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    Egonu alla Vero Volley? La presidente Marzari: “Se si svincola, valuteremo…”

    Di Redazione

    Bomba di mercato, è proprio il caso di dirlo: Paola Egonu il prossimo anno vestirà la maglia della Vero Volley Milano? I primi indizi che la sua avventura in Turchia si stesse trasformando in una “toccata e fuga” si erano registrati negli ultimi giorni quando sono iniziate a circolare le voci di un forte interessamento da parte del VakifBank per l’opposta serba Tijana Boskovic, ma ora c’è di più.

    Il club allenato da Guidetti, infatti, avrà tempo solo fino a marzo per esercitare l’opzione di rinnovo del contratto della stella azzurra, ma la concorrenza non è ovviamente rimasta a guardare e il corteggiamento più “concreto” sarebbe quello della squadra della presidente Alessandra Marzari, che però al momento non si sbilancia: “Leggere il nome di Paola Egonu associato alla nostra società mi ha colto di sorpresa – sono le sue dichiarazioni raccolte da Il Foglio in un pezzo a firma Alberto Brandi –. È ancora sotto contratto, parlare di mercato durante la stagione non mi piace. Se si libererà faremo le nostre valutazioni, come davanti a tutte le opportunità che si creano”.

    Valutazioni che era già state fatte al termine della passata stagione chiusa con la finale scudetto persa proprio contro l’Imoco di Egonu, come rivela proprio il numero uno della Vero Volley: “Non nascondo che abbiamo portato alla giocatrice una nostra offerta, ma siamo arrivati tardi e non eravamo competitivi”.

    Alla finestra ci sarebbe pure Scandicci, da sempre in ottimi rapporti con Ragazzoni, l’agente di Egonu, che alla Savino del Bene ha già portato la cinese Zhu Ting. Ma la Vero Volley ha sicuramente tante frecce al suo arco: è ormai la squadra di Milano, città che ovviamente ha tanto da offrire oltre al volley ad una giocatrice che ormai è anche volto dello showbiz, come dimostra la sua prossima partecipazione al Festival di Sanremo. Chissà se proprio quella sua venuta in Italia sarà l’occasione per il suo prossimo club di affondare il colpo. E che colpo! LEGGI TUTTO

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    Presentata la ricerca di Change the Game sugli abusi nel mondo dello sport

    Di Redazione

    Una ricerca unica nel suo genere, per indagare il fenomeno degli abusi nello sport con numeri e metodologie inedite in Italia. È stata presentata oggi alla Casa dei Diritti del Comune di Milano “Athlete Culture & Climate Survey“, ricerca commissionata a Nielsen da Change The Game, l’associazione di Daniela Simonetti, in prima linea nella lotta contro violenza e maltrattamenti in ambito sportivo, con il supporto del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il sostegno del Consorzio Vero Volley, della Fondazione Candido Cannavò e di Terre des Hommes.

    L’iniziativa mira a fornire una dimensione realistica del fenomeno degli abusi nel nostro paese attraverso una ricerca quantitativa su un campione di 1400 atleti tra i 18 e i 34 anni, equamente ripartiti tra uomini e donne e per fascia di età, che abbiano praticato sport prima della maggiore età; si tratta, come hanno spiegato Marco Nazzari, Managing Director International Sports, e Lorenzo Facchinotti, Head of Research di Nielsen Italia, di uno dei campioni più alti mai utilizzati nello sport. La parte qualitativa dell’indagine prevede invece 20 interviste semi-strutturate a persone che hanno subito abusi durante la loro esperienza sportiva.

    Durante la mattinata è intervenuta Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, che ha ribadito il suo impegno al fianco di Change the Game e contro le violenze: “Gli abusi nello sport disattendono quello che lo sport veramente dovrebbe fare, migliorare la qualità di vita dei bambini e tenerli lontani dai comportamenti a rischio attraverso la consapevolezza, l’autostima e la capacità di gestire le emozioni. Gli abusi psicologici ed emotivi agiscono proprio su queste aree e sono altrettanto gravi di quelli fisici“.

    “Lo sport di vertice e i giocatori delle squadre di vertice – ha continuato Marzari – devono capire bene per cosa giocano, capire i valori della loro società sportiva e farsene portatori. Questo aiuta tantissimo ed è il loro dovere: abbiamo la straordinaria opportunità di emozionare il pubblico e dobbiamo utilizzarla per far capire bene quello che vogliamo trasmettere. La determinazione non ci deve mai abbandonare, siamo una bella squadra e quando le squadre si allenano i risultati arrivano“.

    Stefania Pizzolla, coordinatrice del Dipartimento per lo Sport, ha ricordato che “il tema riguarda tutta l’infanzia, perché nella maggior parte dei casi gli abusi avvengono nel contesto familiare e amicale. Lo sport naturalmente non ne è esente. Ci mancavano i dati per comporre un quadro completo della situazione: ci servono informazioni quantitative ma anche qualitative, per questo abbiamo creduto nella proposta. Non vogliamo uno strumento per dimostrare qualcosa, visto che sappiamo già che il fenomeno esiste, ma per poter costruire insieme al mondo dello sport strumenti e policy per combatterlo“.

    In apertura d’incontro è stato trasmesso in anteprima il primo spot contro gli abusi nello sport, realizzato con il contributo del Dipartimento della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito del progetto “Giochiamo d’anticipo”. Allo spot, con la regia di Claudio Casazza il supporto e la collaborazione di Insolito Cinema e le musiche di Giovanni Faggionato, hanno partecipato circa cento atleti di varie discipline sportive, tra cui anche la pallavolo, rappresentata dalle squadre giovanili del Consorzio Vero Volley. Il messaggio è volto ad esaltare il lato spontaneo e gioioso dello sport, i suoi valori ispiratori come l’amicizia, lo spirito di squadra, il rispetto, che costituiscono il vero antidoto a ogni forma di violenza e abuso.

    Allo spot ha partecipato tra gli altri Fabrizia Marrone, atleta della nazionale italiana di softball, presente anche alla conferenza di oggi insieme all’ex campione del mondo di canottaggio Edoardo Verzotti. Sono inoltre intervenuti i membri del Comitato Scientifico che presiede alla ricerca: Paolo Emilio Adami, Rocco Briganti, Stefano Ferracuti, Paolo Ferrara, Fabio Iudica e Sara Landi, oltre alle stesse Marzari e Pizzolla. Sono invece intervenuti con un messaggio Paola Pendino, anche lei membro del Comitato, e Franco Arturi, della Fondazione Candido Cannavò per lo Sport. LEGGI TUTTO

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    Alessandra Marzari: “Lo sport impari a scegliere i valori”

    Di Redazione

    A due giorni dalla firma del protocollo d’intesa tra CONI e Procura della Repubblica di Milano per rendere più semplice la segnalazione e la sanzione degli abusi nello sport, sull’argomento è intervenuta anche Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley (l’associazione Change the Game, partner della società, è stata determinante per la realizzazione dell’iniziativa). Per la dirigente monzese, la firma del protocollo “potrebbe segnare una svolta fondamentale nella lotta agli abusi e alla violenza anche nello sport“.

    “Un grande passo, come è stato definito – sottolinea Marzari – se anche le Federazioni sportive, tutte le Federazioni, gli riconoscessero un pieno significato, a costo pure di decisioni non facili. Ecco, non è quanto avvenuto appena poche ore fa per un caso agli onori della cronaca e per soggetti che, attualmente, sono indagati per il loro comportamento ma continueranno a svolgere la loro attività in palestra anche se con una diversa ‘etichetta‘”. Il riferimento, trasparente, è al caso che riguarda la ginnastica ritmica e le decisioni prese dai vertici federali sullo staff tecnico delle nazionali.

    “Su questo – aggiunge la presidente del Vero Volley – è necessario riflettere. Come è giusto non condannare nessuno prima che ne sia dimostrata la colpevolezza, è anche doveroso che tutto lo sport impari a trovare la forza per scegliere e rappresentarsi in un modo che ne rispetti i veri valori. Perché, se come ha avuto modo di dire qualcun altro, è pur vero che ‘lo sport è per tutti, l’alto livello no’, questo non può mai, e in nessun caso, giustificare comportamenti che possano andare al di là dei limiti del rispetto per tutte le persone e degli atleti stessi“.

    (fonte: Vero Volley) LEGGI TUTTO

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    Nuova condanna per lo stalker di Orro. Ora l’incubo è davvero finito

    Foto Vero Volley Di Redazione L’incubo per Alessia Orro, la palleggiatrice della Vero Volley Milano e della Nazionale ora sembra fortunatamente davvero finito. Il suo stalker è stato infatti nuovamente condannato dal Tribunale di Monza nei giorni scorsi. Il giudice gli ha inflitto con rito abbreviato 4 mesi e 20 giorni di reclusione, in continuazione […] LEGGI TUTTO

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    Vero Volley Milano, Alessandra Marzari smorza le polemiche: “Ho una tifoseria intelligente”

    Foto Vero Volley Di Redazione Non è passato inosservato l’annuncio della scorsa settimana da parte del Consorzio Vero Volley, che ha svelato la nuova denominazione della prima squadra femminile – Vero Volley Milano – e l’intenzione di stabilire un legame sempre più stretto con il capoluogo. Nei giorni successivi, sulle pagine social della squadra lombarda, […] LEGGI TUTTO

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    Il Vero Volley femminile sbarca a Milano: “Una scelta strategica”

    Foto Vero Volley Monza Di Eugenio Peralta Vero Volley Milano: bastano tre parole per far drizzare le antenne. Sarà questa la nuova denominazione della prima squadra femminile del Consorzio Vero Volley: una scelta che esplicita la volontà di avviare un processo di “trasloco” nel capoluogo, dove la società ha già trasferito la sua sede legale […] LEGGI TUTTO

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    Abusi nello sport, nasce We Protect, il grazie della mamma con una figlia “violata”

    Di Paolo Annoni L’associazione Change The Game, oltre a pensare alle iniziative in programma da settembre (sportello, sede, spot, mostra) partecipare e organizzare incontri monotematici con la FIFA e Safe Sport, ha avviato il primo podcast sugli abusi nello sport dedicato a tutti i ragazzi e le ragazze. Uno spazio di condivisione reale, non solo virtuale. “Troppo spesso sentiamo dire dai giovani: Perché nessuno ci chiede nulla, nessuno ci ascolta?” sottolinea la presidente dell’associazione Daniela Simonetti, giornalista e scrittrice. Il podcast è uno spazio aperto alle vittime di abusi e al loro racconto. Ci sono persone che hanno tenuto dentro segreti a lungo e che soltanto a distanza di tempo sono in grado di condividere con serietà e precisione l’esperienza di una violenza. Nei tribunali di tutti Italia sono ancora in corso diversi processi che riguardano abusi nell’ambito sportivo. “La vera difficoltà è isolare dallo sport i colpevoli – ribadisce la presidente – molti continuano a gravitare nel mondo dello sport, che non riesce ad espellerli. Nomi di persone condannate in via definitiva dalla giustizia sportiva sono stati cancellati dagli archivi federali. Chi può garantire che non potranno reiterare il reato commesso? Non si tratta di fare la caccia alle streghe, ma solo di trasparenza. Credo che nessuno si possa scandalizzare se i tesserati, di tutte le federazioni sportive, non appartengano a una sorta di blacklist dei condannati per abusi, in particolare sui minori. Le famiglie e le stesse società sportive pretendono di essere tranquillizzate e tutelate. Esiste un problema di privacy? Credo si possa risolvere. Venga chiesto un certificato antipedofilia a tutti i tecnici, i dirigenti, gli educatori. Non un’autocertificazione però, qualcosa che si possa verificare“. La presidente di Change The Game sottolinea inoltre come altri espedienti siano indispensabili in materia: “L’ambiente dello spogliatoio prima e dopo l’attività sportiva va protetto, perché purtroppo nei casi analizzati si rivela quello maggiormente a rischio. L’esempio del Consorzio Vero Volley, che ha vietato di portare negli spogliatoi qualsiasi tipo di device è sicuramente da seguire. Alcune denunce riguardano episodi avvenuti nelle stanze degli alberghi, tra allenatori e atleti. Si dovrebbero vietare questi incontri. I meeting tecnici si tengano nella hall o altre aree pubbliche. Che bisogno c’è di andare nelle stanze delle atlete dopo cena? Si tratta di semplici accorgimenti che possono scongiurare episodi drammatici, accaduti in passato. Lo scopo delle nostre iniziative è anche creare una cultura dello sport lecito, di prevenire situazioni a rischio“. L’obiettivo dichiarato di Change The Game è di giungere a una riforma normativa specifica e alla creazione di un’agenzia indipendente, che si occupi della questione abusi in ambito sportivo. Risultato che a livello nazionale e internazionale si potrà ottenere solo grazie alla volontà delle maggiori federazioni sportive. Già identificati il nome e il logo dell’agenzia, “We Protect“, che possiamo presentarvi in anteprima su Volley NEWS. “ Tutti devono unire le forze – dice Simonetti – per una vicenda che vive tra diversi coni d’ombra. L’obiettivo è creare una struttura alla quale partecipino diversi soggetti con le competenze maturate dalle esperienze fatte. Noi ci siamo, però ora serve che si muovano anche le Federazioni. Cito una frase che non è mia, ma di Gianni Santini: ‘Per troppo tempo si è nascosta la polvere sotto il tappeto’. Ora serve linearità per contrastare l’abuso. Finora le cose sono andate in un certo modo anche perché non c’è stata la ferma volontà di cambiare. Attenzione, ma la nostra non è una posizione solo critica e di denuncia. Io e Alessandra Marzari siamo riuscite a rompere quel muro del silenzio. Non esiste più, grazie all’associazione, al libro (‘Impunità di gregge’, scritto da Simonetti, n.d.r.) allo sportello“. “Se leggete la lettera che ci ha appena inviato la madre di una vittima – dice ancora la presidente – capirete che qualcosa si è mosso, eccome. Adesso si deve scrivere una pagina nuova, convogliare i progetti avviati in un sistema unico, un approccio corretto. È il momento di tenere la luce accesa, costruire e dialogare, senza mai rinunciare a denunciare qualsiasi abuso. La trasparenza è una virtù inderogabile per Change The Game e tutte le sue iniziative. Nulla arriva per caso, c’è sempre un percorso articolato alle spalle di un risultato, nello sport come nella vita“. Chiudiamo così con la lettera di una mamma di una giovane atleta inviata attraverso Ti Ascolto per ringraziare Change The Game e Consorzio Vero Volley dell’attività svolta: “Questo tipo di feedback dà una forza incrollabile a me ed Alessandra Marzari – conclude Simonetti – Sono certa che da settembre saremo tutti testimoni di un nuovo momento di svolta e di crescita“. Di seguito il testo della lettera: “Mia figlia di 15 anni ha subito un episodio di abuso sessuale da parte di un allenatore. Nonostante l’appoggio di polizia, avvocato e centro violenze che ci hanno sostenuti sin dal subito, siamo cadute nel baratro per la reazione di tutte quelle persone che nel mondo dello sport non erano preparate a supportare una vittima di abusi, non erano preparate a crederle. Perché non informate, perché il loro mondo stava arrancando e quell’episodio venuto alla luce aveva smontato l’idilliaca stagione in corso. Quel mondo così immacolato, che diffondeva valori di solidarietà, lealtà, del rispetto della persona e delle regole, quel mondo a cui ho affidato mia figlia sin da bambina perché costruisse saldi principi di collaborazione e appartenenza, ora non era pronto. Una sera tra le tante in cui cercavo disperatamente informazioni utili nel web, ho scoperto Change The Game. Sono entrata nel sito, ho letto gli intenti e non ho esitato a fare subito una segnalazione attraverso il portale. Dopo pochi minuti è arrivato un messaggio via email: ‘Ti chiamo domani mattina’. Ho visto una luce. L’indomani sono stata contattata direttamente dalla fondatrice Daniela Simonetti. Mi ha ascoltata attentamente e attivamente, mi ha spiegato il percorso che avremmo intrapreso insieme con la Giustizia Sportiva, mi ha anche spiegato cos’è la Giustizia Sportiva, perché fino a quel momento non ne ero a conoscenza. Daniela mi ha informata delle implicazioni di quanto accaduto sulle nostre vite, mi ha compresa, preparata poi supportata e incoraggiata, mi ha preso per mano e fatta rialzare. Da quel giorno non sono stata più sola. Attraverso Change the Game ho trovato la forza. Mia figlia sente questa sicurezza e si è affidata completamente senza bisogno di fare più domande, consapevole che abbiamo preso la strada giusta e che siamo accompagnati da persone di fiducia. Daniela è diventata in poco tempo un’amica, la sua motivazione personale ci sostiene e spinge ad azioni concrete tanto da farmi credere che stiamo perseguendo la giusta strada. Finalmente dopo il baratro io e mia figlia abbiamo alzato lo sguardo e guardiamo al futuro. La solida motivazione di Change the Game ha a cuore il tema dell’efficienza della giustizia civile e sportiva. Sento forte sulla pelle questo vento di cambiamento e desidero fermamente esserne testimone, per mia figlia, per me stessa, per lo sport e i suoi valori“. 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