tre canali extra con gli incontri del quarto Slam stagione, i cui diritti tv sono in esclusiva per il canale SuperTennis (oltre all’App SuperTennix). LEGGI TUTTO

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    Rune smentisce problemi con il suo sponsor tecnico

    Holger Rune

    Holger Rune ha smentito le voci circolate sul social X secondo le quali il suo rapporto con lo storico sponsor tecnico Nike sarebbe terminato e quindi sarebbe a caccia di un nuovo partner, per debuttare già a US Open. Il danese ha risposto al media Tennis Connected (canadese, e Rune si trova attualmente a Montreal per il 1000 nord americano), affermando che “Non so chi siano questi insider 😂 ma non sono molto bravi nel loro lavoro, posso dirvelo. Sono molto contento della mia collaborazione con Nike”.

    Been speaking with a few insiders and looks like Holger Rune is done with Nike. Look for a new sponsor to debut at the US Open potentially.
    — Tennis Connected (@TennisConnected) August 9, 2024

    Rune ha lungo un rapporto con Nike iniziato quando era ancora un junior di grande prospettiva, e da moltissimi anni ha un contratto con Babolat per quanto riguarda la racchetta. Al momento indossa le scarpe da tennis Nike Air Zoom Vapor Pro, come il coetaneo e rivale Carlos Alcaraz. Tra i suoi vari sponsor figurano le bevande energetiche STATE e i marchi danesi Shamballa Jewels e PurePower. Attualmente dal punto di vista contrattuale, Holger è seguito dall’agenzia Tennium.
    Non è la miglior stagione per Rune: attualmente staziona al n.17 ATP, dopo aver iniziato l’anno da n. 8 ed aver toccato il best ranking di n.4 un anno fa. Nessun torneo vinto in stagione, con i migliori risultati raggiunti a Brisbane (finale, nel suo primo torneo dell’anno), quindi la semifinale all’altro 250 di Montpellier e poi al 500 di Acapulco. Finora nel 2024 nei Masters 1000 non è mai andato oltre i quarti e nei tre Slam disputato si è fermato agli ottavi a Wimbledon e Parigi e solo al secondo turno a Melbourne, risultati solo discreti che gli sono valsi una discesa in classifica.
    Oggi Rune a Montreal è atteso da un match non facile contro Sasha Zverev, testa di serie n.2 dell’Open del Canada.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Vucic (Presidente della Serbia): “Costruiremo un museo per Novak Djokovic”

    Novak con l’Oro di Parigi 2024

    La Serbia è pronta a costruire un museo dedicato a Novak Djokovic. L’annuncio arriva direttamente dal presidente del paese balcanico, Aleksandar Vucic, all’indomani dello storico successo alle Olimpiadi di Parigi 2024 che ha consentito al campione di Belgrado di completare il suo palmares.
    “Abbiamo avuto le prime discussioni sulla costruzione del museo dedicato a Novak Djokovic. Sarà un’altra attrazione per la capitale”, ha detto martedì il presidente serbo, come riporta AFP. “Palma di Maiorca ha un museo dedicato a Rafael Nadal. Ci impegneremo a mostrare ciò che Djokovic ha fatto per il nostro paese in base ai suoi meriti e allo stesso tempo sarà una nuova possibilità per attrarre turisti e appassionati di tennis che ammirano il nostro campione”, conclude Vucic.
    Del museo in realtà si parla da tempo, ma visto quest’ultimo successo il progetto subirà un’accelerata. Secondo i piani del presidente serbo, il museo dovrebbe essere completato entro il 2027, quando Belgrado ospiterà l’Expo mondiale.
    Domenica scorsa, dopo il successo i Novak alle Olimpiadi, la gente si è radunata nelle piazze principali del paese sventolando bandiere e cantando canzoni patriottiche per celebrare la vittoria del suo campione.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Kafelnikov: “Djokovic è uno dei tre più forti sportivi di tutti i tempi. L’Oro Olimpico? Vale quanto uno Slam”

    Yevgeny Kafelnikov vittorioso ai giochi di Sydney 2000

    Yevgeny Kafelnikov è uno dei molti ex campioni che hanno commentato la straordinaria vittoria di Novak Djokovic alle Olimpiadi. Secondo l’ex n.1 russo, Novak con questo ennesimo trionfo è ancora più il miglior tennista di sempre, ma anche uno dei tre sportivi migliori di ogni epoca. L’ha sottolineato in una breve intervista rilasciata a Tennis Major, nella quale afferma che l’Oro Olimpico è cresciuto esponenzialmente come valore nel tempo, diventando un trofeo ambito e di valore pari ad un titolo Slam.
    “Non c’è dubbio che Novak sia il più grande di tutti i tempi nel tennis, questo è sicuro“, ha detto Kafelnikov. “Metterlo sullo stesso livello di Michael Jordan? Io non lo faccio perché sono cresciuto idolatrando il più grande atleta di tutti i tempi, ovvero Michael Jordan: tutto quello che volevo era vederlo giocare dal vivo. Per me Michael è sempre il numero 1, ma Novak è sicuramente tra i tre più grandi atleti di tutti i tempi, senza dubbio: tutti i successi, i record che ha battuto, i titoli che ha vinto”.
    Oltre a raggiungere il numero 1 del ranking ATP e vincere due titoli del Grande Slam, Kafelnikov ha vinto la medaglia d’Oro nel singolare maschile alle Olimpiadi di Sydney 2000. Forse anche per questo ritiene la medaglia più preziosa delle Olimpiadi un trofeo pari a un Major.
    “L’oro olimpico è importante quanto un titolo del Grande Slam. Il giorno prima della finale di Parigi 2024 ho scritto su Twitter che questa finale era la partita più importante della carriera di Djokovic. Ne ero assolutamente certo. Se Novak avesse perso, sarebbe stata la peggior sconfitta della sua vita. Non è successo. Domenica ha vinto l’Oro e ha dimostrato che i miei commenti erano veri. A essere onesti, è così divertente vedere i fan di Novak sui social media ora: prima dicevano che le Olimpiadi non erano importanti, ma ora le trovano fondamentali, dicendo che era necessario per lui vincerle”.
    “Novak ha dimostrato fin dall’inizio di essere pronto a dare tutto quel che aveva per vincere quell’oro. È stata una grande battaglia fin dal primo punto, e sono stati pochi punti quelli che hanno fatto la differenza. Penso che sia stata propria la voglia di vincere, il desiderio, a far pendere la bilancia dalla parte di Novak, era il giocatore che voleva vincere di più, e così è stato. Se l’è meritato” conclude Kafelnikov.
    Parole interessanti, ma il “Kaf” oltre a Jordan e Djokovic non cita chi a suo dire è l’altro dei tre più forti atleti di tutti i tempi. Chi potrebbe essere? Phelps? Bolt?
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Ivanisevic su Djokovic: “Non sarei sorpreso di vederlo a Los Angeles 2028. La chiave era innervosire Alcaraz. US Open? È il favorito”

    Goran invece a Novak ai tempi della loro collaborazione

    “Considerando quanto è ‘pazzo’, non mi sorprenderebbe vederlo anche a Los Angeles 2028″. Così Goran Ivanisevic, ex coach di Novak Djokovic, parla del campionissimo serbo in un’intervista rilasciata al collega Sasa Ozmo dopo la straordinaria vittoria dell’Oro alle Olimpiadi di Parigi 2024. Nole aveva affermato da mesi che l’Oro era il suo grande obiettivo, unico alloro mancante nel suo sterminato palmares. Missione compiuta, con un crescendo favoloso e una finale giocata da campione, durissimo e lucido nelle fasi decisive contro un Alcaraz tutt’altro che “docile”. Per Ivanisevic l’aver vinto tutto quello che è in palio nel tennis non placherà la fame di vittorie di Djokovic, tanto che ipotizza ancora 4 anni di grande tennis e successi, magari fino alle prossime Olimpiadi in California, dove Novak avrebbe ben 41 anni… Interessante anche la chiave di lettura del croato della finale Olimpica: portare Carlos ad innervosirsi.
    “È semplicemente incredibile, era scritto da qualche parte che doveva finire così”, afferma Ivanisevic a Tennis Majors. “Il suo primo trofeo di questa stagione: Oro olimpico! Questo scenario è il migliore, il più dolce. Ha avuto un grave infortunio, un intervento chirurgico, poi una brutta finale di Wimbledon, ma domenica abbiamo visto cosa possono farti fare la volontà e il desiderio. Quando Novak gioca come sa fare, è il migliore al mondo, nessuno può toccarlo“.
    I due erano insieme a Tokyo tre anni fa, dove Djokovic era in vantaggio di un set e un break contro Alexander Zverev in semifinale, ma non è riuscito a battere il tedesco e l’Oro è rimasto un sogno. Questa volta ci è riuscito, e anche di più. “Ne abbiamo parlato così tante volte, era uno dei miei più grandi desideri per lui, lo desiderava tanto ed è per questo che è stato così emozionante per tutti”, continua Goran.  “È affascinante vedere come ha giocato in finale per l’Oro rispetto a quella di Wimbledon. È stato incredibile quello che è riuscito a fare nella sua mente, Wimbledon è stato solo due o tre settimane fa. La volontà, il desiderio, la forza… Alcaraz ha 16 anni in meno, colpisce più forte ed è più veloce, ma Novak con la sua testa ha fatto sembrare che Carlos non fosse il più giovane, più veloce e quello che colpisce più forte“.
    “Solo un pazzo direbbe di lui che non ha più, che non ha più niente da dare. Quando Novak vuole davvero qualcosa, nessuno può batterlo, indipendentemente da chi si trovi dall’altra parte della rete. È stato incredibilmente intelligente, ha giocato in modo aggressivo e tirato ogni colpo con convinzione. Alcaraz colpisce duro, ma Novak ha colpito ancora più duro! Penso che questo abbia sorpreso Carlos e lo abbia reso un po’ nervoso. È più facile a dirsi che a farsi, ma questa è la chiave: portare Alcaraz ad innervosirsi e costringerlo a fare qualche errore. È quello che è successo nel tie break del secondo set: Alcaraz sapeva che sarebbe stato punito se avesse giocato più corto e ha fatto qualche errore. Non è facile fare quello che ha fatto Novak, ma ancora una volta, lo voleva così tanto da riuscirci“.
    “Novak è come se non avesse giocato la finale di Wimbledon, ma qui c’era eccome… Se fossero rimasti altre cinque ore su quel campo, il risultato sarebbe stato lo stesso. Novak stava volando, stava ballando. La gente si è dimenticata che questa era la sua prima finale olimpica, sentiva che era questa la chance, doveva cogliere quest’opportunità. Ora ce l’ha fatta, ma considerando quanto è pazzo, non mi sorprenderebbe vederlo anche a Los Angeles nel 2028”
    “Sono così contento che abbia finalmente vinto questo oro. Gli auguro adesso di vincere il 25° Slam, di battere il record assoluto, e poi potrà ritirarsi, anche se non si ritirerà mai… Penso che possa trovare la motivazione per farcela, l’oro lo solleverà di nuovo. Se gioca così, è l’uomo da battere agli US Open. A Wimbledon è stato un miracolo che abbia anche solo giocato, ed è arrivato in qualche modo anche in finale, ma non sappiamo mai se qualcosa di simile all’Australian Open di quest’anno potrà accadere. Contro Sinner non ha dato il suo meglio. Non abbiamo una sfera di cristallo, ma se è motivato come lo era a Parigi, sarà il favorito a New York” conclude Ivanisevic.
    Parole al miele per il suo ex pupillo, ancora una volta capace di superare infortuni, dolori e l’età che avanza, mostrando una forza mentale e lucidità superiore anche all’esuberanza e potenza di Alcaraz, che veniva da una serie pazzesca di vittorie (due Slam) e quindi in totale fiducia. Non resta che attendere US Open, dove oltre a Sinner e Alcaraz il “Djoker” sarà certamente uno dei favoriti. O forse, il vero grande favorito…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic Titanico! Vince l’Oro a Parigi 2024 battendo Alcaraz. Finale straordinaria

    Novak Djokovic, campione Olimpico a Parigi 2024

    Parigi, Bois de Boulogne. L’orologio ha da poco superato le 17, l’atmosfera è elettrica, si sta disputando la finale per l’Oro Olimpico del singolare maschile, una partita straordinaria per qualità di gioco e intensità. Il diritto di Novak Djokovic da sinistra è una pallata potente e precisa, vincente. Il Chatrier di Roland Garros esplode e l’arbitro urla “Game Set Match Djokovic!”. La finale di Parigi 2024 finisce così, con un punto esclamativo del più vincente dell’era moderna che si aggiudica con pieno merito l’unico grande alloro che mancava al suo sterminato palmares, la medaglia d’Oro Olimpica. La sua racchetta cade a terra, esulta verso il suo angolo scaricando la tensione, abbraccia il rivale e poi piange, a dirotto, come forse mai in carriera, in ginocchio sul rosso del Chatrier, letteralmente tremando di gioia. Forse nella sua mente è passato il film della sua intera vita… la racchetta imbracciata da piccolo sul campo in montagna, le bombe della guerra, le lezioni con la maestra Gencic, i primi allori, poi i record epocali e il chiodo fisso di questa medaglia, l’ultimo sogno di una carriera ineguagliabile. Djokovic ha superato il dolore, gli acciacchi dei suoi 37 anni, la tensione, un’operazione recentissima al ginocchio e soprattutto un rivale mai domo e fortissimo come Carlos Alcaraz in finale, vincendo due tiebreak giocati in modo stellare, perfetti, degni del titolo di tennista più vincente dell’era moderna della disciplina. È stata una finale straordinaria per tensione e qualità di gioco. Grazie anche a Carlos Alcaraz, uno spot bellissimo per il tennis e premio meritato alla carriera irreale e oggi PERFETTA nel serbo.
    La finale è stata un braccio di ferro mostruoso tra i due campioni, mai domi e così pugnaci da annullare tutte le palle break concesse. Tutte. E di occasioni ne hanno avute molte entrambi, ma ognuno di loro non ha mai mollato di un centimetro, pronto a dar fondo a ogni energia fisica e mentale per non cedere campo, non retrocedere la posizione, aggrappandosi ai punti forti del proprio repertorio. Alcaraz velocissimo e con mille frecce diverse, Djokovic pugnace, lucido e tatticamente ineccepibile, una Treccani della disciplina applicata alla lettera, praticamente in ogni maldetto 15 di questa partita. Scontato che in uno scontro titanico, così duro, alla fine fossero una manciata di punti a fare la differenza; e, vista l’assenza di break, che fossero i tiebreak a risultare decisivi. Così è stato ed è giusto affermare che oggi la medaglia d’Oro l’ha vinta il migliore, il più forte. Novak ha giocato due tiebreak pazzeschi, non una scelta sbagliata o un momento di titubanza.
    E stata una vittoria clamorosa perché nel match si è avuta la netta sensazione che Alcaraz ne avesse di più, di gambe, di soluzioni e di possibilità. Più vigore, più forza, più tutto, ma… non è mai riuscito a sfruttare le palle break (anche cinque in un unico game!) e questo l’ha pagato mentalmente, con una frustrazione l’ha portato a sbagliare quelle due palle nei “decider” e prendere quella manciata di decisioni errate che Novak è stato perfetto nel capitalizzare. Da Djokovic, da Djoker, dal più vincente del tennis moderno. Duro, durissimo, di testa e di fisico, ma che classe e che colpi. I due diritti vincenti in corsa sparati da Novak nel secondo tiebreak sono già entrati per la porta principale nella sua leggenda e in quella della disciplina, due mazzate di difficoltà irreali, che puoi riuscire a tirare e trasformare solo se hai una classe superiore e un cuore e una testa altrettanto superiori. Djokovic lo si può amare o odiare, ma è indubbio, palese e lampante che nessuno è come lui per combinazione di qualità tecniche, fisiche e mentali. E nessuno come lui riesce ad andare oltre alla fatica, ad un avversario formidabile e complessivamente forse oggi anche più bravo, ma incapace di sfruttare il momento e capitalizzare il vantaggio “ai punti” che nel tennis non serve a niente.

    Djokovic has won it all #Tennis pic.twitter.com/q6P6i9tdgd
    — Roland-Garros (@rolandgarros) August 4, 2024

    Il tennis è un meraviglioso sport di situazione, devi cogliere il momento con visione, gambe e braccio. Djokovic oggi è stato più forte, si merita questa bellissima medaglia d’Oro Olimpica e forse la “pace dei sensi”, avendo vinto davvero tutto quel che si può vincere nello sport che l’ha portato a diventare icona mondiale. Esempio di lavoro e perseveranza. Alcaraz ha pianto a dirotto… scontato dopo tanta tensione. Forse ha sbagliato a non forzare gli scambi sulla lunghezza, stancando maggiormente il rivale; forse ha rischiato troppo spesso la smorzata, dove ha ricavato poco; non ha fatto punti importanti col servizio, e contro Nole sono indispensabili. Difetti all’interno di un’ottima prestazione, ma Djokovic è stato più presente e continuo, ha assolutamente meritato. Forse al terzo set la maggior forza dello spagnolo poteva prevalere, ma Novak è stato perfetto nel chiudere prima.
    Questa finale resterà nella storia, è stata una partita molto bella che aiuterà non poco il tennis diventare sempre più sport “anche” Olimpico. È vero che noi abbiamo Wimbledon, gli altri Slam e la Davis; ma è esattamente grazie a partite leggendarie come questa che lo sport della racchetta sta facendo passi da gigante nella considerazione generale all’interno della 15ina a cinque cerchi. Grazie a Carlos e Novak per le emozioni.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Djokovic parte meglio di Alcaraz, gioca tatticamente alla perfezione cercando profondità e rubando tempo di gioco allo spagnolo, che incappa in qualche errore di troppo e concede una palla break nel suo primo turno di battuta. L’annulla con classe Carlos, finta uno dei suoi diritti fulminanti e quindi tocca una smorzata perfetta. 1 pari. Nel terzo gioco il serbo recupera un pericoloso 0-30, anche grazie ad errori di un Carlos un po’ impaziente nel cercare la bordata a chiudere. La situazione si ribalta sul 2-1: Novak anticipa e comanda, e con una risposta vincente clamorosa strappa altre tre palle break sullo 0-40. Impressionante come Alcaraz alza il livello, servizio e primo colpo di scambio in totale anticipo, di fatto ingiocabile. 2 pari. Durissimo il quinto game: Novak si incaponisce nella smorzata, sbagliando; concede tre palle break ma in qualche modo – soprattutto col servizio – le annulla, ma sembra molto vicino al suo limite. Dopo tanta lotta il set si blocca sui binari dei turni di servizio, fino al 4. Djokovic commette un doppio fallo, poi sul 30 pari dopo uno smash tremebondo un diritto s’impenna sul nastro e scappa via out. Palla break delicatissima per Carlos. Attacca con coraggio il serbo e copre la rete, salvandosi con classe sulle difese estreme del giovane rivale. La lotta è feroce, intensa come qualità dei colpi dei due. Numeri in accelerazione dell’iberico, prodezze sul net di Novak, costretto a buttarsi avanti a ripetizione. Grande spettacolo. Annulla ben 5 palle break Djokovic, per il 5-4. Sul 6-5 Alcaraz serve, ma è Djokovic a trovare due grandi punti. Sul 30 pari lo spagnolo sbaglia un tocco di volo un po’ goffo, è palla break e soprattutto set point Djokovic. Servizio e diritto cross vincente immediato, ottimo Alcaraz. Dopo oltre 84 minuti il set si decide al tiebreak. Livello di gioco altissimo, solo vincenti tra l’anticipo dello spagnolo e la sagacia del serbo. Sul 3 punti pari Novak trova un angolo impossibile con la risposta di diritto, forte anche un filo fortunata. Chirurgico il serbo, due ottimi servizi e 6-3. Chiude la porta di volo Novak sul primo, chiamato a rete da Carlos. 7 punti 3 Djokovic, grandissimo spettacolo, 95 tra i migliori in stagione.
    Lo spettacolo si mantiene molto alto anche nelle prime fasi del secondo set. Alcaraz si distrae servendo sull’1 pari, concede una palla break ma l’annulla con un diritto fulminante. Urla dopo aver chiuso il game con un bel servizio, 2-1. Impressionante la durezza mentale di Novak, sul 2 pari approfitta di ogni pertugio e si porta 15-30, ma altrettanto veemente e bellissima la reazione di Carlos. (3-2). Un po’ di nervosismo da parte di Alcaraz, che non riesce a scrollarsi di dosso la resistenza del campionissimo, che a sua volta colpisce molto pulito e offensivo. C’è sempre la sensazione che l’iberico abbia ancora un po di margine per crescere, mentre il serbo sia al massimo delle sue possibilità fisiche. Il livello di gioco tocca picchi epici sul 4 pari. Alcaraz spara pallate furibonde, Djokovic regge e ribatte con angoli e anticipo da campione. Carlos vince un game durissimo, sia sul piano mentale che fisico, per il 5-4. L’equilibrio non si spezza, nonostante i tentativi di entrambi i campioni di incidere in risposta (nessuna palla break convertita!). 6 pari, tiebreak. Fantastico il diritto vincente di Djokovic nel primo punto, intuisce la traiettoria, arriva prima e tira una pallata perfetta. Mini break immediato, con Carlos furibondo per aver lasciato spazio sulla sua destra. Segue una difesa incredibile del serbo, con un lob tanto disperato quanto profonda, e Alcaraz ci casca. Poco lucido lo spagnolo in molti punti decisivi dell’incontro, quelli che stanno facendo la differenza. Con un forcing muscolare terrificante Alcaraz si riprende il mini-break, 2-1. ANCORA! Altro diritto cross vincente di Novak a chiudere uno scambio durissimo, che cuore e durezza il serbo. 3-2 avanti Nole. Carlos sbaglia malamente un diritto sul 4-2, ora la rimonta è difficilissima, 5 punti a 2 avanti il serbo. Alcaraz ha perso focus, sbaglia anche col rovescio, 6 punti a 2 e 4 punti per Djokovic per vincere le Olimpiadi. Basta il primo, diritto vincente. BRAVO NOVAK! Ha vinto il più duro e tenace, al termine di una partita spettacolare.

    Djokovic N. (SRB ) – Alcaraz C. (ESP )ATP Paris Olympics Novak Djokovic [1]770 Carlos Alcaraz [2]660 Vincitore: Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 2-1* 2-2* 3*-2 4*-2 5-2* 6-2*6-6 → 7-6Novak Djokovic 15-0 30-0 40-05-6 → 6-6Carlos Alcaraz 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6Novak Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-304-5 → 5-5Carlos Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-404-4 → 4-5Novak Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-403-4 → 4-4Carlos Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3Carlos Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 2-3Novak Djokovic 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2Carlos Alcaraz 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 1-2Novak Djokovic 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1Carlos Alcaraz 15-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 2*-2 3-2* 3-3* 4*-3 5*-3 6-3*6-6 → 7-6Carlos Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-406-5 → 6-6Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-5 → 6-5Carlos Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 5-5Novak Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-404-4 → 5-4Carlos Alcaraz 15-0 30-0 40-04-3 → 4-4Novak Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-153-3 → 4-3Carlos Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 3-3Novak Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-402-2 → 3-2Carlos Alcaraz 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-1 → 2-2Novak Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1Carlos Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-0 → 1-1Novak Djokovic15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Murray: “Sono arrivato al n.1 del mondo mentre i big three giocavano, questo per me significa molto”

    Andy Murray saluta a Parigi 2024

    Andy Murray ha simbolicamente appeso la racchetta al chiodo dopo esser stato eliminato nel torneo olimpico di doppio. Un ritiro sentito, che ha provocato moltissime reazioni nel mondo della racchetta e non solo. Grande rispetto per lo scozzese, vincitore di 3 Slam, due Ori olimpici e moltissimi altri trofei, in un’epoca “infestata” o meglio dominata dal talento epocale di campioni epocali come Federer, Nadal e Djokovic. Murray è sempre stato lì con loro, in lizza per i grandi tornei, a battagliare con tutte le sue forze e ottenendo molte vittorie di prestigio. Per questo oggi è sereno e tira un bilancio molto positivo della propria carriera, nonostante mille infortuni e brucianti sconfitte. Ne ha parlato a latere dei giochi, in un’intervista al media Eurosport della quale riportiamo alcuni passaggi salienti.
    “Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato già da alcuni mesi” racconta Murray. “Sia che avessimo perso qualche giorno fa o che avessimo raggiunto la finale, ero preparato al fatto che sarebbe accaduto. Ora ho un po’ di tempo per fare quello che voglio e non vedo l’ora di farlo”.
    Lacrime al momento del ritiro, ma stavolta lacrime di gioia: “Sì, non mi sento triste. Alla fine non mi dispiace non giocare più a tennis. Quando pensavo a questo momento negli ultimi due anni, ne ero triste. Ero preoccupato per come mi sarei sentito e tutto il resto. È passato solo un giorno, ma è stato molto più facile di quanto mi aspettassi. Vedremo il futuro”.
    Andy racconta il bel messaggio ricevuto dal leggendario Bjorn Borg: “Stamattina ho ricevuto un messaggio da Borg, è stato molto bello. È una leggenda del nostro sport e ho potuto passare un po’ di tempo con lui alla Lever Cup. Mi ha scritto: complimenti a uno dei più grandi di tutti i tempi, in bocca al lupo per quello che verrà. Sono pienamente consapevole che i miei tre grandi rivali hanno avuto carriere migliori della mia, ma per un periodo, a metà del mio percorso, ho gareggiato con loro alla pari nei tornei più grandi e li ho anche battuti. Sono riuscito a raggiungere il numero uno al mondo mentre tutti loro giocavano. Questo ha significato molto per me. Come ho detto ieri, non è stato facile vincere le grandi competizioni mentre loro erano lì con me, e vedere qualcuno come Borg, uno della loro statura, riconoscere i miei meriti è davvero speciale”.
    Visto lo strapotere storico dei Big 3, i risultati raggiunti da Murray restano di grandissimo livello. Così la pensa Andy:  “Penso che la cosa più difficile per me in questo senso sia che ciò che Rafa, Roger e Novak hanno raggiunto, è qualcosa che va oltre la portata di chiunque giochi a tennis. I risultati che ho ottenuto sembrano minuscoli rispetto a quello che hanno ottenuto loro. Può sembrare poco aver vinto qualche torneo del Grande Slam e qualche Olimpiade… ma sono orgoglioso di quello che ho ottenuto in questo periodo. Ho lavorato molto duramente per raggiungere questi risultati e questa è l’unica cosa che conta. Ciò che gli altri dicono a riguardo non ha molta importanza per me. Ovviamente amo il tennis e ho un grande rispetto per le generazioni precedenti e per ciò che hanno ottenuto. Sentire qualcosa del genere da Bjorn per me è stato grandioso”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO