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    Zverev: “Mi vergogno di come ho giocato, chiedo scusa a chi era venuto a vedermi”

    Sasha Zverev, subito out in Germania

    La sorpresa di giornata nei tornei ATP è senza dubbio la vittoria del giovanissimo Rune su Zverev a Monaco. Il giovane danese è in grandissima ascesa, tuttavia è corretto rilevare anche una prestazione davvero sotto tono del campione tedesco, irriconoscibile di fronte al proprio pubblico.
    Nel post partita, uno Zverev quasi in lacrime non ha cercato scuse, prendendosi tutta responsabilità di una giornata pessima. Ha chiesto scusa ai suoi fan, affermando di aver sofferto anche la pressione per il tornare a giocare per la prima volta davanti al suo pubblico. Ecco alcuni estratti delle sue parole.
    “Vorrei scusarmi con tutti i fan che hanno assistito alla partita oggi. Non sono stato in grado di giocare bene nemmeno un singolo game. Non ho scuse, non è colpa del mio preparatore atletico o del mio allenatore. Cercare altri colpevoli al di fuori di me sarebbe stupido. Oggi ho giocato praticamente senza diritto, non riuscivo a trovare regolarità con il drive ed è una cosa che mi ha messo a dura prova e mandato in tilt tutto il mio gioco. Oggi non importava chi fosse dall’altra parte della rete, avrei perso contro qualsiasi giocatore in tabellone. Mi vergogno di tutta questa situazione”.
    “La verità è che per tutto il giorno mi sono sentito molto nervoso all’idea di tornare a giocare nel mio paese. È stata la prima volta che ho giocato in Germania con il pubblico dall’inizio della pandemia ed è la prova che non sono stato all’altezza. È una grande delusione per me quello che è successo oggi. Magari dal di fuori non lo si avvertiva, ho lottato più che potevo, ma niente oggi ha funzionato”.
    Davvero un momento complicato per il tedesco, che era tornato a giocare un discreto tennis a Monte Carlo dopo settimane segnate da fatti tutt’altro che positivi, e che ora di nuovo è crollato mentalmente. La prossima settimana dovrà difendere il titolo 2021 di Madrid (vinto in finale su Matteo Berrettini).
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    A Monaco Holger Rune batte A. Zverev e centra la vittoria più importante della sua giovane carriera

    Holger Rune nella foto – Foto Getty Images

    Che sorpresa! Due giorni prima di festeggiare il suo 19° compleanno, Holger Rune ha ottenuto la migliore vittoria della sua carriera, bandendo Alexander Zverev al secondo turno dell’ATP 250 di Monaco. Il giovane danese, attualmente numero 70 della classifica mondiale, ha approfittato di una giornata no del campione tedesco e lo ha battuto per 63 62.
    Rune ha giocato un grande match e un’enorme maturità nel gestire i punti importanti, non è mai stato in difficoltà ed ha chiuso senza problemi la partita.
    Questa sarà la terza volta nella carriera di Rune che disputerà i quarti di finale di un torneo ATP, dopo aver raggiunto questa fase sia a Santiago che a Metz la scorsa stagione. Ora cercherà di fare un passo avanti contro Emil Ruusuvuori o Maxime Cressy.
    Quello che è certo è che nella classifica virtuale appare già come numero 64 del mondo quando, all’inizio del 2021, era fuori dalla top 500.
    ATP Munich Alexander Zverev [1]32 Holger Rune66 Vincitore: Rune ServizioSvolgimentoSet 2H. Rune 15-0 30-15 40-15 40-302-5 → 2-6A. Zverev 15-0 30-0 30-15 40-151-5 → 2-5H. Rune 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-4 → 1-5A. Zverev 0-15 0-30 15-30 15-40 df1-3 → 1-4H. Rune 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 1-3A. Zverev 15-0 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 40-A 40-40 A-400-2 → 1-2H. Rune 15-0 30-0 40-00-1 → 0-2A. Zverev 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1H. Rune 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-403-5 → 3-6A. Zverev 0-15 0-30 15-30 15-40 df 30-403-4 → 3-5H. Rune 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A2-4 → 3-4A. Zverev 15-0 15-15 30-15 40-151-4 → 2-4H. Rune 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-3 → 1-4A. Zverev 0-15 15-15 30-15 40-150-3 → 1-3H. Rune 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-2 → 0-3A. Zverev 0-15 0-30 0-400-1 → 0-2H. Rune 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Zverev tira un sospiro di sollievo dopo la vittoria contro Sinner: “Ho perso così tante partite come questa…”

    Alexander Zverev nella foto

    Il semplice fatto di essersi qualificato per le semifinali del Masters 1000 di Monte-Carlo ha un significato speciale per Alexander Zverev. Ma il modo in cui tutto è accaduto in un fantastico duello con Jannik Sinner rende il sorriso ancora più grande per il tedesco. Vedete, Sascha non nasconde il fatto che potrebbe essere cruciale per la sua fiducia essere uscito vincente da una folle battaglia di tre ore e più con il giovane talento italiano.
    “Questo significa molto per me, soprattutto per come è andata quest’anno. Ho perso così tante partite come questa. Sono molto felice di aver vinto. È stato un incontro di livello molto alto. La racchetta mi è diventata improvvisamente pesante quando ho servito sul 5-4 per chiudere l’incontro. Ho perso tante partite quest’anno come questa e questo è rimasto nella mia mente, ma il successo di oggi mi aiuterà molto”, ha confessato.
    Il prossimo è un altro grande duello, questa volta con Stefanos Tsitsipas. Se vincesse il titolo, Sascha Zverev completerà la bachecha di trofei Masters 1000 vinti sulla terra battuta e si unirà a Novak Djokovic e Daniil Medvedev nella lotta per la leadership della classifica ATP. LEGGI TUTTO

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    Sinner, con la presenza di ieri sconfiggere Zverev non è impossibile

    Jannik Sinner, per la prima volta nei quarti al MCCC

    Dolce svegliarsi con le luci, colori e profumi della primavera che accompagnano il caffè mattutino. È ancor più dolce quando hai ancora in testa la prepotente prestazione di Jannik Sinner di ieri sul rosso di Monte Carlo. Jannik aveva iniziato tutt’altro che bene il torneo. Traballa, soffre, sbaglia, forza pallate fuori, non cambia ritmo, ha problemi fisici, addominali, vesciche, ha dubbi tecnici, non tira il lungo linea, fa pochi punti con la seconda… Quest’elenco di mezzi orrori tennistici, letti e strascicati ogni dove potrebbe continuare. Alcune critiche sono anche corrette, basate su sensazioni reali e numeri. Ma… Alla fine arriva al venerdì di uno dei tornei più prestigiosi e importanti dell’anno, e com’è – come non è, Jannik Sinner te lo ritrovi in campo come terzo match sul Court Rainier III. Quel campo ricco di storia che ieri si è esaltato, è diventato una bolgia – e non solo grazie a supporter italiani – sulle bordate di Sinner. Quell’avvio incerto è stato spazzato via da una reazione leonina all’inizio del secondo set. Sotto in un break, quelle due bordate improvvise, senza senso o al contrario pregne di mille significati, hanno spaccato il muro del rivale. Tutto crollato in pochi minuti per Rublev, mentre l’azzurro si è preso il campo, gli angoli, la riga di fondo. La testa di Andrey, e non l’ha mollato più, sino a quella risposta vincente di rovescio sul match point.
    Una grande vittoria, contro un grande avversario. Oggi siamo a quarti. Si avanza nel torneo, si alza l’asticella. Al di là della rete ci sarà Alexander Sasha Zverev. Quasi due metri di potenza e talento, discretamente incasinati in una personalità che definire conflittuale al limite dell’autodistruttivo è dir poco… Forse proprio in questo Sinner deve spingere per provare a vincere una partita molto difficile ma non impossibile. 
    Sinner intanto ha già battuto Zverev. Roland Garros 2020, proprio su terra. Era il loro primo incontro. Jan giocò quello Slam con le ali ai piedi, impressionando tutto il mondo del Grande tennis che ancora poco lo conosceva. Era fresco nell’autunno parigino, i campi non erano granché veloci, zuppi di umidità. La pressione continua e accelerazioni di Sinner scardinarono in 4 set la potenza del tedesco, che non capì molto di quella sconfitta dal punto di vista tattico. Non servì bene, subì per gran parte dell’incontro gli schemi ordinati dell’azzurro, uscendo sconfitto a sorpresa. Sinner era in grandissima forma, tanto che fece partita pari contro un immenso Nadal, fu l’avversario che più lo mise alle corde nel torneo, più di Djokovic sul piano del gioco puro.
    Sono passati due anni da allora. Zverev ha incrociato Jannik altre due volte, prendendosi due rivincite: in condizioni indoor a Colonia (Sasha vinse il torneo) e allo scorso US Open, nel periodo in cui il tedesco ha espresso il suo miglior tennis in carriera, forte dell’Oro olimpico appena vinto.
    Zverev quindi sarà favorito? Sì, ma una eventuale vittoria di Sinner non sarebbe necessariamente un’impresa. Jannik, lo Jannik visto ieri dal secondo set, ha tennis, fisico e testa per battagliare ad armi pari e sconfiggere anche un ottimo Zverev.
    Sottolineo il discorso mentale, della forza e presenza in campo. Ieri ha rimontato e superato il russo soprattutto grazie a quello, una consistenza, forza e fiducia che è esplosa consentendogli di rubare spazio al rivale, di tirare fiammate micidiali col diritto e inchiodare Andrey sul rovescio. Gli ha preso tutto: fiducia, metri di campo, angoli. Una forza brutale, come poche volte si era visto in carriera Pro-Sinner. Contro Zverev dovrà non solo a giocare bene, deve imporre la stessa tigna, quella forza di animo, di fisico e fiducia che rende il suo pressing in campo formidabile.
    Sasha ha un potenziale quasi sterminato. Se servirà come nei giorni migliori, sarà durissima per Jannik, come lo è per tutti. Il tedesco ha già vinto Masters 1000 sul rosso, ha battuto tutti i migliori. Potrebbe partire fortissimo con la battuta, disegnare il campo col rovescio, spingere forte col diritto. Potrebbe “spazzare” via Sinner con bordate potenti e precise, se il servizio lo sostiene. Ma… Sasha è un giocatore molto umorale, può incartarsi da solo quando perde fiducia o diventa nervoso, quando la prima palla non lo sostiene e il rivale lo costringe in difesa o non gli consente di macinare il suo gioco. In quel caso il servizio si inceppa, e la seconda palla è tutt’altro che ottima; perde campo e diventa difensivo. Si mette “a remare”, e cerca di ribaltare il momento difendendosi, giocando troppo dietro, commettendo errore col diritto. Le bordate di Jannik viste ieri, con quella aggressività e continuità (nonostante qualche errore che ci sta, visti i rischi presi) potrebbero esattamente provocare queste reazioni a catena che distruggono le certezze di Zverev e lo mandano in bambola. Sul rovescio può fare quasi partita pari (quello di Zverev è più potente), deve giocare assolutamente bene con i colpi di inizio gioco: prime sicure e risposte ficcanti, per mandare all’indietro Sasha. Deve soprattutto mettergli dubbi, far sentire la sua presenza in campo, che il rivale c’è, è forte e sicuro. Allora la partita potrebbe diventare molto, molto interessante per l’azzurro. Potrebbe diventare un’altra partita bellissima.
    Zverev viene da un periodo tutt’altro che buono. Nella doppietta USA di primavera è uscito malamente a Indian Wells all’esordio, e ha perso giocando piuttosto male contro Ruud a Miami. Era reduce dalla pagina nerissima di Acapulco. Non è in grande confidenza, ha gli occhi del mondo puntati contro, e non sono esattamente “occhio dolci”. Sinner può giocare una grande partita, e vincere. Il Sinner cresciuto così tanto nel torneo non deve temere niente, solo far scorrere il suo gioco, divertendosi ad esplorare il campo, provare nuove soluzioni, vivere intensamente queste partite. I limiti sono fatti per essere superati.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Zverev: “Mi vergogno, a volta chiedere scusa non basta”

    Alexander Zverev

    Alexander Zverev ha parlato ad Indian Wells dopo la chiusura dell’indagine e sanzione (sospesa con la condizionale) per i gravi fatti che l’hanno visto protagonista ad Acapulco. Le sue parole sono dure con se stesso, non cerca scuse prendendosi la responsabilità per quella scenata inaccettabile.
    “Mi vergogno di quello che ho fatto. Ho una strana sensazione quando cammino nello spogliatoio tra i miei compagni, ma so che tutti commettiamo errori. Da essere umano quale sono, posso garantirvi che non agirò mai più in quel modo, nella mia vita. È stato sicuramente il momento peggiore di tutta la mia carriera, per quello che ho fatto e per come l’ho fatto, a volte chiedere scusa non basta”
    Continua l’autocritica di Sasha: “Spero che la gente mi perdoni, ci sono tante pressioni esterne a cui siamo sottoposti che magari non si vedono dall’esterno, vi assicuro che questo momento che sto attraversando è estremamente complicato. Ma me lo merito, merito di vivere un momento come questo dopo quello che ho fatto. Farò tutto ciò che è in mio potere affinché non accada più, per mantenere la promessa che ho fatto con me stesso e con tutti gli altri”.
    “Nelle ultime settimane ho lavorato sulla meditazione. Penso che ci siano situazioni stressanti nella vita in cui cose del genere possono succedere a chiunque. Non sono il primo a cui succede questo, né sarò l’ultimo . So chi sono come persona e questo non mostra affatto chi sono”.
    Quindi Zverev prova a dare una spiegazione di quel che l’ha portato ad agire così, pur sottolineando di non cercare scuse: “Il giorno prima ho giocato fino alle 05:00 del mattino, lo stesso giorno sono tornato in campo per giocare la partita di doppio. Io sono una persona che dà tutto in campo, penso che molti giocatori di singolare, nella mia posizione, sarebbero scesi in campo nel doppio senza dare il 100%, non gli avrebbe importato molto di perdere la partita, sarebbe stata anche una buona notizia . Ero fisicamente e mentalmente stanco, finché purtroppo ho perso il controllo. A volte accadono cose del genere, sono situazioni molto frustranti, anche se quello che ho fatto non ha scuse”.
    Accetta la sensazione (fin troppo benevola…) e si spinge oltre: “Non potrei mai colpire qualcuno per fargli male. Se faccio di nuovo una cosa del genere, l’ATP ha tutto il diritto di punirmi. Ci sono stati altri episodi simili in passato in cui la decisione presa è stata simile a questa. Ho detto cose che non avrei dovuto dire, i gesti erano terribili, ma alla fine l’ATP ha usato lo stesso metro applicato in altri casi simili. Se qualcosa di simile mi accade di nuovo, significherà che non ho imparato nulla da quanto sopra. Credo che tutti nella vita meritino una seconda possibilità, ma se commetti errori ripetutamente, significa che non hai imparato”.
    Parole ferme, di dura autocritica, che non cancellano il fattaccio ma almeno dimostrano la presa di coscienza di quel che è accaduto. Ora a sta lui cambiare rotta, mostrarsi più sereno e meno aggressivo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO